“...DALL’ ISOLA, DELL’ ISOLA, DI UNA PENISOLA” FESTIVAL INTERNAZIONALE DI TEATRO, MUSICA, CINEMA, DANZA E NUOVO CIRCO - XIII EDIZIONE Nella parte nord del paese a pochi passi dal mare, salendo su per le strette stradine fino ad arrivare sotto le mura di cinta, appare uno dei quartieri più suggestivi di Carloforte, le “Casinee”. E' in questo luogo di confine tra il paese antico e le recenti costruzioni, che da tredici anni prende vita la nostra rassegna; proprio lì...vicino, molto vicino alla bocca di vento maestro che congiunge il vecchio con il nuovo: Porta Leone, Le “Casinee”, il Giardino del Forte Santa Teresa, i vicoli e le piazze diventano in questi giorni il luogo dell'incontro artistico, culturale e sociale che ogni anno si veste di nuovi suoni, immagini, emozioni e sapori. I PRODROMI DEL FESTIVAL “DOC…DOC” In questa edizione i prodromi, nati come pretesto per anticipare e prolungare l’apertura del “Giardino di Note”, si vestono finalmente di un evento di apertura dedicato al documentario d’autore, curato da Francesco Virgilio Angius e dal Cineclub “D’Auvea” di Carloforte. LUNEDI 24 AGOSTO GIARDINO DI NOTE – ORE 22.00 Le pere di Adamo – di Guido Chiesa Mattino presto, un corteo di persone per strada: protestano perché gli industriali, i sindacati e il governo francese hanno deciso di modificare il loro sussidio di disoccupazione. Un annoso problema, un’immagine consueta. Le loro grida svegliano un buffo omino che abita il fumetto che fa da filo conduttore al film. L’omino si dirige alla finestra e considera che quel movimento di persone si comporta né più né meno come un corteo di nuvole. Come le nuvole possono portare problemi o soluzioni. Come le nuvole, arrivano, accadono e se ne vanno. E poi tornano. E’ una considerazione poetica, un po’ eccentrica. Ma per il nostro personaggio diventa una sfida del pensiero e dell’immaginazione: possiamo stabilire un’analogia rigorosa, scientifica, tra le nuvole e i movimenti sociali? MARTEDI 25 AGOSTO GIARDINO DI NOTE – ORE 22.00 Passaggi di tempo. Il viaggio di Sonos ‘e Memoria – di Gianfranco Cabiddu Passaggi di Tempo, è la storia di un viaggio, il diario di bordo di un’avventura umana e artistica. La gestazione, nascita e sviluppo del concerto Sonos ‘e Memoria a partire dalle immagini mute d’archivio che mostrano una Sardegna antica cresciuta col lavoro e col sudore nel rito collettivo delle feste, nel rapporto di sintonia e conflitto con la natura. Sullo schermo si srotola un “work in progress”, idee e suggestioni che crescono e prendono forma. Un film puzzle, Passaggi di tempo, che racchiude l’anima musicale e umana della Sardegna: e il tempo resta il motore segreto della storia, l’ondeggiare delle immagini fra vecchio e nuovo nel mischiare dietro le quinte, prove e il privato, apre orizzonti nuovi, universali, dove la memoria non è retaggio del passato ma punto di partenza necessario per disegnare il futuro. Nell’occasione verrà presentato il libro+dvd Passaggi di tempo. Il viaggio di Sonos ‘e Memoria alla presenza del regista Gianfranco Cabiddu. MERCOLEDI 26 AGOSTO GIARDINO DI NOTE – ORE 22.00 Il mio paese – di Daniele Vicari Un viaggio in pullman attraverso l'Italia industriale. Partendo da Gela e Termini Imerese, e passando per la Basilicata e la Toscana, Vicari approda alla triste realtà di Porto Marghera, lasciando spazio ai volti e alle parole della gente comune. La sua esplorazione della nostra penisola ripercorre in senso inverso il viaggio compiuto da Joris Ivens nel 1960 per il documentario “L'Italia non è un paese povero”, spaccato di vita dell'Italia dello sviluppo del dopoguerra, commissionato dal presidente dell'Eni Enrico Mattei. Le drammatiche immagini in bianco e nero del lavoro di Ivens, censurate all'epoca dalla Rai, trovano spazio quarant'anni più tardi nel film di Vicari, alternandosi a immagini di strade riprese attraverso il finestrino di un pullman in corsa, squallidi e desolati scenari industriali, e paesaggi ancora incontaminati della nostra terra. Introdurrà la visione del documentario il direttore della fotografia Gherardo Gossi Il festival GIOVEDI 27 AGOSTO 21.30 Piazza Repubblica, “Ay l’amor” spettacolo itinerante con gli attori del Teatro dei due mondi di Faenza con parte finale ore 22.15 a Porta leone. 