Conoscere il Web 2.0
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Indice
Voci
Introduzione
1
World Wide Web
1
Sito web
7
Browser
11
HTML
16
CSS (informatica)
21
Collegamento ipertestuale
30
Interazione
33
Usabilità del web
33
Commercio elettronico
35
Contenuto generato dagli utenti
42
Rete sociale
44
Content management system
47
Blog
53
Esempi
58
Google
58
Google documenti e fogli di lavoro
67
Google Maps
68
Blogger (piattaforma)
71
Wikipedia
73
WordPress
89
Reti Sociali
92
Facebook
92
Tumblr
99
Twitter
101
YouTube
103
Note
Fonti e autori delle voci
117
Fonti, licenze e autori delle immagini
119
Licenze della voce
Licenza
121
1
Introduzione
World Wide Web
« Il World Wide Web ha le potenzialità per svilupparsi in un'enciclopedia universale che copra tutti i campi della conoscenza
[1]
e in una biblioteca completa di corsi per la formazione. »
(Richard Stallman)
Il World Wide Web (nome di origine
inglese), in sigla WWW, più spesso
abbreviato in Web,[3] anche conosciuto
come Grande Ragnatela Mondiale,[4] è un
servizio di Internet[5] consistente in un
insieme vastissimo di contenuti multimediali
e di servizi accessibili a tutti o ad una parte
selezionata degli utenti di Internet.
Caratteristica principale del Web è che i suoi
contenuti sono tra loro collegati (formando
un ipertesto, tramite i cosiddetti link,
[2]
collegamenti). E i suoi servizi possono
Immagine dell'home page del primo sito web
essere resi disponibili dagli stessi utenti di
Internet.[6] Per quanto riguarda i contenuti quindi, essendo Internet una rete di computer ad accesso pubblico, il Web
possiede la straordinaria peculiarità di offrire a chiunque la possibilità di diventare editore e, con una spesa
estremamente esigua, di raggiungere un pubblico potenzialmente vastissimo distribuito in tutto il mondo.[7]
Il Web è stato inizialmente implementato da Tim Berners-Lee mentre era ricercatore al CERN, sulla base di idee
dello stesso Berners-Lee e di un suo collega, Robert Cailliau, e oggi gli standard su cui è basato, in continua
evoluzione, sono mantenuti dal World Wide Web Consortium (W3C).
La nascita del Web risale al 6 agosto 1991, giorno in cui Berners-Lee mise on-line su Internet il primo sito Web.
Inizialmente utilizzato solo dalla comunità scientifica, il 30 aprile 1993 il CERN decide di rendere pubblica la
tecnologia alla base del Web. A tale decisione fa seguito un immediato e ampio successo del Web in virtù della
possibilità offerta a chiunque di diventare editore, della sua efficienza e, non ultima, della sua semplicità. Con il
successo del Web ha inizio la crescita esponenziale e inarrestabile di Internet ancora oggi in atto, nonché la
cosiddetta "era del Web".
World Wide Web
2
Descrizione
Il Web è uno spazio elettronico e digitale di Internet destinato alla pubblicazione di contenuti multimediali (testi,
immagini, audio, video, ipertesti, ipermedia, ecc.) nonché uno strumento per implementare particolari servizi come
ad esempio il download di software (programmi, dati, applicazioni, videogiochi, ecc.). Tale spazio elettronico e tali
servizi sono resi disponibili attraverso particolari computer di Internet chiamati server web.
Chiunque disponga di un computer, di un accesso ad Internet, degli opportuni programmi e del cosiddetto spazio
web, porzione di memoria di un server web destinata alla memorizzazione di contenuti web e all'implementazione di
servizi web, può, nel rispetto delle leggi vigenti nel Paese in cui risiede il server web, pubblicare contenuti
multimediali sul Web e fornire particolari servizi attraverso il Web. I contenuti del Web sono infatti costantemente
on-line quindi costantemente fruibili da chiunque disponga di un computer, di un accesso a Internet, e degli
opportuni programmi (in particolare del cosiddetto browser web, il programma che permette, come si dice in gergo,
di "navigare" nel Web, cioè di fruire dei contenuti e dei servizi del Web.)
Non tutti i contenuti e i servizi del Web sono però disponibili a chiunque in quanto il proprietario dello spazio web, o
chi ne ha delega di utilizzo, può renderli disponibili solo a determinati utenti, gratuitamente o a pagamento,
utilizzando il sistema degli account.
I contenuti
I contenuti principali del Web sono costituiti da testo e grafica rappresentati in un insieme ristretto di standard
definito dal W3C. Tali contenuti sono quelli che tutti i browser web devono essere in grado di fruire autonomamente,
cioè senza software aggiuntivo.
I contenuti pubblicati sul Web possono essere però di qualunque tipo e in qualunque standard. Alcuni di questi
contenuti sono pubblicati per essere fruiti attraverso il browser web e, non essendo in uno degli standard appartenenti
all'insieme definito dal W3C, per poterli fruire attraverso il browser web questo deve essere integrato con i cosiddetti
plug-in, software che integrano le funzionalità di un programma i quali, per quanto riguarda il browser web,
normalmente sono scaricabili dal Web. Il resto dei contenuti del Web è utilizzabile con programmi autonomi. Ad
esempio si può trattare di un file eseguibile sul sistema operativo che si sta utilizzando o di un documento di testo in
formato Microsoft Word.
L'organizzazione dei contenuti
I contenuti del Web sono organizzati nei
cosiddetti siti web a loro volta strutturati
nelle cosiddette pagine web le quali si
presentano come composizioni di testo e/o
grafica visualizzate sullo schermo del
computer dal browser web. Le pagine web,
anche appartenenti a siti diversi, sono
collegate fra loro in modo non sequenziale
attraverso i cosiddetti link (anche chiamati
collegamenti), parti di testo e/o grafica di
una pagina web che permettono di accedere
ad un'altra pagina web, di scaricare
particolari contenuti, o di accedere a
particolari funzionalità, cliccandoci sopra
con il mouse, creando così un ipertesto.
Rappresentazione grafica di una piccola sezione di World Wide Web
World Wide Web
Tutti i siti web, sono identificati dal cosiddetto indirizzo web, una sequenza di caratteri univoca chiamata in termini
tecnici URL che ne permette la rintracciabilità nel Web.
Non è previsto un indice aggiornato in tempo reale dei contenuti del Web, quindi nel corso degli anni sono nati ed
hanno riscosso notevole successo i cosiddetti motori di ricerca, siti web da cui è possibile ricercare contenuti nel
Web in modo automatico sulla base di parole chiave inserite dall'utente, e i cosiddetti portali web, siti web da cui è
possibile accedere ad ampie quantità di contenuti del Web selezionati dai redattori del portale web attraverso
l'utilizzo di motori di ricerca o su segnalazione dei redattori dei siti web.
I servizi
Oltre alla pubblicazione di contenuti multimediali il Web permette di offrire servizi particolari implementabili dagli
stessi utenti del Web. I servizi implementabili sono innumerevoli, in pratica limitati solo dalla velocità della linea di
telecomunicazioni con cui l'utente e chi fornisce il servizio sono collegati e dalla potenza di calcolo dei loro
computer. Di seguito quindi sono elencati solo quelli contraddistinti da una denominazione generica:
• download: la distribuzione di software;
• web mail: la gestione della casella di posta elettronica attraverso il Web;
• streaming: la distribuzione di audio/video in tempo reale;
• web TV: la televisione fruita attraverso il Web;
• web radio: la radio fruita attraverso il Web;
• web chat: la comunicazione testuale in tempo reale tra più utenti di Internet, tramite pagine web;
Implementazione
Il Web è implementato attraverso un insieme di standard, i principali dei quali sono i seguenti:
• HTML (e suoi derivati): il linguaggio di markup con cui sono scritte e descritte le pagine web;
• HTTP: il protocollo di rete appartenente al livello di applicazione del modello ISO/OSI su cui è basato il Web;
• URL: lo schema di identificazione, e quindi di rintracciabilità, dei contenuti e dei servizi del Web.
La peculiarità dei contenuti del Web è quella di non essere memorizzati su un unico computer ma di essere distribuiti
su più computer, caratteristica da cui discende efficienza in quanto non vincolati ad una particolare localizzazione
fisica. Tale peculiarità è realizzata dal protocollo di rete HTTP il quale permette di vedere i contenuti del Web come
un unico insieme di contenuti anche se fisicamente risiedono su una moltitudine di computer di Internet sparsi per il
pianeta.
Funzionamento
La visione di una pagina web inizia digitandone l'URL nell'apposito campo del browser web oppure cliccando su un
collegamento ipertestuale presente in una pagina web precedentemente visualizzata o in altra risorsa come ad
esempio un'e-mail. Il browser web a quel punto dietro le quinte inizia una serie di messaggi di comunicazione con il
web server che ospita quella pagina con lo scopo di visualizzarla sul terminale utente.
Per prima cosa la porzione di server-name dell'URL è risolta in un indirizzo IP usando il database globale e
distribuito conosciuto come Domain Name System (in sigla DNS). Questo indirizzo IP è necessario per inviare e
ricevere pacchetti dal server web.
A questo punto il browser richiede le informazioni inviando una richiesta a quell'indirizzo. In caso di una tipica
pagina web, il testo HTML di una pagina è richiesto per primo ed immediatamente interpretato dal browser web che,
successivamente, richiede eventuali immagini o file che serviranno per formare la pagina definitiva.
Una volta ricevuti i file richiesti dal web server, il browser formatta la pagina sullo schermo seguendo le specifiche
HTML, CSS, o di altri linguaggi web. Ogni immagine e le altre risorse sono incorporate per produrre la pagina web
che l'utente vedrà.
3
World Wide Web
Storia
La nascita
La prima proposta di un sistema ipertestuale si può far risalire agli
studi di Vannevar Bush, poi pubblicati nell'articolo As We May Think
(in italiano "Come potremmo pensare") del 1945.
La data di nascita del World Wide Web viene comunemente indicata
nel 6 agosto 1991, giorno in cui l'informatico inglese Tim Berners-Lee
pubblicò il primo sito web dando così vita al fenomeno "WWW" (detto
anche "della tripla W").
L'idea del World Wide Web era nata due anni prima, nel 1989, presso
il CERN (Conseil Européen pour la Recherche Nucléaire) di Ginevra,
Il computer utilizzato da Tim Berners-Lee per
realizzare il primo server web
il più importante laboratorio di fisica europeo. Il 13 marzo 1989 Tim
Berners-Lee presentò infatti al proprio supervisore il documento
Information Management: a Proposal che fu valutato «vago ma interessante». Alla sua base vi era il progetto dello
stesso Berners-Lee e di un suo collega, Robert Cailliau, di elaborare un software per la condivisione di
documentazione scientifica in formato elettronico indipendentemente dalla piattaforma informatica utilizzata, con il
fine di migliorare la comunicazione, e quindi la cooperarazione, tra i ricercatori dell'istituto. A lato della creazione
del software, iniziò anche la definizione di standard e protocolli per scambiare documenti su reti di calcolatori: il
linguaggio HTML e il protocollo di rete HTTP.
Questi standard e protocolli supportavano inizialmente la sola gestione di pagine HTML statiche, vale a dire file
ipertestuali -preparati precedentemente- visualizzabili e, soprattutto, navigabili utilizzando opportune applicazioni
(browser web).
Dopo i primi anni in cui era stato usato solo dalla comunità scientifica, il 30 aprile 1993 il CERN decise di mettere il
WWW a disposizione del pubblico rinunciando ad ogni diritto d'autore. La semplicità della tecnologia decretò un
immediato successo: in pochi anni il WWW divenne la modalità più diffusa al mondo per inviare e ricevere dati su
Internet, facendo nascere quella che oggi è nota come "era del web".
Dal web statico ai web service
Per superare le limitazioni del progetto iniziale, furono subito definiti strumenti capaci di generare pagine HTML
dinamiche (ad es. utilizzando dati estratti da un database). La prima soluzione di questo tipo furono le CGI (Common
Gateway Interface). Attraverso una CGI è possibile richiedere ad un Web server di invocare un'applicazione esterna
e presentare il risultato come una qualsiasi pagina HTML. Questa soluzione, sebbene molto semplice da realizzare,
presenta numerose limitazioni di progetto (l'applicativo esterno viene eseguito ad ogni richiesta utente e non è
prevista alcuna ottimizzazione, non vi è alcuna gestione dello stato della sessione, etc.).
Per dare al web una maggiore interattività e dinamicità sono state perseguite due strade. Da un lato sono state
aumentate le funzionalità dei browser attraverso un'evoluzione del linguaggio HTML e la possibilità
d'interpretazione di linguaggi di scripting (come il JavaScript). Dall'altro, si è migliorata la qualità di elaborazione
dei server attraverso una nuova generazione di linguaggi integrati con il Web Server (come JSP, PHP, ASP, etc.),
trasformando i Web Server in quelli che sono oggi più propriamente noti come Application Server.
La diffusione di queste soluzioni ha consentito di avviare l'utilizzo del web come piattaforma applicativa che oggi
trova la sua massima espressione nei Web Service, alla cui realizzazione e diffusione sta lavorando l'intera industria
mondiale del software per la gestione d'azienda, dai grandi nomi commerciali (come SAP e Oracle) fino alle
comunità Open Source. L'utilizzo dei web-service all'interno dell'architettura di integrazione SOA permetterà anche
alle piccole imprese di gestire senza grandi sforzi i propri processi aziendali.
4
World Wide Web
Scopo dei Web Service è di limitare il più possibile le attività di implementazione, consentendo di accedere a servizi
software resi disponibili in rete, assemblarli secondo le proprie necessità e pagarli soltanto per il loro utilizzo
effettivo, metodologia individuata nella terminologia anglosassone come pay per use, on demand software, just in
time software, on tap software, etc.
È chiaro, quindi, che i web-service ed il loro successo hanno ed avranno un legame strutturale ed intrinseco con i
processi aziendali che dovranno supportare nell'ambito di una nuova organizzazione basata sui processi.
Dal web statico al web semantico
Nonostante tutte queste evoluzioni, il web rimane, ancora e soprattutto, una gigantesca biblioteca di pagine HTML
statiche on-line. Però, lo standard HTML se da un lato con la sua semplicità ha contribuito all'affermazione del web,
dall'altro ha la grossa limitazione di occuparsi solo ed esclusivamente della formattazione dei documenti,
tralasciando del tutto la struttura ed il significato del contenuto.
Questo pone notevoli difficoltà nel reperimento e riutilizzo delle informazioni. Per rendersi conto di questo è
sufficiente eseguire una ricerca utilizzando uno dei molti motori disponibili in rete e ci si accorgerà che, delle
migliaia di documenti risultanti dalla query, spesso solo una piccola percentuale è d'interesse per la ricerca che
s'intendeva fare. Ad esempio, per un qualsiasi motore di ricerca, non esiste alcuna differenza fra il termine Rossi nel
contesto Il Sig. Rossi ed il termine rossi nel contesto capelli rossi, rendendo la ricerca molto difficile.
La risposta a questo problema è venuta, ancora una volta, dal fisico inglese Tim Berners-Lee, che, abbandonato il
CERN, ha fondato il consorzio W3C che ha assunto il ruolo di governo nello sviluppo di standard e protocolli legati
al web. Egli nel 1998 ha definito lo standard XML (eXtensible Markup Language), un metalinguaggio derivante
dall'SGML, che consente la creazione di nuovi linguaggi di marcatura (ad es. lo stesso HTML è stato ridefinito in
XML come XHTML). Sua caratteristica innovativa è la possibilità di aggiungere informazioni semantiche sui
contenuti attraverso la definizione di opportuni tag.
I principali obiettivi di XML, dichiarati nella prima specifica ufficiale [8] (ottobre 1998), sono pochi ed espliciti:
utilizzo del linguaggio su Internet, facilità di creazione dei documenti, supporto di più applicazioni, chiarezza e
comprensibilità. Con queste semplici caratteristiche l'XML fornisce un modo comune di rappresentare i dati,
cosicché i programmi software sono in grado di eseguire meglio ricerche, visualizzare e manipolare informazioni
nascoste nell'oscurità contestuale.
È per questo che, nonostante la sua giovane età, l'XML è alla base di tutte le nuove specifiche tecnologiche rilasciate
dal W3C ed è stato adottato come standard di rappresentazione dati da tutta l'industria informatica (dai file di
configurazione delle applicazioni alla definizione di formati di interscambio dei dati).
Le specifiche XML hanno però una lacuna molto importante: non definiscono alcun meccanismo univoco e
condiviso per specificare relazioni tra informazioni espresse sul web per una loro elaborazione automatica (ad es. più
documenti che parlano dello stesso argomento, persona, organizzazione, oggetto), rendendo molto difficile la
condivisione delle informazioni.
Anche in questo caso la soluzione al problema è venuta dal W3C di Berners-Lee, attraverso la formalizzazione del
web semantico. Il W3C considera l'ideale evoluzione del web dal machine-representable al
machine-understandable. L'idea è di generare documenti che possano non solo essere letti ed apprezzati da esseri
umani, ma anche accessibili ed interpretabili da agenti automatici per la ricerca di contenuti.
A tale scopo sono stati definiti alcuni linguaggi, quali Resource Description Framework (RDF) e Web Ontology
Language (OWL), entrambi basati su XML, che consentono di esprimere le relazioni tra le informazioni rifacendosi
alla logica dei predicati mutuata dall'intelligenza artificiale.[9] Questi standard sono già disponibili, ma continuano ad
essere ulteriormente sviluppati insieme a formalismi e strumenti per dotare il web di capacità di inferenza.
Quello appena esposto è un processo solo apparentemente tecnico, ma ben visibile nella sua portata, che ha come
obiettivo l'approdo all'intelligenza condivisa del web che promette, a breve, l'uso più efficiente dei siti internet e, a
5
World Wide Web
più lungo termine, una autentica trasformazione nella natura del software e dei servizi.
Tanto interesse per queste tecnologie è da ravvisare nel fatto che tutti (utenti, produttori di software e di servizi
piccoli e grandi) hanno da avvantaggiarsi dalla diffusione piena di questi standard. La formazione nel corpo del web
di una vasta rete "semantica" è, infatti, la condizione chiave per il decollo di un nuovo modo di intendere ed usare il
web.
Limiti e critiche al Web
Molti critici della Rete sottolineano la tendenza del Web ad assumere le sembianze di un gigantesco calderone o
pattumiera di informazioni spesso non di alto livello ovvero non adeguatamente filtrate e controllate cui solo l'occhio
attento e critico dell'utente può ovviare. Altri invece ne esaltano la portata informativa a libera scelta dell'utente.
Voci correlate
•
•
•
•
Rete a invarianza di scala
W3C
Web semantico
Web Service
• Social media
Altri progetti
•
Articolo su Wikinotizie: Ecco i quindici siti web che hanno cambiato il mondo
•
Wikiquote contiene citazioni sul World Wide Web
•
•
Wikimedia Commons contiene file multimediali su World Wide Web
Wikinotizie contiene notizie di attualità su World Wide Web
Collegamenti esterni
• Sito ufficiale del W3C [10]
• Sito ufficiale del CERN [11]
Note
[1] L'enciclopedia universale libera e le risorse per l'apprendimento (http:/ / www. gnu. org/ encyclopedia/ free-encyclopedia. it. html)
[2] Primo (in ordine cronologico) sito web (http:/ / www. w3. org/ History/ 19921103-hypertext/ hypertext/ WWW/ TheProject. html) (al tempo
l'indirizzo web era diverso). È stato messo online il 6 agosto 1991 da Tim Berners-Lee.
[3] "Web" essendo l'abbreviazione di un nome proprio andrebbe scritto con l'iniziale maiuscola, vista però la sua ormai ampissima diffusione nel
linguaggio comune è accettata anche la grafia con l'iniziale minuscola.
[4] "Grande Ragnatela Mondiale" è un appellativo italiano che nasce come traduzione letterale italiana di "World Wide Web", anche se la
traduzione letterale italiana più accurata sarebbe "ragnatela grande quanto il mondo". L'appellativo si è diffuso nei primi anni di affermazione
del World Wide Web e oggi è in forte disuso.
[5] In particolare il World Wide Web è uno dei principali servizi di Internet: assieme alla posta elettronica certamente il servizio di Internet più
utilizzato e conosciuto.
[6] Ovviamente sono necessarie opportune risorse (un computer, opportuni software, un accesso a Internet, ecc.) e conoscenze. Se i contenuti da
pubblicare sul Web non sono troppo complessi le risorse e conoscenze necessarie sono comunque di esigua entità. Ad esempio, già dotandosi
di un comune personal computer attualmente disponibile in commercio e sottoscrivendo un servizio di accesso a Internet con uno dei più
popolari Internet service provider, si ha a disposizione tutto il necessario per poter pubblicare sul Web contenuti non troppo complessi. I più
popolari Internet service provider offrono infatti la possibilità di pubblicare sul Web contenuti non troppo complessi attraverso il Web stesso
senza la necessità di conoscere il linguaggio di markup del Web. Lo stesso vale anche per i blog, molti sono infatti i siti web che offrono
gratuitamente la possibilità di creare un blog in modo semplice e immediato attraverso il Web stesso. In caso invece di contenuti più complessi
è necessario dotarsi anche di un editor web 'WYSIWYG se si vuole evitare, o almeno semplificare, l'apprendimento del linguaggio di markup
del Web.
6
World Wide Web
[7] Gli utenti di Internet nel 2008 hanno superato il miliardo e cinquecento milioni, quasi un quarto della popolazione mondiale (fonte: Internet:
2,2 miliardi di utenti nel 2013. Asia e Cina guideranno la crescita mentre l’Italia risulta ancora tra i Paesi poco connessi (http:/ / www.
key4biz. it/ News/ 2009/ 07/ 21/ e-Society/ forrester_internet_Zia_Daniell_Wigder. html)).
[8] (http:/ / www. w3. org/ TR/ html4/ ).
[9] (http:/ / www. w3. org/ 2001/ sw/ ).
[10] http:/ / www. w3. org/
[11] http:/ / public. web. cern. ch/ Public/ Welcome. html
Sito web
Un sito web, o sito Internet, anche abbreviati in sito se chiaro il
contesto informatico, è un insieme di pagine web correlate, ovvero una
struttura ipertestuale di documenti che risiede, tramite hosting, su un
web server e accessibile all'utente che ne fa richiesta tramite un web
browser sul World Wide Web della rete Internet. Il progetto, la
realizzazione e la gestione di un sito web fa ampio uso di tecniche e
conoscenze proprie della programmazione Web.
Tipologie di siti web
Dal punto di vista della struttura e della tecnologia utilizzata, i siti web
si possono distinguere sommariamente in due tipologie principali:
• siti statici
• siti dinamici
I siti web statici formati da pagine statiche presentano contenuti di sola
ed esclusiva lettura. Solitamente vengono aggiornati con una bassa
frequenza e sono mantenuti da una o più persone che agiscono
direttamente sul codice HTML della pagina (tramite appositi editor
web). Si tratta storicamente della prima generazione di siti web.
I siti web dinamici formati da pagine web dinamiche presentano invece
contenuti redatti dinamicamente (in genere grazie al collegamento con
un database) e forniscono contenuti che possono variare in base a più
La home page della versione italiana del sito web
fattori. I siti web dinamici sono caratterizzati da un'alta interazione fra
Wikipedia.org
sito e utente; alcuni elementi che caratterizzano la dinamicità di un sito
possono essere: l'interazione con uno o più database, la presenza di
moduli per l'invio di email o altre operazioni, la visualizzazione dell'ora server, operazioni varie sul file system (tipo
creazione dinamica di documenti, ecc.), il cloaking basandosi su vari parametri (tra i quali l'user agent, o il browser,
o la risoluzione... dell'utente), la visualizzazione o stampa o catalogazione degli indirizzi IP degli utenti, e molto
altro. Essi possono essere scritti tramite linguaggi di scripting come ASP, PHP e molti altri linguaggi web.
La modifica dei contenuti, che spesso possono essere aggiornati grazie ad alcuni editor grafici (detti WYSIWYG)
anche senza agire direttamente sul codice, è generalmente frequente. Un chiaro esempio di sito dinamico è
www.wikipedia.org [1].
7
Sito web
Categorie
I siti web vengono poi comunemente divisi in categorie per inquadrarne il settore di operatività o i servizi offerti:
• sito personale - condotto da individui o piccoli gruppi di persone (come una famiglia), che contiene informazioni
prevalentemente autobiografiche o focalizzate sui propri interessi personali (ad es. un blog)
• sito aziendale - funzionale alla promozione di un'azienda o di un servizio
• sito di commercio elettronico (o "e-commerce") - specializzato nella vendita di beni e/o servizi via internet
• sito comunità - un sito in cui utenti possono comunicare fra loro, per esempio tramite chat o forum, formando una
comunità virtuale
• sito di download - ampie raccolte di link per scaricare software (dimostrativi di videogiochi, immagini, ecc.)
• forum: luogo in cui discutere tramite la pubblicazione e la lettura di messaggi, organizzati per discussioni (thread)
e messaggi (post)
• sito informativo - con contenuti tesi a informare l'utente, ma non strettamente per scopi commerciali
• motore di ricerca - registra i contenuti degli altri siti e li rende disponibili per la ricerca
• database - un sito il cui utilizzo principale è di ricercare e mostrare il contenuto di uno specifico database (ad
esempio l'Internet Movie Database per i film)
• sito ludico - un sito che è in sé un gioco oppure serve da arena per permettere a più persone di giocare
• aggregatore di notizie - presenta contenuti prelevandoli automaticamente dalla rete da molte fonti
contemporaneamente, ed è simile in questo ai motori di ricerca che sfruttano i risultati delle ricerche degli utenti
aggregandoli e immagazzinandoli in un database con criteri quali la tipologia dei media (foto, video, testo etc.) e
il contenuto testuale. Il risultato è un sito che cresce esponenzialmente e si arricchisce all'infinito di pagine con
contenuto inerente all'argomento di base, definito in fase di installazione ma affinato sulle preferenze degli utenti,
il tutto in modo automatico.
• link farm - siti creati unicamente per proporre collegamenti verso altri siti a scopo pubblicitario (spesso in cambio
di canoni in denaro)
Molti siti sono un incrocio tra due o più delle precedenti categorie. Ad esempio, un sito aziendale può allo stesso
tempo pubblicizzare i propri prodotti e pubblicare materiale informativo.
Prende il nome di portale un sito web che ha assunto dimensioni tali da costituire un punto di partenza, una porta di
ingresso ad un gruppo consistente di risorse per gli utenti del web; l'argomento del portale può essere più o meno
generalista oppure specializzato (portale verticale).
Taluni siti web presentano aree riservate, ovvero sezioni accessibili solamente previo pagamento di un canone,
registrazione, o assegnazione di una password.
I linguaggi
Il linguaggio più diffuso con cui i siti web sono costruiti è l'HTML (Hyper Text Markup Language) e suoi derivati.
L'HTML viene interpretato da particolari software chiamati web browser: tra i più celebri si annoverano Firefox e
Internet Explorer.
Alcuni plugin per i browser permettono la visualizzazione di contenuti animati, come Flash, Shockwave o applet
Java.
Alcuni contenuti possono essere generati dinamicamente sul browser dell'utente, ad esempio tramite JavaScript o
Dynamic HTML, tecnologie supportate per impostazione predefinita da tutti i browser recenti (programmazione web
client-side).
Per la costruzione di siti web dinamici in grado di estrapolare dati da database, inviare email, gestire informazioni,
ecc., i linguaggi di scripting più diffusi sono PHP e ASP (programmazione web server-side).
Per la creazione di siti internet molti webmaster utilizzano comunemente strumenti automatizzati, chiamati
webeditor, grazie ai quali redigere il codice anche senza averne un'approfondita conoscenza.
8
Sito web
Sempre più la realizzazione e la gestione di siti web complessi e ricchi di contenuti passa attraverso l'uso di Content
Managment System CMS, delle vere piattaforme web (sorta di evoluzione dei web editor) per le quali non è richiesta
alcuna conoscenza di tecniche di programmazione web ed utili anche per forum, blog e portali di e-commerce.
Accesso alle pagine web
Le pagine di un sito web sono accessibili tramite una radice comune (detta "nome di dominio", per esempio
"www.kernel.org"), seguita da una serie opzionale di "sotto cartelle" e dal nome della pagina. Il nome completo di
ogni pagina è detto "indirizzo web" o, più tecnicamente, URI (o URL).
L'home page di un sito è la prima pagina che si ottiene digitando il solo nome di dominio.
Per esempio, nell'indirizzo www.w3c.org/Consortium/Offices/role.html:
• www.w3c.org/ è la radice, o nome di dominio
• Consortium/Offices/ sono le sottocartelle, separate dal simbolo "/"
• role.html è il nome della pagina
Solitamente le pagine di un sito risiedono tutte sullo stesso Web server, e la ramificazione in sottocartelle
dell'indirizzo corrisponde ad una uguale ramificazione nell'hard disk dello stesso server.
Aspetti giuridici
Gli aspetti giuridici relativi alla pubblicazione di documenti su un sito web sono spesso controversi, poiché
documenti siti in una determinata nazione sono resi accessibili anche da luoghi con leggi ed usi del tutto differenti,
ma anche perché le stesse leggi delle singole nazioni seguono con fatica la continua e rapida evoluzione del Web.
In linea generale i contenuti di un sito sono sottoposti alle condizioni di utilizzo del fornitore dello spazio web
(hosting) e alle leggi della nazione in cui esso è situato (ad esempio leggi sul copyright, sulla pornografia, ecc.).
Controversie nella legislazione italiana
In Italia sono sorte polemiche se il mondo dei siti web debba rimanere senza vincoli legislativi e soggetta solo ad una
autoregolamentazione, oppure in alternativa se debbano essere applicate le norme sulla stampa.
Nell'ottobre del 2007, e successivamente nel novembre 2008, il governo italiano ha presentato un disegno di legge
sulla riforma dell'editoria in cui aveva stabilito per i blog l'obbligo della registrazione. La dura replica del mondo
web ha portato alla precisazione da parte del sottosegretario Levi che la norma non avrebbe trovato applicazione ai
blog.
La disputa si è trasferita sul piano giudiziario quando il tribunale di Modica ha condannato lo storico Carlo Ruta per
il reato di stampa clandestina[2]
Figure professionali
Tra le figure professionali legate alla creazione dei siti web vi sono:
• il webdesigner, che progetta il sito dall'aspetto grafico (layout) ai contenuti
• il webmaster, che amministra il sito in generale e ne è il responsabile
• l'esperto di architettura dell'informazione (information architect), che è responsabile dell'organizzazione
dell'intero sito e della struttura di navigazione
• il content manager, che è responsabile della redazione del contenuto e della struttura logica
• il programmatore o sviluppatore, che è responsabile del comportamento delle pagine
• l'esperto di webmarketing, che si occupa della promozione del sito nel web
• il responsabile SEO (search engine optimization), che si occupa del posizionamento del sito all'interno degli
indici dei motori di ricerca.
9
Sito web
10
• il sistemista, che gestisce la rete, l'hardware e il software di base del web server in cui è ospitato il sito.
• Il web strategist, che si occupa di gestire la presenza sul web delle aziende.
Voci correlate
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Web 1.0
Web 2.0
Web 3.0
Aggregatore
Bounce Rate
Collegamento ipertestuale
Lista di editor HTML
Pagina web
Pagina web dinamica
Pagina web statica
Portale web
World Wide Web
Hot-link
Collegamenti esterni
• Sito del World Wide Web Consortium [3], pubblica le grammatiche formali dei linguaggi di marcatura più diffusi
• Oscon.it [4] Oscon, facsimile di contratto per la vendita di
Altri progetti
•
Wikisource contiene Sentenza tribunale di Modica su Sito web
Note
[1]
[2]
[3]
[4]
http:/ / www. wikipedia. org
Sicily News (http:/ / www. sicily-news. com/ news. cfm?id=3023)
http:/ / www. w3c. org
http:/ / www. oscon. it
Browser
11
Browser
Un browser (/ˈbraʊzər/) o navigatore è un programma che consente di visualizzare i contenuti delle pagine dei siti
web e di interagire con essi, permettendo così all'utente di navigare in internet. Il browser è infatti in grado di
interpretare l'HTML - il codice con il quale sono scritte la maggior parte delle pagine web - e di visualizzarlo in
forma di ipertesto.
I browser vengono principalmente utilizzati su personal computer, ma anche su altri dispositivi che consentono la
navigazione in internet, come i palmari e gli smartphone. Quelli più noti e diffusi sono Internet Explorer, Mozilla
Firefox, Google Chrome, Safari e Opera.
Storia
Anno
Browser
1991
WorldWideWeb (Nexus)
1992
ViolaWWW, Erwise, MidasWWW, MacWWW (Samba)
1993
Mosaic, Cello
1994
IBM WebExplorer, Netscape Navigator, SlipKnot 1.0, MacWeb, IBrowse, Agora (Argo), Minuet
1995
Internet Explorer 1, Netscape Navigator 2.0, OmniWeb, UdiWWW
1996
Arachne 1.0, Internet Explorer 3.0, Netscape Navigator 3.0, Opera 2.0, PowerBrowser 1.5
[6]
0.9 , AWeb, Voyager
1997
Internet Explorer 4.0, Netscape Navigator 4.0, Netscape Communicator 4.0, Opera 3.0
1998
Internet Explorer 5.0 Beta 1, iCab, Mozilla
1999
Amaya 2.0
2000
Konqueror, Netscape 6, Opera 4
2001
Internet Explorer 6, Galeon 1.0, Opera 6
2002
Netscape 7, Mozilla 1.0, Phoenix 0.1, Links 2.0, Amaya 6.0
2003
Opera 7
2004
Firefox 1.0, Netscape Browser, OmniWeb 5.0
2005
Safari 2.0, Netscape Browser 8.0, Opera 8.
Shiira 1.0
2006
SeaMonkey 1.0, K-Meleon 1.0, Galeon 2.0, Camino 1.0, Firefox 2.0, Avant 11, iCab 3, Opera 9
Explorer 7, Sputnik
2007
Maxthon 2.0, Netscape Navigator 9, NetSurf 1.0, Flock 1.0, Safari 3.0, Conkeror
2008
Konqueror 4, Safari 3.1, Opera 9.5
2009
Internet Explorer 8, Chrome 2, Safari 4, Opera 10
2010
Firefox 3.6, Chrome 4, Opera 10.50
Utenti
Internet
(in
[1]
milioni)
[2]
, Lynx 2.0, Arena, AMosaic 1.0
[3]
[4]
, WebRouser
, Internet Explorer 2, Grail
[5]
[7]
[6]
36
[6]
70
, Amaya 1.0
147
[9]
, Opera 5
[10]
248
[6]
, K-Meleon 0.2, Amaya 3.0
[6]
361
, Amaya 4.0
[6]
513
, Amaya 5.0
[6]
[11]
, Cyberdog, Amaya
, Mozilla M3, Internet Explorer 5.0
[8]
[6]
587
, Amaya 7.0
[6]
719
, Safari 1.0, Epiphany 1.0, Amaya 8.0
[12]
817
[6]
, Epiphany 1.8, Amaya 9.0
, AOL Explorer 1.0, Maxthon 1.0,
[13]
[14]
[6]
, Firefox 3, Amaya 10.0
[15]
[16]
16
, Internet
1093
1262
[6]
, Flock 2, Chrome 1, Amaya 11.0
, Chrome 3, SeaMonkey 2, Camino 2, Firefox 3.5
, Chrome 5, Safari 5, Chrome 6
1018
1565
1734
Browser
12
Il primo browser fu sviluppato da Tim Berners-Lee (tra i primi precursori del concetto di WWW e fondatore del
W3C), e venne chiamato WorldWideWeb. Serviva a scopi dimostrativi, era disponibile solo per sistema operativo
NeXT e perciò in seguito fu chiamato Nexus.
Il primo browser a raggiungere un'apprezzabile popolarità internazionale fu Mosaic, sviluppato da NCSA, seguito
poi da Netscape Navigator, che crebbe in fretta e fu la piattaforma su cui vennero messe a punto alcune innovazioni
oggi comunissime (come ad esempio JavaScript). La netta prevalenza di Netscape presso l'utenza, a metà degli anni
novanta, fu incrinata dalla cosiddetta guerra dei browser, una competizione inizialmente commerciale e poi di
immagine cominciata da Microsoft quando le innovazioni introdotte da Netscape divennero così sofisticate da
costituire una minaccia potenziale per i propri interessi. Per vincere la concorrenza, Microsoft incluse Internet
Explorer nel proprio sistema operativo Windows (il più diffuso al mondo), stroncando sul nascere i possibili
concorrenti. Questa mossa fu motivo di numerose cause legali per la difesa della libera concorrenza e contro la
nascita di monopoli informatici.
Netscape reagì rilasciando nel 1998 il proprio codice con una licenza open source. Il progetto Mozilla che ne derivò
fornisce il codice che è alla base di diversi browser, fra i quali Netscape, Mozilla Suite, Galeon, Firefox e uno dei
programmi di accesso della AOL.
La presenza di browser diversi con funzioni differenti, ha portato alcuni webmaster a realizzare siti web destinati a
essere visitati con un browser preferenziale, talvolta impedendo l'accesso a utenti che utilizzassero un browser
differente da quello scelto. Questa consuetudine, oltre a essere contro la filosofia portante del World Wide Web, che
vede l'accessibilità come uno dei pilastri portanti e aver quindi suscitato forti critiche e campagne di protesta e
sensibilizzazione (come Campaign for a Non-Browser Specific WWW), ha costretto browser molto comuni (tra i
quali Opera) a "fingersi" un altro browser (modificando il proprio user agent), per poter aver accesso a un maggior
numero di documenti.
Il browser più diffuso a livello mondiale è Internet Explorer, prodotto da Microsoft, che viene fornito gratuitamente e
"di serie" con ogni sistema operativo Windows (dati al 2006). Il secondo browser in ordine di utilizzo è Mozilla nelle
sue varianti (e in particolare Firefox), prodotto e distribuito gratuitamente dalla Mozilla Foundation; il terzo è Safari
di Apple[17] , distribuito assieme al sistema operativo Mac OS X (di cui più recentemente è stata messa a
disposizione una versione gratuita anche per Windows). Altri browser molto diffusi sono Opera (terzo in Italia nel
2006) e il già citato Netscape Navigator, il cui sviluppo è ormai sospeso.
Fra le principali funzionalità dei browser disponibili, si possono ricordare: navigazione a schede (Tabbed browsing),
supporto alla navigazione off-line tramite la memoria cache e plugin dedicati per mantenere i link tra le pagine
salvate, funzione di download manager con arresto/ripresa sempre tramite la memoria cache, anteprima delle pagine
da scaricare, sintesi vocale, integrazione dei feed RSS e di client di posta elettronica.
Porzioni di mercato dei principali browser in Europa
Browser
[18]
Maggio 2007
[19]
Maggio 2008
[20]
Maggio 2009
[21]
Maggio 2010
Internet Explorer
66,7%
61,6%
57,4%
45,7%
Mozilla Firefox
24,5%
28,9%
31,0%
32,2%
Google Chrome
—
—
0,6%
8,4%
Safari
1,8%
2,2%
2,2%
5,3%
Opera
1,2%
1,1%
0,5%
2,0%
Browser
Elenco di navigatori (browser)
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Amaya
Arachne
Arora
Avant Browser
Camino
Chromium
Cyberdog
Dillo
Enigma Browser
Epiphany
ELinks
Flock
Galeon
Gnu IceCat
Google Chrome
GreenBrowser
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
IceWeasel
Internet Explorer
K-Meleon
Kazehakase
Kirix Strata
Konqueror
Kiwe (per bambini[22] )
Links (testuale)
Lunascape
Lynx (testuale)
Maxthon (prima noto come Myie2)
Midori
Minimo
Mosaic
Mozilla
Mozilla Firefox
Netscape
Netsurf
Omniweb
Opera
RealPlayer
Safari
SeaMonkey
Sleipnir
Slim Browser[23]
SRWare Iron
w3m (testuale)
13
Browser
14
Evoluzione temporale dei web browser (clic per ingrandire)
[24]
Voci correlate
•
•
•
•
Connessione
Navigazione off-line
Guerra dei browser
Usabilità del web
Altri progetti
•
Wikimedia Commons contiene file multimediali su Browser
Collegamenti esterni
• Elenco di browser su useragents.org [25]
• Ballot Screen per scelta browser [26]
Note
[1] [| dataarchivio = History and Growth of the Internet]. Internet World Stats, 9 May 2009. URL consultato il 2009-05-17. (archiviato dall'url
originale)
[2] Elaine Brennan. [| dataarchivio = World Wibe Web Browser: Ms-Windows (Beta) (1/149)] in Humanist Archives Vol. 7. Sun, 13 Jun
1993. URL consultato il 27 March 2010. (archiviato dall'url originale)
[3] Prof. Dr. Hans Peter Großmann. [| dataarchivio = Department of Information Resource Management]. University of Ulm. URL consultato il
22 March 2010. (archiviato dall'url originale)
Browser
[4] [| dataarchivio = Eolas releases WebRouser via the Internet]. Eolas Information, September 18, 1995. URL consultato il
2007-10-18. (archiviato dall'url originale)
[5] [| dataarchivio = Oracle Introduces PowerBrowser]. Oracle Corporation, June 18, 1996. URL consultato il 2007-10-31. (archiviato dall'url
originale)
[6] [| dataarchivio = Release history]. W3C. URL consultato il 2009-05-02. (archiviato dall'url originale)
[7] Opera Software Releases 3.60 (http:/ / www. opera. com/ pressreleases/ en/ 1999/ 05/ 19990512. dml). Opera Software, 1998-05-12. URL
consultato il 2008-02-19.
[8] Opera 4.0 for Windows Released (http:/ / www. opera. com/ press/ releases/ 2000/ 06/ 27/ ). Opera Software, 2000-06-27. URL consultato il
2008-12-10.
[9] The Browser War Lights Up in Europe (http:/ / www. opera. com/ press/ releases/ 2000/ 12/ 06_2/ ). 2000-12-06. URL consultato il
2008-12-10.
[10] Opera 6.0 for Windows launched after record-breaking beta (http:/ / www. opera. com/ pressreleases/ en/ 2001/ 11/ 20011129. dml). Opera
Software, 2001-11-29. URL consultato il 2008-02-19.
[11] Opera 7 Ready to Rock the Web (http:/ / www. opera. com/ pressreleases/ en/ 2003/ 01/ 28/ ). Opera Software, 2003-01-28. URL consultato
il 2008-02-19.
[12] Speed, Security and Simplicity: Opera 8 Web Browser Released Today (http:/ / www. opera. com/ pressreleases/ en/ 2005/ 04/ 19/ ). Opera
Software, 2005-04-19. URL consultato il 2008-02-19.
[13] Your Web, Your Choice: Opera 9 Gives You the Control (http:/ / www. opera. com/ press/ releases/ 2006/ 06/ 20/ ). Opera Software,
2006-06-20. URL consultato il 2008-12-10.
[14] Opera redefines Web browsing yet again (http:/ / www. opera. com/ pressreleases/ en/ 2008/ 06/ 12/ ). Opera Software, 2008-06-12. URL
consultato il 2008-06-12.
[15] Turbocharge your Web experience with Opera 10 (http:/ / www. opera. com/ press/ releases/ 2009/ 09/ 01/ ). Opera Software, September 1,
2009. URL consultato il 2 January 2010.
[16] The world's fastest browser for Windows (http:/ / www. opera. com/ press/ releases/ 2010/ 03/ 02/ ). Opera Software, March 2, 2010. URL
consultato il 28 March 2010.
