TEATRO STORCHI
MODENA / STAGIONE 2014 — 2015
TEATRO
DELLE PASSIONI
TEATRO SCUOLA
Redazione: Luigi Pedroni, Federica Righi
/ Editoriale
L’amore e l’amicizia, o più in generale
la vita con i valori e le relazioni sociali
che la arricchiscono, è il punto focale
attorno a cui è costruita la stagione
di TEATRO RAGAZZI 2014/2015. A
fronte del difficile momento che stiamo
attraversando e degli smarrimenti
intellettuali ed etici da esso creati,
crediamo infatti che il Teatro sia
un valido strumento per aiutarci a
comprendere la realtà che ci circonda,
per dare soprattutto ai bambini quelle
risposte precise e chiare che vanno
cercando e che non saremmo capaci
di dare in altro modo. L’artificio della
finzione (che non di rado nel Teatro
Ragazzi si traduce nel “gioco”), infatti,
permette di parlare loro delle cose reali
e concrete di tutti i giorni, dei grandi
temi della vita, senza il timore di turbarli.
Ecco quindi che Hansel e Gretel del
Baule Volante e Hanà e Momò della
compagnia pugliese Principio Attivo
Teatro sollevano, l’uno attraverso
una fiaba classica e l’altro attraverso
divertenti giochi sulla sabbia, il tema
dell’amicizia e dell’importanza di stare
insieme, uniti, per affrontare le paure
e le sfide quotidiane. Gli amici e gli
affetti famigliari ci aiutano spesso a
trovare conforto o a dare una risposta
alle nostre incertezze: è quanto ci
insegnano anche gli animali protagonisti
della nuova produzione di Teatro Gioco
Vita, Il cielo degli orsi, rivolto alla
Scuola dell’Infanzia. Sempre per i più
piccoli è pensato Scherzo a tre mani
di Teatro all’Improvviso: un’originale
performance in cui la musica dal vivo
del pianoforte e la pittura la fanno da
padrone, stuzzicando e stimolando la
fantasia e l’immaginazione dei piccoli
spettatori, quasi senza parole. Il pubblico
sarà parte del racconto anche nello
spettacolo Le nuove avventure dei
musicanti di Brema: gli attori-cantanti
del Teatro Due Mondi fanno rivivere
gli animali delle celebre fiaba ai giorni
nostri, seguendoli nella loro ricerca di
una città ospitale, che sappia mettere i
valori oltre le apparenze. Un altro valore
che nella società consumistica di oggi
sembra perduto è quello del cibo: per
questo Cà Luogo d’Arte con Gnam
Gnam cercherà di insegnare ai bambini
a scegliere consapevolmente cosa
mangiare, evitando di ingurgitare senza
pensare. Infine, in occasione del 70°
anniversario della Liberazione, Quando
c’era Pippo di Fontemaggiore Teatro
parlerà agli adolescenti della Guerra e
della Resistenza, invitandoli a mantenere
vivo il ricordo di un periodo storico in cui
si lottava per la propria libertà.
Per il TEATRO GIOVANI destinato ai
ragazzi delle Scuole Medie Superiori,
si delinea un cartellone in cui spiccano
grandi nomi della scena italiana e
in cui ancora una volta tradizione e
contemporaneità si intrecciano. Ad
aprire la rassegna al Teatro Storchi
sarà Giuseppe Battiston che si calerà
nei panni del buffone shakespeariano
Falstaff con la regia di Andrea De Rosa.
Sempre da Shakespeare un altro grande
protagonista del cinema italiano, Luigi
Lo Cascio, metterà in scena l’Otello,
riservando a sé il ruolo di Jago e a
Vincenzo Pirrotta quello di Otello. Non
manca fra i grandi interpreti del piccolo e
grande schermo Alessandro Gassmann,
che dirigerà Ottavia Piccolo in 7 minuti
di Stefano Massini, giovane autore
toscano che, prendendo spunto da un
fatto di cronaca realmente accaduto
in una fabbrica francese, affronterà
in questa pièce il tema dei diritti del
lavoro. Spazio anche a grandi autori della
letteratura italiana come Luigi Pirandello,
di cui Marco Bernardi porterà in scena
La vita che ti diedi, delicato dramma
sull’amore materno, e della letteratura
greca, con l’allestimento de Le Rane,
da Aristofane, classico della commedia
greca che affronta la cruciale questione
del ruolo politico della cultura e del
teatro nella società civile. Infine, un
gradito ritorno: Laura Pasetti dirigerà i
giovani attori della compagnia scozzese
Charioteer Theatre in Shakespeare
vs. Shakespeare on air, originale
piece in lingua inglese pensata per
avvicinare i giovani all’opera del celebre
drammaturgo e alla lingua del Bardo.
Al Teatro delle Passioni spazio a due
produzioni di Emilia Romagna Teatro
Fondazione in collaborazione con Arte
e Salute Onlus, entrambe per la regia
di Nanni Garella: La persecuzione
e l’assassinio di Jean-Paul Marat
rappresentati dagli internati
dell’ospedale di Charenton sotto la
guida del Marchese di Sade di Peter
Weiss, allestimento sull’assassinio di
Marat con protagonista Laura Marinoni
e il gruppo di attori di Arte e Salute, e
La classe, esito finale di un laboratorio
condotto dallo stesso regista con i
pazienti dell’associazione. A concludere
la rassegna, due spettacoli di respiro
internazionale: Io sono il vento di Jon
Fosse, che ERT realizza con la Maison
de la culture d’Amiens con la regia del
tedesco Lukas Hemleb che dirige Luca
Lazzareschi e Giovanni Franzoni, e
Antigone, liberamente tratto dall’opera
di Jean Anouilh con la regia di Massimo
Luconi.
Un teatro da vedere, ma anche da
analizzare, sperimentare e confrontare
con la letteratura e le altre arti. Per
questo, come ormai consuetudine da
alcuni anni, l’offerta per le Scuole si
arricchisce anche di attività e iniziative
collaterali alla visione degli spettacoli
rivolte agli studenti e ai docenti. Per
il sesto anno consecutivo ritorna
l’appuntamento con Teatro in classe, il
concorso promosso in collaborazione con
“Il Resto del Carlino” che vedrà i ragazzi
protagonisti nelle vesti di recensori e
critici della stagione teatrale. Un ruolo
centrale spetta in questa stagione al
progetto Teatro della storia vs/Storia
del Teatro curato da Claudio Longhi e
incentrato sul rapporto tra teatro e storia
nella civiltà moderna e contemporanea,
con particolare attenzione alla Grande
Guerra, a cento anni dal suo scoppio.
Il progetto si articola in un percorso
di approfondimento di taglio storicocritico e in un laboratorio drammaturgico
performativo, a cui si affianca la proposta
di un corso di formazione destinato
esclusivamente ai docenti.
Una stagione quindi ricca di possibilità
di scelta, con una varietà di spettacoli,
esperienze artistiche, temi e progetti,
che riteniamo essere una preziosa
opportunità per le Scuole.
/ Teatro:
istruzioni per l’uso
/ TEATRO RAGAZZI
(Scuole dell’Infanzia,
Primarie e Medie Inferiori)
/ BIGLIETTI
Ragazzi: € 5,00
Insegnanti: 2 omaggi per ogni classe e
per eventuali accompagnatori di bambini
disabili e certificati
/ PRENOTAZIONI
Le prenotazioni sono aperte a partire da
lunedì 22 settembre.
Modalità di prenotazione:
inviare il modulo sul retro via fax (0592138252) o via e-mail
([email protected]).
La prenotazione sarà confermata
tramite fax o mail. In caso di mancata
disponibilità dei posti, l’Ufficio contatterà
l’insegnante referente per concordare
date, orari e/o spettacoli alternativi.
In alcuni casi di richieste in esubero,
potranno essere concordate con le
compagnie doppie rappresentazioni (ore
9.15 e 10.45), suddividendo le classi
prenotate tra le due recite.
/ RITIRO BIGLIETTI
I biglietti dovranno essere ritirati
presso la Biglietteria del Teatro Storchi
almeno 2 giorni prima la data della
rappresentazione acquistando almeno il
90% dei biglietti prenotati.
/ ASSEGNAZIONE DEI POSTI
Il posto verrà assegnato dal personale
di sala tenendo conto in primo luogo
dell’età dei ragazzi e della presenza di
ragazzi diversamente abili, in secondo
luogo della data di prenotazione.
/ TEATRO GIOVANI
(Scuole Medie Superiori)
/ BIGLIETTI
TEATRO STORCHI € 12,00 tranne gli
spettacoli fuori abbonamento
TEATRO DELLE PASSIONI € 9,00
Insegnanti: 1 omaggio ogni 15 studenti
/ RECITE MATTUTINE E POMERIDIANE /
/ PRENOTAZIONI
Le prenotazioni sono aperte a partire da
lunedì 22 settembre.
Modalità di prenotazione:
inviare il modulo sul retro via fax (0592138252) o via e-mail
([email protected]).
La prenotazione sarà confermata tramite
fax oppure e-mail dal Teatro.
/ RITIRO BIGLIETTI
I biglietti dovranno essere ritirati
- entro il 25 ottobre per gli spettacoli fino
a gennaio 2015;
- entro il 17 gennaio per gli spettacoli da
febbraio a maggio 2015.
Si consiglia di fissare un appuntamento
con la Biglietteria (059-2136021)
/ RECITE SERALI /
/ PRENOTAZIONI
I biglietti per tutti gli spettacoli serali della
stagione 2014/2015 saranno in vendita da
martedì 28 ottobre.
Modalità di prenotazione:
inviare il modulo sul retro alla Biglietteria
via fax (059-234979) o via e-mail
([email protected]),
oppure telefonare allo 059-2136021
(dal lunedì al venerdì, ore 9-13).
I genitori che accompagnano a teatro gli
studenti residenti fuori Modena hanno
diritto al biglietto a tariffa scolastica
(€ 12,00 per gli spettacoli allo Storchi e
€ 9,00 per gli spettacoli al Teatro delle
Passioni): i nominativi dovranno essere
aggiunti alle prenotazioni delle Scuole.
/ RITIRO BIGLIETTI
I biglietti dovranno essere ritirati
almeno un mese prima della data dello
spettacolo.