23.45 Giardino di note, “Gavino Murgia trio” concerto di Gavino Murgia, Michel Godard, Pietro Iodice. VENERDI 28 AGOSTO 12.30 “Gufo buffo nei carruggi” anteprime dell’attore Paolo Grasso degli spettacoli serali per i bambini. 13.00 Barone Rosso in via XX settembre: aperitivo musicale. 19.00 per il percorso Visioni, “Creature” di e con Francesca Ria e Marianne Kipp (luogo da definire, posti limitati su prenotazione - vedi indicazioni più avanti nel programma). 20.00 Piazza Repubblica, Gufo Buffo in “Favole di animali”. 20.45 Centro Storico -lungomare Kamchatka performance degli artisti del gruppo Kamchatka di Barcellona. 22.30 Porta Leone “I Musicanti di Brema” spettacolo della Compagnia Catalyst di Firenze. 23.45 Giardino di note, “Sephardic Project” in concerto. SABATO 29 AGOSTO 12.30 “Gufo buffo nei carruggi” anteprime dell’attore Paolo Grasso degli spettacoli serali per i bambini. 13.00 Niko Bar in Piazza Carlo Emanuele aperitivo musicale. 19.00 per il percorso Visioni, “Spade e cipolle” di e con Angela Iurilli (luogo da definire, posti limitati su prenotazione - vedi indicazioni più avanti nel programma). 20.00 Piazza Repubblica, Gufo Buffo in “Favole di extraterrestri”. 21.00 Piazza repubblica “Passeggiata Musicale” attraverso le scalinate e i carruggi del centro storico. 22.00 Porta Leone “Ambreto Malefica” spettacolo di nuovo circo della Casata Maluf di Torino. 24.00 Giardino di note, “Cuya” concerto per voce, piano, sonagli con Valerio Baraccani. Produzione Botti du Shcoggiu. DOMENICA 30 AGOSTO “Gufo buffo nei carruggi” anteprime dell’attore Paolo Grasso degli spettacoli serali per i bambini. 13.00 La Ciappelletta in via Roma aperitivo musicale. 19.00 per il percorso Visioni, “Voci di donna” monologhi di Serena Di Gregorio e Pina Di Gennaro (luogo da definire, posti limitati su prenotazione - vedi indicazioni più avanti nel programma).20.00 Piazza Repubblica, Gufo Buffo in “Saltapicchio”. 21.30 Piazza repubblica “Parata di chiusura” con i musicisti dei Camillocromo e gli artisti di strada dei Vitamina Circo e i trampolieri dei Cronopios e parte finale a Porta Leone. 23.30 Giardino di note, “A que” concerto di Battista Dagnino, Frank Coppola, Antonello Aversano, Carlo Caramia, Silvio Canargiu, Riccardo Loi. L’ INGRESSO AGLI SPETTACOLI E TUTTE LE ATTIVITA’ SONO LIBERI E GRATUITI IL PROGRAMMA PUO’ SUBIRE VARIAZIONI ARTISTI OSPITI E SPETTACOLI VISIONI * Può darsi che questa mia passione sia cominciata nell' infanzia, per le ore passate a vagheggiare guardando la scatola del cacao “Droste”. Una meravigliosa scatoletta di latta colorata su cui era raffigurata una vecchia signora fine 800 con un abito lungo ricco di particolari che teneva in mano un vassoio in cui si distinguevano evidenti delle tazze da cioccolato, una zuccheriera e soprattutto, ed è li che andava tutta la mia attenzione, una scatola di cacao di latta (questo lo si intuiva dalla perfetta verosimiglianza con l'originale) con sopra disegnata una vecchia signora elegante che reggeva un vassoio con sopra una scatola di latta su cui era raffigurata una signora con il vassoio e la scatola di latta e per quanto mi riguarda, andava avanti cosi all'infinito. Il paradosso che mi pareva emergere a quei tempi era che scoprivo