[17] http:/ / www. macitynet. it/ macity/ aA24315/ index. shtml
[18] W3Counter - Global Web Stats, May 2007 (http:/ / www. w3counter. com/ globalstats. php?date=2007-05-31)
[19] W3Counter - Global Web Stats, May 2008 (http:/ / www. w3counter. com/ globalstats. php?date=2008-05-31)
[20] W3Counter - Global Web Stats, May 2009 (http:/ / www. w3counter. com/ globalstats. php?date=2009-05-31)
[21] W3Counter - Global Web Stats, May 2010 (http:/ / www. w3counter. com/ globalstats. php?year=2010& month=5)
[22] Kiwe (http:/ / www. kiwe. it)
[23] Slim Browser (http:/ / www. flashpeak. com/ )
[24] http:/ / upload. wikimedia. org/ wikipedia/ commons/ 7/ 74/ Timeline_of_web_browsers. svg
[25] http:/ / www. useragents. org/ database-list. asp?id=5
[26] http:/ / www. browserchoice. eu/ BrowserChoice/ browserchoice_it. htm
15
HTML
16
HTML
HTML
Estensione
.html, .htm, .shtml, .shtm
Tipo MIME
text/html
Sviluppato da W3C
Tipo
Linguaggio di markup
Estensione di SGML
Esteso a
XHTML
Standard
ISO/IEC 15445
L'HyperText Markup Language (HTML) (traduzione letterale: linguaggio di descrizione per ipertesti) è un
linguaggio usato per controllare la struttura dei documenti ipertestuali disponibili nel World Wide Web . Tutti i siti
web sono scritti o passano attraverso il formato HTML, codice che viene letto (interpretato) dal web browser, il
quale, a seguito dell'elaborazione, genera la visualizzazione della pagina desiderata sullo schermo del computer dopo
la preventiva richiesta al web server da parte dell'utente.
L'HTML non è un linguaggio di programmazione, ma un linguaggio di markup, ossia descrive le modalità di
impaginazione, formattazione o visualizzazione grafica (layout) del contenuto, testuale e non, di una pagina web ma
non supporta nessuna gestione di istruzioni, di variabili, di sequenze o di strutture di comando. Punto HTML (.html)
o punto HTM (.htm) è anche l'estensione comune dei documenti HTML.
Descrizione generale
L'HTML è un linguaggio di pubblico
dominio la cui sintassi è stabilita dal
World Wide Web Consortium (W3C), e
che è basato su un altro linguaggio avente
scopi più generici, l'SGML.
È stato sviluppato alla fine degli anni
ottanta da Tim Berners-Lee al CERN di
Ginevra. Verso il 1994 ha avuto una forte
diffusione, in seguito ai primi utilizzi
commerciali del web.
Nel corso degli anni, seguendo lo sviluppo
di Internet, l'HTML ha subito molte
revisioni, ampliamenti e miglioramenti,
che sono stati indicati secondo la classica
Un esempio di codice HTML con sintassi evidenziata. Questa funzione viene
numerazione usata per descrivere le
solitamente eseguita da un editor di pagine web o da alcuni browser, come ad
versioni dei software. Attualmente l'ultima
esempio Mozilla Firefox.
versione disponibile è la versione 4.01,
resa pubblica il 24 dicembre 1999. Dopo
un periodo di sospensione, in cui il W3C si è focalizzato soprattutto sulle definizioni di XHTML (applicazione a
HTML
HTML di regole e sintassi in stile XML) e dei fogli di stile (CSS), nel 2007 è ricominciata l'attività di specifica con
la definizione, ancora in corso, di HTML5, attualmente allo stato di bozza (draft).
Un'ulteriore ed importante caratteristica di HTML è che esso è stato concepito per definire il contenuto logico e non
l'aspetto finale del documento. I dispositivi che possono accedere ad un documento HTML sono molteplici e non
sempre dotati di potenti capacità grafiche. Proprio per questo gli sviluppatori di HTML hanno optato per un
linguaggio che descrivesse dal punto di vista logico, piuttosto che grafico il contenuto dei documenti. Questo
significa che non esiste alcuna garanzia che uno stesso documento venga visualizzato in egual modo su due
dispositivi. Se da una parte questo ha imposto in passato dei forti limiti agli sviluppatori di pagine Web, ha dall'altro
garantito la massima diffusione di Internet ed evitato che essa diventasse un medium di élite.
Attualmente i documenti HTML sono in grado di incorporare molte tecnologie, che offrono la possibilità di
aggiungere al documento ipertestuale controlli più sofisticati sulla resa grafica, interazioni dinamiche con l'utente,
animazioni interattive e contenuti multimediali. Si tratta di linguaggi come CSS, JavaScript o Java, o di altre
applicazioni multimediali di animazione vettoriale o di streaming audio o video.
Al giorno d'oggi molti web designer delegano la scrittura del codice HTML ad applicazioni specifiche, come per
esempio i cosiddetti editor WYSIWYG che permettono al designer di occuparsi dell'aspetto grafico finale della pagina
mentre il codice vero e proprio viene generato automaticamente. Gli sviluppatori puri preferiscono invece utilizzare
direttamente il codice HTML, in modo da avere un maggior controllo sul risultato finale e sulla pulizia del codice
scritto, cosa che gli editor WYSIWYG odierni nonostante siano sempre più avanzati non possono sempre garantire.
Accesso via Internet
I documenti HTML vengono immagazzinati di solito sui dischi rigidi di macchine elaboratrici (computer-server)
costantemente collegate alla rete Internet. Su queste macchine è installato un software specifico detto web server che
si occupa di produrre e inviare i documenti ai browser degli utenti che ne fanno richiesta usando il protocollo HTTP
per il trasferimento dati.
Spesso il documento HTML viene generato del tutto o parzialmente tramite un codice eseguibile residente sul server
Internet in grado di interagire con altre applicazioni presenti sul server stesso, come per esempio un database, e
inviare poi al browser il risultato finale, realizzando le cosiddette pagine dinamiche con cui un utente può compiere
operazioni interattive avanzate (per esempio, filtrare gli articoli all'interno di un catalogo on-line). È il caso dei
documenti scritti in linguaggi come ASP, PHP o Perl.
Elementi sintattici
Ogni documento ipertestuale scritto in HTML deve essere contenuto in un file, la cui estensione è tipicamente
.htm o .html.
Il componente principale della sintassi di questo linguaggio è l'elemento, inteso come struttura di base a cui è
delegata la funzione di formattare i dati o indicare al browser delle informazioni.
Ogni elemento è racchiuso all'interno di marcature dette tag, costituite da una sequenza di caratteri racchiusa tra due
parentesi angolari, cioè i segni minore e maggiore (Esempio: <br>; il tag di questo esempio serve per indicare un
ritorno a capo).
Quando il tag deve essere applicato a una sezione di testo o di codice, l'ambito di applicazione deve essere delimitato
fra un tag di apertura ed uno di chiusura (chiusura esplicita), che coincide col tag di apertura preceduto da una barra
(/) dopo la parentesi angolare aperta (Esempio: <b>testo testo testo</b>. In questo caso, il testo compreso
tra questi due tag verrà visualizzato in grassetto dal browser).
Alcuni tag presentano un'applicazione puntuale, come per esempio il tag <img> che serve per inserire un'immagine
in un determinato punto della pagina, e in quanto tali non richiedono il tag di chiusura; in questo caso si parla di tag
a chiusura implicita. In XHTML, invece, la chiusura implicita è proibita e tutti i tag devono essere sempre chiusi
17
HTML
18
esplicitamente tramite un tag di chiusura o, nel caso dei tag puntuali, usando il carattere '/' alla fine del tag stesso (per
esempio <br />). Per questi tag, i browser sono in grado di accettare entrambe le modalità, per motivi di
compatibilità.
Struttura di un documento HTML
Un documento HTML comincia con l'indicazione
della definizione del tipo di documento (Document
Type Definition o DTD), la quale segnala al
browser l'URL delle specifiche HTML utilizzate
per
il
documento,
indicando
quindi,
implicitamente, quali elementi, attributi ed entità si
possono utilizzare e a quale versione di HTML si
fa riferimento. Di fatto, questa informazione serve
al browser per identificare le regole di
interpretazione e visualizzazione appropriate per lo
specifico documento. Questa definizione deve
pertanto precedere tutti i tag relativi al documento
stesso.
Dopo il DTD, il documento HTML presenta una
struttura ad albero annidato, composta da sezioni
delimitate da tag opportuni che al loro interno
contengono a loro volta sottosezioni più piccole,
sempre delimitate da tag.
La struttura più esterna è quella che delimita
l'intero documento, eccetto la DTD, ed è compresa
tra i tag <html> e </html>.
Struttura generale di un documento HTML.
All'interno dei tag <html> lo standard prevede
sempre la definizione di due sezioni ben distinte e disposte in sequenza ordinata:
• la sezione di intestazione o header, delimitata tra i tag <head> e </head>, che contiene informazioni di
controllo normalmente non visualizzate dal browser, con l'eccezione di alcuni elementi
• la sezione del corpo o body, delimitata tra i tag <body> e </body>, che contiene la parte informativa vera e
propria, ossia il testo, le immagini e i collegamenti che costituiscono la parte visualizzata dal browser.
Al di sotto di questa suddivisione generale, lo standard non prevede particolari obblighi per quanto riguarda l'ordine
e il posizionamento delle ulteriori sottosezioni all'interno dell'header o del body, a parte l'indicazione del rispetto dei
corretti annidamenti (le sottosezioni non si devono sovrapporre, ossia ogni sottosezione deve essere chiusa prima di
iniziare la sottosezione successiva), lasciando così completa libertà allo sviluppatore o al progettista per quanto
riguarda la strutturazione e l'organizzazione successive.
HTML
19
I tag
Tag dell'header
I tag utilizzati nella sezione header sono tipicamente di tipo diverso da quelli utilizzati nella sezione body, essendo
destinati a scopi differenti. I tag utilizzati nella sezione header normalmente non vengono visualizzati dal browser
ma servono come informazioni di controllo e di servizio quali:
• metadata per convogliare informazioni utili ad applicazioni esterne (es. motori di ricerca) o al browser (es.
codifica dei caratteri, utile per la visualizzazione di alfabeti non latini)
• metadata di tipo http-equiv per controllare informazioni aggiuntive nel protocollo HTTP
• collegamenti verso file di servizio esterni (CSS, script, icone visualizzabili nella barra degli indirizzi del browser)
• inserimento di script (codice eseguibile) utilizzati dal documento
• informazioni di stile (CSS locali)
• il titolo associato alla pagina e visualizzato nella finestra principale del browser
Tag del body
All'interno della sezione di body, che racchiude la parte visualizzabile del documento, si utilizzano i tag specifici
previsti per la formattazione dei contenuti accessibili all'utente finale, ossia per il controllo di:
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
intestazioni (titoli di capitoli, di paragrafi eccetera)
strutture di testo (testo indentato, paragrafi, eccetera)
aspetto del testo (grassetto, corsivo, eccetera)
elenchi e liste (numerate, generiche, di definizione)
tabelle
moduli elettronici (campi compilabili dall'utente, campi selezionabili, menu a tendina, pulsanti eccetera)
collegamenti ipertestuali e ancore
layout generico del documento
inserimento di immagini
inserimento di contenuti multimediali (audio, video, animazioni eccetera)
inserimento di contenuti interattivi (script, applicazioni esterne)
Tra quelli elencati sopra, il tag <a> è quello che gioca un ruolo chiave in quanto descrive un collegamento (o link)
ad un altro documento ipertestuale e consente, con un click del mouse o con un'operazione da tastiera, di
abbandonare la pagina o il sito che si sta visualizzando e caricare quella indicata dal link, realizzando così la
funzione di navigazione tipica dell'uso di Internet.
Voci correlate
•
•
•
•
•
•
•
Document Type Definition
Elemento HTML
HTML5
HTML Tidy
XHTML
Applicazione HTML
CSS
HTML
20
Altri progetti
•
Wikibooks contiene testi o manuali su HTML
•
Wikimedia Commons contiene file multimediali su HTML
Collegamenti esterni
•
•
•
•
•
(IT) Guida HTML [1]
(EN) Specifiche ufficiali HTML [2] del World Wide Web Consortium (W3C)
(IT) W3C - ufficio italiano [3]
(IT) Tabella di tutti i Caratteri Speciali HTML [4]
(IT) HTML [5] su Open Directory Project ( Segnala [6] su DMoz un collegamento pertinente all'argomento "HTML")
Note
[1]
[2]
[3]
[4]
[5]
[6]
http:/ / xhtml. html. it/ guide/ leggi/ 51/ guida-html
http:/ / www. w3. org/ html/
http:/ / www. w3c. it/
http:/ / www. caratterispecialihtml. com/
http:/ / www. dmoz. org/ World/ Italiano/ Computer/ Formato_Dati/ Linguaggi_di_Marcatura/ Html/
http:/ / www. dmoz. org/ cgi-bin/ add. cgi?where=World/ Italiano/ Computer/ Formato_Dati/ Linguaggi_di_Marcatura/ Html/
CSS (informatica)
21
CSS (informatica)
Cascading Style Sheets
Estensione
.css
Tipo MIME
text/css
Sviluppato da W3C
1º rilascio
17 dicembre 1996
Sito web
www.w3.org/TR/CSS
[1]
Il CSS (Cascading Style Sheets), è un linguaggio usato per definire la rappresentazione di documenti HTML,
XHTML e XML. Le regole per comporre il CSS sono contenute in un insieme di direttive (Recommendations)
emanate a partire dal 1996 dal W3C. L'introduzione del CSS si è resa necessaria per separare i contenuti dalla
formattazione e permettere una programmazione più chiara e facile da utilizzare, sia per gli autori delle pagine
HTML che per gli utenti.
Motivi ed evoluzione dei CSS
Prima dei CSS
Una pagina web è formata fondamentalmente da due elementi: i contenuti veri e propri e la formattazione ovvero
l'aspetto con cui i contenuti sono mostrati all'utente.
Il linguaggio HTML (e la sua evoluzione XHTML) ha come scopo quello di gestire i contenuti associandone o
specificandone allo stesso tempo la struttura grafica (layout) all'interno della pagina web da realizzare grazie
all'utilizzo di tag diversi. Ogni tag (ad esempio <h1> o <p>) specifica un diverso ruolo dei contenuti che esso
contrassegna (quindi il tag <h1> definirà un'importanza maggiore del tag <p>).
I browser che interpretano il codice (X)HTML mostrano all'utente formattazioni predefinite per ogni tag che
incontrano (così ad esempio i contenuti marcati con il tag <h1> avranno carattere 18pt e i contenuti marcati da <p>
avranno carattere 12pt). Tuttavia questa formattazione è completamente sotto il controllo dell'utente, che può
modificarla nelle Impostazioni del suo browser.
Per permettere agli autori di definire l'aspetto delle loro pagine, dal 1993 in poi Netscape Navigator ed Internet
Explorer, i due browser che si disputavano gli utenti nella nota guerra dei browser, presentarono tag proprietari,
CSS (informatica)
ovvero non aderenti agli standard e non compatibili con i browser concorrenti. Un esempio di questi tag è <font> che
va a definire il font.
Questi tag proprietari di formattazione erano l'unico modo per gli autori di definire la formattazione e così il loro uso
è diventato massiccio. Tuttavia questi tag presentano tre problemi:
1. Il primo problema è costituito dalla lunghezza di questi tag. Se confrontata con una pagina che adotta il
linguaggio CSS, una pagina che non lo adotta è in genere più pesante (in termini di bit) in un rapporto che spesso
raggiunge il 200%. Inoltre le istruzioni CSS possono essere raccolte in un file esterno che rimane memorizzato
nella cache del browser, riducendo ulteriormente la quantità di dati che i server devono trasmettere.
2. Il secondo problema risiede nella mancanza di logica del codice (X)HTML. Un codice non aderente agli
standard, ridondante e confuso comporta infatti molto lavoro aggiuntivo per i browser, che devono cercare di
correggere ed interpretare (quando possibile) direttive arbitrarie.
3. Il terzo problema comincia a diventare sempre più rilevante ed è la mancanza di compatibilità con i nuovi
computer palmari e gli smartphone. Queste pagine infatti sono progettate per schermi con risoluzione minima
800x600 pixel. I palmari, che hanno una risoluzione inferiore ed una forma dello schermo ben diversa dal
rapporto 4:3 dei monitor per computer, si trovano quindi impossibilitati a visualizzare correttamente la pagina e
l'utente dovrà tentare di "decodificarla", operazione spesso molto scomoda.
Si tende ad evidenziare anche un'ulteriore questione, nelle pagine web non standard, ovvero l'uso del tag <table> (le
tabelle) per realizzare l'impaginazione delle pagine web. Questo viene considerato dai puristi come inaccettabile in
quanto le tabelle sono pensate per impaginare dati tabulari e non layout web. In realtà l'unico svantaggio serio di
questo sistema è l'incredibile peso delle pagine, come già indicato al problema 1.
CSS 1
Per tentare di risolvere questa situazione, nel 1996 il W3C emanò le specifiche CSS 1. I CSS 1 erano un interessante
sistema per separare contenuto da formattazione. La base di questo linguaggio, infatti, consisteva nel fatto che il
contenuto sarebbe stato sempre definito dal codice (X)HTML, mentre la formattazione si sarebbe trasferita su un
codice completamente separato, il CSS appunto. I richiami tra i due codici venivano effettuati tramite due
particolari attributi: class e ID. Queste specifiche:
1. Erano un'efficace soluzione al primo problema (escludendo la questione del tag <table>) perché riducevano
notevolmente le dimensioni della pagine.
2. Risolvevano il secondo in modo parziale perché consentivano al codice (X)HTML di ritornare in gran parte
semplice ed essenziale, ma presentavano qualche mancanza che costringeva a ricorrere ai tag HTML.
3. Non prendevano però in considerazione il terzo, dato che nel 1996 i PDA (i palmari) erano scarsamente diffusi.
I CSS 1 sviluppavano un'idea semplice ma efficace, ma nonostante le loro grandi potenzialità non ebbero successo a
causa della mancanza di browser in grado di supportarli.
CSS 2 e CSS 2.1
Per includere nuove funzionalità e rendere i CSS un linguaggio ben supportato, nel 1998 il W3C emanò le specifiche
CSS 2 e nel 2004 le specifiche CSS 2.1. I CSS 2 sono la naturale evoluzione dei CSS 1 ed offrono potenti soluzioni
per risolvere soprattutto il problema tre, con la possibilità di creare fogli di stile separati per i dispositivi portatili.
Anche il problema due è ormai pienamente risolvibile, scrivendo una pagina (X)HTML esclusivamente indirizzata
alla struttura e ai contenuti e manovrandola poi esclusivamente con i CSS per impaginarla. Con la comparsa di
Internet Explorer 5, di Firefox e di Opera 7, i CSS 2 hanno potuto avvalersi di browser in grado di interpretarli e
sono quindi entrati a far parte del codice di molti siti web.
22
CSS (informatica)
CSS 3
Le specifiche CSS 3 non sono state ancora rilasciate, sebbene il W3C pubblichi costantemente informazioni [2] sulle
novità in fase di sviluppo. I CSS 3 dovrebbero presentare soluzioni per la correzione di alcuni bug di interpretazione
di Internet Explorer, migliorie nella gestione degli sfondi e una soluzione per realizzare i bordi arrotondati la cui
realizzazione affligge i webdesigner da tempo.
Il codice CSS
Inserire il codice
L'inserimento di codice CSS nelle pagine web può essere effettuato in quattro modi:
• Inserendo nel tag <head> della pagina in codice HTML un collegamento ad un foglio di stile esterno, cioè un file
contrassegnato dall'estensione .css come negli esempi seguenti, tramite direttiva importo o tramite link:
<html>
<head>
<title>Esempio</title>
<link rel="stylesheet" type="text/css" href="'''foglio_di_stile.css'''">
</head>
o
<html>
<head>
<title>Esempio</title>
<style type="text/css">
@import url(foglio_di_stile.css);
</style>
</head>
• Inserendo, sempre all'interno dell'<head> tra gli specifici tag <style> e </style> le dichiarazioni css.
<html>
<head>
<title>Esempio</title>
<style type="text/css">
codice css
</style>
</head>
• Inline all'interno degli elementi
Una regola CSS
Le regole CSS sono strutturate secondo il seguente schema (gli spazi sono tutti facoltativi):
selettore {
proprietà1 : valore1;
proprietà2 : valore2, valore3;
}
Gli elementi sono illustrati di seguito.
23
CSS (informatica)
Selettori
Selettori di tipo
I selettori di tipo applicano la regola a tutti gli elementi della pagina del tipo determinato. Esempi:
body {
[...]
}
o
p {
[...]
}
Classi
Le classi applicano la regola a tutti gli elementi della pagina che presentano la proprietà class="nome_classe". La
sintassi CSS è la seguente:
.nome_classe {
[...]
}
Identificatori
Gli identificatori (comunemente ID) applicano la regola a quell'elemento della pagina che presenta la proprietà
id="nome_identificatore". Gli ID contraddistinguono elementi unici. La sintassi CSS è la seguente:
#nome_identificatore {
[...]
}
Pseudoclassi
Le pseudoclassi identificano elementi in base alle loro proprietà.
• first-child individua un elemento solo se è il primo figlio dell'elemento padre. Così quindi
p:first-child {
[...]
}
individuerà nel codice (X)HTML sottostante solo il primo paragrafo.
<body>
<p>Lorem ipsum</p>
<p>Lorem ipsum</p>
<p>Lorem ipsum</p>
</body>
• link e visited si applicano ai collegamenti. La prima identifica i collegamenti non visitati, la seconda quelli visitati.
La sintassi CSS è:
a:link {
[...]
}
24
CSS (informatica)
• active, focus e hover identificano gli elementi solo in particolari condizioni, la prima se l'elemento è attivo, la
seconda se è selezionato, la terza se il puntatore è sopra di lui. Quindi
p:hover {
[...]
}
si applicherà solo se il puntatore del mouse andrà sopra un paragrafo e solo per il tempo che vi rimarrà.
• lang si utilizza per identificare gli elementi di una certa lingua ma il suo supporto è esiguo.
Pseudoelementi
Gli pseudoelementi identificano solo una parte di un elemento, senza la necessità di utilizzare la marcatura
(X)HTML.
• first-line individua solo la prima linea di un paragrafo. Se la finestra del browser cambia dimensione si adatterà
automaticamente alla nuova dimensione della linea. La sintassi CSS è la seguente:
p:first-line {
[...]
}
• first-letter individua solo il primo carattere di un elemento.
• before e after sono due pseudoclassi utilizzate nella creazione dei contenuti generati. Non individuano un
elemento, ma una posizione dove creare i contenuti. Sono poco utilizzate, dato il mancato supporto di Internet
Explorer.
Selettore di discendenza, figlio e fratello
Identificano solamente gli elementi che si trovino in una particolare condizione di discendenza nella struttura
(X)HTML della pagina.
• Il selettore di discendenza identifica solo gli elementi contenuti in altri elementi. Così
p span {
[...]
}
identifica solo gli elementi <span> contenuti in elementi <p>.
• Il selettore figlio identifica invece solo gli elementi che siano contenuti direttamente nell'elemento padre. Così
div > p {
[...]
}
individua solo i <p> contenuti direttamente in un <div>.
• Il selettore fratello identifica il primo elemento immediatamente successivo ad un altro con cui condivida lo stesso
padre. Così
h1 + p {
[...]
}
individua solo il primo <p> fratello di <h1>
25
CSS (informatica)
Selettore di attributi
Il selettore di attributi permette, tramite la sintassi che segue, di identificare elementi (X)HTML in base ai loro
attributi.
a[title=Esempio]{
[...]
}
Questa regola si applica solo agli elementi <a> che presentano l'attributo title="Esempio". I selettori di attributi sono
molti e permetterebbero un controllo eccellente della pagina, ma Internet Explorer non li supporta ed il loro uso è
quindi molto limitato.
Proprietà
Le proprietà CSS sono molto numerose, circa 60. Le più utilizzate sono:
• background. Definisce lo sfondo di un elemento. È una scorciatoia (shorthand properties) per
background-attachment, background-color, background-image, background-position e background-repeat.
• border. Definisce il bordo di un elemento. È una scorciatoia (shorthand properties) per 'border-color, border-style
e border-width.
• color. Definisce il colore del testo di un elemento. Per definire lo sfondo si utilizza la proprietà background.
• float. Questa proprietà definisce un blocco flottante, ovvero che permette la disposizione di altri elementi ai suoi
lati.
• font. Definisce le proprietà del carattere. È una scorciatoia (shorthand properties) per font-family, font-size e
font-weight.
• margin e padding. Definiscono lo spazio circostante gli elementi. La prima lo spazio esterno ai bordi, la seconda
quello interno.
• text-align. Definisce l'allineamento degli elementi, tra cui il testo.
Valori
Se non specificata, una proprietà assume i valori predefiniti di ogni browser, o in seconda istanza lo stile utente
scelto, altrimenti può assumere uno dei seguenti:
•
•
•
•
•
•
•
•
inherit
auto
numero
percentuale
colore
URI
font
altri valori tipici di ogni proprietà
La stringa inherit specifica che la proprietà deve ereditare il valore dagli elementi da cui l'elemento discende.
La stringa auto ha significati molto diversi a seconda della properietà a cui viene assegnata.
Se i numeri sono contraddistinti da un'unità di misura è necessario che tale unità sia espressa (tranne che nel caso
dello zero). Tra il numero e l'unità non devono esserci spazi, come nell'esempio che segue.
p {
margin : 5px;
border: 1em;
padding: 0;
26
CSS (informatica)
}
I colori possono essere indicati con più di un sistema. Ad esempio il colore arancione può essere indicato con
#ff6600
#f60
rgb(255,102,0)
rgb(100%,40%,0%)
L'URL viene indicato nelle forme
url(http://esempio.it/file.html)
url("http://esempio.it/file.html")
I CSS permettono di indicare nella proprietà font-family più di un font, o una famiglia di font (serif e sans). In questo
modo il browser utilizzerà il primo che troverà installato sul sistema operativo. La dichiarazione utilizza questa
sintassi:
p {
font-family : "Arial", "Verdana", serif;
}
Browser e CSS
Il supporto completo e corretto delle specifiche CSS non è offerto da nessun browser attuale. Tuttavia esistono
browser che si avvicinano molto a questo risultato ed altri che invece ne sono molto lontani. La lista che segue è di
motori di rendering perché a loro è assegnato il compito di formattare la pagina secondo le istruzioni CSS.
• Trident (Internet Explorer e AOL Browser): Internet Explorer è attualmente il browser più diffuso e il suo
supporto molto scarso dei CSS è probabilmente il maggior freno al loro sviluppo. Explorer presenta infatti molti
bachi nella formattazione delle pagine, che le rendono diverse da quelle ottenute con altri browser. In aggiunta ai
bachi, Explorer non supporta assolutamente alcune porzioni delle specifiche CSS 2. Le mancanze più gravi sono
l'assenza di supporto per i contenuti generati e per il selettore di attributo. Gli unici strumenti a disposizione
dei webdesigner sono i commenti condizionali, una particolare funzionalità di Explorer che consente di inviare
istruzioni solo a questo browser. La sintassi dei commenti condizionali è la seguente:
<!--[if IE]>
codice esclusivamente per Internet Explorer
<![endif]-->
poiché <!-- introduce di norma un commento, i browser diversi da Explorer 5.0 o superiori non interpretano il
codice. I commenti condizionali permettono di specificare un foglio di stile specifico per Internet Explorer nel
modo che segue:
<!--[if IE]>
<link rel="stylesheet" type="text/css" href="'''foglio_di_stile_per_IE.css'''">
<![endif]-->
• Gecko (Firefox e Netscape): Gecko ha un ottimo supporto dei CSS 1 e 2 ed è per questo spesso utilizzato nella
verifica della resa delle pagine web.
• Presto (Opera): anche Presto offre un ottimo supporto dei CSS 1 e 2. Opera offre inoltre un'opzione che permette
all'utente di disattivare i fogli di stile o usarne di propri.
27
CSS (informatica)
• KHTML e WebKit (Safari, Chrome e Konqueror): KHTML è attualmente il motore che offre il maggior supporto
ai CSS, offrendo una parziale interpretazione anche dei CSS 3.
Oltre alle differenze di compatibilità, ogni motore di rendering aggiunge ai css standard nuovi elementi o proprietà.
Esempi di queste situazioni sono tutti i css che offre gecko che iniziano con "-moz", come per esempio :
-moz-border-radius(una proprietà per arrotondare i bordi di un elemento) o -moz-grabbing (un valore di cursor che fa
apparire il mouse come una manina).
CSS sui diversi dispositivi
Una utilissima funzione dei CSS è la possibilità di essere applicati solo sui dispositivi (media) specificati dall'autore.
La sintassi (X)HTML da utilizzare è la seguente.
<link rel="stylesheet" type="text/css" href="foglio.css" '''media="screen"'''>
Il codice precedente associa il foglio di stile solo (in teoria) ai browser standard per computer desktop e portatili. I
valori dell'attributo media sono i seguenti:
• screen (desktop e laptop)
• handheld (PDA e smartphone)
•
•
•
•
•
•
•
•
print (stampanti)
braille (browser braille)
embossed (stampanti braille)
projection (proiezioni)
speech o aural (sintetizzatori vocali)
tty (telescriventi)
tv (televisori)
all (qualsiasi dispositivo)
Sebbene il numero dei dispositivi gestibili tramite CSS sia notevole, soltanto i primi tre sono supportati in maniera
sufficiente. Il media screen è quello standard cui si fa riferimento. Il media handheld è specifico per i palmari, ma
alcuni browser per palmari tentano, spesso con scarso successo, di interpretare anche i fogli marcati con screen, per
cui si preferisce in genere marcare con handheld sia il foglio per lo schermo che quello per il palmare e poi usare
quest'ultimo per sovrascrivere le istruzioni del primo. Il media print codifica la pagina per la stampa, è supportato
discretamente. Un supporto completo è garantito da Opera.
Fogli di stile preferiti e alternativi
Come descritto, ad ogni pagina si possono collegare più fogli di stile. Tuttavia è anche possibile far scegliere
all'utente quali applicare. Per farlo si definiscono innanzitutto i fogli di stile permanenti, cioè non disattivabili,
secondo la sintassi già vista. Poi si definiscono i fogli preferiti, cioè attivi al caricamento della pagina, ma
disattivabili, aggiungendo l'attributo <title> come nell'esempio che segue:
<link rel="stylesheet" type="text/css" href="foglio_preferito.css" '''title="Esempio1"'''>
A questo punto possiamo specificare fogli di stile alternativi cioè non attivi al caricamento, ma attivabili dall'utente,
come nell'esempio che segue:
<link rel="'''alternate''' stylesheet" type="text/css" href="foglio_alternativo.css" '''title="Esempio2"'''>
Per attivare e disattivare i fogli di stile l'utente può ricorrere all'apposito menu del suo browser, tuttavia Internet
Explorer non offre questa possibilità quindi è necessario creare uno script Javascript che svolga la funzione di
sostituire i fogli. Il codice è stato pubblicato la prima volta su (EN) A List Apart [3] ed è ora comunemente utilizzato.
Tuttavia se questo script è facile da mettere in opera per gli sviluppatori, richiede un browser moderno con un buon
28
CSS (informatica)
supporto del DOM, oltre che avere attivati sia Javascript e i cookie. Un sistema più complesso ma molto più robusto
può essere uno script lato server come PHP. Un esempio è disponibile sempre sullo stesso sito [4].
Voci correlate
•
•
•
•
•
Accessibilità
Browser
Pagina web
W3C
HTML
Altri progetti
•
Wikibooks contiene testi o manuali sui CSS
Collegamenti esterni
Specifiche e strumenti
•
•
•
•
•
•
(EN) Specifiche CSS 1 [5]
Traduzione in italiano [6]
(EN) Specifiche CSS 2 [7] e CSS 2.1 [8]
Traduzione in italiano della CSS 2 [9]
(EN) Progetto CSS 3 [2]
(EN) Validatore CSS [10] del W3C
Guide ed esempi
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
CSS.HTML.it [11] Guide, articoli di approfondimento e tutorial sui CSS - di HTML.it
CSS 3 - tutti gli approfondimenti [12] di HTML.it
Il posizionamento CSS (prima parte) [13]
Organizziamoci al meglio per progettare un foglio di stile CSS [14]
(EN) CSS Town [15] - CSS portale & galleria.
constile.org [16] - Sito dedicato all'uso dei CSS
Proprietà CSS2 [17] - Lista completa delle proprietà CSS2 con descrizione delle funzionalità, valori e supporto dei
browser (a cura del Laboratorio di accessibilità e usabilità).
CSS Zen Garden [18] - Esempi avanzati di siti disegnati con i fogli di stile.
CSS Zen Sentiero [19] - l'omologo italiano di CSS Zen Garden.
(EN) Css W3c Schools [20] - Tutorial, Esempi, Reference.
Tutorial ed esempi pratici [21]
HTML.net [22] Impara i CSS
29
CSS (informatica)
30
Note
[1] http:/ / www. w3. org/ TR/ CSS
[2] http:/ / www. w3. org/ Style/ CSS/ current-work
[3] http:/ / www. alistapart. com/ articles/ alternate
[4] http:/ / www. alistapart. com/ articles/ phpswitch/
[5] http:/ / www. w3. org/ TR/ CSS1
[6] http:/ / www. osservatoriosullacomunicazione. com/ w3c/ rec-css1. html
[7] http:/ / www. w3. org/ TR/ 1998/ REC-CSS2-19980512/
[8] http:/ / www. w3. org/ TR/ CSS21
[9] http:/ / www. diodati. org/ w3c/ css2/ cover. html
[10] http:/ / jigsaw. w3. org/ css-validator/
[11] http:/ / css. html. it/
[12] http:/ / css. html. it/ articoli/ lista/ 179/ css-3/
[13] http:/ / read. melodycode. com/ tutorials/ 593/ il_posizionamento_css_prima_parte. html
[14] http:/ / read. melodycode. com/ tutorials/ 243/ organizziamoci_al_meglio_per_progettare_un_foglio_di_stile_css. html
[15] http:/ / www. csstown. com
[16] http:/ / www. constile. org
[17] http:/ / lau. csi. it/ risorse/ CSS2/ index. shtml
[18] http:/ / www. csszengarden. com/ tr/ italiano
[19] http:/ / www. sentieroimpresa. it/ csszensentiero. htm
[20] http:/ / www. w3schools. com/ css/ default. asp
[21] http:/ / www. webmasterpoint. org/ webdesign/ css/ home. asp
[22] http:/ / it. html. net/ tutorials/ css/ introduction. asp
Collegamento ipertestuale
In informatica, un collegamento ipertestuale (in inglese hyperlink, spesso
abbreviato in link, usato anche in italiano) è un rinvio da un'unità informativa su
supporto digitale ad un'altra. È ciò che caratterizza la non linearità
dell'informazione propria di un ipertesto.
Un collegamento ipertestuale ha lo scopo di condurre ad ulteriori unità
informative (documenti, immagini, etc.) a partire da una prima unità ad esse
correlata.
Collegamento ipertestuale a Wikipedia
Un collegamento ipertestuale normalmente può essere distinto dal resto del documento per qualche sua peculiarità
grafica; la più tipica è una sottolineatura (vedi immagine). L'attivazione di un collegamento viene effettuata
attraverso un clic del mouse, cui segue la visualizzazione della destinazione del collegamento.
Storia e società
I collegamenti ipertestuali furono concepiti negli anni sessanta; la loro diffusione tuttavia esplose veramente solo con
l'espansione di Internet, dove i collegamenti ipertestuali uniscono come una miriade di fili gli innumerevoli siti della
rete. Senza i collegamenti, infatti, gran parte della funzionalità e praticità di Internet verrebbe a mancare,
allontanando gli utenti meno pratici.
Con la diffusione di massa di Internet, i collegamenti ipertestuali sono stati associati indissolubilmente al tag <a>,
che si usa nel linguaggio HTML per generarli in un browser, come in questo esempio:
<a href="http://it.wikipedia.org">Wikipedia</a>
che diventa semplicemente: Wikipedia.
Al giorno d'oggi, i collegamenti sono anche un'unità di misura della notorietà di un sito (Link popularity): tanti più
collegamenti ipertestuali conducono ad un sito, tanto più alta deve essere la sua qualità. Su questo principio si basa
Collegamento ipertestuale
anche Google.
Con il diffondersi di siti amatoriali/non profit, che quindi tipicamente non possono permettersi costose pubblicità ma
che devono sostenere le spese di mantenimento del sito stesso, si è andata diffondendo la pratica dello scambio di
link: due o più siti, spesso con tematiche comuni, si pubblicizzano l'un l'altro, gratuitamente; lo scopo di ciò è il
tentativo di unire il parco visitatori, che potrebbero così divenire utenti sia dell'uno che dell'altro sito, aumentando
così il flusso di traffico dei siti coinvolti e quindi la visibilità, la notorietà e gli incassi derivanti da banner.
Collegamenti profondi (deep linking)
L'approccio, molto diffuso, di pubblicare in un sito dei collegamenti diretti a pagine interne di un altro sito è detto
deep linking, e non sempre è pratica permessa: ci sono alcuni siti che vietano i collegamenti profondi [1] ,
costringendo quindi i visitatori a cercare la pagina dove sarebbero dovuti venir rimandati dal sito di provenienza.
I motivi di questo tipo di divieti possono essere facilmente di natura economica, dal momento che un utente, se
costretto a trovare un articolo in un sito (anziché avere il collegamento già pronto), probabilmente vedrà più pagine
di quello stesso sito, e quindi più pubblicità (in forma di banner), comportando quindi più guadagni per il gestore del
sito contenente la pagina desiderata.
Collegamenti permanenti
A volte, specie in siti aggiornati di frequente (tipicamente i Blog), viene reso disponibile un collegamento
permanente, abbreviato in permalink; questo è un collegamento garantito per durare nel tempo, e che porterà
all'articolo desiderato anche quando questo sarà considerato "vecchio" e quindi non più facilmente raggiungibile
perché sostituito in visibilità da altri articoli più recenti.
Collegamenti ipertestuali in Wikipedia
Wikipedia ha proprio nei collegamenti ipertestuali uno dei suoi punti di forza rispetto ad una enciclopedia cartacea: i
collegamenti permettono di passare con facilità da un argomento all'altro, aumentando considerevolmente la
fruibilità dei contenuti.
Attualmente, i tipi di collegamento in Wikipedia sono tre:
• collegamenti interni (wikilink), cioè tra pagine di una stessa Wikipedia;
• collegamenti interwiki, cioè tra pagine di Wikipedia in lingue diversa ma uguale argomento;
• collegamenti interprogetto, cioè tra voci di diversi progetti Wikimedia che hanno argomento comune.
Voci correlate
•
•
•
•
•
•
•
•
Aiuto:Link
Ipertesto
Permalink
Deep linking
Scambio di link
Hot-link
Landing page
Mappa immagine
31
Collegamento ipertestuale
Note
[1] Vedi ad esempio (FR, NL, EN) Irisnet (http:/ / www. stib. irisnet. be/ msgN. htm).
32
33
Interazione
Usabilità del web
L'usabilità del web o web usability è l'applicazione dei principi dell'usabilità in quegli ambiti in cui la navigazione
del web può essere considerata come un paradigma generale (o "metafora") per costruire una interfaccia grafica
(GUI).
La web usability è un approccio della progettazione per rendere i siti web facili da usare per l'utente finale, senza
richiedere all'utente di sottostare a una formazione specifica. L'utente deve essere in grado di mettere in relazione in
modo intuitivo le azioni che ha bisogno di compiere nella pagina web con altre interazioni che svolge fisicamente
nella vita quotidiana, come ad esempio premere un pulsante per ottenere un'azione. L'obiettivo principale della web
usability è in sintesi:
1. Presentare l'informazione all'utente in modo chiaro e conciso
2. Offrire all'utente le scelte corrette, in una maniera che risulti ovvia
3. Eliminare ogni ambiguità relativa alle conseguenze di un'azione (es. fare clic su cancella/rimuovi/compra)
4. Mettere la cosa più importante nella posizione giusta della pagina web o dell'applicazione web.
Metodologia
Grazie ai risultati derivanti dalla ricerca nel campo dell'usabilità è possibile sviluppare metodologie per migliorare
l'usabilità del web stessa.
eCommerce
Nel contesto dei siti di eCommerce (commercio elettronico), il significato di usabilità del web è limitato
all'efficienza: effettuare vendite e/o eseguire altre operazioni importanti nel campo affaristico.
La web usability ha ricevuto una rinnovata attenzione quando molti dei primi siti di eCommerce hanno iniziato a
fallire nel 2000. Mentre durante l'emergenza di internet negli anni novanta furono considerati indispensabili
complicati design grafici per un'applicazione di e-businness di successo, i protagonisti della web-usability dicevano
praticamente che era vero il contrario. Essi sostenevano il "KISS principle" (Keep It Simple, Stupid, ossia "falla
semplice, stupido"), che aveva dato prova di avere effetto nell'attirare l'attenzione dell'utente.
Bibliografia
• Francesca Anzalone, Filippo Caburlotto, Comunicare in rete l'usabilità, Milano, Lupetti - Editori di
comunicazione, 2002
• Paolo Bottazzini, Roberto Fietta, Dario Fonti, Sergio Mandelli, Laura Ponasso, Web usability, Tecniche Nuove,
Milano, 2003
• Luisa Carrada, Scrivere per Internet, Lupetti, Milano, 2000
• Steve Krug, Don't make me think, Hops libri, Milano, 2001
• Jakob Nielsen, Web usability, Apogeo, Milano, 2000, ISBN 88-7303-686-4
• Jakob Nielsen, Homepage usability. 50 siti Web analizzati, Apogeo, Milano, 2002, ISBN 88-7303-848-4
• Jakob Nielsen, Hoa Loranger, Web usability 2.0. L'usabilità che conta, Apogeo, Milano, 2006
• Sofia Postai, Siti che funzionano 2.0, Hops Libri, Milano, 2004
• Marco Sentinelli, Usabilità dei nuovi media, Carocci, Roma 2003
Usabilità del web
• Luca Spinelli, L'italia che non sa usare il computer, in «Login», Gruppo Editoriale Infomedia, Pisa, 2006
• Michele Visciola, Usabilità dei siti web, Apogeo, Milano, 2000
Voci correlate
•
•
•
•
Accessibilità (informatica)
Ergonomia cognitiva
Interfaccia grafica
Usabilità
Collegamenti esterni
• Usability.gov [1] — usability basics with focus on web usability
• Evaluating Web Sites for Accessibility [2] — accessibility is a crucial subset of usability for people with
disabilities. This W3C/WAI [3] suite includes a section on involving users in testing for accessibility.
• Usability News [4] from the Software Usability Research Laboratory at Wichita State University
• Usability Professionals' Association [5] — Organization for people practicing and promoting usability
• A list of web usability methods [6]
• Jakob Nielsen's Alertbox [7] — A bi-weekly column about current issues in web usability
Guide online
• The (Usable) Web Style Guide [8]
• User In Your Face [9] — A free, online book about user interface design, written in installments
Note
[1]
[2]
[3]
[4]
[5]
[6]
[7]
[8]
[9]
http:/ / www. usability. gov/
http:/ / www. w3. org/ WAI/ eval/ Overview. html
http:/ / www. w3. org/ WAI/
http:/ / www. surl. org/ usabilitynews/
http:/ / www. usabilityprofessionals. org/
http:/ / jthom. best. vwh. net/ usability/
http:/ / www. useit. com/ alertbox/
http:/ / www. webstyleguide. com/
http:/ / www. usabilityinstitute. com/ resources/ userInYourFace/ userInYourFace. htm
34
Commercio elettronico
Commercio elettronico
L'espressione commercio elettronico viene utilizzata
per indicare l'insieme delle transazioni per la
commercializzazione di beni e servizi tra produttore
(offerta) e consumatore (domanda), realizzate tramite
Internet.
Nell'industria delle telecomunicazioni si può intendere
l'e-commerce anche come l'insieme delle applicazioni
dedicate alle transazioni commerciali
Secondo una terza definizione il commercio elettronico
è la comunicazione e la gestione di attività commerciali
attraverso modalità elettroniche, come l'EDI (Electronic
Data Interchange) e con sistemi automatizzati di
raccolta dati[1] .
Secondo una ricerca italiana del 2008[2] l'e-commerce
in Italia ha un valore stimato di 4,868 miliardi di euro
nel 2007, con una crescita del fatturato del 42,2%. Nel
2007 sono stati eseguiti circa 23 milioni di ordini on
line in Italia.
