N um e r o 2 A RCO M A s s . Re g. C o ri Ma rc h i gi a n i A g o s to 2 0 1 3 I L C ANTAR B ENE Periodico trimestrale a cura della Commissione Artistica U N AU T U N N O R I C C O D I E VE N T I CO R A L I SOMMARIO: Il canto armonico 2^ Parte di Simone Spinaci Corale Cantando a cura della Redazione Il ricordo di Don Fernando Morresi 16 11 10 a cura della Redazione Scrittura musicale Finale - 2^ Lezione di Marco Anconetani 12 L’Angolo della Partitura Madrigale marchigiano di Emiliano Finucci L’educazione alla bellezza attraverso la musica 4 18 di Mario Giorgi Notiziario: • Requiem di G. Verdi • Rassegna Ripatransone • Il concorso di Fermo • Corso con Donati • Corimarche Porto S. Giorgio • Poliphonica Don Fernando Sono trascorsi tre mesi dall’uscita del primo numero della rivista online Il Cantar Bene. A tal proposito abbiamo ricevuto apprezzamenti anche da personaggi qualificati della coralità nazionale come Sante Fornasier, Alvaro Vatri, Francesco Barbuto e Gianni Vecchiati. Sinceramente avevamo qualche timore su cosa scrivere nel secondo numero, ma ci siamo immediatamente tranquillizzati quando abbiamo intravisto un autunno ricco di rubriche ed eventi come l’Incontro Polifonico di Fano, il Corimarche a Porto S. Giorgio, il Concorso di Fermo ed il Corso di Donati con tanto di coro laboratorio. Quindi una grande stagione per l’ascolto e per la formazione, occasione unica, per la coralità marchigiana, di confronto, di riflessione sui propri punti deboli, di studio e di lavoro. Questo deve essere lo spirito per crescere. In questo numero troviamo, oltre alle tante notizie, il doveroso ricordo di un grande per- sonaggio scomparso nel 1988 come Don Fernando Morresi che tanto ha dato alla coralità, soprattutto quella giovanile, creando un indotto che tuttora produce giovani cantori e tanto Cantar Bene. L’Angolo della Partitura è affidato ad Emiliano Finucci, abile a recuperare, trascrivere dalle chiavi antiche ed analizzare un antico madrigale marchigiano, mentre un saggio sull’educazione alla bellezza, attraverso lo studio della musica, ci è offerto da Mario Giorgi. Simone Spinaci riprende il discorso sul Canto Armo nico, iniziato nel primo numero della rivista, mentre Marco Anconetani propone la seconda lezione di scrittura musicale con Finale, inoltre la Redazione da spazio a qualche eccellenza marchigiana come la Corale Cantando, formazione maschile di Macerata e Giulio Fratini che si diverte nella costruzione di organi e clavicembali. Links utili sono a disposizione per facilitare l’attività dei cori, mentre nella parte finale troviamo notizie provenienti dalle regioni vicine e dal resto d’Italia, con l’elenco dei concorsi più importanti. Questa rivista vuole essere un contenitore a disposizione di tutti, quindi chiediamo maggiore collaborazione da parte dei maestri e presidenti dei cori iscritti, sia nel fornirci notizie sulla propria attività e perché no anche idee su possibili nuove rubriche. A tal proposito c’è il progetto di inserire nel periodico una pagina dedicata al corista, dove poter esprimere le proprie opinioni e proposte. Servirebbe a questo scopo una persona che faccia da tramite e raccogliesse il materiale per poi trasferirlo alla Redazione, mettendo a disposizione un indirizzo mail per essere contattato direttamente dai cantori marchigiani. Infine rendiamo omaggio ad un grande musicista che recentemente ci ha lasciato come Orlando Dipiazza, amico della coralità marchigiana. La Redazione Pa g in a 2 N um e r o 2 C A L E N DA R I O R E G I O N A L E 7 - 14 settembre - Fano 40° Incontro Internazionale Polifonico “Città di Fano” Organizzato dal Comune di Fano in collaborazione con il coro Malatestiano 8 - 15 settembre - Fano 7^ Accademia Europea per Direttori Organizzata da Feniarco in collaborazione con Europa Cantat e Arcom 7 - 14 settembre - ore 17.00 - 20.00 - Fano - Chiesa di San Pietro in Valle CUM CANTU POPULORUM UNIO Le voci dell’Incontro Un percorso fotografico e sonoro per raccontare la storia di quarant’anni di Festival Scriveteci per inserire i vostri eventi corali nel Calendario Regionale: [email protected] Venerdì 13 settembre - ore 18.00 – Fano - Chiesa di San Pietro in Valle VOCI IN VETRINA “Un Incontro durato quarant’anni” – Riflessioni, ricordi, testimonianze sull’Incontro Internazionale Polifonico “Città di Fano” Sabato 14 settembre - ore 11.00 – Fano - Centro storico FANO S'IN....CANTA Voci per la città Cori per le vie e tra la gente: uno spumeggiante matinée musicale per la gioia della città Sabato 28 settembre - ore 21.15 - Mercatello sul Metauro Chiesa San Francesco Rassegna Corale “Mille voci uno strumento” Coro Polifonico Malatestiano di Fano Coro Polifonico Icense di Mercatello Organizzata dal Coro Polifonico Icense di Mercatello Federico Vita Sabato 5 ottobre - ore 21.00 - Macerata Chiesa Sacro Cuore "Poliphonica" Don Fernando Morresi Organizzata dalla Corale Cantando 5 - 6 ottobre - Porto San Giorgio XXII edizione di Corimarche. Sabato 12 ottobre 2013 - ore 21.15 - Ascoli Piceno Teatro Ventidio Basso - Messa di Requiem G Verdi Domenica 13 ottobre - ore 16.30 - Ripatransone Chiesa Monumentale San Filippo Rassegna Corale Nazionale “Belvedere del Piceno” Organizzata dalla Corale Madonna di San Giovanni Sabato 19 ottobre - ore 21.30 - San Ginesio Auditorium S. Agostino Rassegna “Giulio Tallè” Organizzata dalla Corale Bonagiunta Pa g in a 3 N um e r o 2 Sabato 19 ottobre - Fermo il M° Lorenzo Donati condurrà un corso di perfezionamento per direttori e coristi che si concluderà con un concerto dei partecipanti uniti al coro laboratorio. Domenica 20 ottobre - Fermo 3° Concorso Corale Nazionale "Città di Fermo" Giuria: Marco Berrini, Aldo Cicconofri, Lorenzo Donati, Roberta Paraninfo, Dario Tabbia Organizzato del Coro Vox Poetica Ensemble con il patrocinio della Feniarco. Domenica 17 novembre - Loreto "Festa del corista" : sarà la data ufficiale dei festeggiamenti del 25°: tutti i coristi sono invitati alle ore 11.00 nella Basilica della S. Casa ad eseguire, alla presenza del Vescovo Delegato Pontificio, una nuova Messa che Padre Giuliano Viabile ha composto per l’occasione. 7 - 8 dicembre 2013 - Ascoli Piceno Concorso e Festival Nazionale Voci Bianche “IN...CANTO PICENO” Giuria: Nicola Conci, Mauro Zuccante, Aldo Cicconofri, Roberta Paraninfo, Mario Giorgi - Scadenza domande 15 ottobre 2013. Organizzato dal coro La Corolla Lunedi 23 dicembre - ore 21.00 - Altidona - Chiesa S. Ciriaco Natale Insieme - Organizzato dalla Corale Serafini Se volete essere aggiornati su eventi corali nazionali scrivete ad Ettore Sisino e chiedete di essere inseriti in mailing list: [email protected] Domenica 29 dicembre - ore 21.30 - San Ginesio Auditorium S. Agostino Concerto di fine d’anno - Organizzato dalla Corale Bonagiunta Gli eventi corali del calendario regionale sono pubblicati nella rivista: INTER CHOROS è online: www.corriereproposte.it - [email protected] UN MONDO PERFETTO DI LUIGI GNOCCHINI Democrazia, uguaglianza, pari opportunità, altruismo, rispetto per gli altri: un mondo perfetto, ideale, irrealizzabile forse, ma che assomiglia molto all’universo di chi fa musica e l’orchestra sembra essere il mondo perfetto dove tutti si rispettano, si sostengono, si aiutano, si integrano condividendo un unico grande progetto. Un mondo ideale dove ogni destra e ogni sinistra si uniscono, sfiorando, accarezzando, abbracciando il proprio strumento e collaborano per dar vita alla grande magia dei suoni. Non ci sono sopraffazioni, privilegi, diritti di pochi e il piccolo flauto non