i particolari del disegno più grande andando scrupolosamente a cercarli in quelle ultime scatoline nascoste. Portare alla luce il più piccolo, per capire qualcosa di più del grande. Come forse a qualcuno è già noto, la nostra manifestazione s'intitola “Dall'isola dell'isola di una penisola”. Anche in questo caso noi ci troviamo a curiosare nell'isola più piccola. Tutto torna. Ma da quando il festival ha messo radici più profonde sul territorio ed è diventato un appuntamento atteso, ho cominciato a sentire la mancanza di questa mia antica passione per la scatolina di cacao, cioè, di un luogo teatrale più interno, quasi invisibile ad una prima occhiata di cui conosciamo l'esistenza ma che in un certo qual modo va scoperto. Un luogo che possa creare una maggiore intimità di relazione tra lo spettacolo e gli spettatori e che nello stesso tempo sia comunque protetto e contestualizzato dal festival nel suo insieme, che al contrario è di impatto più immediato, entra nelle case della comunità - a volte senza chiedere permesso - e si nutre di tanto pubblico un po’ meno attento ma molto curioso. Nasce cosi "visioni", un percorso di spettacoli di narrazione legati da un sottile filo rosso, che al crepuscolo si dipaneranno nei i vicoli e nei giardini del paese per tre giorni. Anche quest'anno "visioni" racconta di donne. Tre spettacoli di narrazione che ci guidano, tra la tradizione e il visionario, nelle tematiche femminili. Il primo appuntamento è con “Creature”, passeggiata poetica in forma di concerto, che ci invita a cercare nuove relazioni con il mondo dell’invisibile, di e con Franesca Ria e Marianne Kipp. Angela Iurilli il giorno dopo ci propone la sua “visione” surreale quanto verosimile della guerra e dei suoi fantasmi, con “Spade e cipolle”, e per finire Pina Di Gennaro e Serena Di Gregorio con “Voci di donne” si alterneranno in monologhi in cui la vita e i sentimenti, prendono il sopravvento sulla desolazione. “Dall'isola dell'isola di una penisola” sarà come sempre caratterizzata dall'incontro dei diversi generi teatrali e musicali, che nella prima serata sotto le mura di Porta Leone vedranno le performances del nuovo circo, del teatro di strada e del teatro di narrazione, ma quest'ultimo per chi vorrà, potrà essere nutrito nelle giornate precedenti con gli appuntamenti di "visioni". * gli spettacoli di Visioni sono riservati agli spettatori prenotati. Il luogo dell’appuntamento verrà comunicato al momento della prenotazione che potrà essere effettuata presso la Pro Loco negli orari d’ufficio a partire da lunedì 24 agosto. Francesca Ria - Marianne Kipp Studia teatro, danza, musica e canto alla Scuola di Teatro di Bologna, al Dams e alla Scuola Popolare di Musica lvan lllich. Dal 1990 attrice professionista, lavora in Italia e all’estero tra gli altri con: Compagnia di Operette Belle Epoque (Ra), Teatro a Cuestas (Cuba), Teatro Ridotto (Bo), Team Teatret (Danimarca). Marianne Studia musica e arte a Kassel in Germania. Dal 1980 membro dei Weitmusikinstituts di Amburgo. Esegue concerti di musica improvvisata in vari paesi europei. “Creature” passeggiata poetica in forma di concerto di e con Francesca Ria e Marianne kipp testi di Giuliano Scabia, Maurizio Maggiani, Mariangela Gualtieri. Può la poesia salvare il mondo? Se non altro, forse, la poesia può parlare la lingua del mondo e delle creature “spiritate” che lo animano. Angela Iurilli Nasce, vive e lavora in Puglia. Nel 1992 frequenta corsi sulla formazione dell’attore presso il Teatro Kismet OperA, l’anno successivo fonda con altri studenti la compagnia Japigia Teatro e vince il premio Eti/Scenario con lo spettacolo “Sonia la rossa”, regia di Mariano Dammacco. Studia teatro con Alfonso Santagata, Giorgio Barberio Corsetti, Robert