/ ORARIO BIGLIETTERIA
Teatro Storchi
Largo Garibaldi, 15 Modena
dal martedì al venerdì ore 10-14,
sabato ore 10-13
martedì e sabato pomeriggio
ore 16.30-19
La biglietteria sarà aperta dal
16 settembre.
IN CASO DI ANNULLAMENTO DI
UNO SPETTACOLO, IL BIGLIETTO
SARÀ RIMBORSATO SOLO ED
ESCLUSIVAMENTE ENTRO 10 GIORNI
DALLA DATA DELLO SPETTACOLO
ANNULLATO. DOPO TALE SCADENZA
NON SARÁ POSSIBILE IN ALCUN
MODO PROCEDERE AL RIMBORSO.
PER EVITARE DISAGI ORGANIZZATIVI
COMUNICARE EVENTUALI DISDETTE IL
PRIMA POSSIBILE.
/ ABBONAMENTI RIDOTTI PER
STUDENTI
STORCHI QUATTROCARD € 40,00
PASSIONI 6 € 48,00
PASSIONI 10 € 70,00
CARTA TEATRO € 60,00
CARNET 7 TAGLIANDI
Platea, balconata e palco € 108,00
Prima e seconda galleria € 65,00
/ PRENOTAZIONI
Gli abbonamenti saranno in vendita da
martedì 16 settembre. L’abbonamento
darà diritto alla prenotazione dei posti
da martedì 21 ottobre telefonando alla
Biglietteria (059-2136021).
/ PER INFORMAZIONI:
Ufficio Teatro Ragazzi e Giovani
059-2136055 - teatro.ragazzi@
emiliaromagnateatro.com
/ Teatro Ragazzi
Gli spettacoli
/ Martedì 2 e mercoledì 3 dicembre
ore 10 – Teatro Storchi
GNAM GNAM
Il latte dell’umana
tenerezza
uno spettacolo teatrale per bambini,
ragazzi e adulti per un progetto di
educazione alimentare
testo Chiara Scavia e Marina Allegri
regia Maurizio Bercini
con Francesca Grisenti e Donatello
Galloni
scene Maurizio Bercini, Donatello
Galloni
decorate da Serena De Gier
CÀ LUOGO D’ARTE
Tecnica utilizzata: teatro d’attore
Fascia d’età: 6-10 anni
Durata: 60 minuti
Video: http://www.youtube.com/
watch?v=k-8MJYfMvhs
A Dina sono sempre piaciute le storie,
le racconta da sempre. Fin da bambina:
contava e raccontava e quando si
fermava gli amici le dicevano-dai, Dina,
conta, racconta Dina, conta…! Conta,
Dina e dina conta e Contadina. Alla fine è
diventata una Conta-Dina! “Perché tutto,
ma proprio tutto, quel che nelle storie si
mangia son io che lo preparo, son io che
lo coltivo. Sì, perché oltre alla mia cucina,
di là ho un orto dove coltivo i piselli per
la Principessa, la zucca per la carrozza
di Cenerentola, l’albero di mele rosse
varietà Biancaneve, le pere di Pinocchio, i
fagioli magici di Giacomino, l’avena per la
pappa dei tre orsi…E poi pianto grano per
fare la farina per la focaccia da mettere
nel cestino che Cappuccetto Rosso
porta alla nonnina malata, per il pane di
Pollicino e per l’Omino di Pan Pepato...”
E mentre prepara da mangiare, Dina
racconta le favole. Come Biancaneve, la
sua preferita: ci sono tutti gli ingredienti
giusti per farne un capolavoro: la
matrigna, il principe azzurro, e i nani.
Una ricetta perfetta per un’ottima storia;
sì, poi ci sono anche il cacciatore che
uccide la cerva, lo specchio magico, il
bosco, la casetta dei nani e soprattutto
la mela. Gnam Gnam – il latte dell’umana
tenerezza è uno spettacolo nato
dall’incontro tra il teatro e il mondo dei
campi. Impastando nella sua trama le
favole più note si propone di insegnare
ai bambini l’alimentazione consapevole.
Una piccola proposta per educare a
pensare al cibo che mangiamo, anziché
semplicemente spalancare la bocca e
ingurgitare.
Perché vederlo…
perché in maniera divertente
e originale, raccontando loro
le fiabe più note, insegna
ai bambini a scegliere
consapevolmente il proprio
cibo
/ Mercoledì 28 e giovedì 29 gennaio
ore 10 – Teatro Storchi
HANSEL E GRETEL
di Roberto Anglisani e Liliana Letterese
regia Roberto Anglisani
con Liliana Letterese e Andrea Lugli
ACCADEMIA PERDUTA/ROMAGNA TEATRI
con il sostegno di Fondazione Teatro Comunale di
Ferrara Claudio Abbado
Fascia d’età: 6-11 anni
Tecnica utilizzata: teatro d’attore e
narrazione nello spazio
Durata: 60 minuti
Video: https://www.youtube.com/
watch?v=VbNAxg4jX58
Una casa nel bosco, una famiglia in
difficoltà. Due bambini, soli di fronte
alla durezza del mondo e al buio del
bosco, sono i protagonisti di questa
celeberrima fiaba. La trama è conosciuta:
nel silenzio della notte, Hansel e
Gretel sentono i genitori bisbigliare.
L’indomani li porteranno nel bosco e
li abbandoneranno. Ma Hansel ha la
soluzione pronta: sfidando le tenebre,
scivola fuori di casa e raccoglie tanti
sassolini bianchi che segneranno la
strada del ritorno a casa. E il giorno dopo
le cose vanno come previsto. Tutto pare
tornato a posto, ma è solo un’illusione.
Qualche tempo dopo la storia si ripete,
ma questa volta l’astuzia dei genitori si
è affinata: la porta di casa è sbarrata e
Hansel non può raccogliere i sassi. Non
resta che spargere sul sentiero le briciole
di pane, ma gli uccelli del bosco se le
mangiano e i due bambini non ritrovano
più la strada di casa.
Hansel e Gretel vengono abbandonati
a se stessi e non arriverà una fata
buona o un oggetto magico a salvarli.
Dovranno cavarsela da soli, ma soli non
saranno veramente: saranno insieme,
si stringeranno la mano, si aiuteranno,
si faranno coraggio, e coraggiosamente
andranno incontro al loro destino.
Attraverso l’uso della parola e della
essenzialità del gesto viene narrata
questa fiaba che parla di un processo
di crescita e di salvezza, toccando le
nostre corde più profonde: perché ci può
accadere di perderci nel bosco? Perché
le persone di cui più ci fidiamo possono
arrivare ad abbandonarci? E come fare
per affrontare le più grandi paure che si
annidano nel nostro cuore? Lo spettacolo
utilizza principalmente la tecnica del
racconto orale, con la sua immediatezza,
nel tentativo di cogliere l’essenza più
profonda del racconto, con pochi oggetti
e costumi, lasciando alla voce e al corpo
tutta la loro forza evocativa.
Perché vederlo…
perché è una fiaba
antichissima ma sempre
urgente da raccontare, perché
l’essenzialità del racconto orale
riesce a consegnarci intatti i
significati del racconto
/ Martedì 3 e mercoledì 4 febbraio
ore 10 – Teatro Storchi
Spettacolo in collaborazione con
Teatro Comunale L. Pavarotti
SCHERZO A TRE MANI
ideazione Dario Moretti
con Dario Moretti e Saya Namikawa
musiche Béla Bartók
TEATRO ALL’IMPROVVISO
Fascia d’età: 3-7 anni
Tecnica utilizzata: teatro musicale e
immagini
Durata: 40 minuti
Video: http://www.youtube.com/watc
h?v=tHGa2ZmqktE&feature=plcp
Cosa accade se un pittore e una pianista
lavorano insieme? Che si gode del gioco
di tre mani!
Ispirato alla composizione per pianoforte
“Pour les enfants” di Béla Bartók,
Scherzo a tre mani è un affascinante
viaggio immaginario tra musica e pittura.
Una pianista e un attore-pittore scherzano
“a tre mani” per dare vita a sei brevi
storie intitolate: “Nel bosco”, “Al circo”,
“Di notte”, “La città”, “L’uomo del faro”,
“Autoritratto”, “La mosca”. Ogni storia è
raccontata attraverso la pittura, ma anche
grazie a piccoli oggetti e personaggi che
appaiono all’interno delle scene dipinte
e che sono animati come microscopiche
marionette. Il pubblico vede il lavoro
del pittore attraverso le immagini
proiettate in diretta su uno schermo.
Ad accompagnare la mano del pittore la
musica del pianoforte, che scandisce il
ritmo e il susseguirsi delle azioni teatrali.
Scherzo a tre mani non è una fiaba
narrata, ma un racconto fatto di suoni,
di giochi vocali, di colori. Sulle note delle
composizioni crescono alberi, appare la
luna, un lupo mangia un ometto, le forbici
tagliano la carta per aprire una finestrella
da cui può uscire di tutto: un omino che
cade in mare, un mostricciattolo, gli occhi
dell’attore…
Un concerto particolare, che attraverso la
commistione delle arti crea suggestioni
musicali e visive divertenti, ma allo
stesso tempo poetiche. È come assistere
a un film, ma in presenza di un pittore
e di una pianista, che rendono tutto più
reale e coinvolgente.
Perché vederlo…
perché il gioco tra artista
e pianista conquista i piccoli
spettatori, perchè anche un
semplice foglio di carta dipinto
si trasforma in avvincenti e
strampalate avventure
/ Mercoledì 18 febbraio
ore 10 – Teatro Storchi
QUANDO C’ERA PIPPO
tratto dal diario di Giulia Re, partigiana e
staffetta
drammaturgia Daniele Aureli e
Massimiliano Burini
regia Daniele Aureli e Matteo
Svolacchia
con Greta Oldoni e Samuel Salamone
scene, audio e luci Matteo Svolacchia
OCCHISULMONDO / FONTEMAGGIORE
TEATRO
Fascia d’età: 11-14 anni
Tecnica utilizzata: teatro d’attore
Durata: 60 minuti
Spettacolo finalista Premio Scenario
infanzia 2012
“Il 10 Giugno del 1940 fu dichiarata
la guerra. Ero nel cortile di casa mia a
Milano, a ridere e giocare spensierata e
ignara di quello che la guerra portava. E i
mesi che seguirono furono per me tempi
di paura, e da ragazzina che ero divenni
grande e consapevole di quello che stava
accadendo. Il tempo dei giochi era finito.”