è succube dell’austero controfagotto così come il contrabbasso non si fa forte della sua mole per sovrastare il violino. Tutti uguali, tutti unici, tutti indispensabili. E mentre, seduto in mezzo a tanti, stai suonando il più bel tema della tua vita, lo lasci al caldo abbraccio di un altro strumento che lo riprende, lo sviluppa, lo modella e, se possibile, lo rende ancor più bello per restituirlo così, senza rimpianti, a chi saprà portarlo verso altre intense sonorità. E tu lì, di nuovo solo, che ti limiti a seguirlo da lontano, felice perché sai di essere parte indispensabile del tutto. Il direttore è il garante dell’equilibrio perfetto, ricorda agli uni di non eccedere e invita gli altri a non tirarsi indietro, a mettersi in gioco, a collaborare alla creazione, a colorare l’aria che li circonda. Ma è la musica che crea una sensibilità ideale in chi la suona e la ascolta o sono le donne e gli uomini che la accolgono, ad esserne dotati naturalmente? Nel dubbio avviciniamoci, entriamo nei teatri, nelle chiese, nelle piazze e in ogni luogo dove si fa musica e lasciamoci trasportare in questo mondo perfetto. http://interchoros .wordpress.com/ Pa g in a 4 L’ A N G O L O N um e r o 2 D E L L A PA R T I T U R A DI EMILIANO FINUCCI T U D O R M I E T A M O R V E G L I A P E R M I O DA N N O ELISEO GHIBELLINI 1520 CA – POST 1581 La trascrizione del madrigale «Tu dormi et Amor veglia per mio danno» si basa sullʼedizione a stampa di Antonio Gardano, il quale nel 1552 ristampò «IL PRIMO LIBRO DE MADRIGALI a Tre voci a Note negre» di Eliseo Ghibellini, già pubblicato nel 1551 da Girolamo Scotto. Lʼedizione del 1551 fa riferimento ad una precedente, oggi perduta, che, purtroppo, conteneva, come si evince dallʼintestazione del 1551 («Di Heliseo Ghibel il Primo Libro di Madrigali a tre voci a note negre novamente ristampati et redutti alla sua integrità...»), numerosi errori e imperfezioni di stampa tali da stravolgere le composizioni stesse. Lʼespressione «Madrigali a note negre» era intercambiale con i termini «madrigali chromatici» e «madrigali di misura di breve», in quanto in essi vi era una prevalenza di note nere (semiminime) e colorate (crome) piuttosto che di note bianche (brevi, semibrevi, minime). Giova ribadire che lʼespressione «madrigale cromatico» non si riferisce assolutamente allʼimpiego di alterazioni ma al semplice fatto che le note impiegate fossero di piccolo valore. La locuzione «Madrigali di misura di breve» infine, fa riferimento allʼindicazione di tempo utilizzata: il semicircolo (C)1 anziché il semicircolo traversato (). Il sistema notazionale impiegato nel Rinascimento era mensurale (c.d. notazione mensurale bianca) e la «mensura» è il rapporto metrico tra una nota e quella di grado immediatamente inferiore; infatti la stessa figura musicale, ad esempio una breve, poteva contenere due (breve imperfetta) o tre semibrevi (breve perfetta) senza che vi fosse un segno (come il punto di valore nel nostro sistema notazionale) che modificasse il valore della nota. Il «tempus» (tempo) è pertanto il rapporto tra breve e semibreve, la cosiddetta «mensura alla breve» cui fanno riferimento i madrigali a note nere. Ma occorre fare un ulteriore distinguo: nel tempo imperfetto alla breve (C), la breve rappresenta lʼunità di «tactus» (pulsazione), ossia si batte una semibreve in battere (depositio) ed una in levare (elevatio), ma, nei madrigali a note nere, lʼunità di pulsazione diventa la semibreve (una minima in battere ed una in levare). 1. Tale indicazione di tempo non va assolutamente confusa con il nostro 4/4 neanche nei secoli successivi a quello preso in esame nel contesto in oggetto. I l C a n ta r B e n e Pa g in a 5 D A “IL PRIMO LIBRO DE MADRIGALI A TRE VOCI” (STAMPATO DA ANTONIO GARDANO, VENEZIA 1552) Libri di madrigali a note nere furono pubblicati già a partire dagli anni ʼ40 del Cinquecento e la raccolta del Ghibellini si inserisce in questo filone. Sono, purtroppo, scarse le notizie biografiche relative ad Eliseo Ghibellini. Nacque ad Osimo (AN) attorno al 1520 e morì in Ancona probabilmente dopo il 1581, come si evince dallʼintestazione de «IL PRIMO LIBRO DE MADRIGALI A CINQUE VOCI DI HELISEO GHIBELLINI DA OSIMO Maestro di Cappella in la Chiesa della Rever. Compagnia del Santiss. Sacramento di Ancona. Nuovamente dato in luce. In Venetia Appresso Angelo Gardano MDLXXXI». Tale raccolta, peraltro, contiene anche il madrigale a cinque voci «Non si tosto sʼudì la ria novella» composto per commemorare la morte, avvenuta nel 1558, del re di Spagna Carlo V. Ghibellini è stato attivo per gran parte della sua vita nellʼItalia meridionale: a Napoli, come risulta dalle dediche di due sue pubblicazioni di musica a stampa, e, prima del 1565, a Messina in qualità di «Maestro di cappella» della cattedrale messinese. Il testo poetico, musicato dal Ghibellini nel madrigale sopra trascritto, è uno strambotto in forma dʼottava toscana (6 versi endecasillabi a rima alternata e gli ultimi due a rima baciata: ABABABCC) del poeta spagnolo Benedetto Gareth detto il Cariteo, ripreso e citato successivamente sia concettualmente sia testualmente in altri strambotti composti nello stesso modo. Ad esempio, nel Libro Sesto delle Frottole, pubblicate a Venezia nel 1505 da Ottaviano Petrucci da Fossombrone, si trova un componimento di Serafino Aquilano che inizia con «Tu dormi, io veglio et vo spargendo i passi»; in «Tenori e contrabassi intabulati col sopran in canto figurato per cantar e sonar col lauto libro primo. Franciscus Bossinensis opus», stampato sempre dal Petrucci nel 1509, è contenuta una frottola di Bartolomeo Tromboncino intitolata «Tu dormi, io veglio ala tempesta e vento». Riportiamo i tre testi: Tu dormi, et Amor veglia per mio danno, né cessa d’abrusarme un sol momento; tu dormi reposata, et senza affanno, et io, cantando, piango et mi lamento; tu dormi lieta et io, lasso!, m’affanno in dimostrarti il mal che sempre sento; tu dormi un cheto, ameno et dolce sonno et gli occhi mei serrare non si ponno. [Benedetto Gareth, detto il Chariteo - E. Ghibellini] Tu dormi, io veglio ala tempesta e vento su la marmorea petra di tua porta. Tu dormi, io veglio e con amaro accento ognor chiamo pietà che è per me morta. Tu dormi, io veglio con grave tormento, né trovo al mio penar chi me conforta. Tu dormi riposata senza affanno e gli occhi miei ser[r]ati mai non stanno. [Anonimo - B. Tromboncino] Tu dormi, io veglio et vo spargendo i passi et tormentando intorno ale tuo mura. Tu dormi e ’l dolor mio [re]sveglia i sassi et fa per gran pietù la luna obscura. Tu dormi, tu, ma non questi ochi lassi, dove el sonno a venir non se asicura. Per che ogni cosa da mia mente fuge, salvo la inmagin tua che me [de]struge. [Serafino Aquilano - Anonimo] Il M° Emiliano Finucci I tre strambotti, strutturalmente e lessicalmente simili, riprendono ed evidenziano immagini poetiche del Petrarca che sono formulate attraverso lʼantitesi «tu dormi» e «io veglio». Inoltre, sotto il profilo melodico, si possono segnalare identiche formule dʼintonazione. Occorre, tuttavia, precisare che, mentre lʼintonazione melodica del Tromboncino rappresenta una delle formule melodiche standard con la quale si era soliti cantare lʼottava, tanto è vero che nellʼApografo Miscellaneo Marciano si trova uno strambotto in forma di dialogo («Gli è pur cocente ʼl fier desir chʼò in core»), simile a quello del Tromboncino, nel madrigale del Ghibellini, il compositore cita melodicamente le linee del Tromboncino. Pa g in a 6 N um e r o 2 Gli esempi che seguono