McNeer, Danio Manfredini. Importante per la sua formazione è lo studio della danza contemporanea che per molti anni affronta con diversi coreografi, tra i quali Ornella D’Agostino, Giorgio Rossi, Raffaella Giordano. Nel 2005, per la seconda volta, vince il premio Eti/Scenario con lo spettacolo “Il deficiente” della compagnia Lindbergh Teatro. “SPADE E CIPOLLE” scritto e interpretato da Angela Iurilli, luci Vincent Longuemare, costumi Giulia Barbanente, è un racconto diretto che scavalca i secoli e pone al centro una relazione antica: quella tra padrona e serva, qui legate da una morsa indissolubile che fa, come di due personaggi una sola interprete, di due anime un corpo. Sofronia, feroce padrona che si nutre di potere, è l’odio. Nina, la serva che non piange mai, Nina la nera, è l’amore. Ognuna attraverso il proprio sguardo, evocherà vicende umane e fatti storici, ma per quanto la loro diversità e il loro conflitto sia una questione antica (la storia risale all’epoca di Carlo Magno, alla Battaglia di Roncisvalle) lo spettacolo non vuole essere prettamente storico. La memoria gioca brutti scherzi ad autori e personaggi; ognuno aggiunge, distorce, annebbia per poter sopra-vivere la verità. La storia diventa quindi un pretesto per attraversare temi attualissimi come la guerra di religione e le strutture di potere. - Guerra e abuso sono le condizioni sine qua non per mantenere ogni privilegio? -. Pina di Gennaro - Serena Di Gregorio Visioni come lo scorso anno vuole riservare uno spazio alle giovani, presentando al proprio pubblico queste due brave attrici, finaliste del concorso nazionale di Imola “La parola ed il gesto”. Pina, nasce e si forma come attrice e regista a Napoli alla scuola del Teatro dell’Anima e del Teatro Elicantropo, ci presenta “Voci di Donne” di cui ha curato adattamento e regia, tratti da “Rondò” di E. Moscato e “Notturno di Donna con Ospiti” di A. Ruccello. Qualcosa resiste nelle storie di emarginazione, di esclusione, di follia, qualcosa restituisce alle vittime la forza e la dignità perse: è il racconto, la testimonianza della verità. La voce, la loro voce come atto estremo di coraggio e dignità, dignità da sempre negata che in queste storie emerge con forza e coraggio. Due storie diverse, di due grandi drammaturghi napoletani che testimoniano di un mondo ai margini. Un racconto complessivo formato da due differenti parti che, da prospettive differenti, raccontano vicende simili. Si tratta di vicende di emarginazione, di esclusione, donne - vittime alla ricerca di una felicità ingannevole, che restano fatalmente imprigionate in invisibili gabbie. Storie in cui la vita, i sentimenti, prendono il sopravvento sulla desolazione. Serena nasce in Abruzzo studia teatro a Milano presso la scuola biennale del maestro KuniaKi Ida, per un' anno frequenta la Paolo Grassi, conclude i suoi studi presso la Nico Pepe Di Udine. Laboratori con Claudio Collovà, Serena Sinigaglia Emma Dante e altri presenta “Il buio” di cui ha curato adattamento e regia. Tratto dal dramma epistolare “Danlenuar” ci racconta di Genoveffa e del suo amato Antonio, minatore in Belgio vittima di uno dei tanti incidenti in cui sono stati coinvolti lavoratori italiani del sud. Il dramma si svolge durante il regno di Baldovino di Belgio e nei primi anni del Festival di Sanremo che nella storia vengono vissuti entrambi come eventi straordinari e surreali insieme. Vitamina Circo Nasce nel 2003 come associazione culturale dall'unione di alcuni giovani artisti sardi accomunati dal desiderio di promuovere lo spettacolo di strada in ogni sua forma e di diffondere attivamente la cultura ad esso legata. Vitamina Circo è una struttura aperta a tutte le iniziative di spettacolo di strada e a tutte le forme di spettacolo