TEATRO STORCHI MODENA / STAGIONE 2014 — 2015 TEATRO DELLE PASSIONI TEATRO SCUOLA Redazione: Luigi Pedroni, Federica Righi / Editoriale L’amore e l’amicizia, o più in generale la vita con i valori e le relazioni sociali che la arricchiscono, è il punto focale attorno a cui è costruita la stagione di TEATRO RAGAZZI 2014/2015. A fronte del difficile momento che stiamo attraversando e degli smarrimenti intellettuali ed etici da esso creati, crediamo infatti che il Teatro sia un valido strumento per aiutarci a comprendere la realtà che ci circonda, per dare soprattutto ai bambini quelle risposte precise e chiare che vanno cercando e che non saremmo capaci di dare in altro modo. L’artificio della finzione (che non di rado nel Teatro Ragazzi si traduce nel “gioco”), infatti, permette di parlare loro delle cose reali e concrete di tutti i giorni, dei grandi temi della vita, senza il timore di turbarli. Ecco quindi che Hansel e Gretel del Baule Volante e Hanà e Momò della compagnia pugliese Principio Attivo Teatro sollevano, l’uno attraverso una fiaba classica e l’altro attraverso divertenti giochi sulla sabbia, il tema dell’amicizia e dell’importanza di stare insieme, uniti, per affrontare le paure e le sfide quotidiane. Gli amici e gli affetti famigliari ci aiutano spesso a trovare conforto o a dare una risposta alle nostre incertezze: è quanto ci insegnano anche gli animali protagonisti della nuova produzione di Teatro Gioco Vita, Il cielo degli orsi, rivolto alla Scuola dell’Infanzia. Sempre per i più piccoli è pensato Scherzo a tre mani di Teatro all’Improvviso: un’originale performance in cui la musica dal vivo del pianoforte e la pittura la fanno da padrone, stuzzicando e stimolando la fantasia e l’immaginazione dei piccoli spettatori, quasi senza parole. Il pubblico sarà parte del racconto anche nello spettacolo Le nuove avventure dei musicanti di Brema: gli attori-cantanti del Teatro Due Mondi fanno rivivere gli animali delle celebre fiaba ai giorni nostri, seguendoli nella loro ricerca di una città ospitale, che sappia mettere i valori oltre le apparenze. Un altro valore che nella società consumistica di oggi sembra perduto è quello del cibo: per questo Cà Luogo d’Arte con Gnam Gnam cercherà di insegnare ai bambini a scegliere consapevolmente cosa mangiare, evitando di ingurgitare senza pensare. Infine, in occasione del 70° anniversario della Liberazione, Quando c’era Pippo di Fontemaggiore Teatro parlerà agli adolescenti della Guerra e della Resistenza, invitandoli a mantenere vivo il ricordo di un periodo storico in cui si lottava per la propria libertà. Per il TEATRO GIOVANI destinato ai ragazzi delle Scuole Medie Superiori, si delinea un cartellone in cui spiccano grandi nomi della scena italiana e in cui ancora una volta tradizione e contemporaneità si intrecciano. Ad aprire la rassegna al Teatro Storchi sarà Giuseppe Battiston che si calerà nei panni del buffone shakespeariano Falstaff con la regia di Andrea De Rosa. Sempre da Shakespeare un altro grande protagonista del cinema italiano, Luigi Lo Cascio, metterà in scena l’Otello, riservando a sé il ruolo di Jago e a Vincenzo Pirrotta quello di Otello. Non manca fra i grandi interpreti del piccolo e grande schermo Alessandro Gassmann, che dirigerà Ottavia Piccolo in 7 minuti di Stefano Massini, giovane autore toscano che, prendendo spunto da un fatto di cronaca realmente accaduto in una fabbrica francese, affronterà in questa pièce il tema dei diritti del lavoro. Spazio anche a grandi autori della letteratura italiana come Luigi Pirandello, di cui Marco Bernardi porterà in scena La vita che ti diedi, delicato dramma sull’amore materno, e della letteratura greca, con l’allestimento de Le Rane, da Aristofane, classico della commedia greca che affronta la cruciale questione del ruolo politico della cultura e del teatro nella società civile. Infine, un gradito ritorno: Laura Pasetti dirigerà i giovani attori della compagnia scozzese Charioteer Theatre in Shakespeare vs. Shakespeare on air, originale piece in lingua inglese pensata per avvicinare i giovani all’opera del celebre drammaturgo e alla lingua del Bardo. Al Teatro delle Passioni spazio a due produzioni di Emilia Romagna Teatro Fondazione in collaborazione con Arte e Salute Onlus, entrambe per la regia di Nanni Garella: La persecuzione e l’assassinio di Jean-Paul Marat rappresentati dagli internati dell’ospedale di Charenton sotto la guida del Marchese di Sade di Peter Weiss, allestimento sull’assassinio di Marat con protagonista Laura Marinoni e il gruppo di attori di Arte e Salute, e La classe, esito finale di un laboratorio condotto dallo stesso regista con i pazienti dell’associazione. A concludere la rassegna, due spettacoli di respiro internazionale: Io sono il vento di Jon Fosse, che ERT realizza con la Maison de la culture d’Amiens con la regia del tedesco Lukas Hemleb che dirige Luca Lazzareschi e Giovanni Franzoni, e Antigone, liberamente tratto dall’opera di Jean Anouilh con la regia di Massimo Luconi. Un teatro da vedere, ma anche da analizzare, sperimentare e confrontare con la letteratura e le altre arti. Per questo, come ormai consuetudine da alcuni anni, l’offerta per le Scuole si arricchisce anche di attività e iniziative collaterali alla visione degli spettacoli rivolte agli studenti e ai docenti. Per il sesto anno consecutivo ritorna l’appuntamento con Teatro in classe, il concorso promosso in collaborazione con “Il Resto del Carlino” che vedrà i ragazzi protagonisti nelle vesti di recensori e critici della stagione teatrale. Un ruolo centrale spetta in questa stagione al progetto Teatro della storia vs/Storia del Teatro curato da Claudio Longhi e incentrato sul rapporto tra teatro e storia nella civiltà moderna e contemporanea, con particolare attenzione alla Grande Guerra, a cento anni dal suo scoppio. Il progetto si articola in un percorso di approfondimento di taglio storicocritico e in un laboratorio drammaturgico performativo, a cui si affianca la proposta di un corso di formazione destinato esclusivamente ai docenti. Una stagione quindi ricca di possibilità di scelta, con una varietà di spettacoli, esperienze artistiche, temi e progetti, che riteniamo essere una preziosa opportunità per le Scuole. / Teatro: istruzioni per l’uso / TEATRO RAGAZZI (Scuole dell’Infanzia, Primarie e Medie Inferiori) / BIGLIETTI Ragazzi: € 5,00 Insegnanti: 2 omaggi per ogni classe e per eventuali accompagnatori di bambini disabili e certificati / PRENOTAZIONI Le prenotazioni sono aperte a partire da lunedì 22 settembre. Modalità di prenotazione: inviare il modulo sul retro via fax (0592138252) o via e-mail ([email protected]). La prenotazione sarà confermata tramite fax o mail. In caso di mancata disponibilità dei posti, l’Ufficio contatterà l’insegnante referente per concordare date, orari e/o spettacoli alternativi. In alcuni casi di richieste in esubero, potranno essere concordate con le compagnie doppie rappresentazioni (ore 9.15 e 10.45), suddividendo le classi prenotate tra le due recite. / RITIRO BIGLIETTI I biglietti dovranno essere ritirati presso la Biglietteria del Teatro Storchi almeno 2 giorni prima la data della rappresentazione acquistando almeno il 90% dei biglietti prenotati. / ASSEGNAZIONE DEI POSTI Il posto verrà assegnato dal personale di sala tenendo conto in primo luogo dell’età dei ragazzi e della presenza di ragazzi diversamente abili, in secondo luogo della data di prenotazione. / TEATRO GIOVANI (Scuole Medie Superiori) / BIGLIETTI TEATRO STORCHI € 12,00 tranne gli spettacoli fuori abbonamento TEATRO DELLE PASSIONI € 9,00 Insegnanti: 1 omaggio ogni 15 studenti / RECITE MATTUTINE E POMERIDIANE / / PRENOTAZIONI Le prenotazioni sono aperte a partire da lunedì 22 settembre. Modalità di prenotazione: inviare il modulo sul retro via fax (0592138252) o via e-mail ([email protected]). La prenotazione sarà confermata tramite fax oppure e-mail dal Teatro. / RITIRO BIGLIETTI I biglietti dovranno essere ritirati - entro il 25 ottobre per gli spettacoli fino a gennaio 2015; - entro il 17 gennaio per gli spettacoli da febbraio a maggio 2015. Si consiglia di fissare un appuntamento con la Biglietteria (059-2136021) / RECITE SERALI / / PRENOTAZIONI I biglietti per tutti gli spettacoli serali della stagione 2014/2015 saranno in vendita da martedì 28 ottobre. Modalità di prenotazione: inviare il modulo sul retro alla Biglietteria via fax (059-234979) o via e-mail ([email protected]), oppure telefonare allo 059-2136021 (dal lunedì al venerdì, ore 9-13). I genitori che accompagnano a teatro gli studenti residenti fuori Modena hanno diritto al biglietto a tariffa scolastica (€ 12,00 per