Evoluzione del termine
Il significato del termine "commercio elettronico" è
mutato col passare del tempo. All'inizio indicava il
supporto alle transazioni commerciali in forma
elettronica, generalmente ricorrendo a una tecnologia
denominata Electronic Data Interchange (EDI,
introdotta alla fine degli anni settanta) per inviare documenti commerciali come ordini d'acquisto o fatture in formato
elettronico.
In seguito vennero aggiunte delle funzioni che possono venire denominate in modo più accurato come "e-commerce"
-- l'acquisto di beni e servizi attraverso il World Wide Web ricorrendo a server sicuri (caratterizzati dall'indirizzo
HTTPS, un apposito protocollo che crittografa i dati sensibili dei clienti contenuti nell'ordine di acquisto allo scopo
di tutelare il consumatore), con servizi di pagamento on-line, come le autorizzazioni per il pagamento con carta di
credito.
35
Commercio elettronico
I fattori chiave per avere successo nell'e-commerce
Per realizzare un'attività di commercio elettronico di successo sono necessari alcuni fattori chiave. Tra i principali
ricordiamo:
1. Generazione di valore per il cliente. Il venditore può raggiungere questo obiettivo offrendo un prodotto o un
assortimento in grado di attirare clienti potenziali a un prezzo competitivo come accade nel commercio
tradizionale.
2. Offerta di servizi e prestazioni. L'offerta di un'esperienza di acquisto con un alto livello informativo e con un tono
amichevole verso il cliente come se fossimo nel negozietto sotto casa può permettere di raggiungere questi
traguardi.
3. Realizzare un sito Internet accattivante. Il corretto accostamento di colori, elementi grafici, animazione,
fotografie, caratteri tipografici e un rapporto tra spazio della pagina e spazio occupato da testo e immagini può
risultare determinante a tale riguardo.
4. Incentivare il cliente all'acquisto e successiva fidelizzazione. La politica commerciale in tal senso può
comprendere buoni sconto, offerte speciali e varie tipologie di sconto. Può essere utile il ricorso anche a siti
affiliati con la realizzazione di scambio di link come pure la realizzazione di campagne pubblicitarie comuni ad
altri siti.
5. Rapporto personalizzato con la clientela. Siti internet che siano il più possibile personalizzabili dal cliente o
tramite interfacce apposite, suggerimenti di acquisto e offerte speciali ad personam possono essere degli efficaci
sostituti di un contatto diretto commesso-cliente come avviene nei negozi tradizionali.
6. Organizzazione di un senso di comunità tra i visitatori. Chat, Gruppi di discussione su Internet, in modo da
ricevere i suggerimenti dei visitatori, programmi di fidelizzazione e integrazioni commerciali con altri siti
possono contribuire a rafforzare questo sentimento tra gli utenti.
7. Offrire affidabilità e sicurezza. Server in parallelo, ridondanza hardware, tecnologia a prova di errore, crittografia
dei dati e firewall possono migliorare notevolmente questo aspetto.
8. Il rapporto con la clientela va visto in un'ottica a tutto campo, assicurandosi che tutti i dipendenti, i fornitori e i
partner abbiano una visione unica e completa del cliente stesso. Attenzione però perché il cliente potrebbe non
gradire un'esperienza del tipo Grande Fratello, giudicandola troppo intrusiva.
9. Gestione di tutto il vissuto commerciale del cliente. I negozianti on-line sviluppano questo aspetto gestendo ogni
contatto con il cliente come se fosse parte di un'esperienza, che a sua volta si identifica con il marchio.
10. Snellimento dei processi di business, se possibile attraverso una reengineering e il ricorso all'information
technology.
11. Realizzare un sito facile da utilizzare senza assistenza, di tipo self-service in modo che i clienti siano
indipendenti. In questo modo i clienti si sentiranno più indipendenti e autonomi.
12. Assistere i clienti nella loro attività di consumatori. I negozianti on-line possono aiutare la clientela offrendo
assistenza con un'ampia informazione comparativa sui prodotti e servizi offerti e con delle buone funzioni di
ricerca. La presenza di informazioni sui componenti e commenti sulla sicurezza e salute dei prodotti possono
supportare i negozianti on-line nell'individuare le funzioni da assegnare ai clienti.
13. Realizzare un modello imprenditoriale solido. Se questo fattore fosse stato presente nei manuali del 2000,
probabilmente la maggioranza delle dot.com di allora non sarebbe fallita.
14. Progettare una filiera informatica, in cui ciascuno dei partecipanti si focalizza su un numero "limitato" di
competenze sui prodotti o servizi offerti - ovvero l'opposto di un'attività generalista (i negozi on-line, a seconda di
come sono stati programmati, possono sembrare generalisti o specializzati).
15. Mantenersi il più possibile aggiornati per quanto riguarda le soluzioni tecnologiche adottate sul sito, tenendo
comunque presente che le basi del commercio rimarranno inalterate nel tempo.
16. Realizzare un'organizzazione in grado di rispondere agilmente e prontamente ai mutamenti che avverranno in
ambito economico, sociale e fisico della società in cui si opera.
36
Commercio elettronico
Problematiche del commercio elettronico
Anche se un fornitore di beni e servizi di Commercio Elettronico seguisse in maniera rigorosa i sopracitati 16 "fattori
chiave" per realizzare una strategia di vendita on-line, possono tuttavia sorgere ugualmente delle difficoltà. Tra le
principali citiamo:
1. Difetti di comprensione del comportamento della clientela, vale a dire come e perché acquistano un certo
prodotto. Se i produttori e i venditori non sono in grado di cogliere le abitudini di acquisto dei consumatori, come
pure le aspettative e le motivazioni, anche un prodotto blasonato o rinomato può non raggiungere i target di
vendita prefissati. Il commercio elettronico potrebbe ovviare a tale potenziale inconveniente con ricerche di
mercato più aggressive e mirate, simili a quelle intraprese dai canali di vendita tradizionali.
2. Mancanza di analisi dello scenario concorrenziale. È possibile disporre delle capacità tecniche per realizzare
un'attività di vendita di libri on-line, ma potrebbe essere che manchi la volontà per competere con Amazon.com.
3. Incapacità di prevedere le reazioni nell'ambiente in cui opera l'impresa. Cosa faranno i concorrenti? Introdurranno
marchi in concorrenza con il nostro o addirittura potrebbero realizzare dei siti web analoghi al nostro e farci
concorrenza. Amplieranno i servizi offerti? Cercheranno di sabotare il sito di un concorrente? Scoppierà la guerra
dei prezzi? Come reagirà il governo? Per attenuare queste possibili conseguenze è consigliabile analizzare la
concorrenza, i settori industriali e i mercati coinvolti, proprio come si farebbe nel caso di un'attività tradizionale.
4. Sovrastima delle competenze aziendali. I dipendenti, il sistema hardware, i software adottati e i flussi di
informazione tra questi soggetti, possono tutti insieme padroneggiare la strategia adottata? I negozianti on-line
sono riusciti a formare adeguatamente i propri dipendenti e a sviluppare le competenze necessarie?. Queste
tematiche possono rendere necessarie una pianificazione delle risorse maggiormente dettagliata e una formazione
dei dipendenti più estesa.
5. Mancanza di coordinazione. Se i controlli e la reportistica non bastano, è possibile cambiarli adottando una
struttura organizzativa maggiormente flessibile, affidabile e lineare, anche se non è detto che questo cambiamento
permetta di raggiungere un migliore coordinamento interno.
6. Incapacità nell'assicurarsi l'impegno dei vertici aziendali. Spesso la conseguenza principale si traduce
nell'impossibilità di raggiungere un determinato obiettivo societario a causa delle scarse risorse allocate a
quest'ultimo. Si consiglia di coinvolgere fin dall'inizio i vertici aziendali nella nuova avventura del commercio
elettronico.
7. Incapacità nell'assicurarsi l'impegno da parte dei dipendenti. Se i progettisti non traducono in modo chiaro la loro
strategia ai sottoposti, oppure non riescono a delineare loro l'intero quadro in cui si troveranno a operare, un
possibile rimedio può essere quello di offrire un percorso di formazione dedicato, come pure di fissare uno
schema di incentivi ai dipendenti.
8. Sottovalutazione dei tempi richiesti per il raggiungimento degli obiettivi aziendali. La realizzazione di un'impresa
di e-commerce può richiedere un considerevole dispendio di tempo e danaro, e l'incapacità di comprendere la
giusta sequenza dei processi imprenditoriali e la tempistica relativa a tali operazioni può portare a rilevanti
aumenti dei costi, rispetto a quanto preventivato. Una pianificazione del progetto base, un'analisi di tipo critical
path, critical chain, o PERT può attenuare i disagi. La capacità di generare profitti può essere sacrificata per
raggiungere una determinata quota di mercato.
9. Incapacità di rispettare la pianificazione dei tempi. Una scarsa verifica del rispetto degli obiettivi fissati
inizialmente come pure un ridotto controllo della performance aziendale rispetto a quanto ipotizzato in fase di
pianificazione possono far sorgere delle difficoltà nella conduzione aziendale. È possibile ovviare a questi
inconvenienti con dei tipici strumenti di gestione aziendale: benchmarks (indicatori dell'attività dei concorrenti
presi a riferimento), traguardi interni di performance, analisi della variazione degli indicatori aziendali, istituzione
di penalizzazioni per il conseguimento di performance negativa o, viceversa, ricompense per il raggiungimento di
obiettivi aziendali, e, infine, misure per riallineare l'attività aziendale.
37
Commercio elettronico
Il problema della sicurezza
Una delle problematiche più sentite nel mondo dell'e-commerce è indubbiamente la sicurezza nelle modalità di
pagamento. Ad oggi, le modalità più diffuse sono il bonifico bancario, il contrassegno e il pagamento con la carta di
credito, sicuramente più interessato da questo problema. Inizialmente, il trasferimento delle informazioni e dei dati
personali tra venditore e cliente avveniva in chiaro. Questo costituiva un enorme problema per la sicurezza, in quanto
i dati trasferiti erano suscettibili di essere intercettati e quindi utilizzati da terzi per operazioni al di fuori della pratica
commerciale in atto. Oggi, questa pratica di trasferimento dei dati è stata abbandonata, a favore di pratiche più sicure
che garantiscano una maggiore riservatezza delle informazioni personali e che quindi assicurino la bontà delle
transazioni.
In particolare, la maggior parte dei siti di e-commerce odierni utilizzano livelli di crittografia elevati quali, ad
esempio:
• Transport Layer Security (SSL/TLS). L'abbinamento di questo protocollo al normale HTTP permette di ottenere
un nuovo protocollo: l'HTTPS. Questi garantisce l'invio delle informazioni personali sottoforma di pacchetti
criptati. In questo modo, la trasmissione delle informazioni avviene in maniera sicura, prevenendo intrusioni,
manomissioni e falsificazioni dei messaggi da parte di terzi. Il protocollo HTTPS garantisce quindi tanto la
trasmissione confidenziale dei dati, quanto la loro integrità.
Ad oggi è sicuramente il sistema più usato, in quanto è supportato
dalla maggior parte dei browser (Mozilla Firefox, Internet Explorer,
Safari, Opera,...) e non necessita di alcun software specifico o
La maggior parte dei browser contraddistingue con
password. Le pagine protette da questo protocollo sono facilmente
un lucchetto i siti protetti
riconoscibili, in quanto la scritta "https" precede l'indirizzo del sito
protetto e le sue pagine vengono contrassegnate da un lucchetto, visualizzabile nella parte inferiore del proprio
browser.
• Secure Electronic Transaction (SET). Questo protocollo nasce dalla collaborazione di Visa e MasterCard allo
scopo di rendere più sicure le operazioni di pagamento online, garantendo una maggiore segretezza e autenticità
dei dati.
Per utilizzare questo protocollo è però necessario che il venditore disponga sul suo server di alcuni software e che
il pc del compratore sia munito di un wallet e di un PIN, rilasciatogli dalla compagnia che ha emesso la sua carta
di credito.
La grande novità del protocollo SET consiste nel sistema di autenticazione del venditore e del compratore: i
"contraenti" hanno, cioè, la possibilità di identificarsi con certezza prima che qualsiasi transazione abbia inizio.
Questo avviene attraverso l'utilizzo di certificati digitali, che vengono rilasciati alle due parti dal proprio istituto
bancario.
In questo modo, l'acquirente può verificare l'identità del venditore, acquisendo così una maggiore garanzia circa i
beni o i servizi che riceverà e il venditore può verificare a sua volta l'identità del compratore, acquisendo maggiori
garanzie circa il pagamento.
Affinché, quindi, il commercio elettronico possa svilupparsi è necessario che gli utenti (l'acquirente da un lato, il
venditore dall'altro) possano svolgere le loro transazioni serenamente, senza temere intromissioni esterne. In questo
senso, assume molta importanza la procedura di "autenticazione dell'utente". Generalmente, questa procedura
avviene tramite la richiesta da parte del server di uno username al quale è associata una password. Tuttavia, è stato
dimostrato che questo sistema non può essere considerato del tutto sicuro, in quanto i tempi di individuazione della
password da parte di terzi vanno sempre più riducendosi. Per questo motivo, oggi, viene sempre più consigliato
all'utente il cambio periodico della propria password. Questo avviene soprattutto per i sistemi di home banking che
prevedono che i propri utenti cambino obbligatoriamente la password con una cadenza fissa o che facciano uso di
una password "usa e getta" (one-time password) che viene sostituita ogni volta che si accede a un servizio.
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Commercio elettronico
Sebbene, la disciplina riguardante il commercio elettronico sia volta soprattutto alla tutela del consumatore, non
bisogna dimenticare l'equivalente diritto del venditore a operare sul mercato online in maniera serena. Una delle
principali problematiche che interessa colui che decide di offrire un bene o un servizio online è sicuramente il non
ripudio da parte dell'acquirente. In questa direzione opera l'utilizzo della firma digitale che fa sì che un contratto
firmato digitalmente non possa essere disconosciuto da coloro che l'hanno sottoscritto.
Inizialmente il trasferimento dei dati tra il sito di e-commerce e il cliente avveniva in chiaro. Questo costituiva un
possibile problema di sicurezza, soprattutto quando c'era un pagamento con carta di credito. Con l'avvento del Secure
socket layer questo rischio è stato ridotto, ma sono poi comparsi altri problemi quale il Phishing e la comparsa di
virus trojan che cercano di rubare informazioni utilizzabili per finalità losche.
Con la diffusione dell'e-commerce si sono diffuse truffe sempre più insidiose che colpiscono principalmente gli
acquirenti. I principali casi sono:
• Vendita di prodotti da siti civetta: al ricevimento del pagamento non viene inviata la merce, o viene solamente
simulata la spedizione. Problema presente anche su ebay con inserzioni truffa.
• Realizzazione di siti clonati con la finalità di rubare informazioni quali il codice della carta di credito.
• Aziende fallimentari che accumulano ordini, e introiti, senza la possibilità di evaderli.
La normativa italiana prevede che tutti i siti di commercio elettronico riportino nella home page la partita IVA e la
denominazione dell'azienda. I siti più importanti di e-commerce hanno un certificato digitale che consente di
verificare l'autenticità del sito visitato.
Il principale problema dal punto di vista delle aziende è la gestione degli ordini simulati, dove vengono indicate
generalità false o non corrette per l'invio dei prodotti. Per ridurre il problema molte aziende accettano solamente
pagamenti anticipati.
Il problema della sicurezza attiene anche alla tecnologia utilizzata per l'accesso all'e-commerce. Il cellulare è un
mezzo poco sicuro per navigare nei siti di e-commerce, e per effettuare pagamenti in genere (v. standard GSM).
Tipologia di prodotto
Alcune tipologie di prodotti o servizi appaiono maggiormente adattabili alle vendite online, mentre altri sono più
indicati per il commercio tradizionale. Le imprese di commercio elettronico che hanno realizzato le migliori
performance restando tuttavia un'entità totalmente virtuale (senza aprire fisicamente degli esercizi commerciali)
vendono solitamente prodotti informatici come i supporti di archiviazione, il recupero dei dati e il loro trattamento, la
vendita di brani musicali, i film, i corsi e i materiali didattici, i sistemi di comunicazione, il software, la fotografia e
le attività di intermediazione finanziaria. Tra queste imprese si segnala a titolo di esempio: Schwab, Google, eBay,
PayPal, Egghead, e Morpheus.
39
Commercio elettronico
I negozianti on-line sono in grado di
riscuotere un certo successo anche nel
caso in cui vendano anche dei prodotti
e servizi concreti, non digitali come
software o immagini on-line. I prodotti
non digitali che si prestano a essere
venduti on-line possono essere quelli
che creano imbarazzo nell'acquirente
(es. biancheria intima), e/o quei
prodotti che hanno caratteristiche
“standard” e che non necessitano di
essere provati o valutati “dal vivo” (es.
i libri).
Anche i pezzi di ricambio, sia per gli
utenti finali (es. lavastoviglie, lavatrici)
Il commercio on line è un'alternativa diretta all'acquisto di biancheria intima, ad esempio,
sia per le necessità di un'attività
presso il banco di un mercato.
industriale (es. pompe centrifughe),
possono essere considerati dei buoni
esempi di prodotti vendibili via Internet. Dato che i negozianti non accumulano pezzi di ricambio presso i
punti-vendita al dettaglio, spesso devono successivamente ordinarli; in quest'ultimo caso la competizione non è tra il
Commercio Elettronico e il Commercio tradizionale ma con il sistema di ordine al fornitore e/o al grossista. Un
fattore di successo in questa nicchia appare la possibilità di offrire al cliente un'informazione precisa e affidabile in
merito al prodotto di cui si necessita, per esempio elencando i pezzi di ricambio disponibili insieme al loro codice
identificativo.
Non appare pertanto sorprendente rilevare che, per le caratteristiche di virtualità (o, se tangibili, ad alto valore
aggiunto) e di possibile imbarazzo, gli acquisti di materiale pornografico e attività sessuali a esso correlate siano il
settore con il più alto margine di guadagno del Commercio Elettronico.
Viceversa, i prodotti che non sono idonei all'attività del Commercio Elettronico sono quelli con un basso rapporto
valore/peso, gli articoli che hanno una componente rilevante riguardo al loro odore, gusto o tattile, i beni che
necessitano di essere provati (es. camicie) e anche qualora sia rilevante vederli per cogliere tutte le sfumature di
colore.
Accoglienza del commercio elettronico
I consumatori hanno accolto il modello economico dell'e-commerce meno prontamente di quello che i suoi
proponenti si aspettavano. Anche in categorie di prodotti appropriati all'e-commerce, lo shopping elettronico si è
sviluppato solo lentamente. Diversi motivi potrebbero giustificarne la lenta diffusione, includendo:
• Dubbi riguardo la sicurezza. Molte persone non usano la carta di credito in Internet per timore di furti e frodi.
• Mancanza di gratificazione immediata con la maggior parte degli acquisti con Internet. Molta dell'attrattiva
nell'acquistare un prodotto sta nella gratificazione immediata di usare e mostrare l'acquisto. Tale attrattiva non c'è
quando il prodotto ordinato non arriva per giorni o settimane.
• Il problema dell'accesso al commercio in rete, specie per le famiglie povere e per le nazioni in via di sviluppo. La
scarsa diffusione di accessi ad Internet in tali settori riduce di molto il potenziale per il commercio elettronico.
• L'aspetto sociale dello shopping. Molta gente ama parlare al personale di vendita, agli altri clienti, o ai loro amici:
questo lato sociale dell'attrattiva della shopping-terapia non c'è con la stessa ampiezza nello shopping in internet.
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Commercio elettronico
Fornitori di servizi professionali per il commercio elettronico
•
•
•
•
PayPal
Yahoo!
Moneybookers
Terashop
Bibliografia
• e-Business and e-Commerce Infrastructure by Abijit Chaudhury & Jean-Pierre Kuilboer, (2002) McGraw-Hill,
ISBN 0-07-247875-6
• Customers.com by Pat Seybold (2001), Crown Business Books (Random House), ISBN 0-609-60772-3
• Kessler, M. (2003). More shoppers proceed to checkout online. Retrieved January 13, 2004 [3]
Voci correlate
• Bounce Rate
• Commercio elettronico Business-to-business
• Servizi di comparazione prezzi
•
•
•
•
Disintermediazione
Social commerce
Information brokering
Web marketing
Altri progetti
•
Wikimedia Commons contiene file multimediali su Commercio elettronico
Collegamenti esterni
• (EN) NetAcademy on Electronic Markets [4]
• Introduzione al Commercio Elettronico [5]
Note
[1]
[2]
[3]
[4]
[5]
Il commercio elettronico può inoltre comprendere anche il trasferimento di informazioni tra attività e EDI.
Ricerca sull'e-commerce in Italia 2008 di Casaleggio Associati (http:/ / www. casaleggioassociati. it/ e-commerce/ )
http:/ / www. usatoday. com/ tech/ news/ 2003-12-22-shoppers_x. htm
http:/ / www. electronicmarkets. org/
http:/ / commercioelettronico. freeunixhost. com/
41
Contenuto generato dagli utenti
Contenuto generato dagli utenti
La dizione contenuto generato dagli utenti (User-Generated Content o UGC in inglese) è nata nel 2005 negli
ambienti del web publishing e dei new media per indicare il materiale disponibile sul web prodotto da utenti invece
che da società specializzate. Essa è un sintomo della democratizzazione della produzione di contenuti multimediali
reso possibile dalla diffusione di soluzioni hardware e software semplici ed a basso costo.
Definizione dell'OECD
L’OECD [1] (Organisation for Economic Co-operation and Development) ha definito tre caratteristiche centrali per
gli UGC:
• 1. Requisiti di pubblicazione: mentre gli UGC possono essere elaborati da un utente e mai pubblicati in rete o
altrove, ci si focalizza su ciò che viene pubblicato in un qualche contesto, che sia su un sito internet accessibile da
tutti o su una pagina di un social network ristretto a un gruppo selezionato di persone (per esempio: studenti
universitari). Questo è un modo utile per escludere l’ e-mail, chat e simili.
• 2. Sforzo creativo: questo implica che una certa quantità di sforzo creativo sia impiegato nella costruzione del
materiale o nell’adattamento di qualcosa di preesistente per creare qualcosa di nuovo: questo significa che gli
utenti devono aggiungere un proprio valore al lavoro. Lo sforzo creativo dietro agli UGC spesso ha un elemento
collaborativo, come nel caso di siti web che gli utenti possono cambiare collaborativamente. Per esempio, copiare
semplicemente un pezzo di uno show televisivo e “postarlo” in un sito web che pubblica materiale video (attività
frequente nei siti UGC) non può essere considerato UGC. Se un utente carica le sue fotografie, oppure esprime i
suoi pensieri in un blog o crea un nuovo video musicale, questo può essere considerato UGC. Tuttavia è difficile
stabilire quale sia il livello minimo di sforzo creativo ammissibile, e rimane una valutazione dipendente dal
contesto.
• 3. Creazione al di fuori delle pratiche e delle routine professionali: il contenuto generato dagli utenti è
generalmente creato fuori dalle routine e dalle pratiche professionali. Spesso non ha un contesto di mercato
istituzionale o commerciale. In casi estremi, l’UGC può essere prodotto da non professionisti senza l’attesa di un
profitto o di una remunerazione. Fattori motivazionali includono: la connessione con altri utenti, ottenere un certo
livello di notorietà, prestigio e il desiderio di esprimersi.
Esempi
Esempi di contenuto generato dagli utenti sono foto e video digitali, blog, podcast e wiki. Esempi di siti web che si
basano su questa filosofia sono Flickr, Friends Reunited, FourDocs, OpenStreetMap, YouTube, Second Life e
Wikipedia.
Una declinazione del contenuto generato dagli utenti e lo user generated marketing, pubblicità, messaggi e
comunicazioni create dagli utenti. Due esempi italiani sono 123brand.it e Zooppa.
Un esempio di marketing musicale è stato fornito dal progetto "amore in chat" di Luca Leoni, cantautore pugliese.
(primo risultato nella ricerca di Google su "video ugc").
L'avvento del contenuto generato dagli utenti segna una svolta nelle aziende che si occupano di media, dalla
creazione di contenuti in linea alla creazione di ambienti e strumenti per permettere a non professionisti (ovvero la
"gente comune") di pubblicare i propri contenuti in luoghi importanti.
La British Broadcasting Corporation (BBC), ad esempio, organizzò un gruppo di prova "User-Generated Content"
(UGC) composto da tre persone, nell'aprile del 2005. A seguito dell'attacco terroristico di Londra del 7 luglio 2005 e
dell'incendio del deposito petrolifero dell'Hertfordshire nello stesso anno, il gruppo divenne permanente e venne
ampliato, riflettendo l'arrivo del cittadino giornalista nei media principali. Durante il disastro di Buncefield, la BBC
ricevette oltre 5.000 foto dai suoi spettatori. Il dibattito sulle vignette di Maometto (gennaio 2006) portò a ricevere
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Contenuto generato dagli utenti
oltre 22.000 email da parte degli spettatori nelle prime due settimane. Di norma la BBC non remunera i contenuti
generati dai suoi spettatori.
In anni recenti i contenuti generati dagli utenti sono stati per alcuni di essi una strada verso il successo. La canzone
umoristica Because I Got High, di Afroman, divenne la più richiesta nelle radio statunitensi nel luglio 2002, grazie al
suo successo su Napster. Nell'estate del 2006, Brooke Brodack siglò un contratto per lo sviluppo di talenti, dopo la
comparsa delle sue brevi scenette su YouTube. Le aziende si stanno sempre più interessando allo sfruttamento di
spazi intesi in origine per i contenuti generati dagli utenti, come evidenziato dallo scandalo Lonelygirl15 su
YouTube, dove un finto videoblog venne usato per promuovere una aspirante attrice.[2]
Voci correlate
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buzzword
giornalismo dei cittadini
Sistema di reputazione - spesso usato per valutare il contenuto generato dagli utenti
Resident (Second Life)
Current TV - una stazione televisiva via cavo che si affida massicciamente ai contenuti generati dagli spettatori
Social media
TheBlogTV - media company user generated
Collegamenti esterni
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123brand.it [3] Esempio di user generated marketing
TheBlogTV [4] Esempio di "produzioni televisive user generated" e "user generated advertising"
Zooppa.com [5] Esempio di "user generated advertising"
A Bigger Bang [6] panoramica sulle tendenze del contenuto generato dagli utenti nel 2006
ClipShack [7] Esempio di comunità UGC video
FourDocs [8] Esempio di UGC video - canale a banda larga per documentari
Polveri alle stelle [9] Documentario collettivo sull'inquinamento a Taranto, nato e distribuito sul web
UserFarm [10] Piattaforma internazionale di Crowdsourcing audiovisivo con contenuti generati dagli utenti.
EnVible [11] User Generated Learning con conferenza web gratuita, che promuove la condivisione di conoscenze
myNuMo [12] Esempi di suonerie e sfondi per cellulare generate da utenti.
MyPersonalGame [13] Esempio di giochi per cellulare generati da utenti
121 [14] Esempio di UGC basato su testo
Scoopt [15] Agenzia per la vendita di UGC per conto di singoli alle aziende dei media (in particolare quelle che si
occupano di informazione)
ViTrue [16] Compagnia pubblicitaria UGC
WorldMadeChannel [17] Canale televisivo basato su UGC
Yepic [18] mercato per testi, video e audio UGC
Notizie per cellulare generate da utenti - The Wireless Federation [19]
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Contenuto generato dagli utenti
Note
[1] OECD
[2] [| dataarchivio = Guardian Unlimited website: A Bigger Bang] (archiviato dall'url originale)
[3] http:/ / www. 123brand. it
[4] http:/ / www. theblogtv. it
[5] http:/ / www. zooppa. com
[6] http:/ / www. guardian. co. uk/ weekend/ page/ 0,,1939196,00. html
[7] http:/ / www. clipshack. com
[8] http:/ / www. channel4. com/ fourdocs
[9] http:/ / www. polveriallestelle. org
[10] http:/ / www. userfarm. com/
[11] http:/ / www. envible. com/
[12] http:/ / www. myNuMo. com
[13] http:/ / www. mypersonalgame. com
[14] http:/ / www. channel4. com/ 121
[15] http:/ / www. scoopt. com
[16] http:/ / vitrue. com
[17] http:/ / www. worldmadechannel. tv/
[18] http:/ / www. yepic. com/
[19] http:/ / wirelessfederation. com/ news/ category/ mobile-user-generated-content/
Rete sociale
Una rete sociale (in inglese social
network) consiste di un qualsiasi
gruppo di persone connesse tra loro da
diversi legami sociali, che vanno dalla
conoscenza casuale, ai rapporti di
lavoro, ai vincoli familiari. Le reti
sociali sono spesso usate come base di
studi interculturali in sociologia e in
antropologia.
Si rende possibile anche l'analisi delle
reti sociali, ovvero la mappatura e la
misurazione delle reti sociali. Le reti
Schema di rete sociale
sociali sono studiate con un
formalismo matematico usando la
teoria dei grafi. Più precisamente, il corpus teorico ed i modelli usati per lo studio delle reti sociali sono compresi
nella cosiddetta social network analysis.
Joi Ito suggerisce che il concetto di rete sociale sia cruciale per quella che egli chiama "democrazia emergente" — il
collegamento vitale tra la rete creativa di al più una dozzina di persone, le reti di potere create da religione, lingua,
tribù e legami di parentela, e le tradizioni etiche ad esse associate. Queste sono da lui viste come l'unico percorso
verso una cosiddetta seconda superpotenza.
44
Rete sociale
Le reti
Sovente nel linguaggio corrente, e in particolare nell'uso del termine social network si sorvola sul fatto che una rete
sociale è storicamente e diffusamente una rete fisica. Rete sociale è una comunità di lavoratori, che si incontra nei
relativi circoli dopolavoristici e che costituisce una delle associazioni di promozione sociale. Una comunità di
sportivi, attivi o sostenitori di eventi, che si incontra per praticare o seguire la propria squadra. Una comunità unita
da problematiche strettamente lavorative e di tutela sindacale del diritto nel lavoro. Comunità sono e sono state le
confraternite e in generale quelle basate sulla pratica comune di una religione, ed il ritrovo in chiese, templi,
moschee, sinagoghe, ed altri luoghi di culto. Una rete sociale si può basare su di un comune approccio educativo
come nello scautismo, o nel pionierismo, di visione sociale, come nelle reti segrete della carboneria e della
massoneria.
Numero di Dunbar
Il numero di Dunbar, conosciuto anche come la regola dei 150, afferma che le dimensioni di una vera rete sociale
sono limitate a circa 150 membri. Questo numero è stato calcolato da studi di sociologia e soprattutto di
antropologia, sulla dimensione massima di un villaggio (in termini più attuali meglio definibile come un
ecovillaggio). Viene teorizzato nella psicologia evoluzionista che il numero potrebbe essere una sorta di limite
superiore all'abilità media degli esseri umani di riconoscere dei membri e tenere traccia degli avvenimenti emotivi di
tutti i membri di un gruppo. In alternativa potrebbe essere dovuto a una questione economica, e al bisogno di
individuare gli "scrocconi", in quanto gruppi più grandi tendono a facilitare il prosperare di ingannatori e bugiardi.
Densità di una rete
Una rete sociale, esprimibile sempre mediante un grafo, è caratterizzata dall'avere una sua propria densità. Se con i
nodi di un determinato grafo si isentificano gli individui e con gli archi i lgami che tra di essi si instaurano, allora la
densità di una rete dà una idea di quanto sia efficiente l'interscambio relazionale tra i vari elementi della rete stessa.
Se tutti gli elementi della rete instaurassero tra loro dei legami allora le densità della rete è pari ad uno, diversamente,
nel caso in cui gli elementi della rete non comunicassero tra loro, la densità della rete sarebbe pari a zero (assenza di
comunicazione/relazione).
Le reti sociali su Internet
La versione di Internet delle reti sociali (Social media) è una delle forme più evolute di comunicazione in rete, ed è
anche un tentativo di violare la "regola dei 150". La rete delle relazioni sociali che ciascuno di noi tesse ogni giorno,
in maniera più o meno casuale, nei vari ambiti della nostra vita, si può così "materializzare", organizzare in una
"mappa" consultabile, e arricchire di nuovi contatti.
Bibliografia
• (EN) Freeman, L.C. (2004) The Development of Social Network Analysis': A Study in the Sociology of Science.
Vancouver: Empirical Press
• (EN) Hill, R. and Dunbar, R. 2002. Social Network Size in Humans. Human Nature, Vol. 14, No. 1, pp. 53-72. pdf
[1]
• Mazzoni, E. (2002). La Social Network Analysis a supporto delle interazioni nelle comunità virtuali per la
costruzione di conoscenza TD, Vol. 35, No. 2, pp. 54-63. pdf [2]
• Mazzoni, E. (2007), Reti sociali e reti virtuali: la Social Network Analysis applicata alle interazioni su web. In A.
Salvini (a cura di) Analisi delle reti sociali. Teorie, metodi, applicazioni. Franco Angeli Edizioni
• (EN) Scott, J. (2000). Social Network Analysis: A Handbook 2nd Ed. Newberry Park, CA: Sage
45
Rete sociale
• (EN) Wasserman, S., & Faust, K. (1994). Social Networks Analysis: Methods and Applications. Cambridge:
Cambridge University Press
• (EN) Wellman, B. and Berkowitz, S.D. (1988). Social Structures: A Network Approach. Cambridge: Cambridge
University Press
• Salvini, A. (a cura di), Analisi delle reti sociali. Teorie, metodi, applicazioni, FrancoAngeli, Milano, 2007.
• Salvini, A., Analisi delle reti sociali. Risorse e meccanismi, PLUS, Pisa, 2005.
• (EN) boyd,d. m., & Ellison N.B. (2007). Social network sites: Definition, history, and scholarship. Journal of
Computer- Mediated Communication, 13 (1), article 11.
• (EN) Beer D.(2008). Social network(ing) sites..reviting the story so far: A response to danah boyd & Nicoloe
Ellison. Journal of Computer- Mediated Communication 13
• Casaleggio, D. (2008). TU SEI RETE. La Rivoluzione del business, del marketing e della politica attraverso le
reti sociali.
• Calicchio S. (2010), "Il Fattore Network. Utilizzare le Reti Umane e Sociali per Migliorarsi in Ambito Personale,
Professionale e Finanziario", ISBN: 9788861742376, Bruno Editore, Roma
Voci correlate
• Collaborative filtering
•
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Comunità virtuale
Contratto sociale
Sei gradi di separazione (sociologia)
Enterperience
Intercultura
Metanetwork
web community
Servizio di social network
Social network analysis
Numero di Dunbar
Densità di un grafo
Altri progetti
•
Wikiquote contiene citazioni sul social network
Collegamenti esterni
• La mappa mondiale dei Social Network [3], studio sui social network più popolari per nazione.
• Elementi Teorici per la Progettazione dei Social Network [4], documento collaborativo sulle basi sociali e
psicologiche dei social network.
• Sezione "Teorie e metodi di analisi delle reti sociali e del capitale sociale" [5] dell'Università di Pisa
• (EN) Breve introduzione all'analisi delle reti sociali [6]
46
Rete sociale
Note
[1]
[2]
[3]
[4]
[5]
[6]
http:/ / www. liv. ac. uk/ evolpsyc/ Hill_Dunbar_networks. pdf
http:/ / www. itd. cnr. it/ TDMagazine/ PDF35/ mazzoni. pdf
http:/ / www. vincos. it/ world-map-of-social-networks/
http:/ / ibridazioni. com/ 2007/ 09/ 25/ elementi-teorici-per-la-progettazione-dei-social-network/
http:/ / sna. dss. unipi. it
http:/ / www. orgnet. com/ sna. html
Content management system
Un content management system, in acronimo CMS, letteralmente "sistema di gestione dei contenuti", è uno
strumento software installato su un server web studiato per facilitare la gestione dei contenuti di siti web,
svincolando l'amministratore da conoscenze tecniche di programmazione Web.
Esistono CMS specializzati, cioè appositamente progettati per un tipo preciso di contenuti (un'enciclopedia on-line,
un blog, un forum, ecc.) e CMS generici, che tendono ad essere più flessibili per consentire la pubblicazione di
diversi tipi di contenuti.
Tecnicamente un CMS è un'applicazione lato server che si appoggia su un database preesistente per lo stoccaggio dei
contenuti e suddivisa in due parti: la sezione di amministrazione (back end), che serve ad organizzare e
supervisionare la produzione dei contenuti, e la sezione applicativa (front end), che l'utente web usa per fruire dei
contenuti e delle applicazioni del sito. L'amministratore del CMS gestisce dal proprio terminale, tramite un pannello
di interfaccia e controllo, i contenuti da inserire o modificare e invia i dati al database del server tramite protocollo
FTP.
I CMS possono essere realizzati tramite programmazione in vari linguaggi web tra cui più comunemente in ASP,
PHP, .NET; il tipo di linguaggio adoperato è indifferente a livello di funzionalità. Alcuni linguaggi rendono il CMS
multipiattaforma, mentre altri lo rendono usufruibile solo su piattaforme proprietarie.
Cenni storici
I content management system sono nati negli Stati Uniti e sono stati inizialmente sviluppati da alcune organizzazioni
che producevano notevoli quantità di pubblicazioni, per il loro uso interno. Nel 1995 la CNET rese pubblici gli studi
e i prodotti sviluppati internamente, distribuendoli con l'etichetta Vignette. La compagnia cominciò a mettere a
disposizione il proprio software come sistema di gestione dei contenuti via web. Per la prima volta un utente poteva
creare il proprio sito direttamente dal web, usando l'interfaccia CNET.
Nel 1998, la Pencom Web Works, una compagnia di consulenza aziendale, introdusse il server di trasformazione dati
(DTS) Metaphoria, che permetteva agli sviluppatori Java di scrivere applicazioni che si potevano collegare ai
contenuti e permettevano di distribuire tali contenuti su canali diversi. Il prodotto non ebbe successo, ma il concetto
che era stato introdotto costituì le basi di ciò che è diventato il CMS odierno.
Il problema della gestione dei contenuti
In un approccio sistematizzato al problema della gestione dell'informazione si affrontano le seguenti fasi:
• Identificazione degli utenti di back-end e dei relativi ruoli di produzione o fruizione dell'informazione
• Assegnazione di responsabilità e permessi a differenti categorie di utenti per distinti tipi di contenuti (in un
progetto complesso il prodotto finito non è frutto del lavoro del singolo, che pertanto non ha possibilità o esigenza
di intervenire in tutti gli ambiti)
• Definizione delle attività di workflow, cioè formalizzazione di un percorso per l'assemblaggio del prodotto finale
che, in quanto frutto di produzione frammentaria, deve acquisire la sua unitarietà sottostando a opportune
47
Content management system
procedure di supervisione. Più prosaicamente, per poter rendere efficiente la comunicazione tra i vari livelli della
gerarchia, è necessaria un'infrastruttura di messaggistica, con la quale i gestori del contenuto possono ricevere
notifica degli avvenuti aggiornamenti.
• Tracciamento e gestione delle versioni del contenuto
• Pubblicazione del contenuto
• Definizione del palinsesto editoriale
La descrizione appena data è perfettamente applicabile anche a MediaWiki, il software di gestione di Wikipedia.
I web content management system
Nonostante i CMS non siano stati concepiti per il Web, oggi il loro utilizzo più diffuso è rivolto alla gestione di siti
web, soprattutto se sono di grandi dimensioni e richiedono un frequente aggiornamento.
Una delle applicazioni più utili dei sistemi di WCMS, infatti, è nella gestione dei portali (intranet, extranet,
community, siti di e-commerce...), dove vengono impiegati come strumento di pubblicazione flessibile e multiutente.
Ad esempio, gestione di contenuti testuali (notizie, articoli ecc.), link, immagini, liste di discussione, forum,
materiale scaricabile. Può essere modificata anche la struttura stessa delle pagine in numero ed organizzazione. A
volte i WCMS danno la possibilità di gestire anche più versioni dello stesso sito (ad esempio, HTML o WAP).
I WCMS consentono di definire utenti, gruppi e diritti in modo da poter permettere una distribuzione del lavoro tra
più persone. Per esempio, è possibile definire una classe di utenti abilitati esclusivamente all'inserimento delle
notizie, mentre si può riservare la scrittura di articoli ad un altro gruppo, e limitare tutti gli altri alla sola
consultazione.
L'introduzione di un web content management system in azienda richiede la definizione di chiari processi interni di
approvazione dei contenuti. La scelta di un software di WCMS è strategica per le aziende che generano la maggior
parte di volume d'affari su Internet, ma - in proporzione diversa - è molto importante anche per il libero
professionista che vuole utilizzare il medium Internet per farsi conoscere.
In letteratura esistono numerosi modelli che aiutano a valutare il ritorno di un investimento in un WCMS. I costi di
adozione sono spesso elevati, quindi non sono sostenibili per i professionisti o i privati che non fanno del Web la
loro competenza di base.
Per rispondere a questa necessità di mercato sono nati alcuni application service provider (ASP) che offrono questo
servizio direttamente via Web, senza richiedere alcun investimento hardware o software. Gli ASP costano ai loro
clienti un canone annuale per il servizio di WCMS erogato.
Vantaggi dei CMS
Un CMS permette di costruire e aggiornare un sito dinamico, anche molto grande, senza necessità di scrivere una
riga di HTML e senza conoscere linguaggi di programmazione lato server (come PHP) o progettare un apposito
database. L'aspetto esteriore delle pagine può essere personalizzato scegliendo un foglio di stile CSS appositamente
progettato per un determinato CMS.
I flat file CMS, altrimenti noti come text-based CMS, sono dei content management system che si basano su file di
testo (il più delle volte files XML) e che perciò non necessitano di alcun database come MySQL, PostgreSQL, ecc.
Questi CMS sono facilmente installabili e dunque sono particolarmente adatti per siti personali o per piccole
comunità. Un CMS open source di questa tipologia è Flatnuke.
48
Content management system
49
Limiti dei CMS
Un CMS è tanto più efficiente quanto più è specializzato.
Molti piccoli portali fanno ricorso a CMS (scritti da altri e messi a disposizione gratuitamente o a pagamento) di tipo
generico; per quanto un CMS possa essere flessibile, un sito basato su questa struttura in genere presenta un aspetto
poco personalizzato se non è possibile intervenire direttamente sul codice sorgente del prodotto per modificarlo.
Analogamente i contenuti saranno sempre ancorati a quanto previsto da chi ha progettato il CMS e non alle esigenze
di chi pubblica il sito.
Problemi di gestione possono derivare dal fatto che chi pubblica o gestisce il sito può usare il CMS per intervenire
sui contenuti e sull'aspetto, ma generalmente (caso del software proprietario) non è in grado di intervenire
direttamente (o far intervenire) sulla struttura del CMS stesso; questo è un limite strettamente connesso al vantaggio
primario dei CMS: pubblicare un portale senza doverne progettare la struttura o senza possedere le conoscenze
tecniche (o le risorse finanziarie) per uno sviluppo personalizzato. Tuttavia esistono anche CMS particolarmente
evoluti che permettono di scrivere direttamente sul database. È il caso per esempio di alcuni CMS proprietari.
Questi problemi sono risolvibili utilizzando software open source: la possibilità di accedere al codice sorgente del
prodotto permette di personalizzare il software sulla base delle proprie esigenze a patto di non avere necessità di
apportare modifiche al prodotto adottato. Anche in questo caso, vanno messi in conto i costi per lo sviluppo di
moduli personalizzati o funzioni particolari a meno di non possedere in proprio o nella propria struttura aziendale le
conoscenze tecniche per intervenire nel codice sorgente.
I portali di una certa importanza generalmente non fanno mai ricorso a CMS distribuiti bensì usano programmi e
database progettati su misura, ovvero "CMS personalizzati" e dunque necessariamente specializzati; in questo modo
la struttura e la presentazione vengono realizzate tenendo presenti i contenuti che il sito dovrà ospitare e potranno
essere modificati in seguito a nuove esigenze.
Non mancano però i casi in cui grandi aziende o società si siano affidati a CMS open source liberi: la Sampdoria[1]
calcio e la Foppapedretti[2] sono solo due esempi tra le realtà che hanno investito su questo tipo di tecnologia.