Così scrive nel suo diario Giulia Re,
staffetta e partigiana, nonna dell’attrice
Greta Oldoni, protagonista di questo
spettacolo. Quando c’era Pippo narra la
vita di due giovani ragazzi nel periodo
che va dal 1940 al 1945. La guerra c’è
ma non si vede, incombe silenziosa nella
vita quotidiana a interrompere la loro
libertà, sotto forma di un piccolo aereo da
combattimento soprannominato Pippo.
«Era una realtà che ci faceva sentire
prigionieri, eravamo clandestini nella
nostra città, io ero una staffetta, avevo
solo 16 anni ma tanta voglia di vivere e di
cambiare il mondo», scriveva Giulia Re.
Lo spettacolo, creato sui ricordi di due
ragazzi, mette in parallelo con grande
efficacia la giovinezza rubata di allora con
quella di oggi, le analogie e le differenze
di due generazioni tanto lontane ma allo
stesso tempo così vicine per bisogni e
necessità, mettendo l’accento sul valore
della vita, sui rapporti umani, sulla volontà
di credere in un futuro migliore.
In occasione del 70° anniversario
della Liberazione, Quando c’era Pippo
racconta ai giovani di oggi il periodo della
Resistenza, ed in particolare la storia
di due persone che hanno combattuto,
senza armi, per conquistare e difendere
qualcosa in cui credevano. Quando
c’era Pippo racconta un tempo in cui era
difficile sognare, in cui era difficile essere
felici, in cui era reato anche ascoltare
la radio, eppure, c’era chi lo faceva lo
stesso, c’era chi provava a vivere il più
possibile, in un modo o nell’altro. Una
guerra mondiale, rinchiusa dentro una
piccola stanza.
Perché vederlo…
per l’importanza della memoria
che i nostri nonni ci hanno
tramandato, perché racconta
una lotta per la libertà ai giovani
di oggi, così pieni di libertà
che non sanno gestire
/ Martedì 24 e mercoledì 25 febbraio
ore 10 – Teatro delle Passioni
HANÀ E MOMÒ
idea e regia Cristina Mileti e Francesca
Randazzo
con Cristina Mileti e Francesca
Randazzo
luci Marco Oliani
PRINCIPIO ATTIVO TEATRO
Fascia d’età: 3-8 anni
Tecnica utilizzata: teatro d’attore e
oggetti
Durata: 55 minuti
Video: http://www.youtube.com/
watch?v=LqW_IoFN9Q4
Hanà e Momò sono due bambine che
giocano all’esterno di un grande cerchio
fatto di sabbia. Momò pettina la sabbia,
la ordina, non ha alcuna intenzione di
condividere i suoi giochi con l’invadente
amica. Anche Hanà vorrebbe disegnare
sulla sabbia ma, ostacolata dall’arroganza
di Momò, che la costringe in una piccola
porzione di spazio, risponde stuzzicandola
con le sue creazioni strampalate. Così i pesci
giganti disegnati da Momò saranno costretti
ad abdicare a favore di un serpente volante
creato da Hanà…
In un’atmosfera dai caratteri orientali,
con una mimica spesso clownesca e
una straordinaria abilità nel trasformare
oggetti di semplice uso quotidiano in buffi
personaggi, due attrici mettono in scena
il mondo delle relazioni infantili con i suoi
noti conflitti in un allegro scontro-incontro.
Una progressiva e coinvolgente sfida tra
bambini che mette in evidenza le differenze
caratteriali delle due, in un susseguirsi
di quadri dove prevaricazione e dispetti
daranno vita a giochi resi possibili solo grazie
alla loro incalzante immaginazione: fogli
di carta igienica che diventano gabbiani,
bastoncini di legno che si trasformano in
alberi di navi pirata… Attraverso l’invenzione
di micro storie si snoda un racconto ritmato
da continue azioni e reazioni dove farfalle
di carta, rebus da risolvere, tesori da
scoprire coinvolgeranno le due protagoniste
contagiando e coinvolgendo in prima
persona anche il pubblico.
La fine della storia sancirà però non un
vincitore ma un’amicizia. L’iniziale rivalità,
sempre giocosa, di Hanà e Momò si
trasformerà in una complice amicizia quando
le due capiranno che solo unendo i loro
indizi riusciranno a completare la mappa del
tesoro. E così scopriranno quanto sia più
importante attingere dallo stimolo reciproco,
dalla gioia del fare insieme, piuttosto che
superarsi.
Perché vederlo…
perché è un’ode alla fantasia,
perché con pochi e semplici
oggetti le due attrici
conquistano i bambini
facendoli giocare
insieme a loro
/ Mercoledì 4 e giovedì 5 marzo
ore 10 – Teatro Storchi
LE NUOVE AVVENTURE
DEI MUSICANTI DI BREMA
testi Gigi Bertoni
regia Alberto Grilli
con Tanja Horstmann, Angela Pezzi,
Maria Regosa, Renato Valmori
musiche originali e direzione musicale
Antonella Talamonti
costumi e maschere Angela Pezzi,
Maria Regosa, Maria Donata Papadia,
Loretta Ingannato
TEATRO DUE MONDI
Fascia d’età: 6-12 anni
Tecnica utilizzata: teatro d’attore con
musica dal vivo
Durata: 60 minuti
un bambino perché è un bambino,
indipendentemente dalla sua provenienza,
dal colore della sua pelle, perché la storia
del mondo è esattamente la storia degli
spostamenti dell’uomo tra un luogo da cui
bisogna allontanarsi, o fuggire, e un luogo
migliore nel quale approdare e costruire il
futuro.
Un viaggio appassionante, divertente,
continuamente interrotto da situazioni
comiche e canzoni che illustrano le diverse
tappe e avventure che si susseguono.
Gli attori-cantanti del Teatro Due Mondi
portano in scena maschere zoomorfe,
costumi multicolori e strumenti musicali,
usando lo spazio del teatro in maniera
totale ed essenziale. L’architettura diventa
così scenografia, e il pubblico è parte
del racconto, elemento presente e non
distante.
Video: http://youtu.be/EWC5lBmXztk
E se gli animali – che i fratelli Grimm ci
hanno fatto conoscere come “I Musicanti
di Brema” - uscissero dalla loro favola,
o la continuassero fino ai giorni nostri,
se si perdessero nelle nostre città, che
storia racconterebbero? E se all’asino,
al cane, al gatto e al gallo – no, il gallo
no, come dice la canzone “il gallo è
morto” e al suo posto si unisce al gruppo
un’oca – capitasse d’incontrare una
cicogna, che sta facendo il suo lavoro
di distribuire bambini nelle famiglie del
mondo, un po’ disorientata davanti a un
indirizzo irrintracciabile… c’è un bambino,
proveniente dall’Africa o dall’Asia, che
deve essere consegnato a Madame
Europe, in via dell’Ospitalità, ma della
signora non c’è traccia…
Di qui si parte per il racconto de Le nuove
avventure dei Musicanti di Brema nel
nostro tempo, sulle strade dei nostri
Paesi, e infine dell’Europa. Alla ricerca
di una città ospitale, che possa mettere
i valori davanti alle apparenze. Ospitare
Perché vederlo…
perché è un teatro
potente, inusuale, con
citazioni al mondo dei clown
e alle commedie musicali,
che coinvolge il pubblico in
prima persona in un finale a
sorpresa
/ Mercoledì 8 e giovedì 9 aprile
ore 10 – Teatro Storchi
IL CIELO DEGLI ORSI
dall’opera di Dolf Verroen & Wolf
Erlbruch
regia e scene Fabrizio Montecchi
con Deniz Azhar Azari e Andrea
Coppone
sagome Federica Ferrari e Nicoletta
Garioni (tratte dai disegni di Wolf
Erlbruch)
coreografie Valerio Longo
musiche Alessandro Nidi
TEATRO GIOCO VITA
Fascia d’età: 3–7 anni
Tecnica utilizzata: teatro d’attore, ombre
e danza
Durata: 60 minuti
Tratto da “Das Bärenwunder” (“Il
miracolo degli orsi”) dell’illustratore
tedesco Wolf Erlbruch e da “Een Hemel
voor Beer” (“Un paradiso per il piccolo
Orso”) di Dolf Verroen & Wolf Erlbruch,
Il cielo degli orsi è uno spettacolo che si
compone di due storie.
La prima racconta di un orso che,
svegliatosi da un lungo letargo, si mette a
pensare a come sarebbe bello essere un
papà. Non sapendo come si fa ad avere
un cucciolo, interpella tutti gli animali del
bosco e dopo un lungo cercare sembra
capire che la soluzione stia in cielo.
Nella seconda storia, invece, un orsetto
è molto triste per la morte del nonno.
Quando la mamma gli spiega che il
nonno era molto stanco ed ora è felice
nel cielo degli orsi, parte per il mondo alla
sua ricerca.
Per entrambi i protagonisti, l’infinità
del cielo sembra essere l’unico luogo
in cui le domande possono essere
soddisfatte. Alla fine del loro cercare,
però, si accorgeranno che è sulla terra,
vicino a loro, che si trova la risposta.
L’orso la trova in una bella orsa che
all’approssimarsi della primavera
realizzerà il suo sogno. Piccolo Orso
invece trova la risposta nelle rassicuranti
certezze rappresentate dagli affetti
familiari: nei genitori che si prendono cura
di lui affinché superi il suo dolore e si
convinca che la vita è, davvero, il suo più
bel cielo.
Con una scena scomponibile, in un
susseguirsi di episodi inanellati con
dolcezza e vivacità tra giochi di colore
ed ombra, Il cielo degli orsi affronta temi
delicati e profondi come la nascita e la
morte con leggerezza e tatto, mischiando
risate e stupore in un mosaico di
straordinaria potenza evocativa. La
presenza di animali come protagonisti
permette di dosare l’impatto emotivo,
che rimane comunque forte perché
restituisce, con semplice e disarmante
chiarezza, le difficoltà che tutti
incontriamo, a maggior ragione i bambini,
quando cerchiamo risposte alle grandi
domande della vita.