gli spettacoli allo Storchi e € 9,00 per gli spettacoli al Teatro delle Passioni): i nominativi dovranno essere aggiunti alle prenotazioni delle Scuole. / RITIRO BIGLIETTI I biglietti dovranno essere ritirati almeno un mese prima della data dello spettacolo. / ORARIO BIGLIETTERIA Teatro Storchi Largo Garibaldi, 15 Modena dal martedì al venerdì ore 10-14, sabato ore 10-13 martedì e sabato pomeriggio ore 16.30-19 La biglietteria sarà aperta dal 16 settembre. IN CASO DI ANNULLAMENTO DI UNO SPETTACOLO, IL BIGLIETTO SARÀ RIMBORSATO SOLO ED ESCLUSIVAMENTE ENTRO 10 GIORNI DALLA DATA DELLO SPETTACOLO ANNULLATO. DOPO TALE SCADENZA NON SARÁ POSSIBILE IN ALCUN MODO PROCEDERE AL RIMBORSO. PER EVITARE DISAGI ORGANIZZATIVI COMUNICARE EVENTUALI DISDETTE IL PRIMA POSSIBILE. / ABBONAMENTI RIDOTTI PER STUDENTI STORCHI QUATTROCARD € 40,00 PASSIONI 6 € 48,00 PASSIONI 10 € 70,00 CARTA TEATRO € 60,00 CARNET 7 TAGLIANDI Platea, balconata e palco € 108,00 Prima e seconda galleria € 65,00 / PRENOTAZIONI Gli abbonamenti saranno in vendita da martedì 16 settembre. L’abbonamento darà diritto alla prenotazione dei posti da martedì 21 ottobre telefonando alla Biglietteria (059-2136021). / PER INFORMAZIONI: Ufficio Teatro Ragazzi e Giovani 059-2136055 - teatro.ragazzi@ emiliaromagnateatro.com / Teatro Ragazzi Gli spettacoli / Martedì 2 e mercoledì 3 dicembre ore 10 – Teatro Storchi GNAM GNAM Il latte dell’umana tenerezza uno spettacolo teatrale per bambini, ragazzi e adulti per un progetto di educazione alimentare testo Chiara Scavia e Marina Allegri regia Maurizio Bercini con Francesca Grisenti e Donatello Galloni scene Maurizio Bercini, Donatello Galloni decorate da Serena De Gier CÀ LUOGO D’ARTE Tecnica utilizzata: teatro d’attore Fascia d’età: 6-10 anni Durata: 60 minuti Video: http://www.youtube.com/ watch?v=k-8MJYfMvhs A Dina sono sempre piaciute le storie, le racconta da sempre. Fin da bambina: contava e raccontava e quando si fermava gli amici le dicevano-dai, Dina, conta, racconta Dina, conta…! Conta, Dina e dina conta e Contadina. Alla fine è diventata una Conta-Dina! “Perché tutto, ma proprio tutto, quel che nelle storie si mangia son io che lo preparo, son io che lo coltivo. Sì, perché oltre alla mia cucina, di là ho un orto dove coltivo i piselli per la Principessa, la zucca per la carrozza di Cenerentola, l’albero di mele rosse varietà Biancaneve, le pere di Pinocchio, i fagioli magici di Giacomino, l’avena per la pappa dei tre orsi…E poi pianto grano per fare la farina per la focaccia da mettere nel cestino che Cappuccetto Rosso porta alla nonnina malata, per il pane di Pollicino e per l’Omino di Pan Pepato...” E mentre prepara da mangiare, Dina racconta le favole. Come Biancaneve, la sua preferita: ci sono tutti gli ingredienti giusti per farne un capolavoro: la matrigna, il principe azzurro, e i nani. Una ricetta perfetta per un’ottima storia; sì, poi ci sono anche il cacciatore che uccide la cerva, lo specchio magico, il bosco, la casetta dei nani e soprattutto la mela. Gnam Gnam – il latte dell’umana tenerezza è uno spettacolo nato dall’incontro tra il teatro e il mondo dei campi. Impastando nella sua trama le favole più note si propone di insegnare ai bambini l’alimentazione consapevole. Una piccola proposta per educare a pensare al cibo che mangiamo, anziché semplicemente spalancare la bocca e ingurgitare. Perché vederlo… perché in maniera divertente e originale, raccontando loro le fiabe più note, insegna ai bambini a scegliere consapevolmente il proprio cibo / Mercoledì 28 e giovedì 29 gennaio ore 10 – Teatro Storchi HANSEL E GRETEL di Roberto Anglisani e Liliana Letterese regia Roberto Anglisani con Liliana Letterese e Andrea Lugli ACCADEMIA PERDUTA/ROMAGNA TEATRI con il sostegno di Fondazione Teatro Comunale di Ferrara Claudio Abbado Fascia d’età: 6-11 anni Tecnica utilizzata: teatro d’attore e narrazione nello spazio Durata: 60 minuti Video: https://www.youtube.com/ watch?v=VbNAxg4jX58 Una casa nel bosco, una famiglia in difficoltà. Due bambini, soli di fronte alla durezza del mondo e al buio del bosco, sono i protagonisti di questa celeberrima fiaba. La trama è conosciuta: nel silenzio della notte, Hansel e Gretel sentono i genitori bisbigliare. L’indomani li porteranno nel bosco e li abbandoneranno. Ma Hansel ha la soluzione pronta: sfidando le tenebre, scivola fuori di casa e raccoglie tanti sassolini bianchi che segneranno la strada del ritorno a casa. E il giorno dopo le cose vanno come previsto. Tutto pare tornato a posto, ma è solo un’illusione. Qualche tempo dopo la storia si ripete, ma questa volta l’astuzia dei genitori si è affinata: la porta di casa è sbarrata e Hansel non può raccogliere i sassi. Non resta che spargere sul sentiero le briciole di pane, ma gli uccelli del bosco se le mangiano e i due bambini non ritrovano più la strada di casa. Hansel e Gretel vengono abbandonati a se stessi e non arriverà una fata buona o un oggetto magico a salvarli. Dovranno cavarsela da soli, ma soli non saranno veramente: saranno insieme, si stringeranno la mano, si aiuteranno, si faranno coraggio, e coraggiosamente andranno incontro al loro destino. Attraverso l’uso della parola e della essenzialità del gesto viene narrata questa fiaba che parla di un processo di crescita e di salvezza, toccando le nostre corde più profonde: perché ci può accadere di perderci nel bosco? Perché le persone di cui più ci fidiamo possono arrivare ad abbandonarci? E come fare per affrontare le più grandi paure che si annidano nel nostro cuore? Lo spettacolo utilizza principalmente la tecnica del racconto orale, con la sua immediatezza, nel tentativo di cogliere l’essenza più profonda del racconto, con pochi oggetti e costumi, lasciando alla voce e al corpo tutta la loro forza evocativa. Perché vederlo… perché è una fiaba antichissima ma sempre urgente da raccontare, perché l’essenzialità del racconto orale riesce a consegnarci intatti i significati del racconto / Martedì 3 e mercoledì 4 febbraio ore 10 – Teatro Storchi Spettacolo in collaborazione con Teatro Comunale L. Pavarotti SCHERZO A TRE MANI ideazione Dario Moretti con Dario Moretti e Saya Namikawa musiche Béla Bartók TEATRO ALL’IMPROVVISO Fascia d’età: 3-7 anni Tecnica utilizzata: teatro musicale e immagini Durata: 40 minuti Video: http://www.youtube.com/watc h?v=tHGa2ZmqktE&feature=plcp Cosa accade se un pittore e una pianista lavorano insieme? Che si gode del gioco di tre mani! Ispirato alla composizione per pianoforte “Pour les enfants” di Béla Bartók, Scherzo a tre mani è un affascinante viaggio immaginario tra musica e pittura. Una pianista e un attore-pittore scherzano “a tre mani” per dare vita a sei brevi storie intitolate: “Nel bosco”, “Al circo”, “Di notte”, “La città”, “L’uomo del faro”, “Autoritratto”, “La mosca”. Ogni storia è raccontata attraverso la pittura, ma anche grazie a piccoli oggetti e personaggi che appaiono all’interno delle scene dipinte e che sono animati come microscopiche marionette. Il pubblico vede il lavoro del pittore attraverso le immagini proiettate in diretta su uno schermo. Ad accompagnare la mano del pittore la musica del pianoforte, che scandisce il ritmo e il susseguirsi delle azioni teatrali. Scherzo a tre mani non è una fiaba narrata, ma un racconto fatto di suoni, di giochi vocali, di colori. Sulle note delle composizioni crescono alberi, appare la luna, un lupo mangia un ometto, le forbici tagliano la carta per aprire una finestrella da cui può uscire di tutto: un omino che cade in mare, un mostricciattolo, gli occhi dell’attore… Un concerto particolare, che attraverso la commistione delle arti crea suggestioni musicali e visive divertenti, ma allo stesso tempo poetiche. È come assistere a un film, ma in presenza di un pittore e di una pianista, che rendono tutto più reale e coinvolgente. Perché vederlo… perché il gioco tra artista e pianista conquista i piccoli spettatori, perchè anche un semplice foglio di carta dipinto si trasforma in avvincenti e strampalate avventure / Mercoledì 18 febbraio ore 10 – Teatro Storchi QUANDO C’ERA PIPPO tratto dal diario di Giulia Re, partigiana e staffetta drammaturgia Daniele Aureli e Massimiliano Burini regia Daniele Aureli e Matteo Svolacchia con Greta Oldoni e Samuel Salamone scene, audio e luci Matteo Svolacchia OCCHISULMONDO / FONTEMAGGIORE TEATRO Fascia d’età: 11-14 anni Tecnica utilizzata: teatro d’attore Durata: 60 minuti Spettacolo finalista Premio Scenario infanzia 2012 “Il 10 Giugno del 1940 fu dichiarata la guerra. Ero nel cortile di casa mia a Milano, a ridere e giocare spensierata e ignara di quello che la guerra portava. E i mesi che seguirono furono per me tempi di paura, e da