chiariscono le affinità melodiche tra la frottola di Tromboncino e il madrigale di Ghibellini [Apografo Miscellaneo Marciano] [Franciscus Bossinensis, intavolatura di liuto] [Bartolomeo Tromboncino] [Eliseo Ghibellini] Per quanto riguarda la trascrizione abbiamo preferito mantenere integri i valori e il segno del «tactus» originali ed abbiamo, invece, aggiunto le moderne stanghette di battuta delle quali lʼesecutore non deve assolutamente tenere conto ai fini interpretativi ed esecutivi in quanto esse costituiscono esclusivamente uno strumento per facilitare il controllo verticale della partitura. Le alterazioni non presenti negli originali (la c.d. «musica ficta») sono state poste sopra le note; quelle racchiuse entro parentesi tonde sono dei suggerimenti. Le parole del testo indicate negli originali con lʼabbreviazione «ij» sono poste tra parentesi quadre. La nota conclusiva (longa ultramensuram) è stata trascritta con una semibreve coronata. Per ulteriori chiarimenti si rimanda ai testi citati nella bibliografia. BIBLIOGRAFIA - WILLI APEL (1984), La notazione della musica polifonica dal X al XVII secolo, a cura di P. Neonato, Firenze, Sansoni Ed. - MARGARET BENT (2002), Counterpoint, composition, and musica ficta, London, Routledge. - ANNA MARIA BUSSE BERGER (2002), Mensuration and proportion signs, Oxford, Clarendon Press. - KAROL BERGER (1987), Musica Ficta, Cambridge University Press. - LUCIA BOSCOLO (2006), Frottole Libro Septimo, Cleup editrice. - BENVENUTO DISERTORI (1964), Le frottole per canto e liuto intabulate da Franciscus Bossinensis, Milano, Ed. Ricordi. - LUCIA FAVA (2010), Musica e musicisti ad Ancona nel XVI secolo, Lucca, Libreria Musicale Italiana. - GEORGE HOULE (2000), Meter in music, 1600-1800 - Performance, Perception, and Notation, Bloomington & Indianapolis, Indiana University Press. - FRANCESCO LUISI (1979), Apografo miscellaneo marciano, Venezia, Ed. Fondazione Levi. - MARY S. LEWIS (2005), Antonio Gardano, Venetian Music Printer 1538-1569, Volume 2 (1550-1559), New York e Londra, Routledge. - NICHOLAS ROUTLEY (1985), A practical guide to musica ficta, in Early Music, volume 13, Oxford University Press. Pa g in a 7 N um e r o 2 Pa g in a 8 N um e r o 2 Pa g in a 9 N um e r o 2 Pa g in a 10 N um e r o 2 DON FERNANDO MORRESI U N A V I TA N E L C A N T O C O R A L E “Signore noi sin cà” Don Fernando Morresi nasce a Macerata il 27 maggio 1934. Rimasto orfano di padre in tenera età, cresce nell'Istituto San Giuseppe della stessa città, dove la mamma Natalina trova ospitalità e lavoro. Compie gli studi medi, ginnasiali e liceali presso il Seminario Vescovile di Macerata e viene ordinato sacerdote il 2 aprile 1960.Si specializza in Canto gregoriano nel 1961 presso la Fondazione "G. Cini" di Venezia e si diploma in Musica corale e Direzione di coro al Conservatorio "F.E. Dall'Abaco" di Verona. Consegue il compimento medio di Organo e Composizione organistica al Conservatorio "G.Rossini" di Pesaro, ma non può diplomarsi per la concomitanza di incarichi parrocchiali.. Supera l'esame di abilitazione all'insegnamento della musica ed ottiene la cattedra sia presso gli istituti medi superiori sia in quelli inferiori. Opta per i secondi, ed insegna in varie scuole, pubbliche e private, della provincia. Per molti anni è alla Media statale "D. Alighieri" di Macerata.Nel 1960 fonda il coro dei Pueri Cantores Zamberletti. Nel 1976 fonda il Coro Sibilla della Sezione Cai di Macerata. Dirige per molti anni il Coro della Cattedrale di Macerata. Per vari anni è responsabile musicale come membro del Direttivo della Federazione Nazionale dei Pueri Cantores. E' incaricato per la musica sacra nella Diocesi e promotore ed animatore appassionato dell'Istituto diocesano di musica sacra di Macerata. Muore a Macerata il 22 marzo 1988. Queste brevi ed incomplete note biografiche non riescono a porre nella giusta evidenza il ruolo avuto da Don Fernando nel dare impulso ai gruppi corali marchigiani. I Pueri Cantores "D. Zamberletti" di Macerata hanno costituito il germoglio fertile, da cui sono nati e si sono sviluppati numerosi cori, molti dei quali tuttora in attività. Il rinnovamento della stessa Federazione Nazionale dei Pueri Cantores si deve anche all'iniziativa di Don Fer- nando che, insieme a pochi altri maestri di coro, ne ha voluto la radicale riforma. Ancora oggi la Federazione rappresenta un saldo riferimento per tutti i cori affiliati. Le doti del musicista si sono mostrate, oltre che nel gesto elegante del direttore di coro, nella ricerca del patrimonio musicale popolare (si ricordi al riguardo il volume "Voci dalla Sibilla") ed in composizioni originali, molte delle quali di ispirazione mariana. Scriveva don Fernando: "Vale la pena di spendere una vita per il nobile ideale del canto, per educare con la voce l'animo del fanciullo". I l C a n ta r B e n e Pa g in a 11 L A C O R A L E C A N TAN D O D I M AC E R ATA FEDELE TESTIMONE DEL CANTAR BENE Nel Natale del 1991, 14 ex pueri cantores, diretti da Gianluca Paolucci decisero di tornare a cantare nacque così la Corale Cantando di Macerata. Perché Cantando???? Perché cantando si sono conosciuti: “Siamo ex Pueri, orgogliosamente. Tutti abbiamo cantato nel coro dei Pueri Cantores di Macerata. Crescendo, abbiamo smesso, a causa dei sempre crescenti impegni che porta la vita. Ma in noi è rimasto sempre un desiderio grande, spesso malcelato, comunque urgente, di tornare a cantare. Se ci troviamo dunque ancora insieme, non è per ricordare i bei tempi andati, ma per creare qualcosa di nuovo, per avere la possibilità di crescere insieme, d’ arrabbiarci, di mandarci a quel paese, se necessario, di scherzare e, se c’è bisogno, come, purtroppo già è successo, di piangere insieme: e tutto questo ci piace farlo, appunto CANTANDO. E’ questo il nostro “minimo comun denominatore” che ci dà la gioia di ritrovarci insieme per fare le prove con il nostro maestro Gian Luca. E per questo dono possiamo soltanto ringraziare Don Fernando Morresi, che tanto pazientemente ci ha istillato, goccia dopo goccia, tutto il suo amore per il canto. A lui rivolgiamo il pensiero, in questa nostra avventura: ci accompagni il suo insegnamento e…. perché no? Ci assista sempre la sua “ugola” nei passaggi canori più difficili! Il coro si è esibito in diverse città italiane, con numerose presenze a manifestazioni di rilevanza nazionale, proponendo con la giusta vocalità ed espressività le storie di ispirazione popolare del celebre compositore veneto Bepi De Marzi, amico e grande estimatore del coro. I cantori maceratesi eseguono con gusto anche composizioni sacre e polifoniche, armonizzazioni di brani rock, blues e pop in genere. Diciamo che chi investe nel suono, impostato per il gregoriano, può permettersi di cantar bene di tutto. www.coralecantando.com Info: 0733/202603 I l C a n ta r B e n e Pa g in a 12 SCRITTURA MUSICALE FINALE - 2^ LEZIONE DI MARCO ANCONETANI Corso basato sulla versione 2010 in inglese, con la collaborazione di Padre Giuliano Viabile Lo “Speedy Entry” Tool Con un po’ di pratica, questo metodo di "digitare musica" può diventare estremamente rapido e preciso. Clicca lo “Speedy Entry Tool” Apparirà lo “Speedy menu”. Assicurati che non ci sia nessun segno di spunta su “Use MIDI Device for Input” nello Speedy menu. In caso contrario clicca sul commando per togliere il segno di spunta. Clicca sulla prima battuta in cui vuoi inserire la musica. Apparirà la casella di editing. Usa i tasti freccia sù/giù per muovere il pitch crossbar, e i tasti freccia sinistra/destra per muovere l’insertion bar. Usa I tasti freccia per posizionare il cursore all’altezza desiderata. Premi un tasto numerico (corrispondente al valore ritmico) per creare una nota. (Ricorda che il tasto “Bloc Num” deve essere attivato). Tieni premuti Ctrl e Shift e un tasto numerico per creare una pausa. I comandi della tastiera per lo Speedy Entry Pa g in a 13 UN N um e r o 2 OTTIMO SUSSIDIO PER CHI INIZIA A SCRIVERE MUSICA SU COMPUTER 1) Per aggiungere una nota ad un accordo, posizionare la crossbar all’altezza desiderata e premere invio. È possibile anche fare doppio clic dove si desidera che appaia la nuova nota. 2) Per rimuovere una nota, un accordo o una pausa, posizionare la insertion bar su di essa e premere CANC. Per rimuovere una singola nota di un accordo, posizionare sia l’insertion bar che la pitch crossbar) sulla testa della nota e premere il tasto “backspace” o shift-delete. 