Premiazioni
Dal 2006 la casa editrice inglese Packt Publishing organizza ogni anno il Open Source Content Management System
Award dove vengono premiati con piccole somme di denaro i migliori CMS Open Source di varie categorie in base
al una votazione effettuata sia da una giuria che dagli utenti. Le categorie sono 5, quella generale e 4 sottocategorie:
1.
2.
3.
4.
5.
Overall Award (classifica generale)
Hall of Fame (i più gloriosi)
Most Promising (i più promettenti)
PHP (i migliori scritti in PHP)
Other (i migliori scritti in altri linguaggi di programmazione)
È possibile vedere sul sito internet di Packt Publishing sia i risultati dell'ultima edizione
[4]
.
[3]
che di quelle precedenti
Content management system
CMS open source
Segue una lista in ordine alfabetico dei CMS open source più utilizzati:
•
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Alfresco
ArcaCMF[5]
ASP Nuke
ASPCode CMS[6]
ASPNukers CMS[7]
Chiazza CMS[8]
CMSaccessibile[9]
CMSimple[10]
CMS Made Simple[11]
CoCoComs[12]
Concrete5[13]
Contenido
dBlog CMS Open Source[14]
dir2web[15]
Docebo CMS[16]
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•
•
•
DotNetNuke
Drupal
ETOMITE[17]
e107[18]
eZ publish[19]
Fedora Commons[20]
Flatnuke
FlatPress[21]
Geeklog[22]
GuppY
Galatolo WebManager[23]
Hippo CMS[24]
ICE Integrated content management[25]
Icy Phoenix (CMS Integrated System)[26]
iTCms
JAPS
JBoss Portal[27]
Jimdo
Joomla!
Lanius CMS
LG-Nuke
Liferay[28]
LucidCMS[29]
Magnolia[30]
Mambo
MdPro
• MemHT Portal[31]
• MKPortal[32]
• Modx[33]
50
Content management system
•
•
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•
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•
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•
•
•
•
•
•
•
•
MojoPortal[34]
MovableType[35]
New-CMS
Nuke-Evolution
Nuxeo EP
OpenASP[36]
OpenCms
OpenSite CMS[37]
Pixie[38]
Pepsi CMS[39]
Phoenix Portal[40]
PhPeace[41]
PHPNuke[42]
PHP-Fusion
phpwcms
PigeonCms
Plone
•
•
•
•
•
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•
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•
•
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•
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•
•
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•
•
Portal XL
PostNuke[43]
Qredd
Quick.Cart[44]
Rainbow[45]
Rockchock[46]
Scriobai CMS
SPIP
Syntax Desktop
Textpattern
TinyMCE[47]
TikiWiki
Typo3
WebGUI
WebPortal
Webmatic[48]
Website Baker
WordPress
Xaraya[49]
XCMS
XOOPS
Xmanager[50]
Zen Cart[51]
Zikula
51
Content management system
Bibliografia
• Ulrich Kampffmeyer, ECM Enterprise Content Management, Hamburg 2006, ISBN 3-936534-09-8. Definitions,
Scope, Architecture, Components and ECM-Suites in English, French, and German PDF [52]
Voci correlate
•
•
•
•
•
•
•
Lista di CMS
Architettura telematica
Accessibilità
Content management
Gestione della conoscenza aziendale
Learning management system
PHP
Collegamenti esterni
• Content management [53] su Open Directory Project ( Segnala [54] su DMoz un collegamento pertinente all'argomento "Content
management")
Note
[1] Sito ufficiale Sampdoria calcio (http:/ / www. sampdoria. it/ )
[2] Sito del gruppo Foppapedretti (http:/ / www. foppapedretti. it/ )
[3] http:/ / www. packtpub. com/ award
[4] http:/ / www. packtpub. com/ open-source-cms-award-previous-winners
[5] (EN) www. arcacmf.org (http:/ / www. arcacmf. org/ )
[6] (EN) www.aspcodecms.com (http:/ / www. aspcodecms. com/ )
[7] www.aspnukers.it (http:/ / www. aspnukers. it/ )
[8] www.chiazzacms.org (http:/ / www. chiazzacms. org/ )
[9] (EN) www.cmsaccessibile.net (http:/ / www. cmsaccessibile. net)
[10] www.cmsimple.it (http:/ / www. cmsimple. it/ )
[11] (EN) www.cmsmadesimple.org (http:/ / www. cmsmadesimple. org)
[12] (EN) www.cococoms.blogspot.com (http:/ / www. cococoms. blogspot. com)
[13] (EN) www. concrete5.org (http:/ / www. concrete5. org/ )
[14] www.dblog.it (http:/ / www. dblog. it)
[15] www.dir2web.it (http:/ / www. dir2web. it)
[16] (EN) www.docebocms.org (http:/ / www. docebocms. org)
[17] (EN) www.etomite.org (http:/ / www. etomite. org/ )
[18] (EN) e107.org (http:/ / e107. org/ )
[19] (EN) ez.no (http:/ / ez. no)
[20] (EN) www.fedora-commons.org (http:/ / www. fedora-commons. org/ )
[21] www.flatpress.org (http:/ / www. flatpress. org)
[22] (EN) www.geeklog.net (http:/ / www. geeklog. net/ )
[23] (EN) gwm.galatolo.net (http:/ / gwm. galatolo. net)
[24] (EN) www.onehippo.org (http:/ / www. onehippo. org/ )
[25] (EN) ice.usq.edu.au (http:/ / ice. usq. edu. au/ )
[26] (EN) Icy Phoenix (http:/ / www. icyphoenix. com/ )
[27] (EN) www.jboss.com (http:/ / www. jboss. com/ products/ jbossportal)
[28] (EN) www.liferay.com (http:/ / www. liferay. com)
[29] (EN) lucidcms.org (http:/ / lucidcms. org/ )
[30] (EN) www.magnolia.info (http:/ / www. magnolia. info)
[31] (EN) www.memht.com (http:/ / www. memht. com)
[32] www.mkportal.it (http:/ / www. mkportal. it)
[33] (EN) modxcms.com (http:/ / modxcms. com/ )
[34] (EN) www.mojoportal.com (http:/ / www. mojoportal. com)
52
Content management system
[35]
[36]
[37]
[38]
[39]
[40]
[41]
[42]
[43]
[44]
[45]
[46]
[47]
[48]
[49]
[50]
[51]
[52]
[53]
[54]
(EN) www.movabletype.org (http:/ / www. movabletype. org/ )
www.openasp.it (http:/ / www. openasp. it)
www.opensitecms.com (http:/ / www. opensitecms. com)
www.getpixie.co.uk (http:/ / www. getpixie. co. uk/ )
(EN) sourceforge.net (http:/ / sourceforge. net/ projects/ pepsicms/ )
(EN) sourceforge.net (http:/ / sourceforge. net/ projects/ vnknowledge)
(EN) www.phpeace.org (http:/ / www. phpeace. org)
(EN) www.phpnuke.org (http:/ / www. phpnuke. org)
(EN) www.postnuke.com (http:/ / www. postnuke. com)
(EN) opensolution.org (http:/ / opensolution. org/ )
(EN) www.rainbowportal.net (http:/ / www. rainbowportal. net)
(EN) www.rocklion.net (http:/ / www. rocklion. net/ rockchock)
(EN) /tinymce.moxiecode.com (http:/ / tinymce. moxiecode. com)
(EN) www.valarsoft.com (http:/ / www. valarsoft. com)
(EN) www.xaraya.com (http:/ / www. xaraya. com)
www.x-manager.it (http:/ / www. x-manager. it/ 1)
(EN) www.zen-cart.com (http:/ / www. zen-cart. com/ )
http:/ / www. project-consult. net/ Files/ ECM_White%20Paper_kff_2006. pdf
http:/ / www. dmoz. org/ Computers/ Software/ Internet/ Site_Management/ Content_Management/
http:/ / www. dmoz. org/ cgi-bin/ add. cgi?where=Computers/ Software/ Internet/ Site_Management/ Content_Management/
Blog
In informatica, e più propriamente nel gergo di internet, un blog (blɔɡ) è un sito internet, generalmente gestito da
una persona o da un ente, in cui l'autore (blogger) pubblica più o meno periodicamente, come in una sorta di diario
online, i propri pensieri, opinioni, riflessioni, considerazioni ed altro, assieme, eventualmente, ad altre tipologie di
materiale elettronico come immagini o video.
Il termine blog è la contrazione di web-log, ovvero "diario in rete"[1] . Il fenomeno ha iniziato a prendere piede nel
1997 in America; il 18 luglio 1997, è stato scelto come data di nascita simbolica del blog, riferendosi allo sviluppo,
da parte dello statunitense Dave Winer, del software che ne permette la pubblicazione (si parla di proto-blog),
mentre il primo blog è stato effettivamente pubblicato il 23 dicembre dello stesso anno, grazie a Jorn Barger, un
commerciante americano appassionato di caccia, che decise di aprire una propria pagina personale per condividere i
risultati delle sue ricerche sul web riguardo al suo hobby. Nel 2001 è divenuto di moda anche in Italia, con la nascita
dei primi servizi gratuiti dedicati alla gestione di blog.
Cenni storici
Il termine weblog è stato creato da Barger nel dicembre del 1997 e apparve per la prima volta nel suo sito personale.
La versione tronca blog è stata creata da Peter Merholz che nel 1999 ha usato la frase "we blog" nel suo sito, dando
origine al verbo "to blog" (ovvero: bloggare, scrivere un blog). Attraverso i blog la possibilità di pubblicare
documenti su Internet si è evoluta da privilegio di pochi (università e centri di ricerca) a diritto di tutti (i blogger,
appunto).
I blog hanno qualche somiglianza con i wiki, nel modo in cui vengono gestiti gli aggiornamenti, favoriti i commenti
dei lettori e stimolate le nascite di community.
53
Blog
54
Struttura e funzionamento
La struttura è costituita, solitamente, da un programma di pubblicazione guidata che consente di creare
automaticamente una pagina web, anche senza conoscere necessariamente il linguaggio HTML; questa struttura può
essere personalizzata con vesti grafiche dette template (ne esistono moltissimi).
Il blog permette a chiunque sia in possesso di una connessione internet di creare facilmente un sito in cui pubblicare
storie, informazioni e opinioni in completa autonomia. Ogni articolo è generalmente legato a un thread (il filo del
discorso), in cui i lettori possono scrivere i loro commenti e lasciare messaggi all'autore.
Il blog è un luogo dove si può (virtualmente) stare insieme agli altri e dove in genere si può esprimere liberamente la
propria opinione. È un sito (web), gestito in modo autonomo, dove si tiene traccia (log) dei pensieri; quasi una sorta
di diario personale. Ciascuno vi scrive, in tempo reale, le proprie idee e riflessioni. In questo luogo cibernetico si
possono pubblicare notizie, informazioni e storie di ogni genere, aggiungendo, se si vuole, anche dei link a siti di
proprio interesse: la sezione che contiene link ad altri blog è definita blogroll.
Tramite il blog si viene in contatto con persone lontane fisicamente ma spesso vicine alle proprie idee e ai propri
punti di vista. Con esse si condividono i pensieri, le riflessioni su diverse situazioni, poiché raramente si tratta di siti
monotematici. Si può esprimere la propria creatività liberamente, interagendo in modo diretto con gli altri blogger.
Un blogger è colui che scrive e gestisce un blog, mentre l'insieme di tutti i blog viene detto blogsfera o blogosfera (in
inglese, blogsphere). All'interno del blog ogni articolo viene numerato e può essere indicato univocamente attraverso
un permalink, ovvero un link che punta direttamente a quell'articolo.
In certi casi possono esserci più blogger che scrivono per un solo blog. In alcuni casi esistono siti (come Slashdot)
simili a blog, ma aperti a tutti.
Alcuni blog si possono considerare veri e propri diari personali o collettivi, nel senso che sono utilizzati per mettere
on-line le storie personali e i momenti importanti della propria vita. In questo contesto la riservatezza, il privato, il
personale va verso la collettività.
Tipologie di blog
La maggior parte dei blogger usa il blog come diario personale, per far conoscere i propri sentimenti e le proprie
opinioni ai lettori che hanno a loro volta un blog, ma anche a sconosciuti che vagano per la blogsfera (o Blogosfera)
passando di link in link. Sono molto diffusi anche i blog tenuti da giornalisti, oppure i blog umoristici e autoironici,
impegnati, satirici o "televisivi"; non mancano infine blog di scrittori o di poeti. Alcuni blog includono interviste o
vere e proprie trasmissioni radiofoniche.
Tra le tipologie più diffuse troviamo:
• Blog personale - Come già accennato, è la categoria più diffusa. L'autore vi scrive le sue esperienze di ogni
giorno, poesie, racconti, desideri (più o meno proibiti), disagi e proteste. Il contributo dei lettori nei commenti è in
genere molto apprezzato e dà vita a discussioni molto personali (ma anche a flame). Questo tipo di blog è usato
spesso da studenti di scuola superiore o universitari, con un gran numero di collegamenti incrociati tra un blog e
l'altro.
• Social blog - È un tipo di blog dove gli articoli vengono pubblicati da tutti gli utenti del blog. Come dice il nome
si tratta di blog "sociali" ovvero scritti dalla massa. Il social blog nasce dall'esigenza di non far disperdere in
Internet i contenuti scritti dagli utenti, ma bensì di raccoglierli in un unico grande contenitore dove tutti possano
postare liberamente.
• Blog collettivo - Si tratta di un blog nel quale gli articoli vengono scritti da un gruppo ristretto di autori. Di solito
questi blog sono orientati verso un campo d'interesse particolare (letteratura, informatica, politica, attualità, ecc.) e
sono, proprio per la varietà degli articoli pubblicati, tra i più visitati in rete.
• Blog di attualità - Molti giornalisti utilizzano i blog per dare voce alle proprie opinioni su argomenti d'attualità o
fatti di cronaca o, più semplicemente, per esprimere la propria opinione su questioni che non trovano
Blog
55
•
•
•
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•
quotidianamente spazio fra le pagine dei giornali per i quali scrivono. Altre persone utilizzano il blog per
commentare notizie lette su giornali o siti internet.
Corporate blog o blog aziendale - Il blog tenuto da uno o più dipendenti di un'azienda: una voce più informale
rispetto al sito internet. I blogger sono tenuti a rispettare un codice aziendale, ma i blog aziendali sono spesso
visitati per la semplicità e l'immediatezza delle informazioni che vi si trovano.
Blog tematico - Ogni essere umano ha un hobby o una passione. Spesso questo tipo di blog diventa un punto
d'incontro per persone con interessi in comune.
Blog directory - Una delle caratteristiche peculiari dei blog è la gran quantità di link. Alcuni blog si specializzano
nella raccolta di link su un argomento particolare. Anche alcuni siti di news possono rientrare in questa categoria.
Photoblog - Blog su cui vengono pubblicate prevalentemente fotografie invece che testi.
Blogames - Sono blog su cui vengono pubblicati giochi invece che testi.
Blog vetrina - Alcuni blog fungono da "vetrina" per le opere degli autori, come vignette, fumetti, video
amatoriali o altri temi particolari.
Blog politico - Vista l'estrema facilità con la quale è possibile pubblicare contenuti attraverso un blog, diversi
politici lo stanno utilizzando come interfaccia di comunicazione con i cittadini, per esporre i problemi e
condividere le soluzioni, principalmente a livello locale.
• Urban blog - Blog riferiti ad una entità territoriale definita (una città, un paese, un quartiere) e che utilizzano la
tecnica del passaparola digitale per compiti di socializzazione diretta e indiretta anche con l'utilizzo di immagini e
video riferiti alla comunità. Interessante l'utilizzo di mappe e di sistemi di social bookmarking per aumentare il
livello di condivisione e di collaborazione.
• Watch blog - Blog in cui vengono criticati quelli che l'autore considera errori in notiziari on-line, siti web o altri
blog.
• M-blog - Blog utilizzati per pubblicizzare le proprie scoperte musicali e renderne gli altri partecipi attraverso la
pubblicazione di mp3 (da qui il prefisso) o file audio dei più disparati formati.
• Vlog o video blog[2] - Si tratta di un blog che utilizza filmati come contenuto principale, spesso accompagnato da
testi e immagini. Il vlog è una forma di distribuzione di contenuti audiovideo. I vlog sono utilizzati da blogger,
artisti e registi.
• Audio Blog - Si tratta di blog audio pubblicati attraverso il Podcasting. La peculiarità di questo tipo di blog è la
possibilità di scaricare automaticamente sia sul proprio computer che sui lettori mp3 portatili come l'iPod gli
aggiornamenti attraverso i feed RSS con gli audio incapsulati.
• Nanopublishing - Blog scritto a più mani, solitamente facente parte di un più ampio gruppo di blog, realizzato a
scopo di lucro da un editore.
• Moblog - Blog che si appoggia alla tecnologia "mobile", ovvero dei telefoni cellulari. I contenuti sono spesso
immagini (inviate via MMS) o video (in alcuni casi registrati direttamente in video chiamata).
• Multiblogging - Si tratta della possibilità di gestire più blog con uno script solo, spesso supportano la
multiutenza.
• Blognovel o blog novel o blog fiction - Un romanzo o un racconto suddiviso in brevi tranches che si sviluppa su
un blog e che è quindi rivolto a un pubblico. Il più delle volte i commenti di altri blogger o visitatori possono
essere utili indicazioni per l'autore nello sviluppo della storia.
• Lit-blog o blog letterario - Si tratta di un blog, personale o collettivo, nel quale vengono pubblicati articoli di
natura letteraria (recensioni, brevi saggi critici, poesia, interviste, ecc.).
• Blog didattico - Tipo di blog utilizzato in contesti scolastici e universitari come strumento di apprendimento
online, di condivisione di contenuti didattici, di comunicazione tra il docente e gli allievi.
Blog
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Piattaforme blog
Dal 2001 ad oggi sono nati molti servizi in italiano che permettono di gestire un blog gratuitamente. Tra i più
utilizzati citiamo: Blogger, Wordpress.com, Splinder, Clarence, Blogsome, Tiscali, Il Cannocchiale, Io Bloggo,
Bloggerbash, Blogdrops, NoiBlogger, Libero, LiveJournal, Windows Live Spaces, MySpace, Skyrock. Esistono poi
alcuni network autogestiti.
Chi invece vuole creare un blog da gestire in totale autonomia, può utilizzare una delle numerose piattaforme di
gestione blog; le più diffuse sono: Blogger, Wordpress, MovableType, TypePad, dBlog, Nucleus, Pivot, Dotclear,
Drupal. Queste piattaforme possono essere utilizzate su un dominio proprio (anche con hosting a pagamento), per
generare un servizio maggiormente personalizzato.
La parola nella lingua italiana
La parola straniera blog viene pronunciata in italiano /'blɔg/, usando la «g dura» [g] come nella pronuncia originale
inglese /'blɒg/, la quale viene mantenuta nel parlato anche per tutte le parole derivate italianizzate:
• Verbo: /blog'gare/ - blog[ging]
• Nome: /blog'gista/ - blogger
• Aggettivo: /blog'gistiko/
La g dura viene mantenuta e raddoppiata e, se questo non crea problemi di trascrizione quando la doppia g è seguita
dalle vocali a, o e u (bloggare viene infatti scritto il verbo), alcuni problemi di coerenza ortografica sorgono quando
la g precede le vocali e e i. Nei dizionari più aggiornati infatti si trovano registrate forme quali bloggista e
bloggistico, frequenti anche nella rete, ma incongruenti con le regole di pronuncia delle parole italiane, in quanto in
quella forma andrebbero pronunciate /bloʤ'ʤista/ e /bloʤ'ʤistiko/; le forme corrette infatti sarebbero blogghista e
blogghistico, con l’inserimento di un’h, come richiedono le regole ortografiche dell’italiano per la resa della g dura
davanti a e e i.[3]
Le polemiche
In Italia sono sorte polemiche se il mondo dei blog debba rimanere senza vincoli legislativi e soggetto solo ad una
autoregolamentazione, oppure, se debbano essere applicate le norme sulla stampa.
Nell'ottobre del 2007 il governo ha presentato un disegno di legge sulla riforma dell'editoria in cui aveva stabilito per
i blog l'obbligo della registrazione. La dura replica del mondo web ha portato alla precisazione da parte del
sottosegretario Levi che la norma non avrebbe trovato applicazione ai blog. [4]
La disputa si è trasferita sul piano giudiziario quando il tribunale di Oristano, con sentenza del 25 maggio 2000 [5],
stabilì che un sito web non era assimilabile a una testata[6] . Orientamento poi recepito dalla Corte di Cassazione con
la sentenza n. 10535 [7] secondo cui non serve un giornalista per gestire un blog[8] .
Appare quindi minoritario l'orientamento del Tribunale di Modica, che con una discussa sentenza
lo storico Carlo Ruta per il reato di stampa clandestina[10] , [11]
[9]
ha condannato
Blog
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Bibliografia
• Giuseppe Granieri, Blog Generation. Bari, Laterza, 2005. ISBN 978-88-420-7564-6.
• Sergio Maistrello, Come si fa un blog. Tecniche Nuove, 2004. ISBN 88-481-1697-3.
• Alberto D'Ottavi, Tommaso Sorchiotti, Come si fa un blog 2.0. Tecniche Nuove, 2008. ISBN 978-88-481-2266-5.
Voci correlate
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Social blog
Strip blog
Metablog
Video blog
Forum
Hackergotchi
Splog
Tumblelog
Microblogging
Antipixel
• Social web
• Personal publishing
• Moblog
Altri progetti
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•
Wikimedia Commons contiene file multimediali su Blog
Wikizionario contiene la voce di dizionario «blog»
•
Wikiquote contiene citazioni sul blog
•
Wikisource contiene Sentenza tribunale di Modica su Blog
Collegamenti esterni
• Blog [12] su Open Directory Project ( Segnala [13] su DMoz un collegamento pertinente all'argomento "Blog")
Note
[1] Log ha propriamente significato di 'diario, giornale' solo nella terminologia nautica dove il logbook è il cosiddetto giornale o diario di bordo.
La scelta della parola log, in luogo di diary, è stata dovuta probabilmente alla frequente analogia che si fa del Web in chiave nautica.
[2] (EN) Has vlogging, vidblogging etc found a name--Video Podcasting? (http:/ / www. businessweek. com/ the_thread/ blogspotting/ archives/
2005/ 10/ has_vlogging_vi. html). BusinessWeek. URL consultato il 15-6-2010.
[3] «Bloggista» (!) (http:/ / www. achyra. org/ cruscate/ viewtopic. php?t=1156) sul forum Cruscate.
[4] Levi (http:/ / blog. panorama. it/ culturaesocieta/ 2007/ 10/ 19/ ddl-editoria-e-rivolta-dei-blog-le-precisazioni-di-ricardo-franco-levi/ )
[5] http:/ / www. ictlex. net/ ?p=890
[6] Un sito web non è stampa. PC Professionale n.113 (http:/ / www. ictlex. net/ ?p=747)
[7] http:/ / www. ictlex. net/ ?p=999
[8] PC Professionale n.218 (http:/ / www. ictlex. net/ ?p=1053)
[9] http:/ / www. ictlex. net/ ?p=948
[10] Sicily News (http:/ / www. sicily-news. com/ news. cfm?id=3023)
[11] Blog a rischio di chiusura? PC Professionale n. 212 (http:/ / www. ictlex. net/ ?p=1027)
[12] http:/ / www. dmoz. org/ World/ Italiano/ Computer/ Internet/ Comunicare/ Weblog/
[13] http:/ / www. dmoz. org/ cgi-bin/ add. cgi?where=World/ Italiano/ Computer/ Internet/ Comunicare/ Weblog/
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Esempi
Google
Google
URL
http:/ / www. google. com
Tipo di sito
Motore di ricerca
Proprietario
Google Inc.
Creato da
Larry Page, Sergey Brin
Stato corrente del sito Attivo
Google (in inglese /ˈguːg(ə)l/ [ˈguːgɫ̩], adattamento italiano /ˈgugol/) è un motore di ricerca per internet ed è in
assoluto il sito più visitato del mondo. Oltre a catalogare e indicizzare il World Wide Web si occupa anche di
immagini, foto, newsgroup, notizie, mappe e video. Di tutte le pagine che indicizza, Google mantiene una copia
cache.
Il motore di ricerca è talmente popolare che in inglese è nato il verbo transitivo "to google", col significato di "fare
una ricerca sul web"; con lo stesso significato, in tedesco è nato il verbo "googeln" e in Italia il verbo "googlare"
(pron: guglare) o googolare (pron: gugolare, che recentemente si è imposta come versione autonoma, "gugolare").
Una particolarità di Google è quella che in determinate date il caratteristico logo cambia, indicando l'avvenimento
speciale accaduto quel determinato giorno.
Storia
Larry Page e Sergey Brin, allora studenti dell'Università di
Stanford, dopo aver sviluppato la teoria secondo cui un
motore di ricerca basato sull'analisi matematica delle relazioni
tra siti web avrebbe prodotto risultati migliori rispetto alle
tecniche empiriche usate precedentemente, fondarono
Vecchio logo di Google usato nel 1997
l'azienda il 27 settembre 1998. Convinti che le pagine citate
con un maggior numero di link fossero le più importanti e
meritevoli (Teoria delle Reti), decisero di approfondire la loro teoria all'interno dei loro studi e posero le basi per il
loro motore di ricerca.[1] Il 7 maggio 2010 Google ha subito dei considerevoli aggiornamenti riguardanti l'aspetto
grafico e l'aggiunta di miglioramenti e nuove funzioni. Viene definito l'aggiornamento più importante nella storia di
Google.[2]
Google
Etimologia
I due fondatori, Page e Brin, cercavano un nome che potesse rappresentare la capacità di organizzare l'immensa
quantità di informazioni disponibili sul Web; avevano bisogno di un'iperbole.
Utilizzarono un nome già esistente: Googol, termine coniato dal nipote del matematico statunitense Edward Kasner
nel 1938, per riferirsi al numero rappresentato da 1 seguito da 100 zeri. A Page e Brin sembrò perfetto come
metafora di infinito.
Il termine viene inoltre associato, con un gioco di parole, a goggles, binocolo in inglese, appunto perché il motore
permette di esplorare la rete fino a "guardarla da vicino".
I server
Google utilizza un parco macchine con più di 450.000 computer GNU/Linux per rispondere alle ricerche e
catalogare il web.
Grazie a questa enorme potenza di calcolo, Google è in grado di effettuare una ricerca su milioni di pagine Web in
alcuni millisecondi, di indicizzare un elevato numero di contenuti ogni giorno, di fare molti mirror e istanze dello
stesso processo informatico su più server.
Per quest'ultimo, il fatto che Google sia il sito più visitato del Web[3] , e il numero contemporaneo di richieste che
arrivano da più utenti, non rallentano l'efficienza di queste ricerche.
La catalogazione è fatta dal programma spider Googlebot, che richiede periodicamente nuove copie delle pagine web
che conosce. I link in queste pagine vengono esaminati per scoprire nuove pagine e aggiungerle nel database, il cui
indice, insieme alla cache, occupa centinaia di terabyte.
Ottimizzazione
Da quando Google è diventato uno dei motori di ricerca più popolari, molti webmaster hanno cominciato a seguire e
cercare di spiegare i cambiamenti nel posizionamento (rank) del loro sito.
Una nuova categoria professionale è nata per assistere i webmaster e le aziende nel migliorare la posizione dei loro
siti nei risultati delle ricerche su Google, così come su altri motori di ricerca. Questi consulenti si occupano di
un'attività chiamata "ottimizzazione per i motori di ricerca" (dall'acronimo statunitense SEO: Search Engine
Optimization) che si propone di creare pagine e siti che rispettino le regole (i "gusti") dei motori di ricerca riuscendo
a migliorare la propria posizione nei risultati delle ricerche.
Sul web si possono trovare discussioni su forum o siti che fanno riferimento a fenomeni come la Google dance. Si
riferisce a un fenomeno, ora non più presente, che si verificava in un periodo di pochi giorni (circa ogni mese) in cui
Google aggiornava il suo database e di conseguenza i risultati delle ricerche. Fra una dance e l'altra i risultati
rimanevano inalterati. Il termine dance si riferiva al fatto che per alcuni giorni i risultati delle ricerche variavano
continuamente prima di assestarsi. Nell'estate del 2003 Google ha cambiato le sue abitudini di catalogazione
limitando gli effetti della "danza": ora i risultati delle ricerche variano in modo dinamico e continuativo senza
nessuno stravolgimento periodico.
Una delle sfide più importanti di Google, ora che il motore è diventato popolare tra gli utenti del web, è impedire che
soggetti spregiudicati riescano a forzare le debolezze dell'algoritmo per sovvertire i risultati delle ricerche a loro
vantaggio. Molti consulenti di ottimizzazione scarsamente professionali hanno utilizzato tecniche artificiose e
dannose per influire sul posizionamento dei siti di alcuni loro clienti. Google è riuscito a limitare molti di questi
tentativi raffinando il proprio algoritmo per individuare i siti che realizzano abusi e limitarne la rilevanza nei risultati
(o addirittura rimuovere questi siti dai suoi archivi). Un corretto posizionamento fra i risultati di Google può portare
a ritorni economici elevati, soprattutto per i siti di e-commerce. La scelta di un consulente serio è spesso strategica
per la sopravvivenza o il successo di un sito. Per questi motivi, Google ha pubblicato un insieme di linee guida per
aiutare i proprietari di siti a capire come individuare i consulenti professionali e come evitare truffe e raggiri da parte
59
Google
di operatori scorretti[4]
Controversie
Google è stato criticato per via dei cookie a lungo termine che posiziona sul computer degli utenti; in ogni caso la
maggior parte dei servizi di Google possono essere usati anche con i cookie disabilitati.
Un numero di organizzazioni hanno usato le leggi sul DMCA (Digital Millennium Copyright Act) per chiedere a
Google di rimuovere link a materiale su altri siti sul quale esse rivendicavano diritti di copyright. Google risponde a
queste richieste rimuovendo il link e includendone uno alla richiesta nei risultati della ricerca. Ci sono anche state
critiche sul fatto che la cache di Google violi il copyright, in ogni caso il caching è una normale parte delle funzioni
del web e il protocollo HTTP mette a disposizione meccanismi (che Google rispetta) per disabilitarlo.
Nel 2002 si diffuse la notizia[5] che in Cina l'accesso a Google era stato vietato (il governo ha il controllo della rete e
può impedire il collegamento verso alcuni siti). Un sito mirror (in tutti i sensi, compreso il testo da sinistra verso
destra; mirror letteralmente significa "specchio") chiamato "elgooG" si rivelò efficace nell'aggirare il divieto. Tempo
dopo, il divieto cessò e fu detto che non era stato istituito per impedire le ricerche, ma l'accesso alla cache (che
permetteva di aggirare altri divieti imposti dal governo). Esiste anche un mirror dinamico di Google che funziona
come proxy server[6] . È interessante notare che un servizio di caching viene realizzato anche da Internet Archive, al
quale però non fu vietato l'accesso.
Diversamente da Yahoo!, Google non è anche una directory; tutte le pagine di Google sono indicizzate in maniera
automatica da un algoritmo statistico che valuta la pertinenza del sito con le parole chiave indicate, quale parole
assegnargli, il numero di accessi e altri parametri come indicatori di qualità del sito.
Tuttavia, Google conserva una copia (cache) di tutte le pagine indicizzate e la cancella dai suoi server solo su
esplicita richiesta del titolare del sito/provider Internet.
Il tentativo dichiarato da Google è di costruire un World Wide Web, di premiare i siti di qualità dando maggiore
risalto nei primi risultati delle varie ricerche, di servire agli utenti per avere risposte soddisfacenti alle loro ricerche.
Tuttavia spesso i motori di ricerca come Google svolgono anche una funzione commerciale, infatti varie aziende
pagano un ranking fra i primi 10 risultati come una spesa pubblicitaria.
Censura
Il servizio Google News cinese, di recente introduzione, sarebbe modellato sulle necessità di censura del paese
orientale. Alcune news appartenenti a siti censurati dal governo di Pechino non verrebbero pubblicate accedendo al
portale da una connessione cinese.
Il tutto è emerso grazie alle segnalazioni giunte da un volontario di DynaWeb (proxy che permette agli utenti cinesi
un accesso anonimo in grado di svincolarsi dalla potente censura governativa): in base alla località delle ricerche i
risultati restituiti sono differenti, ed in particolare sembrano essere tagliate fuori particolari testate.
Con tanto di screenshot viene dunque dimostrato come testate quali http:/ / www. epochtimes. com. au/ o http:/ /
www7. chinesenewsnet. com/ non sono rintracciabili tra i risultati quando la ricerca avviene all'interno del territorio
cinese.
Secondo quanto riferito da P2Pnet.net, il sito che ha fatto emergere la storia, Google attribuisce ad «una varietà di
motivi» la scelta di negare il link ad alcune testate, e tra tali motivi viene citata la fattiva impraticabilità dell'accesso
al sito da talune località.
Il primo portavoce delle accuse contro il "Matrix" cinese è Bill Xia, CEO del DIT (Dynamic Internet Technology, il
gruppo del servizio DynaWeb), il quale spinge direttamente sulla matrice ideologica i motivi del tutto. L'ipotesi di
Xia sembra confermata da alcuni documenti interni pubblicati dal San Francisco Chronicle secondo i quali l'attività
nel paese orientale sarebbe vincolata da leggi che arrivano anche a prevedere appositi filtri web per siti dai contenuti
illegali.
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Google
Ancor più allarmante della notizia di una possibile censura delle notizie, è l'abilitazione nei normali risultati di
ricerca del Google cinese del filtro "Safesearch" in modo permanente. Tale filtro ha la funzione di proteggere i
minori dal materiale pornografico presente sul web. Se si effettuano però alcune particolari ricerche sul Google
cinese, si viene avvertiti che il filtro "SafeSearch" è attivo. La cosa singolare è che le voci in questione sono ad
esempio "Dalai Lama", "Falun Gong", assieme alle parole "libertà", "democrazia" e simili.
Altrettanto impressionante la censura relativa al movimento spirituale pacifista "Falun Gong". Il Google occidentale
non risparmia le immagini della durezza della repressione del governo cinese ai danni di questa setta che chiede
diritti civili e libertà religiosa per il popolo cinese. Sempre come da esempio seguente, il Google orientale restituisce
ben altri risultati, riportando siti e commenti alla setta perfettamente allineati alla propaganda di regime.
• Versione italiana [7]
• Versione Pin Ying [8]
• Versione cinese [9]
Dalle pesanti accuse mosse dall'opinione pubblica, Google si difende ribadendo che si tratta semplicemente di
controllo di pornografia e materiale illegale. Questo è facilmente smentibile da una prova diretta, eppure Google non
modifica le proprie dichiarazioni.
Nel marzo 2010, Google ha deciso di reindirizzare il traffico verso il proprio sito di Hong Kong, eludendo in questo
modo la forte censura Cinese. Il sito http:/ / www. Google. com. hk permette di effettuare ricerche non filtrate dal
"Great Firewall". Però la censura resta: dalla Cina è ancora impossibile effettuare ricerche scomode per il regime,
come quelle sul Tibet.
Alcune opzioni di ricerca avanzata
Ricerca con "+" e "-", stringa esatta e carattere jolly
Per cercare testi dove compaiono in sequenza (una subito dopo l'altra) due o più parole chiave occorre separarle col
segno "+": es. l'istruzione "wikipedia+google" fa comparire le pagine in cui compare la parola wikipedia subito
seguita da google. Nelle posizioni più basse (con minore ranking) si trovano le pagine che risultano anche da una
ricerca senza l'operatore "+" che non è esattamente l'operatore booleano "OR", in quanto oltre a cercare entrambi i
termini nel testo, li cerca uno di seguito all'altro. Per cercare invece solo i risultati che contengono le due parole in
sequenza si usano le virgolette ("), si scrive quindi la frase desiderata tra virgolette, e google troverà solo i risultati
che contengono l'intera frase.
In maniera complementare, l'operatore "-" esclude i testi che contengono una certa parola chiave, e funziona da
filtro: es. "wikipedia -google" ricerca alcune pagine di Wikipedia, in ciascuna delle quali non compare la parola
"google".
Se il testo è racchiuso fra doppie virgolette, Google ricerca le pagine Web che contengono esattamente la sequenza
di caratteri digitata, senza altri spazi o caratteri intermedi. Esempio: "enciclopedia wikipedia" fornirà tutte le pagine
che contengono di seguito le due parole digitate.
Il carattere jolly è il simbolo di asterisco. Esempio: "enciclopedia * wikipedia" fornirà tutte le pagine che contengono
le due parole digitate di seguito e con un ulteriore stringa di caratteri intermedia.
Fornirà quindi anche "enciclopedia multilingue wikipedia", "enciclopedia, wikipedia", ma non "enciclopedia libera e
multilingue wikipedia", che contiene più di un termine fra le due parole separate da asterisco.
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Google
Ricerca interna ad un sito
Per effettuare una ricerca di parole chiave all'interno di un sito occorre digitare l'istruzione:
• site:nomesito.com spazio bianco e le parole chiave.
Un altro modo è scrivere nella barra degli indirizzi: www.google.it/custom?domain=www.nomesito. Compare una
barra di Google con un'opzione selezionabile per la ricerca all'interno del sito richiesto. Altri comandi:
• filetype:doc site:it.wikipedia.org, per cercare i documenti .doc nel sito Wikipedia.
• intitle:"Directory of" site:it.wikipedia.org, per cercare una cartella di nome "Directory of" nel sito o una pagina
che contiene nel testo le parole "Directory of".
Ricerca di una definizione
Per cercare la definizione di un termine o il significato di un acronimo basta digitare nel campo di ricerca di Google
"define: termine" dove "termine" indica la parola da cercare. Ad esempio "define: TCP" darà come risultato la
definizione della sigla. I risultati di Google-define spesso sono di Wikipedia.
Ricerca dei link a un sito
Digitando link:it.wikipedia.org (senza spazi e virgolette), si trovano tutti i siti che contengono un link all'indirizzo
it.wikipedia.org o ai sottodomini, gli indirizzi come "it.wikipedia.org/Google", che contengono "it.wikipedia.org".
Conversione unità di misura e valute
Digitando "1€ to USD" google convertirà il valore di un euro in dollari americani. Funziona con tutte le valute e con
le unità di misura di tutto il mondo.
Calcoli matematici e costanti
Si può ottenere il risultato di un calcolo anche complicato digitandolo nel campo di ricerca utilizzando i comuni
operatori matematici.
Esempi: 9*2, (5+6)/8, 2^16, sqr 81
Si possono anche introdurre le costanti matematiche e fisiche: c, e, G, h, k, pi, phi
Indicizzare una pagina web
Occorre scrivere nella barra degli indirizzi http:/ / www. google. it/ addurl. html, e nella pagina aperta digitare l'URL
della pagina web e le parole chiave. Se Google indicizza la pagina, essa comparirà fra i risultati.
Altre funzionalità particolari del motore di ricerca, anche in fase di beta testing, si trovano all'indirizzo http:/ / labs.
google.com/.
Curiosità
• Così come scrivendo "pi" viene identificato il pi greco, inserendo answer to life, the universe and everything,
ovvero la versione originale de La risposta alla domanda fondamentale sulla vita, l'universo e tutto quanto, il
servizio calcolatrice[10] di Google riconoscerà la stringa come una costante matematica, e darà come risultato
42.[11]
• Il 31 gennaio 2009 Google ha vissuto il suo primo grave incidente a livello mondiale. Per circa un'ora tutti i siti
risultati di qualsiasi ricerca (perfino il sito della stessa Google) presentavano la scritta Questo sito potrebbe
arrecare danni al tuo computer; in caso di settaggi di sicurezza ordinariamente restrittivi sul computer dell'utente,
poteva risultare impossibile o macchinoso seguire i link trovati. Dopo l'allarme lanciato da centinaia di blog e siti
sul web, Google Inc. è intervenuta, prima rendendo noto che stava lavorando per riparare alcuni inconvenienti e
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Google
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poi risolvendo i guasti, specificando, qualche ora più tardi, che la causa è stato "un errore umano" di alcuni tecnici
i quali avrebbero accidentalmente accluso il carattere "/" (che è presente in tutte le URL) fra gli elementi di
riconoscimento dei siti contenenti malware.[12]
Il 25 giugno 2009, data della morte di Michael Jackson, il sito di Google è stato sospeso per circa 30 minuti, a
causa dell'alto numero di accessi contemporanei sul suo nome.[13]
Il logo di Google è stato disegnato da Ruth Kedar che ha usato come carattere il font Catull.
Cercando su Google "ascii art" il logo del motore di ricerca assumerà lo stile Oldskool.
Il 21 maggio 2010 il logo di Google è stato cambiato con un logo raffigurante lo schema di gioco di Pac-Man con
il quale era possibile giocare, in onore del trentesimo anno di vita del gioco.[14] Dato il successo, Google ha
deciso di dedicare un'URL fissa al gioco.[15]
Digitando "mondiali 2010" durante il torneo in Sudafrica, in fondo alla pagina comparivano i soliti numeri di
pagina della ricerca, con una differenza: non c'era scritto "google", bensì "goal", con tante "o" quante erano le
pagine individuate.
• L'azienda americana Join the company ha creato una parodia del famoso motore di ricerca[16] : effettuando una
ricerca, si viene automaticamente dirottati a caso tra le pagine dei risultati di Google. Al posto del tasto I'm feeling
lucky ("mi sento fortunato") è stato posto il tasto I'm feeling unlucky ("mi sento sfortunato"). Cliccando sulle note
legali, si legge che l'azienda che ha creato il sito parodia è un fan di Google, e che non potrebbe immaginare un
motore di ricerca migliore. Tuttavia è in grado di studiarne uno peggiore.
• Nel settembre 2010 è stato introdotto Google Instant, un meccanismo che permette di risparmiare dai 2 ai 5
secondi di tempo per ogni ricerca, prevedendo in anticipo quello che l'utente sta cercando, e mostrando la pagina
dei risultati mentre l'utente sta ancora digitando la sua richiesta[17] .
Google e il risparmio energetico
Intorno al 2001 lo United States Department of Energy spiegò in un articolo come, nei monitor a tubo catodico, fosse
possibile risparmiare fino al 20% di energia elettrica utilizzando in prevalenza il nero o comunque colori scuri come
sfondo.[18] Citando questo articolo, all'inizio del 2007 il blogger statunitense Mark Ontkush (che nella propria pagina
personale si definisce green computing consultant, ossia consulente in informatica ecologica) pubblicò un articolo
secondo il quale Google potrebbe far risparmiare al mondo un'enorme quantità di energia adottando uno sfondo nero
al posto di quello bianco.[19]
Ispirata dal post di Ontkush, l'azienda australiana Heap Media creò Blackooogle, un sito web che effettua ricerche
appoggiandosi a Google, ma con sfondo nero.[20] In seguito nacquero altri front-end analoghi, tra i quali Gaatle,
promosso da Lifegate,[21] The Dark Side of Google[22] , Googlxe con funzionalità Extra [23] , Neroogle e molti
altri[24]
In molti hanno criticato sia l'articolo originale, sia il proliferare di front-end in nero: in particolare, il risparmio
energetico effettivo sarebbe infatti inferiore rispetto a quanto dichiarato da Ontkush, inoltre il risparmio sarebbe
nullo nei monitor a cristalli liquidi (lo studio del Department of Energy del 2001 si riferiva infatti solo ai tubi
catodici), che tendono ad essere sempre più diffusi e a soppiantare i tubi catodici.[24] [25] Un test eseguito nel 2008 da
Altroconsumo sui monitor LCD non ha rilevato differenze sostanziali tra una pagina bianca ed una nera; anzi, in
alcuni dei modelli presi in esame una schermata nera avrebbe addirittura comportato un consumo lievemente
maggiore.[26]
Google
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Ricerche in HTTPS
All’indirizzo https:/ / www. google. com'' è possibile accedere alla
versione beta del motore di ricerca protetto da SSL, protocollo di
crittografia usato normalmente nelle applicazioni web che
manipolano dati sensibili in trasferimento dal computer di chi le
usa. La differenza con la versione normale di Google sta nella
presenza nell’indirizzo di https a differenza del solito http, che
indica appunto la presenza di una connessione protetta da SSL.[27]
Logo della versione in HTTPS di Google
Ancora in fase beta, lo scopo del progetto è quello di proteggere le ricerche effettuate sul web dai visitatori del
motore, adottando nei prossimi tempi questa soluzione in via definitiva, come già fatto su Gmail.