ragazzina che ero divenni grande e consapevole di quello che stava accadendo. Il tempo dei giochi era finito.” Così scrive nel suo diario Giulia Re, staffetta e partigiana, nonna dell’attrice Greta Oldoni, protagonista di questo spettacolo. Quando c’era Pippo narra la vita di due giovani ragazzi nel periodo che va dal 1940 al 1945. La guerra c’è ma non si vede, incombe silenziosa nella vita quotidiana a interrompere la loro libertà, sotto forma di un piccolo aereo da combattimento soprannominato Pippo. «Era una realtà che ci faceva sentire prigionieri, eravamo clandestini nella nostra città, io ero una staffetta, avevo solo 16 anni ma tanta voglia di vivere e di cambiare il mondo», scriveva Giulia Re. Lo spettacolo, creato sui ricordi di due ragazzi, mette in parallelo con grande efficacia la giovinezza rubata di allora con quella di oggi, le analogie e le differenze di due generazioni tanto lontane ma allo stesso tempo così vicine per bisogni e necessità, mettendo l’accento sul valore della vita, sui rapporti umani, sulla volontà di credere in un futuro migliore. In occasione del 70° anniversario della Liberazione, Quando c’era Pippo racconta ai giovani di oggi il periodo della Resistenza, ed in particolare la storia di due persone che hanno combattuto, senza armi, per conquistare e difendere qualcosa in cui credevano. Quando c’era Pippo racconta un tempo in cui era difficile sognare, in cui era difficile essere felici, in cui era reato anche ascoltare la radio, eppure, c’era chi lo faceva lo stesso, c’era chi provava a vivere il più possibile, in un modo o nell’altro. Una guerra mondiale, rinchiusa dentro una piccola stanza. Perché vederlo… per l’importanza della memoria che i nostri nonni ci hanno tramandato, perché racconta una lotta per la libertà ai giovani di oggi, così pieni di libertà che non sanno gestire / Martedì 24 e mercoledì 25 febbraio ore 10 – Teatro delle Passioni HANÀ E MOMÒ idea e regia Cristina Mileti e Francesca Randazzo con Cristina Mileti e Francesca Randazzo luci Marco Oliani PRINCIPIO ATTIVO TEATRO Fascia d’età: 3-8 anni Tecnica utilizzata: teatro d’attore e oggetti Durata: 55 minuti Video: http://www.youtube.com/ watch?v=LqW_IoFN9Q4 Hanà e Momò sono due bambine che giocano all’esterno di un grande cerchio fatto di sabbia. Momò pettina la sabbia, la ordina, non ha alcuna intenzione di condividere i suoi giochi con l’invadente amica. Anche Hanà vorrebbe disegnare sulla sabbia ma, ostacolata dall’arroganza di Momò, che la costringe in una piccola porzione di spazio, risponde stuzzicandola con le sue creazioni strampalate. Così i pesci giganti disegnati da Momò saranno costretti ad abdicare a favore di un serpente volante creato da Hanà… In un’atmosfera dai caratteri orientali, con una mimica spesso clownesca e una straordinaria abilità nel trasformare oggetti di semplice uso quotidiano in buffi personaggi, due attrici mettono in scena il mondo delle relazioni infantili con i suoi noti conflitti in un allegro scontro-incontro. Una progressiva e coinvolgente sfida tra bambini che mette in evidenza le differenze caratteriali delle due, in un susseguirsi di quadri dove prevaricazione e dispetti daranno vita a giochi resi possibili solo grazie alla loro incalzante immaginazione: fogli di carta igienica che diventano gabbiani, bastoncini di legno che si trasformano in alberi di navi pirata… Attraverso l’invenzione di micro storie si snoda un racconto ritmato da continue azioni e reazioni dove farfalle di carta, rebus da risolvere, tesori da scoprire coinvolgeranno le due protagoniste contagiando e coinvolgendo in prima persona anche il pubblico. La fine della storia sancirà però non un vincitore ma un’amicizia. L’iniziale rivalità, sempre giocosa, di Hanà e Momò si trasformerà in una complice amicizia quando le due capiranno che solo unendo i loro indizi riusciranno a completare la mappa del tesoro. E così scopriranno quanto sia più importante attingere dallo stimolo reciproco, dalla gioia del fare insieme, piuttosto che superarsi. Perché vederlo… perché è un’ode alla fantasia, perché con pochi e semplici oggetti le due attrici conquistano i bambini facendoli giocare insieme a loro / Mercoledì 4 e giovedì 5 marzo ore 10 – Teatro Storchi LE NUOVE AVVENTURE DEI MUSICANTI DI BREMA testi Gigi Bertoni regia Alberto Grilli con Tanja Horstmann, Angela Pezzi, Maria Regosa, Renato Valmori musiche originali e direzione musicale Antonella Talamonti costumi e maschere Angela Pezzi, Maria Regosa, Maria Donata Papadia, Loretta Ingannato TEATRO DUE MONDI Fascia d’età: 6-12 anni Tecnica utilizzata: teatro d’attore con musica dal vivo Durata: 60 minuti un bambino perché è un bambino, indipendentemente dalla sua provenienza, dal colore della sua pelle, perché la storia del mondo è esattamente la storia degli spostamenti dell’uomo tra un luogo da cui bisogna allontanarsi, o fuggire, e un luogo migliore nel quale approdare e costruire il futuro. Un viaggio appassionante, divertente, continuamente interrotto da situazioni comiche e canzoni che illustrano le diverse tappe e avventure che si susseguono. Gli attori-cantanti del Teatro Due Mondi portano in scena maschere zoomorfe, costumi multicolori e strumenti musicali, usando lo spazio del teatro in maniera totale ed essenziale. L’architettura diventa così scenografia, e il pubblico è parte del racconto, elemento presente e non distante. Video: http://youtu.be/EWC5lBmXztk E se gli animali – che i fratelli Grimm ci hanno fatto conoscere come “I Musicanti di Brema” - uscissero dalla loro favola, o la continuassero fino ai giorni nostri, se si perdessero nelle nostre città, che storia racconterebbero? E se all’asino, al cane, al gatto e al gallo – no, il gallo no, come dice la canzone “il gallo è morto” e al suo posto si unisce al gruppo un’oca – capitasse d’incontrare una cicogna, che sta facendo il suo lavoro di distribuire bambini nelle famiglie del mondo, un po’ disorientata davanti a un indirizzo irrintracciabile… c’è un bambino, proveniente dall’Africa o dall’Asia, che deve essere consegnato a Madame Europe, in via dell’Ospitalità, ma della signora non c’è traccia… Di qui si parte per il racconto de Le nuove avventure dei Musicanti di Brema nel nostro tempo, sulle strade dei nostri Paesi, e infine dell’Europa. Alla ricerca di una città ospitale, che possa mettere i valori davanti alle apparenze. Ospitare Perché vederlo… perché è un teatro potente, inusuale, con citazioni al mondo dei clown e alle commedie musicali, che coinvolge il pubblico in prima persona in un finale a sorpresa / Mercoledì 8 e giovedì 9 aprile ore 10 – Teatro Storchi IL CIELO DEGLI ORSI dall’opera di Dolf Verroen & Wolf Erlbruch regia e scene Fabrizio Montecchi con Deniz Azhar Azari e Andrea Coppone sagome Federica Ferrari e Nicoletta Garioni (tratte dai disegni di Wolf Erlbruch) coreografie Valerio Longo musiche Alessandro Nidi TEATRO GIOCO VITA Fascia d’età: 3–7 anni Tecnica utilizzata: teatro d’attore, ombre e danza Durata: 60 minuti Tratto da “Das Bärenwunder” (“Il miracolo degli orsi”) dell’illustratore tedesco Wolf Erlbruch e da “Een Hemel voor Beer” (“Un paradiso per il piccolo Orso”) di Dolf Verroen & Wolf Erlbruch, Il cielo degli orsi è uno spettacolo che si compone di due storie. La prima racconta di un orso che, svegliatosi da un lungo letargo, si mette a pensare a come sarebbe bello essere un papà. Non sapendo come si fa ad avere un cucciolo, interpella tutti gli animali del bosco e dopo un lungo cercare sembra capire che la soluzione stia in cielo. Nella seconda storia, invece, un orsetto è molto triste per la morte del nonno. Quando la mamma gli spiega che il nonno era molto stanco ed ora è felice nel cielo degli orsi, parte per il mondo alla sua ricerca. Per entrambi i protagonisti, l’infinità del cielo sembra essere l’unico luogo in cui le domande possono essere soddisfatte. Alla fine del loro cercare, però, si accorgeranno che è sulla terra, vicino a loro, che si trova la risposta. L’orso la trova in una bella orsa che all’approssimarsi della primavera realizzerà il suo sogno. Piccolo Orso invece trova la risposta nelle rassicuranti certezze rappresentate dagli affetti familiari: nei genitori che si prendono cura di lui affinché superi il suo dolore e si convinca che la vita è, davvero, il suo più bel cielo. Con una scena scomponibile, in un susseguirsi di episodi inanellati con dolcezza e vivacità tra giochi di colore ed ombra, Il cielo degli orsi affronta temi delicati e profondi come la nascita e la morte con leggerezza e tatto, mischiando risate e stupore in un mosaico di straordinaria potenza evocativa. La presenza di animali come protagonisti permette di dosare l’impatto