Acque - Città Metropolitana di Milano

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Acque
RSA Provincia di Milano
Acque
Fig.1: utilizzo della risorsa idrica superficiale
(fonte: SIA)
Fig. 2: incidenza dei fenomeni inquinanti sulla
risorsa idrica sotterranea
(fonte: Provincia di Milano)
La provincia di Milano è particolarmente ricca di acqua. La struttura del
territorio si caratterizza per la presenza di corsi d’acqua le cui divagazioni,
sedimentazioni ed erosioni hanno nel tempo configurato il territorio stesso,
sia dal punto di vista geologico-morfologico che nel suo assetto produttivo
ed insediativo. La rete idrica superficiale è formata da un sistema principale costituito dal Ticino, l’Adda, il Lambro, l’Olona, il Seveso, il Molgora,
e una fitta rete secondaria sia naturale che artificiale. Tra i principali corsi
d’acqua artificiali si ricorda il sistema dei Navigli, il Canale Villoresi, il Canale Scolmatore di NO, il Cavo Redefossi. La rapidità dello sviluppo delle
attività antropiche si è tradotta in una vera e propria aggressione delle
aree di pertinenza fluviale attraverso l’impermeabilizzazione, il consumo
e la manomissione del suolo e sottosuolo, il sistema di collettamento, il restringimento e la canalizzazione delle vie d’acqua. La risposta della natura
a queste manipolazioni, è risultata essere l’aumento di rischio idraulico,
la perdita della stabilità dei terreni e il rallentamento dei processi
autodepurativi e rigenerativi.
Riguardo invece alle acque sotterranee, il sottosuolo provinciale si caratterizza per la presenza di falde sovrapposte. Il protrarsi nel tempo di un loro
uso improprio ha comportato, a livello locale, un eccessivo sfruttamento
della prima falda senza una precisa diversificazione degli usi (potabile, industriale, agricolo). A questo si aggiunge una generale compromissione della qualità delle acque a causa di attività antropiche che nel tempo hanno
favorito la veicolazione di sostanze inquinanti in profondità. A partire dagli
anni ’90, con la chiusura dei grandi insediamenti industriali, si è assistito ad
un innalzamento della falda freatica, che ha creato interferenze con strutture sotterranee (linee metropolitane, piani interrati, fondazione di edifici) e ha messo in circolo sostanze inquinanti precedentemente confinate
negli strati insaturi del sottosuolo. La falda freatica risulta essere molto
superficiale nel settore centrale e meridionale del territorio, presentando fenomeni di emergenza naturale e artificiale detti fontanili, elementi
qualificanti del territorio dal punto di vista paesaggistico, naturalistico ed
economico e al contempo particolarmente vulnerabili.
Le criticità principali associate al tema delle acque riguardano:
–
il prelievo e l’utilizzo
–
l’inquinamento delle acque superficiali e sotterranee
–
il dissesto idrogeologico
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pressione
L’utilizzo della risorsa idrica
Acque
Fig.1
Vi sono vari fattori di pressione che agiscono sulla risorsa idrica modificandone lo stato. I prelievi idrici nel 2003 risultano pari a oltre 16
miliardi di m3 da acque superficiali e 821 milioni di m3 da acque sotterranee. L’utilizzo preponderante delle acque superficiali è per il settore energetico idroelettrico, e, in secondo luogo, per quello agricolo.
Nell’anno 2000 i diversi gestori del servizio acquedottistico hanno
distribuito circa 558 milioni di m3 di acqua, corrispondenti a un valore
medio di consumo pro-capite di 405 litri di acqua al giorno con picchi
nei Comuni di Tribiano e Assago, rispettivamente di 980 e 827 litri di
acqua al giorno, e con un minimo nel Comune di Solaro con 141 litri di
acqua al giorno.
La provincia di Milano è suddivisa in due Ambiti Territoriali Ottimali:
uno corrisponde al Comune di Milano, mentre l’altro, che comprende
tutti i restanti 188 Comuni, è stato suddiviso in tre Ambiti di Gestione
Ottimali (AGO).
42%
56,5%
1%
0,5%
altro
I fenomeni di inquinamento
idroelettrico
Il carico inquinante potenziale, definito in base agli abitanti equivalenti,
per l’area in esame è pari a 20.924.247 a.e. Tra gli inquinanti presenti
nelle acque è importante valutare il carico di nutrienti che nel milanese si
stimano in 25.225 t/anno di azoto e 2.908 t/anno di fosforo.
Per valutare la contaminazione della falda si utilizza l’indice IRIS (Incidenza sulla Risorsa Idrica Sotterranea), calcolato per ogni ambito comunale.