3) Per trasformare una pausa in una nota, posizionare la insertion bar su di essa, posizionare la crossbar all’altezza desiderata e premere invio. Questo metodo può anche essere usato per aggiungere una nota a un accordo esistente. È possibile trasformare una singola nota (non un accordo) in una pausa premendo backspace. 4) Per spostare una nota o una pausa in orizzontale, trascinare verso sinistra o verso destra. Premere il tasto Maiusc durante il trascinamento per evitare di trascinare accidentalmente la nota o su o giù. 5) Per spostare una pausa in verticale, trascinarla verso l'alto o verso il basso. 6) Per spostare una nota verticalmente, trascinare verso l'alto o verso il basso. Premere il tasto Maiusc durante il trascinamento per evitare di trascinare accidentalmente la nota o la pausa orizzontalmente. Se si desidera spostare un intero accordo verso l'alto o verso il basso, fare doppio clic su di esso, al secondo clic, tenere premuto il pulsante del mouse e trascinare verso l'alto o verso il basso. 7) Per nascondere una nota o una pausa, posizionare la insertion bar su di essa e premere la lettera O o il tasto H. Premere di nuovo il tasto O per visualizzare la nota o la pausa di nuovo. 8) Per “flippare” una stanghetta, premere il tasto L. Questo processo blocca la stanghetta verso l'alto o verso il basso, in modo che non sia più libera di capovolgersi se, per esempio, la nota viene trasportata. Per ripristinare la nota al suo status originale di "flippabile", premere Ctrl-L. 9) Per alzare una nota di semitoni, posizionare sia la insertion bar e la crossbar su di essa e premere il tasto più (+). Il tasto meno (-) abbassa la nota di un semitono; entrambi i tasti si applicano solo alterazioni di una nota esistente, e non spostano la nota più in alto o più in bassa sul pentagramma. È possibile aggiungere fino a sette diesis o bemolle ad una nota. 10) Per nascondere un’alterazione , posizionare sia la insertion bar che la crossbar su di essa e premere il tasto asterisco (*). Se non viene visualizzata alcun alterazione, il tasto asterisco forza il programma a visualizzare un’alterazione “di cortesia”, per aggiungere le parentesi, premere il tasto P. Se hai nascosto un’alterazione, premere di nuovo il tasto asterisco per visualizzarla di nuovo. I l C a n ta r B e n e FINALE - 2^ Pa g in a 14 LEZIONE 11) Per unire o separare un gruppetto di crome o semicrome ecc , posizionare la insertion bar sulla seconda nota del gruppetto e premere il tasto B o slash (/). 12) Per legare le note, posizionare la insertion bar sulla prima nota e premere T. Per legare le note precedenti, premere "Ctrl-T". 13) Per aggiungere un punto a una nota, posizionare la barra di inserimento sulla nota e premere (.) (punto del tastierino numerico). 14) Per passare alla battuta successiva, premere il tasto parentesi quadra chiusa (]). Premendo la staffa sinistra ([) tasto sposta il telaio di modifica alla misura precedente. Premere la freccia verso il basso passaggio per scendere di un personale, o shift-freccia per spostarsi di una riga. 15) Utilizzare Ctrl-numero per immettere una serie di gruppi irregolari (ctrl+3 inserisce una tripletta ecc.). 16) Il numero premuto verrà visualizzato nell'angolo in basso a sinistra della cornice di modifica. Il numero del gruppo irregolare, se presente, verrà visualizzato nell'angolo superiore destro del riquadro di modifica. 17) Inserisci le note del gruppetto come le altre. Nella prossima lezione vedremo come aggiungere alla partitura i segni di espressione. Si può scaricare gratuitamente il font da istallare sul PC, per usarlo con Sibelius o con Finale: http://antigua.giacomaster.com/ Pa g in a 15 N um e r o 2 MISCELLANEA www.anonimafrottolisti.it Giulio Fratini Musicista abile costruttore di organi e clavicembali Sin da piccolo scopre la sua passione per l’Organo e per la musica antica in genere. Frequenta il Conservatorio G. B. Pergolesi di Fermo, nelle classi di Oboe con il M° Renato Paparelli, Composizione con il M° Italo Vescovo, Clavicembalo e Basso Continuo con il M° Adriano Dallapè ed Organo con il maestro Simonetta Fraboni nella cui classe ha terminato il proprio corso di studi conseguendo la laurea triennale di I livello in Organo. Nonostante la sua formazione sia da organista trova presto la sua perfetta dimensione musicale come clavicembalista e continuista ed è proprio in questa duplice veste che ha ottenuto le sue maggiori soddisfazioni artistiche. Attivo anche nell’ambito della musica vocale, canta come controtenore nel Vox Poetica ensemble di Fermo e dirige dal 2006 il coro Santa Maria e san Pietro di Pedaso Parallelamente allo studio della musica ha da sempre coltivato un profondissimo interesse per l’organologia a tutto campo che lo ha spinto sia ad essere attivo come studioso di fatti ed oggetti organologici, sia ad intraprendere un’attività pratica di costruttore di strumenti; dal suo laboratorio di Porto San Giorgio, dove lavora insieme a Pierpaolo Pallotti, sono già usciti numerosi strumenti ad arco e a tastiera; in questo periodo sta' lavorando ad un organo regale e ad una copia del cembalo C. Grimaldi del 1703 conservato al Museo della musica di Parigi: quest’ultimo strumento è stato utilizzato nel 2009, dall’Accademia di musica Antica di Rovereto per il Premio Bomporti presieduto dal M° Enrico Gatti. Tra i progetti c’è la costruzione di un organo con canne aperte in legno di cipresso per l’esecuzione del basso continuo nel repertorio rinascimentale e barocco italiano, un organo a cassapanca a tre registri e un cembalo copia da Mietke a due tastiere. Pa g in a 16 N um e r o 2 L’ E D U C A Z I O N E ALLA BELLEZZA AT T R AV E R S O L A M U S I C A DI MARIO GIORGI Cosa significa educare? L’etimologia del termine latino rimanda ad un processo che guidi l’individuo sempre più “fuori dal sé”, vale a dire un percorso di apertura che permetta alla personalità di sviluppare ed esternare le sue potenzialità. In riferimento a questa apertura è evidente che essa si può riferire ai due sensi:\ del lasciar entrare e del lasciare uscire. Se penso ad un fiore che sboccia posso immaginare che lasci uscire il suo profumo e lasci vedere la bellezza dei suoi petali, ma anche che accolga gli insetti che diffonderanno il suo polline fecondo. Educare è quindi guidare al riconoscimento dell’altro dal sé ma anche riconoscimento del sé e sua proiezione verso l’altro. Quale funzione svolge la musica all’interno di questo processo? Fin dall’antichità, la musica è stata ritenuta capace di “smuovere le forze più intime e nascoste” dell’uomo, al punto che, nel mito di Orfeo, il protagonista con il flauto