nº 2 del 2/09 - Corimarche.it

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N um e r o 2
A RCO M
A s s . Re g. C o ri Ma rc h i gi a n i
A g o s to 2 0 1 3
I L C ANTAR B ENE
Periodico trimestrale a cura della Commissione Artistica
U N AU T U N N O R I C C O D I E VE N T I CO R A L I
SOMMARIO:
Il canto armonico
2^ Parte
di Simone Spinaci
Corale Cantando
a cura della Redazione
Il ricordo di Don
Fernando Morresi
16
11
10
a cura della Redazione
Scrittura musicale
Finale - 2^ Lezione
di Marco Anconetani
12
L’Angolo della
Partitura
Madrigale marchigiano
di Emiliano Finucci
L’educazione alla
bellezza attraverso
la musica
4
18
di Mario Giorgi
Notiziario:
• Requiem di G. Verdi
• Rassegna Ripatransone
• Il concorso di Fermo
• Corso con Donati
• Corimarche Porto S. Giorgio
• Poliphonica Don Fernando
Sono trascorsi tre mesi
dall’uscita del primo
numero della rivista
online Il Cantar Bene.
A tal proposito abbiamo ricevuto apprezzamenti anche da personaggi qualificati della
coralità nazionale come
Sante Fornasier, Alvaro
Vatri, Francesco Barbuto e Gianni Vecchiati. Sinceramente avevamo qualche timore su
cosa scrivere nel secondo numero, ma ci siamo immediatamente
tranquillizzati quando
abbiamo intravisto un
autunno ricco di rubriche ed eventi come
l’Incontro Polifonico di
Fano, il Corimarche a
Porto S. Giorgio, il
Concorso di Fermo ed
il Corso di Donati con
tanto di coro laboratorio. Quindi una grande
stagione per l’ascolto e
per la formazione, occasione unica, per la
coralità marchigiana, di
confronto, di riflessione sui propri punti deboli, di studio e di lavoro. Questo deve essere
lo spirito per crescere.
In questo numero troviamo, oltre alle tante
notizie, il doveroso ricordo di un grande per-
sonaggio scomparso
nel 1988 come Don
Fernando Morresi che
tanto ha dato alla coralità, soprattutto quella
giovanile, creando un
indotto che tuttora produce giovani cantori e
tanto Cantar Bene.
L’Angolo della Partitura è affidato ad Emiliano Finucci, abile a recuperare, trascrivere dalle
chiavi antiche ed analizzare un antico madrigale marchigiano, mentre
un saggio sull’educazione alla bellezza, attraverso lo studio della
musica, ci è offerto da
Mario Giorgi. Simone
Spinaci riprende il discorso sul Canto Armo
nico, iniziato nel primo
numero della rivista,
mentre Marco Anconetani propone la seconda
lezione di scrittura musicale con Finale, inoltre la Redazione da spazio a qualche eccellenza
marchigiana come la
Corale Cantando, formazione maschile di
Macerata e Giulio Fratini che si diverte nella
costruzione di organi e
clavicembali. Links utili
sono a disposizione per
facilitare l’attività dei
cori, mentre nella parte
finale troviamo notizie
provenienti dalle regioni vicine e dal resto
d’Italia, con l’elenco dei
concorsi più importanti. Questa rivista vuole
essere un contenitore a
disposizione di tutti,
quindi chiediamo maggiore collaborazione da
parte dei maestri e presidenti dei cori iscritti,
sia nel fornirci notizie
sulla propria attività e
perché no anche idee
su possibili nuove rubriche. A tal proposito
c’è il progetto di inserire nel periodico una
pagina dedicata al corista, dove poter esprimere le proprie opinioni e proposte. Servirebbe a questo scopo una
persona che faccia da
tramite e raccogliesse il
materiale per poi trasferirlo alla Redazione,
mettendo a disposizione un indirizzo mail per
essere contattato direttamente dai cantori
marchigiani. Infine rendiamo omaggio ad un
grande musicista che
recentemente ci ha lasciato come Orlando
Dipiazza, amico della
coralità marchigiana.
La Redazione
Pa g in a 2
N um e r o 2
C A L E N DA R I O R E G I O N A L E
7 - 14 settembre - Fano
40° Incontro Internazionale Polifonico “Città di Fano”
Organizzato dal Comune di Fano in collaborazione con il coro Malatestiano
8 - 15 settembre - Fano
7^ Accademia Europea per Direttori
Organizzata da Feniarco in collaborazione con Europa
Cantat e Arcom
7 - 14 settembre - ore 17.00 - 20.00 - Fano - Chiesa di San Pietro in Valle
CUM CANTU POPULORUM UNIO Le voci dell’Incontro
Un percorso fotografico e sonoro per raccontare la storia di quarant’anni di
Festival
Scriveteci per inserire i
vostri eventi corali nel
Calendario Regionale:
[email protected]
Venerdì 13 settembre - ore 18.00 – Fano - Chiesa di San Pietro in Valle
VOCI IN VETRINA “Un Incontro durato quarant’anni” – Riflessioni, ricordi,
testimonianze sull’Incontro Internazionale Polifonico “Città di Fano”
Sabato 14 settembre - ore 11.00 – Fano - Centro storico
FANO S'IN....CANTA Voci per la città
Cori per le vie e tra la gente: uno spumeggiante matinée musicale per la gioia
della città
Sabato 28 settembre - ore 21.15 - Mercatello sul Metauro
Chiesa San Francesco Rassegna Corale “Mille voci uno strumento”
Coro Polifonico Malatestiano di Fano
Coro Polifonico Icense di Mercatello
Organizzata dal Coro Polifonico Icense di Mercatello
Federico Vita
Sabato 5 ottobre - ore 21.00 - Macerata
Chiesa Sacro Cuore
"Poliphonica" Don Fernando Morresi
Organizzata dalla Corale Cantando
5 - 6 ottobre - Porto San Giorgio
XXII edizione di Corimarche.
Sabato 12 ottobre 2013 - ore 21.15 - Ascoli Piceno
Teatro Ventidio Basso - Messa di Requiem G Verdi
Domenica 13 ottobre - ore 16.30 - Ripatransone
Chiesa Monumentale San Filippo
Rassegna Corale Nazionale “Belvedere del Piceno”
Organizzata dalla Corale Madonna di San Giovanni
Sabato 19 ottobre - ore 21.30 - San Ginesio
Auditorium S. Agostino Rassegna “Giulio Tallè”
Organizzata dalla Corale Bonagiunta
Pa g in a 3
N um e r o 2
Sabato 19 ottobre - Fermo
il M° Lorenzo Donati condurrà un corso di perfezionamento per direttori e coristi che si
concluderà con un concerto dei partecipanti uniti al coro laboratorio.
Domenica 20 ottobre - Fermo
3° Concorso Corale Nazionale "Città di Fermo"
Giuria: Marco Berrini, Aldo Cicconofri, Lorenzo Donati, Roberta Paraninfo,
Dario Tabbia
Organizzato del Coro Vox Poetica Ensemble con il patrocinio della Feniarco.
Domenica 17 novembre - Loreto
"Festa del corista" : sarà la data ufficiale dei festeggiamenti del 25°: tutti i coristi
sono invitati alle ore 11.00 nella Basilica della S. Casa ad eseguire, alla presenza
del Vescovo Delegato Pontificio, una nuova Messa che Padre Giuliano Viabile
ha composto per l’occasione.
7 - 8 dicembre 2013 - Ascoli Piceno
Concorso e Festival Nazionale Voci Bianche
“IN...CANTO PICENO”
Giuria: Nicola Conci, Mauro Zuccante, Aldo Cicconofri, Roberta Paraninfo,
Mario Giorgi - Scadenza domande 15 ottobre 2013.
Organizzato dal coro La Corolla
Lunedi 23 dicembre - ore 21.00 - Altidona - Chiesa S. Ciriaco
Natale Insieme - Organizzato dalla Corale Serafini
Se volete essere aggiornati
su eventi corali nazionali
scrivete ad Ettore Sisino
e chiedete di essere inseriti
in mailing list:
[email protected]
Domenica 29 dicembre - ore 21.30 - San Ginesio Auditorium S. Agostino
Concerto di fine d’anno - Organizzato dalla Corale Bonagiunta
Gli eventi corali del calendario regionale sono pubblicati nella rivista:
INTER CHOROS
è online:
www.corriereproposte.it - [email protected]
UN MONDO PERFETTO
DI
LUIGI GNOCCHINI
Democrazia, uguaglianza, pari opportunità, altruismo, rispetto per gli altri: un mondo perfetto, ideale,
irrealizzabile forse, ma che assomiglia molto all’universo di chi fa musica e l’orchestra sembra essere il
mondo perfetto dove tutti si rispettano, si sostengono, si aiutano, si integrano condividendo un unico
grande progetto. Un mondo ideale dove ogni destra e ogni sinistra si uniscono, sfiorando, accarezzando,
abbracciando il proprio strumento e collaborano per dar vita alla grande magia dei suoni. Non ci sono
sopraffazioni, privilegi, diritti di pochi e il piccolo flauto non è succube dell’austero controfagotto così
come il contrabbasso non si fa forte della sua mole per sovrastare il violino. Tutti uguali, tutti unici, tutti
indispensabili. E mentre, seduto in mezzo a tanti, stai suonando il più bel tema della tua vita, lo lasci al
caldo abbraccio di un altro strumento che lo riprende, lo sviluppa, lo modella e, se possibile, lo rende
ancor più bello per restituirlo così, senza rimpianti, a chi saprà portarlo verso altre intense sonorità. E tu
lì, di nuovo solo, che ti limiti a seguirlo da lontano, felice perché sai di essere parte indispensabile del
tutto. Il direttore è il garante dell’equilibrio perfetto, ricorda agli uni di non eccedere e invita gli altri a non
tirarsi indietro, a mettersi in gioco, a collaborare alla creazione, a colorare l’aria che li circonda. Ma è la
musica che crea una sensibilità ideale in chi la suona e la ascolta o sono le donne e gli uomini che la accolgono, ad esserne dotati naturalmente? Nel dubbio avviciniamoci, entriamo nei teatri, nelle chiese, nelle
piazze e in ogni luogo dove si fa musica e lasciamoci trasportare in questo mondo perfetto.
http://interchoros
.wordpress.com/
Pa g in a 4
L’ A N G O L O
N um e r o 2
D E L L A PA R T I T U R A
DI
EMILIANO FINUCCI
T U D O R M I E T A M O R V E G L I A P E R M I O DA N N O
ELISEO GHIBELLINI 1520
CA
–
POST
1581
La trascrizione del madrigale «Tu dormi et Amor veglia per mio danno» si basa sullʼedizione a stampa di Antonio
Gardano, il quale nel 1552 ristampò «IL PRIMO LIBRO DE MADRIGALI a Tre voci a Note negre» di Eliseo
Ghibellini, già pubblicato nel 1551 da Girolamo Scotto. Lʼedizione del 1551 fa riferimento ad una precedente,
oggi perduta, che, purtroppo, conteneva, come si evince dallʼintestazione del 1551 («Di Heliseo Ghibel il Primo
Libro di Madrigali a tre voci a note negre novamente ristampati et redutti alla sua integrità...»), numerosi errori e imperfezioni di stampa tali da stravolgere le composizioni stesse. Lʼespressione «Madrigali a note negre» era intercambiale
con i termini «madrigali chromatici» e «madrigali di misura di breve», in quanto in essi vi era una prevalenza di note
nere (semiminime) e colorate (crome) piuttosto che di note bianche (brevi, semibrevi, minime). Giova ribadire
che lʼespressione «madrigale cromatico» non si riferisce assolutamente allʼimpiego di alterazioni ma al semplice
fatto che le note impiegate fossero di piccolo valore.
La locuzione «Madrigali di misura di breve» infine, fa riferimento allʼindicazione di tempo utilizzata: il semicircolo
(C)1 anziché il semicircolo traversato ().
Il sistema notazionale impiegato nel Rinascimento era mensurale (c.d. notazione mensurale bianca) e la «mensura» è
il rapporto metrico tra una nota e quella di grado immediatamente inferiore; infatti la stessa figura musicale, ad
esempio una breve, poteva contenere due (breve imperfetta) o tre semibrevi (breve perfetta) senza che vi fosse
un segno (come il punto di valore nel nostro sistema notazionale) che modificasse il valore della nota. Il
«tempus» (tempo) è pertanto il rapporto tra breve e semibreve, la cosiddetta «mensura alla breve» cui fanno riferimento i madrigali a note nere. Ma occorre fare un ulteriore distinguo: nel tempo imperfetto alla breve (C), la
breve rappresenta lʼunità di «tactus» (pulsazione), ossia si batte una semibreve in battere (depositio) ed una in levare (elevatio), ma, nei madrigali a note nere, lʼunità di pulsazione diventa la semibreve (una minima in battere ed
una in levare).