emotivo, che rimane comunque forte perché restituisce, con semplice e disarmante chiarezza, le difficoltà che tutti incontriamo, a maggior ragione i bambini, quando cerchiamo risposte alle grandi domande della vita. Perché vederlo… per le straordinarie suggestioni che regalano ombre, corpi, danza, sagome, musiche in perfetta fusione tra loro, perché la risata e lo stupore si alternano alla riflessione leggera sui grandi temi della vita / Il teatro in biblioteca CONSIGLI DI LETTURA DELLA BIBLIOTECA COMUNALE ANTONIO DELFINI / IL TEATRO IN BIBLIOTECA Gli spettacoli in rassegna sono spesso tratti da libri per l’infanzia e da fiabe. Le Biblioteche del Comune di Modena sono il luogo in cui letteratura e teatro si incontrano. In particolare, la Biblioteca Antonio Delfini raccoglie, seleziona e mette in mostra i suggerimenti di lettura riferiti agli spettacoli proposti. / LETTURE IN SALA DELLE STORIE Gli spettacoli della rassegna di Teatro Ragazzi di Emilia Romagna Teatro Fondazione saranno lo spunto per invitare gli attori a sedersi sulla Poltrona del Narratore nella Sala delle Storie della Biblioteca Delfini per leggere una storia. Il calendario degli incontri, ad ingresso libero, verrà diffuso dalla Biblioteca Delfini a partire dal mese di ottobre e sarà distribuito presso il Teatro Storchi in occasione di tutti gli spettacoli della rassegna. / Teatro per famiglie La domenica non si va a scuola STAGIONE ––––––– 2014/2015 Teatro Storchi - Modena / 16 novembre 2014 ore 16.30 KOLOK, I TERRIBILI VICINI DI CASA… di e con Olivia Ferraris e Milo Scotton regia Philip Radice FONDAZIONE TEATRO RAGAZZI E GIOVANI ONLUS Teatro circo Dai 4 anni / 21 dicembre 2014 ore 16.30 IL TENACE SOLDATINO DI PIOMBO Un film da palcoscenico da H. C. Andersen un’idea di Fabrizio Pallara di e con Valerio Malorni e Fabrizio Pallara TEATRO DELLE APPARIZIONI/TEATRO ACCETTELLA Teatro d’attore e videoproiezioni Dai 3 anni Disegno: Giulia Brighenti, Istituto d’Arte Venturi di Modena / 6 gennaio 2015 ore 16.30 SOTTO LA NEVE Minuetto d’inverno di Marcello Chiarenza con Mariolina Coppola e Maurizio Casali ACCADEMIA PERDUTA/ROMAGNA TEATRI Teatro d’attore e d’oggetti Dai 3 anni / 22 febbraio 2015 ore 16.30 UNPOPIUINLA’ Una favola semplice testo Marina Allegri regia Maurizio Bercini con Francesca Bizzarri, Francesca Grisenti e Davide Zilli al pianoforte CÀ LUOGO D’ARTE Teatro d’attore e oggetti Dai 3 anni / ABBONAMENTI E BIGLIETTI Abbonamento a 4 spettacoli Intero € 26 (riduzione CartaInsieme Conad € 22) Ridotto bambini fino a 12 anni € 16 (riduzione CartaInsieme Conad € 12) Ridotto secondo/terzo bambino € 13 (riduzione CartaInsieme Conad € 9) Biglietti Bambini fino a 12 anni € 5 Adulti € 8 Sconto di € 1 per i possessori di CartaInsieme Conad / INFORMAZIONI Ufficio Teatro Ragazzi e Giovani 059-2136055 [email protected] In collaborazione con: TEATRO STORCHI Modena Stagione 2014/2015 www.emiliaromagnateatro.com / dal 25 al 30 novembre Falstaff da Enrico IV / Enrico V di William Shakespeare adattamento e regia ANDREA DE ROSA con Giuseppe Battiston / dal 4 al 7 dicembre Le rane di Aristofane interpretato e diretto da Fondazione Teatro Due / 10 dicembre La vita è un viaggio regia FRANCESCO BRANDI con Beppe Servegnini / 18 e 19 dicembre Vita agli arresti di Aung San Suu Kyi ideazione Marco Martinelli e Ermanna Montanari regia MARCO MARTINELLI Teatro delle Albe / dal 14 al 18 gennaio Otello regia LUIGI LO CASCIO con Vincenzo Pirrotta e Luigi Lo Cascio, Valentina Cenni, Giovanni Calcagno / 20 gennaio Cinecittà regia GIAMPIERO SOLARI con Christian De Sica / 24 e 25 gennaio Sinfonia d’autunno di Ingmar Bergman regia GABRIELE LAVIA con Anna Maria Guarnieri / dal 5 all’8 febbraio La vita che ti diedi di Luigi Pirandello regia MARCO BERNARDI con Patrizia Milani e Carlo Simoni / 14 e 15 febbraio Arancia meccanica di Anthony Burgess musiche Morgan regia GABRIELE RUSSO / 20 e 21 febbraio Nessi regia ALESSANDRO BERGONZONI e RICCARDO RODOLFI di e con Alessandro Bergonzoni / dal 25 febbraio all’1 marzo La parola canta con Peppe e Toni Servillo e i Solis String Quartet / 10 marzo Amore ai tempi del colera Canti e incanti dal romanzo di Gabriel García Márquez regia CRISTINA PEZZOLI con Laura Marinoni al pianoforte Alessandro Nidi / dal 12 al 15 marzo Hotel Belvedere di Ödön von Horváth regia PAOLO MAGELLI / 19 e 20 marzo Journal d’un corps / Storia di un corpo regia CLARA BAUER di e con Daniel Pennac Spettacolo in francese con sottotitoli in italiano / dal 26 al 29 marzo 7 Minuti di Stefano Massini regia ALESSANDRO GASSMANN con Ottavia Piccolo / 11 e 12 aprile Plan B di Aurélien Bory / Phil Soltanoff regia PHIL SOLTANOFF COMPAGNIE 111 - Aurélien Bory Nell’ambito del progetto Corpi&Visioni, progetto di circo contemporaneo in Emilia-Romagna / dal 07 al 10 maggio Ti regalo la mia morte, Veronika di Federico Bellini e Antonio Latella regia ANTONIO LATELLA con Isabella Ferrari / 14 e 15 maggio Smashed regia SEAN GANDINI Gandini Juggling Nell’ambito del progetto Corpi&Visioni, progetto di circo contemporaneo in Emilia-Romagna TEATRO DELLE PASSIONI Modena Stagione 2014/2015 www.emiliaromagnateatro.com / dal 27 febbraio al 1 marzo TU! Ognuno è benvenuto / 13 e 14 novembre Sulla sabbia di Albert Ostermaier regia LIVIA FERRACCHIATI liberamente ispirato a ‘America o il disperso’ di Franz Kafka musiche Ares Tavolazzi con Sebastian Barbalan, Silvia Pasello, Francesco Puleo, Alessio Targioni, Tazio Torrini regia ROBERTO BACCI / dal 18 al 30 novembre La persecuzione e l’assassinio di JeanPaul Marat / dal 5 al 7 marzo Antigone Una storia africana di Peter Weiss adattamento e regia NANNI GARELLA con Laura Marinoni, Nanni Garella, e gli attori di Arte e Salute / dal 10 al 21 dicembre La fondazione di Raffaello Baldini regia VALERIO BINASCO con Ivano Marescotti / dall’8 al 10 gennaio Se’ Nùmmari di Salvatore Rizzo regia, scene e costumi VINCENZO PIRROTTA / dal 16 al 25 gennaio Lus un concerto spettacolo di Ermanna Montanari, Luigi Ceccarelli, Daniele Roccato testo Nevio Spadoni regia MARCO MARTINELLI Teatro delle Albe / dal 28 al 31 gennaio <age> drammaturgia e tecnica in scena Angelo Pedroni concept e regia FRANCESCA PENNINI CollettivO CineticO / dal 4 al 7 febbraio I giocatori di Pau Mirò traduzione e regia ENRICO IANNIELLO con Renato Carpentieri, Tony Laudadio, Enrico Ianniello, Giovanni Ludeno / dal 10 al 22 febbraio La classe regia NANNI GARELLA con gli attori di Arte e Salute liberamente tratto dall’opera di Jean Anouilh regia e scena MASSIMO LUCONI / dal 17 al 29 marzo Io sono il vento di Jon Fosse regia LUKAS HEMLEB con Luca Lazzareschi, Giovanni Franzoni / dal 31 marzo al 2 aprile Animali senza favola progetto Simona Bertozzi, Marcello Briguglio coreografia SIMONA BERTOZZI / dal 16 aprile al 3 maggio Ero ideazione, interpretazione e regia CÉSAR BRIE / prima nazionale / / dal 12 al 14 maggio John Doe di Marco Valerio Amico, Rhuena Bacci E / GRUPPO NANOU / 20 e 21 maggio Suzannah di Jon Fosse regia THEA DELLAVALLE con Bruna Rossi, Irene Petris, Barbara Mazzi / Teatro Giovani Gli spettacoli / Giovedì 20 e venerdì 21 novembre ore 15 – Teatro delle Passioni LA PERSECUZIONE E L’ASSASSINIO DI JEAN-PAUL MARAT rappresentati dagli internati dell’ospedale di Charenton sotto la guida del Marchese di Sade di Peter Weiss adattamento e regia Nanni Garella con Laura Marinoni, Nanni Garella, Nicola Berti, Giorgia Bolognini, Luca Formica, Pamela Giannasi, Maria Rosa Iattoni, Iole Mazzetti, Fabio Molinari, Mirco Nanni, Lucio Polazzi, Deborah Quintavalle, Moreno Rimondi, Roberto Risi musiche originali Saverio Vita costumi Elena Dal Pozzo EMILIA ROMAGNA TEATRO FONDAZIONE in collaborazione con ASSOCIAZIONE ARTE E SALUTE ONLUS Durata: 1 ora e 15 minuti Scritto da Peter Weiss nel 1963 e rielaborato l’anno successivo per la stesura definitiva, La persecuzione e l’assassinio di Jean-Paul Marat, rappresentati dagli internati dell’ospedale di Charenton sotto la guida del Marchese di Sade – correntemente abbreviato in Marat-Sade –, è senza dubbio uno dei drammi più interessanti dell’intero dopoguerra mondiale. Vita e morte di Marat, l’uomo più radicale della rivoluzione francese, vengono messi in scena, tredici anni dopo la fatale coltellata di Charlotte Corday, dagli internati di Charenton, nei pressi di Parigi, manicomio dove Sade venne realmente rinchiuso tra il 1801 e il 1814 e che qui lo vede regista della pièce stessa. Ne risulta un’opera virtuosistica, in cui raccapriccio e umorismo popolare, dialogo intellettuale e accessi di follia, rigore del teatro classico e spavalderia sfumano l’uno nell’altro, in un gioco di “teatro nel teatro” ambientato su piani temporali diversi che si chiariscono e si interpretano