in genere. “Parata di chiusura”, spettacolo itinerante con giocolieri, acrobati, saltimbanchi, trampolieri dei Cronopios e la musica dei Camillocromo che chiuderà la XIII edizione con una parte finale a Porta Leone. Camillocromo Francesca Taranto, basso tuba - Alberto Becucci, fisarmonica - Enrico Chiarini, clarinetto - Francesco Masi, tromba & flicorno - Rodolfo Sarli, trombone - Gabriele Stoppa, vibrafono & percussioni. Ospiti ormai abituali del festival, i Camillocromo propongono composizioni originali e non, di colore surreale e di atmosfera evocativa, all'interno di un viaggio intimo e irriverente in cui la musica riveste il ruolo di un'ipotetica colonna sonora per un film immaginario. Ricercando suggestioni di altri tempi i Camillocromo spaziano da sonorità jazz, zingare, balcaniche, popolari, sudamericane, all'interno di spettacoli coinvolgenti che agitano le gambe e l'immaginazione del pubblico. Quest’anno animeranno gli APERITIVI MUSICALI, le PASSEGGIATE MUSICALI e la PARATA DI CHIUSURA. Gavino Murgia trio Gavino Murgia sassofoni, Michel Godard basso tuba e serpentone, Pietro Iodice batteria. Il concerto un progetto musicale che coniuga le diverse esperienze sonore dei tre musicisti da anni impegnati in numerosi e tra i più disparati contesti musicali in varie parti del mondo. Partendo dalla madre/matrice Jazzistica, si sentono nelle composizioni, tutte originali, gli echi dell’appartenenza Mediterranea. Il trio è anche il nucleo di diversi progetti allargati a più musicisti. I brani, dalle forti connotazioni ritmiche, hanno dentro una spinta verso la ricerca sonora più ancestrale e primordiale unitamente alla lezione derivante dalla musica colta. Sephardic Project Amira Garine cantante e musicologa ha intrapreso un lavoro di ricerca sulle tradizioni musicali sefardite ottenendo prestigiosi riconoscimenti come il premio dell’European Association for Jewish Culture e del Ladino Institute. Si esibisce regolarmente in Festival e stagioni concertistiche in Europa, Stati Uniti e Israele. Amit Arieli clarinettista, compositore e arrangiatore. Consegue brillantemente il diploma in clarinetto presso il Conservatorio “Luigi Cherbini” di Firenze. Specializzato nell’esecuzione della musica ebraica delle diverse tradizioni ha all’attivo centinaia di concerti di musica klezmer, balcanica, classica e cameristica. Giovanni Cifariello diplomato in chitarra ha vinto concorsi nazionali ed internazionali di musica classica. Collabora in qualità di strumentista, arrangiatore e compositore con artisti italiani e stranieri. Matteo Parlanti giovane e talentuoso percussionista ha all’attivo collaborazioni con importanti nomi del panorama jazz, pop ed etnico italiano. Ha approfondito lo studio delle percussioni etniche ed è considerato un sensibile interprete della darbouka. Il concerto, la musica sefardita nasce in Spagna nel secolo ottavo dallo scambio fra le tre grandi culture tradizionali: ebraica, cristiana e musulmana. I canti sono in ebraico-spagnolo, anche detto ladino, la lingua degli ebrei sefarditi, discendenti degli ebrei spagnoli espulsi dalla Spagna nel 1492. Dopo la cacciata, gran parte del popolo sefardita ha creato nuove comunità che si sono stanziate in tutto il bacino del Mediterraneo comprese alcune regioni dell’Impero ottomano come Turchia, Grecia, Bosnia, Bulgaria, Siria e Palestina. Gufo Buffo – Paolo Grasso Storico componente della compagnia torinese Dottor Bostik, svolge attività di docenza nelle scuole in occasione di corsi d'aggiornamento per insegnanti di asilo nido, scuola per l'infanzia ed elementare e conduce laboratori di costruzione e animazione pupazzi rivolti ai bambini dai tre ai dieci anni, in Italia e all'estero. Spettacoli, laboratori e corsi perseguono una ricerca