Come evidente in Fig. 2 i Comuni che presentano un’incidenza maggiore dei fenomeni di inquinamento sono quelli dell’area critica del CentroNord, ossia Milano, Pero, Rho, Bollate e Arese. Va anche sottolineato che
nel 55% dei Comuni l’IRIS risulta nullo, ossia risulta nulla l’incidenza degli
inquinanti sulla falda.
irriguo
industriale
Fig.2
nulla
debole
elevata
media
molto elevata
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stato
Acque
La qualità delle acque
Ambiente
Stazione
IBE
Stato
biologico
Stato
ecologico
fiume
Adda
Cornate
d’Adda
9/10
buono
3
fiume
Ticino
Cuggiono
9
buono
2
fiume
Lambro
Lesmo
6/7
sufficiente
3
torrente
Seveso
Lentate sul
Seveso
6
sufficiente
-
torrente
La Molgora
Carnate
5
scadente
-
fiume
Olona
Legnano
5
scadente
4
torrente
La Molgora
Trucazzano
4
scadente
-
fiume
Lambro
Brugherio
4
scadente
4
torrente
Seveso
Bresso
3
pessimo
-
torrente
Lura
Rho
2
pessimo
-
fiume
Lambro
Melegnano
2
pessimo
5
fiume
Olona
Rho
2
pessimo
5
torrente
Bozzente
Lainate
2
pessimo
-
La normativa stabilisce due precise scadenze in relazione agli obiettivi
di qualità ambientale dei corpi idrici:
-
entro il 31 dicembre 2008 deve essere raggiunto lo stato
“sufficiente”;
entro il 31 dicembre 2016 deve essere raggiunto o mantenuto lo
stato “buono” e mantenuto lo stato “elevato”, per i corpi
idrici ove sia stato raggiunto.
Il giudizio sintetico sullo stato di qualità dei corsi d’acqua provinciali è
rappresentato nella tabella a lato. Tra i principali corsi d’acqua, l’Adda
presenta il miglior stato biologico, seguito dal Ticino. Le situazioni
peggiori si riscontrano nei corpi idrici che hanno subito e subiscono
ancora l’immissione di inquinanti di origine urbana, ossia di scarichi
provenienti da terminali di pubbliche fognature, dotate o meno di
impianti di depurazione e da scolmatori di piena i quali molto spesso,
essendo male dimensionati, entrano in funzione anche in tempo di
magra venendo in tale modo ad assumere la funzione non di scolmatori, ma di scarichi fognari veri e propri. A questa tipologia di immissione inquinante si devono aggiungere gli scarichi domestici, che invece
di essere avviati alla pubblica fognatura per disposizione di legge,
anche là dove la zona risulta fognata, continuano ad essere immessi
nel corso d’acqua superficiale. Gli scarichi industriali, contrariamente a quanto si può ritenere, rappresentano rispetto alla tipologia di
cui sopra, una piccola percentuale. Questa affermazione è stata confermata dalle indagini effettuate, nell’ambito della realizzazione del
Contratto di Fiume, sul Fiume Olona, Lura e Bozzente, sul Lambro
settentrionale fino a Monza ed infine sul Torrente Seveso, per la parte
sino ad oggi realizzata.
Il dissesto idrogeologico
I dissesti legati ai corsi d’acqua sono relativi alle esondazioni e alle
erosioni spondali. Si tratta di fenomeni afferenti alla dinamica geomorfologica propria del sistema idrografico, ma i cui effetti sono
accelerati e intensificati per alterazione del sistema naturale dovuto
alle intense impermeabilizzazioni del suolo, al restringimento ed irrigidimento degli alvei fluviali, al sistema di collettamento che recapita nella rete idrica superficiale. Tra gli anni 2000 e 2004 si sono verificati diversi eventi di intense precipitazioni che hanno comportato
fenomeni di esondazione sia su corsi d’acqua principali che secondari.
E’ possibile fare un stima del numero medio di comuni che in tale arco
di tempo sono stati interessati da tali fenomeni: circa 30, con una
maggiore frequenza nel settore nord della città di Milano, e nell’area
del Sempione.
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risposta
Acque
La depurazione
In provincia di Milano, nel 2005 sono in funzione 56 depuratori per un
totale di 2.680.755 abitanti equivalenti allacciati. 16 di questi impianti
sono entrati in funzione negli ultimi anni e ciò dovrebbe portare ad un
miglioramento delle acque superficiali, nelle quali sono collettati tutti
gli scarichi. In relazione a quanto sopra evidenziato circa l’impatto sui
corsi d’acqua superficiali, determinato dalle immissioni di scarichi di
acque reflue urbane, si sta provvedendo ad interessare tutte le società
di depurazione affinché comunichino quali siano i Comuni, insistenti
nei rispettivi ambiti territoriali di competenza, collegati agli impianti
di depurazione, quali Comuni non siano, per motivi diversi, ancora allacciati, e quali siano le previsioni temporali per la realizzazione del
loro collegamento. Questa operazione permetterà alla Provincia, in
qualità di autorità di controllo, di verificare la situazione autorizzatoria dei Comuni non ancora collettati agli impianti di depurazione,
intervenendo, ove ne sussistano i presupposti, all’accertamento di illecito amministrativo per attivazione dello scarico senza la prescritta
autorizzazione. In modo analogo si procederà per gli sfioratori di piena.