riusciva a trascinare gli alberi e gli animali al suo passaggio. Sempre gli antichi (Platone, Il Simposio, la bellezza come espressione di “armonia” e di dovere fondamentale da parte dei formatori e di coloro che hanno potere decisionale sulle proposte culturali (scuola, mezzi di comunicazione di massa, case discografiche, organizzatori di eventi culturali, concerti, spettacoli teatrali, culturali): la sana reinterpretazione del patrimonio culturale, ereditato del passato, costituisce la radice fondamentale per qualsiasi progresso futuro in cui la società attuale è chiamata ad investire. Privando le nuove generazioni della possibilità di fruire della bellezza del loro passato si costituiscono le basi per il futuro “nulla”. Far conoscere le radici della nostra cultura ai giovani è dignitosamente impegnativo dato che gli educatori devono essere profondamente immersi nella cultura di appartenenza, padroneggiarla in modo tale da attualizzarla attraverso metodi pedagogici non meccanici ma vitali che sappiano rendere l’eternità del passato al cospetto del presente. Far questo è difficile perché presuppone un “formazione costante dei formatori” e autentica fede nel proprio compito. L’unica economia possibile nel campo della cultura e dell’educazione è quella in vista della eternità, laddove la bellezza delle anime è più preziosa di quella del corpo) sostenevano che alcuni modi musicali fossero etici ed altri meno attribuendo alla musica la capacità di influire profondamente sull’animo umano volgendolo al bene o al male; Aristotele (Etica Nicomachea) differenziandosi da Platone affermava pragmaticamente che la bontà non era da ricercarsi nell’eticità dei modi quanto nella loro efficacia (l’”affetto”). Nell’età barocca la “teoria degli affetti” giunse a determinare un vero vocabolario musicale che corrispondesse ad altrettanti stati d’animo suscitabili nell’ascoltatore. La musica costituisce la “voce” dell’energia vitale che permea l’universo, l’arte che ne interpreta il respiro, il ritmo, il suo divenire: la musica è un’arte del Quadrivium, una “scienza matematica” come l’astronomia, l’aritmetica e la geometria. La fruizione individuale è solo una parte dell’esperienza musicale. La pratica musicale, soprattutto quella d’insieme, rappresenta un’esperienza unica ed irripetibile di condivisione con l’altro, una specie di “viaggio collettivo” verso un’altra dimensione, nella quale quasi magicamente le forze dei singoli si uniscono sinergicamente per realizzare, un’armonia appunto, non solo musicale ma più profondamente umana. Come poter rinunciare a qualcosa di simile? Come rimanere insensibili di fronte ad essa? Shakespeare affermava nel Mercante di Venezia: […] Guardati dall’uomo insensibile alla musica i suoi sentimenti sono oscuri come l’Erebo […]. Ma detto questo, a quale musica volgersi? I modelli televisivi e mediatici parlano ai giovani e offrono proposte. La loro caratteristica è di porsi in una logica di mercato: se il “prodotto” piace, funziona, questo si fa vendere ed è bello e buono. Questa logica è estremamente pericolosa perché priva le nuove generazioni di tutte le opportunità di cui avrebbero bisogno di fruire, dirottandole su quelle più convenienti. la legge di mercato non risponde alla regola educativa; la convenienza in questo caso non è solo economica, nel senso finanziario del termine, ma in questa distorta visione si abdica risparmiando sul I l C a n ta r B e n e LA Pa g in a 17 BELLEZZA SALVERÀ IL MONDO formazione armonica della personalità umana, e qui torniamo ad un concetto proprio della scienza musicale. L’utilità economica e culturale non coincide con quella finanziaria e di mercato, anzi spesso è opposta: ciò che è economico, dal punto di vista educativo e culturale,è dannoso sotto quello finanziario e di mercato. In assenza di questo fondamentale processo di formazione, per la pigrizia culturale di chi ne ha responsabilità, si è elevato a cultura il sottoprodotto culturale; il risultato di questo fenomeno insano, invece di elevare i “fruitori”, ha portato ad abbassare l’offerta. La formazione del gusto non è qualcosa di episodico o spontaneistico. Secondo Platone l’uomo è naturalmente tendente alla ricerca della bellezza e con essa egli seleziona il suo gusto. Si pensi alla paideia, cioè alla concezione dell’educazione come formazione alla virtù. Parimenti il bambino è istintivamente proteso verso il bello: questo è pero solo l’inizio. Egli va costantemente indirizzato a comprendere le motivazioni di una scelta discriminata a dispetto di un’altra; se questo non avviene diventerà un adolescente in balia della “logica del branco” gestito dai persuasori del marketing e si adeguerà a ciò che fanno gli altri, uniformandosi alla moltitudine e necessariamente determinando una propria effettiva spersonalizzazione: si abituerà a comprare ciò che non conosce senza riflettere sulle proprie scelte, sarà soddisfatto perché ha fatto degli acquisti ma non ne saprà il motivo, non eserciterà la prerogativa del suo essere un uomo, quella di possedere la capacità di scegliere consapevolmente. Le giovani generazioni sono estremamente interessate a conoscere il bello e la sua eternità; non corrisponde al vero quando si afferma che il giovane è refrattario alla cultura e alle opere del passato; è’ fondamentale però cominciare per tempo la sua educazione affinché si orienti correttamente nella propria crescita e sappia riconoscere i segni della bellezza fin dalla tenera età. Il bambino vuole conoscere solo ciò che ama. Conoscere l’arte e la musica equivale per il bambino ad amarla. Egli può amare qualcosa solo attraverso l’a more verso un altro essere umano trasferendo il suo amore per il proprio maestro a ciò verso cui il maestro stesso lo indirizza perché crede nel suo esempio. Da qui l’esigenza imprescindibile di avere dei maestri che sappiano ciò che insegnano e che lo facciano amando l’oggetto del loro insegnamento. Diversamente avremo le distorsione educative che generano involuzione e declino della società. Se un maestro non sa ciò che insegna può insegnare ciò che è brutto o cattivo. Se insegna senza amare ciò che insegna non sarà capace di interessare i suoi allievi generando indifferenza anche se l’oggetto del suo insegnamento fosse buono e bello. Chiudendo il cerchio del discorso possiamo affermare che l’educazione al bello come processo di apertura del sé avviene in gran parte come risveglio alla voce del Maestro. Una voce che chiama, incoraggia, corregge e comprende con dolcezza o con severità ma sempre con amore ed indirizzata alla valorizzazione. Il compito da svolgere è di enorme portata psicologica e sociale ed equivale ad una nuo- alfabetizzazione culturale, stavolta, però, impostata su un piano più qualitativo ed educativo. Una sfida in cui, come in tutte le avventure, c’è bisogno di pionieri e testimoni che guidino e che sappiano indicare la strada da percorrere. Il cammino è già cominciato. Il M° Mario Giorgi Pa g in a 18 N um e r o 2 IL CANTO ARMONICO 2^ PARTE Nella prima parte di questo breve saggio abbiamo esaminato le caratteristiche e le peculiarità del Canto Armonico, tracciando una panoramica sintetica circa le possibilità che questa interessante tecnica vocale può offrire al singolo cantore. A questo punto, si impone di analizzare come il Canto Armonico possa essere calato concretamente nella quotidianità della pratica corale quale ulteriore strumento per conseguire risultati artistici sempre migliori e nuovi. Partiamo innanzitutto da un dato di fatto: l’utilizzo