personale sull'uso dell'oggetto quotidiano trasformato e sui materiali poveri e di recupero. “L'originalità delle figure realizzate con estro inventivo utilizzando materiali di recupero, l'animazione in sintonia col gioco infantile, il rapporto diretto con i bambini, rendono questo lavoro estremamente fruibile, coniugando creatività e semplicità". Favole di animali, brevi racconti ispirati a favole di tutto il mondo, dove i protagonisti sono animali che ci fanno comprendere con semplicità facili verità morali. Scopriremo perché il camaleonte cambia colore, perché il coniglio ha il codino così piccolo o perché la tartaruga si difende con un guscio. Favole di extraterrestri, un viaggio su pianeti lontani, brevi storielle in cui i Cubetti che non sanno giocare non sopportano i Tondi giocherelloni, ai Morbidi fanno senso i Ruvidi, i Caldi non vanno d’accordo con i Freddi, i Colori litigano continuamente l’uno con l’altro, i Sempreallegri si rifugiano in una caverna per non stare con i Sempreseri, i Guerrieri sono sempre arrabbiati mentre i Poeti sprizzano gioia, le Tazze annoiate aspettano il Profetazza. I pupazzi-personaggi sono completamente costruiti con oggetti quotidiani e materiale di recupero (imbuti, spugne, pagliette, contenitori di uova, bottiglie detersivo, tazze, scodelle). Saltapicchio, è un non racconto narrato con suoni onomatopeici e linguaggi non verbali. Ci sono personaggi che ballano e saltano, che volano e rotolano. Animali fantastici e bizzarri. Pagliacci, acrobati e funamboli. Giostre, ruote magiche e dischi volanti. Ma non è un circo, non è un luna park, non è un altro pianeta, è un Saltapicchio. Kamchatka Da Barcellona interpreti: Cristina Aguirre, Maïka Eggericx, Sergi Estebanell, Claudio Levati, Andrea Lorenzetti, Judit Ortiz, Lluís Petit, Albert Querol, Josep Roca, Edu Rodilla, Santi Rovira, Gary Shochat, Ada Vilaró, Prisca Villa e Albert Vinyes. Idea originale e direzione: Adrian Schvarzstein. Chi sono i “Kamchatka”? Persone con solo una valigia e un ricordo, appena arrivate da qualche lontano paese, si trovano in una città di cui non conoscono le regole, lo stile di vita e i segreti. La loro estrema ingenuità e curiosità li spinge alla minuziosa esplorazione del posto, rivelando le loro emozioni e creando complicità con lo spettatore che li incontra. Kamchatka è un sogno che ti cattura, che accarezza il pubblico e lo spazio urbano. Kamchatka sviluppa una serie di giochi sottili, reali e imprevedibili tra i kamchatka e gli abitanti del luogo. La gente si trova già sul posto al loro arrivo e si chiede: da dove vengono? Chi sono? Dove vanno? Il pubblico sorpreso dalle emozioni contrastanti deve prendere una decisione: ampie o strette vedute? Tolleranza o intolleranza? Diversità o uguaglianza? Costruire un futuro con i Kamchatka o respingerli? Kamchatka è un riflesso della realtà: è lo specchio del nostro comportamento rispetto al prossimo, allo straniero, a chi è diverso. Casata Maluf Provenienti da percorsi formativi e professionali diversi, che spesso si sono intrecciati fino a culminare in questa nuova avventura, sei artisti nell’estate 2007 hanno un’idea in comune: fondare una compagnia di teatro di strada che possa sopravvivere alle controverse esigenze del mercato italiano e con le iniziali dei loro nomi e cognomi la battezzano Casata Maluf. I membri sono attori, clown, artisti di circo e musicisti, dediti al cucito ed alle arti figurative: Fabio Turini, Jean Pierre Tateo, Lucia Fusina, Matteo Frau, Carla Carucci e Saulo Lucci. Ambreto malefica, come un’antica Compagnia Shakespeariana, la Casata Maluf dispone la scena con l’intenzione di rappresentare la più nota opera dell’autore inglese: Amleto. Ma non appena gli attori, dopo aver fatto accomodare il