1. Tale indicazione di tempo non va assolutamente confusa con il nostro 4/4 neanche nei secoli successivi a quello preso in esame nel contesto in
oggetto.
I l C a n ta r B e n e
Pa g in a 5
D A “IL PRIMO LIBRO DE MADRIGALI A TRE VOCI”
(STAMPATO
DA
ANTONIO GARDANO, VENEZIA 1552)
Libri di madrigali a note nere furono pubblicati già a partire dagli anni ʼ40 del Cinquecento e la raccolta del
Ghibellini si inserisce in questo filone. Sono, purtroppo, scarse le notizie biografiche relative ad Eliseo Ghibellini. Nacque ad Osimo (AN) attorno al 1520 e morì in Ancona probabilmente dopo il 1581, come si evince dallʼintestazione de «IL PRIMO LIBRO DE MADRIGALI A CINQUE VOCI DI HELISEO GHIBELLINI DA OSIMO Maestro di Cappella in la Chiesa della Rever. Compagnia del Santiss. Sacramento di Ancona. Nuovamente dato in luce. In Venetia Appresso Angelo Gardano MDLXXXI». Tale raccolta, peraltro, contiene anche il madrigale a cinque voci «Non si tosto sʼudì la ria novella» composto per commemorare la morte, avvenuta nel 1558,
del re di Spagna Carlo V. Ghibellini è stato attivo per gran parte della sua vita nellʼItalia meridionale: a Napoli, come risulta dalle dediche di due sue pubblicazioni di musica a stampa, e, prima del 1565, a Messina in
qualità di «Maestro di cappella» della cattedrale messinese. Il testo poetico, musicato dal Ghibellini nel madrigale
sopra trascritto, è uno strambotto in forma dʼottava toscana (6 versi endecasillabi a rima alternata e gli ultimi
due a rima baciata: ABABABCC) del poeta spagnolo Benedetto Gareth detto il Cariteo, ripreso e citato successivamente sia concettualmente sia testualmente in altri strambotti composti nello stesso modo. Ad esempio, nel Libro Sesto delle Frottole, pubblicate a Venezia nel 1505 da Ottaviano Petrucci da Fossombrone, si
trova un componimento di Serafino Aquilano che inizia con «Tu dormi, io veglio et vo spargendo i passi»; in «Tenori
e contrabassi intabulati col sopran in canto figurato per cantar e sonar col lauto libro primo. Franciscus Bossinensis opus»,
stampato sempre dal Petrucci nel 1509, è contenuta una frottola di Bartolomeo Tromboncino intitolata «Tu
dormi, io veglio ala tempesta e vento». Riportiamo i tre testi:
Tu dormi, et Amor veglia per mio danno,
né cessa d’abrusarme un sol momento;
tu dormi reposata, et senza affanno,
et io, cantando, piango et mi lamento;
tu dormi lieta et io, lasso!, m’affanno
in dimostrarti il mal che sempre sento;
tu dormi un cheto, ameno et dolce sonno
et gli occhi mei serrare non si ponno.
[Benedetto Gareth, detto il Chariteo - E. Ghibellini]
Tu dormi, io veglio ala tempesta e vento
su la marmorea petra di tua porta.
Tu dormi, io veglio e con amaro accento
ognor chiamo pietà che è per me morta.
Tu dormi, io veglio con grave tormento,
né trovo al mio penar chi me conforta.
Tu dormi riposata senza affanno
e gli occhi miei ser[r]ati mai non stanno.
[Anonimo - B. Tromboncino]
Tu dormi, io veglio et vo spargendo i passi
et tormentando intorno ale tuo mura.
Tu dormi e ’l dolor mio [re]sveglia i sassi
et fa per gran pietù la luna obscura.
Tu dormi, tu, ma non questi ochi lassi,
dove el sonno a venir non se asicura.
Per che ogni cosa da mia mente fuge,
salvo la inmagin tua che me [de]struge.
[Serafino Aquilano - Anonimo]
Il M° Emiliano Finucci
I tre strambotti, strutturalmente e lessicalmente simili, riprendono ed evidenziano immagini poetiche del Petrarca che sono formulate attraverso lʼantitesi «tu dormi» e «io veglio». Inoltre, sotto il profilo melodico, si possono segnalare identiche formule dʼintonazione. Occorre, tuttavia, precisare che, mentre lʼintonazione melodica
del Tromboncino rappresenta una delle formule melodiche standard con la quale si era soliti cantare lʼottava,
tanto è vero che nellʼApografo Miscellaneo Marciano si trova uno strambotto in forma di dialogo («Gli è pur
cocente ʼl fier desir chʼò in core»), simile a quello del Tromboncino, nel madrigale del Ghibellini, il compositore cita
melodicamente le linee del Tromboncino.
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Gli esempi che seguono chiariscono le affinità melodiche tra la frottola di Tromboncino e il madrigale di Ghibellini
[Apografo Miscellaneo Marciano]
[Franciscus Bossinensis, intavolatura di liuto]
[Bartolomeo Tromboncino]
[Eliseo Ghibellini]
Per quanto riguarda la trascrizione abbiamo preferito mantenere integri i valori e il segno del «tactus» originali ed
abbiamo, invece, aggiunto le moderne stanghette di battuta delle quali lʼesecutore non deve assolutamente tenere conto ai fini interpretativi ed esecutivi in quanto esse costituiscono esclusivamente uno strumento per facilitare il controllo verticale della partitura. Le alterazioni non presenti negli originali (la c.d. «musica ficta») sono
state poste sopra le note; quelle racchiuse entro parentesi tonde sono dei suggerimenti. Le parole del testo indicate negli originali con lʼabbreviazione «ij» sono poste tra parentesi quadre. La nota conclusiva (longa ultramensuram) è stata trascritta con una semibreve coronata. Per ulteriori chiarimenti si rimanda ai testi citati nella bibliografia.
BIBLIOGRAFIA
- WILLI APEL (1984), La notazione della musica polifonica dal X al XVII secolo, a cura di P. Neonato, Firenze, Sansoni Ed.
- MARGARET BENT (2002), Counterpoint, composition, and musica ficta, London, Routledge.
- ANNA MARIA BUSSE BERGER (2002), Mensuration and proportion signs, Oxford, Clarendon Press.
- KAROL BERGER (1987), Musica Ficta, Cambridge University Press.
- LUCIA BOSCOLO (2006), Frottole Libro Septimo, Cleup editrice.
- BENVENUTO DISERTORI (1964), Le frottole per canto e liuto intabulate da Franciscus Bossinensis, Milano, Ed. Ricordi.
- LUCIA FAVA (2010), Musica e musicisti ad Ancona nel XVI secolo, Lucca, Libreria Musicale Italiana.
- GEORGE HOULE (2000), Meter in music, 1600-1800 - Performance, Perception, and Notation, Bloomington & Indianapolis, Indiana University Press.
- FRANCESCO LUISI (1979), Apografo miscellaneo marciano, Venezia, Ed. Fondazione Levi.
- MARY S. LEWIS (2005), Antonio Gardano, Venetian Music Printer 1538-1569, Volume 2 (1550-1559), New York e Londra, Routledge.
- NICHOLAS ROUTLEY (1985), A practical guide to musica ficta, in Early Music, volume 13, Oxford University Press.
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N um e r o 2
DON FERNANDO MORRESI
U N A V I TA N E L C A N T O C O R A L E
“Signore noi sin cà”
Don Fernando Morresi
nasce a Macerata il 27
maggio 1934. Rimasto
orfano di padre in tenera età, cresce nell'Istituto San Giuseppe della
stessa città, dove la
mamma Natalina trova
ospitalità e lavoro.
Compie gli studi medi,
ginnasiali e liceali presso il Seminario Vescovile di Macerata e viene
ordinato sacerdote il 2
aprile 1960.Si specializza in Canto gregoriano
nel 1961 presso la Fondazione "G. Cini" di
Venezia e si diploma in
Musica corale e Direzione di coro al Conservatorio "F.E. Dall'Abaco" di Verona. Consegue il compimento
medio di Organo e
Composizione organistica al Conservatorio
"G.Rossini" di Pesaro,
ma non può diplomarsi
per la concomitanza di
incarichi parrocchiali..
Supera l'esame di abilitazione all'insegnamento della musica ed ottiene la cattedra sia presso
gli istituti medi superiori sia in quelli inferiori.
Opta per i secondi, ed
insegna in varie scuole,
pubbliche e private,
della provincia. Per
molti anni è alla Media
statale "D. Alighieri" di
Macerata.Nel 1960 fonda il coro dei Pueri
Cantores Zamberletti.
Nel 1976 fonda il Coro
Sibilla della Sezione Cai
di Macerata. Dirige per
molti anni il Coro della
Cattedrale di Macerata.
Per vari anni è responsabile musicale come
membro del Direttivo
della Federazione Nazionale dei Pueri Cantores. E' incaricato per
la musica sacra nella
Diocesi e promotore ed
animatore appassionato
dell'Istituto diocesano
di musica sacra di Macerata. Muore a Macerata il 22 marzo 1988.
Queste brevi ed incomplete note biografiche
non riescono a porre
nella giusta evidenza il
ruolo avuto da Don
Fernando nel dare impulso ai gruppi corali
marchigiani. I Pueri
Cantores "D. Zamberletti" di Macerata hanno costituito il germoglio fertile, da cui sono
nati e si sono sviluppati
numerosi cori, molti dei
quali tuttora in attività.
Il rinnovamento della
stessa Federazione Nazionale dei Pueri Cantores si deve anche all'iniziativa di Don Fer-
nando che, insieme a
pochi altri maestri di
coro, ne ha voluto la
radicale riforma. Ancora oggi la Federazione
rappresenta un saldo
riferimento per tutti i
cori affiliati. Le doti del
musicista si sono mostrate, oltre che nel gesto elegante del direttore di coro, nella ricerca
del patrimonio musicale popolare (si ricordi al
riguardo il volume
"Voci dalla Sibilla") ed
in composizioni originali, molte delle quali di
ispirazione
mariana.
Scriveva don Fernando:
"Vale la pena di spendere una vita per il nobile ideale del canto,
per educare con la voce
l'animo del fanciullo".
I l C a n ta r B e n e
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L A C O R A L E C A N TAN D O D I M AC E R ATA
FEDELE TESTIMONE DEL CANTAR BENE
Nel Natale del 1991, 14
ex pueri cantores, diretti da Gianluca Paolucci
decisero di tornare a
cantare nacque così la
Corale Cantando di
Macerata. Perché Cantando???? Perché cantando si sono conosciuti: “Siamo ex Pueri, orgogliosamente. Tutti abbiamo
cantato nel coro dei Pueri
Cantores di Macerata. Crescendo, abbiamo smesso, a
causa dei sempre crescenti
impegni che porta la vita.
Ma in noi è rimasto sempre
un desiderio grande, spesso
malcelato, comunque urgente, di tornare a cantare. Se
ci troviamo dunque ancora
insieme, non è per ricordare
i bei tempi andati, ma per
creare qualcosa di nuovo,
per avere la possibilità di
crescere insieme, d’ arrabbiarci, di mandarci a quel
paese, se necessario, di
scherzare e, se c’è bisogno,
come, purtroppo già è successo, di piangere insieme: e
tutto questo ci piace farlo,
appunto CANTANDO.
E’ questo il nostro
“minimo comun denominatore” che ci dà la gioia
di ritrovarci insieme per fare
le prove con il nostro maestro Gian Luca. E per
questo dono possiamo soltanto ringraziare Don Fernando Morresi, che tanto
pazientemente ci ha istillato, goccia dopo goccia, tutto
il suo amore per il canto. A
lui rivolgiamo il pensiero, in
questa nostra avventura: ci
accompagni il suo insegnamento e…. perché no? Ci
assista sempre la sua
“ugola” nei passaggi canori
più difficili!
Il coro si è esibito in
diverse città italiane,
con numerose presenze
a manifestazioni di rilevanza nazionale, proponendo con la giusta
vocalità ed espressività
le storie di ispirazione
popolare del celebre
compositore
veneto
Bepi De Marzi, amico e
grande estimatore del
coro. I cantori maceratesi eseguono con gusto
anche
composizioni
sacre e polifoniche, armonizzazioni di brani
rock, blues e pop in
genere. Diciamo che
chi investe nel suono,
impostato per il gregoriano, può permettersi
di cantar bene di tutto.
www.coralecantando.com
Info: 0733/202603
I l C a n ta r B e n e
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SCRITTURA MUSICALE
FINALE - 2^
LEZIONE
DI
MARCO ANCONETANI
Corso basato sulla versione 2010 in inglese, con la collaborazione di Padre Giuliano Viabile
Lo “Speedy Entry” Tool
Con un po’ di pratica, questo metodo di "digitare musica" può diventare estremamente rapido e preciso.