I Comuni allacciati a depuratore risultano circa 170 su 189 e in alcune
aree della provincia si è raggiunta la quasi totale copertura del servizio depurativo, mentre in altre questo obiettivo è ancora lontano.
Risulta infatti che la zona Nord è quella maggiormente dotata di opere
di collettamento, anche perché il territorio attraversato ha raggiunto
la quasi totale saturazione urbanistica, mentre nelle aree poste a Sud
e Sud-Ovest, tutt’ora pressoché agricole, sussiste una spiccata polverizzazione delle strutture depurative con canalizzazioni relativamente
modeste. Gli impianti hanno un’efficienza media dell’80% di rimozione
del COD.
Falda
Acqua sotterranea contenuta nel sottosuolo
all’interno di strati di sedimenti permeabili.
Carico inquinante
Corrisponde alla stima della sommatoria dei carichi
civili, industriali e dell’inquinamento diffuso
provocato dal comparto agro-zootecnico.
Dissesto idrogeologico
Processi che vanno dalle erosioni contenute e
lente alle forme più consistenti della degradazione
superficiale e sotterranea dei versanti fino alle
forme imponenti e gravi delle frane comprendendo
anche fenomeni come alluvioni e valanghe.
Abitante Equivalente (AE)
Unità di misura con cui si suole esprimere il carico
organico inquinante in arrivo ad un impianto di
depurazione (si calcola per definizione pari a 60g del
parametro BOD5 al giorno).
Collettamento
Collegamento delle utenze civili e/o produttive alla
rete fognaria.
IRIS (Incidenza sulla Risorsa Idrica Sotterranea)
Indicatore che rappresenta qualitativamente
l’impatto dei fenomeni inquinanti che incidono
sulle falde, considerando i parametri relativi alla
tipologia di contaminante, la gravità del fenomeno,
l’impatto sui pozzi, l’impatto sulle falde, le aree
coinvolte, l’evoluzione temporale, la sorgente
inquinante.
Stato ecologico
Giudizio di sintesi dello stato di qualità biologica e
del livello di inquinamento da macrodescrittori.
Indice Biotico Esteso (I.B.E.)
Indice che serve a valutare lo stato di qualità
biologica di un corso d’acqua.
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Acque
tabella di sintesi
Sottotematica
Indicatore
Dissesto idrogeologico
Numero medio di comuni
interessati da esondazioni
negli ultimi anni (2000-2004)
Carico inquinante
potenziale
Carico potenziale di azoto
Carico potenziale di fosforo
Numero di depuratori
Classificatore
P/S/R
-
S
abitanti
equivalenti
P
25.225
t/a
P
2.908
t/a
P
30
20.924.247
-
R
R
170
-
R
80
%
R
IRIS (numero di comuni con
incidenza media e debole)
26+45
-
P
IRIS (numero di comuni con
incidenza molto
elevata ed elevata)
5+7
-
P
Prelievi annuali di acqua da
corsi idrici superficiali
16.221
milioni di m3
P
821
milioni di m3
P
Comuni collettati
a depuratori
Efficienza media dei
depuratori
Prelievi annui acque
sotterranee
Utilizzo della
risorsa idrica
Unità di misura
abitanti
equivalenti
AE allacciati a depuratore
Pressioni sulle acque
Valore provinciale
RSA 2005
Percentuale perdite di
distribuzione della rete di
acquedotto per i diversi
fornitori del servizio.
Consumo annuo di acqua
(acqua erogata dagli
acquedotti nel 2002)
Consumo pro capite di acqua
(2002)
70
56
2.680.755
5
%
15
%
18,67
%
10,6
%
558
milioni di m3
P
litri/giorno per
abitante
P
405,3
P
Acque
Verso una maggiore sostenibilità...
La Provincia, nell’ambito degli obiettivi strategici che si è posta, mira
a migliorare la gestione della risorsa acqua, in un’ottica di salvaguardia della stessa, e di promozione e difesa di una “cultura dell’acqua”.
In particolare, si sta attivando per una gestione integrata e sostenibile
della risorsa idrica sotterranea, ai fini di intervenire sull’uso corretto
e razionale delle acque, nell’ambito delle linee guida indicate dalla
Regione Lombardia.
E’ in corso, inoltre, una riorganizzazione del Sistema Idrico Integrato,
che prevede il ripensamento dell’organizzazione degli Ambiti Territoriali Ottimali di Milano e Provincia.
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