pubblico si ritirano dietro le quinte pronti per iniziare, sulla falsa riga delle tre streghe del Macbeth, tre caotiche Aigure in maschera, irrompono in scena indignate ed offese per l’intrusione della Compagnia nel luogo di ritrovo a loro sacro. Le grottesche streghe si vendicano lanciando sulla rappresentazione una maledizione che sconvolgerà il corso dello spettacolo. Lo spettacolo è accompagnato da musiche originali composte ed eseguite da un’ensemble di percussioni, basso, chitarra, alicorno e tromba , diretta da Fabio Turini. Lo spettacolo si avvale delle seguenti tecniche teatrali: clown e personaggio clownesco, pantomima, maschera ,tessuti e trapezio aereo, acrobatica teatrale, combattimento scenico. Catalyst teatro Dieci anni di attività sul territorio cittadino e regionale, contraddistinta dalla collaborazione con il Teatro Puccini di Firenze e la direzione artistica del Teatro Corsini di Barberino di Mugello. Elemento fondante del progetto artistico della compagnia è l'attenzione per la sperimentazione e la ricerca, intesa anche come confronto con autori di genere differente e si realizza attraverso la diffusione della drammaturgia contemporanea, la messa in scena di testi originali, la drammatizzazione di testi poetici e letterari, la sperimentazione nel simultaneo utilizzo di più linguaggi e discipline artistiche. I musicanti di Brema è un esempio di questo percorso. Testo e regia di Riccardo Rombi, con Riccardo Rombi, Alberto Becucci fisarmonica, Enrico Chiarini clarinetto, Francesca Taranto basso, Francesco Masi tromba, Gabriele Stoppa batteria, Rodolfo Sarli trombone. C’era una volta un vecchio asino che aveva lavorato sodo per tutta la vita. Ormai stanco non sopportava più i lavori pesanti e per questo il suo padrone aveva deciso di relegarlo in un angolo della stalla ad aspettare la morte. L’asino però non voleva trascorrere così gli ultimi anni della sua vita e decise allora di andarsene a Brema e per strada incontrò un cane, un gatto e un gallo…Ma i quattro animali a Brema non arrivarono mai. Fin qui i fratelli Grimm. In questa storia invece… Una delle favole più amate dai “bambini” portata sulla scena, diventa lo spunto per una lettura/rilettura della Storia, dei conflitti e delle armonie che la segnano, filtrati attraverso gli occhi umanizzati dei suoi protagonisti. Battista Dagnino Battista Dagnino voce, chitarra e bouzuki - Silvio Canargiu chitarre e voce - Frank Coppola batteria e voce - Antonello Aversano basso e voce - Marcello Verona chitarra e voce - Riccardo Loi percussioni. Dopo alcuni anni di silenzio, Battista presenta il suo nuovo lavoro “A que” realizzato in collaborazione con Silvio Canargiu, un mix di brani vecchi e inediti, dove gli autori con un lavoro di “taggia e cüxa” hanno cercato di modellare le melodie con i testi in tabarchino. Nei brani che trattano temi come la guerra, naufragi, amori corrisposti e non, i modi di dire e le tradizioni tabarchine hanno una rilevanza notevole e gli strumenti a corda e percussivi ne sono il commento musicale. Valerio Baraccani Nato a Bologna studia Composizione Sperimentale al conservatorio di Cagliari, dirige varie formazioni di polifonia corale tra cui coro di Cagliari e coro di Assemini. Insegna canto corale e storia della musica. Parallelamente allo studio del pianoforte e alla direzione corale, suona in varie formazioni rock, postrock e cantautoriali. Partecipa a numerose rassegne e festival nazionali ed internazionali. Approfondisce lo studio personale di tecniche vocali sotto la guida dei maestri Hosoo Dangaa Khosbayar (Mongolia) e Tran Quang Hai (Vietnam) orientato alla sperimentazione diplofonica e gutturale. Ha composto musiche e arrangiamenti per teatro, cinema e documentari. Cuya il concerto per