Clicca lo “Speedy Entry Tool”
Apparirà lo “Speedy menu”.
Assicurati che non ci sia nessun segno di spunta su “Use MIDI Device for Input” nello Speedy menu.
In caso contrario clicca sul commando per togliere il segno di spunta.
Clicca sulla prima battuta in cui vuoi inserire la musica. Apparirà la casella di editing.
Usa i tasti freccia sù/giù per muovere il pitch crossbar, e i tasti freccia sinistra/destra per muovere l’insertion
bar.
Usa I tasti freccia per posizionare il cursore all’altezza desiderata. Premi un tasto numerico
(corrispondente al valore ritmico) per creare una nota. (Ricorda che il tasto “Bloc Num” deve essere
attivato). Tieni premuti Ctrl e Shift e un tasto numerico per creare una pausa.
I comandi della tastiera per lo Speedy Entry
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UN
N um e r o 2
OTTIMO SUSSIDIO PER CHI INIZIA A SCRIVERE MUSICA SU COMPUTER
1) Per aggiungere una nota ad un accordo, posizionare la crossbar all’altezza desiderata e premere
invio. È possibile anche fare doppio clic dove si desidera che appaia la nuova nota.
2) Per rimuovere una nota, un accordo o una pausa, posizionare la insertion bar su di essa e premere
CANC. Per rimuovere una singola nota di un accordo, posizionare sia l’insertion bar che la pitch crossbar) sulla testa della nota e premere il tasto “backspace” o shift-delete.
3) Per trasformare una pausa in una nota, posizionare la insertion bar su di essa, posizionare la crossbar all’altezza desiderata e premere invio. Questo metodo può anche essere usato per aggiungere una nota
a un accordo esistente. È possibile trasformare una singola nota (non un accordo) in una pausa premendo backspace.
4) Per spostare una nota o una pausa in orizzontale, trascinare verso sinistra o verso destra. Premere il
tasto Maiusc durante il trascinamento per evitare di trascinare accidentalmente la nota o su o giù.
5) Per spostare una pausa in verticale, trascinarla verso l'alto o verso il basso.
6) Per spostare una nota verticalmente, trascinare verso l'alto o verso il basso. Premere il tasto Maiusc
durante il trascinamento per evitare di trascinare accidentalmente la nota o la pausa orizzontalmente. Se si desidera spostare un intero accordo verso l'alto o verso il basso, fare doppio clic su di esso, al secondo clic, tenere
premuto il pulsante del mouse e trascinare verso l'alto o verso il basso.
7) Per nascondere una nota o una pausa, posizionare la insertion bar su di essa e premere la lettera O
o il tasto H. Premere di nuovo il tasto O per visualizzare la nota o la pausa di nuovo.
8) Per “flippare” una stanghetta, premere il tasto L. Questo processo blocca la stanghetta verso l'alto o
verso il basso, in modo che non sia più libera di capovolgersi se, per esempio, la nota viene trasportata. Per ripristinare la nota al suo status originale di "flippabile", premere Ctrl-L.
9) Per alzare una nota di semitoni, posizionare sia la insertion bar e la crossbar su di essa e premere il
tasto più (+). Il tasto meno (-) abbassa la nota di un semitono; entrambi i tasti si applicano solo alterazioni di
una nota esistente, e non spostano la nota più in alto o più in bassa sul pentagramma. È possibile aggiungere
fino a sette diesis o bemolle ad una nota.
10) Per nascondere un’alterazione , posizionare sia la insertion bar che la crossbar su di essa e premere il tasto asterisco (*). Se non viene visualizzata alcun alterazione, il tasto asterisco forza il programma a visualizzare un’alterazione “di cortesia”, per aggiungere le parentesi, premere il tasto P. Se hai nascosto
un’alterazione, premere di nuovo il tasto asterisco per visualizzarla di nuovo.
I l C a n ta r B e n e
FINALE - 2^
Pa g in a 14
LEZIONE
11) Per unire o separare un gruppetto di crome o semicrome ecc , posizionare la insertion bar sulla
seconda nota del gruppetto e premere il tasto B o slash (/).
12) Per legare le note, posizionare la insertion bar sulla prima nota e premere T. Per legare le note precedenti, premere "Ctrl-T".
13) Per aggiungere un punto a una nota, posizionare la barra di inserimento sulla nota e premere (.)
(punto del tastierino numerico).
14) Per passare alla battuta successiva, premere il tasto parentesi quadra chiusa (]). Premendo la staffa
sinistra ([) tasto sposta il telaio di modifica alla misura precedente. Premere la freccia verso il basso passaggio
per scendere di un personale, o shift-freccia per spostarsi di una riga.
15) Utilizzare Ctrl-numero per immettere una serie di gruppi irregolari (ctrl+3 inserisce una tripletta
ecc.).
16) Il numero premuto verrà visualizzato nell'angolo in basso a sinistra della cornice di modifica. Il
numero del gruppo irregolare, se presente, verrà visualizzato nell'angolo superiore destro del riquadro di modifica.
17) Inserisci le note del gruppetto come le altre.
Nella prossima lezione vedremo come aggiungere alla partitura i segni di espressione.
Si può scaricare gratuitamente il font da istallare
sul PC, per usarlo con Sibelius o con Finale:
http://antigua.giacomaster.com/
Pa g in a 15
N um e r o 2
MISCELLANEA
www.anonimafrottolisti.it
Giulio Fratini
Musicista abile costruttore
di organi e clavicembali
Sin da piccolo scopre la sua passione per l’Organo e per la musica antica in genere. Frequenta il Conservatorio
G. B. Pergolesi di Fermo, nelle classi di Oboe con il M° Renato Paparelli, Composizione con il M° Italo Vescovo, Clavicembalo e Basso Continuo con il M° Adriano Dallapè ed Organo con il maestro Simonetta Fraboni
nella cui classe ha terminato il proprio corso di studi conseguendo la laurea triennale di I livello in Organo. Nonostante la sua formazione sia da organista trova presto la sua perfetta dimensione musicale come clavicembalista e continuista ed è proprio in questa duplice veste che ha ottenuto le sue maggiori soddisfazioni artistiche.
Attivo anche nell’ambito della musica vocale, canta come controtenore nel Vox Poetica ensemble di Fermo e dirige dal 2006 il coro Santa Maria e san Pietro di Pedaso Parallelamente allo studio della musica ha da sempre coltivato un profondissimo interesse per l’organologia a tutto campo che lo ha spinto sia ad essere attivo come studioso di fatti ed oggetti organologici, sia ad intraprendere un’attività pratica di costruttore di strumenti; dal suo
laboratorio di Porto San Giorgio, dove lavora insieme a Pierpaolo Pallotti, sono già usciti numerosi strumenti
ad arco e a tastiera; in questo periodo sta' lavorando ad un organo regale e ad una copia del cembalo C. Grimaldi del 1703 conservato al Museo della musica di Parigi: quest’ultimo strumento è stato utilizzato nel 2009,
dall’Accademia di musica Antica di Rovereto per il Premio Bomporti presieduto dal M° Enrico Gatti. Tra i progetti
c’è la costruzione di un organo con canne aperte in legno di cipresso per l’esecuzione del basso continuo nel
repertorio rinascimentale e barocco italiano, un organo a cassapanca a tre registri e un cembalo copia da Mietke
a due tastiere.
Pa g in a 16
N um e r o 2
L’ E D U C A Z I O N E
ALLA BELLEZZA
AT T R AV E R S O L A M U S I C A
DI MARIO
GIORGI
Cosa significa educare?
L’etimologia del termine latino rimanda ad un
processo che guidi
l’individuo sempre più
“fuori dal sé”, vale a
dire un percorso di apertura che permetta alla
personalità di sviluppare ed esternare le sue
potenzialità. In riferimento a questa apertura è evidente che essa si
può riferire ai due sensi:\ del lasciar entrare e
del lasciare uscire. Se
penso ad un fiore che
sboccia posso immaginare che lasci uscire il
suo profumo e lasci
vedere la bellezza dei
suoi petali, ma anche
che accolga gli insetti
che diffonderanno il
suo polline fecondo.
Educare è quindi guidare
al riconoscimento dell’altro
dal sé ma anche riconoscimento del sé e sua proiezione verso l’altro. Quale
funzione svolge la musica all’interno di questo processo?
Fin
dall’antichità, la musica
è stata ritenuta capace
di “smuovere le forze
più intime e nascoste”
dell’uomo, al punto
che, nel mito di Orfeo,
il protagonista con il
flauto riusciva a trascinare gli alberi e gli animali al suo passaggio.
Sempre gli antichi
(Platone, Il Simposio, la
bellezza come espressione di “armonia” e di
dovere fondamentale da
parte dei formatori e di
coloro che hanno potere
decisionale sulle proposte culturali (scuola,
mezzi di comunicazione
di massa, case discografiche, organizzatori di eventi culturali, concerti,
spettacoli teatrali, culturali): la sana reinterpretazione del patrimonio
culturale, ereditato del
passato, costituisce la
radice fondamentale per
qualsiasi progresso futuro in cui la società attuale è chiamata ad investire. Privando le nuove
generazioni della possibilità di fruire della bellezza
del loro passato si costituiscono le basi per il
futuro “nulla”. Far conoscere le radici della nostra cultura ai giovani è
dignitosamente impegnativo dato che gli educatori
devono essere profondamente immersi nella cultura di appartenenza,
padroneggiarla in modo
tale da attualizzarla attraverso metodi pedagogici
non meccanici ma vitali
che sappiano rendere
l’eternità del passato al
cospetto del presente.
Far questo è difficile
perché presuppone un
“formazione costante dei
formatori” e autentica
fede nel proprio compito.
L’unica economia possibile nel campo della
cultura e dell’educazione è quella in vista della
eternità, laddove la bellezza delle anime è più
preziosa di quella del
corpo) sostenevano che
alcuni modi musicali
fossero etici ed altri
meno attribuendo alla
musica la capacità di
influire profondamente
sull’animo umano volgendolo al bene o al
male; Aristotele (Etica
Nicomachea)
differenziandosi da Platone affermava
pragmaticamente che la bontà non
era
da
ricercarsi
nell’eticità dei modi
quanto nella loro efficacia (l’”affetto”). Nell’età
barocca la “teoria degli
affetti” giunse a determinare un vero vocabolario musicale che
corrispondesse ad altrettanti stati d’animo
suscitabili nell’ascoltatore. La musica costituisce
la
“voce”
dell’energia vitale che
permea l’universo, l’arte
che ne interpreta il respiro, il ritmo, il suo
divenire: la musica è
un’arte del Quadrivium,
una “scienza matematica” come l’astronomia,
l’aritmetica e la geometria. La fruizione individuale è solo una parte
dell’esperienza musicale. La pratica musicale,
soprattutto
quella
d’insieme, rappresenta
un’esperienza unica ed
irripetibile di condivisione con l’altro, una
specie di “viaggio collettivo” verso un’altra
dimensione, nella quale
quasi magicamente le
forze dei singoli si uniscono sinergicamente
per realizzare, un’armonia appunto, non solo
musicale ma più profondamente
umana.
Come poter rinunciare a
qualcosa di simile? Come
rimanere insensibili di fronte ad essa? Shakespeare
affermava nel Mercante
di Venezia: […] Guardati dall’uomo insensibile
alla musica i suoi sentimenti sono oscuri come l’Erebo […]. Ma
detto questo, a quale musica
volgersi? I modelli televisivi e mediatici parlano
ai giovani e offrono
proposte. La loro caratteristica è di porsi in
una logica di mercato:
se il “prodotto” piace,
funziona, questo si fa
vendere ed è bello e buono. Questa logica è estremamente pericolosa
perché priva le nuove
generazioni di tutte le
opportunità di cui avrebbero bisogno di
fruire, dirottandole su
quelle più convenienti.
la legge di mercato non
risponde alla regola educativa; la convenienza in questo caso non è
solo economica, nel
senso finanziario del
termine, ma in questa
distorta visione si abdica risparmiando sul
I l C a n ta r B e n e
LA
Pa g in a 17
BELLEZZA SALVERÀ IL MONDO
formazione armonica
della personalità umana, e qui torniamo ad
un concetto proprio
della scienza musicale.
L’utilità economica e
culturale non coincide
con quella finanziaria e
di mercato, anzi spesso
è opposta: ciò che è
economico, dal punto
di vista educativo e culturale,è dannoso sotto
quello finanziario e di
mercato. In assenza di
questo fondamentale
processo di formazione, per la pigrizia culturale di chi ne ha responsabilità, si è elevato a cultura il sottoprodotto
culturale; il risultato di
questo fenomeno insano, invece di elevare i
“fruitori”, ha portato
ad abbassare l’offerta. La
formazione del gusto
non è qualcosa di episodico o spontaneistico. Secondo Platone
l’uomo è naturalmente
tendente alla ricerca
della bellezza e con essa
egli seleziona il suo gusto. Si pensi alla paideia,
cioè alla concezione
dell’educazione come
formazione alla virtù.