del Canto Armonico, ormai da diversi anni, si sta sempre più diffondendo nel mondo corale e non è certamente infrequente imbattersi in formazioni corali o gruppi vocali da camera che si producono in performance “armonicali” di grande fascino sonoro e dagli impasti densi e cangianti che neppure le più sofisticate procedure di trattamento elettroacustico del suono sono in grado di riprodurre, almeno con lo stesso grado di verità e credibilità. Il Canto Armonico, pertanto, pur restando ancor oggi una dimensione “di frontiera” della vocalità, DI è entrato a pieno titolo a far parte del mondo corale e sarebbe, a mio avviso, un grave errore considerarlo come una sorta di approccio vocale esoterico confinato ad una visione di tipo extra-colto della musica e comunque lontano dalla realtà che ciascuno di noi vive nel fare musica. Fatte queste doverose premesse, vediamo concretamente come un direttore di coro, anche non esperto di Canto Armonico, potrebbe avvalersi di questa tecnica in modo semplice ed intuitivo. Una prima interessante possibilità è rappresentata dall’utilizzo degli armonici nella fase di riscaldamento del coro, prima della prova o del concerto. Si dispongono in cerchio i cantori, alternando per quanto possibile voci maschili e voci femminili e cercando di coprire il perimetro della sala in cui si svolgerà la prova o si terrà il concerto, quasi a voler interiorizzare idealmente e collettivamente tutto lo spazio acustico a disposizione. Il direttore si dispone al centro di questa circonferenza “cantante” per pilotare e controllare gli esercizi vocali proposti. Iniziando da un suono medio-basso della tessi- SIMONE SPINACI tura vocale, si parte da un’ emissione a bocca chiusa sulla “m” - preferibilmente partendo da sezioni a voci pari (solo voci femminili o solo voci maschili) - e si chiede ai coristi di sostenere quel suono per qualche minuto con una vocalità non impostata e il più naturale possibile. I cantori temporaneamente silenti, non dovranno distrarsi ma, al contrario, partecipare attivamente ascoltando con attenzione cosa succede. Dalla “m” tenuta, il direttore chiamerà via via le cinque vocali, ciascuna delle quali sarà sostenuta dai cantori per alcuni minuti. Tutto il procedimento durerà almeno 15’/20’ minuti e si sostanzierà in una sorta di rito collettivo in cui verrà condivisa una vera e propria metamorfosi sonora e percettiva: come in un mantra, quel suono lungo, apparentemente fisso e immobile, dischiuderà la potenza e la meraviglia delle proprie componenti parziali che renderanno quello stesso suono più ricco e multiforme. Va da sé che i tempi per arrivare a questo tipo di percezione sono assolutamente soggettivi e pertanto si potrebbe suggerire ai cantori di segnalare visivamente il momento in cui il proprio orecchio riesce ad individuare alcuni armonici (ad esempio portando il palmo di una mano sul torace) in modo tale da giungere a un punto in cui si sarà certi che tutti abbiano raggiunto la stessa meta sensoriale. Ci si può sbizzarrire, in seguito, utilizzando il medesimo procedimento su due suoni a diversi intervalli (ad esempio una quinta giusta, una seconda maggiore, ecc.) oppure semplici clusters diatonici a quattro o più suoni, mescolando le vocali, per risultati sempre nuovi e sorprendenti. Si può condividere o meno questo tipo di approccio al riscaldamento del coro ma vorrei richiamare l’attenzione dei più scettici sui seguenti aspetti rilevanti: - un riscaldamento così concepito favorisce l’attenzione e la concentrazione dei cantori essendo focalizzato sul suono e su un concetto dinamico di percezione; a pensarci bene, capita spesso di constatare come i vocalizzi tradizionali di impronta belcantistica (basati su frammenti di scala o su arpeggi e solitamente trasportati per semitoni I l C a n ta r B e n e I Pa g in a 19 SEGRETI DI UNA PARTICOLARE TECNICA VOCALE lungo tutta la estensione vocale dei diversi registri), siano eseguiti in modo meccanico quasi fossero una routine priva di una finalità precisa - e portino, nel migliore dei casi, a un affaticamento vocale del coro ancor prima di iniziare la performance; - il tenere un semplice suono, evitando vocalizzi articolati e tecnicamente troppo complessi, diminuisce il rischio insidioso di inutili e a volte dannose tensioni muscolari che possono interferire sull’ equilibrio dei meccanismi fonatori, e pone il singolo cantore in una situazione di estrema rilassatezza che gli facilita anche un utilissimo check-up delle proprie condizioni fisiche e posturali (allineamento testacollo-schiena, spalle abbassate e rilassate, posizione della laringe, appoggio del suono, ecc., ecc.) a cui spesso non si presta alcun tipo di attenzione; - l’abituarsi ad individuare gli intervalli creati dai suoni armonici rispetto al suono fondamentale crea, con l’andare del tempo, una familiarità con le intonazioni naturali aprendo così, almeno su un piano meramente potenziale, scenari molto sti molanti: immaginiamo che a una sezione del coro sia affidata la terza di una triade maggiore che conclude una cadenza intermedia o conclusiva di un mottetto rinascimentale; ebbene, proprio l’orecchio di quei cantori che per lungo tempo si è allenato a percepire il quinto armonico della serie (ad esempio un mi se il suono fondamentale è un do) porterà gli stessi ad intonare un mi più “corto” rispetto a quello del pianoforte (cioè una terza maggiore naturale e non temperata). In merito a questo punto, sono da ritenersi più che legittime tutte le perplessità del caso. A prescindere dal fatto che molti direttori preferiscono comunque intonazioni temperate anche nella esecuzione del repertorio antico, risulta difficile da credere che il cantore “medio” possa arrivare a una così sofisticata e fine sensibilità “intonativa” attraverso un procedimento tutto sommato indiretto e inconsapevole. Diciamoci la verità: quanto spesso i direttori di coro si son dovuti accontentare di una intonazione “mediamente dignitosa” dopo infinite ed estenuanti ripetizioni dello stesso passaggio musicale? Ragion per cui non sembra credibile che il proprio coro possa addirittura acquisire la capacità di discernere tra intervalli naturali e intervalli temperati. Tuttavia, la sola idea che con l’andar del tempo ciò possa succedere, ha di per sé un grande fascino e comunque ci induce a riflettere su un argomento di grande complessità per il quale, nel corso dei secoli, si sono utilizzati fiumi di inchiostro e si sono alimentati infuocati dibattiti che in questa sede non è possibile approfondire. Un altro importante aspetto da prendere in considerazione riguarda l’utilizzo del Canto Armonico nell’ambito del repertorio corale. Si possono individuare due approcci ben distinti: - brani nei quali è lo stesso compositore a richiedere al coro la emissione di armonici con modalità più o meno definite, all’interno della struttura della composizione (e ciò riguarda essenzialmente il repertorio contemporaneo); - ricorso al Canto Armonico per la esecuzione di brani in cui, pur non essendo previsto previsto né dal compositore né da prassi esecutive consolidate l’ uso degli armonici, questo rappresenta comunque una possibilità interpretativa per il direttore, che può tentare così di far brillare di una luce rinnovata il pezzo su cui sta lavorando, travalicando consapevolmente i confini imposti dal rigore della filologia o dalla prassi corrente. Esistono ormai numerosi esempi di letteratura corale in cui l’utilizzo del Canto Armonico entra in gioco; sarebbe tuttavia impossibile, oltre che inutile, tentare