a vicenda. Weiss utilizzò il dramma storico e il gioco di specchi del teatro nel teatro per mettere in risalto il conflitto tra Marat, intransigente difensore della giustizia e della ragione, e Sade, interprete di un anarchismo istintivo e di un nihilismo aristocratico che lo porta a profetizzare la sconfitta della Rivoluzione. Lo scontro tra le due istanze rimane aperto – Marat può essere un eroe come un pazzo e Sade un pazzo come un saggio – e si trasforma in un affascinante dibattito sulla libertà. Dopo molte interpretazioni – tra le quali, storica, quella di Peter Brook nel 1967 – Marat-Sade approda finalmente ai suoi interpreti, per così dire, naturali: il gruppo di pazienti psichiatrici di Arte e Salute, i quali avranno modo di rappresentare quali fossero le condizioni degli internati nei manicomi. Un’occasione ulteriore di mostrare al pubblico, attraverso l’arte, il loro percorso di affrancamento dalle costrizioni della malattia e il loro anelito verso la piena libertà e il definitivo reinserimento nel lavoro e nella vita sociale. / Mercoledì 26 e giovedì 27 novembre ore 15 – Teatro Storchi FALSTAFF da Enrico IV / Enrico V di William Shakespeare traduzione Nadia Fusini adattamento e regia Andrea De Rosa con Giuseppe Battiston, Giovanni Franzoni, Elisabetta Valgoi, Martina Polla, Annamaria Troisi e cast in via di definizione FONDAZIONE DEL TEATRO STABILE DI TORINO, EMILIA ROMAGNA TEATRO FONDAZIONE Durata: da definire «Tutto nel mondo è burla»: così chiosa Falstaff. Millantatore, sbruffone, vorace, vitalista, furfante, è un personaggio così dirompente da essere ripreso in due drammi di Shakespeare e diventare protagonista della irriverente commedia lirica di Arrigo Boito musicata da Giuseppe Verdi. Falstaff ha affascinato i più grandi talenti della scena, come Orson Welles, che riservò per sé il ruolo di protagonista nella versione teatrale e in quella cinematografica. La potente duttilità espressiva di Battiston darà vita alla partitura drammaturgica di Nadia Fusini, impreziosita dalla regia di De Rosa, attento a moltiplicare immagini, a toccare sponde semantiche lontane dalla tradizione e a coniugare con grande perizia la tradizione lirica con quella di prosa. «Strano e singolare il destino di Sir John Falstaff! - scrive Andrea De Rosa -. Apparso la prima volta nel dramma storico Enrico IV, questo personaggio riscosse un tale successo che William Shakespeare dovette farlo rivivere e poi rivivere e poi rivivere ancora, in ben altri quattro testi. Pare addirittura che la stessa Regina Elisabetta ne avesse gradito così tanto la sagacia da intervenire, in prima persona, facendosi dare assicurazioni dal Bardo affinché questo impareggiabile ciccione non fosse accantonato dalla sua produzione. C’è in Falstaff qualcosa che ci conquista subito: un amore sfrontato per la vita, che si manifesta soprattutto nella forma dell’amore per la lingua, per le parole, per il motto di spirito, per la creazione instancabile di metafore e giochi linguistici; un senso pieno delle cose che accadono qui e ora e che di fronte al suo sguardo sembrano le sole che abbiano un qualche senso; ci sono nelle sue parole una gioia che non si stanca mai, sempre pronta a rovesciare il male in bene, un senso dell’amicizia ingenuo e vorrei dire persino infantile, una ostinazione a fare di ogni dolore uno scherzo, di ogni situazione senza via d’uscita uno sprone a cercare di non lasciarsi imprigionare. Dopo il felice incontro con Macbeth, ho chiesto a Giuseppe Battiston di calarsi stavolta nei panni di questo buffone, convinto che ci sia anche qui qualcosa di inaspettato e imprevedibile da scoprire sotto la maschera solo apparentemente tranquilla che egli sembra mostrarci». / Venerdì 5 dicembre ore 15 – Teatro Storchi LE RANE di Aristofane interpretato e diretto da Roberto Abbati, Paolo Bocelli, Cristina Cattellani, Laura Cleri, Gigi Dall’Aglio, Luca Nucera, Tania Rocchetta, Marcello Vazzoler musiche Alessandro Nidi scene Alberto Favretto costumi Marzia Paparini luci Luca Bronzo FONDAZIONE TEATRO DUE Durata: 2 ore con intervallo In un momento quanto mai difficile per il nostro paese e per la nostra città, il nucleo storico dell’Ensemble di attori di Teatro Due affronta attraverso questo classico della commedia greca la cruciale questione del ruolo politico della cultura, dell’arte, della poesia e del teatro nella società civile. E lo fa con comicità e leggerezza, al ritmo di un sirtaki, lanciando frasi in un megafono, inscenando un duello poetico, affidando al voto del pubblico il responso. “Come si può salvare una città che non sa distinguere il bene dal male?” si chiede Aristofane e ci chiedono gli attori di Teatro Due. La risposta non è semplice, ma l’umorismo e l’ironia di questo antico ed attualissimo testo conducono il pubblico in un viaggio agli inferi surreale e sgangherato, alla ricerca delle verità a cui la politica, ieri come oggi, pare non credere. Un viaggio per la salvezza della polis, che Aristofane crede attuabile attraverso il teatro. Le Rane parla di noi, di una società in decadimento. Atene nel 405 a. C. è una città in mano alla corruzione: lentamente si sgretola quella che per secoli era stata considerata la radice della modernità e un prezioso caso di raffinatezza culturale. Aristofane dunque ingaggia Dioniso, Dio del teatro e della doppiezza, e lo manda nell’Ade alla ricerca degli antichi poetitragediografi che, resuscitando, possano restituire alla città i valori perduti. L’Ensemble di attori di Teatro Due attiva, e non attualizza, questo classico della commedia greca, proponendolo a noi, figli di un pragmatismo miope e orfani di miti, in gran parte logori. Non si tratta di piegare Aristofane per parlare dell’oggi, ma, al contrario, di utilizzare la nostra contemporaneità tutta, per cercare i nostri Eschilo e Euripide, e riscoprire Aristofane. / Giovedì 15 gennaio ore 15 – Teatro Storchi OTELLO di Luigi Lo Cascio liberamente ispirato all’Otello di William Shakespeare regia Luigi Lo Cascio con Vincenzo Pirrotta, Luigi Lo Cascio, Valentina Cenni, Giovanni Calcagno scenografia, costumi e animazioni Nicola Console e Alice Mangano musiche Andrea Rocca luci Pasquale Mari TEATRO STABILE DI CATANIA, EMILIA ROMAGNA TEATRO FONDAZIONE Durata: 1 ora e 50 minuti senza intervallo Un Otello scarnificato, condensato nella dimensione dell’atto unico, ridotto a tre, anzi quattro personaggi: il ruolo del titolo, Iago e Desdemona, ai quali si aggiunge l’invenzione di un soldato che si fa narratore, coscienza critica, coro. A partire da Shakespeare un altro Otello. La lingua italiana e quella siciliana si fronteggiano a colpi di endecasillabi nel testo riscritto e diretto da Luigi Lo Cascio, che sceglie per il ruolo del titolo Vincenzo Pirrotta e riserva per sé quello di Iago. Il plot si presenta modificato a partire dalla sequenza temporale. Spiega Lo Cascio: «Si comincia dalla fine del testo di Shakespeare. La tragedia di Otello è già compiuta. La prima preoccupazione di chi resta è giustiziare Iago. Per mezzo di atroci torture si vuole penetrare il mistero dell’evidente sproporzione tra il suo risentimento per Otello e la catastrofe che ha voluto innescare. Un soldato che ha assistito agli avvenimenti, non sopportando le distorsioni e i travisamenti con cui la vicenda rischia di venire tramandata, racconta la storia del suo amato generale, praticando alcune infrazioni alla realtà in nome di una verità più radicale. Nella sua versione, la storia di Otello è la storia di un uomo. E ciò che lo conduce al compimento del suo atto scellerato non è chiaramente dovuto alle implicazioni che derivano dal colore nero della pelle. Ma da quella differenza fondamentale che talvolta, invece di generare un incontro tutto da costruire in virtù del desiderio, può spalancare un varco da cui può irrompere un odio smisurato. Questa differenza è quella tra uomo e donna». / Venerdì 6 febbraio ore 15 – Teatro Storchi LA VITA CHE TI DIEDI di Luigi Pirandello regia Marco Bernardi con Patrizia Milani e Carlo Simoni e con Gianna Coletti, Karoline Comarella, Paolo Grossi, Sandra Mangini, Giovanna Rossi, Irene Villa, Riccardo Zini scene Gisbert Jaekel costumi Roberto Banci TEATRO STABILE DI BOLZANO Durata: 2 ore Marco Bernardi, Patrizia Milani e Carlo Simoni con questo spettacolo chiudono il cerchio di una lunga e fruttuosa collaborazione che ha dato vita ad alcuni degli spettacoli più riusciti della scena italiana degli ultimi venti anni. La vita che ti diedi è condotto interamente sul filo dell’amore materno, valore che, con il suo carico di pene, sopravvive intatto tra le macerie dei falsi valori della società. Fra tanti personaggi pirandelliani che lottano