INQUINAMENTO DELLE ACQUE La condizione di eterogeneità delle caratteristiche chimiche, fisiche e biologiche dell’ambiente acquatico motiva il fatto che la definizione di INQUINAMENTO venga data in riferimento alla POSSIBILITÀ DI IMPIEGO DELLE VARIE RISORSE IDRICHE PER DETERMINATI USI per i quali sono richieste delle specifiche caratteristiche qualitative o “CRITERI DI QUALITÀ”. CRITERI DI QUALITA’ Condizione qualitativa richiesta per un dato uso (legge 319/76; legge 152/06 parte III) OBIETTIVI DI QUALITA’ AMBIENTALE La legge 152/06 definisce: L’obiettivo di qualità ambientale è definito in funzione della capacità dei corpi idrici di mantenere i processi naturali di auto-depurazione e di supportare le comunità biologiche in un Buono Stato di Conservazione (Good Environmental Status - GES). L’obiettivo di qualità per specifica destinazione individua lo stato dei corpi idrici idoneo ad un particolare utilizzo. USO SPECIFICO DELLE RISORSE IDRICHE • Uso civile: alimentare (potabile e alimentare in genere), igienico e per altri servizi privati e pubblici quali il lavaggio delle strade, l’arrosaggio dei parchi, ecc.. ; • Uso ricreativo: con contatto diretto (balneazione) e indiretto (navigazione da diporto, fruizione del paesaggio ecc..; • Uso agricolo: acqua fisiologica, per condizionamento e per servizi; • Uso zootecnico: alimentare (potabile, per il bestiame e alimentare in genere) e per servizi; • Vita acquatica animale e vegetale; • Pesca professionale e sportiva; • Acquacoltura: animale (troticoltura, vallicoltura, mitilicoltura ecc..) e vegetale (coltivazione di alghe); • Uso industriale: per processo, per raffreddamento, per servizi, ecc..; • Uso energetico: per potenza e per raffreddamento; • Per trasporto: navigazione merci e passeggeri. Alcuni corpi idrici sono soggetti a “usi plurimi” o “usi multipli” dell’acqua con possibilità molto diverse di impiego delle disponibilità idriche (“diretti” e “indiretti”;”continui” e “discontinui” ecc..), con “usi prevalenti” in termini quantitativi (agricoltura) o “usi prioritari” in termini di qualità (uso potabile). FATTORI CAUSALI DELL’INQUINAMENTO DELLE ACQUE L’inquinamento delle acque provocato dall’uomo è determinato da emissioni di tipo urbano, industriale e agricolo. Oltre ai tre tipi di scarico sopra indicati, compaiono anche altre modalità di inquinamento, definite accidentali e da cause naturali. Scharichi urbani Per acque di scarico urbano si intendono quelle contenenti residui metabolici (feci e urine, residui alimentari), delle attività domestiche (saponi, detersivi, pesticidi, oli alimentari, frammenti cartacei e di alimenti, cere, terriccio, ecc..) e del dilavamento delle strutture urbane (tetti, strade, ecc..). Scarichi industriali • Il processo di produzione di una data merce; • Il lavaggio dei prodotti di base (quali lana, frutta, ecc..) o di recipienti e apparecchiature; • La costituzione del corpo di talune merci (bevande non alcoliche, cibi liquidi, ecc..), • Il raffreddamento (cockerie e centrali elettriche); • Il trasporto di merci diverse. • Le quantità richieste variano notevolmente e anche il grado di inquinamento è molto diverso a seconda degli usi. LIMITI DI ACCETTABILITA’ La concentrazione o la quantità totale di un dato contaminante che può essere emesso o tollerato nell’ambiente sono definite con i termini di “limite di accettabilità” o “di emissione”. Limite assoluto: rappresentato da un valore unico che viene applicato a qualsiasi effluente e in qualsiasi circostanza. Limite relativo: diverso da caso a caso, in funzione del recapito o anche della natura dei contaminanti scaricati o dall’entità della produzione della merce che genera l’emissione d’inquinante. Coefficienti unitari Per valutazioni comparabili circa l’impatto di uno scarico sull’ambiente idrico è stato coniato un fattore di unificazione denominato “ABITANTE EQUIVALENTE” che consente di superare in parte l’eterogeneità esistente. CRITERI 1. quantità di merce prodotta o lavorata, che viene tradotta in una “popolazione equivalente”; 2. numero di addetti che operano presso una data unità industriale. Il riferimento è al totale del personale che lavora presso una data industria e che viene preso come misura del potenziale inquinante di quella data attività produttiva. Inquinamento da attività agricole Sono quelle attività che hanno per scopo immediato la produzione di vegetali, oltre che la produzione zootecnica, che utilizza in parte questi vegetali. I