di tracciare un elenco completo delle opere scritte dai compositori, noti e meno noti, sparsi in ogni parte del mondo. Mi limiterei a citare due esempi che, pur ponendosi al di fuori delle possibilità tecnico -esecutive di un coro amatoriale, dovrebbero rappresentare un riferimento imprescindibile per chiunque voglia avvicinarsi al mondo del canto armonico ed in particolare a quello che ha in qualche modo “contaminato” la cultura musicale occidentale.. Il primo esempio riveste un’importanza storica perché costituisce in assoluto il primo caso in cui un composi- I l C a n ta r B e n e Pa g in a 20 SEGUE - I SEGRETI DEL CANTO ARMONICO re abbia concepito un’opera vocale a cappella interamente strutturata sulle armoniche vocali che i cantantiesecutori sono chiamati a produrre. Stiamo parlando di Stimmung (1968), per sei voci, del compositore tedesco Karlheinze Stockhausen (1928-2007), opera suddivisa in cinquantuno sezioni distinte, il cui testo è costituito dai nomi di alcune divinità appartenenti alle più svariate civiltà e culture (atzechi, Grecia antica, aborigeni, ecc.) e al cui interno i singoli cantori devono rendere gradualmente audibili gli armonici del suono fondamentale cantato, manipolando continuamente la posizione delle labbra e della lingua. Una volta raggiunta la piena “identità” del modello melodico armonicale eseguito, un cantore “leader”, ricorrendo ad un complesso sistema di segnali, condurrà tutti gli altri cantori verso la sezione successiva, in cui un armonico del precedente modello melodico diverrà a sua volta suono fondamentale con cui viene introdotta una nuova serie armonicale, e così via fino alla sezione conclusiva. Questo innovativo procedimento di scrittura mu- sicale di tipo circolare, conferisce al pezzo una notevole forza evocativa che cattura immediatamente l’attenzione dell’ascoltatore portandolo con un procedimento quasi ipnotico verso nuovi orizzonti sensoriali e percettivi. Per usare le parole dello stesso compositore: “[…] niente di orientale, niente di filosofico: solo due bimbi, una piccola casa, silenzio, solitudine, notte, neve, ghiaccio: puro miracolo! […]. L’altro importante esempio che mi sembra doveroso citare è la messa pro defunctis denominata Chrisalid Requiem – Requiem for a Millennium (1999) del compositore-performer statunitense Toby Twining (1958), commissionata da un festival olandese per le celebrazioni legate alla fine del millennio. E’ un pezzo che richiede capacità vocali straordinarie e un controllo assoluto degli armonici, che devono essere prodotti in punti precisi del tessuto armonico e all’interno di intricate combinazioni di ritmi dispari. Non solo: le linee melodiche e i rapporti intervallari tra i suoni reali devono puntualmente rispettare le proporzioni della serie degli armonici (e qui la capacità dei cantori di districarsi tra i diversi sistemi intonativi deve essere effettiva e non solo potenziale…). Il compositore non disdegna espliciti e ricorrenti richiami dello stile di suoi illustri predecessori quali Guillaume de Machaut ed altri compositori del quattordicesimo secolo che, come lui, attribuiscono alla simbologia numerica un ruolo essenziale nel condizionare l’organizzazione ritmica, melodica e armonica delle composizioni. La messa di Twining rappresenta probabilmente l’esempio di maggior complessità nell’utilizzo del Canto Armonico e la sua importanza va ricercata, più che nelle qualità estetiche intrinseche della composizione, nel fatto che in essa sono tracciati innovativi percorsi di scrittura a cui possono ispirarsi i compositori al fine di ampliare le proprie possibilità espressive. Come ho già evidenziato, entrambe le sopra citate composizioni sono al di fuori delle concrete possibilità esecutive di un coro amatoriale, a meno che non si abbia a che fare con una compagine estremamente selezionata e di grande esperienza. Si impone allora di dare qualche ulteriore utile suggerimento affinché questo breve saggio non rimanga lettera morta ma possa costituire un piccolo spunto di riflessione per ampliare il repertorio verso nuove direzioni. Gli esempi di brani accessibili possono essere numerosi e la scelta dell’uno o dell’altro può dipendere da fattori legati alle specifiche esigenze tecniche del coro o semplicemente dal gusto personale del suo direttore. Tra tutte le possibili opzioni, per esperienza personale diretta, mi sentirei di consigliare lo studio del brano An Alleluja SuperRound di William Albright (1944-1998), composizione basata su una successione di dodici frammenti melodici costruiti sul modo misolidio di re. E’ un brano che presenta numerosi aspetti positivi: - non è previsto un organico definito ma solo una richiesta numerica di cantori che va da un minimo di otto fino a un numero “n” infinito (ho solo un basso e due contralti contro otto soprani e sei tenori: nessun problema, il brano è eseguibile…); - ha una notevole libertà ritmico-esecutiva che ogni cantore può gestire in completa autonomia e senza timore di I l C a n ta r B e n e I Pa g in a 21 SEGRETI DI UNA PARTICOLARE TECNICA VOCALE di sbagliare qualche attacco (la durata delle note che formano i singoli frammenti è puramente indicativa e le singole linee melodiche possono essere ripetute a discrezione del singolo cantore); - utilizza una disposizione circolare spazializzata dei cantori che, come abbiamo visto in precedenza, favorisce la emersione degli armonici, saturando di suono lo spazio acustico disponibile; - l’unica parola del testo (Alleluja) contiene sostanzialmente tutte le vocali (manca solo la “o” che si può comunque ottenere scurendo qualche “a”) e pertanto costituisce terreno fertilissimo per la produzione di armonici; - stimola la creatività e la capacità di ascolto dei coristi che si sentono artefici di una scultura sonora plasmata all’interno del magma dei frammenti melodici gradualmente sovrapposti. Per tutte le suddette ragioni, il brano di Albright mi sembra un ottimo pezzo dove poter tentare un approccio armonicale con relativa semplicità, magari indirizzando in tal senso tre o quattro cantori che si ritengono vocalmente più maturi e sicuri. La emissione de- gli armonici non è espressamente prevista dal compositore; tuttavia, come dicevo poc’anzi, questo può costituire uno di quei validi esempi di come il Canto Armonico possa essere introdotto senza che ciò – considerate le peculiarità di scrittura del brano stesso - appaia come una forzatura rispetto alle indicazioni del compositore. Il risultato è garantito: provare per credere! Vorrei infine segnalare le infinite possibilità offerte dal repertorio antico. Mi riferisco in particolare alle forme musicali del periodo medievale come il Cantus planus (incluso il gregoriano) o le prime forme di proto-polifonia della scuola di NotreDame (Organum, Conductus, ecc.) in cui spesso il ricorso al Canto Armonico può risultare una soluzione esecutiva di grande fascino e concettualmente affatto impropria. Non dimentichiamoci infatti – e questo è forse un aspetto che non ho sufficientemente rimarcato – che la pratica del Canto Armonico, al di là delle sue origini sciamaniche e ritualistiche, anche nella cultura occidentale presenta forti connotazioni metafisiche: la serie degli armonici e le rigorose leggi matematiche che ne regolano il funzionamento, rappresentano idealmente la perfezione e l’immutabilità di un ordine universale assoluto che ci avvicina al trascendente. Il connubio tra Canto Armonico e queste musiche nate da forti inquietudini e profonde tensioni spirituali, proprie