e si agitano per ancorarsi a una verità che non sanno trovare né in se stessi né tanto meno negli altri e che, alla fine, inesorabilmente, giungono alla sconfitta smarriti e senza una certezza, Donna Anna Luna si impone con il suo amore materno che, pur deformato e fuori dalla normalità, rimane un punto certo, un sentimento positivo, un elemento di riscatto. Nel dramma il figlio di Donn’Anna è un personaggio assente, un cadavere nell’altra stanza. Ma la madre si rifiuta di riconoscerlo tale. In uno stato allucinatorio, non vuole uscire dal suo sogno e tenta disperatamente di mantenere il figlio in vita, oltre il limite della realtà. Quando Lucia Maubel, l’amante del figlio, viene a cercarlo, la madre le dice che è partito ma che tornerà. La giovane confessa di essere incinta e di essere disperatamente fuggita abbandonando i due figli avuti dal marito. Donn’ Anna sente il figlio ancora più vivo e vicino a lei in questa donna che ne porta in sé la vita. Ma, saputa la verità, Lucia se ne dispera e anche per Donn’Anna cade ogni illusione. Si accorge che quel figlio con gli occhi ridenti e le guance giovanili non era più “suo” da molto tempo, da quando aveva lasciato posto ad un uomo malato, cambiato dagli anni e dalla lontananza. Anche la vita che nascerà non sarà sua ma soltanto di Lucia che, allora, ne diventerà la “madre”. A Donn’ Anna non restano che la solitudine e il dolore. / Mercoledì 11 e mercoledì 18 febbraio ore 15 – Teatro delle Passioni LA CLASSE regia Nanni Garella con Nicola Berti, Giorgia Bolognini, Luca Formica, Pamela Giannasi, Maria Rosa Iattoni, Iole Mazzetti, Fabio Molinari, Mirco Nanni, Lucio Polazzi, Deborah Quintavalle, Moreno Rimondi, Roberto Risi luci Paolo Mazzi suono Pierluigi Calzolari costumi Vanna Cioni manichini Consuelo Cabassi EMILIA ROMAGNA TEATRO FONDAZIONE in collaborazione con ASSOCIAZIONE ARTE E SALUTE ONLUS si ringrazia per la collaborazione il Dipartimento di Salute Mentale dell’Azienda USL di Bologna Durata: 1 ora e 15 minuti La classe nasce da un laboratorio condotto da Nanni Garella con la compagnia di pazienti psichiatrici “Arte e Salute” sull’opera del pittore e regista polacco Tadeusz Kantor (1915-1990). Presentato in prima mondiale nel giugno 2013 al Napoli Teatro Festival Italia, lo spettacolo ha ricevuto il Premio della Critica 2013, assegnato dall’Associazione Nazionale Critici Teatrali. Inoltre, proprio per La classe, è stato attribuito a Nanni Garella il prestigioso Premio Anima (sezione Teatro), ideato da Anima per il sociale nei valori d’impresa, associazione non profit promossa da Unindustria volta a valorizzare il contributo apportato da personalità del mondo dell’arte e della cultura alla crescita di una coscienza etica su temi legati alla responsabilità sociale e alla sostenibilità. Ispirandosi alla partitura della Classe morta di Tadeusz Kantor, uno dei talenti creativi più originali e incisivi della nostra epoca, inventore di una personalissima forma di linguaggio espressivo a metà fra il teatro e le arti visive, Nanni Garella ha messo in scena dodici personaggi adulti nei banchi di una vecchia aula scolastica, ormai trapassati in una sorta di limbo, nel luogo dei giorni ineffabili dell’infanzia, i giorni che tornano solo nei ricordi, a volte vividi e pieni di energia, a volte stanchi e melanconici, a volte lancinanti come cose irrimediabilmente perdute. Il risultato è un commovente inno alla vita, ormai passata ma che ritorna nella sua pienezza solo a patto di fare i conti con il nulla della morte. Con il loro vissuto di sofferenza, gli attori-pazienti psichiatrici di Arte e Salute si sono dimostrati gli interpreti perfetti. «Ho pensato di affidare questi personaggi – scrive Nanni Garella nelle sue note di regia – agli attori di Arte e Salute, perché l’infanzia ha per loro un significato molto particolare: forse più che per altri, essa è separata dal resto della vita, come divelta dallo scorrere naturale della maturazione e dell’età; ed è per loro più facile che per altri rappresentare la bellezza e l’insostituibile pienezza di felicità del tempo perduto dei banchi di scuola». / Venerdì 6 marzo ore 15 – Teatro delle Passioni ANTIGONE Una storia africana liberamente tratto dall’opera di Jean Anouilh regia e scena Massimo Luconi con Aminata Badji, Ibrahima Diouf, Papa Abdou Gueye, Gnagna Ndiyae, Mouhamed Sow, Galaye Thiam e Moussa Badji, Ndiawar Diagne, Marie Madeleine Mendy, Jean Guillaume Tekagne costumi Khadidiatou Sow luci Roberto Innocenti FONDAZIONE TEATRO METASTASIO STABILE DELLA TOSCANA Durata: 1 ora Spettacolo in francese e wolof con sopratitoli in italiano Antigone, una storia africana, dal testo di Jean Anouilh e per la regia di Massimo Luconi, è l’esito di un lungo percorso laboratoriale che Luconi ha svolto in Senegal con ragazzi che hanno trovato nel teatro una reazione luminosa a storie personali vulnerabili. Perché la storia di Antigone, che contrappone la legge del sangue alla legge della città, e quindi di civiltà che hanno presunzioni di superiorità, è sempre attuale e ha risvolti nella cronaca dei nostri giorni. Antigone è la ribelle, Antigone è l’eroica, Antigone è la figlia, ma soprattutto è la sorella, che si oppone alle leggi dello stato in nome dei diritti sacri della famiglia e del sangue. Dovunque vi siano discriminazioni razziali, conflitti, intolleranze religiose, dovunque una minoranza levi la sua voce a reclamare giustizia, Antigone torna ad assumere il ruolo dell’eroina che sfida i regimi totalitari in nome della pietas universale che si estende a tutti gli uomini sentiti come fratelli, superando ogni limite o divisione tribale e nazionalistica. Attraverso la storia di Antigone rivive uno dei miti che da più di due millenni attraversa la nostra civiltà e che è di tragica attualità nella storia dell’Africa contemporanea, dove è forte la dicotomia fra cultura tradizionale del villaggio ed emarginazione delle immense bidonville, fra individuo e collettività, fra leggi dello stato, spesso dei regimi dittatoriali, e leggi non scritte della grande famiglia africana solidaristica e protettiva. / Martedì 17 marzo ore 10 – Teatro Storchi SHAKESPEARE VS SHAKESPEARE ON AIR scritto e diretto da Laura Pasetti con cast da definire CHARIOTEER THEATRE in collaborazione e con il supporto di Italian Cultural Institute of Edinburgh Fascia d’età: 14-18 anni Tecnica utilizzata: teatro d’attore in lingua inglese Durata: 1 ora e 15 minuti senza intervallo Due attori che recitano Shakespeare per un programma radiofonico rimangono bloccati nella stazione radio dopo un terribile disastro che ha colpito il mondo intero e forse distrutto l’intera popolazione. Non sanno se ci sono dei sopravvissuti... Non hanno contatti con l’esterno... Non sanno se ci sarà un futuro... Possono solo aspettare... Decidono di continuare il programma e recitare Shakespeare nella speranza che qualcuno stia ascoltando. In una situazione surreale, piena di momenti drammatici ma anche sorprendentemente comici, i due rivelano il meglio e il peggio di se stessi. Osservati e giudicati senza saperlo, affideranno a Shakespeare il loro appello per chi forse ancora li può sentire. Finale a sorpresa in cui il pubblico giocherà un ruolo fondamentale. Saranno recitate alcune delle scene più note da Riccardo III, Misura per misura, Giulio Cesare, Macbeth, Romeo e Giulietta e altri. SHAKE RADIO! Laboratorio radiofonico per gli studenti Ispirato allo spettacolo Shakespeare vs Shakespeare on air, il laboratorio introduce il concetto del radiodramma e conduce le classi alla scoperta del mezzo di comunicazione più affascinante della storia, invitando i ragazzi a interpretare i monologhi del Bardo ma anche ad essere presentatori e creatori di suoni. Il laboratorio, della durata di 2 ore, ha un costo di 5 € a studente. SPEAK YOUR SHAKESPEARE! Laboratorio per i docenti di lingua inglese Il laboratorio si propone di esplorare insieme ai docenti la bellezza del verso di Shakespeare offrendo spunti per il lavoro in classe. In particolar modo ci si occuperà di come introdurre agli studenti il pentametro giambico e di come far sentire l’incisività delle parole. Il laboratorio, condotto da Laura Pasetti, si articolerà in 2 incontri di 2 ore ciascuno ed è gratuito. Per ulteriori informazioni o prenotazioni: 059-2136055 [email protected] / Giovedì 26 marzo ore 15 – Teatro delle Passioni IO SONO IL VENTO di Jon Fosse regia Lukas Hemleb con Luca Lazzareschi, Giovanni Franzoni scene e costumi Pietro Babina EMILIA ROMAGNA TEATRO FONDAZIONE MAISON DE LA CULTURE D’AMIENS Durata: da definire La particolarità di Lukas Hemleb è quella di aver attraversato con il suo lavoro sia i confini geografici che le