due tipi contribuiscono all’inquinamento delle acque, secondo modalità diverse. Produzione di vegetali Vengono utilizzati composti di diversa natura che sono immessi nell’ambiente sia allo scopo di favorire la crescita delle piante (fertilizzanti organici e minerali, correttivi, ecc..) sia per prevenire attacchi di parassiti e infestanti (pesticidi o fitofarmaci). v Quantità applicate v C aratteristiche chimiche del composto (es: solubilità in acqua) v Natura geochimica del suolo v Caratteristiche topografiche (es: terreno a forte pendenza) v Condizioni meteorologiche (quantità di piogge) v Modalità di conduzione delle pratiche colturali Produzione animale o zootecnia Attività di allevamento di animali terrestri (ovvero acquacoltura), destinata a soddisfare le richieste alimentari o altri scopi marginali (caccia, pelli, traino, ecc..). Tra le specie che sollevano maggiori problemi si considerano equini, bovini, suini, ovini, caprini, polli e simili. Per queste categorie di animali sono noti i contributi individuali per alcune componenti di inquinanti. CONSEGUENZE DELL’INQUINAMENTO SULL’AMBIENTE ACQUATICO I contaminanti emessi nell’ambiente esercitano effetti nocivi sulle popolazioni animali, vegetali e sulle comunità acquatiche a) b) c) d) e) f) Effetti Effetti Effetti Effetti Effetti Effetti deossigenanti eutrofizzanti fisici e meccanici (da temperatura, inerti, oli) da radiazioni patogeni tossici A. SOSTANZE DEOSSIGENANTI: le sostanze organiche degradabili e altri composti ad azione riducente presenti in numerosi scarichi urbani una volta in acqua vanno incontro a un processo di mineralizzazione che avviene ad opera di microrganismi con consumo di O2 disciolto. 1. 2. 3. 4. 5. Conseguenze Scomparsa delle specie che non tollerano la scarsità di ossigeno; Selezione delle specie scarsamente influenzate dalla mancanza di ossigeno; Espansione di quest’ultime fino a livelli invasivi, favorita dalla riduzione della competizione; Ricomparsa delle specie a sensibilità intermedia al cessare della perturbazione; Ricomposizione della comunità originaria che segnala il completamento del processo di autodepurazione. B. COMPOSTI EUTROFIZZANTI: provocato da composti che esplicano un’azione fertilizzante con un aumento della produzione primaria del fitoplancton. Inquinamento che interessa gli ambienti acquatici (laghi, serbatoi, acque di transizione e aree costiere a scarso ricambio). C. INQUINAMENTO DI TIPO FISICO E MECCANICO: determinato da scarichi di acque ad alta temperatura e ad elevato contenuto di materiali in sospensione. Scarichi di acque ad alta temperatura Materiali sospesi e sedimentabili Oli minerali D. AMMONIACA: composto inorganico ad azione tossica. METALLI PESANTI Hg, Cu, Cd, Zn, Sn, Al, Ni, Fe, Mn, Co, Sr Nel caso dell’inquinamento da metalli pesanti e più in generale da composti tossici si assiste a una riduzione delle varie componenti della comunità tanto più marcata quanto più forte è l’effetto del tossico. Alcuni metalli hanno la capacità di accumularsi negli organismi e di determinare effetti cronici per esposizione prolungata. MICROINQUINANTI ORGANICI: la caratteristica peculiare di molti composti sintetici o “xenobionti” in quanto estranei agli esseri viventi, è di possedere una struttura chimica differente da quella delle molecole organiche naturali. I sistemi enzimatici degli organismi decompositori non sempre sono in grado di mineralizzare queste molecole, che persistono a lungo nella biosfera. SOLVENTI: molecole organiche generalmente a basso peso molecolare, impiegate come diluenti di prodotti commerciali (smalti e vernici) e come solventi veri e propri nelle reazioni chimiche per la produzione di molecole sintetiche, per il lavaggio a secco di tessuti e per lo sgrassaggio di diversi materiali solidi. v Solventi aromatici: etilene, propilene, benzene (tossico mutageno e cancerogeno), idrocarburi aromatici (IPA) v Solventi clorurati: idrocarburi clorurati, cloroformio DETERGENTI: saponi e detersivi sintetici. v Tensioattivi anionici, non ionici e cationici PESTICIDI: vasta gamma di prodotti chimici naturali e sintetici utilizzati in agricoltura per combattere le erbe infestanti e gli animali parassiti dei raccolti. Sono compresi anche funghicidi e limacidi (Glifosato) PCB: utilizzati come fluidi dielettrici all’interno dei grossi condensatori delle centrali elettriche. Data l’elevatissima persistenza, soprattutto di quelli clorurati, essi sono diventati contaminanti globali.