Perché vederlo…
per le straordinarie suggestioni
che regalano ombre, corpi, danza,
sagome, musiche in perfetta
fusione tra loro, perché la risata e lo
stupore si alternano alla riflessione
leggera sui grandi temi della vita
/ Il teatro
in biblioteca
CONSIGLI DI
LETTURA DELLA
BIBLIOTECA
COMUNALE
ANTONIO DELFINI
/ IL TEATRO IN BIBLIOTECA
Gli spettacoli in rassegna
sono spesso tratti da libri
per l’infanzia e da fiabe. Le
Biblioteche del Comune di
Modena sono il luogo in
cui letteratura e teatro si
incontrano. In particolare,
la Biblioteca Antonio Delfini
raccoglie, seleziona e mette in
mostra i suggerimenti di lettura
riferiti agli spettacoli proposti.
/ LETTURE IN SALA DELLE
STORIE
Gli spettacoli della rassegna
di Teatro Ragazzi di Emilia
Romagna Teatro Fondazione
saranno lo spunto per
invitare gli attori a sedersi
sulla Poltrona del Narratore
nella Sala delle Storie della
Biblioteca Delfini per leggere
una storia. Il calendario degli
incontri, ad ingresso libero,
verrà diffuso dalla Biblioteca
Delfini a partire dal mese
di ottobre e sarà distribuito
presso il Teatro Storchi in
occasione di tutti gli spettacoli
della rassegna.
/ Teatro
per famiglie
La domenica
non si va
a scuola
STAGIONE ––––––– 2014/2015
Teatro Storchi - Modena
/ 16 novembre 2014
ore 16.30
KOLOK, I TERRIBILI
VICINI DI CASA…
di e con Olivia Ferraris e Milo Scotton
regia Philip Radice
FONDAZIONE TEATRO RAGAZZI E GIOVANI
ONLUS
Teatro circo
Dai 4 anni
/ 21 dicembre 2014
ore 16.30
IL TENACE SOLDATINO
DI PIOMBO
Un film da palcoscenico
da H. C. Andersen
un’idea di Fabrizio Pallara
di e con Valerio Malorni e Fabrizio Pallara
TEATRO DELLE APPARIZIONI/TEATRO
ACCETTELLA
Teatro d’attore e videoproiezioni
Dai 3 anni
Disegno: Giulia Brighenti, Istituto d’Arte Venturi
di Modena
/ 6 gennaio 2015
ore 16.30
SOTTO LA NEVE
Minuetto d’inverno
di Marcello Chiarenza
con Mariolina Coppola e Maurizio
Casali
ACCADEMIA PERDUTA/ROMAGNA TEATRI
Teatro d’attore e d’oggetti
Dai 3 anni
/ 22 febbraio 2015
ore 16.30
UNPOPIUINLA’
Una favola semplice
testo Marina Allegri
regia Maurizio Bercini
con Francesca Bizzarri, Francesca
Grisenti e Davide Zilli al pianoforte
CÀ LUOGO D’ARTE
Teatro d’attore e oggetti
Dai 3 anni
/ ABBONAMENTI E BIGLIETTI
Abbonamento a 4 spettacoli
Intero € 26
(riduzione CartaInsieme Conad € 22)
Ridotto bambini fino a 12 anni € 16
(riduzione CartaInsieme Conad € 12)
Ridotto secondo/terzo bambino € 13
(riduzione CartaInsieme Conad € 9)
Biglietti
Bambini fino a 12 anni € 5
Adulti € 8
Sconto di € 1 per i possessori di
CartaInsieme Conad
/ INFORMAZIONI
Ufficio Teatro Ragazzi e Giovani
059-2136055
[email protected]
In collaborazione con:
TEATRO STORCHI
Modena
Stagione 2014/2015
www.emiliaromagnateatro.com
/ dal 25 al 30 novembre
Falstaff
da Enrico IV / Enrico V di William Shakespeare
adattamento e regia ANDREA DE ROSA
con Giuseppe Battiston
/ dal 4 al 7 dicembre
Le rane
di Aristofane
interpretato e diretto da Fondazione Teatro Due
/ 10 dicembre
La vita è un viaggio
regia FRANCESCO BRANDI
con Beppe Servegnini
/ 18 e 19 dicembre
Vita agli arresti di Aung San Suu Kyi
ideazione Marco Martinelli e Ermanna
Montanari
regia MARCO MARTINELLI
Teatro delle Albe
/ dal 14 al 18 gennaio
Otello
regia LUIGI LO CASCIO
con Vincenzo Pirrotta e Luigi Lo Cascio,
Valentina Cenni, Giovanni Calcagno
/ 20 gennaio
Cinecittà
regia GIAMPIERO SOLARI
con Christian De Sica
/ 24 e 25 gennaio
Sinfonia d’autunno
di Ingmar Bergman
regia GABRIELE LAVIA
con Anna Maria Guarnieri
/ dal 5 all’8 febbraio
La vita che ti diedi
di Luigi Pirandello
regia MARCO BERNARDI
con Patrizia Milani e Carlo Simoni
/ 14 e 15 febbraio
Arancia meccanica
di Anthony Burgess
musiche Morgan
regia GABRIELE RUSSO
/ 20 e 21 febbraio
Nessi
regia ALESSANDRO BERGONZONI e
RICCARDO RODOLFI
di e con Alessandro Bergonzoni
/ dal 25 febbraio all’1 marzo
La parola canta
con Peppe e Toni Servillo
e i Solis String Quartet
/ 10 marzo
Amore ai tempi del colera
Canti e incanti dal romanzo di Gabriel
García Márquez
regia CRISTINA PEZZOLI
con Laura Marinoni
al pianoforte Alessandro Nidi
/ dal 12 al 15 marzo
Hotel Belvedere
di Ödön von Horváth
regia PAOLO MAGELLI
/ 19 e 20 marzo
Journal d’un corps / Storia di un corpo
regia CLARA BAUER
di e con Daniel Pennac
Spettacolo in francese con sottotitoli in italiano
/ dal 26 al 29 marzo
7 Minuti
di Stefano Massini
regia ALESSANDRO GASSMANN
con Ottavia Piccolo
/ 11 e 12 aprile
Plan B
di Aurélien Bory / Phil Soltanoff
regia PHIL SOLTANOFF
COMPAGNIE 111 - Aurélien Bory
Nell’ambito del progetto Corpi&Visioni, progetto di
circo contemporaneo in Emilia-Romagna
/ dal 07 al 10 maggio
Ti regalo la mia morte, Veronika
di Federico Bellini e Antonio Latella
regia ANTONIO LATELLA
con Isabella Ferrari
/ 14 e 15 maggio
Smashed
regia SEAN GANDINI
Gandini Juggling
Nell’ambito del progetto Corpi&Visioni, progetto di
circo contemporaneo in Emilia-Romagna
TEATRO DELLE PASSIONI
Modena
Stagione 2014/2015
www.emiliaromagnateatro.com
/ dal 27 febbraio al 1 marzo
TU!
Ognuno è benvenuto
/ 13 e 14 novembre
Sulla sabbia
di Albert Ostermaier
regia LIVIA FERRACCHIATI
liberamente ispirato a ‘America o il disperso’ di
Franz Kafka
musiche Ares Tavolazzi
con Sebastian Barbalan, Silvia Pasello,
Francesco Puleo, Alessio Targioni, Tazio Torrini
regia ROBERTO BACCI
/ dal 18 al 30 novembre
La persecuzione e l’assassinio di JeanPaul Marat
/ dal 5 al 7 marzo
Antigone
Una storia africana
di Peter Weiss
adattamento e regia NANNI GARELLA
con Laura Marinoni, Nanni Garella, e gli attori
di Arte e Salute
/ dal 10 al 21 dicembre
La fondazione
di Raffaello Baldini
regia VALERIO BINASCO
con Ivano Marescotti
/ dall’8 al 10 gennaio
Se’ Nùmmari
di Salvatore Rizzo
regia, scene e costumi VINCENZO PIRROTTA
/ dal 16 al 25 gennaio
Lus
un concerto spettacolo di Ermanna Montanari,
Luigi Ceccarelli, Daniele Roccato
testo Nevio Spadoni
regia MARCO MARTINELLI
Teatro delle Albe
/ dal 28 al 31 gennaio
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drammaturgia e tecnica in scena Angelo Pedroni
concept e regia FRANCESCA PENNINI
CollettivO CineticO
/ dal 4 al 7 febbraio
I giocatori
di Pau Mirò
traduzione e regia ENRICO IANNIELLO
con Renato Carpentieri, Tony Laudadio, Enrico
Ianniello, Giovanni Ludeno
/ dal 10 al 22 febbraio
La classe
regia NANNI GARELLA
con gli attori di Arte e Salute
liberamente tratto dall’opera di Jean Anouilh
regia e scena MASSIMO LUCONI
/ dal 17 al 29 marzo
Io sono il vento
di Jon Fosse
regia LUKAS HEMLEB
con Luca Lazzareschi, Giovanni Franzoni
/ dal 31 marzo al 2 aprile
Animali senza favola
progetto Simona Bertozzi, Marcello Briguglio
coreografia SIMONA BERTOZZI
/ dal 16 aprile al 3 maggio
Ero
ideazione, interpretazione e regia CÉSAR BRIE
/ prima nazionale /
/ dal 12 al 14 maggio
John Doe
di Marco Valerio Amico, Rhuena Bacci
E / GRUPPO NANOU
/ 20 e 21 maggio
Suzannah
di Jon Fosse
regia THEA DELLAVALLE
con Bruna Rossi, Irene Petris, Barbara Mazzi
/ Teatro Giovani
Gli spettacoli
/ Giovedì 20 e venerdì 21 novembre
ore 15 – Teatro delle Passioni
LA PERSECUZIONE
E L’ASSASSINIO DI
JEAN-PAUL MARAT
rappresentati dagli internati
dell’ospedale di Charenton sotto la
guida del Marchese di Sade
di Peter Weiss
adattamento e regia Nanni Garella
con Laura Marinoni, Nanni Garella,
Nicola Berti, Giorgia Bolognini, Luca
Formica, Pamela Giannasi, Maria Rosa
Iattoni, Iole Mazzetti, Fabio Molinari,
Mirco Nanni, Lucio Polazzi, Deborah
Quintavalle, Moreno Rimondi, Roberto
Risi
musiche originali Saverio Vita
costumi Elena Dal Pozzo
EMILIA ROMAGNA TEATRO FONDAZIONE
in collaborazione con ASSOCIAZIONE ARTE E
SALUTE ONLUS
Durata: 1 ora e 15 minuti
Scritto da Peter Weiss nel 1963 e
rielaborato l’anno successivo per la
stesura definitiva, La persecuzione
e l’assassinio di Jean-Paul Marat,
rappresentati dagli internati dell’ospedale
di Charenton sotto la guida del Marchese
di Sade – correntemente abbreviato
in Marat-Sade –, è senza dubbio uno
dei drammi più interessanti dell’intero
dopoguerra mondiale. Vita e morte di
Marat, l’uomo più radicale della rivoluzione
francese, vengono messi in scena, tredici
anni dopo la fatale coltellata di Charlotte
Corday, dagli internati di Charenton, nei
pressi di Parigi, manicomio dove Sade
venne realmente rinchiuso tra il 1801 e il
1814 e che qui lo vede regista della pièce
stessa. Ne risulta un’opera virtuosistica,
in cui raccapriccio e umorismo popolare,
dialogo intellettuale e accessi di follia,
rigore del teatro classico e spavalderia
sfumano l’uno nell’altro, in un gioco di
“teatro nel teatro” ambientato su piani
temporali diversi che si chiariscono e si
interpretano a vicenda.