barriere estetiche. Hemleb cresce in Germania, ma da molti anni vive e lavora in Francia; sin dall’inizio della sua attività è attratto dalla musica e dalla poesia, e pone al centro del suo lavoro la ricerca in vari ambiti culturali, storici e geografici. La carriera registica di Hemleb ha inizio a Francoforte e Berlino poi, passando per il Belgio, il Camerun e la Nigeria, arriva in Francia dove collabora con molti teatri tra i quali l’Odéon, la Comédie-Française, il Bouffes du Nord. I suoi spettacoli sono presentati nei più prestigiosi teatri europei, dal Covent Garden di Londra al Burgtheater di Vienna. Oltre a firmare regie di opere liriche e a collaborare con alcuni compositori contemporanei, Hemleb porta avanti un’intensa attività pedagogica: ha diretto laboratori alla Scuola nazionale d’arte drammatica di Strasburgo e in due Conservatori nazionali a Parigi. Per tre anni è stato professore associato all’Università di Lettere e Scienze umane di Lione. Per questo progetto ha deciso di lavorare su un testo dello scrittore e drammaturgo Jon Fosse, considerato il maggiore autore drammatico norvegese dopo Ibsen. La drammaturgia di Fosse è straordinaria e sorprendente: i personaggi non hanno contorni definiti, i dialoghi sono balbettii e silenzi, le storie e gli ambienti sconfinano nell’astrattezza e nella rarefazione del sogno. Ma da questi elementi sgorga sempre una forte tensione drammatica che cattura l’attenzione ed emoziona lo spettatore. Io sono il vento mette in scena il dialogo fra due uomini, il primo presumibilmente morto e il secondo in cerca del motivo per cui l’altro abbia deciso, ad un certo punto della vita, di mettere fine alla propria esistenza. In che modo quest’uomo ha iniziato a vedere il suicidio come unica soluzione? L’incomprensibilità di questo gesto estremo non è solo legata alla fine di un’esistenza, non rimane un gesto fine a se stesso; l’uomo rimasto in vita infatti, attraverso questo dialogo immaginario, riesce a capire molto più in profondità il senso della vita. / Venerdì 27 marzo ore 15 – Teatro Storchi 7 MINUTI di Stefano Massini regia Alessandro Gassmann con Ottavia Piccolo, Paola Di Meglio, Silvia Piovan, Olga Rossi, Maiga Balkissa, Stefania Ugomari di Blas, Cecilia Di Giuli, Eleonora Bolla, Vittoria Chiacchella, Arianna Ancarani, Stella Piccioni scenografia Gianluca Amodio costumi Lauretta Salvagnin light designer Marco Palmieri musiche originali Aldo e Pivio De Scalzi videografie Marco Schiavoni TEATRO STABILE DELL’UMBRIA, EMILIA ROMAGNA TEATRO FONDAZIONE, TEATRO STABILE DEL VENETO Durata: da definire 7 minuti parla di lavoro, di donne, di diritti, dando voce e anima a undici protagoniste operaie che raccontano, con le loro diverse personalità, le paure per il nostro futuro e per quello dei nostri figli, le rabbie inconsulte che situazioni di precarietà lavorative possono scatenare, le angosce che il mondo del lavoro dipendente vive in questo momento. Il testo di Stefano Massini si basa su un episodio realmente accaduto in una fabbrica francese nel 2012: il duro braccio di ferro tra le operaie tessili di Yssingeaux, nell’Alta Loira, e i nuovi dirigenti subentrati al controllo. E il principale filone drammaturgico è costruito sulla lunga, drammatica riunione del consiglio di fabbrica che doveva decidere se accettare o meno una rinuncia ai propri diritti acquisiti. Il linguaggio di Massini è vero, coinvolgente, preciso nel descrivere i rapporti e i percorsi di vita di queste undici donne, madri, figlie, capaci di raccontare un’umanità che tenta disperatamente di reagire all’incertezza del futuro. Ottavia Piccolo, Blanche, rappresenta, tra questi undici caratteri, la possibilità di resistenza, il tentativo di far prevalere nel caos la logica, la giustizia, una sorta di “madre coraggiosa” che indica una via alternativa. Il disegno registico di Alessandro Gassmann intende dare verità a queste anime, descrivendone, in una scenografia iperrealista, tutte le diversità ed emozioni. / Proposte di spettacoli per le scuole medie superiori IN TRINCEA testo Michele Di Giacomo dramaturg Lorenzo Garozzo regia Michele Di Giacomo e Umberto Terruso con Michele Di Giacomo, Federico Manfredi, Umberto Terruso 1917, Valli del Carso. Dopo un feroce assalto alle truppe austriache, Melo il siciliano, Tonino il veneto e Francesco il bolognese si ritrovano in una trincea nemica abbandonata. Niente dietro di loro e niente davanti a loro, ma nella Grande Guerra nel niente si può nascondere un fucile puntato, un cecchino, una mitragliatrice, nel niente si può nascondere il Nemico. I tre soldati di fanteria, isolati, sono costretti ad aspettare; aspettano un ordine dal comando dell’esercito italiano, aspettano un segno amico o nemico. In quella lunga attesa imparano a conoscersi, a capirsi al di là dei dialetti, delle differenze sociali e dei credi politici. In quello stretto lembo di terra di nessuno ricordano gli affetti lasciati a casa e ripercorrono le esperienze che li hanno portati dalle loro case a quel piccolo corridoio di fango e terra. Un’attesa che si fa eterna, il tempo sembra sospendersi e così in quello spazio irreale le ragioni della guerra, la paura del Nemico e il concetto di Patria diventano confusi e prevale il senso di solidarietà, l’aiuto e il conforto. Lo spettacolo verrà programmato soltanto a fronte di un adeguato numero di richieste da parte delle Scuole in orario mattutino o pomeridiano. Per adesioni: 059-2136055 [email protected] CENTENARIO PRIMA GUERRA MONDIALE / Proposte di spettacoli per le scuole medie superiori WEBULLI di e con Serena Facchini ed Ermanno Nardi supervisione drammaturgica e registica Renata Ciaravino progetto video Elvio Longato INDUSTRIA SCENICA, NEXT LABORATORIO DELLE IDEE – REGIONE LOMBARDIA Il bullismo a scuola c’è sempre stato, non è una novità. Anche il bisogno di farsi notare è sempre stato insito negli adolescenti. Ma come sono cambiati oggi questi fenomeni tra social network e nuove tecnologie? Una volta si rischiavano le botte, a scuola si poteva essere esclusi dal gruppo dei “più fighi” e in classe si sopportavano prese in giro e soprannomi che segnavano, a volte quasi per tutta la vita. I diari segreti, le dediche sui quaderni, i bigliettini passati di mano in mano erano i mezzi che raccoglievano i pensieri più nascosti. Oggi gli “schiaffi” sono diventati intangibili, sono video pubblicati online, messaggi anonimi, foto rubate, false identità. Fisicamente fanno meno male, ma moralmente quanto feriscono? Oggi le confessioni più intime e la propria immagine sono sventolati sul web senza alcun tipo di filtro, sotto gli occhi di tutti e, a volte, senza consapevolezza delle conseguenze che possono provocare. Due attori in scena affrontano il tema del cyberbullismo e del sexting con un linguaggio dissacrante, leggero e allo stesso tempo poetico, intrecciando teatro e video, e portando in scena un’esagerazione che fa sorridere ma che, con delicatezza, fa emergere un fenomeno tragico che sempre più spesso sconvolge la vita di giovanissimi. Lo spettacolo verrà programmato soltanto a fronte di un adeguato numero di richieste da parte delle Scuole in orario mattutino o pomeridiano. Per adesioni: 059-2136055 [email protected] CYBERBULLISMO E SEXTING / Attività per le scuole medie superiori / TEATRO IN CLASSE in collaborazione con Il Resto del Carlino Sulla scia delle positive esperienze degli scorsi anni, ritorna anche nella stagione 2014/2015 Teatro in classe, giunto alla sua sesta edizione. Il progetto, promosso da Emilia Romagna Teatro Fondazione in collaborazione con Il Resto del Carlino e il sostegno di Nordiconad, offre agli studenti delle Scuole Medie Superiori di Modena e Provincia l’opportunità di trasformarsi per un giorno in critici teatrali. Le classi seguiranno la stagione del Teatro Storchi e del Teatro delle Passioni scrivendo per alcuni titoli in cartellone una recensione dello spettacolo e una rubrica di approfondimento che collega i temi trattati nella messa in scena con l’attualità politica, culturale, sociale… Le recensioni e le rubriche, a cui il quotidiano dedicherà un’intera pagina, saranno valutate da una giuria di esperti che assegnerà importanti premi e riconoscimenti agli elaborati ritenuti migliori nel corso di una cerimonia di premiazione che si terrà al termine della stagione teatrale. I recensori, inoltre, saranno chiamati a partecipare agli incontri di Conversando di Teatro con le compagnie ospiti in cartellone, per affiancare il conduttore e offrire il proprio contributo alla discussione intorno allo spettacolo. Per partecipare al concorso: 059-2136055 [email protected] / TEATRO DI CLASSE Giunta alla 21° edizione, la rassegna