Il brevetto dell'homepage
Dal 1 settembre 2009, dopo una richiesta da parte di Google inoltrata nel 2004, è stato accettato dall'United States
Patent and Trademark Office un brevetto che mira a difendere il design minimalista della celebre pagina principale
di Google. Il fatto in questione è senza precedenti, si tratta infatti del primo caso in assoluto in cui una pagina web o
parte di essa viene protetta da un brevetto allo scopo di proteggerne la sua unicità.
Attacchi informatici
Secondo gli enti esterni delle difese informatiche dei server di Google, questi per ora risultano essere gli unici
attacchi che sono stati rilevati:
• nel 2003 da cracker cinesi
• nel 2004 da cracker iraniani
• nel 2009 da cracker cinesi
Google
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International
Google è disponibile in molte lingue ed è stato localizzato per molti paesi.[28]
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Catalano
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Cinese tradizionale
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Unito)
Inglese (Stati Uniti)
Esperanto
Estone
Faroese
Filippino
Finlandese
Francese
Frisone occidentale
Gallico
Georgiano
Germanico
Greco
Guaranì
Gujarati
Hausa
Creole Haitiana
Hawaiano
Ebraico
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Italiano
Giapponese
Giavanese
Kannada
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Kinyarwanda
Kirundi
Coreano
Curdo
Kirghizo
Lao
Latino
Lettone
Lingala
Lituano
Luganda
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Creolo mauriziano
Moldavo (Romania)
Mongolo
Montenegrino
Nepalese
Norvegese
Norvegese (Nynorsk)
Occitano
Oriya
Oromo
Pashto
Persiano
Polacco
Portoghese (Brasile)
Portoghese (Portogallo)
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Rumeno
Romancio
Runyakitara
Russo
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L'interfaccia è anche stata resa disponibile in alcune lingue per motivi umoristici:
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Elmer Fudd
Hacker
Klingon
Pig Latin
Bork, bork, bork!
Pirate
Bibliografia
• Alessandro Melazzini, «Google, ma le notizie non sono un algoritmo» [29], La Stampa, 14 agosto 2003
• John Battelle. Google e gli altri. Come hanno trasformato la nostra cultura e riscritto le regole del business.
Milano, Raffaello Cortina Editore, 2006. ISBN 88-6030-039-8.
• Ippolita [30]. Luci e ombre di Google. Milano, Giangiacomo Feltrinelli Editore (collana Nuova Serie Feltrinelli),
2007. (testo integrale in formato PDF disponibile sotto licenza Creative Commons) [31] ISBN 978-88-07-71027-8
• D. Vise e M. Malseed. Google Story. (in inglese) Egea.
• Google Hacks. Tips & Tools for Smarter Searching. 2a ed. (in inglese) O'Reilly & Associates.
• Gnassi B.; Noury R., "La rete che cattura. Il ruolo di Yahoo!, Microsoft e Google nelle violazioni dei diritti
umani in Cina", EGA 2007.
• Elmar Burchia. Google, il logo per un giorno senza «l», Corriere della Sera, 15 febbraio 2007 (testo dell'articolo)
[32]
• Lavinia Hanay Raja "Come ti aggiro Google in 4 mosse" [33] Corriere della sera, 24 agosto 2008
• Gruppo di ricerca Ippolita [30] Motore in Panne [34], Left-Avvenimenti, 12 settembre 2008
Google
66
• De Robbio La gestione dei diritti nelle digitalizzazioni di massa. Un'analisi alla luce del caso Google Book
Search «Bibliotime», anno XII, numero 2 (luglio 2009) [35]
• Vincenzo Letta, «In Google we trust. Storia, vizi e virtu' di un motore di ricerca nordamericano» [36], Tesi in
Filosofia, Università di Pisa, con una intervista a Marco Pancini, European Policy Counsel di Google
Voci correlate
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Google Inc.
Google Friend Connect
Google Palimpsest
Google Voice
Google Cina
Logo Google
Altri progetti
•
•
Wikimedia Commons contiene file multimediali su Google
Wikinotizie contiene notizie di attualità su Google
Collegamenti esterni
• Sito ufficiale in lingua italiana [37]
• Leet style [38]
• I Laboratori Google [39] - Tecnologie sperimentali
Note
[1]
[2]
[3]
[4]
[5]
[6]
http:/ / dbpubs. stanford. edu:8090/ pub/ 1998-8
http:/ / blog. tsw. it/ search-marketing/ anche-google-italia-ha-una-nuova-interfaccia-grafica_0005763. html
http:/ / alexa. com/ topsites
http:/ / www. google. it/ intl/ it/ webmasters/ seo. html
http:/ / www. corriere. it/ Primo_Piano/ Scienze_e_Tecnologie/ 2006/ 01_Gennaio/ 25/ google. shtml
http:/ / www. zensur. freerk. com/ google/
[7] http:/ / images. google. it/ images?svnum=10& hl=it& lr=& safe=off& q=falun+ gong& btnG=Cerca
[8] http:/ / images. google. cn/ images?svnum=10& hl=zh-CN& lr=& cr=countryCN& q=falun+ gong& btnG=搜索
[9] http:/ / images. google. cn/ images?hl=zh-CN& lr=& cr=countryCN& q=%E6%B3%95%E8%BD%AE%E5%8A%9F& sa=N& start=84&
ndsp=21
[10] Descrizione della funzione "Calcolatrice" (http:/ / www. google. it/ intl/ it/ help/ features. html).
[11] I risultati di Google per la domanda fondamentale (http:/ / www. google. it/ search?q=answer+ to+ life,+ the+ universe+ and+ everything)
[12] Google si ferma per un "errore umano" (http:/ / www. rainews24. rai. it/ ran24/ rainews24_2007/ tema/ 31012009_dallarete_196. aspl)
[13] http:/ / www. cwi. it/ notizia/ 18297/ 2009-06-26/ La-morte-di-Michael-Jackson-manda-in-tilt-Google. html
[14] «Buon compleanno Pac-Man, firmato Google.» (http:/ / punto-informatico. it/ 2890967/ PI/ News/
buon-compleanno-pac-man-firmato-google. aspx), Punto Informatico, 21 maggio 2010. URL consultato in data 24 maggio 2010.
[15] http:/ / www. google. it/ pacman/
[16] http:/ / unluckytime. com/
[17] Google, ricerche più rapide con Instant (http:/ / netslash2010. myblog. it/ archive/ 2010/ 09/ 10/
google-con-instant-ricerche-piu-rapide-di-2-5-secondi. html)
[18] DOA Energy Star. Monitor Energy Information (http:/ / web. archive. org/ web/ 20010222042341/ http:/ / microtech. doe. gov/ EnergyStar/
info. htm) in Internet Archive. 2001. URL consultato il 01-08-2008.
[19] Mark Ontkush. Black Google Would Save 750 Megawatt-hours a Year (http:/ / ecoiron. blogspot. com/ 2007/ 01/
black-google-would-save-3000-megawatts. html) in ecoIron. 20 gennaio 2007. URL consultato il 01-08-2008.
[20] Blackle Italia (http:/ / it. blackle. com)
[21] Gaatle (http:/ / www. lifegate. it/ gaatle/ )
[22] The Dark Side of Google (http:/ / www. thedarksideofgoogle. com/ )
[23] Googlxe Italia (http:/ / it. googlxe. com/ )
Google
67
[24] Mark Ontkush. Facts and Fallacies on Black Google (http:/ / ecoiron. blogspot. com/ 2007/ 07/ facts-and-fallacies-on-black-google. html) in
ecoIron. 27 luglio 2007. URL consultato il 01-08-2008.
[25] Paolo Attivissimo. Schermate scure per risparmiare energia? (http:/ / attivissimo. blogspot. com/ 2007/ 07/
nerooogle-e-soci-promettono-risparmio. html) in Il Disinformatico. 24 luglio 2007. URL consultato il 01-08-2008.
[26] Di circa 2 watt: «il maggior consumo (...) è dovuto alla chiusura dei transistor che regolano i pixel». Tratto da: Siti in abito scuro: schermo
nero non riduce i consumi, in Hi-Test N.5, Milano, Altroconsumo Edizioni, gennaio 2008, p.6
[27] Download Blog. Google mette le ricerche in HTTPS sotto SSL (http:/ / www. downloadblog. it/ post/ 12455/
google-mette-le-ricerche-in-https-sotto-ssl). 22/05/2010. URL consultato il 22/05/2010.
[28] Language Tools (http:/ / www. google. com/ language_tools?hl=en)
[29] http:/ / www. melazzini. com/ it/ giornalismo/ 2003. htm#google
[30] http:/ / ippolita. net
[31] http:/ / www. ippolita. net/ files/ thedarksideofgoogle. pdf
[32] http:/ / www. corriere. it/ Primo_Piano/ Cronache/ 2007/ 02_Febbraio/ 15/ google. shtml
[33] http:/ / www. corriere. it/ scienze_e_tecnologie/ 08_agosto_24/ come_aggirare_google_60c8a6bc-71f5-11dd-8174-00144f02aabc. shtml
[34] http:/ / www. avvenimentionline. it/ content/ view/ 2317/ 1/
[35] http:/ / didattica. spbo. unibo. it/ bibliotime/ num-xii-2/ derobbio. htm
[36] http:/ / etd. adm. unipi. it/ theses/ available/ etd-10132008-104502/
[37] http:/ / www. google. it/
[38] http:/ / www. google. com/ intl/ xx-hacker/
[39] http:/ / labs. google. it/
Google documenti e fogli di lavoro
Google documenti e fogli di lavoro
Sviluppatore Google
SO
Multipiattaforma (applicazione web)
Genere
Software di produttività personale
Licenza
Sito web
http:/ / docs. google. com/
Google documenti e fogli di lavoro (in inglese Google Docs & Spreadsheets) è un programma la cui versione beta
è disponibile sul sito di Google dal 24 febbraio 2007. È un diretto concorrente del pacchetto Microsoft Office. Esso
permette di salvare documenti di testo e fogli di calcolo nei formati .doc, .odt e .pdf.
Descrizione e caratteristiche
La peculiarità dell'applicazione è di risiedere sul server Google ed essere lanciata da remoto, non richiedendo
l'installazione di alcun software sul computer locale.
Diversamente da altri applicativi che lavorano da remoto, nemmeno i dati sono salvati in locale. Questo consente di
condividere il file con altri utenti invitati con diversi livelli di privilegio (sola lettura, accesso in scrittura ad alcune
parti o a tutto il documento) e di utilizzare il file da qualunque computer si colleghi alla casella di posta.
La conservazione dei dati non in locale pone però seri problemi di privacy per le aziende e per i singoli, sia per
l'utilizzo delle informazioni a scopo di schedature che potrebbe essere fatto da chi gestisce il servizio, sia per il
maggiore rischio di attacchi e manipolazioni da parte di soggetti esterni, che si verifica quando i dati risiedono su
server sempre connessi a Internet.
Esiste una policy di sicurezza, ma le legislazioni nazionali sulla privacy non sono allineate verso uno standard
internazionale. La cifratura dei dati e l'adozione di protocolli di comunicazione sicura (come SSL) contribuiscono a
ridurre il rischio di attacchi esterni, ma non garantiscono un utilizzo appropriato delle informazioni.
Google documenti e fogli di lavoro
68
Collegamenti esterni
• Google documenti e fogli di lavoro [1]
Note
[1] http:/ / docs. google. com
Google Maps
Sviluppatore Google
SO
Multipiattaforma (applicazione web)
Genere
cartografia
Licenza
Sito web
http:/ / maps. google. com/
Google Maps (nome precedente Google Local) è un servizio accessibile dal relativo sito web e che consente la
ricerca e la visualizzazione di mappe geografiche di buona parte della Terra. Oltre a questo è possibile ricercare
servizi in particolari luoghi, tra cui ristoranti, monumenti, negozi, trovare un possibile percorso stradale tra due punti
e visualizzare foto satellitari di molte zone con diversi gradi di dettaglio (per le zone che sono state coperte dal
servizio si riescono a distinguere in molti casi le case, i giardini, le strade e così via). Le foto sono statiche (non in
tempo reale), buona parte delle quali sono riferite alla fine degli anni novanta. Oltre a queste funzioni, Google Maps
offre anche una ricerca di attività commerciali sulle stesse mappe.
Un difetto è che non sono ortofoto, ossia sono schiacciate per essere adattate alla proiezione cartografica. Ciò è
evidente se le immagini vengono confrontate con, ad esempio, quelle dell'Istituto Geografico Militare o del Portale
Cartografico Nazionale.
Caratteristiche
La visione del pianeta si può effettuare come mappa o come semplice cartina stradale. Ultimamente solo per alcuni
paesi, è stata implementata la funzione traffico che visualizza le strade con problemi di traffico.
Google Moon e Google Mars
Dopo Google Maps sono nati due nuovi progetti di cartografia: Google Moon con lo scopo di mappare le terre lunari
e Google Mars per mappare invece le terre di Marte.
Google Street View
Il servizio Street View permette di visualizzare fotografie a 360° di numerose località del mondo. Tali immagini sono
state riprese da automezzi dotati di fotocamere e pertanto non sono in tempo reale. Per la strumentazione Google si è
affidata all'azienda canadese Immersive Media, produttrice delle fotocamere Dodeca 2360, con 11 obiettivi in grado
di fotografare a 360 gradi. La risoluzione è molto elevata in alcune città, mentre in altre è ridotta, probabilmente
artificialmente.
Google Maps
Il servizio è stato criticato dopo che sono state notate alcune foto in cui comparivano persone in situazioni
imbarazzanti ed è stato evocato il diritto di privacy, dal momento che nelle immagini spesso le persone sono
riconoscibili. Il problema è stato sollevato anche da periodici come il New York Times e Wired. Dopo le proteste di
alcune associazioni di consumatori, i legali di Google, pur facendo notare che le immagini sono legali perché scattate
in luoghi pubblici, si sono detti disponibili, previa segnalazione dell'interessato, ad eliminare le immagini in
questione.[1] Attualmente Google Street View impiega un algoritmo che riconosce automaticamente targhe e volti,
offuscandoli.
Google Transit
Google Transit è una nuova funzionalità introdotta nel Canada e negli Stati Uniti, e per prima in Europa, per la
regione Toscana e le città di Torino, Firenze, Genova, Como, Brescia, Modena e Reggio Emilia in via sperimentale e
presto attivo anche a Venezia, per creare un itinerario esclusivamente con mezzi di trasporto pubblici[2] .
Google Maps Mobile
Per i dispositivi mobili che supportano la piattaforma Java (o anche quelli basati sui sistemi operativi Android, iOS,
Windows Mobile, Palm OS o Symbian) e che dispongono di una connessione a Internet via GPRS, UMTS o HSDPA
esiste dal 2006 una apposita versione Google Maps, detta Google Maps Mobile[3] , che permette di accedere alle
mappe da tali dispositivi.
Curiosità
• A gennaio 2010, per parecchi giorni, Google Maps ha avuto gravi problemi nella ricerca delle attività
commerciali. Google non ha mai pubblicato un articolo in merito, ma probabilmente si è trattato di un errore
nell'algoritmo di ricerca.[4]
Voci correlate
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Google
Google Map Maker
Google Street View
Cartografia
Geody - motore di ricerca geografico
Google Earth
Panoramio
Virtual Earth
WikiMapia
Placeopedia
Live Search Maps (Servizio Web della Microsoft)
OpenStreetMap
Google Latitude
69
Google Maps
Altri progetti
•
Wikimedia Commons contiene file multimediali su Google Maps
Collegamenti esterni
Tool per trovare le coordinate (latitudine e longitudine) in Google Maps [5]
Sito di Google Maps [6], tradotto in italiano
Google Transit [7]
Portale Cartografico Nazionale [8]
Raccolta di risorse su google maps [9] con istruzioni per usare le google maps API, tool gratuiti per creare google
maps mashup]
• Google mappe [10] (per cellulari)
• Google Maps [11] (per MediaWiki)
• Video Georeferenziati su Google Maps [12]
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Note
[1] Sorridi, sei sul web (Corriere.it) (http:/ / www. corriere. it/ Primo_Piano/ Cronache/ 2007/ 06_Giugno/ 08/ google_street_view. shtml)
[2] Arriva in Italia Google Transit Consigli sui mezzi pubblici - Motori - Repubblica.it (http:/ / www. repubblica. it/ 2008/ 03/ motori/
motori-marzo-2008/ motori-google-transit/ motori-google-transit. html?ref=mothpstr6)
[3] Google Mobile (http:/ / www. google. it/ mobile/ gmm/ index. html). URL consultato il 15-06-2008.
[4] «Google e le mappe temporaneamente impazzite.» (http:/ / blog. tsw. it/ search-engine-optimization/
google-e-le-mappe-temporaneamente-impazzite_0005092. html), 22 gennaio 2010.
[5] http:/ / kmlcollection. googlepages. com/ coordinate_click. html
[6] http:/ / maps. google. it/
[7] http:/ / www. google. it/ transit
[8] http:/ / www. pcn. minambiente. it
[9] http:/ / google-mapping. blogspot. com
[10] http:/ / www. google. com/ gmm/ index. html
[11] http:/ / wiki. nuke-evolution. it/ index. php/ Googlemap
[12] http:/ / maps. google. it/ maps/ mpl?moduleurl=http:/ / www. videomap. it/ mapplet. xml
70
Blogger (piattaforma)
71
Blogger (piattaforma)
Blogger
URL
blogger.com
[1]
Commerciale?
Si
Tipo di sito
Blog hosting
Registrazione
Si
Proprietario
Google Inc.
Creato da
Lancio
2001
Stato corrente del sito Attivo
Blogger
Nazione
Stati Uniti
Tipologia
Blog host
Sito web
www.blogger.com
[2]
Blogger è un servizio di blogging attualmente gestito da Google a cui è possibile accedere gratuitamente. Si tratta di
una piattaforma di blogging puro, che a differenza di altre concorrenti non presenta significative aperture verso il
Social Network. Blogger permette di postare, oltre al solo testo, anche immagini e video; Questo ne fa una soluzione
ideale per webmaster alle prime armi. Permette anche di postare contemporaneamente a più di un autore consentendo
di creare veri e propri giornali online.
Storia
Blogger nasce il 23 agosto del 1999 in una piccola società di San Francisco, la Pyra Labs. È proprio da questo
progetto che partirà il fenomeno della blogsfera. Inizialmente Blogger rimane un progetto quasi amatoriale portato
avanti dai fondatori della società più per passione che per fini commerciali. Tuttavia la celebrità del sito cresce
rapidamente al pari del numero degli iscritti. Vengono progressivamente introdotte nuove funzionalità che facilitano
la gestione, l'amministrazione e l'aggiornamento dei Blog. Il successo d'immagine non è però sufficiente a coprire i
costi di sviluppo della piattaforma che vive a cavallo del 2001 una preoccupante crisi finanziaria associata anche alla
generale flessione della così detta New economy. La situazione ha una svolta nel 2003 quando la società viene
acquistata da Google. Sotto la nuova gestione Blogger è stato integrato all'interno degli altri servizi offerti da
Google, inoltre è stata rimossa ogni forma di pubblicità forzata. Nel corso del 2006 la piattaforma è stata
profondamente rinnovata aggiungendo funzioni per la personalizzazione delle pagine, l'uso dei tag e annullando i
tempi di aggiornamento dei database.
Attualmente si stima che Blogger ospiti tra i 15 ed i 20 milioni di Blog.
Blogger (piattaforma)
Creazione di un blog
La gestione del blog avviene tramite una interfaccia web denominata pannello di controllo, dal quale si può accedere
a tutte le funzioni relative al posting (postare) degli articoli e alla modifica del template del blog (ovvero all'aspetto
grafico gestito tramite Fogli di stile CSS).
Tra le altre caratteristiche da segnalare vi è la possibilità di moderare i commenti ai post, inviare i nuovi post
attraverso la posta elettronica tramite un indirizzo mail dedicato e la possibilità di ricevere un avviso via mail quando
un commento viene aggiunto in coda ad un post. Blogger supporta anche la modalità ad autori multipli che consente
a più persone di postare sullo stesso blog con identità distinte.
Sviluppo della piattaforma
Nel 2009, in occasione dei dieci anni di vita, precedentemente si chiamava Blogspot, sono state introdotte numerose
novità che riguardano tra l'altro il
• Read More - possibilità di visualizzare in homepage solo il riassunto dei post
• Visualizzazione degli avatar dei commentatori
• Pagine statiche - per contenuti svincolati dalla cronologia che possono essere usate per moduli di contatto o per il
disclaimer del blog
• Designer Modelli - per la creazione online del proprio template personalizzato
• Bottoni ufficiali di condivisione - per postare gli articoli sui social quali Google Buzz, Facebook, Twitter
• Moderazione commenti - funzionalità che consente di filtrare in automatico i commenti di spam
Critiche
Essendo la piattaforma gratuita è anche vittima del fenomeno dello Splog. Si tratta di Blog creati al solo scopo di
riferire altri siti ed aumentarne la visibilità nei motori di ricerca.
Collegamenti esterni
•
•
•
•
•
Sito ufficiale di Pyra Labs [3]
Pagina iniziale di Blogger [4]
Rascunhos Blogger: Tips for Blogger, Wordpress, SEO and Widgets (In Portuguese) [5]
Blogger Templates [6]
Forum di assistenza di Blogger [7]
Note
[1]
[2]
[3]
[4]
[5]
[6]
[7]
https:/ / www. blogger. com/
http:/ / www. blogger. com
http:/ / www. pyra. com/
https:/ / www. blogger. com/ start
http:/ / www. rascunhosblogger. com
http:/ / www. templatesc. com/
http:/ / www. google. com/ support/ forum/ p/ blogger?hl=it
72
Wikipedia
73
Wikipedia
Wikipedia
Screenshot del portale multilingue di Wikipedia
URL
Commerciale?
Tipo di sito
http:/ / www. wikipedia. org
No
Enciclopedia online
Registrazione
Opzionale
Proprietario
Wikimedia Foundation
Creato da
Lancio
Jimmy Wales, Larry
Sanger
15 gennaio 2001
Stato corrente del sito In progresso
Slogan
L'enciclopedia libera
Wikipedia è un'enciclopedia multilingue collaborativa, online e gratuita, nata con il progetto omonimo intrapreso da
Wikimedia Foundation, una organizzazione non a scopo di lucro statunitense. Etimologicamente Wikipedia significa
cultura veloce, dal termine hawaiano wiki (veloce), con l'aggiunta del suffisso di origine greca -pedia (cultura).
Per chiarire molti aspetti di ciò che Wikipedia è, e di ciò che non è, è possibile consultare la pagina in italiano a cura
di Wikimedia Italia intitolata 10 cose essenziali da sapere [1].
Wikipedia
74
Descrizione
È pubblicata in oltre 270 lingue differenti (di cui circa
180 attive; la versione in inglese è quella con il
maggior numero di voci) e contiene voci sia sugli
argomenti propri di una tradizionale enciclopedia sia su
quelli di almanacchi, dizionari geografici e di attualità.
Il suo scopo è quello di creare e distribuire
un'enciclopedia libera e ricca di contenuti, nel maggior
numero di lingue possibile.
WikiGuida su Wikipedia: video di sette minuti che riassume storia,
principi e funzionamento.
Wikipedia è uno dei dieci siti più visitati al mondo:[2]
riceve, infatti, circa 60 milioni di accessi al giorno.
La caratteristica primaria di Wikipedia è il fatto che dà
la possibilità a chiunque di collaborare, utilizzando un sistema di modifica e pubblicazione aperto.
All'inizio di aprile 2008, Wikipedia conteneva in totale più di 10 milioni di voci, 34 milioni di pagine (modificate
470 milioni di volte) e 11 milioni di utenti registrati.[3]
È nata il 15 gennaio 2001 come progetto complementare di Nupedia (un progetto con scopo analogo ma la cui
redazione era affidata ad esperti). La Wikimedia Foundation ha successivamente dato vita a progetti complementari
tra cui Wiktionary, Wikibooks, Wikisource, Wikispecies, Wikiquote, Wikinotizie e Wikiversità.
È curata da volontari seguendo un modello di sviluppo di tipo wiki, nel senso che le pagine possono essere
modificate da chiunque e non c'è un comitato di redazione né alcun controllo preventivo sul materiale inviato. Uno
dei principi alla base di Wikipedia è il punto di vista neutrale,[4] secondo il quale le opinioni presentate da
personaggi importanti o da opere letterarie vengono riassunte senza tentare di determinarne una verità oggettiva. A
causa della sua natura aperta, vandalismi ed imprecisioni sono problemi riscontrabili in Wikipedia.
Le voci di Wikipedia sono spesso citate dai mass media tradizionali e da istituti accademici. Wikipedia è stata
rilasciata originariamente sotto la licenza GFDL, ma nel giugno 2009 è avvenuta una migrazione alla licenza
Creative Commons cc-by-sa 3.0 più compatibile con gli scopi e gli usi di Wikipedia ed in generale dei progetti
Wikimedia (le licenze Creative Commons non esistevano nel 2001, data di nascita del progetto). Il cambiamento di
licenza è stato sottoposto a votazione della comunità.[5] [6]
Le edizioni in lingua tedesca, quella in lingua italiana ed una selezione di voci tratte dalla versione in lingua inglese
sono state distribuite su compact disc e DVD, mentre di molte edizioni sono stati creati dei mirror online o dei
progetti derivati.
Caratteristiche
« L'"enciclopedia partecipata" mi preoccupa meno: la uso regolarmente, e trovo che la qualità e l'affidabilità delle
informazioni sia notevole. Qualche problema c'è solo quando il soggetto è estremamente controverso. In questo caso la
neutralità, e le reciproche obiezioni, spingono verso il minimo comun denominatore, e bisogna accontentarsi. Ma questo è
inevitabile, e in fondo accadeva già con le enciclopedie tradizionali. »
[7]
(Beppe Severgnini
)
L'obiettivo di Wikipedia è di creare un'enciclopedia libera ed "universale", in termini sia di ampiezza che di
profondità degli argomenti trattati. Wikipedia è stata descritta da uno dei suoi fondatori (Jimmy Wales) come uno
sforzo per creare e distribuire un'enciclopedia libera della più alta qualità possibile ad ogni singola persona sul
pianeta nella sua propria lingua.
Wikipedia
75
Wikipedia deriva il suo nome dalla composizione della parola wiki, termine hawaiano che significa "veloce" e con
cui viene chiamato un tipo di software collaborativo, e da pedia, suffisso di enciclopedia che in greco significa
"insegnamento". Wikipedia, nelle intenzioni di Wales, dovrebbe raggiungere una qualità pari o migliore
dell'Enciclopedia Britannica ed essere pubblicata anche su carta.
Su Internet esistono o sono esistiti molti altri progetti di enciclopedie. Alcuni si basano sulle consuete politiche
editoriali di proprietà intellettuale sulle voci, come l'Enciclopedia Stanford di Filosofia o l'ormai defunta Nupedia,
entrambe compilate da esperti. Siti web più informali, come h2g2 o Everything2, servono come guide generali le cui
voci sono scritte e controllate da persone comuni. Progetti come Wikipedia, Susning.nu, e la Enciclopedia Libre,
sono invece wiki le cui voci sono sviluppate da numerosi autori e in cui non esiste alcun processo formale di
revisione. Wikipedia è diventata il più grande di questi wiki enciclopedici per numero di voci. A differenza di molte
enciclopedie, il contenuto di Wikipedia è stato rilasciato sotto la licenza GNU Free Documentation License.
Wikipedia possiede un insieme di linee guida volte ad identificare quali tipi di informazioni siano adatte ad esservi
inserite. Ad esse si fa spesso riferimento nelle dispute per decidere se un particolare contenuto debba essere
aggiunto, rivisto, trasferito ad un progetto affine oppure rimosso.
Contenuto libero
La GFDL, la licenza sotto la quale le voci di Wikipedia sono rese
disponibili, è una delle molte licenze di copyright di tipo
permissivo (copyleft), in quanto permette la redistribuzione, la
creazione di opere derivate e l'uso commerciale del contenuto a
condizione che si mantenga l'attribuzione agli autori e che il
contenuto rimanga disponibile sotto la GFDL. Quando un autore
contribuisce al progetto con materiale originale, i diritti d'autore
rimangono in suo possesso ma egli acconsente a rilasciare la
propria opera sotto la GFDL. Il materiale di Wikipedia può quindi
essere distribuito a, o incorporato da, fonti che a loro volta usino
questa licenza. Del contenuto di Wikipedia sono stati creati
numerosi mirror o progetti derivati a partire da copie dei database.
Wikipedia è rilasciata in Creative Commons
Attribuzione-Condividi allo stesso modo
Dal 15 giugno 2009 Wikipedia è rilasciata anche secondo la
licenza Creative commons Attribuzione-Condividi allo stesso
modo 3.0 Unported (CC-BY-SA).[8]
Sebbene tutti i testi siano disponibili sotto la GFDL, una
percentuale significativa di immagini e suoni in Wikipedia non
sono liberi. Elementi come loghi aziendali, saggi, testi di canzoni o
foto giornalistiche protette da copyright sono usate con una
Il logo del progetto GNU
rivendicazione di fair use (tuttavia, in alcuni paesi il concetto di
fair use non è presente nel corpo legislativo, e quindi opere che
contenessero questi elementi potrebbero essere inammissibili). Wikipedia ha ricevuto anche del materiale a
condizione che non si possano produrre lavori derivati o che possa essere usato solo all'interno di Wikipedia. Alcune
edizioni comunque accettano solo contenuti multimediali liberi da copyright.
Wikipedia è stata usata dai media, da membri della comunità accademica e da altri come strumento informativo
principale o secondario. Alcuni organi d'informazione hanno citato le voci di Wikipedia come fonte usata per le
proprie voci o le hanno segnalate tra le informazioni aggiuntive disponibili sul Web, in alcuni casi in modo reiterato.
Secondo gli elenchi tenuti dai redattori di Wikipedia, le sue voci sono state citate con maggiore frequenza nei media
di contenuto informativo, più raramente in studi accademici, libri, conferenze e aule giudiziarie. Ad esempio, il sito
Wikipedia
76
del Parlamento del Canada cita la voce inglese di Wikipedia sui matrimoni gay tra le letture consigliate riguardo il
proprio progetto di legge C-38. Alcuni utenti curano la tenuta di liste (incomplete) dei casi in cui Wikipedia è stata
citata come fonte.
Storia
Wikipedia prese il via come progetto complementare di Nupedia, un
progetto per la creazione di una enciclopedia libera online le cui voci
erano scritte da esperti attraverso un processo formale di revisione.
Nupedia venne fondata il 9 marzo 2000 dalla società Bomis,
proprietaria dell'omonimo portale di ricerca. Le figure principali erano
Jimmy Wales, allora CEO della Bomis, e Larry Sanger, redattore capo
di Nupedia e successivamente di Wikipedia.
Per il concetto di wiki, Wales e Sanger dichiararono di essersi ispirati
ai siti WikiWikiWeb o Portland Pattern Repository di Ward
Cunningham.
Wikipedia, che esisteva già come servizio di Nupedia.com dal 10
gennaio 2001, venne formalmente lanciata il 15 gennaio successivo sul
sito Wikipedia.com, in lingua inglese. Verso maggio giunse la prima
flotta di utenti registrati e nel corso dell'anno si svilupparono le
edizioni in francese, tedesco, inglese, catalano, spagnolo, svedese,
portoghese e - a fine anno - italiano.
Jimmy Wales (Jimbo), fondatore di Wikipedia
Alla fine del suo primo anno di esistenza l'enciclopedia arrivò a contare
quasi 20mila voci, su 18 versioni in lingue differenti. Raggiunse 26
edizioni in lingua alla fine del 2002, 46 alla fine del 2003 e 161 alla
fine del 2004. Nupedia e Wikipedia coesistettero finché i server della
prima furono chiusi definitivamente nel 2003 e i suoi testi incorporati
in Wikipedia (Nupedia aveva sofferto un tasso di crescita
estremamente lento, a causa dei complicati processi di revisione);
Sanger uscì di scena e si ebbe una biforcazione della Wikipedia in
spagnolo per formare l'Enciclopedia Libre.
Da Wikipedia e Nupedia nacque nel 2003 la Wikimedia Foundation,
Il logo della Wikimedia Foundation
l'organizzazione non profit che sostiene Wikipedia e i progetti fratelli
(il primo dei quali fu In Memoriam: September 11 Wiki) che nel tempo si sono aggiunti, ognuno dei quali è
specializzato in un determinato ambito del sapere. Wales cedette tutti i diritti alla fondazione da lui promossa, che
tuttora gestisce i marchi e l'infrastruttura informatica, garantendo che la gestione dei contenuti rimanga affidata alla
comunità degli utenti.
Se nei primi due anni cresceva alla velocità di poche centinaia o meno di nuove voci al giorno, l'edizione in inglese
di Wikipedia raggiunse il traguardo delle 100.000 voci nel gennaio 2003, mentre nel 2004 subì un boom,
raddoppiando le dimensioni in un anno (con un aumento da 1.000 a 3.000 voci al giorno). Wikipedia ha raggiunto la
sua milionesima voce, tra le 105 edizioni in lingua all'epoca presenti, il 20 settembre 2004.
A partire dal 2004 è iniziata a costituirsi una rete di organismi nazionali collegati alla Wikimedia Foundation; nel
2005 è stata fondata Wikimedia Italia. Nel settembre dello stesso anno l'edizione in italiano ha superato le 100.000
voci.
Wikipedia
Da quando Wikipedia ha raggiunto un considerevole numero di voci, i mass media la citano sempre più spesso. È
diventata un tipico fenomeno del Web 2.0 grazie anche alla sua particolarità di essere modificabile e aggiornabile da
chiunque. Nel settembre 2007 l'edizione in inglese ha tagliato lo storico traguardo di 2 milioni di voci, divenendo la
più vasta enciclopedia mai scritta, superando l'enciclopedia Yongle (1407), che ha detenuto tale primato per 600 anni
esatti;[9] nel Guinness World Record del 2008 è riportata come la più grande enciclopedia al mondo. Il 27 marzo
2008 Wikipedia, con oltre 250 edizioni locali, ha raggiunto i 10 milioni di voci.[10]
Vi sono 23 versioni di Wikipedia scritte in altrettante lingue ciascuna delle quali mette a disposizione più di 100 000
voci: per le statistiche aggiornate si veda il portale globale di Wikipedia.[11]
Il 17 settembre 2008 Wikipedia comprendeva 35 edizioni in lingua con più di 50 000 voci, 80 con più di 10 000
voci, 158 con più di 1000 voci e 232 con almeno 100 voci.
Le varie edizioni in lingua sono sviluppate indipendentemente l'una dall'altra. Esse non sono vincolate ai contenuti
presenti nelle altre, sono tenute unicamente al rispetto delle linee guida generali del progetto come il punto di vista
neutrale. Tuttavia i testi delle voci e i contenuti multimediali sono spesso condivisi tra le varie edizioni, i primi
grazie alle traduzioni, i secondi attraverso il progetto condiviso chiamato Wikimedia Commons. Le voci tradotte
rappresentano una percentuale relativamente piccola di quelle presenti in ciascuna edizione.
Redazione
Wikipedia non è regolata da nessun comitato di redazione centrale: le
sue voci sono scritte spontaneamente da centinaia di migliaia di
volontari non pagati, che si organizzano autonomamente stabilendo da
soli le regole interne e lo svolgimento degli argomenti nelle voci.
Wikipedia, infatti, è costruita sulla convinzione che la collaborazione
tra gli utenti possa nel tempo migliorare le voci, più o meno nello
stesso spirito con cui viene sviluppato il software libero. Nel caso del
software, se è libero, chiunque può prelevarne i sorgenti, modificarli e
ridistribuirli, eppure solitamente i programmatori si limitano a proporre
Restituzione in 3D del logo di Wikipedia e di una
alcune modifiche agli autori, i quali le adottano oppure no a loro
schermata
insindacabile giudizio. Wikipedia mantiene un approccio più
ottimistico sulla bontà delle modifiche proposte: tutti coloro che
visitano il sito di Wikipedia hanno la possibilità di creare o modificare una voce e vedere pubblicate all'istante le
loro modifiche. Gli autori delle voci, che non devono avere necessariamente alcuna competenza o qualifica formale
sugli argomenti trattati, sono però avvertiti che i loro contributi possono essere cancellati, o a loro volta modificati e
redistribuiti da chiunque, nei termini della licenza e delle linee guida interne a Wikipedia. Le voci sono controllate
dalla comunità con il supporto di un comitato di amministratori e le decisioni da prendere sul contenuto e sulle
politiche editoriali di Wikipedia sono ottenute di norma per consenso[12] e in alcuni casi per votazione, sebbene in
passato Jimbo Wales si sia riservato alcune decisioni in alcuni casi.[13]
Data la natura aperta di Wikipedia, spesso si verificano delle discussioni prolungate quando i partecipanti alla stesura
di una voce non raggiungono un accordo, o talvolta delle guerre di modifica o edizione (dall'inglese edit war).[14]
Alcuni membri delle comunità hanno descritto il processo di redazione in Wikipedia come un lavoro collaborativo, o
un processo evolutivo di darwinismo sociale,[15] ma non tutti la ritengono una descrizione precisa del fenomeno. Le
voci sono sempre aperte alle modifiche (tranne quando vengono protette a tempo determinato a causa di vandalismi
o guerre di edizione) e non si dichiara mai conclusa la stesura di una voce.
Accade che alcuni utenti provino ad inserire delle informazioni malevole o goliardiche ma enciclopedicamente
irrilevanti, o vandalizzino esplicitamente alcune voci: di norma le modifiche di questo genere vengono rimosse
velocemente.
77
Wikipedia
Gli utenti regolari spesso mantengono una lista di osservati speciali[16] con le voci di loro interesse, per sapere
immediatamente quali hanno subito delle modifiche dall'ultimo accesso e seguire le correzioni apportate giorno per
giorno. Ciò consente di impedire il proliferare di false informazioni e spam e di tenersi aggiornati sulle opinioni di
chi contribuisce alle voci espresse nelle pagine di discussione.[17]
Grazie al principio wiki, tutte le modifiche alle voci di Wikipedia sono mantenute in una cronologia delle versioni
accessibile a chiunque. Wikipedia perciò è anche la prima in assoluto tra le grandi enciclopedie ad offrire a chiunque
la possibilità di osservare lo sviluppo nel tempo di una voce e di verificare se, come e dove il contenuto è stato
oggetto di controversie. Persino le cancellazioni e gli altri vandalismi che una pagina subisce sono di norma visibili a
tutti. Tutti i punti di vista contestati, espressi in un dato momento e successivamente cancellati, rimangono visibili a
chiunque e forniscono informazioni complementari sull'argomento di cui è oggetto la voce e sul suo grado di
controversia, aggiungendovi inoltre la dimensione temporale.
Linee di condotta
Wikipedia richiede ai propri collaboratori di osservare un punto di vista neutrale[4] quando scrivono e di non inserire
alcuna ricerca originale, dal momento che un'enciclopedia è una fonte terziaria.
Il punto di vista neutrale, di per sé una linea di condotta non negoziabile, rende chiaro che l'obiettivo
dell'enciclopedia è quello di presentare le dispute e descriverle piuttosto che impegnarsi per esse. Qualora fosse
completamente raggiunto, Wikipedia non si troverebbe ad essere scritta sulla base di un singolo punto di vista
"oggettivo" ma a presentare in modo imparziale tutti gli aspetti di una questione, attribuendoli in modo neutrale ai
propri sostenitori. Questa politica impone che ciascun punto di vista debba ricevere una trattazione adeguata al suo
seguito. Le opinioni e teorie inedite sono considerate ricerche originali, e non sono pubblicabili in Wikipedia. Le
ricerche originali sono incompatibili con il concetto di enciclopedia e non possono essere presentate con un punto di
vista neutrale.
I collaboratori di Wikipedia mantengono in più una varietà di politiche e linee guida minori. In contrasto con altri
progetti di tipo wiki, come il Portland Pattern Repository di Ward Cunningham (considerato l'inventore del wiki), i
wikipediani usano le cosiddette pagine di discussione[18] per discutere le modifiche alle voci, piuttosto che farlo
all'interno delle voci stesse. I collaboratori di Wikipedia spesso modificano, spostano e cancellano le voci che sono
considerate inadatte a una enciclopedia, come le definizioni da dizionario (per cui esistono progetti ad hoc come il
Wikizionario) o testi da fonti originali. Spesso le varie edizioni di Wikipedia stabiliscono convenzioni stilistiche.
78
Wikipedia
Autori
Su Wikipedia non vi sono distinzioni formali tra chi collabora al
progetto: le decisioni sono idealmente prese raggiungendo il consenso
tra coloro che sono coinvolti. Nel mese di settembre 2006, secondo i
dati statistici sugli utenti attivi,[19] 75.868 utenti hanno contribuito a
Wikipedia con almeno cinque interventi ciascuno; di questi, oltre
53.000 nell'ambito delle tre edizioni maggiori, ovvero quelle in lingua
inglese, tedesca e giapponese. Un gruppo ancora più attivo, composto
da 9.915 utenti, di cui circa il 60% lavorava per le tre edizioni
maggiori, ha fornito 100 contributi o più a testa nel corso del mese.
Secondo Wikimedia, un quarto del traffico di Wikipedia proviene da
utenti non registrati, che difficilmente diventeranno collaboratori.
I lavori di manutenzione sono svolti da un gruppo di volontari
sviluppatori,[20] steward,[21] check user,[22] oversight,[23] burocrati[24] e
amministratori,[25] che conta alcune centinaia di persone. Gli
amministratori sono i più numerosi e godono dei privilegi tecnici di
Riunione di wikipediani dal vivo (Baku,
impedire la modifica delle voci, di cancellare e ripristinare le voci o di
Azerbaigian, dicembre 2009)
togliere in modo temporaneo o permanente ad alcuni utenti la facoltà di
modificare Wikipedia, secondo quanto stabilito dallo statuto della comunità. Gli atti di vandalismo o le infrazioni più
lievi alle linee guida possono comportare un avvertimento o un blocco temporaneo, mentre blocchi a lungo termine o
permanenti in conseguenza di infrazioni prolungate e gravi sono decisi dalla comunità, da Wales o, come in alcune
edizioni, da un comitato arbitrale.[26]
L'ex redattore capo di Wikipedia Larry Sanger ha affermato che avere la licenza GFDL come garanzia di libertà, è
una forte motivazione a lavorare in una enciclopedia libera. In uno studio su Wikipedia come comunità, il docente
di economia Andrea Ciffolilli[27] sostenne che il basso costo di transazione nella partecipazione ad un software wiki
crea un catalizzatore per lo sviluppo collaborativo e che un approccio alla costruzione creativa incoraggia la
partecipazione. Wikipedia è stata vista come un esperimento sociale di anarchia o democrazia. Il suo fondatore ha
replicato che non è stata pensata come tale ma piuttosto ne è una conseguenza.[28] In una pagina a proposito del fare
ricerche con Wikipedia, i suoi autori spiegano che Wikipedia è importante come comunità sociale. Cioè, agli autori
di voci può venir chiesto di difendere o spiegare il loro lavoro e le discussioni sono immediatamente visibili. Le
edizioni di Wikipedia contengono spesso anche uno sportello informazioni in cui la comunità risponde alle domande.
Nel gergo della comunità di wikipedia, gli autori si chiamano wikipediani.
Reputazione
« L'atteggiamento dell'accademico medio verso il principale strumento di consultazione della nostra epoca, e in particolare
dei nostri studenti, conferma conclusioni cui eravamo già arrivati. Egli quasi sempre consulta Wikipedia (non per propria
scelta, ma perché i motori di ricerca lo dirigono automaticamente alle sue voci), ma non prende in considerazione la
possibilità di contribuirvi per tre motivi principali: perché la ritiene di livello troppo basso nel proprio settore specialistico;
perché ritiene se stesso troppo incompetente in qualsiasi altro settore e perché non ha tempo da perdere in lavori che non
assicurano né compensi economici né titoli utili alla carriera. »
(Lucio Russo, La cultura componibile)
La reputazione di Wikipedia come sistema di consultazione è spesso soggetta a discussioni: è stata da una parte
elogiata per la sua libera distribuzione, libera compilazione ed ampia gamma di argomenti trattati, d'altra parte
criticata per presunti pregiudizi sistemici (per cui sono privilegiate le voci di interesse per gli stessi collaboratori
79
Wikipedia
indipendentemente dalla loro oggettiva importanza), lacune su alcuni argomenti e mancanza di responsabilità ed
autorità in rapporto alle enciclopedie tradizionali.