Weiss utilizzò il dramma storico e il
gioco di specchi del teatro nel teatro per
mettere in risalto il conflitto tra Marat,
intransigente difensore della giustizia e
della ragione, e Sade, interprete di un
anarchismo istintivo e di un nihilismo
aristocratico che lo porta a profetizzare la
sconfitta della Rivoluzione. Lo scontro tra
le due istanze rimane aperto – Marat può
essere un eroe come un pazzo e Sade un
pazzo come un saggio – e si trasforma in
un affascinante dibattito sulla libertà.
Dopo molte interpretazioni – tra le quali,
storica, quella di Peter Brook nel 1967 –
Marat-Sade approda finalmente ai suoi
interpreti, per così dire, naturali: il gruppo
di pazienti psichiatrici di Arte e Salute,
i quali avranno modo di rappresentare
quali fossero le condizioni degli internati
nei manicomi. Un’occasione ulteriore di
mostrare al pubblico, attraverso l’arte,
il loro percorso di affrancamento dalle
costrizioni della malattia e il loro anelito
verso la piena libertà e il definitivo
reinserimento nel lavoro e nella vita
sociale.
/ Mercoledì 26 e giovedì 27 novembre
ore 15 – Teatro Storchi
FALSTAFF
da Enrico IV / Enrico V
di William Shakespeare
traduzione Nadia Fusini
adattamento e regia Andrea De Rosa
con Giuseppe Battiston, Giovanni
Franzoni, Elisabetta Valgoi, Martina
Polla, Annamaria Troisi
e cast in via di definizione
FONDAZIONE DEL TEATRO STABILE DI
TORINO, EMILIA ROMAGNA TEATRO
FONDAZIONE
Durata: da definire
«Tutto nel mondo è burla»: così chiosa
Falstaff. Millantatore, sbruffone, vorace,
vitalista, furfante, è un personaggio così
dirompente da essere ripreso in due
drammi di Shakespeare e diventare
protagonista della irriverente commedia
lirica di Arrigo Boito musicata da Giuseppe
Verdi. Falstaff ha affascinato i più grandi
talenti della scena, come Orson Welles,
che riservò per sé il ruolo di protagonista
nella versione teatrale e in quella
cinematografica. La potente duttilità
espressiva di Battiston darà vita alla
partitura drammaturgica di Nadia Fusini,
impreziosita dalla regia di De Rosa, attento
a moltiplicare immagini, a toccare sponde
semantiche lontane dalla tradizione e a
coniugare con grande perizia la tradizione
lirica con quella di prosa.
«Strano e singolare il destino di Sir
John Falstaff! - scrive Andrea De Rosa
-. Apparso la prima volta nel dramma
storico Enrico IV, questo personaggio
riscosse un tale successo che William
Shakespeare dovette farlo rivivere e poi
rivivere e poi rivivere ancora, in ben altri
quattro testi. Pare addirittura che la stessa
Regina Elisabetta ne avesse gradito così
tanto la sagacia da intervenire, in prima
persona, facendosi dare assicurazioni dal
Bardo affinché questo impareggiabile
ciccione non fosse accantonato dalla sua
produzione. C’è in Falstaff qualcosa che
ci conquista subito: un amore sfrontato
per la vita, che si manifesta soprattutto
nella forma dell’amore per la lingua, per
le parole, per il motto di spirito, per la
creazione instancabile di metafore e giochi
linguistici; un senso pieno delle cose che
accadono qui e ora e che di fronte al suo
sguardo sembrano le sole che abbiano un
qualche senso; ci sono nelle sue parole
una gioia che non si stanca mai, sempre
pronta a rovesciare il male in bene, un
senso dell’amicizia ingenuo e vorrei dire
persino infantile, una ostinazione a fare di
ogni dolore uno scherzo, di ogni situazione
senza via d’uscita uno sprone a cercare
di non lasciarsi imprigionare. Dopo il
felice incontro con Macbeth, ho chiesto
a Giuseppe Battiston di calarsi stavolta
nei panni di questo buffone, convinto che
ci sia anche qui qualcosa di inaspettato
e imprevedibile da scoprire sotto la
maschera solo apparentemente tranquilla
che egli sembra mostrarci».
/ Venerdì 5 dicembre
ore 15 – Teatro Storchi
LE RANE
di Aristofane
interpretato e diretto da Roberto Abbati,
Paolo Bocelli, Cristina Cattellani, Laura
Cleri, Gigi Dall’Aglio, Luca Nucera,
Tania Rocchetta, Marcello Vazzoler
musiche Alessandro Nidi
scene Alberto Favretto
costumi Marzia Paparini
luci Luca Bronzo
FONDAZIONE TEATRO DUE
Durata: 2 ore con intervallo
In un momento quanto mai difficile per
il nostro paese e per la nostra città, il
nucleo storico dell’Ensemble di attori di
Teatro Due affronta attraverso questo
classico della commedia greca la cruciale
questione del ruolo politico della cultura,
dell’arte, della poesia e del teatro nella
società civile. E lo fa con comicità e
leggerezza, al ritmo di un sirtaki, lanciando
frasi in un megafono, inscenando un
duello poetico, affidando al voto del
pubblico il responso.
“Come si può salvare una città che non
sa distinguere il bene dal male?” si chiede
Aristofane e ci chiedono gli attori di
Teatro Due. La risposta non è semplice,
ma l’umorismo e l’ironia di questo antico
ed attualissimo testo conducono il
pubblico in un viaggio agli inferi surreale
e sgangherato, alla ricerca delle verità a
cui la politica, ieri come oggi, pare non
credere. Un viaggio per la salvezza della
polis, che Aristofane crede attuabile
attraverso il teatro.
Le Rane parla di noi, di una società in
decadimento. Atene nel 405 a. C. è una
città in mano alla corruzione: lentamente
si sgretola quella che per secoli era stata
considerata la radice della modernità e
un prezioso caso di raffinatezza culturale.
Aristofane dunque ingaggia Dioniso, Dio
del teatro e della doppiezza, e lo manda
nell’Ade alla ricerca degli antichi poetitragediografi che, resuscitando, possano
restituire alla città i valori perduti.
L’Ensemble di attori di Teatro Due attiva,
e non attualizza, questo classico della
commedia greca, proponendolo a noi,
figli di un pragmatismo miope e orfani di
miti, in gran parte logori. Non si tratta di
piegare Aristofane per parlare dell’oggi,
ma, al contrario, di utilizzare la nostra
contemporaneità tutta, per cercare i nostri
Eschilo e Euripide, e riscoprire Aristofane.
/ Giovedì 15 gennaio
ore 15 – Teatro Storchi
OTELLO
di Luigi Lo Cascio
liberamente ispirato all’Otello di William
Shakespeare
regia Luigi Lo Cascio
con Vincenzo Pirrotta, Luigi Lo Cascio,
Valentina Cenni, Giovanni Calcagno
scenografia, costumi e animazioni Nicola
Console e Alice Mangano
musiche Andrea Rocca
luci Pasquale Mari
TEATRO STABILE DI CATANIA, EMILIA
ROMAGNA TEATRO FONDAZIONE
Durata: 1 ora e 50 minuti senza
intervallo
Un Otello scarnificato, condensato nella
dimensione dell’atto unico, ridotto a tre,
anzi quattro personaggi: il ruolo del titolo,
Iago e Desdemona, ai quali si aggiunge
l’invenzione di un soldato che si fa
narratore, coscienza critica, coro.
A partire da Shakespeare un altro Otello.
La lingua italiana e quella siciliana si
fronteggiano a colpi di endecasillabi nel
testo riscritto e diretto da Luigi Lo Cascio,
che sceglie per il ruolo del titolo Vincenzo
Pirrotta e riserva per sé quello di Iago.
Il plot si presenta modificato a partire
dalla sequenza temporale. Spiega Lo
Cascio: «Si comincia dalla fine del testo
di Shakespeare. La tragedia di Otello è
già compiuta. La prima preoccupazione
di chi resta è giustiziare Iago. Per mezzo
di atroci torture si vuole penetrare il
mistero dell’evidente sproporzione
tra il suo risentimento per Otello e la
catastrofe che ha voluto innescare. Un
soldato che ha assistito agli avvenimenti,
non sopportando le distorsioni e i
travisamenti con cui la vicenda rischia di
venire tramandata, racconta la storia del
suo amato generale, praticando alcune
infrazioni alla realtà in nome di una verità
più radicale. Nella sua versione, la storia
di Otello è la storia di un uomo. E ciò
che lo conduce al compimento del suo
atto scellerato non è chiaramente dovuto
alle implicazioni che derivano dal colore
nero della pelle. Ma da quella differenza
fondamentale che talvolta, invece di
generare un incontro tutto da costruire
in virtù del desiderio, può spalancare
un varco da cui può irrompere un odio
smisurato. Questa differenza è quella tra
uomo e donna».