Parimenti il bambino è
istintivamente proteso
verso il bello: questo è
pero solo l’inizio. Egli
va costantemente indirizzato a comprendere
le motivazioni di una
scelta discriminata a
dispetto di un’altra; se
questo non avviene diventerà un adolescente
in balia della “logica del
branco” gestito dai persuasori del marketing e si
adeguerà a ciò che fanno gli altri, uniformandosi alla moltitudine e
necessariamente determinando una propria
effettiva spersonalizzazione: si abituerà a
comprare ciò che non
conosce senza riflettere
sulle proprie scelte, sarà
soddisfatto perché ha
fatto degli acquisti ma
non ne saprà il motivo,
non eserciterà la prerogativa del suo essere un
uomo, quella di possedere la capacità di scegliere consapevolmente. Le giovani generazioni sono estremamente interessate a conoscere il bello e la sua
eternità; non corrisponde al vero quando si
afferma che il giovane è
refrattario alla cultura e
alle opere del passato;
è’ fondamentale però
cominciare per tempo
la sua educazione affinché si orienti correttamente nella propria
crescita e sappia riconoscere i segni della
bellezza fin dalla tenera
età. Il bambino vuole
conoscere solo ciò che
ama. Conoscere l’arte e
la musica equivale per il
bambino ad amarla.
Egli può amare qualcosa solo attraverso l’a
more verso un altro
essere umano trasferendo il suo amore per il
proprio maestro a ciò
verso cui il maestro
stesso lo indirizza perché crede nel suo esempio. Da qui l’esigenza
imprescindibile di avere
dei maestri che sappiano ciò che insegnano e
che lo facciano amando
l’oggetto del loro insegnamento.
Diversamente avremo le distorsione educative che generano involuzione e
declino della società. Se
un maestro non sa ciò
che insegna può insegnare ciò che è brutto o
cattivo. Se insegna senza amare ciò che insegna non sarà capace di
interessare i suoi allievi
generando indifferenza
anche se l’oggetto del
suo insegnamento fosse
buono e bello. Chiudendo il cerchio del
discorso possiamo affermare che l’educazione al bello come processo di apertura del sé
avviene in gran parte
come risveglio alla voce
del Maestro. Una voce
che chiama, incoraggia,
corregge e comprende
con dolcezza o con severità ma sempre con
amore ed indirizzata
alla valorizzazione. Il
compito da svolgere è
di enorme portata psicologica e sociale ed
equivale ad una nuo-
alfabetizzazione culturale, stavolta, però, impostata su un piano più
qualitativo ed educativo.
Una sfida in cui, come in
tutte le avventure, c’è
bisogno di pionieri e testimoni che guidino e
che sappiano indicare la
strada da percorrere. Il
cammino è già cominciato.
Il M° Mario Giorgi
Pa g in a 18
N um e r o 2
IL CANTO ARMONICO
2^ PARTE
Nella prima parte di
questo breve saggio
abbiamo esaminato le
caratteristiche e le peculiarità del Canto Armonico, tracciando una
panoramica sintetica
circa le possibilità che
questa interessante tecnica vocale può offrire
al singolo cantore. A
questo punto, si impone di analizzare come il
Canto Armonico possa
essere calato concretamente nella quotidianità della pratica corale
quale ulteriore strumento per conseguire
risultati artistici sempre
migliori e nuovi. Partiamo innanzitutto da un
dato di fatto: l’utilizzo
del Canto Armonico,
ormai da diversi anni, si
sta sempre più diffondendo nel mondo corale e non è certamente
infrequente imbattersi
in formazioni corali o
gruppi vocali da camera
che si producono in
performance “armonicali”
di grande fascino sonoro e dagli impasti densi
e cangianti che neppure
le più sofisticate procedure di trattamento elettroacustico del suono
sono in grado di riprodurre, almeno con lo
stesso grado di verità e
credibilità.
Il Canto
Armonico, pertanto,
pur restando ancor oggi
una dimensione “di
frontiera” della vocalità,
DI
è entrato a pieno titolo
a far parte del mondo
corale e sarebbe, a mio
avviso, un grave errore
considerarlo come una
sorta di approccio vocale esoterico confinato
ad una visione di tipo
extra-colto della musica
e comunque lontano
dalla realtà che ciascuno di noi vive nel fare
musica. Fatte queste
doverose premesse,
vediamo concretamente
come un direttore di
coro, anche non esperto di Canto Armonico,
potrebbe avvalersi di
questa tecnica in modo
semplice ed intuitivo.
Una prima interessante
possibilità è rappresentata dall’utilizzo degli
armonici nella fase di
riscaldamento del coro,
prima della prova o del
concerto. Si dispongono in cerchio i cantori,
alternando per quanto
possibile voci maschili
e voci femminili e cercando di coprire il perimetro della sala in cui si
svolgerà la prova o si
terrà il concerto, quasi a
voler interiorizzare idealmente e collettivamente tutto lo spazio
acustico a disposizione.
Il direttore si dispone al
centro di questa circonferenza “cantante” per
pilotare e controllare gli
esercizi vocali proposti.
Iniziando da un suono
medio-basso della tessi-
SIMONE SPINACI
tura vocale, si parte da
un’ emissione a bocca
chiusa sulla “m” - preferibilmente partendo
da sezioni a voci pari
(solo voci femminili o
solo voci maschili) - e
si chiede ai coristi di
sostenere quel suono
per qualche minuto con
una vocalità non impostata e il più naturale
possibile. I cantori temporaneamente silenti,
non dovranno distrarsi
ma, al contrario, partecipare attivamente ascoltando con attenzione
cosa succede. Dalla
“m” tenuta, il direttore
chiamerà via via le cinque vocali, ciascuna
delle quali sarà sostenuta dai cantori per alcuni
minuti. Tutto il procedimento durerà almeno
15’/20’ minuti e si sostanzierà in una sorta di
rito collettivo in cui
verrà condivisa una vera e propria metamorfosi
sonora e percettiva:
come in un mantra, quel
suono lungo, apparentemente fisso e immobile, dischiuderà la potenza e la meraviglia
delle proprie componenti parziali che renderanno quello stesso
suono più ricco e multiforme. Va da sé che i
tempi per arrivare a
questo tipo di percezione sono assolutamente
soggettivi e pertanto si
potrebbe suggerire ai
cantori di segnalare visivamente il momento
in cui il proprio orecchio riesce ad individuare alcuni armonici (ad
esempio portando il
palmo di una mano sul
torace) in modo tale da
giungere a un punto in
cui si sarà certi che tutti
abbiano raggiunto la
stessa meta sensoriale.
Ci si può sbizzarrire, in
seguito, utilizzando il
medesimo procedimento su due suoni a diversi intervalli (ad esempio
una quinta giusta, una
seconda maggiore, ecc.)
oppure semplici clusters
diatonici a quattro o
più suoni, mescolando
le vocali, per risultati
sempre nuovi e sorprendenti. Si può condividere o meno questo
tipo di approccio al riscaldamento del coro
ma vorrei richiamare
l’attenzione dei più
scettici sui seguenti aspetti rilevanti:
- un riscaldamento così
concepito favorisce
l’attenzione e la concentrazione dei cantori essendo focalizzato sul suono e su un concetto
dinamico di percezione;
a pensarci bene, capita
spesso di constatare
come i vocalizzi tradizionali di impronta belcantistica (basati su
frammenti di scala o su
arpeggi e solitamente
trasportati per semitoni
I l C a n ta r B e n e
I
Pa g in a 19
SEGRETI DI UNA PARTICOLARE TECNICA VOCALE
lungo tutta la estensione vocale dei diversi
registri), siano eseguiti
in modo meccanico quasi fossero una routine
priva di una finalità
precisa - e portino, nel
migliore dei casi, a un
affaticamento vocale
del coro ancor prima di
iniziare la performance;
- il tenere un semplice
suono, evitando vocalizzi articolati e tecnicamente troppo complessi, diminuisce il rischio
insidioso di inutili e a
volte dannose tensioni
muscolari che possono
interferire sull’ equilibrio dei meccanismi fonatori, e pone il singolo
cantore in una situazione di estrema rilassatezza che gli facilita anche
un utilissimo check-up
delle proprie condizioni
fisiche e posturali
(allineamento testacollo-schiena, spalle
abbassate e rilassate,
posizione della laringe,
appoggio del suono,
ecc., ecc.) a cui spesso
non si presta alcun tipo
di attenzione;
- l’abituarsi ad individuare gli intervalli creati
dai suoni armonici rispetto al suono fondamentale crea, con
l’andare del tempo, una
familiarità con le intonazioni naturali aprendo
così, almeno su un piano meramente potenziale, scenari molto sti
molanti: immaginiamo
che a una sezione del
coro sia affidata la terza
di una triade maggiore
che conclude una cadenza intermedia o conclusiva di un mottetto rinascimentale; ebbene,
proprio l’orecchio di
quei cantori che per
lungo tempo si è allenato a percepire il quinto
armonico della serie (ad
esempio un mi se il suono fondamentale è un
do) porterà gli stessi ad
intonare un mi più
“corto” rispetto a quello del pianoforte (cioè
una terza maggiore naturale e non temperata).
In merito a questo
punto, sono da ritenersi
più che legittime tutte
le perplessità del caso.
A prescindere dal fatto
che molti direttori preferiscono comunque
intonazioni temperate
anche nella esecuzione
del repertorio antico,
risulta difficile da credere che il cantore
“medio” possa arrivare
a una così sofisticata e
fine
sensibilità
“intonativa” attraverso
un procedimento tutto
sommato indiretto e
inconsapevole. Diciamoci la verità: quanto
spesso i direttori di coro si son dovuti accontentare di una intonazione “mediamente
dignitosa” dopo infinite
ed estenuanti ripetizioni
dello stesso passaggio
musicale? Ragion per
cui non sembra credibile che il proprio coro
possa addirittura acquisire la capacità di discernere tra intervalli
naturali e intervalli temperati. Tuttavia, la sola
idea che con l’andar del
tempo ciò possa succedere, ha di per sé un
grande fascino e comunque ci induce a
riflettere su un argomento di grande complessità per il quale, nel
corso dei secoli, si sono
utilizzati fiumi di inchiostro e si sono alimentati infuocati dibattiti che in questa sede
non è possibile approfondire. Un altro importante aspetto da
prendere in considerazione riguarda l’utilizzo
del Canto Armonico
nell’ambito del repertorio corale. Si possono
individuare due approcci ben distinti:
- brani nei quali è lo
stesso compositore a
richiedere al coro la
emissione di armonici
con modalità più o meno definite, all’interno
della struttura della
composizione (e ciò
riguarda essenzialmente
il repertorio contemporaneo);
- ricorso al Canto Armonico per la esecuzione di brani in cui, pur
non essendo previsto
previsto né dal compositore né da prassi esecutive consolidate l’ uso
degli armonici, questo
rappresenta comunque
una possibilità interpretativa per il direttore,
che può tentare così di
far brillare di una luce
rinnovata il pezzo su
cui sta lavorando, travalicando consapevolmente i confini imposti
dal rigore della filologia
o dalla prassi corrente.
Esistono ormai numerosi esempi di letteratura corale in cui l’utilizzo
del Canto Armonico
entra in gioco; sarebbe
tuttavia impossibile,
oltre che inutile, tentare
di tracciare un elenco
completo delle opere
scritte dai compositori,
noti e meno noti, sparsi
in ogni parte del mondo. Mi limiterei a citare
due esempi che, pur
ponendosi al di fuori
delle possibilità tecnico
-esecutive di un coro
amatoriale, dovrebbero
rappresentare un riferimento imprescindibile
per chiunque voglia
avvicinarsi al mondo
del canto armonico ed
in particolare a quello
che ha in qualche modo
“contaminato” la cultura musicale occidentale.. Il primo esempio
riveste un’importanza
storica perché costituisce in assoluto il primo
caso in cui un composi-
I l C a n ta r B e n e
Pa g in a 20
SEGUE - I SEGRETI
DEL
CANTO ARMONICO
re abbia concepito
un’opera vocale a cappella interamente strutturata sulle armoniche
vocali che i cantantiesecutori sono chiamati
a produrre. Stiamo parlando di Stimmung
(1968), per sei voci, del
compositore tedesco
Karlheinze Stockhausen (1928-2007), opera
suddivisa in cinquantuno sezioni distinte, il
cui testo è costituito dai
nomi di alcune divinità
appartenenti alle più
svariate civiltà e culture
(atzechi, Grecia antica,
aborigeni, ecc.) e al cui
interno i singoli cantori
devono rendere gradualmente audibili gli
armonici del suono
fondamentale cantato,
manipolando continuamente la posizione delle labbra e della lingua.