voce, piano e sonagli. Una ricerca sulla profondità arcaica e viscerale del suono. Teatro dei due mondi Il progetto Teatro Due Mondi nasce nel 1979, e dal momento della fondazione il gruppo inizia un lungo viaggio alla "ricerca" del proprio modo di fare (e pensare) il teatro. Da principio, tutto ciò che si sa è quello che non si vuole essere e quello che non si vuole fare. Così, abbiamo a poco a poco tentato di arrivare a capire le nostre necessità e i nostri desideri cercando la verifica nel lavoro. Se lavoriamo di frequente nei "luoghi deputati" del teatro, resta prioritario per noi cercare delle strategie per la distribuzione degli spettacoli che portino anche fuori dai circuiti ufficiali, perché vogliamo essere presenti là dove si può trovare ancora un "senso" diverso, uno spettatore diverso del teatro: nei centri sociali, nei circoli, e nelle scuole, in quelli che sono troppo spesso territori dimenticati, frontiere incustodite e quindi estremamente ricettive. Il nostro percorso di lavoro e di studio prosegue da circa quindici anni nella stessa direzione: la qualità del lavoro, le scelte che nel lavoro noi compiamo, sia nella preparazione degli spettacoli che nelle repliche; la dialettica fra il momento produttivo e tutti gli altri che viviamo (quando organizziamo pedagogia o spettacoli); da qui nasce la manifestazione della nostra poetica e della nostra politica, in tutti questi momenti di pari dignità e importanza fra loro. Ay l’amor, testo e regia di Alberto Grilli, consulenza drammaturgica Gigi Bertoni, direzione musicale e musiche originali Antonella Talamonti, in scena Federica Belmessieri, Stefano Grandi,Tanja Horstmann, Angela Pezzi, Maria Regosa, Renato Valori, scene e costumi Angela Pezzi con la collaborazione di Lucia Baldini. Una complessa sequenza di canti quella che ascoltiamo, voci del repertorio della tradizione del sud Italia e composizioni create sul tema dell'amore. Gli attori salgono e scendono scale che li elevano sopra le teste degli spettatori (ma dove portano queste scale, forse fino al Paradiso. Tableaux vivants si formano sul fondo delle canzoni, le azioni coreografiche e le gag che legano i personaggi si compongono e si disfano, comiche situazioni si alternano a intensi momenti poetici. Gli attori accompagnano il canto creando il tappeto musicale sia con l'utilizzo di strumenti tradizionali come la fisarmonica, sia adattando alle loro esigenze tutto quanto capita loro sottomano, come martelli, o brocche… Magali Leone E’ l’autrice delle foto della brochure e la fotografa ufficiale dell’associazione Botti du Shcoggiu e del gruppo teatrale Cronopios. Segue ormai da anni le nostre attività e da alcuni anni sceglie per noi le foto con cui arricchire il programma che accompagna il festival. I LUOGHI DELLA RASSEGNA BARONE ROSSO, in via XX Settembre - NIKO BAR, in piazza Carlo Emanuele – LA CIAPPELLETTA in Via Roma ospitano gli aperitivi musicali. PIAZZA REPUBBLICA ospita le repliche serali dei burattini; da qui hanno inizio i diversi percorsi delle passeggiate musicali e la parata di chiusura. I CARRUGGI sono i vicoli angusti, variopinti e profumati, tipici del centro storico di Carloforte dove si svolgono diversi eventi. PALCO CENTRALE nello slargo della Via Santa Teresa nei pressi di Porta Leone ospita tutte le sere lo spettacolo delle 22.00. GIARDINO DI NOTE è il giardino del Forte Santa Teresa che si trova in via Santa Teresa, sulla destra salendo dalla Capitaneria, sulla sinistra scendendo da Porta Leone. Ospita diversi i concerti e i prodromi. Inoltre al Giardino di Note tutte le sere dalle 21.00 Gianpaolo e Gianni vi proporranno cibi e bevande doc. I LUOGHI DI VISIONI sono spazi privati o luoghi naturali dell’isola scelti di volta in volta per l’occasione.