/ Venerdì 6 febbraio
ore 15 – Teatro Storchi
LA VITA CHE TI DIEDI
di Luigi Pirandello
regia Marco Bernardi
con Patrizia Milani e Carlo Simoni
e con Gianna Coletti, Karoline
Comarella, Paolo Grossi, Sandra
Mangini, Giovanna Rossi, Irene Villa,
Riccardo Zini
scene Gisbert Jaekel
costumi Roberto Banci
TEATRO STABILE DI BOLZANO
Durata: 2 ore
Marco Bernardi, Patrizia Milani e Carlo
Simoni con questo spettacolo chiudono
il cerchio di una lunga e fruttuosa
collaborazione che ha dato vita ad alcuni
degli spettacoli più riusciti della scena
italiana degli ultimi venti anni.
La vita che ti diedi è condotto interamente
sul filo dell’amore materno, valore che,
con il suo carico di pene, sopravvive
intatto tra le macerie dei falsi valori della
società. Fra tanti personaggi pirandelliani
che lottano e si agitano per ancorarsi a
una verità che non sanno trovare né in
se stessi né tanto meno negli altri e che,
alla fine, inesorabilmente, giungono alla
sconfitta smarriti e senza una certezza,
Donna Anna Luna si impone con il suo
amore materno che, pur deformato e fuori
dalla normalità, rimane un punto certo,
un sentimento positivo, un elemento di
riscatto.
Nel dramma il figlio di Donn’Anna è
un personaggio assente, un cadavere
nell’altra stanza. Ma la madre si rifiuta di
riconoscerlo tale. In uno stato allucinatorio,
non vuole uscire dal suo sogno e tenta
disperatamente di mantenere il figlio in
vita, oltre il limite della realtà. Quando
Lucia Maubel, l’amante del figlio, viene
a cercarlo, la madre le dice che è partito
ma che tornerà. La giovane confessa di
essere incinta e di essere disperatamente
fuggita abbandonando i due figli avuti dal
marito. Donn’ Anna sente il figlio ancora
più vivo e vicino a lei in questa donna
che ne porta in sé la vita. Ma, saputa la
verità, Lucia se ne dispera e anche per
Donn’Anna cade ogni illusione. Si accorge
che quel figlio con gli occhi ridenti e le
guance giovanili non era più “suo” da
molto tempo, da quando aveva lasciato
posto ad un uomo malato, cambiato dagli
anni e dalla lontananza. Anche la vita che
nascerà non sarà sua ma soltanto di Lucia
che, allora, ne diventerà la “madre”. A
Donn’ Anna non restano che la solitudine
e il dolore.
/ Mercoledì 11 e mercoledì 18 febbraio
ore 15 – Teatro delle Passioni
LA CLASSE
regia Nanni Garella
con Nicola Berti, Giorgia Bolognini,
Luca Formica, Pamela Giannasi,
Maria Rosa Iattoni, Iole Mazzetti,
Fabio Molinari, Mirco Nanni, Lucio
Polazzi, Deborah Quintavalle, Moreno
Rimondi, Roberto Risi
luci Paolo Mazzi
suono Pierluigi Calzolari
costumi Vanna Cioni
manichini Consuelo Cabassi
EMILIA ROMAGNA TEATRO FONDAZIONE
in collaborazione con ASSOCIAZIONE ARTE E
SALUTE ONLUS
si ringrazia per la collaborazione il
Dipartimento di Salute Mentale
dell’Azienda USL di Bologna
Durata: 1 ora e 15 minuti
La classe nasce da un laboratorio
condotto da Nanni Garella con la
compagnia di pazienti psichiatrici “Arte
e Salute” sull’opera del pittore e regista
polacco Tadeusz Kantor (1915-1990).
Presentato in prima mondiale nel
giugno 2013 al Napoli Teatro Festival
Italia, lo spettacolo ha ricevuto il
Premio della Critica 2013, assegnato
dall’Associazione Nazionale Critici
Teatrali. Inoltre, proprio per La classe,
è stato attribuito a Nanni Garella il
prestigioso Premio Anima (sezione
Teatro), ideato da Anima per il sociale
nei valori d’impresa, associazione non
profit promossa da Unindustria volta
a valorizzare il contributo apportato da
personalità del mondo dell’arte e della
cultura alla crescita di una coscienza
etica su temi legati alla responsabilità
sociale e alla sostenibilità.
Ispirandosi alla partitura della Classe
morta di Tadeusz Kantor, uno dei talenti
creativi più originali e incisivi della nostra
epoca, inventore di una personalissima
forma di linguaggio espressivo a metà
fra il teatro e le arti visive, Nanni Garella
ha messo in scena dodici personaggi
adulti nei banchi di una vecchia aula
scolastica, ormai trapassati in una sorta
di limbo, nel luogo dei giorni ineffabili
dell’infanzia, i giorni che tornano solo nei
ricordi, a volte vividi e pieni di energia,
a volte stanchi e melanconici, a volte
lancinanti come cose irrimediabilmente
perdute. Il risultato è un commovente
inno alla vita, ormai passata ma che
ritorna nella sua pienezza solo a patto di
fare i conti con il nulla della morte.
Con il loro vissuto di sofferenza, gli
attori-pazienti psichiatrici di Arte e
Salute si sono dimostrati gli interpreti
perfetti. «Ho pensato di affidare questi
personaggi – scrive Nanni Garella nelle
sue note di regia – agli attori di Arte e
Salute, perché l’infanzia ha per loro un
significato molto particolare: forse più
che per altri, essa è separata dal resto
della vita, come divelta dallo scorrere
naturale della maturazione e dell’età;
ed è per loro più facile che per altri
rappresentare la bellezza e l’insostituibile
pienezza di felicità del tempo perduto
dei banchi di scuola».
/ Venerdì 6 marzo
ore 15 – Teatro delle Passioni
ANTIGONE
Una storia africana
liberamente tratto dall’opera di Jean
Anouilh
regia e scena Massimo Luconi
con Aminata Badji, Ibrahima Diouf,
Papa Abdou Gueye, Gnagna Ndiyae,
Mouhamed Sow, Galaye Thiam e
Moussa Badji, Ndiawar Diagne, Marie
Madeleine Mendy, Jean Guillaume
Tekagne
costumi Khadidiatou Sow
luci Roberto Innocenti
FONDAZIONE TEATRO METASTASIO STABILE
DELLA TOSCANA
Durata: 1 ora
Spettacolo in francese e wolof con
sopratitoli in italiano
Antigone, una storia africana, dal testo di
Jean Anouilh e per la regia di Massimo
Luconi, è l’esito di un lungo percorso
laboratoriale che Luconi ha svolto in
Senegal con ragazzi che hanno trovato
nel teatro una reazione luminosa a
storie personali vulnerabili. Perché la
storia di Antigone, che contrappone la
legge del sangue alla legge della città,
e quindi di civiltà che hanno presunzioni
di superiorità, è sempre attuale e ha
risvolti nella cronaca dei nostri giorni.
Antigone è la ribelle, Antigone è l’eroica,
Antigone è la figlia, ma soprattutto
è la sorella, che si oppone alle leggi
dello stato in nome dei diritti sacri della
famiglia e del sangue. Dovunque vi
siano discriminazioni razziali, conflitti,
intolleranze religiose, dovunque una
minoranza levi la sua voce a reclamare
giustizia, Antigone torna ad assumere
il ruolo dell’eroina che sfida i regimi
totalitari in nome della pietas universale
che si estende a tutti gli uomini sentiti
come fratelli, superando ogni limite o
divisione tribale e nazionalistica.
Attraverso la storia di Antigone rivive
uno dei miti che da più di due millenni
attraversa la nostra civiltà e che è di
tragica attualità nella storia dell’Africa
contemporanea, dove è forte la
dicotomia fra cultura tradizionale
del villaggio ed emarginazione delle
immense bidonville, fra individuo e
collettività, fra leggi dello stato, spesso
dei regimi dittatoriali, e leggi non
scritte della grande famiglia africana
solidaristica e protettiva.
/ Martedì 17 marzo
ore 10 – Teatro Storchi
SHAKESPEARE VS
SHAKESPEARE ON AIR
scritto e diretto da Laura Pasetti
con cast da definire
CHARIOTEER THEATRE
in collaborazione e con il supporto di Italian Cultural
Institute of Edinburgh
Fascia d’età: 14-18 anni
Tecnica utilizzata: teatro d’attore in
lingua inglese
Durata: 1 ora e 15 minuti senza
intervallo
Due attori che recitano Shakespeare per
un programma radiofonico rimangono
bloccati nella stazione radio dopo
un terribile disastro che ha colpito il
mondo intero e forse distrutto l’intera
popolazione.
Non sanno se ci sono dei sopravvissuti...
Non hanno contatti con l’esterno... Non
sanno se ci sarà un futuro...
Possono solo aspettare... Decidono
di continuare il programma e recitare
Shakespeare nella speranza che
qualcuno stia ascoltando.
In una situazione surreale, piena
di momenti drammatici ma anche
sorprendentemente comici, i due
rivelano il meglio e il peggio di se stessi.
Osservati e giudicati senza saperlo,
affideranno a Shakespeare il loro appello
per chi forse ancora li può sentire. Finale
a sorpresa in cui il pubblico giocherà un
ruolo fondamentale. Saranno recitate
alcune delle scene più note da Riccardo
III, Misura per misura, Giulio Cesare,
Macbeth, Romeo e Giulietta e altri.
SHAKE RADIO! Laboratorio
radiofonico per gli studenti
Ispirato allo spettacolo Shakespeare
vs Shakespeare on air, il laboratorio
introduce il concetto del radiodramma e
conduce le classi alla scoperta del mezzo
di comunicazione più affascinante della
storia, invitando i ragazzi a interpretare i
monologhi del Bardo ma anche ad essere
presentatori e creatori di suoni.