Una volta raggiunta la
piena “identità” del
modello melodico armonicale eseguito, un
cantore “leader”, ricorrendo ad un complesso
sistema di segnali, condurrà tutti gli altri cantori verso la sezione
successiva, in cui un
armonico del precedente modello melodico
diverrà a sua volta suono fondamentale con
cui viene introdotta una
nuova serie armonicale,
e così via fino alla sezione conclusiva. Questo innovativo procedimento di scrittura mu-
sicale di tipo circolare,
conferisce al pezzo una
notevole forza evocativa che cattura immediatamente l’attenzione
dell’ascoltatore portandolo con un procedimento quasi ipnotico
verso nuovi orizzonti
sensoriali e percettivi.
Per usare le parole dello
stesso compositore:
“[…] niente di orientale,
niente di filosofico: solo due
bimbi, una piccola casa,
silenzio, solitudine, notte,
neve, ghiaccio: puro miracolo! […]. L’altro importante esempio che mi
sembra doveroso citare
è la messa pro defunctis
denominata Chrisalid
Requiem – Requiem for a
Millennium (1999) del
compositore-performer
statunitense Toby Twining (1958), commissionata da un festival
olandese per le celebrazioni legate alla fine del
millennio. E’ un pezzo
che richiede capacità
vocali straordinarie e
un controllo assoluto
degli armonici, che devono essere prodotti in
punti precisi del tessuto
armonico e all’interno
di intricate combinazioni di ritmi dispari. Non
solo: le linee melodiche
e i rapporti intervallari
tra i suoni reali devono
puntualmente rispettare
le proporzioni della
serie degli armonici (e
qui la capacità dei cantori di districarsi tra i
diversi sistemi intonativi deve essere effettiva
e non solo potenziale…). Il compositore
non disdegna espliciti e
ricorrenti richiami dello
stile di suoi illustri predecessori quali Guillaume de Machaut ed altri
compositori del quattordicesimo secolo che,
come lui, attribuiscono
alla simbologia numerica un ruolo essenziale
nel
condizionare
l’organizzazione ritmica, melodica e armonica delle composizioni.
La messa di Twining
rappresenta probabilmente l’esempio di
maggior
complessità
nell’utilizzo del Canto
Armonico e la sua importanza va ricercata,
più che nelle qualità
estetiche intrinseche
della composizione, nel
fatto che in essa sono
tracciati innovativi percorsi di scrittura a cui
possono ispirarsi i
compositori al fine di
ampliare le proprie possibilità espressive. Come ho già evidenziato,
entrambe le sopra citate
composizioni sono al di
fuori delle concrete
possibilità esecutive di
un coro amatoriale, a
meno che non si abbia
a che fare con una
compagine estremamente selezionata e di
grande esperienza. Si
impone allora di dare
qualche ulteriore utile
suggerimento affinché
questo breve saggio
non rimanga lettera
morta ma possa costituire un piccolo spunto
di riflessione per ampliare il repertorio verso
nuove direzioni. Gli
esempi di brani accessibili possono essere numerosi e la scelta
dell’uno o dell’altro può
dipendere da fattori
legati alle specifiche
esigenze tecniche del
coro o semplicemente
dal gusto personale del
suo direttore. Tra tutte
le possibili opzioni, per
esperienza personale
diretta, mi sentirei di
consigliare lo studio del
brano An Alleluja SuperRound di William Albright (1944-1998),
composizione basata su
una successione di dodici frammenti melodici
costruiti sul modo misolidio di re. E’ un brano
che presenta numerosi
aspetti positivi:
- non è previsto un organico definito ma solo
una richiesta numerica
di cantori che va da un
minimo di otto fino a
un numero “n” infinito
(ho solo un basso e due
contralti contro otto
soprani e sei tenori:
nessun problema, il
brano è eseguibile…);
- ha una notevole libertà ritmico-esecutiva che
ogni cantore può gestire in completa autonomia e senza timore di
I l C a n ta r B e n e
I
Pa g in a 21
SEGRETI DI UNA PARTICOLARE TECNICA VOCALE
di sbagliare qualche
attacco (la durata delle
note che formano i singoli frammenti è puramente indicativa e le
singole linee melodiche
possono essere ripetute
a discrezione del singolo cantore);
- utilizza una disposizione circolare spazializzata dei cantori che,
come abbiamo visto in
precedenza, favorisce la
emersione degli armonici, saturando di suono lo spazio acustico
disponibile;
- l’unica parola del testo
(Alleluja) contiene sostanzialmente tutte le
vocali (manca solo la
“o” che si può comunque ottenere scurendo
qualche “a”) e pertanto
costituisce terreno fertilissimo per la produzione di armonici;
- stimola la creatività e
la capacità di ascolto
dei coristi che si sentono artefici di una scultura sonora plasmata
all’interno del magma
dei frammenti melodici
gradualmente sovrapposti. Per tutte le suddette ragioni, il brano di
Albright mi sembra un
ottimo pezzo dove poter tentare un approccio armonicale con relativa semplicità, magari
indirizzando in tal senso tre o quattro cantori
che si ritengono vocalmente più maturi e sicuri. La emissione de-
gli armonici non è espressamente prevista
dal compositore; tuttavia, come dicevo
poc’anzi, questo può
costituire uno di quei
validi esempi di come il
Canto Armonico possa
essere introdotto senza
che ciò – considerate le
peculiarità di scrittura
del brano stesso - appaia come una forzatura rispetto alle indicazioni del compositore.
Il risultato è garantito:
provare per credere!
Vorrei infine segnalare
le infinite possibilità
offerte dal repertorio
antico. Mi riferisco in
particolare alle forme
musicali del periodo
medievale come il Cantus planus (incluso il gregoriano) o le prime forme di proto-polifonia
della scuola di NotreDame (Organum, Conductus, ecc.) in cui spesso il ricorso al Canto
Armonico può risultare
una soluzione esecutiva
di grande fascino e
concettualmente affatto
impropria. Non dimentichiamoci infatti – e
questo è forse un aspetto che non ho sufficientemente rimarcato
– che la pratica del
Canto Armonico, al di
là delle sue origini sciamaniche e ritualistiche,
anche nella cultura occidentale presenta forti
connotazioni metafisiche:
la serie degli armonici e
le rigorose leggi matematiche che ne regolano il funzionamento,
rappresentano idealmente la perfezione e
l’immutabilità di un
ordine universale assoluto
che ci avvicina al trascendente. Il connubio
tra Canto Armonico e
queste musiche nate da
forti inquietudini e profonde tensioni spirituali, proprie di un’epoca
di transizione come
quella medievale, appare, pertanto, essere perfetto. Anche in questo
caso vorrei però suggerire indicazioni concrete. Provate, per esempio, a sovrapporre un
bordone eseguito sulla
finalis del modo e cantato
a bocca chiusa (su “m”)
a una lauda medievale o
a una melodia di Hildegard von Bingen, chiedendo ad alcuni coristi
di vocalizzare velocemente sulle cinque vocali a piacere, modificando di continuo la
posizione delle labbra e
della lingua. La stratificazione di armonici che
si creerà sopra la linea
melodica aggiungerà al
pezzo una sorta di affascinante tridimensionalità sonora, amplificando così il profondo
senso di misticismo
proprio di queste musiche. Agli “sceriffi” della
filologia chiederei un
po’ di tolleranza e comprensione. E comun-
que, chi può escludere
in assoluto che in qualche sperduto monastero d’Europa alcuni monaci non si siano divertiti nei secoli passati a
sperimentare con le
proprie armoniche vocali? Alcuni autorevoli
studi hanno dimostrato
come molte abbazie
cistercensi siano state
costruite sulle base di
criteri architettonici che
si rifanno esattamente
ad alcune proporzioni
della serie degli armonici. La semplicità delle
linee e la mancanza di
ornamenti interni fanno
sì che in questi luoghi la
riverberazione del suono avvenga in modo
armonico e lineare, così
da esaltare la multiforme essenza del suono
stesso: la parola sembra
trasformarsi subito in
canto, ed il canto in Canto Armonico. Qui mi fermo, con la consapevole
frustrazione di aver tralasciato un oceano di
informazioni e riflessioni e la certezza di aver
solo appena scalfito la
superficie di un argome nto c ompl e sso
quanto avvincente.
Spero di aver suscitato
almeno un minimo interesse verso il mondo
del Canto Armonico e
che si possa tornare ad
approfondire ulteriormente l’argomento nelle pagine di questa rivista. Nel frattempo, ri-
I l C a n ta r B e n e
SEGUE - I
Pa g in a 22
SEGRETI DEL
CANTO ARMONICO
mando i più curiosi alla
bibliografia e alla discografia essenziali indicati
di seguito.
Il M° Simone Spinaci
Bibliografia essenziale:
Tongeren, Mark van: Overtone Singing – Physics and Metaphysics of Harmonics in East and West, Fusica, Amsterdam, 2002 (Probabilmente il più completo trattato sul Canto Armonico oggi in circolazione. In lingua inglese)
Rachele, Rollin: Overtone Singing Study Guide, Cryptic Voices Productions, Amsterdam, 1996 (Ottimo manuale dal
taglio pratico e ricco di suggerimenti ed esercizi per l’apprendimento della tecnica con audio CD; in lingua inglese e
purtroppo da tempo fuori catalogo ma reperibile sul mercato dell’usato)
Cope, Jonathan: How to “khoomei” and other overtone singing styles, Wild Wind & Sound For Health, Oxford, 2004
(Guida sintetica al Canto Armonico con audio CD; parte teorica stringata ma molti esercizi su come praticare; in
lingua inglese)
Laneri, Roberto: La Voce dell’Arcobaleno – Origini, tecniche e applicazioni del Canto Armonico, Edizioni Il Punto
d’Incontro, Vicenza, 2002 (Che io sappia, l’unico trattato di un autore italiano sul Canto Armonico; ha un forte taglio
filosofico e metafisico)
Discografia essenziale:
AA.VV, Tuvinian Singers & Musicians, World Network n.21, Network Medien GmbH (Interessante campionario delle diverse tecniche di Throat-Singing ancor’oggi praticate nelle regioni centro asiatiche)
David Hykes and the Harmonic Choir, Hearing Solar Wind, Ocora C558607 (E’ in assoluto il disco-manifesto del
Canto Armonico in occidente; incisione culto che ha venduto più di 150.000 copie, numero incredibile per un genere vocale inclassificabile; disco di rara bellezza, musica “assoluta”. Fortemente consigliato)
Michael Vetter & the Overtone Choir, Ancient Voices, Amiata Records ARNR 0192 (Altra bella incisione discografica in cui prevale la dimensione corale e collettiva del Canto Armonico)
Vox Clamantis, dir. Jaan-Eik Tulve, Filia Sion, ECM New Series 2244 (Recente lavoro discografico del giovane ensemble vocale estone specializzato nel canto gregoriano e nella musica medioevale; ottimo esempio di connubio e
sperimentazione tra repertorio antico e Canto Armonico)
Il coro Durantino di Urbania
I l C a n ta r B e n e
LINKS
www.errabundimusici.com
www.filarmonicamarchigiana.com
Pa g in a 23
Pa g in a 24
N um e r o 2
NOTIZIARIO
XXXI^ RASSEGNA CORALE POLIFONICA
NAZIONALE “BELVEDERE DEL PICENO”
R I PA T R A N S O N E
DI
Domenica 13 ottobre
2013, si svolgerà a Ripatransone (AP) la
XXXI Rassegna Corale
Nazionale “Belvedere
del Piceno”, organizzata dalla locale Associazione Corale “Madonna
di San Giovanni”, con
il patrocinio della Regione Marche, della
Provincia di Ascoli Piceno, del Comune di
Ripatransone; prezioso
è il sostegno della Banca di Ripatransone di
Credito Cooperativo.
Vi partecipano Corali
provenienti da tre regioni, e precisamente:
Città
di
Termoli
ANTONIO GIANNETTI
(Campobasso), diretta
da Carmine Mascitelli;
Polifonica Cingolana di
Cingoli (Macerata), diretta da Ilde Maggiore;
San Benedetto di Norcia (Perugia), diretta da
Luca Garbini, Madonna di San Giovanni di
Ripatransone (Ascoli
Piceno), diretta da Nazzareno Fanesi. Alle ore
11,00 nella Cattedrale Basilica, i quattro gruppi corali animeranno la
santa messa eseguendo
collettivamente
canti
liturgici polifonici. Alle
ore 16,00 nella chiesa
monumentale di San
Filippo, si esibiranno
La corale Madonna San Giovanni di Ripatransone diretta dal M° Nazzareno Fanesi
individualmente presentando il “meglio”
del proprio repertorio.