La qualifica di Wikipedia come enciclopedia è stata oggetto di discussioni, a maggior ragione da quando ha
acquistato importanza. È stata criticata sulla base di una percepita mancanza di affidabilità, conoscenza ed
autorevolezza. Molti bibliotecari, accademici, redattori ed editori delle enciclopedie compilate in maniera più
formale, la considerano di nessuna o limitata utilità come sistema di consultazione. Altri ritengono Wikipedia di
qualità sufficiente in almeno alcune aree, tanto da vincere un test comparativo proposto da una rivista tedesca di
informatica (la c't). Molti degli elogi le sono attribuiti per il fatto di essere sia a contenuto libero sia aperta alle
modifiche di chiunque. I redattori stessi di Wikipedia sono stati piuttosto attivi nel valutare, sia positivamente sia
negativamente, l'enciclopedia.
Altre critiche portate a Wikipedia riguardano inoltre l'avere un obiettivo irraggiungibile, l'essere superflua con un
materiale largamente privo di credenziali e il permettere che vengano rappresentati aspetti moralmente offensivi.
Robert Cailliau uno degli scienziati che al CERN hanno ideato il web, ha affermato[29] che "Rappresenta proprio ciò
che non volevamo che diventasse il web"; questo perché Wikipedia concentra in un solo "luogo" un gran numero di
informazioni, invece nelle menti degli ideatori vi era una struttura a rete, in cui la parte tecnica ma anche le
informazioni fossero distribuite equamente sui suoi nodi, in modo che se venisse a mancare uno di questi nodi non si
formasse una voragine d'informazione.[30]
Osservazioni, critiche ed apprezzamenti
I critici ritengono che permettere a chiunque di scrivere renda Wikipedia un lavoro inaffidabile. Wikipedia non
contiene alcun processo formale e sistematico di revisione e, dunque, di controllo dei fatti: gli stessi contributori
potrebbero non essere esperti negli argomenti di cui scrivono.
In un'intervista dell'ottobre 2004, concessa al quotidiano inglese The Guardian, il bibliotecario e consulente per
internet Philip Bradley ha dichiarato che non userebbe Wikipedia e che «non è a conoscenza di un solo bibliotecario
che lo farebbe. Il problema principale è la mancanza di autorevolezza. Per le pubblicazioni stampate, gli editori
devono garantire che i loro dati siano attendibili in quanto il loro sostentamento dipende da ciò. Ma con qualcosa
come questo, tutto ciò perde di significato.»[31]
In modo analogo, l'editore esecutivo dell'Enciclopedia Britannica Ted Pappas è stato citato sul The Guardian con
queste parole: «Il presupposto di Wikipedia è che il continuo miglioramento porterà alla perfezione. Tale
presupposto non è assolutamente dimostrato.»
Nel discutere su Wikipedia come fonte accademica, Danah Boyd, ricercatrice presso la School of Information
Management and Systems (SIMS) dell'Università della California a Berkeley, ha scritto nel 2005 che «[Wikipedia]
non sarà mai un'enciclopedia, ma conterrà una vasta conoscenza piuttosto valida per diversi scopi.» Alcuni articoli
accademici sottoposti a revisione paritaria (peer review), come quelli pubblicati sulla rivista scientifica Science,
hanno riportato dei riferimenti a voci di Wikipedia.
I circoli accademici non hanno avuto esclusivamente un atteggiamento in termini dispregiativi verso Wikipedia
come sistema di consultazione. Le voci di Wikipedia sono state citate nelle enhanced perspectives (prospettive
potenziate, ossia brevi descrizioni delle più recenti ed entusiasmanti ricerche scientifiche) disponibili on line sul sito
di Science. La prima di queste prospettive che ha fornito un collegamento ipertestuale a Wikipedia è stata "A White
Collar Protein Senses Blue Light" (Linden, 2002), e da allora dozzine di altre hanno incluso collegamenti a
Wikipedia. Comunque questi collegamenti sono proposti al lettore come fonti supplementari, non come le fonti usate
dall'autore dell'articolo, e le enhanced perspectives non sono pensate per servire, esse stesse, da materiale di
riferimento.
In un articolo del 2004 chiamato L'Enciclopedia basata sulla fede (The Faith-Based Encyclopedia) l'ex editore
dell'Enciclopedia Britannica Robert McHenry, ha criticato l'approccio wiki scrivendo:
80
Wikipedia
« Per quanto vicina - in qualche punto della sua vita - al raggiungimento della credibilità, una voce di Wikipedia è sempre
aperta a qualche ficcanaso poco informato o semi acculturato... L'utente che visita Wikipedia per apprendere qualche
argomento, per confermare qualche dato di fatto, è piuttosto nella posizione dell'avventore di un bagno pubblico. Potrebbe
essere palesemente sporco, così che egli sa di dover fare molta attenzione, o potrebbe sembrare discretamente pulito, così
che egli potrebbe farsi cullare dal falso senso di sicurezza. Ciò che certamente non può sapere è chi ha usato i servizi prima
di lui. »
In risposta a questa critica sono state fatte alcune proposte per fornire varie modalità al fine di indicare l'origine del
materiale nelle voci di Wikipedia. L'idea è di fornire una provenienza della fonte (source provenance) su ciascun
intervallo del testo di una voce, e una provenienza temporale (temporal provenance) per indicarne l'annata. In questo
modo il lettore può conoscere chi ha usato i servizi prima di lui e quanto tempo la comunità ha impiegato per
elaborare e giudicare le informazioni contenute in una voce allo scopo di fornire una calibratura sul "senso di
sicurezza". Comunque, queste proposte riguardanti la provenienza sono abbastanza controverse.
Uno degli ideatori del progetto, Larry Sanger, ha criticato Wikipedia, alla fine del 2004, perché avrebbe, secondo lui,
una filosofia anti-elitaria di attivo disprezzo per la competenza. Il processo di redazione di Wikipedia presuppone
che l'esposizione di una voce a molti utenti conduca, con il tempo di per sé, all'accuratezza. Facendo riferimento alla
Legge di Linus sullo sviluppo open source, Sanger ha affermato in passato: «Dati sufficienti occhi, tutti gli errori
sono superficiali». Joi Ito, personaggio di spicco del mondo tecnologico, ha poi scritto, a proposito dell'autorità in
Wikipedia, che «sebbene dipenda un po' dall'argomento, l'interrogativo è se qualcosa sia con tutta probabilità vera
quando provenga da una fonte il cui curriculum suoni autorevole oppure da una fonte che sia stata esaminata da
centinaia di migliaia di persone (con la capacità di commentare) e sia sopravvissuta.» Al contrario, in un test
informale sulla capacità di Wikipedia di individuare informazioni errate, l'autore sottolineò che il processo usato in
Wikipedia «non è realmente un meccanismo in grado di verificare i fatti tanto quanto lo sarebbe un meccanismo di
voto» e che un materiale che non apparisse apertamente falso verrebbe accettato come vero.
Wikipedia è stata accusata di insufficienza nella conoscenza a causa della sua natura volontaria e di riflettere i
pregiudizi sistemici dei suoi collaboratori. Il redattore capo dell'Enciclopedia Britannica, Dale Hoiberg, ha
commentato che «le persone scrivono di cose alle quali sono interessate, perciò molti argomenti non vengono coperti
e le notizie di attualità sono trattate con molto dettaglio. [Nell'edizione inglese di Wikipedia] la voce sull'uragano
Frances è lunga cinque volte quella sull'arte cinese, e la voce sulla soap opera Coronation Street è lunga il doppio di
quella sul primo ministro inglese Tony Blair.» L'ex redattore capo di Nupedia, Larry Sanger, affermò nel 2004 che
«quando si tratta di argomenti relativamente specializzati (al di fuori degli interessi di molti dei collaboratori), la
credibilità del progetto è molto irregolare».
Wikipedia è stata elogiata poiché, come wiki, permette alle voci di essere aggiornate o create in risposta ad
avvenimenti di attualità. Per esempio, la voce sul maremoto dell'Oceano Indiano nella sua edizione inglese venne
citata spesso dalla stampa poco dopo l'episodio. I suoi redattori hanno anche affermato che Wikipedia, come sito web
è capace di includere voci su un più ampio numero di argomenti di quanto potrebbe fare un'enciclopedia stampata.
La rivista di informatica tedesca c't nell'ottobre 2004 ha fatto un confronto tra le enciclopedie Brockhaus Premium,
Microsoft Encarta e Wikipedia. Degli esperti hanno valutato 66 voci in varie discipline. Nel punteggio complessivo,
Wikipedia ha ottenuto 3,6 punti su 5, la Brockhaus Premium 3,3 e Microsoft Encarta 3,1.
In un'analisi sulle enciclopedie online, i professori della Indiana University Emigh e Herring, hanno poi sostenuto
che «Wikipedia apporta miglioramenti alle tradizionali fonti di informazione, specialmente per le aree in cui è forte,
come tecnologia e avvenimenti d'attualità».
Alla fine del 2005 è sorta una controversia dopo che il giornalista John Seigenthaler Sr. aveva notato come la sua
biografia fosse stata vandalizzata inserendo informazioni false. Ciò ha portato alla decisione di restringere nell'edizione di Wikipedia in inglese - la possibilità di creare nuove voci ai soli utenti registrati.
La rivista scientifica Nature nel 2005 riportava (anche in risposta al caso Seigenthaler) i risultati di uno studio
comparato secondo cui le voci scientifiche in Wikipedia erano comparabili in accuratezza a quelle presenti
81
Wikipedia
nell'Enciclopedia Britannica (sull'edizione inglese di Wikipedia furono riscontrati una media di 4 errori per voce
contro i 3 della Britannica).[32] [33] [34]
Tra il 28 dicembre 2005 e il 10 gennaio 2006 l'edizione in lingua italiana di Wikipedia è stata sottoposta a un
esperimento da parte del settimanale L'espresso, che ha inserito volutamente quattro errori in altrettante voci
dell'enciclopedia (Alvaro Recoba, Ugo Foscolo, Giovanni Spadolini, Georg Hegel) e una voce del tutto inventata su
un inesistente poeta di nome Carlo Zamolli. La voce Alvaro Recoba è stata corretta in poco più di un'ora. La voce
Georg Hegel è stata corretta dopo dieci giorni. Le altre due voci contenenti gli inserimenti errati e la voce inventata
sono state corrette solo dopo l'uscita del settimanale nelle edicole. Come ulteriore esempio una voce intitolata Elia
Spallanzani, del tutto inventata, inserita l'8 gennaio 2005 non è stata corretta fino al 19 maggio 2006: nel corso della
procedura di cancellazione la voce è stata modificata in modo da chiarire che si trattava di una biografia
immaginaria.
A conferma dell'affidabilità di Wikipedia, alcuni suoi utenti hanno evidenziato come autorevoli quotidiani utilizzino
frequentemente Wikipedia come fonte (in qualche caso riportando intere voci), anche se non la citano sempre.
Nella puntata 12x06 di South Park, Internet dipendenti, alla notizia che le famiglie potevano utilizzare internet solo
per 40 secondi al giorno, Randy Marsh esclama: "40 secondi? Ma non bastano neanche per controllare wikipedia!";
nell'episodio 12x11, Pan-demia 2 - Lo spavento, un esponente del Governo americano afferma di aver scoperto
tramite wikipedia che i porcellini d'India provengono dalle montagne andine.
Comunità
Wikipedia possiede una comunità di utenti che sono in proporzione pochi ma molto attivi. Emigh e Herring
affermano che «pochi utenti attivi, quando agiscono in concerto con norme stabilite all'interno di un sistema
redazionale aperto, possono raggiungere il controllo totale sul contenuto prodotto nel sistema, cancellando
letteralmente diversità, controversie e inconsistenze, e omogeneizzando le voci dei collaboratori.» I redattori di
Wikinfo, un progetto derivato da Wikipedia, sostengono analogamente che i contributori nuovi o controversi di
Wikipedia sono spesso ingiustamente etichettati troll o utenti problematici e viene loro impedito di apportare
modifiche. La comunità di Wikipedia è stata anche criticata per il fatto di rispondere alle lamentele riguardo la
qualità di una voce consigliando a chi si lamenta di correggere la voce.
Premi e riconoscimenti
Wikipedia ha vinto due premi importanti nel maggio 2004: il primo è
stato un Golden Nica per le Comunità Digitali all'interno del Prix Ars
Electronica di Linz in Austria, in cui annualmente sono consegnati
premi nel campo dell'arte elettronica ed interattiva, dell'animazione al
computer, della cultura digitale e della musica. Questo premio fu
accompagnato da un finanziamento di 10.000 euro e da un invito a
presenziare al PAE Cyberarts Festival di quell'anno. Il secondo è stato
I premi vinti da it.wiki per il Premio WWW 2005
un Webby Award (premio annuale per i migliori siti web) proposto
dalla giuria per la categoria "Comunità". Wikipedia è anche stata nominata per il premio della categoria "Migliori
attività". Nel settembre 2004 l'edizione giapponese di Wikipedia ha ottenuto un Premio per la Creazione Web dalla
Associazione Inserzionisti del Giappone. Questo premio, normalmente consegnato a singole persone che si sono
distinte per il loro contributo al web in giapponese, è stato ritirato da un collaboratore di lunga data, per conto del
progetto.
Wikipedia ha ricevuto plausi da fonti giornalistiche quali BBC News, USA Today, The Economist, Newsweek,
BusinessWeek, il Chicago Sun-Times, Time Magazine e Wired Magazine.
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Wikipedia
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A dicembre 2005 la Wikipedia in italiano ha ricevuto due premi nell'ambito del Premio WWW 2005, organizzato da
Il Sole 24 Ore:
• come miglior sito nella categoria Istruzione e Lavoro;
• il premio speciale Internet Educational assegnato in collaborazione con il Ministero per l'Innovazione e le
Tecnologie con la motivazione: È un'enciclopedia libera, frutto di un'intelligenza collettiva che esalta la
condivisione del sapere e il suo libero accesso. Wikipedia è una fonte informativa in continuo divenire che
consente il superamento della staticità dei tradizionali supporti enciclopedici cartacei e che è sottoposta ad una
costante opera di monitoraggio/revisione effettuata dagli utenti stessi.
Nell'edizione 2007 dello stesso premio si aggiudica la categoria Portali, siti di informazione & community.
Nel 2009 il lancio di Wikipedia (avvenuto nel 2001) è stato inserito da Webby Awards nei 10 momenti più
importanti per Internet nell’ultima decade (2000-2009).[35]
Distribuzione
Il contenuto di Wikipedia viene distribuito in diverse modalità. A parte
la distribuzione nella sua forma originale online, attraverso i siti
ufficiali o i molti mirror creati su altri server web, anche le versioni
stampate o pronte alla stampa di Wikipedia hanno ottenuto popolarità.
I cosiddetti WikiReader (pubblicazioni su carta con selezioni di voci)
sono stati lanciati dalla Wikipedia tedesca nel tardo febbraio 2004 con
il primo WikiReader sulla Svezia di Thomas Karcher. Hanno fatto
seguito altri WikiReader preparati nel formato PDF o con le versioni
stampate in preparazione per la vendita. L'esempio tedesco è stato
ripreso altrove per cui sono nati altri progetti WikiReader ad opera
degli utenti cinesi, inglesi, francesi e polacchi. Wikipress[36] ha messo
in vendita un libro in brossura dell'edizione 2005-2006 comprensivo di
un DVD.
La home page della versione in italiano
del sito web Wikipedia.org
In seguito, nel 2009, è stata aggiunta a Wikipedia un'estensione con la
quale ogni utente può raccogliere più voci dell'enciclopedia in "libri"
che possono essere consultati offline e distribuiti come e-book gratuiti
o anche essere stampati in volume grazie ad un servizio online a
pagamento.
Sono disponibili anche CD e DVD di Wikipedia. Il progetto tedesco di
Wikipedia è stato il primo a rilasciarne una versione su questi supporti
nel 2004; attualmente è giunto alla seconda edizione.
A partire dal settembre 2007 anche l'edizione in italiano di Wikipedia è
stata pubblicata in una versione in DVD, diventando così la seconda ad
essere distribuita su tale supporto.[37]
Wikipedia in italiano e le lingue minori
Il DVD di de.wiki
La versione in lingua italiana di Wikipedia è soprannominata it.wiki ed
è nata a maggio del 2001, sotto il nome a dominio di terzo livello
it.wikipedia.org.
Nel 2003 nascono le Wikipedia in latino ed in occitano.
Wikipedia
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Ad aprile 2004 nasce la Wikipedia in sardo, poi ad ottobre, la Wikipedia in siciliano, a gennaio 2005 la Wikipedia in
friulano e a seguire, nel corso del 2005, le wikipedie in corso, napoletano, romancio, veneto, e lombardo. Nel 2006
sono nate poi le edizioni in ligure, piemontese, francoprovenzale e tarantino. Nel 2007 è nata quella in emiliano e in
romagnolo.
Software e hardware
Wikipedia è gestita esclusivamente da software open source che opera su
alcuni cluster di server dedicati su piattaforma LAMP, dislocati
principalmente in Florida. Il sistema attualmente in uso è la terza
generazione di software a supporto dei progetti Wikimedia. In origine
Wikipedia girava su UseModWiki di Clifford Adams (Fase I). All'inizio
il software richiedeva l'uso del CamelCase per i collegamenti; più tardi fu
possibile anche l'uso delle doppie parentesi quadre. Wikipedia iniziò a
girare su un software wiki con estensioni PHP e database MySQL nel
gennaio 2002. Tale software (Fase II) venne scritto espressamente per il
Server Wikimedia a Tampa, Florida
progetto Wikipedia da Magnus Manske. Numerose modifiche furono
applicate per migliorare le prestazioni in risposta alla crescente domanda.
Il software Fase II venne quindi riscritto di nuovo, questa volta da Lee Daniel Crocker. Realizzata nel luglio 2002, la
Fase III del software fu chiamata MediaWiki. Rilasciata sotto licenza GNU General Public License, è la piattaforma
attualmente usata da tutti i progetti Wikimedia.[38]
Wikipedia è stata gestita da un solo server fino al 2003, quando la
configurazione fu espansa in un'architettura distribuita n-tier. Nel gennaio
2005 il progetto girava su 39 server dislocati in Florida. Questa
configurazione prevedeva un singolo database server principale basato su
MySQL e alcuni database server dipendenti, 21 web server per il software
Apache e 7 cache server Squid per velocizzare il traffico. A luglio 2005 le
dimensioni del cluster erano aumentate a più di 80 server. Ad agosto 2006 i
server sono cresciuti fino a diventare 240.[39] La configurazione attuale
comprende un cluster principale a Tampa, Florida, che ospita tutti i database
server e alcuni cache server, e due gruppi di cache server destinati ad
alleggerire il traffico europeo e asiatico, rispettivamente ad Amsterdam e
Seoul, per un totale di circa 350 server.[40]
In funzione della loro provenienza geografica, le richieste sono gestite da un
primo livello di server che contengono delle copie statiche delle pagine (squid
cache). Tali server gestiscono la maggior parte del traffico del sito, costituito dalla lettura delle voci da parte di utenti
non registrati, senza coinvolgere il livello applicativo né il database. Le richieste che non possono essere soddisfatte
dalla squid cache sono invece inviate ai server dedicati al bilanciamento del carico che a loro volta inoltrano la
richiesta ad uno dei web server Apache. Su tali server applicativi viene effettuato il rendering della pagina richiesta a
partire dai dati contenuti nel database. Ulteriori livelli di cache e replicazione dei dati consentono di ridurre al
minimo il peso di ciascuna richiesta. Server separati sono dedicati alla gestione delle immagini e dei file
multimediali, così come ad altre attività di servizio, monitoraggio, ecc.[41]
Server Wikimedia ad Amsterdam
Wikipedia
Pronuncia di Wikipedia
In inglese si dice normalmente [ˌwɪki'piːdiə] o [ˌwiːki'piːdiə], ma non esiste una pronuncia ufficiale. Una breve
indagine tra i wikipediani italofoni ha portato alla luce che ognuno lo pronuncia a modo suo. Tuttavia, le pronunce
più utilizzate in italiano, comprendendo anche quelle con enfasi scherzosa, sono:
•
•
•
•
•
•
•
•
uikipedìa, IPA [wikipe'diˑa]
uikipèdia, IPA [wiki'pɛːdja]
uikipìdia, IPA [wiki'piːdja]
uaikipìdia, IPA [waiki'piːdja]
vikipedìa, IPA [vikipe'diˑa]
vikipèdia, IPA [viki'pɛːdja]
vikipìdia, IPA [viki'piːdja]
vaikipìdia, IPA [vaiki'piːdja]
In hawaiiano (lingua da cui deriva la parola, col significato di "veloce") la consonante iniziale della parola è per la
precisione un'approssimante labiodentale sonora ([ʋ]), suono intermedio tra [v] (l'iniziale dell'italiano voto) e [w]
(l'iniziale dell'italiano uomo).[42] Adattando all'italiano la pronuncia inglese, i più pronunciano uìki ['wiːki] la parola
wiki. La pronuncia hawaiiana giustifica però anche la variante italiana vìki ['viːki], sebbene l'idioma parlato in quelle
isole non conosca affatto la fricativa labiodentale sonora ([v]) dell'italiano; quest'ultima variante risulta preferibile se
si considera che in italiano la lettera w è generalmente percepita come una consonante.[43]
Per quanto riguarda -pedia, lo stesso suffisso di enciclopedia, la pronuncia più normale in italiano dovrebbe
chiaramente essere pedìa [pe'diˑa].
Per il nome completo della presente enciclopedia, le opzioni di pronuncia meglio giustificabili in contesto italiano
sono dunque vikipedìa [vikipe'diˑa] e, in secondo luogo, uikipedìa [wikipe'diˑa]. La pronuncia italiana anglicizzante
(o pronuncia inglese italianizzata) uikipìdia [wiki'piːdja], meno integrata nel sistema linguistico dell'italiano, è
tuttavia estremamente diffusa, benché poco conforme allo spirito costituzionalmente internazionalistico e
linguisticamente democratico del progetto. Le rare varianti con [wai-] o [vai-], iperanglicizzanti, saranno
preferibilmente da evitare.
Bibliografia
In italiano
• Jane Koblas, Oltre Wikipedia. I wiki per la collaborazione e l'informazione, Sperling & Kupfer, 2007. ISBN
8820042770
• Andrew Lih, La rivoluzione di Wikipedia, Codice Edizioni, 2010. ISBN 9788875781514
• Cristina Ortolani, Wikipedia. L'enciclopedia sul Web, IALweb, 2007. ISBN 8889563222
• Wikipedia: il caos e l'ordine [44], in n+1, giugno 2006
• Luciano Paccagnella (2007). La gestione della conoscenza nella società dell'informazione: il caso di Wikipedia
[45]
. Rassegna italiana di sociologia: p. 653-680.
• Don Tapscott, Anthony D. Williams. Wikinomics. La collaborazione di massa che sta cambiando il mondo, Etas,
collana Economia e storia economica, 2007, ISBN 9788845313844
Non in italiano
• Phoebe Ayers; Charles Matthews, How Wikipedia Works: And How You Can Be a Part of It [46] , (in inglese) No
Starch Press, settembre 2008. pp. 507 ISBN 9781593271763
• John Broughton, Wikipedia: The Missing Manual [47] , (in inglese) O'Reilly Media, marzo 2008. pp. 502 ISBN
9780596515164
• L. Buriol, C. Castillo, D. Donato, S. Leonardi, S. Millozzi. Temporal analysis of the Wikigraph (pdf) [48], in Proc.
of the Web Intelligence Conference, Hong Kong, 2006
85
Wikipedia
• A. Capocci, V. Servidio, F. Colaiori, L. Buriol, D. Donato, S. Leonardi, G. Caldarelli. Preferential attachment in
the growth of social networks: the case of Wikipedia (pdf) [49], Phys. Rev. E, 74:036116, 2006
• Jim Giles. Internet encyclopaedias go head to head [50], Nature, 438:900–901, 2005
• Kurt Jansson. Wikipedia. Die Freie Enzyklopädie. Lettura al 19 Chaos Communications Congress (19C3),
Berlino, 27 dicembre 2002. Descrizione on line.
• A. Lih. Wikipedia as participatory journalism: reliable sources? (pdf) [51], in Proc. 5th International Symposium
on Online Journalism, Austin, Texas, 2004
• Oded Nov. What Motives Wikipedians? [52], in Communications of the ACM, November 2007/Vol. 50, No. 11
• Guillaume Paumier; Florence Devouard, Wikipédia, découvrir, utiliser, contribuer [53] , (in fr) Presses
universitaires de Grenoble, gennaio 2009. pp.80 ISBN 9782706114953
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• Larry Sanger, The Early History of Nupedia and Wikipedia: A Memoir [54], nel sito Slashdot, consultato il 23
maggio 2007
• B. Stvilia, M. B. Twidale, L. C. Smith, L. Gasser. Assessing information quality of a community-based
encyclopedia (pdf) [55], in Proc. ICIQ 2005, pages 442–454, Cambridge, MA, 2005
• F. B. Viegas, M. Wattenberg e K. Dave. Studying cooperation and conflict between authors with history flow
visualizations (pdf) [56]. In Proceedings of SIGCHI, pages 575--582, Vienna, Austria, 2004. ACM Press.
• J. Voss. Measuring Wikipedia (pdf) [57], in Proc. ISSI 2005, Stoccolma, 2005
• D. M. Wilkinson e B. A. Huberman, Assessing the value of cooperation in Wikipedia (pdf) [58], laboratori
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• Antonella Elia, Cogitamus ergo sumus. Web 2.0 encyclopaedi@s: the case of Wikipedia, Roma, Aracne, 2008.
ISBN 9788854817197
• Axel Bruns, Blogs, Wikipedia, second life and beyond: from production to produsage, New York, Lang, 2008.
ISBN 9780820488660
Una bibliografia più completa è reperibile alla voce Academic studies about Wikipedia (in inglese).
Voci correlate
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Tutte le Wikipedia
Wiki
Wikimedia
Wikipedia in italiano
Memex
Digital Universe
Nonciclopedia
Wikitruth
Truth in Numbers: The Wikipedia Story, documentario su Wikipedia
Wikipedia:Dimensione in volumi
DBpedia
Produzione paritaria
86
Wikipedia
87
Altri progetti
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Collegamenti esterni
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Wikipedia.org - Sito ufficiale [1]
Wikimedia Foundation - Sito ufficiale [59]
Meta-wiki - Progetto di coordinamento Wikimedia [60]
Wikipedia per cellulari e PDAs [61]
Wikipedia per iPhone [62]
Articoli scientifici recenti che parlano di Wikipedia [63]
Info di attualità riguardo Wikipedia [64] su Wikio
(EN) WikiScanner - Elenca edit anonimi da parte di organizzazioni note [65]
Note
[1] http:/ / www. wikimedia. it/ index. php/ 10_cose_da_sapere
[2] Fonte Alexa.com (http:/ / www. alexa. com/ site/ ds/ top_500?qterm=) ( dettagli (http:/ / www. alexa. com/ data/ details/ traffic_details?q=&
url=http:/ / www. wikipedia. org)) - agg. 15 giugno 2007. Il Rapporto Nielsen-netratings (http:/ / www. nielsen-netratings. com/ pr/
PR_032207_IT. pdf) (febbraio 2007) indica Wikipedia all'ottavo posto fra i siti internet maggiormente visitati in Italia.
[3] (EN) Wikistats (http:/ / s23. org/ wikistats/ wikipedias_html. php).
[4] (EN) Neutral point of view - Meta (http:/ / meta. wikimedia. org/ wiki/ Neutral_point_of_view).
[5] Licensing update (http:/ / meta. wikimedia. org/ wiki/ Licensing_update)
[6] Wikipedia Community voting on change of licence (http:/ / www. h-online. com/ open/ Wikipedia-Community-voting-on-change-of-licence--/
news/ 113061). URL consultato il 07-09-09.
[7] Beppe Severgnini, E se Internet fosse una fregatura? (http:/ / www. corriere. it/ solferino/ severgnini/ 08-02-01/ 01. spm), 01-02-08
[8] (http:/ / meta. wikimedia. org/ wiki/ Licensing_update/ Implementation)
[9] "Encyclopedias and Dictionaries". Encyclopædia Britannica, 15th ed. 18. (2007). Encyclopædia Britannica. 257–286.
[10] L'edizione di Wikipedia in lingua italiana conta in questo istante 0 voci
[11] Wikipedia.org (http:/ / www. wikipedia. org)
[12] (EN) Consensus - Meta (http:/ / meta. wikimedia. org/ wiki/ Consensus); vedi anche in italiano Wikipedia:Consenso.
[13] Nell'edizione in inglese di Wikipedia.
[14] (EN) Edit-wars - Meta (http:/ / meta. wikimedia. org/ wiki/ Edit_wars) - vedi anche in italiano Wikipedia:Edit war
[15] (EN) Darwikinism - Meta (http:/ / meta. wikimedia. org/ wiki/ Darwikinism)
[16] Speciale:OsservatiSpeciali
[17] Wikipedia:Pagine di discussione
[18] (EN) Talk page - Meta (http:/ / meta. wikimedia. org/ wiki/ Help:Talk_page)
[19] Statistiche it.wikipedia (http:/ / stats. wikimedia. org/ IT/ TablesWikipediansEditsGt5. htm)
[20] (EN) Developers - Meta (http:/ / meta. wikimedia. org/ wiki/ Developers)
[21] (EN) Stewards - Meta (http:/ / meta. wikimedia. org/ wiki/ Stewards)
[22] (EN) CheckUser policy - Meta (http:/ / meta. wikimedia. org/ wiki/ CheckUser_policy)
[23] (EN) Hiding revisions - Meta (http:/ / meta. wikimedia. org/ wiki/ Hiding_revisions)
[24] (EN) http:/ / meta. wikimedia. org/ wiki/ Bureaucrat Bureaucrat - Meta]
[25] (EN) Administrator - Meta (http:/ / meta. wikimedia. org/ wiki/ Administrator)
[26] (EN) Arbitration Committee - Meta (http:/ / meta. wikimedia. org/ wiki/ Arbitration_Committee)
[27] Andrea Ciffolilli. Phantom authority, self–selective recruitment and retention of members in virtual communities: The case of Wikipedia
(http:/ / firstmonday. org/ htbin/ cgiwrap/ bin/ ojs/ index. php/ fm/ article/ view/ 1108/ 1028).
[28] (EN) Mailing list di en.wikipedia - Lettera di Jimbo Wales (http:/ / mail. wikimedia. org/ pipermail/ wikien-l/ 2005-January/ 018735. html)
[29] Marina Rossi. «A Genova il futuro del web e della scienza» (http:/ / www. corriere. it/ Primo_Piano/ Scienze_e_Tecnologie/ 2007/
09_Settembre/ 28/ festival_scienza. shtml). Corriere della Sera, 28-09-2007. URL consultato in data 14-06-2009.
[30] Wikipedia: “ciò che non volevamo” (http:/ / www. oneweb20. it/ 15/ 10/ 2007/ wikipedia-cio-che-non-volevamo/ )
[31] Waldman, 2004
Wikipedia
[32] USATODAY.com - 'Nature': Wikipedia is accurate (http:/ / www. usatoday. com/ tech/ news/ 2005-12-14-nature-wiki_x. htm)
[33] http:/ / en. wikinews. org/ wiki/ Wikipedia_and_Britannica_about_as_accurate_in_science_entries,_reports_Nature
[34] Per i risultati dello studio, con i riferimenti alle rimostranze da parte dei vertici dell'Enciclopedia Britannica e la relativa risposta di Nature,
si veda http:/ / www. nature. com/ news/ 2005/ 051212/ pf/ 438900a_pf. html (accesso limitato)
[35] Welcome to the Webby Awards (http:/ / www. webbyawards. com/ press/ topwebmomentsdecade. php)
[36] WikiPress (http:/ / wikipress. wikidev. net/ )
[37] Vedi Wikipedia in italiano#Pubblicazione su altri media e Wikipedia:DVD.
[38] (EN) Wikipedia Technical FAQ.
[39] (EN) Wikimedia servers - MetaWiki.
[40] (EN) Wikimedia architecture, aprile 2007 (http:/ / www. nedworks. org/ ~mark/ presentations/ san/ Wikimedia architecture. pdf).
[41] Wikipedia: Site internals, configuration, code examples and management issues (the workbook), aprile 2007 (http:/ / dammit. lt/ uc/
workbook2007. pdf).
[42] Il suono [ʋ] si trova nella pronuncia di una consistente minoranza degli italofoni come una delle possibili R mosce (la cosiddetta èvve, ma
non la sua variante velarizzata) o, in italiano, anche come realizzazione veloce e/o trascurata del fonema /v/ in posizione intervocalica: è un
suono frequente, ad esempio, in esecuzioni più o meno rapide di frasi come andava via veloce, dove i diversi /v/ tendono a realizzarsi [ʋ]
anche per dissimilazione.
[43] Cfr. una scheda (http:/ / www. accademiadellacrusca. it/ faq/ faq_risp. php?id=6600& ctg_id=93) dell'Accademia della Crusca: «il normale
parlante italiano è intimamente convinto che la w rappresenti (anzi “sia”) una consonante, come in Walter, e che solo per una convenzione
“straniera” si debba pronunciarla come la semivocale di uomo».
[44] http:/ / www. quinterna. org/ rivista/ 21/ wikipedia_caos_ordine. htm
[45] http:/ / hdl. handle. net/ 2318/ 614
[46] http:/ / howwikipediaworks. com/ index. html
[47] http:/ / en. wikipedia. org/ wiki/ Help:Wikipedia:_The_Missing_Manual
[48] http:/ / www. dcc. uchile. cl/ ~ccastill/ papers/ buriol_2006_temporal_analysis_wikigraph. pdf
[49] http:/ / arxiv. org/ pdf/ physics/ 0602026
[50] http:/ / www. nature. com/ news/ 2005/ 051212/ full/ 438900a. html
[51] http:/ / journalism. utexas. edu/ onlinejournalism/ 2004/ papers/ wikipedia. pdf
[52] http:/ / delivery. acm. org/ 10. 1145/ 1300000/ 1297798/ p60-nov. pdf?key1=1297798& key2=5633064911& coll=ACM& dl=ACM&
CFID=15151515& CFTOKEN=6184618
[53] http:/ / fr. wikibooks. org/ wiki/ Wikipédia
[54] http:/ / features. slashdot. org/ article. pl?sid=05/ 04/ 18/ 164213
[55] http:/ / mailer. fsu. edu/ ~bstvilia/ papers/ quantWiki. pdf
[56] http:/ / alumni. media. mit. edu/ ~fviegas/ papers/ history_flow. pdf
[57] http:/ / eprints. rclis. org/ archive/ 00003610/ 01/ MeasuringWikipedia2005. pdf
[58] http:/ / arxiv. org/ pdf/ cs. DL/ 0702140
[59] http:/ / wikimediafoundation. org
[60] http:/ / meta. wikimedia. org
[61] http:/ / it. wapedia. org
[62] http:/ / www. gameldigital. com/ net/ iphone/ iphone-it-wikipedia. php
[63] http:/ / it. citeulike. org/ tag/ wikipedia
[64] http:/ / www. wikio. it/ high_tech/ internet/ web_2/ wikipedia
[65] http:/ / wikiscanner. virgil. gr/
88
WordPress
89
WordPress
WordPress
Visualizzazione di default di WordPress 2.9.2
Sviluppatore
Matt Mullenweg
Ryan Boren
Donncha O Caoimh
Mark Jaquith
Andrew Ozz
Peter Westwood
Ultima versione
3.0 (17 giugno 2010)
Ultima beta
3.0 Beta 2 (24 aprile
2010)
SO
Web / PHP / SQL
Genere
Blogging
Licenza
GPL
Sito web
it.wordpress.org
[1]
WordPress è una piattaforma di "personal publishing" e content management system (CMS), scritta in PHP e che
usa come database MySQL, che consente la creazione di un blog personale. Creata da Matt Mullenweg, è distribuita
con la licenza GNU General Public License.
Ogni versione del programma è dedicata ad un musicista jazz.
WordPress supporta un solo blog per installazione ma ne esiste una versione multi-utente, WordPress MU, anch'essa
distribuita con la stessa licenza.
WordPress
90
Caratteristiche
• Estensione delle funzionalità tramite plugin[2] ;
• Disponibilità di migliaia di temi gratuiti[3] per
personalizzare l'aspetto del blog;
• Gestione delle pagine a template;
• URL permanenti che aiutano l'ottimizzazione nei
motori di ricerca;
• Gestione delle categorie;
• Funzioni di Trackback e Pingback;
• Editor WYSIWYG per la formattazione dei testi;
• Creazione di pagine statiche;
• Supporto multi-autori;
• Log degli utenti che visitano il blog;
• Blocco di utenti in base all'indirizzo ip;
• Possibilità di specificare meta-tag;
• Dalla versione 2.7 è presente un sistema di
aggiornamento automatico.
Interfaccia di amministrazione di WordPress, versione 2.8
Storia
Il nome Wordpress fu suggerito da Christine Selleck, ma le varie versioni furono chiamate con nomi legati al jazz:
per esempio la versione 1.5 fu chiamata in codice Strayhorn da Billy Strayhorn, e la 2.1 Ella, da Ella Fitzgerald.
Finora soltanto la versione 2.0.5 ha interrotto questa tradizione in onore della nascita del figlio di uno degli
sviluppatori, il nome del quale è appunto Ronan.
Multi-blogging
Wordpress permette di creare un blog per ogni installazione, anche se diverse installazioni possono convivere sullo
stesso server e sullo stesso dominio, in directory e database separati. Wordpress Multi-User o Wordpress MU è la
piattaforma multi-blogging derivata da Wordpress. Consente infatti di gestire con una sola installazione un network
di blog, amministrati tutti tramite un unico pannello. Nonostante non sia supportato dal core di Wordpress è possibile
avere anche più installazioni di Wordpress che condividono gli stessi utenti e lo stesso database con un' unica
autenticazione [4]. Dalla Versione 3.0 le versioni di wordpress e wordpress MU vengono integrate in quanto tramite
la modifica del file wp-config.php è possibile trasformare la propria installazione di Wordpress in un multiblog.
WordPress
91
Voci correlate
• BBpress piattaforma per forum
• BuddyPress serie di plugin per trasformare un'installazione di WordPress MU in un social network
• Wordpress.com Servizio per la creazione di Blog basato su Wordpress MU
Altri progetti
•
Wikimedia Commons contiene file multimediali su WordPress
Collegamenti esterni
• (EN) Sito ufficiale [5]
• (IT) Community italiana [6]
Note
[1]
[2]
[3]
[4]
[5]
[6]
http:/ / it. wordpress. org
Plugin directory (http:/ / wordpress. org/ extend/ plugins/ ) su wordpress.org
Free Themes Directory (http:/ / wordpress. org/ extend/ themes/ ) su wordpress.org
http:/ / www. nemoprincess. it/ wordpress/ diario-di-bordo/ single-sign-su-wordpress-28. html
http:/ / wordpress. org/
http:/ / it. wordpress. org/
92
Reti Sociali
Facebook
URL
Tipo di sito
www.facebook.com
Rete sociale
Registrazione
Gratuita
Proprietario
Facebook, Inc.
Creato da
Lancio
Fatturato
[1]
Mark Zuckerberg
4 febbraio 2004
550 milioni di dollari (nel 2009)
[2]
1.1 miliardi di dollari (stima 2010)
Stato corrente del sito Attivo
Slogan
Facebook ti aiuta a connetterti e rimanere in contatto con le persone della tua vita.
Facebook è un sito web di social network, di proprietà della Facebook, Inc., ad accesso gratuito. È nel 2010 il
secondo sito più visitato del mondo dopo Google.
Il nome del sito si riferisce agli annuari con le foto di ogni singolo membro (facebook) che alcuni college e scuole
preparatorie statunitensi pubblicano all'inizio dell'anno accademico e distribuiscono ai nuovi studenti ed al personale
della facoltà come mezzo per conoscere le persone del campus.
Secondo i dati forniti dal sito stesso, nel 2010 il numero degli utenti attivi ha raggiunto e superato quota 500
milioni[3] in tutto il mondo. Il sito nel 2009 è divenuto profittevole segnando il primo bilancio in attivo.[4]
Facebook
Storia
Facebook è stato fondato il 4 febbraio 2004 da Mark Zuckerberg
all'epoca studente diciannovenne presso l'università Harvard, con
l'aiuto di Andrew McCollum e Eduardo Saverin. Per la fine del mese,
più della metà della popolazione universitaria di Harvard era registrata
al servizio. A quel tempo, Zuckerberg fu aiutato da Dustin Moskovitz e
Chris Hughes per la promozione del sito e Facebook si espanse
all'Università di Stanford, alla Columbia University e all'Università
Yale. Questa espansione continuò nell'aprile del 2004 quando si estese
al resto della Ivy League, al MIT, alla Boston University e al Boston
College. Alla fine dell'anno accademico, Zuckerberg e Moskovitz si
trasferirono a Palo Alto in California con McCollum, che aveva seguito
uno stage estivo alla Electronic Arts. Affittarono una casa vicino
all'Università di Stanford dove furono raggiunti da Adam D'Angelo e
Sean Parker.
Il dominio attuale, facebook.com, fu registrato soltanto in seguito, tra
Mark Zuckerberg, fondatore di Facebook
l'aprile e l'agosto 2005,[5] e molte singole università furono aggiunte in
rapida successione nell'anno successivo. Col tempo, persone con un
indirizzo di posta elettronica con dominio universitario (per esempio .edu, .ac.uk ed altri) da istituzioni di tutto il
mondo acquisirono i requisiti per parteciparvi. Quindi il 27 febbraio 2006 Facebook si estese alle scuole superiori e
grandi aziende.
Dall'11 settembre 2006, chiunque abbia più di 13 anni può parteciparvi. Gli utenti possono fare parte di una o più reti
partecipanti, come la scuola superiore, il luogo di lavoro o la regione geografica. Se lo scopo iniziale di Facebook era
di far mantenere i contatti tra studenti di università e licei di tutto il mondo, con il passare del tempo si è trasformato
in una rete sociale che abbraccia trasversalmente tutti gli utenti di Internet.
Dal settembre 2006 al settembre 2007 la posizione nella graduatoria del traffico dei siti è passata secondo Alexa
dalla sessantesima alla settima posizione. Dal luglio 2007 figura nella classifica dei 10 siti più visitati al mondo ed è
il sito numero uno negli Stati Uniti per foto visualizzabili, con oltre 60 milioni di foto caricate settimanalmente.
Nel 2007 Microsoft acquista una quota dell'1,6% per 240 milioni di dollari[6] e un gruppo di investitori russi compra
il 2% per 200 milioni di dollari. Il valore del sito era stimato da Microsoft all'epoca in 15 miliardi di dollari[7] , ma
successivamente smentito e corretto in 3.7 miliardi di dollari nel 2009 [8] .
In Italia c'è stato un boom nel 2008: nel mese di agosto si sono registrate oltre un milione e trecentomila visite, con
un incremento annuo del 961%;[9] il terzo trimestre ha poi visto l'Italia in testa alla lista dei paesi con il maggiore
incremento del numero di utenti (+135%)[9] . Secondo i dati forniti da Facebook e raccolti nell'Osservatorio
Facebook,[10] gli utenti italiani nel mese di giugno 2010 sono 16,6 milioni.