Il laboratorio, della durata di 2 ore, ha un
costo di 5 € a studente.
SPEAK YOUR SHAKESPEARE!
Laboratorio per i docenti di lingua
inglese
Il laboratorio si propone di esplorare
insieme ai docenti la bellezza del verso
di Shakespeare offrendo spunti per il
lavoro in classe. In particolar modo ci si
occuperà di come introdurre agli studenti il
pentametro giambico e di come far sentire
l’incisività delle parole. Il laboratorio,
condotto da Laura Pasetti, si articolerà in 2
incontri di 2 ore ciascuno ed è gratuito.
Per ulteriori informazioni o prenotazioni:
059-2136055
[email protected]
/ Giovedì 26 marzo
ore 15 – Teatro delle Passioni
IO SONO IL VENTO
di Jon Fosse
regia Lukas Hemleb
con Luca Lazzareschi, Giovanni
Franzoni
scene e costumi Pietro Babina
EMILIA ROMAGNA TEATRO FONDAZIONE
MAISON DE LA CULTURE D’AMIENS
Durata: da definire
La particolarità di Lukas Hemleb è quella
di aver attraversato con il suo lavoro sia i
confini geografici che le barriere estetiche.
Hemleb cresce in Germania, ma da molti
anni vive e lavora in Francia; sin dall’inizio
della sua attività è attratto dalla musica
e dalla poesia, e pone al centro del suo
lavoro la ricerca in vari ambiti culturali,
storici e geografici.
La carriera registica di Hemleb ha inizio a
Francoforte e Berlino poi, passando per
il Belgio, il Camerun e la Nigeria, arriva
in Francia dove collabora con molti teatri
tra i quali l’Odéon, la Comédie-Française,
il Bouffes du Nord. I suoi spettacoli
sono presentati nei più prestigiosi teatri
europei, dal Covent Garden di Londra al
Burgtheater di Vienna. Oltre a firmare
regie di opere liriche e a collaborare
con alcuni compositori contemporanei,
Hemleb porta avanti un’intensa attività
pedagogica: ha diretto laboratori alla
Scuola nazionale d’arte drammatica di
Strasburgo e in due Conservatori nazionali
a Parigi. Per tre anni è stato professore
associato all’Università di Lettere e
Scienze umane di Lione.
Per questo progetto ha deciso di lavorare
su un testo dello scrittore e drammaturgo
Jon Fosse, considerato il maggiore autore
drammatico norvegese dopo Ibsen.
La drammaturgia di Fosse è straordinaria
e sorprendente: i personaggi non hanno
contorni definiti, i dialoghi sono balbettii e
silenzi, le storie e gli ambienti sconfinano
nell’astrattezza e nella rarefazione del
sogno. Ma da questi elementi sgorga
sempre una forte tensione drammatica
che cattura l’attenzione ed emoziona lo
spettatore.
Io sono il vento mette in scena il dialogo
fra due uomini, il primo presumibilmente
morto e il secondo in cerca del motivo
per cui l’altro abbia deciso, ad un certo
punto della vita, di mettere fine alla propria
esistenza. In che modo quest’uomo ha
iniziato a vedere il suicidio come unica
soluzione? L’incomprensibilità di questo
gesto estremo non è solo legata alla fine
di un’esistenza, non rimane un gesto fine
a se stesso; l’uomo rimasto in vita infatti,
attraverso questo dialogo immaginario,
riesce a capire molto più in profondità il
senso della vita.
/ Venerdì 27 marzo
ore 15 – Teatro Storchi
7 MINUTI
di Stefano Massini
regia Alessandro Gassmann
con Ottavia Piccolo, Paola Di Meglio,
Silvia Piovan, Olga Rossi, Maiga
Balkissa, Stefania Ugomari di Blas,
Cecilia Di Giuli, Eleonora Bolla, Vittoria
Chiacchella, Arianna Ancarani, Stella
Piccioni
scenografia Gianluca Amodio
costumi Lauretta Salvagnin
light designer Marco Palmieri
musiche originali Aldo e Pivio De Scalzi
videografie Marco Schiavoni
TEATRO STABILE DELL’UMBRIA, EMILIA
ROMAGNA TEATRO FONDAZIONE, TEATRO
STABILE DEL VENETO
Durata: da definire
7 minuti parla di lavoro, di donne, di
diritti, dando voce e anima a undici
protagoniste operaie che raccontano,
con le loro diverse personalità, le
paure per il nostro futuro e per quello
dei nostri figli, le rabbie inconsulte
che situazioni di precarietà lavorative
possono scatenare, le angosce che il
mondo del lavoro dipendente vive in
questo momento. Il testo di Stefano
Massini si basa su un episodio realmente
accaduto in una fabbrica francese nel
2012: il duro braccio di ferro tra le operaie
tessili di Yssingeaux, nell’Alta Loira, e
i nuovi dirigenti subentrati al controllo.
E il principale filone drammaturgico è
costruito sulla lunga, drammatica riunione
del consiglio di fabbrica che doveva
decidere se accettare o meno una
rinuncia ai propri diritti acquisiti.
Il linguaggio di Massini è vero,
coinvolgente, preciso nel descrivere i
rapporti e i percorsi di vita di queste undici
donne, madri, figlie, capaci di raccontare
un’umanità che tenta disperatamente di
reagire all’incertezza del futuro. Ottavia
Piccolo, Blanche, rappresenta, tra questi
undici caratteri, la possibilità di resistenza,
il tentativo di far prevalere nel caos la
logica, la giustizia, una sorta di “madre
coraggiosa” che indica una via alternativa.
Il disegno registico di Alessandro
Gassmann intende dare verità a queste
anime, descrivendone, in una scenografia
iperrealista, tutte le diversità ed emozioni.
/ Proposte di spettacoli
per le scuole medie
superiori
IN TRINCEA
testo Michele Di Giacomo
dramaturg Lorenzo Garozzo
regia Michele Di Giacomo
e Umberto Terruso
con Michele Di Giacomo,
Federico Manfredi, Umberto Terruso
1917, Valli del Carso. Dopo un feroce
assalto alle truppe austriache, Melo il
siciliano, Tonino il veneto e Francesco
il bolognese si ritrovano in una trincea
nemica abbandonata. Niente dietro di loro
e niente davanti a loro, ma nella Grande
Guerra nel niente si può nascondere
un fucile puntato, un cecchino,
una mitragliatrice, nel niente si può
nascondere il Nemico.
I tre soldati di fanteria, isolati, sono
costretti ad aspettare; aspettano un
ordine dal comando dell’esercito italiano,
aspettano un segno amico o nemico.
In quella lunga attesa imparano a
conoscersi, a capirsi al di là dei dialetti,
delle differenze sociali e dei credi politici.
In quello stretto lembo di terra di nessuno
ricordano gli affetti lasciati a casa e
ripercorrono le esperienze che li hanno
portati dalle loro case a quel piccolo
corridoio di fango e terra. Un’attesa che si
fa eterna, il tempo sembra sospendersi e
così in quello spazio irreale le ragioni della
guerra, la paura del Nemico e il concetto di
Patria diventano confusi e prevale il senso
di solidarietà, l’aiuto e il conforto.
Lo spettacolo verrà programmato
soltanto a fronte di un adeguato
numero di richieste da parte
delle Scuole in orario mattutino o
pomeridiano.
Per adesioni: 059-2136055
[email protected]
CENTENARIO
PRIMA GUERRA
MONDIALE
/ Proposte di spettacoli
per le scuole medie
superiori
WEBULLI
di e con Serena Facchini
ed Ermanno Nardi
supervisione drammaturgica e registica
Renata Ciaravino
progetto video Elvio Longato
INDUSTRIA SCENICA, NEXT LABORATORIO
DELLE IDEE – REGIONE LOMBARDIA
Il bullismo a scuola c’è sempre stato,
non è una novità. Anche il bisogno di
farsi notare è sempre stato insito negli
adolescenti. Ma come sono cambiati
oggi questi fenomeni tra social network
e nuove tecnologie? Una volta si
rischiavano le botte, a scuola si poteva
essere esclusi dal gruppo dei “più fighi”
e in classe si sopportavano prese in giro
e soprannomi che segnavano, a volte
quasi per tutta la vita. I diari segreti, le
dediche sui quaderni, i bigliettini passati
di mano in mano erano i mezzi che
raccoglievano i pensieri più nascosti.
Oggi gli “schiaffi” sono diventati
intangibili, sono video pubblicati online,
messaggi anonimi, foto rubate, false
identità. Fisicamente fanno meno male,
ma moralmente quanto feriscono? Oggi
le confessioni più intime e la propria
immagine sono sventolati sul web senza
alcun tipo di filtro, sotto gli occhi di tutti
e, a volte, senza consapevolezza delle
conseguenze che possono provocare.
Due attori in scena affrontano il tema
del cyberbullismo e del sexting con un
linguaggio dissacrante, leggero e allo
stesso tempo poetico, intrecciando
teatro e video, e portando in scena
un’esagerazione che fa sorridere ma
che, con delicatezza, fa emergere un
fenomeno tragico che sempre più
spesso sconvolge la vita di giovanissimi.
Lo spettacolo verrà programmato
soltanto a fronte di un adeguato
numero di richieste da parte
delle Scuole in orario mattutino o
pomeridiano.
Per adesioni: 059-2136055
[email protected]
CYBERBULLISMO
E SEXTING
/ Attività per le scuole
medie superiori
/ TEATRO IN CLASSE
in collaborazione con
Il Resto del Carlino
Sulla scia delle positive esperienze
degli scorsi anni, ritorna anche nella
stagione 2014/2015 Teatro in classe,
giunto alla sua sesta edizione. Il
progetto, promosso da Emilia Romagna
Teatro Fondazione in collaborazione
con Il Resto del Carlino e il sostegno
di Nordiconad, offre agli studenti delle
Scuole Medie Superiori di Modena e
Provincia l’opportunità di trasformarsi
per un giorno in critici teatrali. Le classi
seguiranno la stagione del Teatro Storchi
e del Teatro delle Passioni scrivendo per
alcuni titoli in cartellone una recensione
dello spettacolo e una rubrica di
approfondimento che collega i temi
trattati nella messa in scena con l’attualità
politica, culturale, sociale… Le recensioni
e le rubriche, a cui il quotidiano dedicherà
un’intera pagina, saranno valutate da una
giuria di esperti che assegnerà importanti
premi e riconoscimenti agli elaborati
ritenuti migliori nel corso di una cerimonia
di premiazione che si terrà al termine
della stagione teatrale. I recensori,
inoltre, saranno chiamati a partecipare
agli incontri di Conversando di Teatro
con le compagnie ospiti in cartellone, per
affiancare il conduttore e offrire il proprio
contributo alla discussione intorno allo
spettacolo.