Alle ore 18,00 ci sarà la
conclusione della Rassegna con l’intervento
ed il saluto delle autorità, lo scambio dei doni
e l’esecuzione collettiva
dell’ “Ave Verum Corpus” di Mozart. Come
per gli anni passati, c’è
grande attesa per la
Rassegna Corale Nazionale di Ripatransone,
uno dei più longevi e
prestigiosi eventi musicali delle Marche e
dell’Italia centrale.
I l C a n ta r B e n e
UN
50°
CANTO DEDICATO ALLA TRAGEDIA DEL
ANNIVERSARIO
Alla ripresa dell’ attività
corale, dopo la pausa
estiva, il coro La Cordata di Montalto Marche realizzerà a metà
settembre una registrazione del canto Vajont,
scritto da Patrizio Paci
in memoria delle vittime del disastro del
1963, di cui ricorre
quest’anno il 50° Anniversario. Il canto, eseguito e donato due anni
fa alla città di Longarone, sarà inserito nel CD
LO
Pa g in a 25
ufficiale delle commemorazioni del 9 ottobre.
“Il canto Vajont non è un
brano pensato, ragionato,
nasce da uno stato d’animo:
la profonda commozione di
chi è colpito emotivamente
dal disastro. Dopo il monologo di Paolini sono rimasto
almeno mezzora immobile
in atterrito silenzio, scorrevano nella mente le immagini e le fasi della disgrazia,
VAJONT
contemporaneamente sgorgavano in maniera spontanea
i suoni che le immagini
evocavano. Il canto non ha
un testo vero e proprio, non
ci sono parole di fronte a
tale sciagura, non c’è nulla
da dire, se non invocare
l’Altissimo: Signore fa che
non accada più !!!”
S PA R T I T O È S C A R I C A B I L E DA L L I N K :
http://patriziopaci.altervista.org/Armonizzazioni/Vajont_paci_TTBB.pdf
Giuseppe Verdi
Messa di Requiem
Soli Coro ed Orchestra
Direttore M° Pasquale Veleno
Coro Ventidio Basso
Ascoli Piceno
Coro dell’Accademia
Pescara
Coro Conservatorio D’Annunzio
Pescara
Orchestra Conservatorio
D’Annunzio Pescara
Sabato 12 ottobre 2013
ore 21.15
Teatro Ventidio Basso
Ascoli Piceno
Pa g in a 26
N um e r o 2
CORIMARCHE 2013
DI
Il M° Lorenzo Donati
Corimarche, la prima e
più longeva manifestazione pensata dall’Arcom , non è una tradizionale rassegna corale,
ma un luogo di incontro, un momento di
festa per la coralità
marchigiana e chi vi
partecipa non lo fa soltanto per cantare, ma
per manifestare un senso di appartenenza. In
ventidue anni di storia
ha percorso l’intero
territorio marchigiano e
la quasi totalità dei cori
associati vi ha partecipato almeno una volta.
Quest’anno, in occasione del 25° anniversario
dell’Arcom, sono stati
LUIGI GNOCCHINI
ben quindici i cori che
hanno scelto di portare
il loro contributo musicale sabato 5 e domenica 6 ottobre a Porto
San Giorgio e sarà un
fine settimana denso di
musica che vedrà oltre
400 coristi impegnati in
teatro, nelle chiese e
nelle piazze della città.
Il consiglio direttivo e
la commissione artistica
dell’Arcom ringraziano
il Coro Città di Porto
San Giorgio e il Coro
Shalom per il supporto
logistico, Il Sindaco,
l’Amministrazione comunale di Porto San
Giorgio, in particolare
l’assessore Bisonni, e
invitano tutti i cantori e
i maestri ad unirsi al
pubblico per vivere insieme due giorni intensi
di musica, per confontarsi, conoscere, condividere e crescere ancor
di più grazie anche a
Corimarche 2013.
CORSO DI PERFEZIONAMENTO
CON LORENZO D ON ATI
Uno dei principali compiti della nostra associazione regionale, che
conta al suo interno
oltre 2500 iscritti, è
senza dubbio quello di
creare occasioni per
favorire la crescita dei
coristi e dei maestri, per
migliorare sempre più
la qualità dei nostri cori
per il piacere e la soddisfazione di chi canta e
di chi ascolta. Fin dalla
fondazione, l’Arcom ha
fatto del momento della formazione uno dei
suoi punti di forza e, in
questi anni, docenti di
grande esperienza hanno trattato i più svariati
temi legati al mondo
della musica corale. Sabato 19 ottobre 2013
sarà il M° Lorenzo Donati con il coro laboratorio a guidarci con
sapiente semplicità
nell’approfondimento
di temi legati alla vocalità e al suono del coro.
L’obiettivo che tutti noi
ci poniamo ogni volta
che ci incontriamo alle
prove è quello di
“Cantar Bene”, allargare le nostre conoscenze, spingerci un po’ oltre…Il corso di formazione non è uno spazio
riservato ai direttori,
ma è un momento per
condividere insieme le
esperienze di chi da
chi da anni segue percorsi di grande qualità e
riesce a trasmetterle a
tutti noi. Ci apprestiamo a vivere un mese di
ottobre veramente ricco di importanti appuntamenti musicali: dopo
il XXII Corimarche a
Porto San Giorgio sabato 5 e domenica 6, ci
spostiamo a Fermo sabato 19 per il Corso di
perfezionamento e domenica 20 per la terza
edizione del Concorso
Corale Nazionale “Città
di Fermo”.
Pa g in a 27
N um e r o 2
CORIMARCHE
PORTO SAN GIORGIO (FM)
5 - 6 ottobre 2013
La manifestazione corale regionale, a carattere itinerante, giunta alla XXII edizione,
quest'anno approda a Porto San Giorgio. I cori ammessi all'evento saranno quindici + i
due cori ospiti ("Shalom" e "Città di P.S.Giorgio" e si esibiranno (5) il sabato 5/10 alle ore
21,00 e 10 la domenica 6/10 con al mattino in servizi liturgici presso le Chiese della cittadina rivierasca e al pomeriggio (5) alle ore 16,30 nel Teatro Comunale e (5) alle ore
18,00 - nella Chiesa Parrocchiale di S. Giorgio Martire
Cori ammessi in ordine di presentazione delle domande di partecipazione:
Corale "G. Bonagiunta" di San Ginesio (MC)
Gruppo Corale "S. Cecilia" di Fabriano (AN)
Coro Polifonico "NovArmonia" di Porto S. Giorgio (FM)
Corale Polifonica "Cingolana" di Cingoli (MC)
Coro Polifonico "D. Alaleona" di Montegiorgio (FM)
Coro Polifonico "Icense" di Mercatello sul Metauro (PU)
Corale "S. Francesco" di Montelupone (MC)
Gruppo Corale "Montefiore" di Montefiore dell'Aso (AP)
Coro "Sancta Maria in Viminatu" di Patrignone di Montalto Marche (AP)
Coro "Vox Poetica Ensemble" di Fermo
Ass. Corale "Giovan Ferretti" di Ancona
Corale "Riviera delle Palme" di San Benedetto del Tronto (AP)
Corale Polifonica "Città di Porto Sant'Elpidio" di Porto S. Elpidio (FM)
Corale Polifonica "Beata Assunta" di Force (AP)
Partecipano in qualità di ospiti e coordinatori:
Gruppo Corale "Shalom"
Coro Pol. "Città di Porto S. Giorgio"
I l C a n ta r B e n e
Pa g in a 28
INCONTRO INTERNAZIO NALE PO LIFO NICO
CITTÀ DI FANO
40 ANNI E NON SENTIRLI
DI VALENTINA
“Quando arriva un
compleanno importante, soprattutto dopo gli
‘anta’, si comincia a fare
il bilancio di un percorso così lungo e importante. Si ripensa alle
persone che abbiamo
conosciuto, a quelle che
ci hanno lasciato, si
sorride al pensiero di
quell'anno così bello e
ci si rattrista nel ricordare un anno meno
felice. Questo accade
anche per le manifestazioni e i quarant'anni
dell'Incontro Internazionale Polifonico ‘Città di
Fano’ sono un'occasione da non perdere per
riflettere su come è
cambiata la cultura e la
storia a Fano, in Italia e
nel mondo. Chi ha iniziato l'Incontro lavorava
probabilmente solo per
lettera, qualche rara
telefonata, gli aiuti ministeriali (che allora c'erano), tanto volontariato e passione. La passione e il volontariato
sono rimasti intatti, ma
i mezzi di comunicazione, il tipo di musica,
forse anche il tipo di
voce, sono cambiati
moltissimo in questi
anni. Da Fano sono
passati tutti i più grandi
direttori di coro d'Europa e del mondo, grazie ad un lavoro organizzativo efficace e corretto, grazie all'aiuto
costante del Comune e
delle realtà cittadine,
grazie alla buona volontà di coristi del Malatestiano. Si festeggia
quindi, si festeggia con
e attraverso la musica, e
si prosegue guardando
il futuro, ringraziando
tutti coloro che hanno
speso tempo e dedicato
lavoro per portare avanti questa grande manifestazione per il bene
di Fano, della coralità e
dell'arte”. È con queste
parole che il Direttore
artistico della manifestazione, il M° Lorenzo
Donati, vuole ricordare
e celebrare l’importante
compleanno che il Festival fanese festeggia
quest’anno. Certamente
un traguardo importante per una manifestazione di questo tipo
visto il genere musicale
che da così tanti anni
propone, genere che, in
questi ultimi decenni,
ha conosciuto una vivace ripresa d’interesse
anche da parte di un
pubblico non necessariamente troppo introdotto. Quarant’anni di
Incontro
Internazionale
Polifonico hanno lasciato
indubbiamente un segno importante nella
storia e nella cultura
della città: di alto livello
artistico e qualitativo,
questo ininterrotto appuntamento ha contribuito ad elevare Fano,
nel panorama delle Rassegne polifoniche di
rinomata fama, come
una delle realtà più rappresentative in Italia e
all’estero. Uno sguardo
agli annali dell’Incontro
non è soltanto un piacere per gli amanti delle
statistiche, perché vedere annoverati più di 200
cori (alcuni dei quali
presenti anche in più
edizioni) provenienti da
35 nazioni diverse è già
di per sé un traguardo,
ma leggere poi tra i
protagonisti i nomi di
importanti corali e di
prestigiosi direttori è
qualcosa di ancor più
grande. Il quarantennale appuntamento polifonico è la storia di
molteplici incontri, incontri di voci, culture,
tradizioni, scuole interpretative, gusti, mode,
in una sola parola è la
storia di quasi mezzo
secolo di cultura musicale. Nel 1994 l’allora
Direttore artistico, M°
Giovanni Acciai, scriveva: “Se è vero – come è vero – che il problema della sopravvivenza di una società
consiste nell’assicurare
la trasmissione delle
conoscenze, dei valori,
dei simboli che essa
ritiene essenziali, non
v’è dubbio che in questi
anni l’Incontro abbia saputo dimostrare come
il canto corale non soltanto sia un’arte, ma sia
soprattutto strumento
importantissimo
nel
processo
formativo
TOMASSONI
della personalità umana”. A Fano le voci di
migliaia di coristi hanno
interpretato la polifonia
tutta, dal periodo classico a quello contemporaneo, hanno fatto conoscere i loro folklori, i
loro costumi, hanno
proposto prime assolute, innovative spazializzazioni canore sempre
al
passo
con
l’evoluzione che anche
questo settore musicale
ha conosciuto e continua a sperimentare:
tutto questo ha concorso a disegnare Fano
quale spaccato di un
mondo musicale tanto
qualificato e qualificante che ci si augura abbia
lasciato qualche prolifico seme. E così non si
poteva non festeggiare
questo longevo traguardo: a tal proposito il
Festival di quest’anno si
arricchisce di ulteriori
appuntamenti concertistici rispetto alla classica quattro giorni. Per
un’intera settimana, da
sabato 7 a domenica 15
settembre, le note della
polifonia riecheggeranno in suggestivi e storici luoghi cittadini. La
sede emblema della manifestazione resta la
Basilica di San Paterniano, ma sono previsti
concerti anche nelle
chiese di San Pietro in
Valle (sabato 7 e lunedì
9),
del
Suffragio
(domenica 8 e sabato
I l C a n ta r B e n e
Pa g in a 29
IL MEGLIO DELLA CORALITÀ INTERNAZIONALE
Nuova (domenica 15).