vede la partecipazione di giovani gruppi teatrali nati all’interno delle Scuole Medie Superiori di Modena e Provincia, che portano in scena libere rivisitazioni di opere celebri come anche creazioni originali da loro concepite. Frutto di un lavoro che si sviluppa lungo il corso dell’intero anno scolastico, il lavoro dei ragazzi è supervisionato da un operatore teatrale professionista che ne accompagna e guida il percorso. Gli spettacoli delle Scuole verranno rappresentati presso il Teatro Storchi e il Teatro delle Passioni nel mese di maggio. / TEATRO DELLA STORIA VS/ STORIA DEL TEATRO lezioni-spettacolo e laboratori drammaturgicoperformativi da Shakespeare a oggi Sulla scorta delle esperienze già maturate in occasione della presentazione degli spettacoli La resistibile ascesa di Arturo Ui (2011-2012) e Il ratto d’Europa (20122013) e dopo il lavoro sviluppato durante la stagione 2013-2014 intorno alle messe in scena de Il Servitore di due padroni da Carlo Goldoni e delle Operette morali da Giacomo Leopardi, per la stagione 2014-2015, in dialogo con gli spettacoli presenti nei cartelloni dei suoi teatri, ERT Fondazione propone agli studenti alle scuole superiori di Modena e Provincia due diversi percorsi di approfondimento teatrale l’uno di taglio storico-critico, l’altro di impianto laboratoriale. A queste due attività si affianca una terza proposta, destinata esclusivamente ai docenti, dedicata all’approfondimento delle tecniche di lettura e interpretazione ad alta voce dei testi non soltanto teatrali ma anche letterari in senso lato (romanzi, componimenti poetici…) Tutte e tre le attività di seguito illustrate saranno coordinate e interamente condotte dagli attori direttamente coinvolti nel progetto ERT consacrato al tema della Grande Guerra. 1. LEZIONI-SPETTACOLO TEATRO DELLA STORIA VS/ STORIA DEL TEATRO A partire dalla magistrale lezione del teatro degli elisabettiani, capaci di leggere le vicende ad essi contemporanee raccontando gesta e nodali episodi della storia inglese come di quella antica ed ‘orientale’, il ciclo di lezioni-spettacolo Teatro della Storia vs/ Storia del teatro si propone di condurre gli studenti in un viaggio attraverso alcuni momenti salienti del teatro europeo moderno e della sua drammaturgia, indugiando soprattutto sullo stretto e complesso rapporto che in alcuni dei suoi crocevia capitali la storia delle scene del vecchio continente ha intessuto con la più grande “Storia” della civiltà. Si passeranno così in rassegna le ricchissime proposte della scena inglese a cavallo tra Cinque e Seicento, in bilico tra chronicle plays e tragedie – dittico poetico ben esemplificato anche nella stagione di ERT attraverso il Falstaff di Andrea De Rosa e il libero adattamento dell’Otello shakespeariano proposto da Luigi Lo Cascio –, e i tentativi di recupero e reinvenzione dei modelli elisabettiani proposti, a due secoli di distanza, dai grandi drammaturghi del Romanticismo. Dai complessi e affollati quadri storici rinascimentali, si approderà poi ad un esame della variegata stagione teatrale primonovecentesca, sconvolta dal trauma della Grande Guerra, per poi concludere il viaggio con il teatro del secondo Novecento e del nuovo millennio concepiti proprio per parlare della contemporaneità (spingendosi sino all’inedita rilettura di Fassbinder, firmata Latella-Bellini in scena allo Storchi in primavera o alla saga di Aung San Suu Kyi sceneggiata da Marco Martinelli). L’esplorazione della drammaturgia da Shakespeare ai giorni nostri diventerà occasione (o pretesto) per tratteggiare una breve storia del teatro occidentale moderno, in bilico tra classicismo e anticlassicismo, crisi del linguaggio tragico e apertura alle forme epiche e finale approdo al postdrammatico. I diversi appuntamenti saranno costruiti come lezioni spettacolo da tenersi all’interno dei singoli istituti e in orario scolastico ad opera degli attori coinvolti nel progetto ERT Grande Guerra e potranno articolarsi in un ciclo di 3 o 4 incontri della durata di 1 ora e mezza l’uno. 2. LABORATORI DRAMMATURGICOPERFORMATIVI ’15/’18: «NULLA FU PIÙ COME PRIMA» Guardando all’intricato rapporto intercorso tra teatro e storia nella civiltà moderna e contemporanea, l’immane tragedia della Grande Guerra può essere, a cento anni dal suo scoppio, il giusto punto di partenza per una riflessione intorno alla funzione che il teatro può avere in rapporto alle vicende della storia collettiva e ai meccanismi di memoria e di racconto che essa stessa presuppone e pretende. Oltre la spietata e sterminata cronaca teatrale di Kraus, che, per sua stessa ammissione, ha solamente dipinto «ciò che altri si sono limitati a fare», e non dimenticando la lezione di Walter Benjamin intorno al ‘mutismo’ dei reduci, alla loro impossibilità di raccontare, si intende andare alla ricerca dello shock radicale generato (e rappresentato) dal primo conflitto mondiale. Documenti, cronache, fotografie, lettere, romanzi, commedie e drammi immediatamente precedenti l’avvio della guerra e subito successivi alla sua conclusione, saranno confrontati e variamente giustapposti per tentare di comprendere – guardando a ciò che c’era e a ciò che sopravvisse – se veramente, come è stato detto, «nulla fu più come prima». A partire da questo lavoro di analisi e collazione storica e drammaturgica, si propone agli studenti di prender parte a un laboratorio drammaturgicoperformativo che li conduca a elaborare una breve drammaturgia – sia essa rielaborazione di testi sulla Grande Guerra o creazione di scritture ex-novo – riguardante il racconto di uno o più aspetti del primo conflitto mondiale e, successivamente, ad occuparsi della relativa messinscena. Il percorso si articolerà in un incontro teorico di presentazione e cinque incontri operativi da svolgersi in orario pomeridiano, della durata di 2 ore ciascuno. I copioni prodotti daranno poi vita a esiti spettacolari aventi per protagonisti gli stessi partecipanti al laboratorio. Una prima e intermedia presentazione pubblica sarà programmata nella tarda primavera del 2015. Nell’autunno del 2015, invece, in concomitanza con la conclusione del progetto Grande Guerra e con la messinscena del relativo spettacolo, avrà luogo la presentazione pubblica finale delle piccole drammaturgie elaborate. 3. LA STORIA AD ALTA VOCE. CORSO DI FORMAZIONE PER DOCENTI Sulla scorta delle riflessioni di Roland Barthes intorno al Piacere del testo, oggetto da esperire anche e soprattutto nella sua dimensione fisica e, di conseguenza, vocale, poiché foriera di rivelazioni o chiarimenti conoscitivi che restano preclusi al lettore ‘solitario’ e ‘silenzioso’, e ripensando al Sanguineti drammaturgo di Storie naturali, per il quale la «vocalità è veicolo di tutto un carico di pulsioni fondamentali della nostra realtà più concreta, più materiale», si propone, esclusivamente ai docenti, un breve ciclo di incontri sulla lettura ad alta voce e sulle tecniche di interpretazione testuali, proprie dell’attore, indissolubilmente legate alla messa in voce (e in corpo) della scrittura. Oggetto di lettura e di analisi saranno i testi teatrali che caratterizzeranno sia il ciclo Teatro della Storia vs/ Storia del Teatro sia i laboratori ’15/’18: «Nulla fu più come prima», in un’ottica di più ricco scambio e collaborazione tra il corpo docente e gli attori del progetto Grande Guerra. Insieme a questi testi potranno pure essere presi in esame materiali anche strettamente letterari, indicati dai docenti stessi (ad esempio: Promessi sposi, Comedia…). Il laboratorio si articolerà in otto/dieci incontri da due ore ciascuno, in giorni e orari da concordare. / INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI: Ufficio Teatro Ragazzi e Giovani 059.2136055 [email protected] La partecipazione alle attività è libera e gratuita. Stagione 2014-2015 / SCHEDA DI PRENOTAZIONE – per fax allo 059-2138252 oppure via mail a [email protected] (recite mattutine e pomeridiane); – per fax allo 059-234979 oppure via mail a [email protected] (recite serali) Scuola ………………………………………. Cap ………………….................................. ……………………………………………..... Città ……………………............................. Referente ……………………..................... Telefono .....………………………………… ……………………………………………..... Fax ………………………………………….. Indirizzo Scuola Via ………………………... Email scuola o privato …………………… ……………………………………………..... ………………………………...…………….. Titolo spettacolo Teatro Data e ora Numeri e posti prenotati Classe/i Note Ragazzi Insegnanti Eventuali note: *segnalare la presenza di alunni disabili e/o certificati Per informazioni sugli spettacoli e modalità di prenotazione: Ufficio Teatro Ragazzi e Giovani 059.2136055 – [email protected]