Per partecipare al concorso: 059-2136055
[email protected]
/ TEATRO DI CLASSE
Giunta alla 21° edizione, la rassegna
vede la partecipazione di giovani gruppi
teatrali nati all’interno delle Scuole
Medie Superiori di Modena e Provincia,
che portano in scena libere rivisitazioni
di opere celebri come anche creazioni
originali da loro concepite. Frutto di un
lavoro che si sviluppa lungo il corso
dell’intero anno scolastico, il lavoro
dei ragazzi è supervisionato da un
operatore teatrale professionista che
ne accompagna e guida il percorso.
Gli spettacoli delle Scuole verranno
rappresentati presso il Teatro Storchi e il
Teatro delle Passioni nel mese di maggio.
/ TEATRO DELLA STORIA
VS/ STORIA DEL TEATRO
lezioni-spettacolo e
laboratori drammaturgicoperformativi da
Shakespeare a oggi
Sulla scorta delle esperienze già maturate
in occasione della presentazione degli
spettacoli La resistibile ascesa di Arturo
Ui (2011-2012) e Il ratto d’Europa (20122013) e dopo il lavoro sviluppato durante
la stagione 2013-2014 intorno alle messe
in scena de Il Servitore di due padroni
da Carlo Goldoni e delle Operette morali
da Giacomo Leopardi, per la stagione
2014-2015, in dialogo con gli spettacoli
presenti nei cartelloni dei suoi teatri, ERT
Fondazione propone agli studenti alle
scuole superiori di Modena e Provincia
due diversi percorsi di approfondimento
teatrale l’uno di taglio storico-critico,
l’altro di impianto laboratoriale.
A queste due attività si affianca una terza
proposta, destinata esclusivamente ai
docenti, dedicata all’approfondimento
delle tecniche di lettura e interpretazione
ad alta voce dei testi non soltanto teatrali
ma anche letterari in senso lato (romanzi,
componimenti poetici…)
Tutte e tre le attività di seguito illustrate
saranno coordinate e interamente
condotte dagli attori direttamente
coinvolti nel progetto ERT consacrato al
tema della Grande Guerra.
1. LEZIONI-SPETTACOLO TEATRO
DELLA STORIA VS/ STORIA DEL
TEATRO
A partire dalla magistrale lezione del
teatro degli elisabettiani, capaci di leggere
le vicende ad essi contemporanee
raccontando gesta e nodali episodi della
storia inglese come di quella antica ed
‘orientale’, il ciclo di lezioni-spettacolo
Teatro della Storia vs/ Storia del teatro
si propone di condurre gli studenti in un
viaggio attraverso alcuni momenti salienti
del teatro europeo moderno e della sua
drammaturgia, indugiando soprattutto
sullo stretto e complesso rapporto che in
alcuni dei suoi crocevia capitali la storia
delle scene del vecchio continente ha
intessuto con la più grande “Storia” della
civiltà. Si passeranno così in rassegna le
ricchissime proposte della scena inglese
a cavallo tra Cinque e Seicento, in bilico
tra chronicle plays e tragedie – dittico
poetico ben esemplificato anche nella
stagione di ERT attraverso il Falstaff di
Andrea De Rosa e il libero adattamento
dell’Otello shakespeariano proposto
da Luigi Lo Cascio –, e i tentativi di
recupero e reinvenzione dei modelli
elisabettiani proposti, a due secoli di
distanza, dai grandi drammaturghi del
Romanticismo. Dai complessi e affollati
quadri storici rinascimentali, si approderà
poi ad un esame della variegata stagione
teatrale primonovecentesca, sconvolta
dal trauma della Grande Guerra, per
poi concludere il viaggio con il teatro
del secondo Novecento e del nuovo
millennio concepiti proprio per parlare
della contemporaneità (spingendosi sino
all’inedita rilettura di Fassbinder, firmata
Latella-Bellini in scena allo Storchi in
primavera o alla saga di Aung San Suu Kyi
sceneggiata da Marco Martinelli).
L’esplorazione della drammaturgia da
Shakespeare ai giorni nostri diventerà
occasione (o pretesto) per tratteggiare
una breve storia del teatro occidentale
moderno, in bilico tra classicismo e
anticlassicismo, crisi del linguaggio
tragico e apertura alle forme epiche
e finale approdo al postdrammatico. I
diversi appuntamenti saranno costruiti
come lezioni spettacolo da tenersi
all’interno dei singoli istituti e in orario
scolastico ad opera degli attori coinvolti
nel progetto ERT Grande Guerra e
potranno articolarsi in un ciclo di 3 o 4
incontri della durata di 1 ora e mezza
l’uno.
2. LABORATORI DRAMMATURGICOPERFORMATIVI ’15/’18: «NULLA FU
PIÙ COME PRIMA»
Guardando all’intricato rapporto
intercorso tra teatro e storia nella civiltà
moderna e contemporanea, l’immane
tragedia della Grande Guerra può essere,
a cento anni dal suo scoppio, il giusto
punto di partenza per una riflessione
intorno alla funzione che il teatro può
avere in rapporto alle vicende della storia
collettiva e ai meccanismi di memoria e
di racconto che essa stessa presuppone
e pretende.
Oltre la spietata e sterminata cronaca
teatrale di Kraus, che, per sua stessa
ammissione, ha solamente dipinto
«ciò che altri si sono limitati a fare», e
non dimenticando la lezione di Walter
Benjamin intorno al ‘mutismo’ dei reduci,
alla loro impossibilità di raccontare, si
intende andare alla ricerca dello shock
radicale generato (e rappresentato) dal
primo conflitto mondiale. Documenti,
cronache, fotografie, lettere, romanzi,
commedie e drammi immediatamente
precedenti l’avvio della guerra e subito
successivi alla sua conclusione, saranno
confrontati e variamente giustapposti per
tentare di comprendere – guardando a
ciò che c’era e a ciò che sopravvisse – se
veramente, come è stato detto, «nulla fu
più come prima».
A partire da questo lavoro di analisi e
collazione storica e drammaturgica, si
propone agli studenti di prender parte
a un laboratorio drammaturgicoperformativo che li conduca a
elaborare una breve drammaturgia
– sia essa rielaborazione di testi sulla
Grande Guerra o creazione di scritture
ex-novo – riguardante il racconto di
uno o più aspetti del primo conflitto
mondiale e, successivamente, ad
occuparsi della relativa messinscena.
Il percorso si articolerà in un incontro
teorico di presentazione e cinque
incontri operativi da svolgersi in orario
pomeridiano, della durata di 2 ore
ciascuno.
I copioni prodotti daranno poi vita a esiti
spettacolari aventi per protagonisti
gli stessi partecipanti al laboratorio.
Una prima e intermedia presentazione
pubblica sarà programmata nella tarda
primavera del 2015. Nell’autunno del
2015, invece, in concomitanza con
la conclusione del progetto Grande
Guerra e con la messinscena del relativo
spettacolo, avrà luogo la presentazione
pubblica finale delle piccole
drammaturgie elaborate.
3. LA STORIA AD ALTA VOCE. CORSO
DI FORMAZIONE PER DOCENTI
Sulla scorta delle riflessioni di Roland
Barthes intorno al Piacere del testo,
oggetto da esperire anche e soprattutto
nella sua dimensione fisica e, di
conseguenza, vocale, poiché foriera di
rivelazioni o chiarimenti conoscitivi che
restano preclusi al lettore ‘solitario’ e
‘silenzioso’, e ripensando al Sanguineti
drammaturgo di Storie naturali, per
il quale la «vocalità è veicolo di tutto
un carico di pulsioni fondamentali
della nostra realtà più concreta, più
materiale», si propone, esclusivamente
ai docenti, un breve ciclo di incontri
sulla lettura ad alta voce e sulle tecniche
di interpretazione testuali, proprie
dell’attore, indissolubilmente legate alla
messa in voce (e in corpo) della scrittura.
Oggetto di lettura e di analisi saranno
i testi teatrali che caratterizzeranno sia
il ciclo Teatro della Storia vs/ Storia del
Teatro sia i laboratori ’15/’18: «Nulla fu
più come prima», in un’ottica di più ricco
scambio e collaborazione tra il corpo
docente e gli attori del progetto Grande
Guerra. Insieme a questi testi potranno
pure essere presi in esame materiali
anche strettamente letterari, indicati dai
docenti stessi (ad esempio: Promessi
sposi, Comedia…).
Il laboratorio si articolerà in otto/dieci
incontri da due ore ciascuno, in giorni e
orari da concordare.
/ INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI:
Ufficio Teatro Ragazzi e Giovani
059.2136055
[email protected]
La partecipazione alle attività è libera e
gratuita.
Stagione 2014-2015
/ SCHEDA DI PRENOTAZIONE
– per fax allo 059-2138252 oppure via mail a [email protected]
(recite mattutine e pomeridiane);
– per fax allo 059-234979 oppure via mail a [email protected]
(recite serali)
Scuola ……………………………………….
Cap …………………..................................
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Città …………………….............................
Referente …………………….....................
Telefono .....…………………………………
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Fax …………………………………………..
Indirizzo Scuola Via ………………………...
Email scuola o privato ……………………
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Titolo spettacolo
Teatro
Data e ora
Numeri e posti prenotati
Classe/i
Note
Ragazzi
Insegnanti
Eventuali note:
*segnalare la presenza di
alunni disabili e/o certificati
Per informazioni sugli spettacoli e modalità di prenotazione:
Ufficio Teatro Ragazzi e Giovani
059.2136055 – [email protected]