Tra ensemble vocali e
gruppi corali provenienti da Italia, Francia,
Croazia, Germania e
Colombia, saranno tante le voci che risuoneranno in questa settimana polifonica. A caratterizzare ancor più
l’evento la concomitanza con la 7ª Accademia
Europea per direttori di
coro e cantori, qualificato
corso di direzione corale che Feniarco, in collaborazione con Europa Cantat, Arcom ed
altri partner locali, continua ad organizzare dal
2002, anno della sua
ideazione, nella nostra
città e in forte simbiosi
con l’Incontro Internazionale Polifonico. Il corso,
tenuto anche per questa edizione dalla docente francese Nicole
Corti, si terrà dall’8 al
15 settembre presso la
Chiesa del Suffragio e
svilupperà diverse tematiche quali l’analisi e
lo studio di composizioni a cappella prevalentemente di epoca
moderna, con particolare attenzione al repertorio francese, inglese
ed italiano del ‘900, così
come le tecniche vocali,
di prova e concertazio-
ne, nonché, ovviamente, di direzione. Selezionati cantori andranno a
formare il coro laboratorio su cui i giovani
corsisti, provenienti da
tutta Europa, testeranno le proprie abilità e
qualità di direzione corale.
Al
termine
dell’attività
didattica,
sabato 14 settembre, è
previsto un concerto,
diretto dai migliori allievi, che concluderà anche la rassegna canora
fanese. Sono previsti
inoltre ulteriori appuntamenti che faranno da
corollario ai diversi
concerti: nella chiesa di
San Pietro in Valle una
mostra
fotografica
(“Cum cantu populorum unio”), per l’intera
durata del Festival;
sempre a San Pietro in
Valle, venerdì 13 pomeriggio, un momento di
riflessione e ricordo
(“Voci in vetrina”) per
ripercorrere gli otto
lustri di attività. Da ultimo un vivace mattino
musicale tra le vie del
centro storico, in compagnia di alcuni cori
ospiti, colorerà la giornata di sabato 14
(“Fano s’in….canta”).
Un Incontro, dunque,
che da quarant’anni
matura in esperienze e
ringiovanisce in entusiasmi.
[email protected]
www.polifoniafano.altervista.org
I l C a n ta r B e n e
Pa g in a 30
I L C O RO L A C O RO L L A FA S C I A E M E DAG L I A
D’ARGENTO AL CONCORSO NAZIONALE DI
Q UA R T I A N O ( L O D I )
Sabato e domenica
scorsi, 18 e 19 maggio,
la sezione Voci Bianche
del Coro “La Corolla”
diretto da Mario Giorgi
ha partecipato a Quartiano (Lodi) alla XXXI
edizione del prestigioso
concorso nazionale corale “Franchino Gaffurio”. Alla competizione
hanno partecipato 26
gruppi provenienti da
tutta Italia. La giuria,
presieduta da Giovanni
Acciai e formata da altri
prestigiosi
esponenti
del mondo corale e musicale italiano (Enrico
Miaroma, Gianmartino
Durighello,
Pierluigi
Comparin, Santa Tommasello) ha assegnato al
Coro ascolano il punteggio di 83,52/100,00
con diploma fascia argento e medaglia d'argento che rappresenta
un lusinghiero risultato
per il gruppo vista anche la sua bassa età media (bambini prevalen-
temente dai 6 ai 10 anni) e considerando che
il Coro (rinnovatosi lo
scorso anno nella sezione Voci Bianche) partecipava per la prima volta ad un concorso corale. Questo traguardo
rappresenta una tappa
importante per il coro
che lo scorso 25 aprile
si era già esibito a Fabriano, invitato dal coro di voci bianche di
quella città ("Verdi note"),
alla
rassegna
"Come d'in... canto" e
alla quale ha partecipato con altri due cori
dalla Regione Marche.
Il risultato di Lodi, lascia ben sperare per il
futuro del prestigioso
coro ascolano. Ecco i
nominativi dei cantori
che hanno partecipato
alla competizione: Canala Gemma, Corradetti Tommaso, Cuccioletta Chiara, D’Angelo
Ilaria, De Angelis Francesca, De Luca Nicole,
Felicetti Alessia, Ferri
Lorena, Fini Jennifer,
Gaspari Francesca, Lucidi Daniele, Lucidi Fabio, Marcozzi Anna,
Morresi Matilde, Morresi Martina, Morresi
Sofia, Novelli Filippo,
Parissi Elisa, Pescatore
Aurora. Dallo scorso
anno si è formato il
gruppo vocale giovanile, evoluzione del coro
voci bianche, che canterà in ottobre ad Aquileia in gemellaggio con
il
coro
giovanile
"Poliphonia" e parteciperà l'8-9-10 novembre
alla rassegna corale nazionale Feniarco di Salerno.
Quest'ultima
compagine è formata
da 7 elementi tutti
compresi fra i 16 e i 27
anni (Federica Ciotti,
Irene Coccia, Chiara
Fini, Caterina Monardi,
Jessica Bonvetti, Laura
Paolini, Giorgia Catalini).
Il coro “La Corolla” di Ascoli Piceno diretto dal M° Mario Giorgi
I l C a n ta r B e n e
Pa g in a 31
I L C O RO L A C O R DATA A L L A R A S S E G N A
C O R I PO P O L A R I E D E L L A M O N TAG N A
D I R E C OA RO T E R M E ( V I C E N Z A )
Sabato 31 agosto alle
ore 21.00, presso la
Chiesa Parrocchiale di
Recoaro Terme, il coro
La Cordata di Montalto
Marche parteciperà alla
Rassegna di Cori Popolari e della Montagna,
organizzata dal coro
Aqua Ciara, una fra le
migliori formazioni corali del Veneto, fedele
interprete del repertorio dei canti di ispirazione popolare del noto
compositore Bepi De
Marzi. Ospite anche il
coro Brianza di Missaglia (LC), altra formazione di livello che festeggia quest’anno i
suoi 45 anni di attività.
Il coro montaltese
presenterà un programma vario di canti tradizionali del repertorio
della SAT, due canti di
ispirazione popolare del
compositore Camillo
Moser e personali armonizzazioni del proprio maestro Patrizio
Paci di canti marchigiani ed abruzzesi. Inizia
così nel migliore dei
modi l’attività 2013-14,
dopo l’intenso lavoro
della scorsa stagione
che ha visto il coro
protagonista in ben 5
trasferte, distinguendosi
in termini di qualità
esecutiva al cospetto
del meglio della coralità
popolare.
Il coro La Cordata di Montalto M.
POLIPHONICA
D O N F E R NA N D O M O R R E S I
Corale Cantando
Macerata
Coro Voci Libere
Morrovalle (MC)
Coro Voci della Riviera
Fiesso d'Artico (PD)
Sabato 5 ottobre 2013 - ore 21.00
Chiesa S. Cuore - Macerata
Il M° Patrizio Paci
I l C a n ta r B e n e
Pa g in a 32
III° CONCORSO CORALE NAZIONALE
“CITTÀ DI FERMO”
La 3ª edizione del Concorso Corale Nazionale
"Città di Fermo", organizzato dall'Ass. Musica
Poetica di Fermo, con
il
patrocinio/premio
della Feniarco e dell'Arcom, si arricchisce per
questa edizione dei cori
a voci pari. Dalle domande pervenute si
nota, inoltre, una qualità alta rispetto alle edizioni precedenti, con
formazioni corali che
già hanno ottenuto risultati lusinghieri in
analoghe competizioni
nazionali ed internazionali. Figurano nella giuria personaggi come Marco Berrini, Aldo
Cicconofri, Lorenzo Dona-
ti, Roberta Paraninfo
e Dario Tabbia. La competizione si svolgerà c/
o l'Auditorium S. Martino
di Fermo con inizio alle
ore 14,00 del 20 ottobre 2013.
Il M° Marco Berrini
Cori Partecipanti:
Coro Polifonico “S. Antonio Abate” - Cordenons (PN) Dir. Monica Malachin
Ass. Corale “La Fenice”-Avezzano - Dir. Tiziana Buttari
Padova Vocal Ensemble - Padova - Dir. Alessandro Kirschner
Coro “La Fonte” di Cognento - Modena - Dir. Cecilia Fontana
Coro “A. De Vecchi” - Cinto Caomaggiore (VE) - Dir. Luciano Bertuzzo
Ins. Vocale “Orophonia”- Badia Prataglia - Poppi (AR) - Dir. Patrizio Paoli
Coro Giovanile “Juvenes Cantores” - Corato (BA) - Dir. Luigi Leo
Coro della Virgola - Pescara - Dir. Pasquale Veleno
Coro “Sine Nomine” - Teramo - Dir. Ettore Sisino
Coro “Estro Armonico” - Salerno - Dir. Silvana Noschese
I l C a n ta r B e n e
Pa g in a 33
IL BAROCCO NEL FERMANO 2013
MUSICA ED ARTE
N E L L A P R OV I N C I A D I F E R M O
Si sono svolti lo scorso
30 luglio, Fermo Chiesa
di San Zenone, e 31
luglio, Porto San Giorgio Chiesa di San Giorgio, i concerti della V^
edizione
del
"BAROCCO NEO
FERMANO" che hanno visto circa mille presenze nel totale delle 2
serate nonostante la
vicinanza delle date e
dei luoghi dei concerti.
Di rilievo il repertorio
eseguito dal Complesso
con una nota particolare per i soli diretti dal
Maestro Mario Ciferri:
Soprano Maria Candela
Scalabrini, Alto Andreina Zatti, Tenore Massimo Altieri, Tenore Simone Polacchi. La manifestazione, dopo l'importante successo delle
scorse edizioni, ha ri-
proposto
l’abbinamento di concerti
dedicati alla grande musica europea del ‘600 e
‘700 a interventi introduttivi, di carattere
storico/artistico sui
luoghi di rilievo artistico che ospitano i concerti. L’obiettivo è quello di far conoscere un
repertorio di assoluta
bellezza sebbene poco
eseguito nell’ambito
della nostra Regione,
valorizzando allo stesso
tempo la storia e l’arte
del territorio fermano
ANTONIO VIVALDI
MAGNIFICAT RV 611
IN FURORE IUSTISSIMAE
IRAE RV 626
DIXIT DOMINUS RV 807
Il M° Mario Ciferri
I l C a n ta r B e n e
Pa g in a 34
ORLAN DO D IPIAZZA CI HA LASCIATO
Il M° Orlando Dipiazza
Orlando Dipiazza ci ha
lasciato sul tardo pomeriggio di lunedì 26 agosto. E' una grave perdita per la coralità italiana
perchè il maestro ha
dato molto in tanti anni
di grande impegno e
passione. Lo ricordiamo per la sua opera di
musicista, di direttore e
di compositore fecondo che fino all'ultimo ci
ha
voluto
offrire
con qualità e semplicità.
A Lui rivolgiamo il nostro
saluto
e
il
più sentito
ringraziamento per un lascito
così prezioso; alla moglie e alla famiglia esprimiamo la nostra vicinanza e sentita partecipazione. Vogliamo rendergli omaggio ricordando la sua prestigiosa
attività musicale. Si è
diplomato con Bruno
Cervenca al Conservatorio di Trieste. Insieme all'attività di compositore ha praticato
per molti anni la direzione corale dirigendo
il Coro Polifonico di
Ruda, i Madrigalisti di
Gorizia, il coro del Liceo Musicale "J. Tomadini" di Udine, il coro
di
voci
femminili
“G.Fauré" di Romans
d'Isonzo (realtà non più
attiva), il coro “G. Verdi" di Ronchi dei Legionari; nel 1976 è stato
fondatore del Gruppo
Polifonico C. Monteverdi di Ruda, gruppo
che ha diretto fino
al 1996. Ha composto opere teatrali, opere vocali, strumentali
e orchestrali, ma la produzione più consistente
è rivolta alla musica
corale. Le sue partiture
hanno ricevuto vari
premi nazionali ed internazionali. Alla direzione di diverse formazioni corali ha vinto
primi premi ai vari concorsi nazionali e internazionali. Inoltre si è
dedicato con particolare attenzione alla ricerca etnomusicologica,
producendo molte elaborazioni di canti popolari di tradizione arcaica soprattutto provenienti dall'area veneta e
friulana. Ha pubblicato
con numerose case editrici italiane e straniere
ed ha collaborato con
riviste specializzate come la Cartellina, Pro
musica, L’ Offerta Musicale, Studium, e numerose opere sono raccolte nei fascicoli di
"Polyphonia". In occasione del suo ottantesimo compleanno (17
ottobre 2009) la FENIARCO, l'USCI regionale e la Casa Editrice Pizzicato gli hanno
dedicato
l’antologia
musicale Florilegium
Sacrum, nella quale sono raccolti una ventina
di pezzi sacri, tra i quali
la "Messe di San Durì"
per coro misto e orga-
no e una versione per
solo coro virile, scritta
proprio nell'anno 2009
e dedicata a Sant'Ulderico Patrono di Aiello
del Friuli. È stato membro della commissione
artistica del Concorso
Internazionale Seghizzi
di Gorizia, del Concorso Internazionale di
cori voci bianche "Il
Garda in Coro" di Malcesine e della commissione artistica nazionale
della Feniarco. Nel settembre del 1996 a Tolentino, l’ARCOM realizzò un masterclass
con il maestro friulano,
unitamente ad altri personaggi della coralità
come Hollerung e Zanolini. Fu l’occasione
per apprezzare la sua
grande serietà e preparazione musicale, ma
anche la sua semplice e
schietta umanità.