A inizio 2010 l'azienda è stata valutata a 14 miliardi di dollari.[11]
Nel 2010 il social network ha superato, negli Stati Uniti per una settimana, come numeri di accessi, il motore di
ricerca Google. [12]
93
Facebook
Funzionamento
Il sito è gratuito per gli utenti e trae guadagno dalla pubblicità, inclusi i banner. Molti analisti invece sostengono che
i ricavi monetari di Facebook non sono così elevati rispetto alle potenzialità di un social network, aggirandosi
intorno ai 230 milioni di dollari nel 2009. Infatti solo nel 2009, dopo 5 anni dalla sua nascita, il portale è riuscito a
chiudere il primo bilancio in attivo. I ricavi commerciali derivanti dalla pubblicità riescono a coprire solo in parte i
costi fissi di gestione del sito (archiviazione, server, ecc) tanto da rendere necessario l'apporto dei soci (tra cui l'1,6%
di Microsoft).[13]
Gli utenti creano profili che spesso contengono fotografie e liste di interessi personali, scambiano messaggi privati o
pubblici e fanno parte di gruppi di amici. La visione dei dati dettagliati del profilo è ristretta ad utenti della stessa
rete o di amici accettati dall'utente stesso. Secondo TechCrunch, "circa l'85% degli studenti dei college ha un profilo
sul sito. Di quelli che sono iscritti il 60% accede al sito quotidianamente. Circa l'85% almeno una volta la settimana,
e il 93% almeno una volta al mese". Secondo Chris Hughes, il portavoce per Facebook, "Le persone passano circa 19
minuti al giorno su Facebook".[14] Gli iscritti a Facebook possono scegliere di aggregarsi a una o più reti, organizzate
per città, posto di lavoro, scuola e religione. Facebook è paragonabile a Myspace, ma una significativa differenza tra
le due piattaforme è il livello di personalizzazione della pagina personale. Mentre Myspace consente agli utenti di
decorare i profili usando l'HTML e il CSS, su Facebook è possibile inserire solo del testo.
Dal 2007 su Facebook è disponibile il Marketplace, che consente agli utenti di inserire annunci, che sono visibili
solo da utenti presenti nella stessa rete.
Facebook include alcuni servizi che sono disponibili sul dispositivo mobile, come la possibilità di caricare contenuti,
di ricevere e rispondere ai messaggi, di mandare e ricevere poke, scrivere sulla bacheca degli utenti o semplicemente
la possibilità di navigare sul network.
Un'altra funzione del profilo di Facebook è il "mini-feed" che mostra le proprie azioni e quelle degli amici, in una
timeline pubblica non molto dissimile da quella di Twitter. La differenza è che con gli aggiornamenti di Twitter si
decide direttamente cosa sarà condiviso, mentre con il newsfeed di Facebook ogni azione viene monitorata e
trasmessa. Tuttavia solo gli utenti aggiunti alla propria lista di amici verranno a conoscenza di tali informazioni.
Facebook utilizza la tecnologia AJAX nelle sue pagine web.
Giochi
Oltre alle naturali attività del social network, sono state sviluppate numerose applicazioni, che hanno permesso una
rapida diffusioni di semplici videogiochi online gratuiti, arrivando a coinvolgere milioni di utenti nel mondo. Tra
questi vi sono FarmVille, sviluppato dalla software-house californiana Zynga, che ha raggiunto 11 milioni di utenti
attivi (non occasionali) quotidianamente;[15] sempre di Zynga, Mafia Wars è arrivato a 5 milioni di utenti,[16] mentre
Pet Society, sviluppato da Playfish, è stato classificato come l'applicazione Facebook più popolare nell'aprile
2009.[17] [18]
Privacy e controversie
Diversi problemi[19] sono sorti riguardo l'uso di Facebook come un mezzo di controllo e come miniera di dati.
Inizialmente non esisteva un controllo granulare di chi-può-vedere-cosa. Dal 31 maggio 2010 è possibile applicare le
impostazioni di privacy anche ai singoli post o ai singoli commenti[20] . Inoltre è stata estesa la lista dei "livelli",
aggiungendo anche un livello personalizzato. I livelli disponibili sono:
• Io (solo per le foto)
• Amici
• Amici di amici
• Amici e Reti
94
Facebook
• Tutti
• Personalizzato
Questi livelli possono essere impostati indipendentemente per ciascuna "categoria" di informazioni del profilo, sui
singoli dati (commenti, post, ecc.) oppure sui dati personali (come "Data di nascita", "Orientamento politico e
religioso", "Istruzione e lavoro", ecc.).[21] [22]
Agendo opportunamente sulle impostazioni del profilo è quindi possibile limitare la diffusione dei dati personali. In
particolare nel menù Impostazioni è disponibile la voce Impostazioni sulla privacy, dalla quale sarà possibile agire
sulle categorie di dati tra cui: profilo, ricerca, notizie e bacheca. Naturalmente tali impostazioni non limitano
l'accesso ai dati di coloro cui i gestori del sito attribuiscono privilegi di amministrazione, per motivi di ordine e
legali.
Inizialmente Facebook consentiva solamente di disattivare l'account in modo che non fosse più visibile nel sito e nei
motori di ricerca. A partire dal 28 febbraio 2008 l'utente ha anche a disposizione un'opzione che cancella in modo
permanente i suoi dati dai server del sito.
Tuttavia si pensi a foto e video ripresi nella bacheca di altri utenti, o alle foto pubblicate da terzi in cui un utente è
taggato, al limite dietro suo consenso. Una volta taggato in una foto, non appena un testo foto o video è stato copiato
nel profilo di altri utenti, questo materiale non può essere eliminato (se non espressamente richiesto), anche quando
l'interessato decide di cancellare il suo profilo. La cancellazione è limitata al profilo personale, ma non a tutto ciò che
è stato copiato da terzi o condiviso con altri.
Di più, i contenuti pubblicati dagli iscritti (come fotografie, video e commenti) sono proprietà del sito. Caso raro in
giurisprudenza, il sito si dichiara proprietario, ma non responsabile dei contenuti, e, come molti altri content
provider, rifiuta di censurare o limitare la visibilità di contenuti e gruppi, respinge le critiche in merito a contenuti
diffamatori, che istigano a reati penali, e alle richieste di risarcimento dei danni che possono essere mosse in tali
circostanze.
Secondo il codice italiano della protezione dei dati personali, la proprietà dei contenuti non estingue i diritti
soggettivi degli interessati. Se questi sono autori dei contenuti, il passaggio di proprietà al sito al momento della
pubblicazione, di nuovo, estingue i diritti inerenti al copyright, non quelli soggettivi. L'utente ha il diritto di ottenere
informazioni in merito al trattamento dei propri dati personali, dei soggetti terzi che ne sono entrati in possesso, di
vietarne la pubblicazione, e di rendere definitiva la propria cancellazione dal sito, che è tenuto a distruggere ogni
copia dei dati personali in suo possesso, e a divulgare la richiesta di cancellazione ai soggetti terzi che per suo
tramite abbiano acquisito tali dati.[23]
Le critiche e l'attenzione internazionale di diversi soggetti sia nazionali che associazioni hanno portato a maggio
2010 ad una revisione della gestione della privacy che aumenta leggermente la granularità ma con certezza la
precisione e la chiarezza con cui l'utente con l'uso e la visione di una sola griglia accederà all'impostazione dei
diversi aspetti della privacy del proprio profilo.[24]
Due studenti del Massachusetts Institute of Technology riuscirono a scaricare più di 70.000 profili di Facebook
utilizzando uno shell script automatico. Nel maggio del 2008 un programma della BBC, Click, mostrò che era
possibile sottrarre i dati personali di un utente e dei suoi amici con delle applicazioni maligne.[25]
Facebook è inoltre soggetto al fenomeno di creazione di falsi profili di personaggi famosi.[26] [27]
Numerosi i casi in Italia di violazione della privacy per la pubblicazione di foto "scomode". Il 14 maggio vengono
scoperte foto di pazienti intubati visibili sul sito; l'infermiera che le aveva pubblicate non si era accorta che fossero
alla portata di tutti.[28]
Alla fine di ottobre 2009 su Facebook, sono comparse ingiurie ed insulti da parte di un gruppo di discussione
intitolato "Uccidiamo Berlusconi". In seguito al risalto mediatico il ministro Maroni ha promesso di denunciare chi è
intervenuto e di procedere penalmente.[29]
95
Facebook
Sul sito sono stati creati vari gruppi che in passato hanno inneggiato a Salvatore Riina e al massacro di
Srebrenica.[30] [31]
Nel maggio 2010 il Pakistan e il Bangladesh hanno deciso l'oscuramento di Facebook e Youtube per evitare la
diffusione delle caricature del profeta Maometto.[32]
A fine agosto sul sito apparvero delle minacce di morte contro dei ragazzi colombiani che poi si sono avverate.[33]
Analisi delle dinamiche sociali su Facebook
In un articolo pubblicato sul suo blog personale, il sociologo ingaggiato da Facebook, Cameron Marlow,[34] ha reso
pubblici i dettagli di uno studio[35] condotto dal Facebook Data Team sulle dinamiche sociali degli utenti iscritti a
questo social network. Lo scopo della ricerca era stabilire se Facebook accresce la dimensione della rete personale di
un individuo.[36] Per rispondere a questa domanda, nello studio si è creata una distinzione qualitativa degli amici su
Facebook in tre sottogruppi interni ad un gruppo generale.
Il gruppo generale si riferisce a “tutti gli amici”,[35] ovvero alla lista di persone che un utente di Facebook considera
come tali. Secondo Marlow, la parola “amici” in questo contesto appare un po’ ambigua. Alla curiosità di utenti che
gli chiedono di valutare se hanno abbastanza amici su Facebook o se ne hanno pochi, il sociologo risponde che il
linguaggio usato potrebbe indurre a commettere un errore. Infatti, quelli che nel linguaggio in uso vengono
considerati come amici, potrebbero essere più semplicemente persone che un individuo ha incontrato ad un certo
punto della sua vita. Riguardo il numero di questa rete sociale, i dati ufficiali di Facebook[37] riproposti da Marlow
parlano di 120 amici per l’utente medio. Lo stesso Marlow afferma però che questo dato può non essere significativo
per stimare la dimensione della rete sociale di una persona. Innanzitutto perché il sito di social network è ancora
abbastanza giovane e il numero di iscritti è ancora relativamente basso. Il che vuol dire che non tutte le persone
conosciute da un utente registrato su Facebook potrebbero essere iscritte al social network e questo minerebbe la
possibilità dell’individuo di costruire una sua rete sociale nel social network corrispondente a quella che potrebbe
costruire con altri mezzi. A tal proposito, Marlow cita un altro strumento di stima della dimensione della rete sociale
di un individuo: è stato citato dallo scrittore Malcolm Gladwell all’interno del suo libro Il punto critico e fa
riferimento agli studi di Peter Killworth e dei suoi collaboratori.[38] Questi studiosi usarono una lista di nomi e
cognomi presi da un elenco telefonico e stimarono la dimensione della rete sociale di un individuo sulla sua capacità
di riconoscere i nomi presenti nella lista come persone incontrate. Questo metodo condusse a una stima della rete
sociale maturata durante la vita che va da 300 fino a 3000 persone.
I dati relativi ai tre sottogruppi sono stati elaborati monitorando per 30 giorni l’attività di un campione casuale di
utenti.[35] Le attività monitorate fanno riferimento ai tipi di comunicazione che Facebook mette a disposizione
dell’utente per mantenersi in contatto con gli appartenenti della sua rete sociale personale.
Il primo sottogruppo fa riferimento alle relazioni mantenute in maniera passiva con l’uso di strumenti quali il News
Feed o gli RSS readers. La ricerca include questi strumenti tecnologici nella gestione della relazione perché, a detta
di Marlow, il consumo di contenuti fruibili con questi mezzi può tramutarsi in altre forme di comunicazione.[39] Ad
esempio, se la ex compagna di classe alle scuole superiori pubblica su Facebook una foto del suo nuovo cagnolino, si
può cliccare sulla notizia, dare un’occhiata a molte altre foto e scoprire tra l’altro che si è fidanzata, o ha avuto un
bambino, e ciò potrebbe indurre a mettersi in contatto con lei. Nel misurare la dimensione di questo sottogruppo, i
ricercatori si sono limitati a registrare il numero di amici che un utente ha visitato con una certa ripetizione, più di
due volte nell'arco dei trenta giorni della ricerca, cliccando sul News Feed o visualizzando il profilo.
Il secondo sottogruppo viene costruito attorno all’uso di tecnologie di comunicazione a “senso unico” (one-way
communication) come lo sono i commenti alle foto, ai messaggi di status o post sul wall di un amico.
Il terzo sottogruppo viene costruito attorno all’uso di tecnologie basate su una comunicazione reciproca, o su uno
scambio attivo di informazioni tra due persone: chat o scambio di messaggi tramite posta elettronica.
96
Facebook
97
La tendenza generale degli utenti,[35] [40] indistintamente considerati sul piano sessuale, dimostra che la gente su
Facebook usa le varie forme di comunicazione manifestando un impegno diverso a seconda del tipo di tecnologia.
Rapportato alla propria lista di amici, gli utenti si mantengono informati (cliccando sul News Feed o sull’RSS,
oppure visitando il profilo) con un numero meno cospicuo di amici. Il numero scende ulteriormente quando si tratta
di usare una tecnologia a “senso unico” (commenti a foto o a messaggi di status, o post sul wall), fino a ridursi
ulteriormente con l’uso di una comunicazione reciproca (chat e scambio di e-mail).
I dati in base al tipo di sesso dell’utente dimostrano una diversa propensione dei due sessi[35]
queste tecnologie: le donne sarebbero mediamente più attive degli uomini nel loro uso.
[41] [42]
nell’uso di
Quando gli utenti, maschi e femmine, hanno una lista di 500 amici, le donne in media si tengono informate per
mezzo di RSS, News Feed e visite al profilo di 47 componenti della loro rete sociale; gli uomini, d'altro canto,
utilizzano questa tecnologia per mantenersi informati in media su 39 dei loro 500 amici su Facebook. Le donne
utilizzano la comunicazione a “senso unico” con in media 26 dei loro amici; gli uomini con 17. L’uso della tecnologia
reciproca (chat e scambio di messaggi tramite e-mail) è ancora più ridotto: rispetto ai 500 amici le donne
s’intrattengono tramite questo tipo di comunicazione con 16 amici, gli uomini con 10.
Gli utenti con una lista composta da 150 amici costruiscono attorno a sé un sottoinsieme di rapporti tramite
Facebook che per le donne è in media di 22 su 150 per le relazioni mantenute, 19 per gli uomini; le donne inviano le
comunicazioni a “senso unico” a 11 dei loro 150 amici, gli uomini a 7; 7 su 150 sono in media le comunicazioni
reciproche con gli amici per le donne, 5 per gli uomini.
Piattaforma Facebook
• API
• FBML
• FQL
Facebook Connect
Nell'autunno 2008 Facebook ha reso disponibile un sistema di API utilizzabili per integrare i siti esterni con il social
network. Usando Connect è possibile collegare il proprio account Facebook con quello utilizzato per inserire
commenti o articoli su un sito esterno, come ad esempio un blog. In pratica, è possibile portare la propria identità
Facebook all'esterno, utilizzandola nei siti che supportano Facebook Connect. Dal punto di vista tecnico Connect è
reso possibile da una particolare libreria Javascript rilasciata da Facebook e da una estensione del linguaggio
XHTML chiamata FBML, che permette agli sviluppatori di inserire elementi dinamici generati da Facebook sulle
pagine di un sito.
Film
L'8 maggio 2009 è stato proiettato per la prima volta nelle sale cinematografiche italiane un film dedicato al mondo
di Facebook e dei social network, intitolato Feisbum.[43]
Sony Pictures e Aaron Sorkin, presentando "The West Wing il miglior film della storia", hanno confermato la
preparazione di un film sul social network Facebook.[44] Il film non ha ancora un titolo, sarà prodotto da Scott Rudin
e probabilmente sarà incentrato su Mark Zuckerberg.[44] Viene confermata la sua uscita per il 12 novembre 2010,
titolo del film The Social Network diretto da David Fincher[45] .
Facebook
98
Voci correlate
•
•
•
•
•
Facebook Beacon
Mark Zuckerberg
Playfish
Zynga
Koobface
Altri progetti
•
•
Wikimedia Commons contiene file multimediali su Facebook
Articolo su Wikinotizie: Web designer rivendica l'84% delle azioni di Facebook 14 luglio 2010
Collegamenti esterni
• Sito ufficiale [1]
Note
[1]
[2]
[3]
[4]
http:/ / www. facebook. com
http:/ / msnickcreatornews. wordpress. com/ 2010/ 03/ 15/ facebook-fatturato-stimato-per-1-miliardo-di-dollari/
(IT) 500 Million Stories (http:/ / blog. facebook. com/ blog. php?post=409753352130). 21-07-2010. URL consultato il 22-07-2010.
(IT) Facebook, 300 milioni di utenti e guadagni prima del previsto (http:/ / www. repubblica. it/ 2009/ 02/ sezioni/ tecnologia/
facebook-world/ facebook-300milioni/ facebook-300milioni. html). La Repubblica, 16-09-2009. URL consultato il 16-09-2009.
[5] Prime versione di Facebook.com su Archive.org (http:/ / web. archive. org/ web/ 20050806011211/ http:/ / facebook. com/ )
[6] http:/ / www. msnbc. msn. com/ id/ 21458486/
[7] http:/ / www. msnbc. msn. com/ id/ 21458486/
[8] http:/ / www. downloadblog. it/ post/ 8917/ facebook-il-nostro-valore-di-mercato-e-di-37-milioni-di-dollari
[9] Internet, in Italia boom di Facebook. In un anno cresce del 963% - L'Unità (http:/ / www. unita. it/ index. php?section=news&
idNotizia=72294)
[10] Osservatorio Facebook, osservatorio indipendente Facebook in Italia (http:/ / www. vincos. it/ osservatorio-facebook/ )
[11] http:/ / blogs. barrons. com/ techtraderdaily/ 2010/ 01/ 20/ facebook-valuation-14-billion/
[12] Facebook supera Google (http:/ / www. repubblica. it/ tecnologia/ 2010/ 03/ 17/ news/ facebook_supera_traffico_google-2712960/ )
[13] Facebook: 5 anni, 150 milioni di utenti ma i ricavi non decollano (http:/ / www. ilsole24ore. com/ art/ SoleOnLine4/ Tecnologia e Business/
2009/ 02/ facebook. shtml?uuid=ff832768-f464-11dd-abee-65a3c57bba01& DocRulesView=Libero) Il Sole 24 Ore URL consultato il 12
dicembre 2009
[14] Michael Arrington. [| dataarchivio = 85% of College Students use FaceBook]. TechCrunch, 2005. URL consultato il
2006-04-03. (archiviato dall'url originale)
[15] Statistiche sull'uso di FarmVille (http:/ / blog. to. it/ 11-million-facebook-users-flock-to-virtual-farming-daily)
[16] «Mafia Wars, Mobsters Meet in Court» (http:/ / www. virtualworldsnews. com/ 2009/ 06/ mafia-wars-mobsters-meet-in-court-. html).
Virtual Worlds News, 2009-06-23. URL consultato in data 2009-06-24.
[17] «Top Applications» (http:/ / www. developeranalytics. com/ search_app. php), DeveloperAnalytics, 17 April 2009. URL consultato in data
17 April 2009.
[18] «Pet Society» (http:/ / www. developeranalytics. com/ app. php?id=11609831134), DeveloperAnalytics, 17 April 2009. URL consultato in
data 17 April 2009.
[19] http:/ / punto-informatico. it/ 2869259/ PI/ News/ facebook-privacy-senato-usa-chiede-trasparenza. aspx
[20] Nuove impostazioni privacy (http:/ / www. pcworld. it/ notizia/ 120423/ 2010-05-31/ Facebook-e-privacy-la-guida-alle-nuove-impostazioni.
html/ page2)
[21] Impostazioni sulla privacy di Facebook (http:/ / facebook-italia. net/ index. php/ archives/ 560)
[22] Guida all'uso dei settaggi sulla privacy di Facebook (http:/ / it-it. facebook. com/ privacy/ explanation. php)
[23] Risoluzione (http:/ / www. garanteprivacy. it/ garante/ doc. jsp?ID=1560428) sulla tutela della privacy nei servizi di social network.
Raccomandazioni, punto 7
[24] http:/ / punto-informatico. it/ 2896469/ PI/ News/ facebook-ritorno-alla-privacy. aspx
[25] "Facebook: Threats to Privacy" Massachusetts Institute of Technology, 2008 (http:/ / www. swiss. ai. mit. edu/ 6095/ student-papers/
fall05-papers/ facebook. pdf)
[26] Ranieri: "Nel finale siamo usciti alla grande" - La Gazzetta dello Sport, 5 febbraio 2009 (http:/ / archiviostorico. gazzetta. it/ 2009/ febbraio/
05/ Ranieri_Nel_finale_siamo_usciti_ga_3_090205001. shtml)
Facebook
99
[27] Chiuso il «finto Bersani» su Facebook - Corriere della Sera, 10 marzo 2009 (http:/ / www. corriere. it/ cronache/ 09_marzo_10/
davide_casati_bersani_facebook_2191705e-0d7d-11de-82af-00144f02aabc. shtml)
[28] I pazienti intubati finiscono su Facebook - Corriere della Sera, 14 maggio 2009 (http:/ / www. corriere. it/ cronache/ 09_maggio_14/
ospedale_udine_pazienti_facebook_9490d612-4045-11de-aa9a-00144f02aabc. shtml)
[29] notizie.yahoo Maroni: chiuderemo gruppo e denunceremo chi è intervenuto (http:/ / it. notizie. yahoo. com/ 10/ 20091022/
ttc-berlusconi-maroni-chiuderemo-sito-mi-f6763c2. html)
[30] Chiuso il gruppo pro genocidio di Srebrenica (http:/ / mediterranei. wordpress. com/ 2008/ 12/ 12/
facebook-chiuso-il-gruppo-pro-genocidio-di-srebrenica/ )
[31] Nessuna censura per i gruppi pro Totò Riina (http:/ / www. haisentito. it/ articolo/ facebook-nessuna-censura-per-i-gruppi-pro-toto-riina/
13248/ )
[32] Caricature di Maometto anche il Bangladesh blocca Facebook (http:/ / www. repubblica. it/ esteri/ 2010/ 05/ 30/ news/
anche_il_bangladesh_blocca_facebook-4436168/ ) la Repubblica 30 maggio 2010
[33] Minacce di morte (http:/ / it. notizie. yahoo. com/ 53/ 20100827/ twl-una-lista-della-morte-su-facebook-tr-6ae0455. html)
[34] [| dataarchivio = About me: Cameron Marlow (ENG)] (archiviato dall'url originale)
[35] [| dataarchivio = Maintained Relationships on Facebook (ENG)] (archiviato dall'url originale)
[36] [| dataarchivio = Social Network: Primates on Facebook - Even online the neocortex is the limit on Economist.com Feb 26th 2009
(ENG)] (archiviato dall'url originale)
[37] [| dataarchivio = Facebook's statistics page (ENG)] (archiviato dall'url originale)
[38] [| dataarchivio = Estimating the size of personal networks (PDF)(ENG)] (archiviato dall'url originale)
[39] [| dataarchivio = Time.com Does Facebook Replace Face Time or Enhance It? (ENG)] (archiviato dall'url originale)
[40] [| dataarchivio = Active Network Sizes (ENG)] (archiviato dall'url originale)
[41] [| dataarchivio = The maintained relationship of a Facebook user: gender comparison (ENG)] (archiviato dall'url originale)
[42] http:/ / www. unibg. it/ lazzari/ doc/
marco-lazzari-uso-di-strumenti-di-comunicazione-telematica-fra-gli-adolescenti-facebook-msn-scambio-di-fotografie. htm
[43] Descrizione di Feisbum sul sito ufficiale del film (http:/ / www. feisbum. com/ page. php?id=film)
[44] (EN) West Wing writer tackles Facebook - bbc.com, 28-08-2008 (http:/ / news. bbc. co. uk/ 1/ hi/ entertainment/ 7585632. stm)
[45] «" The Social Network " il nuovo film su Facebook» (http:/ / www. filmissimo. it/ blog/ facebook-sbarca-al-cinema-con-the-social-network.
html), Filmissimo.it, 22-06-2010. URL consultato in data 22-06-2010.
Tumblr
Tumblr
URL
www.tumblr.com
[1]
Tipo di sito
tumblelog, micro-blogging, social network
Proprietario
Tumblr, Inc.
Creato da
Lancio
David Karp, Marco Arment
2007
Tumblr è una piattaforma che consente di creare un tumblelog offrendo sia la piattaforma software che lo spazio
web necessario.
Tumblr è stata una delle prime piattaforme a cogliere il fenomeno del tumblelog ed è ancora oggi una delle più
utilizzate.
Tumblr
Caratteristiche
Centro delle attività degli utenti su Tumblr è la così detta dashboard. È da qui infatti che partono gran parte delle
attività. La creazione dei post è facilitata da moduli diversi che avviano una procedura diversa a seconda che si
voglia pubblicare un testo, una immagine, una citazione, un link, una conversazione, un file sonoro e un filmato.
La grafica di Tumblr può essere gestita tramite modelli grafici forniti dal sito o da altri soggetti. L'utente ha pieno
accesso al codice che gestisce la grafica del tumblelog e può quindi modificarlo secondo le proprie esigenze.
Dopo una prima fase in cui non era previsto alcun supporto ai commenti, la versione attuale di Tumblr offre questa
funzione la cui attivazione è però facoltà degli utenti. Sempre nella logica del tumblelog, Tumblr non offre supporto
diretto al blogroll. L'inserimento di link verso altri siti/blog va quindi effettuato eventualmente modificando il
codice. Viceversa lo scambio di informazioni tra gli iscritti alla piattaforma è facilitato dalla funzione di
ripubblicazione, che consente di ripubblicare rapidamente un post pubblicato da altri, e dalla possibilità di
sottoscrivere altri tumblr i cui aggiornamenti appariranno direttamente nella dashboard.
Voci correlate
• Blog
• Tumblelog
Collegamenti esterni
• Tumblr [2]
• Posterous [3]
Note
[1] http:/ / www. tumblr. com/
[2] http:/ / www. tumblr. com
[3] http:/ / posterous. com
100
Twitter
101
Twitter
Twitter
URL
Tipo di sito
http:/ / www. twitter. com
microblogging
Registrazione
gratuita
Proprietario
Jack Dorsey, Chairman
Evan Williams, CEO
Biz Stone, Creative Director
Creato da
Jack Dorsey
Lancio
Luglio 2006
Stato corrente del sito attivo
Slogan
What's happening?
Twitter è un servizio gratuito di social network e microblogging che fornisce agli utenti una pagina personale
aggiornabile tramite messaggi di testo con una lunghezza massima di 140 caratteri. Gli aggiornamenti possono
essere effettuati tramite il sito stesso, via SMS, con programmi di messaggistica istantanea, e-mail, oppure tramite
varie applicazioni basate sulle API di Twitter. Twitter è stato creato nel marzo 2006 dalla Obvious Corporation di
San Francisco.
Gli aggiornamenti sono mostrati istantaneamente nella pagina di profilo dell'utente e comunicati agli utenti che si
sono registrati per riceverli. È anche possibile limitare la visibilità dei propri messaggi oppure renderli visibili a
chiunque.
Il nome "Twitter", corrispondente sonoro della parola tweeter, deriva dal verbo inglese to tweet che significa
"cinguettare". Tweet è anche il termine tecnico degli aggiornamenti del servizio.[1] I tweet che contengono
esattamente 140 caratteri vengono chiamati twoosh.
Il servizio è diventato estremamente popolare, anche come avversario di Facebook, grazie alla semplicità ed
immediatezza di utilizzo. Esistono diversi esempi in cui Twitter è stato usato dagli utenti per diffondere notizie,
come strumento di giornalismo partecipativo. Ad esempio, nel caso del terremoto in Abruzzo del 6 aprile 2009, gli
utenti Twitter hanno segnalato la notizia prima dei media tradizionali.[2]
L'insieme degli status message pubblicati su Twitter dagli utenti costituisce un'enorme mole di materiale, che può
essere utilizzata anche dalle aziende: ad esempio Dell ha aperto un canale di comunicazione con i propri clienti su
Twitter e molti servizi offrono il monitoraggio della reputazione dei brand su Twitter.
La società che gestisce il servizio non è quotata in borsa ma in base agli ultimi investimenti effettuati da investitori
esterni è stato valutato che la società vale circa un miliardo di dollari.[3] Nel giugno 2009 a Twitter è stata dedicata la
copertina di Time e un articolo di Steven Berlin Johnson sull'innovazione portata da questo servizio.[4]
Da quanto riferito nel luglio 2009 da James Halton, capo-marketing della società Microsoft, Twitter e Facebook
avrebbero fatto parte di un servizio online della Xbox 360 prima del Natale dello stesso anno.[5]
Dall'11 dicembre 2009 le lingue attive in Twitter sono il francese, l'italiano, il tedesco e lo spagnolo insieme
all'inglese ed al giapponese che erano presenti fin dall'inizio.
Da aprile 2010, Twitter ha introdotto la possibilità di creare tweet sponsorizzati, chiamati "Promoted Tweets". Per il
momento sono disponibili solo ad un numero ristretto di account.[6]
Twitter
102
Voci correlate
•
•
•
•
•
•
Plurk
FriendFeed
Facebook
Identi.ca
Woofer (social network)
Client Twitter
Altri progetti
•
Wikimedia Commons contiene file multimediali su Twitter
Collegamenti esterni
• (EN) Sito ufficiale [7]
• (IT) Una guida per salvare i post di twitter e conservarli [8]
Note
[1] Twitter, l'anti-Facebook che piace tanto a Google (http:/ / www. repubblica. it/ 2009/ 01/ sezioni/ tecnologia/ social-network/ twitter-boom/
twitter-boom. html), la Repubblica, 3 marzo 2009.
[2] Articolo di corriere.it che tratta delle segnalazioni in rete relative al terremoto in Abruzzo (http:/ / www. corriere. it/ scienze_e_tecnologie/
09_aprile_06/ terremoto_rete_si_mobilita_b699f0e6-2299-11de-9ce1-00144f02aabc. shtml)
[3] Twitter vale un miliardo e i fringuelli chiacchierano (http:/ / punto-informatico. it/ 2710039/ PI/ News/
twitter-vale-un-miliardo-fringuelli-chiacchierano. aspx). Punto Informatico, 17-09-2009. URL consultato il 17-09-2009.
[4] http:/ / www. time. com/ time/ business/ article/ 0,8599,1902604,00. html How Twitter Will Change The Way We Live
[5] Articolo di Eurogamer.net che tratta delle novità della Xbox 360 (http:/ / www. eurogamer. net/ articles/
xbox-live-to-get-twitter-before-xmas)
[6] Annunci pubblicitari su Twitter: nascono i Promoted Tweets (http:/ / blog. tsw. it/ social-media-optimization/
annunci-pubblicitari-su-twitter-nascono-i-promoted-tweets_0005643. html)
[7] http:/ / www. twitter. com
[8] http:/ / comefare. com/ tecnologia/ internet/ come-fare-un-backup-dei-post-su-twitter/
YouTube
103
YouTube
YouTube
Nazione
Tipologia
Fondazione
Sede principale
Settore
Dipendenti
Slogan
Sito web
Stati Uniti
video sharing
15 febbraio 2005
San Bruno, California
Servizi e intrattenimento su Internet
74 (2009)
Broadcast Yourself.
(lett. «trasmetti te stesso» oppure «trasmettiti»)
www.youtube.com
[1]
YouTube è un sito internet molto popolare che consente la condivisione di video. È di proprietà di Google Inc. ed è
il terzo sito più visitato del mondo dopo Google e Facebook
Descrizione
YouTube fa uso della tecnologia di Adobe Flash per riprodurre i suoi contenuti. Il suo scopo è quello di ospitare
solamente video realizzati direttamente da chi li carica, ma molto spesso contiene materiale di terze parti caricato
senza autorizzazione, come spettacoli televisivi e video musicali. Il rispetto del regolamento del sito, che vieta
l'upload di materiale protetto da diritto d'autore se non se ne è titolari, si basa su una verifica ex post di quanto
proposto dagli utenti.
YouTube consente l'incorporazione dei propri video all'interno di altri siti web, e si occupa anche di generare il
codice HTML necessario.
YouTube è accessibile connettendosi al web con PC, con Media Internet Tablet (M.I.T.) e con dispositivi aventi
funzioni analoghe. È accessibile anche da telefono cellulare, sempre collegandosi al sito www.youtube.it.
Recentemente YouTube dà la possibilità di visionare, in modalità beta, alcuni filmati in HTML5.
YouTube
Storia
YouTube è stato fondato nel febbraio 2005 da Chad Hurley (amministratore delegato), Steve Chen (direttore tecnico)
e Jawed Karim (consigliere), che erano stati tutti dipendenti di PayPal. Il primo video caricato, il 23 aprile del 2005,
è stato Me at the zoo da Jawed Karim. Il video ha una durata di 19 secondi ed è stato girato di fronte alla gabbia degli
elefanti dello zoo di San Diego.[2]
YouTube è il sito web che presenta il maggior tasso di crescita. Nel giugno 2006 l'azienda ha comunicato che
quotidianamente vengono visualizzati circa 100 milioni di video, con 65.000 nuovi filmati aggiunti ogni 24 ore.
L'azienda di analisi Nielsen/NetRatings valuta che il sito abbia circa 20 milioni di visitatori al mese. L'incremento di
popolarità che il sito ha avuto dalla sua fondazione gli ha permesso di diventare il terzo sito più visitato nel mondo
dopo Google e Facebook.
Nell'agosto 2006 Sony acquista per 65 milioni di dollari il sito concorrente Grouper.[3] Questo evento lascia
presupporre all'epoca che il valore di YouTube sul mercato potesse essere di circa un miliardo di dollari, ma la stima
si rivela sottodimensionata, perché il 10 ottobre 2006 Google compra YouTube per 1,65 miliardi di dollari pagati in
azioni proprie.
A partire dal mese di aprile 2006, YouTube ha iniziato un'imponente attività di cancellazione dei video che violano il
copyright. Il numero di video eliminati si aggira attorno ai centomila, e sono stati anche sospesi gli account degli
utenti che più di frequente caricavano contenuti in violazione delle norme sul diritto d'autore.
Dal 19 giugno 2007 YouTube è disponibile in diverse lingue, tra cui l'italiano.
Attenzione dei media
In pochissimo tempo di attività nel web, YouTube è cresciuto
rapidamente e ha ricevuto molta attenzione. Grazie soprattutto al
passaparola online YouTube è cresciuto rapidamente, fin dalla sua
creazione, e ha dato al sito il suo primo aumento di notorietà quando
ospitò il popolare Saturday Night Live. Tuttavia, la linea di condotta di
YouTube proibisce la pubblicazione di materiali protetti da diritto
d'autore e NBC Universal, proprietaria di SNL, decise presto di
intraprendere azioni contro YouTube. Nel febbraio 2006, NBC chiese
la rimozione di alcuni dei suoi contenuti protetti dal diritto d'autore da
Il primo quartier generale di YouTube a San
YouTube, compresa Lazy Sunday e le immagini delle Olimpiadi del
Mateo
2006. Il mese seguente, in un tentativo di rinforzare la sua politica
contro le infrazioni al copyright, YouTube mise un limite massimo di
tempo ai video, pari a 10 minuti (tranne per i contenuti spediti attraverso il suo programma nel quale si può
specificare che si tratta di video amatoriali). Tuttavia, il limite massimo è 10 minuti e 58 secondi. Questa restrizione
è spesso superata da chi inserisce video dividendo il video originale in segmenti più piccoli o al massimo uguali al
limite.
Anche se YouTube aveva fatto la sua parte per venire incontro alle richieste di NBC, l'incidente diventò una notizia
pubblica, rendendo YouTube più popolare che mai. Mentre il sito continuava a crescere, NBC iniziò a capire le
possibilità e nel giugno del 2006 fece una mossa insolita. Il network riconsiderò il proprio operato e annunciò una
alleanza strategica con YouTube. Come parte dell'alleanza, un canale ufficiale della NBC fu aperto su YouTube,
ospitando filmati promozionali della serie TV The Office. YouTube, inoltre, promuoverà i video della NBC nel suo
sito.
La CBS, che in precedenza aveva chiesto a YouTube di rimuovere alcuni dei suoi filmati, si fece risentire nel luglio
2006. In un documento indicativo di come stava cambiando la percezione di YouTube (e di siti simili) da parte
dell'industria tradizionale dei media, Sean McManus, presidente della CBS News and Sports disse:
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YouTube
« Attualmente credo che più questi video ci mettono in evidenza, meglio è per CBS news e tutto il network televisivo CBS,
quindi, col senno di poi, avremmo dovuto accettare la pubblicità e tenerci strette le attenzioni che la CBS riceveva, invece di
perseguire orizzonti limitati e dire: 'Eliminiamoli!' »
(Sean McManus)
Nell'agosto 2006, YouTube ha annunciato che, entro 18 mesi, si augura di offrire ogni video musicale mai creato,
finché rimarranno non a pagamento. Warner Music Group ed EMI hanno confermato che sono tra le compagnie in
trattative per rendere effettivo questo progetto. In settembre, Warner Music e YouTube hanno siglato un patto, nel
quale YouTube sarà abilitata ad ospitare ogni video musicale prodotto dalla Warner, mentre condividerà una parte
dei ricavi pubblicitari. Inoltre, i video creati dagli utenti di YouTube saranno autorizzati ad usare canzoni della
Warner nelle loro colonne sonore.
Il 9 ottobre, la CBS, insieme alla Universal Music Group e alla Sony BMG Music Entertainment hanno pattuito di
fornire contenuti su YouTube.
Il 29 gennaio 2007, il cofondatore di YouTube, Chad Hurley, ha annunciato che il sito pagherà gli utenti più
importanti, essi potranno anche diventare proprietari dei diritti d'autore e guadagnare una parte dei ricavi pubblicitari.
Ad ogni modo, al Forum Economico Mondiale, Mr. Hurley non ha dichiarato la somma concreta che YouTube
pagherà ai propri contribuenti.
Eventi recenti
Violazioni di copyright
La politica di YouTube non permette a nessuno di caricare contenuti protetti dalle leggi di Copyright degli Stati
Uniti, e la società frequentemente ha rimosso contenuti illegali. Ciononostante, un largo numero di questi continua
ad essere caricato (ad es. spettacoli televisivi, pubblicità, video musicali, concerti musicali, o clip da show televisivi
o film). Generalmente, a meno che il titolare del diritto di autore non riferisca la presenza di materiale non
autorizzato, YouTube può scoprire questi video solo tramite le indicazioni della comunità del sito attraverso la sua
politica. Il metodo principale, col quale YouTube identifica il contenuto di un video è attraverso i termini di ricerca
che gli utenti associano alla clip. Per aggirare il controllo da parte del sito, alcuni utenti utilizzano termini alternativi
quando caricano certi tipi di file (simile agli errori nei nomi delle band musicali sui programmi di filesharing di
MP3). Per un breve periodo, i membri possono denunciare anche un altro tipo di file non autorizzati. Il sito offre un
servizio di segnalazione (flagging), inteso come un sistema per evidenziare alcuni contenuti discutibili, includendo
anche quelli che possono costituire violazioni di copyright. Ad ogni modo, detto servizio può essere suscettibile di
abuso; per un periodo, alcuni utenti hanno segnalato i contenuti originali di altri utenti, puramente per cattiveria.
YouTube ha così proceduto a rimuovere la violazione di copyright tra la lista di reati segnalati dagli utenti.
Hollywood rimane divisa su YouTube, così come "'i ragazzi commerciali amano YouTube e i ragazzi legali lo
odiano.'" Ulteriormente,
« While lawyers are demanding filtering technology, many Hollywood execs actually enjoy the fact that YouTube only
takes down clips when they request it. "If I found part of a successful show up on YouTube today, I'd probably pull it down
immediately .... If I had a show that wasn't doing so well in the ratings and could use the promotion, I wouldn't be in a rush
to do that." »
I proprietari del contenuto non solo mirano all'utilizzo di YouTube per infrangere il copyright, ma mirano anche,
tramite collegamenti a siti esterni, ad infrangere i contenuti di YouTube e di altri siti di condivisione video. Per
esempio QuickSilverScreen vs. Fox,[4] Daily Episodes vs. Fox[5] e Columbia vs. Slashfilm.[6] L'obbligo dei
collegamenti rimane una questione discussa con casi pro e contro. La legge negli U.S. è attualmente incline a ritenere
responsabili dei contenuti illegali i proprietari del sito, tuttavia essi sono spesso protetti dalla legge DMCA a
105
YouTube
condizione che cancellino i contenuti illeciti dopo la pubblicazione di una notifica di eliminazione. Comunque, una
recente sentenza giudiziaria negli Stati Uniti ha considerato Google non responsabile per collegamenti che
infrangono il diritto d'autore.[7]
Esempi di denunce di violazioni
Il 5 ottobre 2006, la Società Giapponese per i Diritti degli Autori, Compositori ed Editori (JASRAC), ha reclamato il
proprio copyright riguardo i contenuti giapponesi su YouTube. Migliaia di video di molti artisti giapponesi (come
Tokyo Jihen e di altri artisti J-Pop) sono stati rimossi.
Quando la CBS e la Universal Music Group hanno firmato l'accordo per inserire contenuti su YouTube hanno
annunciato il prossimo utilizzo di nuove tecnologie che le aiuteranno ad identificare ed eliminare materiale protetto
da copyright.
Il giornalista TV, Robert Tur ha archiviato il primo procedimento legale contro la società nell'estate 2006, con
l'accusa di aver violato il copyright, ospitando una serie di famose news clip senza alcuna autorizzazione. Il caso
deve essere ancora risolto.
Il 9 novembre 2006 Artie Lange ha comunicato che il suo avvocato era in trattative con YouTube, dopo aver trovato
per intero il suo DVD, "It's the Whiskey Talking", disponibile gratis sul loro sito. Artie ha aggiunto che richiederà un
risarcimento, altrimenti procederà legalmente.
Entrambe le società Viacom e BBC hanno richiesto a YouTube di cancellare più di 200.000 video.
Viacom ha inoltre annunciato di aver fatto causa a YouTube, e al suo proprietario Google, per più di 1 miliardo di
dollari nella Corte Distrettuale degli Stati Uniti per il distretto Sud di New York. La Viacom ha reclamato il possesso
da parte di YouTube di oltre 160.000 dei loro video, distribuiti online senza la loro autorizzazione.
Mediaset il 30 luglio 2008 ha citato presso il tribunale di Roma YouTube chiedendo un risarcimento di 500 milioni
di euro per diffusione illecita di materiale audio-visivo coperto da diritto d'autore. Il 17 dicembre 2009, il tribunale di
Roma ha disposto la rimozione dai server YouTube di tutti i contenuti appartenenti a Mediaset illecitamente caricati,
nello specifico quelli del Grande Fratello, essendo questo il contenuto Mediaset più visualizzato.
Il fair use
Nelle stesse linee guida dettate da Youtube, dopo aver elencato i casi in cui si è di fronte ad una chiara violazione del
copyright, indica che ci sono casi particolari dove può legittimamente invocarsi il fair use, ma lascia la responsabilità
della scelta al singolo utente[8] . Ci sono ora le prime cause: ad esempio, una casalinga americana aveva messo su
Youtube l'immagine del proprio figlio, accompagnata da una musica di sottofondo. Il titolare dei diritti su tale brano
musicale ne ha chiesto la rimozione; Youtube ha poi deciso di riammettere il filmato e la questione è finita in
tribunale.[9]
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YouTube
Identificazione vocale
Il 12 ottobre 2006, YouTube ha annunciato che a causa dei recenti accordi con i creatori di contenuti di alto profilo,
sono stati costretti ad utilizzare software anti-pirateria. Il software utilizza una tecnologia di firma audio che può
distinguere una copia di bassa qualità di un video musicale con licenza o altro materiale, da una versione originale ad
alta qualità. YouTube in tal caso dovrebbe rimpiazzare il file con una versione approvata o eliminarlo
automaticamente.
Violenza
Il 1º giugno del 2006, il notiziario serale della ITV News ha riportato che YouTube ed altri siti affini incoraggiano la
violenza e il bullismo tra i giovani, i quali filmano combattimenti con i loro cellulari (vedi "happy slapping"), ed in
seguito li caricano su YouTube. Mentre il sito ha provveduto con una funzione per segnalare contenuti
eccessivamente violenti, il reportage ha dichiarato che le comunicazioni con la società erano difficili.