La Redazione
I l C a n ta r B e n e
Pa g in a 35
LA CORALE CENTO TORRI IN TOURNEE
S U C C E S S O I N T E R R A D I S PA G N A
DI
Il 6 luglio 2013, La Corale Polifonica Cento
Torri di Ascoli Piceno
ha partecipato alla manifestazione “Singing at
the Basilica” che si è
svolta nella splendida
Sagrada Familia di Barcellona. E’ stato emozionante entrare in questa stupenda Chiesa e
poter cantare di fronte
ad un pubblico internazionale che ininterrottamente entrava per visitare questa meraviglia.
Gli applausi dei presenti hanno sottolineato il
concerto di brani a cappella eseguiti con una
concentrazione ed attenzione unica tanto è
stato
l’atteggiamento
dei coristi e del Maestro
Maria Regina Azzara
meravigliati della spettacolare acustica della
Sagrada Familia. I complimenti degli organizzatori sono stati il più
bel ricordo che la Cora-
le ha riportato in Italia.
La tournée è proseguita
poi a Saragozza con
l’animazione della Messa solenne delle ore 12
nella Basilica del Pilar.
Anche qui il coro ha
ricevuto attestati di stima da parte del parroco, dell’organista ufficiale della Basilica e del
segretario dell’Arcivescovo della bella città
spagnola. Anche nel
2013 la Corale Polifonica Cento Torri si è fatta
onore fuori dall’Italia,
aumentando il già grandissimo curriculum dei
suoi 41 anni di attività
che l’ha vista protagonista in giro per il mondo dove, oltre alla musica, ha portato opuscoli, immagini e prodotti dell’arte, della cultura e della tradizione
picena e marchigiana in
un’azione di promozione del nostro territorio,
è una fra le caratteri-
ROBERTO BUONDI
stiche più significative
della Corale. Infatti il
curriculum del coro
ascolano termina sempre con questa frase:
“Ovunque ha tratto
arricchimento di esperienza artistica e sociale
e dappertutto ha lasciato il seme del suo messaggio culturale carico
di umanità.” Ora aspettano altre nuove e stimolanti attività, prima
fra tutte la realizzazione
della seconda edizione
del “Cento Torri Choral Festival” che si svolgerà ad Ascoli Piceno
nel giugno del 2014.
La Corale Cento Torri
sulla scalinata della
Sagrada Familia
Pa g in a 36
V o l um e 1 , N um e r o 1
C O N CO RS I
MARCHE
Fermo, 20 ottobre 2013
3° Concorso corale nazionale “Città di Fermo”
Iscrizioni entro: 15 giugno 2013
www.musicapoetica.it – [email protected]
Ascoli Piceno 7- 8 dicembre 2013
Concorso e Festival Corale Nazionale Voci Bianche
“In...canto Piceno”
Iscrizioni entro 15 ottobre 2013
www.corimarche.it - [email protected]
PIEMONTE
Stresa, 26 ottobre 2013
5° Concorso polifonico nazionale del Lago Maggiore
Iscrizioni entro: 15 settembre 2013
[email protected]
BASILICATA
Matera, 16-17 novembre 2013
3° Concorso corale internazionale “Antonio Guanti”
Iscrizioni entro: 30 giugno 2013
www.antonioguanti.org – [email protected]
VALLE D’AOSTA
1° Concorso internazionale di composizione “Parisi Pettena”
Iscrizioni entro: 31 agosto 2013
www.arcova.org - [email protected]
I l C a n ta r B e n e
Pa g in a 37
C O N C O R S O E F E S T I VA L C O R A L E
NAZIONALE VOCI BIANCHE
“IN...CANTO PICENO”
ASCOLI PICENO
DI
MARIO GIORGI
"Attraverso la realizzazione ad Ascoli Piceno di un Concorso e Festival Nazionale di cori di voci bianche nel periodo 7-8 dicembre 2013 si vuole promuovere la
formazione e lo sviluppo della personalità delle nuove generazioni in maniera armonica ed equilibrata privilegiando il mezzo di comunicazione musicale che si
rivela immediato ed efficace per il loro diretto coinvolgimento. La platea potenziale a cui si rivolge l'iniziativa è costituita da alcune centinaia di cori di voci bianche che operano sul territorio nazionale, espressione di realtà scolastiche o di associazioni culturali e musicali. L’aspetto innovativo ed originale anche in ambito
nazionale è quello di coinvolgere le realtà locali (cori e bande) per la realizzazione,
contemporaneamente al Concorso, di un festival di concerti nei centri della Vallata del Tronto in concorso con le Amministrazioni comunali con il duplice scopo
di diffondere la musica (in particolare quella corale di voci bianche) e di far conoscere ad una platea nazionale le ricchezze del nostro territorio. Altro momento
saliente della manifestazione sarà quello delle premiazioni nel Teatro Ventidio
Basso con la presenza di tutti i cori partecipanti che eseguiranno alcuni canti comuni di Natale in un suggestivo grande coro."
Iscrizioni entro 15 ottobre 2013
Bando di Concorso scaricabile dal sito: www.corimarche.it
Info: [email protected]
Membri di giuria: Nicola Conci, Mauro Zuccante, Mario Giorgi, Aldo Cicconofri,
Roberta Paraninfo.
Ai cori premiati saranno assegnati i seguenti premi:
- € 1.500,00 al Coro primo classificato + diploma di classifica + Coppa
- € 900,00 al Coro secondo classificato + diploma di classifica + Coppa
- € 600,00 al Coro terzo classificato + diploma di classifica + Targa
La Giuria assegnerà inoltre premi speciali, tra cui quello offerto dall’Associazione
Regionale dei Cori Marchigiani, con varie motivazioni.
I l C a n ta r B e n e
Pa g in a 38
DALLE REGIONI VICINE
The King Singer’s
Maurice Duruflè
Requiem op.9
Soli Coro ed
Orchestra
Coro Ars Vocalis
Roseto degli Abruzzi
Coro Histonium
Vasto
“Quando un popolo canta,
c'è da sperare ancora
e sarà perfino inutile
disperare quando
non si udranno più canti.”
Giovane Orchestra
d’Abruzzo
Domenica 22 dicembre 2013
Padre Maria Turoldo
Duomo - Atri (Teramo)
Info: 329 5351926
Coro Accademia Feniarco
in Concerto
27 settembre 2013, ore 21,00
Auditorium del Conservatorio
“L. D’Annunzio” - Pescara
28 settembre 2013, ore 21,00
Sala Polifunzionale - Teramo
domenica 24 novembre
2013
ore 21.00
Chiesa S. Maria Maggiore
Vasto
I l C a n ta r B e n e
Pa g in a 39
MUSICANDO IL NATALE
San Leo (RN) 25 - 27 ottobre 2013
Laboratorio Corale sui Canti Natalizi
a cura di Fabrizio Barchi
L’ARS VOCALIS di ROSETO degli ABRUZZI organizza
PRIMO FESTIVAL POLIFONICO
INTERNAZIONALE
“Lido delle Rose”
31 agosto 2013 – Ore 21.00
Chiesa “Beata Teresa di Calcutta”
Voltarrosto di Roseto
Coro “Ars Vocalis” di Roseto degli Abruzzi
Coro Polifonico “Histonium “di Vasto
Coro “Musica Quantica” di Buenos Aires
Info: [email protected]
“Sempre dolce è ascoltare
come un suono si arrotonda
in canto.
J.V. Goethe
Pa g in a 40
V o l um e 1 , N um e r o 1
D A L L E A LT R E R E G I O N I
Concerto
Coro della SAT Trento
Direttore M° Mauro Pedrotti
Teatro Carlo Felice Genova
Lunedi 14 ottobre 2013 ore 21.00
61° CONCORSO POLIFONICO
INTERNAZIONALE “GUIDO D’AREZZO”
Arezzo 29-31 agosto 2013
I l C a n ta r B e n e
Prove di concertazione ed esecuzione
M° Giovanni Acciai
Sabato 19 e Domenica 20 Ottobre 2013
Viterbo Università della Tuscia
A PIÙ VOCI
LA RIVISTA DEI CORI
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PUBBLICIZZARE IL PROPRIO EVENTO CORALE
Ogni coro potrà pubblicare la propria attività sul sito dell'A.R.Co.M., dopo che
avrà realizzato il censimento proposto dalla Fe.n.i.a.r.co.(vedi sotto progetto
"Solo coralità"). Da ottobre 2011 il sito web dell’A.R.CO.M. è costruito nella
hosting della Fe.n.i.a.r.co., favorendo un collegamento di informazioni e un'uniformità procedurale alle quali ogni singola società corale può contribuire direttamente. Come? Con le proprie credenziali di accesso a questo sito o al collegato www.feniarco.it, credenziali rilasciate dalla stessa federazione a tutti i cori
"censiti" che hanno compilato la modulistica relativa al progetto Feniarco "Non solo coralità". Per saperne di più su tale progetto, si consulti l'apposita sezione nel sito www.feniarco.it alla voce Progetti e si richieda alla Federazione la documentazione relativa. Affrettatevi dunque ad ottenere le credenziali
per poter rendere visibili tramite questo canale privilegiato le vostre iniziative .
A .R .C o.M .
A s s . Re g . C or i
Marchigiani
P r es i d en za :
v i a V as co d e G am a 1 34
6201 2 Ci v i t a n o v a Ma r ch e
S egr et er i a :
V i a G a li leo G a li lei 5
63025 Mo n t egi o r gi o
L’ A.R.Co.M. nasce con lo scopo di far crescere vocalmente e musicalmente i cori marchigiani, fornendo loro anche utili informazioni sull’organizzazione e sulla corretta amministrazione
della vita corale, attraverso corsi di formazione, convegni, concerti e laboratori corali.
Il Cantar Bene nasce per coadiuvare il lavoro dell’Associazione, come strumento di crescita
e di informazione a cadenza trimestrale.
L’ Associazione conta ben 92 cori iscritti, provenienti dalle 5 provincie marchigiane
Presidente: Luigi Gnocchini
tel. 328 - 9286408
[email protected]
Segretario: Federico Vita
tel. 328 - 7466547
[email protected]
Vice Presidente: Roberto Renili
[email protected]
Consiglieri:
Fabiano Pippa
Roberto Buondi
Michele Bocchini
Michela Barocci
Enzo Cicchiello
Claudio Laconi
Alessandro Buffone
Giuseppe Tomassini
Fabio Rafanelli
Il M° Luigi Gnocchini
Regione Marche
Direttore Responsabile
Patrizio Paci
tel. 349 - 8346640
[email protected]
Sfogliando questo secondo numero de “Il cantar bene”, ci si rende immediatamente conto di quanta energia, forza, vitalità ruotano intorno al mondo della
musica corale. Concerti con orchestra, rassegne internazionali, concorsi nazionali per cori di adulti e di bambini sono ormai diventati un punto fermo e un
fiore all’occhiello delle iniziative culturali dell’intera regione. Ma ancor di più ci
si rende conto di quanto le Marche siano ricche di professionisti che hanno
scelto di mettere a disposizione della coralità le loro sensibilità e competenze.
La musica corale è spesso sinonimo di musica amatoriale, nel senso che viene
eseguita da chi ama la musica e sono i nostri maestri che, oltre alle conoscenze,
sanno trasmettere ai cantori quell’amore indispensabile per trasformare semplici
segni in bianco e nero in vibrazioni ed emozioni. Sono grato alla commissione
artistica dell’Arcom che ha fortemente voluto dar vita a questo giornale e a tutti
coloro che stanno contribuendo per la sua crescita.
Commissione Artistica
Comitato di Redazione
Il Presidente dell’Arcom
Luigi Gnocchini
Sindaci Revisori:
Aldo Coccetti
Nicoletta Sabatini
Vittoriano Gabrielli
Il Cantar Bene
Mario Giorgi
Mario Ciferri
Barbara Bucci
Cinzia Pennesi
Fabrizio Urbanelli
Francesco Santini
Simone Spinaci
Patrizio Paci
WWW.CORIMARCHE.IT
I membri del Consiglio Direttivo e della Commissione Artistica dell’ARCOM, partecipano al dolore che ha colpito il
consigliere Alessandro Buffone ed i suoi familiari per la
scomparsa del babbo Claudio.
L A B AC H E C A D E L L E P A RT I T U R E
IL PORTALE DEL CANTO POPOLARE
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