Politica
Un grande successo mediatico è stato ottenuto da Youtube in quanto il tradizionale dibattito tra i candidati alle
primarie del Partito Democratico USA si è svolto in televisione in base a domande scelte tra quelle degli utenti di
Youtube. In precedenza, RTVE e YouTube si sono alleate per dare la possibilità agli utenti di porre alcune domande
ai candidati premier Zapatero e Rajoy.
Il video amatoriale della uccisione di Neda Agha-Soltan inserito in YouTube, superando la censura di notizie
imposta dal regime iraniano, nel maggio del 2009 ha avuto una larghissima diffusione con un forte impatto
sull'opinione pubblica.
Critiche
Tra le critiche mosse a YouTube:
• Qualità dei video: come Google Video e altri siti che distribuiscono video in streaming, esistono varie critiche
riguardo la qualità dei video trasmessi. Il problema principale è dato dal fatto che, in certi video, la
sincronizzazione audio/video non è sempre corretta. Tuttavia nel 2009 YouTube ha predisposto ogni video
caricato in HD alla visualizzazione e alla decodifica standard H.264.
• File illegali: per arginare il fenomeno di video illegali, la distribuzione dei video avviene tramite il formato di
Adobe Flash. Questo dovrebbe prevenire che l'utente possa eseguire facilmente delle copie digitali dei video
anche se basta scaricare i video per ottenerne una copia in bassa qualità nel formato flv o in mp4.
• Censura e copyright: YouTube si riserva di censurare contenuti "scomodi" anche senza che ve ne sia richiesta.
• Sospensioni account: molte critiche sono state sollevate dall'atteggiamento di YouTube verso gli utenti che si
vedono sospendere a tempo indeterminato l'account per violazioni non indicate del copyright senza preavviso. È
da molti considerato un metodo subdolo in quanto non si limita a cancellare o bloccare la visione del materiale in
questione ma blocca tutto il materiale caricato dall'utente, il suo account, i suoi preferiti e tutte le funzioni
collegate all'account.
• YouTube non si oppone alla censura del proprio portale in paesi sotto regimi totalitari e anzi ne facilita il blocco
dietro richiesta degli stessi.
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YouTube
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Censura
Iran
Il 3 dicembre 2006, in Iran il "Comitato per la Propagazione della Virtù e la Prevenzione dal vizio" ha affermato che
"I siti ebrei come You Tube, con i loro video provocanti e peccaminosi, sono il simbolo della decadenza del perverso
occidente." Pertanto ha bloccato l'accesso a YouTube e ad altri siti nel tentativo di impedire la diffusione di musica e
film stranieri ritenuti moralmente viziati.
Turchia
La Turchia ha bloccato YouTube il 6 marzo 2007 per aver pubblicato video offensivi verso i turchi e Atatürk, il
fondatore della moderna Turchia, raffigurato nell'escalation di quella che molti chiamano "guerra virtuale" tra greci,
armeni, kurdi e turchi su YouTube, dove persone di ogni fronte hanno inserito video con lo scopo di sminuire e
rimproverare l'altro. Il video che ha causato il blocco accusava i turchi e Atatürk di essere omosessuali. Il video è
stato prima menzionato sulla CNN turca ed in seguito il procuratore pubblico di Istanbul ha fatto causa a YouTube
per aver offeso la cultura turca. La corte ha sospeso l'accesso al sito in attesa della rimozione del video. Il ban è stato
fortemente criticato come censura della stampa dalla gente comune. I legali di YouTube hanno inviato una
documentazione della rimozione del video al procuratore turco e l'accesso è stato riabilitato il 9 marzo 2007.
L'accesso a YouTube è stato nuovamente bloccato da due successive sentenze relative ad altri video rispettivamente
del 5 maggio 2008 e del 6 giugno 2008.
Tunisia
Youtube è stato bloccato in Tunisia dalla PTA (Pakistan Telecomunication Authority) e da decisione del governo
tunisino dal novembre 2007.
Thailandia
Durante la settimana dell'8 marzo 2007, YouTube è stato bloccato in Thailandia. Molti blogger hanno ritenuto che le
ragioni di tale impedimento sono state dovute al video dell'intervista del Primo Ministro Thaksin Shinawatra alla
CNN. Peraltro, il governo non ha smentito o confermato le ragioni della censura. YouTube è comunque tornato
accessibile dal 10 marzo.
La notte del 3 aprile, il sito è stato nuovamente bloccato in Thailandia. Il Governo ha citato un video dichiarandolo
"offensivo" per il Re Bhumibol Adulyadej. Tuttavia, il Ministro dell'Informazione e della Comunicazione
Tecnologica ha affermato che YouTube sarebbe tornato accessibile in pochi giorni, dopo che i siti contenenti
riferimenti a tale video fossero stati rimossi. Il Ministro delle Comunicazioni Sitthichai Pookaiyaudom ha dichiarato:
« Quando decideranno di ritirare il video, noi ritireremo il blocco. »
In seguito a questo incidente il blog tecnologico Mashable è stato bloccato dalla Thailandia per aver riportato il
video in questione.
Brasile
YouTube è stato accusato dalla modella brasiliana e VJ di MTV Daniela Cicarelli (meglio nota come ex-fidanzata di
Ronaldo) per aver mostrato sul proprio sito un video registrato da un paparazzo, nel quale lei e il suo fidanzato
stavano facendo sesso su una spiaggia spagnola. L'accusa ha richiesto l'inaccessibilità di YouTube in Brasile finché
ogni copia del video fosse stata rimossa. Sabato 6 gennaio 2007, un'ingiunzione legale ha ordinato l'inserimento di
una serie di filtri, con lo scopo di impedire l'accesso agli utenti brasiliani.
YouTube
Birmania
Nell'agosto 2007 la giunta militare birmana ha chiuso l'accesso a YouTube per fermare i filmati di denuncia dei
massacri dei dimostranti, in gran parte monaci, che chiedevano una maggiore libertà.
Cina
Nel Marzo 2008 YouTube è stato bloccato in Cina per aver ospitato nella propria piattaforma e reso visibile un video
dove vi erano filmate le violenze ed i disordini scoppiati in Tibet in quei giorni.
Termini di servizio
In accordo con i termini di servizio del sito, gli utenti possono caricare video solo se hanno il permesso della
proprietà dei diritti d'autore e delle persone raffigurate. Pornografia, diffamazione, molestie, pubblicità e materiale
che incoraggia condotte criminali non può essere caricato sul sito. Gli utenti che inviano materiale (detti uploaders)
concedono a YouTube la licenza di distribuire e modificare il materiale caricato per ogni scopo; detta licenza ha
termine quando l'utente cancella il materiale dal sito. Gli utenti possono vedere il video ma non possono scaricarlo.
Per vedere i video, non è necessaria la registrazione.
Profitti e costi di gestione
Prima di essere stata acquistata da Google, YouTube ha dichiarato che il suo modello di affari si basa sulla
pubblicità. Alcuni esperti industriali hanno speculato che i costi di YouTube, in particolare la larghezza di banda
richiesta, potrebbero ammontare a più di un milione di dollari al mese, pertanto hanno alimentato critiche su come la
società, come tante altre in avviamento su Internet, non ha attuato un proficuo modello di affari. Le pubblicità sono
state lanciate sul sito dall'inizio di marzo 2006. In aprile, YouTube ha iniziato ad usare Google AdSense, servizio
terminato successivamente. Dati i suoi altissimi livelli di traffico, il flusso di dati video e il numero di pagine viste,
alcuni hanno calcolato che i potenziali guadagni di YouTube potrebbero aggirarsi intorno ai milioni per mese. Si
stima che nel 2009 il sito sia costato quasi 700 milioni di dollari, di questi almeno 300 dedicati al pagamento delle
connessioni internet. Si stima che nel 2009 il sito abbia generato il 42% dei traffico on-line che è transitato su
internet e che fatturerà circa 240 milioni di dollari, quindi una cifra insufficiente a coprire i costi del sito.[10]
Il nome del dominio
L'immenso successo di YouTube ha involontariamente influenzato gli affari di una società americana, la Universal
Tube & Rollform Equipment Corp., il cui sito web, è frequentemente caduto per l'eccessivo numero di visitatori
insicuri dell'indirizzo del sito YouTube. Agli inizi di novembre 2006, la Universal Tube ha mosso causa verso
YouTube presso una corte federale statunitense, richiedendo che il dominio youtube.com trasferisse al loro sito.
Note tecniche
Formato video
La tecnologia video del sito si basa su Flashplayer 7 di Macromedia e utilizza il codec video Sorenson Spark H.263.
Questa tecnologia permette a YouTube di mostrare video con una qualità comparabile a quella di molti altri player
affermati (come Windows Media Player, RealPlayer o il QuickTime Player della Apple), che generalmente
richiedono all'utente il download e l'istallazione di un plugin per il browser per visionare il video. Flash stesso
richiede un plug-in, ma il plug-in del Flash 7 è generalmente presente approssimativamente nel 90% dei computer
connessi ad Internet. È possibile usare in alternativa una versione recente di Gnash.
109
YouTube
YouTube converte i video nel formato .FLV (Adobe Flash Video) dopo il caricamento (upload). L'estensione è in
seguito tolta dal file. Esso è conservato in un sottodominio dal nome oscurato, in modo tale da rendere il ripping più
difficile.
YouTube ufficialmente accetta video nei formati .WMV, .AVI, .MOV, .3GP, .OGG e .MPEG.
Negli ultimi tempi YouTube permette di visualizzare alcuni video in "alta qualità" (HQ). Ciò è possibile cliccando
sotto "Visualizzazioni" sotto al video, "guarda in alta qualità" oppure "guarda in qualità standard" per chi ha una
connessione lenta. Tuttavia anche i video che non dispongono di questa funzionalità possono essere visualizzati in
alta qualità aggiungendo alla fine dell'indirizzo del video "&fmt=18"[11] .
Adesso è presente anche la funzione "alta definizione" (HD), ancora migliore rispetto all'alta qualità (HQ). Se la
funzione è presente per un qualunque video, basta cliccare sul pulsante HD presente nella barra del player, oppure
aggiungere alla fine dell'indirizzo del video "&fmt=22"[11] . La qualità del video è ottima e ciò consente la
visualizzazione dei video più piacevole. Non si raccomanda l'utilizzo di tale funzione per connessione internet lente,
che comportano un tempo maggiore di attesa per la visione dell'intero filmato. in seguito nel corso degli ultimi mesi
del 2009 la funzionalità HD è stata implementata passando dalla risoluzione 1280x720 (meglio conosciuta come
720p) a quella full HD 1920x1080 (conosciuta come full HD 1080p), con questa ulteriore evoluzione il sito ha
concesso a tutti coloro che possiedono una videocamera full HD e uno schermo di grandi dimensioni e definizione di
poter visionare contenuti con una qualità quasi insuperabile, quasi paragonabile a quella offerta da un blu ray disc.
però gli utenti che usano solo questa qualità sono ancora pochi dati i lunghi tempi di caricamento e le elevate
potenzialità hardware che si rendono necessarie per la visione, ma soprattutto per il montaggio e la gestione di questi
video, in qualunque caso un video full HD risulta sempre riproducibile nelle definizioni inferiori. Dopo lo sviluppo
del full HD le definizioni disponibili risultano le seguenti:
•
•
•
•
•
•
240p \\
360p \\
480p - ex hq - (all'incirca quella di un normale DVD video ) \\
720p - hd \\
1080p - full hd \\
4096p - 4K \\
Accessibilità del contenuto
Su YouTube
Gli utenti possono inviare i video in molti formati comuni (come .mpeg e .avi). YouTube li converte
automaticamente in H.263 (con l'estensione .flv) e li rende visionabili online. Flash Video è un formato popolare, il
suo largo utilizzo è dovuto all'ampia compatibilità.
Fuori YouTube
Ogni video è accompagnato dal markup HTML per collegarsi (link) e rimandare ad esso e/o inserirlo (embed) in
un'altra pagina; alcune piccole aggiunte al markup permettono al video di partire automaticamente (autoplay)
all'apertura della pagina. Queste semplici opzioni taglia-e-incolla sono molto diffuse tra gli utenti del social web.
Alcuni utenti, tuttavia, hanno riportato che l'autoplay di video ha spesso rallentato il caricamento della pagina web e
talvolta ha anche causato il crash del browser.
110
YouTube
YouTube Remixer
Il 18 giugno 2007 YouTube ha lanciato il proprio programma di video editing online, chiamato YouTube Remixer. Il
programma permette agli utenti di modificare i propri video direttamente online. Esso si presenta come un'altra
estensione dei servizi resi possibili grazie al Web 2.0.
Premi e riconoscimenti
Nel 2006 YouTube ha annunciato il suo YouTube Video Awards, premi dati come riconoscimento formale ai migliori
video di YouTube dell'anno precedente, votati dalla comunità di YouTube. Si tratta di video riprodotti talmente tante
volte da essere considerati "casi" degni di interesse per la comunità di internet, e a volte i personaggi anonimi che
hanno messo in rete il loro video diventano vere e proprie icone sociali, ripresi o citati da altri media (dai
videoclip[12] a South Park[13] ). Prima del 2007 era un contatore ad occuparsi di selezionare i video più visti, ora gli
utenti di YouTube hanno un ruolo attivo nella scelta.[14] I vincitori ricevono un trofeo; al fine di essere nominati, gli
utenti dovevano aver creato un proprio video originale.
Le categorie sono: "Most Creative", "Best Comedy", "Best Commentary", "Best Series", "Best Music Video", "Most
Inspirational", "Most Adorable"[15] [14] . Nella prima edizione le categorie erano solo sette. Per ogni categoria
vengono candidati dieci video, tra i quali verrà scelto il vincitore. I video nominati da votare sono scelti dal personale
di YouTube, mentre i vincitori sono selezionati dagli stessi utenti di Youtube, i quali nel 2008 hanno avuto diritto al
voto una volta al giorno, ma una volta effettuata la scelta non hanno avuto la possibilità di cambiarla[14] [16] .
Al fine di essere nominati, gli utenti dovevano aver creato un proprio video originale.
2006 Awards:
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Most Creative - Here It Goes Again OK Go
Best Comedy - Smosh Short 2: Stranded Smosh
Best Commentary - Hotness Prevails thewinekone
Best Series - Ask A Ninja digtalfilmmaker
Best Music Video - Say It's Possible Terra Naomi
Most Inspirational - Free Hugs Campaign PeaceOnEarth123
Most Adorable - Kiwi Madyeti47
2007 Awards:
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Adorable - "Laughing Baby" - gsager1234
Comedy - "Potter Puppet Pals in 'The Mysterious Ticking Noise'" - NeilCicierega
Commentary - "LonelyGirl15 is Dead!"- WHATTHEBUCKSHOW
Creative -"The Original Human TETRIS Performance by Guillaume Reymond" - notsonoisy
Eyewitness - "Battle at Kruger" - Jason275
Inspirational -"Blind Painter" - texascountryreporter
Instructional - "How to solve a Rubik's Cube (Part One)" - pogobat
Music - "Chocolate Rain" -TayZonday
Politics -"Stop the Clash of Civilizations" - AvaazOrg
Series - "The Guild - Episode 1: Wake-Up Call" — first in "The Guild" series - watchtheguild
Short Film - "my name is lisa" - sheltonfilms
Sports - "balloon bowl" - davetheknave
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YouTube
Impatto sociale
Celebrità di Internet
La popolarità di YouTube ha portato alla creazione di molte "celebrità internettiane", individui famosi, i quali hanno
attratto su di loro molta popolarità nei paesi di appartenenza grazie ai propri video. Per questi utenti, la fama su
Internet ha portato a conseguenze inaspettate. Ecco alcuni esempi. L'utente e receptionist ufficiale Brooke Brodack
del Connecticut, ha firmato un contratto di 18 mesi con il conduttore della NBC, Carson Daly. Un altro esempio di
popolarità è quello riguardante il "blog romanzato" di lonelygirl15, scoperto in seguito essere opera dell'attrice
neozelandese Jessica Rose e di una compagnia cinematografica.
Nel 2007, una vocalist e cantautrice olandese, chiamata Esmée Denters, ha siglato un accordo discografico con Billy
Mann grazie alle proprie apparizioni su YouTube. Così anche Julia Nunes, diventata famosa con 50 video on line.
Sempre nel 2007 la CNN e YouTube avevano organizzato un dibattito dove ogni utente avrebbe potuto fare una
domanda ad un candidato alle primarie del Partito Democratico e del Partito Repubblicano americano, la
video-domanda più vista dagli utenti di tutti il mondo fu quella lasciata dal famoso utente canadese thewinekone in
cui chiedeva ai canditati cosa ne pensassero riguardo una statistica inventata da lui stesso secondo la quale i cittadini
della California avrebbero votato come governatore Arnold Schwarzenegger nella speranza che un cyborg della sua
forma avrebbe potuto salvare l'America da un eventuale guerra nucleare.
Tra il 2007 ed il 2008, Brandon Hardesty, un altro utente di Youtube conosciuto anche con il nickname
ArtieTSMITW, ha ricevuto due ruoli in due pellicole indipendenti americane, è stato ospite di alcuni show televisivi
ed ha avuto spazio su molte pagine di quotidiani americani in seguito alla fama guadagnata grazie ad i suoi video,
brillanti creazioni in chiave comica e reinterpretazioni di scene di film famosi diventando così il terzo YouTuber
riuscito ad affermarsi nel mondo del cinema.
Caitlin Hill, una ventenne di Brisbane, Australia, è divenuta famosa con il nome di TheHill88, grazie ai video che
passava ripetutamente su YouTube con le sue apparizioni dalla sua casa a New York City, in alcuni casi
prendendosela anche con un'altra utente denominata LonelyGirl, diventando così una celebrità internettiana.
Nel 2009 un gruppo di studenti provenienti da UQAM a Montreal, in Canada è diventato famoso per la loro lip dub
della canzone "I Gotta Feeling" dei The Black Eyed Peas. Fin dalla sua prima comparsa il video è stato guardato
oltre cinque milioni di volte.
La fama dietro YouTube
Un numero imprecisato di utenti hanno accresciuto la loro importanza e sono diventati fenomeni di Internet, grazie
alle loro apparizioni nei video di YouTube.
Promozioni musicali e per le band
YouTube è oltretutto diventato un metodo per promuovere le band e la loro musica. Uno dei tanti è esempi sono stati
gli OK Go, i quali hanno avuto alti ascolti in radio e un MTV Video Music Awards per la loro performance sui
tapis-roulant nel video Here It Goes Again. Allo stesso modo, il video viral di Samuel Ferrari con la canzone
YouTube School (100mila visite in poche settimane) o la Campagna degli abbracci gratis, accompagnato da una
musica dei Sick Puppies, ha portato notorietà sia alla band che alla campagna, oltre che l'emulazione dell'iniziativa in
altre parti del mondo. Il protagonista del video Juan Mann ha ottenuto tale fama, grazie anche all'intervista rilasciata
per un programma di news australiana, in seguito è inoltre apparso su The Oprah Winfrey Show.
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YouTube
Guadagni condivisi con gli utenti più popolari
Nel maggio 2007, YouTube ha invitato molti dei suoi utenti più in vista a diventare "partner del sito". Questo status
esclusivo, in precedenza offerto solo a provider commerciali, ha permesso agli utenti di trarre guadagni dalle
pubblicità accanto ai video.
Le assemblee di YouTube
Gli utenti del sito, chiamati in gergo YouTubers, periodicamente organizzano incontri per celebrare la comunità della
condivisione video. Uno dei primi di questi incontri, l'annuale e internazionale As One, si è tenuto per la prima volta
nel gennaio 2007 ad Hollywood in California. Il secondo As One, tenutosi il 17 febbraio 2007 nel centro
commerciale Pier 39 di San Francisco, ha organizzato la riunione di molti degli utenti più in vista del sito.
Onorificenze
YouTube ha inoltre premiato video con delle onorificenze, la più popolare riguarda "il più votato" e "il più visto" del
giorno, della settimana, del mese, e di sempre. Le distinzioni includono:
• Most Viewed
• Top Rated
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Most Discussed
Top Favorites
Most Linked
Recently Featured
Most Responded
Campagne
Mediante YouTube sono anche partiti diversi movimenti e campagne come la campagna degli abbracci gratis.
Un nuovo progetto di Youtube è quello di realizzare un lungometraggio con i filmati degli utenti di tutto il mondo
che vorranno immortalare qualcosa che ritengono importante, particolare del giorno 24 luglio 2010. Il film " Life in a
Day " (La vita in un giorno) risulterà dal montaggio delle clips più interessanti e sarà prodotto da Ridley Scott e
diretto da Kevin Macdonald. Il Film permetterà alle future generazione di vedere frammenti di vita di un giorno
preciso degli abitanti della Terra.[17] .
Influenze su altri siti
Col successo di YouTube, molti altri siti di condivisione video hanno cercato di emularne il modello, alcuni
contengono anche il familiare "tube" alla fine o all'interno del nome. Inoltre, centinaia di siti web hanno creato filtri e
mostrano contenuti da YouTube nel tentativo di evitare le pubblicità.
Youtube, chiaramente di diritto statunitense, ha il vantaggio dell'applicazione del fair use che non hanno i siti
europei. [18] Ora il sito mobytube.net offre la visione di youtube a chi ha un apparecchio con windows mobile tramite
il player TCPMP e flv plugin per TCPMP (nato dalla collaborazione di un ragazzo cinese con un italiano, autore di
mobytube.net, che ha fornito l'accesso in streaming).
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YouTube
EuTube
Il 3 marzo 2006 l'Unione europea ha lanciato attraverso YouTube il progetto ANCU-EuTube, curato dalla
Commissione europea e teso a rendere disponibili al pubblico i propri materiali audiovisivi. Lo scopo principale del
progetto è quello di informare i cittadini sulle attività dei paesi aderenti all'UE. I video disponibili sono in lingua
inglese, in lingua francese ed in lingua tedesca anche se è in programma un'estensione della gamma linguistica.
Una particolare attenzione è rivolta al materiale di repertorio riguardante la storia dell'Unione europea, dalla sua
fondazione ai tempi attuali[19] [20] .
Canali ufficiali
Non sono solo le persone "comuni" a creare canali su YouTube, ma anche aziende e persone famose, che, caricando
video di cui detengono il copyright, aumentano la propria popolarità. I canali ufficiali di YouTube vengono detti
"partner"[21] .
Ricorrenze
• Il 17 maggio 2010, giorno del quinto compleanno dall'apertura della beta, YouTube ha festeggiato sostituendo il
classico logo con uno raffigurante una candela a forma di 5, festeggiando anche un nuovo traguardo, il
raggiungimento di due miliardi di contatti al giorno.[22]
• L'11 giugno 2010, giorno dell'apertura dei mondiali in Sud Africa, YouTube ha sostituito il classico logo con uno
attinente ai mondiali di calcio.
Pesci d'aprile
Dal 2008, YouTube organizza ogni anno dei pesci d'aprile.
• Il 1º aprile 2008, i video presenti nella homepage, sono stati reindirizzati al video della canzone Never Gonna
Give You Up di Rick Astley, seguendo il noto fenomeno di internet conosciuto con il nome di rickrolling.
• Il 1º aprile 2009, i video e i commenti risultavano capovolti.
• Il 1º aprile 2010, YouTube ha aggiunto un nuovo formato video, il formato "TEXTp", il quale visualizza video
con lettere, numeri e segni, del rispettivo colore del video. YouTube ha inserito questo formato, sostenendo che
faceva risparmiare al sito 1 dollaro al secondo sui costi della banda larga.
Video circolari
L’azienda inglese produttrice di cioccolato, Cadbury, ha deciso di farsi pubblicità su Youtube in un modo veramente
nuovo ed innovativo. Insieme a Youtube ha creato una serie di video circolari con lo scopo di promuovere la linea di
prodotti Ready to Roll.[23]
Curiosità
• Il primo video caricato sul sito è Me at the zoo di Jawed, fondatore di YouTube insieme a Steve e Chad. Il video è
stato caricato alle 20:27 il 23 aprile 2005. È suo anche il primo account, la prima registrazione sul sito.[24]
• I video più visualizzato su YouTube è il video di JustinBieberVEVO Justin Bieber - Baby ft. Ludacris, con più di
300 milioni di visualizzazioni.[25]
• Il canale con più iscritti è quello di nigahiga, che conta più di 2 milioni di iscritti.[26]
• Il canale YouTube risulta essere registrato dal 31 dicembre 1969 e conta più di 150.000 iscritti per un totale di
oltre 6 milioni di visite.[27]
• Con molti video si può giocare a snake. Per giocarci si deve scegliere un video col nuovo player abilitato, farlo
partire per pochi secondi, schiacciare il tasto pausa, tenete premuto la freccia a sinistra e via.
114
YouTube
115
• Il canale con più visite in assoluto è quello di Indy Mogul: Oltre 3 miliardi di visite.
(dati aggiornati al 17 agosto 2010)
Altri progetti
•
•
Wikimedia Commons contiene file multimediali su YouTube
Articolo su Wikinotizie: YouTube condividerà i ricavi pubblicitari con gli uploader 27 gennaio 2007
•
Articolo su Wikinotizie: Google acquista You Tube 10 ottobre 2006
Voci correlate
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Google
Democracy Player
Doppiaggio comico
User-generated content
Qooqle
LiveLeak
Google Video
Dailymotion
Rai.tv
MSN Soapbox
Imeem
Collegamenti esterni
•
•
•
•
•
Sito ufficiale in lingua italiana [28]
Differenze tra WebTV e IPTV [29]
(EN) Best Youtube Videos - Forum [30]
(EN) Sito ufficiale [31]
(EN) Blog ufficiale [32]
Note
[1] http:/ / www. youtube. com
[2] Video Me at the zoo su YouTube (http:/ / www. youtube. com/ watch?v=jNQXAC9IVRw)
[3] Sony gets into video sharing with Grouper hug (http:/ / news. com. com/ Sony+ gets+ into+ video+ sharing+ with+ acquisition/
2100-1026_3-6108508. html)
[4] TV Show Directory QuickSilverScreen.com Threatened by Fox (http:/ / www. webtvwire. com/
tv-show-directory-quicksilverscreencom-threatened-by-fox/ )
[5] DailyEpisodes closed down by Fox, for LINKING to TV show episodes! (http:/ / digg. com/ tech_news/
DailyEpisodes_closed_down_by_Fox_for_LINKING_to_TV_show_episodes)
[6] Columnia Pictures tells /Film to remove website link (http:/ / www. slashfilm. com/ article. php/ 20060726145607684)
[7] Si veda la voce dedicata da Wikipedia in lingua inglese alla sentenza.
[8] Linee guida Youtube (http:/ / it. youtube. com/ t/ howto_copyright). YouTube.com. URL consultato il 05-01-2010.
[9] Alfonso Maruccia. Filma il figlio, video cancellato (http:/ / punto-informatico. it/ p. aspx?i=2047682). PuntoInformatico, 27-07-2007. URL
consultato il 05-01-2010.
[10] Quanti soldi per la banda YouTube? (http:/ / punto-informatico. it/ 2705677/ PI/ News/ quanti-soldi-banda-youtube. aspx).
Punto-Informatico.it, 15-09-2009. URL consultato il 15-09-2009.
[11] http:/ / www. paologalli. it/ post/ Ottimizzare-luso-di-Youtube. aspx
[12] Per esempio, nel singolo del 2008 "Pork and Beans" del gruppo Weezer.
[13] Come "Chocolate Rain" o la "Dramatic Chipmunk" nell'episodio n. 1204 della stagione 12 di South Park: "Canada on Strike" .
[14] Coyle, Jake. "YouTube announces awards to recognize best user-created videos of the year". Associated Press. (http:/ / www. usatoday.
com/ tech/ webguide/ 2007-03-18-youtube-awards_N. htm)
YouTube
[15] Youtube Awards 2007 (http:/ / www. youtube. com/ ytawards07)
[16] YouTube Team, "The YouTube Awards Are Back!" (http:/ / www. youtube. com/ blog?entry=YXJYpx0EKEs).
[17] «Life in a Day ( La vita in un giorno ) un film realizzato dagli utenti di Youtube» (http:/ / www. filmissimo. it/ blog/
la-vita-in-un-giorno-life-in-a-day-il-primo-film-fatto-dagli-utenti-di-youtube. html), Filmissimo.it, 22-07-2010. URL consultato in data
22-07-2010.
[18] Francia (http:/ / punto-informatico. it/ p. aspx?i=2047684)
[19] Sophia.it (http:/ / www. sophia. it/ app/ WebObjects/ News. woa/ wa/ site?page=magazine& uid=6U0EdERGQcvAqAoF& iss=16451&
dli=3560538& srv=41& art=36335)
[20] Eutube (http:/ / www. youtube. com/ eutube)
[21] YouTube - I partner (http:/ / www. youtube. com/ members?s=mv& t=w& g=5). URL consultato il 11-02-2009.
[22] YouTube festeggia cinque anni con nuovo traguardo accessi (http:/ / finanza. repubblica. it/ News_Dettaglio. aspx?del=20100517&
fonte=TLB& codnews=681). Repubblica, 17-05-2010. URL consultato il 17-05-2010.
[23] http:/ / www. downloadblog. it/ post/ 12785/ cadbury-inaugura-i-video-circolari-su-youtube?utm_source=feedburner& utm_medium=feed&
utm_campaign=Feed:+ downloadblog/ it+ (Downloadblog)
[24] Me at the zoo (http:/ / www. youtube. com/ watch?v=jNQXAC9IVRw)
[25] I video più visti in assoluto (http:/ / www. youtube. com/ videos?s=mp& gl=US& t=a)
[26] I canali con più iscrizioni in assoluto (http:/ / www. youtube. com/ channels?s=ms& gl=US& t=a& g=0)
[27] Il canale di YouTube (http:/ / www. youtube. com/ user/ youtube)
[28] http:/ / it. youtube. com/
[29] http:/ / www. infoiptv. com/ Informazioni-generali/ Che-cos-e-l-IPTV. html
[30] http:/ / www. tubewood. com
[31] http:/ / www. youtube. com/
[32] http:/ / www. youtube. com/ blog
116
Fonti e autori delle voci
Fonti e autori delle voci
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Beta16, Blakwolf, Brownout, Bultro, ChemicalBit, Civvì, Comune mortale, Craig, CristianCantoro, Dommac, DonPaolo, Dread83, Drugonot, Dzag, Energia, Frankthequeen, Frieda, Furret,
Gacio, Gliu, Hellis, Iron Bishop, Iskander, Jacopo, Koko, Luisa, Lyell01, Macrakis, Marco Calvo, Marco Plassio, Matgio, Mauro Lanari, Mcimichell, Mfprimo, MikyT, Moloch981,
Moongateclimber, Otto Vask, P tasso, Pequod76, Pisquik, Porta seriale, Pracchia-78, Reddstain, Richhard, Rojelio, Romero, Sbisolo, Senpai, Sentruper, Siebrand, Simone, Sky, Suisui, Template
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Sito web Fonte:: http://it.wikipedia.org/w/index.php?oldid=34547371 Autori:: %Pier%, .anaconda, .mau., 5Y, Abisys, Antoniosieo, AttoRenato, Avesan, Baronnet, Baruneju, Blues, Bongalone,
Brownout, Brunocip, CavalloRazzo, Ciano, Civvì, Clamiax, Craig, Cyberuly, Dabbia, Dedda71, Dr Zimbu, Drugonot, Elwood, Enricomaioli, Frankthequeen, Freyr, Frieda, Gacio, Giovanni
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Browser Fonte:: http://it.wikipedia.org/w/index.php?oldid=34882703 Autori:: Abisys, Alfio, Alleborgo, Amux, Apollo13, Ary29, Austroungarika, Balubino, Brunocip, ChemicalBit, DarkAp,
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HTML Fonte:: http://it.wikipedia.org/w/index.php?oldid=34739179 Autori:: .anaconda, .snoopy., 213.26.250.xxx, 5Y, 9peppe, A7N8X, Abisys, Alearr, Alec, Alexsergio, Alfio, Amarvudol,
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Collegamento ipertestuale Fonte:: http://it.wikipedia.org/w/index.php?oldid=34906637 Autori:: %Pier%, Abisys, Alec, Archenzo, Avesan, C-Zap, ColdShine, Gianfranco, Hellis, LucAndrea,
Lucas, Lukius, MapiVanPelt, Marcok, Minuteman, Paulatz, Phantomas, Remo Mori, Ricce, Saikindi, Sentruper, Terubozu, Xno, 15 Modifiche anonime
Usabilità del web Fonte:: http://it.wikipedia.org/w/index.php?oldid=34142748 Autori:: Clasprea, Dodoïste, EffeX2, Healtyerslord, Ignlig, Marcok, 1 Modifiche anonime
Commercio elettronico Fonte:: http://it.wikipedia.org/w/index.php?oldid=35010142 Autori:: .mau., .snoopy., Abisys, Actarux, Alfio, Alleborgo, Aly75, Amux, AttoRenato, Avesan, Black
Shadow, Bradjedi-star, Bramfab, Buggia, CentroCommercialeArielCenter, Cialz, Dommac, Dudo, Fidech, Frieda, Gac, Gacio, Giolab74, Giovannigobbin, GordonF, Guiltyfeet, Hashar,
Hermann01, Jubjub68, Kandid, Klaudio, Kuneo, L'Internauta, Looka, Luca Antonelli, Lucamenghini, M7, MM, Maclura, Marcok, Mau db, Maupedia, Mecha, Merlino-technologies,
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Sentruper, Snowdog, Suisui, TheLoneRanger, Ticket 2010081310004741, Tnd, Twice25, Unive2010, Vanadio, Vulkano, Walter.pugi, 146 Modifiche anonime
Contenuto generato dagli utenti Fonte:: http://it.wikipedia.org/w/index.php?oldid=31906332 Autori:: Accurimbono, Annalisa7, Brunopellegrini, Dalomb, Donatellap, Giuseppet, Irina
torgovitzkaja, Itachi23, Marcok, Mizardellorsa, Neo1975, Otto Vask, RoyBellingan, Skymen, Snowdog, 20 Modifiche anonime
Rete sociale Fonte:: http://it.wikipedia.org/w/index.php?oldid=34950400 Autori:: Adelchi, Airon90, Alfio, AndreyGolub, Angel.mshm, Angelo.romano, Archenzo, Ary29, Austroungarika,
Avesan, Azrael555, Baruneju, Beechs, Berto77, Bigalex, Bronzino, Buggia, Camoz87, Carlog3, Catenina, Chitarrista, Chrx, Cmazzucc, Davidcasalini, Davide21, Dax08, Dedda71, Dispe, Dr
Zimbu, Druz, Efenesia, Erik1991, Fabio.gastone, Fabiocorbisiero, Filippo2192, Filippof, Fire90, Gacio, Giovannigobbin, Gliu, GordonF, Hellis, Homer, Hrundi V. Bakshi, Idris.albadufi, Ignlig,
Industrie360, Ines, Italy79, Janus, Karzac Fabio, Klaudio, L736E, LaPizia, Llodi, Luc nig, Luigi.d, M7, Marco Maggetti, Marcok, Michele.moro, Miluzzo, Musjca, Nalegato, Nicola piccinini,
Ninja, Origami, Osk, Pegasovagante, PiKey, Ppozzati, Quadlive, Remulazz, Rhadamanth, Ricce, Robykiwi, Romeoviaggiatore, Sannita, Sante Caserio, Seaan, Senza nome.txt, Silvio Revelli, Sky,
Skymen, Snowdog, Socho-sama, Soloperimigliori, Spooke75, Square87, Ste81, Tia solzago, Ticket 2010081310004741, Torsolo, Vaccaricarlo, Vincos, Vipera, Vituzzu, W1k1p3d14an,
Waglione, Wiki.edoardo, 166 Modifiche anonime
Content management system Fonte:: http://it.wikipedia.org/w/index.php?oldid=34497977 Autori:: .anaconda, 4v4l0n42, Abisys, Airon90, Akash, Alesmuc, Alessandro nadalin, Alexamici,
Amux, AndreONEz, Avesan, Brasacchio, Brownout, Bultro, C1p8, Civvì, David ciamberlano, Davide Oliva, Demart81, Dg, Dommac, Drugonot, ELBati, EdoM, Elbloggers, Etrosh, F l a n k e r,
Fedeg93, Franganghi, Franseo, Frieda, GLf, Gabrimonfa, Gacio, Galessandroni, Giorvi, Gluck74, Gpex, Guam, Guidomac, Hamcha, Hellis, Jacopo, Jalo, Joram, Kalzakath, KingFanel, Lab13,
Lamonia, Lanciano, Lucanonnis, Luckyluciano, Luisa, Lusum, M7, Manojlo, Marcok, Masili giuseppe, Massimozanardi, Matwu, Mauromereu, Melkor II, Midellaq, Mighty Gorgon,
Moongateclimber, Mtt, Nanni76, Necosi, Nettuno43, No2, Normac, Nost.ass, Olando, Panther, Pepsi, Philoz, Picce, Piercolone, Pil56, Potomak, RafaelMinuesa, Rojelio, Rutja76, Salvio, Sbaush,
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Blog Fonte:: http://it.wikipedia.org/w/index.php?oldid=34858569 Autori:: .anaconda, .mau., .snoopy., Acolleoni, Aerostrato, Alfio, Alienoxcaso, Andie, Andreamonti, Andresam, Arodichevski,
Ask21, Avesan, Axell, Barbaking, Beaitalia, Bel gattone, BlackMew9z, Bob.geko, Bob4, Boedus, Boskizzi, C-Zap, C1p8, Cemg, Chem, Cikatillo, Civvì, ColdShine, Contezero, Cristoforo
Prodan, Davide, Denadai2, Digitalone, Dnaiele, Dome, Dommac, Drugonot, Elbloggers, Eldievel, Elitre, Emilio2005, Enetweb, Fabio.gastone, Fabrymondo, Fiaschi, Firepol, Fleminra, Formica
rufa, Francesco BdN, Fremsoft, Freundino, Frieda, Fulvia Leopardi, Gac, Gacio, Garak, Gatto Nero, Giacomo Ritucci, Gig, Giovanni Panuccio, Gsdefender2, Guidomac, Hacker, Hamed, Hellis,
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Robertodimo, Rudy.bandiera, Rusdan, SalvatoreZT, Sebtm, Senpai, Senza nome.txt, Simone, Sinigagl, Snowdog, Spherik, Square87, Stefano Nesti, Supercapocc, Taueres, Ticket
2010081310004741, TierrayLibertad, Tiziano90, Tooby, TotoreNap92, Truman Burbank, Twice25, Vaccaricarlo, VadoDiTraverso, Valepert, Webwarrior, Wikipino, Ylebru, 270 Modifiche
anonime
Google Fonte:: http://it.wikipedia.org/w/index.php?oldid=35012190 Autori:: .anaconda, .snoopy., 21luca83, 7heEnd, A7N8X, Abisys, Actarux, Afnecors, Airon90, Al-Nablusi, Alberto da
Calvairate, Albymilan, Ale Cresta, AleMonaco, Alepablo91, Alexamici, Alexander VIII, Alfredxz, Alkerboy, Amux, Anakletos, Andre86, Andre@, Annao, Ansolid, Antuzx, Apa, Archenzo,
Arkimede, Ary29, AttoRenato, Austroungarika, Avesan, Axel hack95, Azrael555, Balabiot, Balubino, Bart ryker, Baruneju, Basilicofresco, Battagliacom, Bbruno, Bell Cramer,
BerserkerWelding, Beta16, Biscionecanale5, Blakwolf, Bmt, Brownout, Buzz lightyear, Calabash, Carmine.rossini, Carvalho, Cavallaroluca, CavalloRazzo, Chutzpah, Civvì, Cochrane, Codas,
Codicorumus, Colacola, ColdShine, Cruccone, Dani 7C3, Darkreal, Darth Kule, Davey, Daviduzzu, Demart81, Deniel, Dg, Diafino, Djdomix, Dodipel, Doug, Dr Zimbu, Dread83, Drugonot,
Edgardof, Eio, Ejs-80, Elborgo, Elcairo, Elitre, Emanuele Saiu, Emme.pi.effe, Enricokiu, Ernesthedandy, Eustace Bagge, Fabiob, Fabiov, Ferraro96, Fiaschi, Fidech, Filnik, Fir, Fire90, Frack,
Frank50 s, Freelabs, Frieda, Gabrielao, Gac, Gacio, Ggonnell, Giancy, Gianfilippogay, Gianluca T., Giorgiotave, Giovanni Panuccio, Giovannigobbin, Giulio94, Gnumarcoo, Goemon, Gpx,
Guam, Guidomac, Guybrush Threepwood, Gvf, Hashar, Hds619, Helios, Hellis, Henry G. 92, Iakopo, Ignlig, Incola, Iron Bishop, Irtimid, Jalo, Jaqen, Joana, Johnfreed, Kalis, Kar.ma, Kiado,
Kibira, KingFanel, Kiwi, Klaudio, Knacker, Koko, Kylu, L736E, Lbreda, Lcm, Lp, Lucas, Luckyz, Lukius, M7, Mamosk, MapiVanPelt, Marco Bernardini, Marcok, Marcuscalabresus, Mark91,
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N1mario, Nameless010, Nanotube09, Nereo, NiKneT, Nicpac, No2, Non so che nome segliere, Nottambulo, Nureyev, Offy86, OrbiliusMagister, Osk, Otrebor81, P tasso, Paginazero,
PaleariGabriele, Panz Panz, Pap3rinik, Patchita, Pelrouge, PersOnLine, Perteghella, Phantomas, Pianoska, Piddu, Piero, Pinosauro, Ppalli, Rael, Ragazzo fortunato, RanZag, Razorblink,
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Scimmialaser, Sd, Selci, Senpai, Sentruper, Senza nome.txt, Servator, Shaka, Shivanarayana, Simo ubuntu, Simone, Simone1981, Sir marek, Skymen, Smèagol, Snippy, Snowdog, Soul Killer,
Square87, Squattaturi, Stanqo, Starfleet24, Stonehead, Suisui, Super studioso, Superdan, Svante, Taueres, Thkperson, Ticket 2010081310004741, TierrayLibertad, Timendum, Tirinto, Tooby,
Top gun91, Tranco28, Trek00, Trianam, Twice25, UAone, Una giornata uggiosa '94, V074g3r, Vaccaricarlo, Valepert, Valerio098, VincenzoX, Vipera, Viscontino, Vituzzu, Webmasto,
WikiZen, Wim b, Withe, Yiyi, Zenith, Zimo95, Zupolgec, 443 Modifiche anonime
117
Fonti e autori delle voci
Google documenti e fogli di lavoro Fonte:: http://it.wikipedia.org/w/index.php?oldid=34616979 Autori:: Abisys, Avesan, Beta16, Bouncey2k, Deggio, Elbloggers, Giorasta, Nicola Romani,
Panz Panz, Paul Gascoigne, Pietrodn, Pietrotto86, Ppalli, Punkettaro, Salvatore Ingala, Senpai, Yiyi, 7 Modifiche anonime
Google Maps Fonte:: http://it.wikipedia.org/w/index.php?oldid=34986876 Autori:: Abisys, Absinthe, Antuzx, Asdino, AttoRenato, Avesan, Baztrapulo, Beta16, Biscionecanale5, Blakwolf,
Canestro, DONOGIUSEPPE82, DanGarb, Dani 7C3, Doug, EH101, Elbloggers, Filos96, Giancy, Ianezz, Kaus, Klaudio, Luckyluciano, M7, MacLucky, Mapper, Marco Perticarini,
Marcuscalabresus, Mess, No2, Panz Panz, Piero Montesacro, Ppalli, Pracchia-78, Quatar, Sailko, Senpai, Simone, Stefano.nicolucci, Timotek, Wiso, Yiyi, 39 Modifiche anonime
Blogger (piattaforma) Fonte:: http://it.wikipedia.org/w/index.php?oldid=34835448 Autori:: Abisys, Acolleoni, Alexamici, AnjaManix, Asdf1234, Avesan, Beta16, Brownout, Diablo, Diego
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