di un’epoca di transizione come quella medievale, appare, pertanto, essere perfetto. Anche in questo caso vorrei però suggerire indicazioni concrete. Provate, per esempio, a sovrapporre un bordone eseguito sulla finalis del modo e cantato a bocca chiusa (su “m”) a una lauda medievale o a una melodia di Hildegard von Bingen, chiedendo ad alcuni coristi di vocalizzare velocemente sulle cinque vocali a piacere, modificando di continuo la posizione delle labbra e della lingua. La stratificazione di armonici che si creerà sopra la linea melodica aggiungerà al pezzo una sorta di affascinante tridimensionalità sonora, amplificando così il profondo senso di misticismo proprio di queste musiche. Agli “sceriffi” della filologia chiederei un po’ di tolleranza e comprensione. E comun- que, chi può escludere in assoluto che in qualche sperduto monastero d’Europa alcuni monaci non si siano divertiti nei secoli passati a sperimentare con le proprie armoniche vocali? Alcuni autorevoli studi hanno dimostrato come molte abbazie cistercensi siano state costruite sulle base di criteri architettonici che si rifanno esattamente ad alcune proporzioni della serie degli armonici. La semplicità delle linee e la mancanza di ornamenti interni fanno sì che in questi luoghi la riverberazione del suono avvenga in modo armonico e lineare, così da esaltare la multiforme essenza del suono stesso: la parola sembra trasformarsi subito in canto, ed il canto in Canto Armonico. Qui mi fermo, con la consapevole frustrazione di aver tralasciato un oceano di informazioni e riflessioni e la certezza di aver solo appena scalfito la superficie di un argome nto c ompl e sso quanto avvincente. Spero di aver suscitato almeno un minimo interesse verso il mondo del Canto Armonico e che si possa tornare ad approfondire ulteriormente l’argomento nelle pagine di questa rivista. Nel frattempo, ri- I l C a n ta r B e n e SEGUE - I Pa g in a 22 SEGRETI DEL CANTO ARMONICO mando i più curiosi alla bibliografia e alla discografia essenziali indicati di seguito. Il M° Simone Spinaci Bibliografia essenziale: Tongeren, Mark van: Overtone Singing – Physics and Metaphysics of Harmonics in East and West, Fusica, Amsterdam, 2002 (Probabilmente il più completo trattato sul Canto Armonico oggi in circolazione. In lingua inglese) Rachele, Rollin: Overtone Singing Study Guide, Cryptic Voices Productions, Amsterdam, 1996 (Ottimo manuale dal taglio pratico e ricco di suggerimenti ed esercizi per l’apprendimento della tecnica con audio CD; in lingua inglese e purtroppo da tempo fuori catalogo ma reperibile sul mercato dell’usato) Cope, Jonathan: How to “khoomei” and other overtone singing styles, Wild Wind & Sound For Health, Oxford, 2004 (Guida sintetica al Canto Armonico con audio CD; parte teorica stringata ma molti esercizi su come praticare; in lingua inglese) Laneri, Roberto: La Voce dell’Arcobaleno – Origini, tecniche e applicazioni del Canto Armonico, Edizioni Il Punto d’Incontro, Vicenza, 2002 (Che io sappia, l’unico trattato di un autore italiano sul Canto Armonico; ha un forte taglio filosofico e metafisico) Discografia essenziale: AA.VV, Tuvinian Singers & Musicians, World Network n.21, Network Medien GmbH (Interessante campionario delle diverse tecniche di Throat-Singing ancor’oggi praticate nelle regioni centro asiatiche) David Hykes and the Harmonic Choir, Hearing Solar Wind, Ocora C558607 (E’ in assoluto il disco-manifesto del Canto Armonico in occidente; incisione culto che ha venduto più di 150.000 copie, numero incredibile per un genere vocale inclassificabile; disco di rara bellezza, musica “assoluta”. Fortemente consigliato) Michael Vetter & the Overtone Choir, Ancient Voices, Amiata Records ARNR 0192 (Altra bella incisione discografica in cui prevale la dimensione corale e collettiva del Canto Armonico) Vox Clamantis, dir. Jaan-Eik Tulve, Filia Sion, ECM New Series 2244 (Recente lavoro discografico del giovane ensemble vocale estone specializzato nel canto gregoriano e nella musica medioevale; ottimo esempio di connubio e sperimentazione tra repertorio antico e Canto Armonico) Il coro Durantino di Urbania I l C a n ta r B e n e LINKS www.errabundimusici.com www.filarmonicamarchigiana.com Pa g in a 23 Pa g in a 24 N um e r o 2 NOTIZIARIO XXXI^ RASSEGNA CORALE POLIFONICA NAZIONALE “BELVEDERE DEL PICENO” R I PA T R A N S O N E DI Domenica 13 ottobre 2013, si svolgerà a Ripatransone (AP) la XXXI Rassegna Corale Nazionale “Belvedere del Piceno”, organizzata dalla locale Associazione Corale “Madonna di San Giovanni”, con il patrocinio della Regione Marche, della Provincia di Ascoli Piceno, del Comune di Ripatransone; prezioso è il sostegno della Banca di Ripatransone di Credito Cooperativo. Vi partecipano Corali provenienti da tre regioni, e precisamente: Città di Termoli ANTONIO GIANNETTI (Campobasso), diretta da Carmine Mascitelli; Polifonica Cingolana di Cingoli (Macerata), diretta da Ilde Maggiore; San Benedetto di Norcia (Perugia), diretta da Luca Garbini, Madonna di San Giovanni di Ripatransone (Ascoli Piceno), diretta da Nazzareno Fanesi. Alle ore 11,00 nella Cattedrale Basilica, i quattro gruppi corali animeranno la santa messa eseguendo collettivamente canti liturgici polifonici. Alle ore 16,00 nella chiesa monumentale di San Filippo, si esibiranno La corale Madonna San Giovanni di Ripatransone diretta dal M° Nazzareno Fanesi individualmente presentando il “meglio” del proprio repertorio. Alle ore 18,00 ci sarà la conclusione della Rassegna con l’intervento ed il saluto delle autorità, lo scambio dei doni e l’esecuzione collettiva dell’ “Ave Verum Corpus” di Mozart. Come per gli anni passati, c’è grande attesa per la Rassegna Corale Nazionale di Ripatransone, uno dei più longevi e prestigiosi eventi musicali delle Marche e dell’Italia centrale. I l C a n ta r B e n e UN 50° CANTO DEDICATO ALLA TRAGEDIA DEL ANNIVERSARIO Alla ripresa dell’ attività corale, dopo la pausa estiva, il coro La Cordata di Montalto Marche realizzerà a metà settembre una registrazione del canto Vajont, scritto da Patrizio Paci in memoria delle vittime del disastro del 1963, di cui ricorre quest’anno il 50° Anniversario. Il canto, eseguito e donato due anni fa alla città di Longarone, sarà inserito nel CD LO Pa g in a 25 ufficiale delle commemorazioni del 9 ottobre. “Il canto Vajont non è un brano pensato, ragionato, nasce da uno stato d’animo: la profonda commozione di chi è colpito emotivamente dal disastro. Dopo il monologo di Paolini sono rimasto almeno mezzora immobile in atterrito silenzio, scorrevano nella mente le immagini e le fasi della disgrazia, VAJONT contemporaneamente sgorgavano in maniera spontanea i suoni che le immagini evocavano. Il canto non ha un testo vero e proprio, non ci sono parole di fronte a tale sciagura, non c’è nulla da dire, se non invocare l’Altissimo: Signore fa che non accada più !!!” S PA R T I T O È S C A R I C A B I L E DA L L I N K : http://patriziopaci.altervista.org/Armonizzazioni/Vajont_paci_TTBB.pdf Giuseppe Verdi Messa di Requiem Soli Coro ed Orchestra Direttore M° Pasquale Veleno Coro Ventidio Basso Ascoli Piceno Coro dell’Accademia Pescara Coro Conservatorio D’Annunzio Pescara Orchestra Conservatorio D’Annunzio Pescara Sabato 12 ottobre 2013 ore 21.15 Teatro Ventidio Basso Ascoli Piceno Pa g in a 26 N um e r o 2 CORIMARCHE 2013 DI Il M° Lorenzo Donati Corimarche, la prima e più longeva manifestazione pensata dall’Arcom , non è una tradizionale rassegna corale, ma un luogo di incontro, un momento di festa per la coralità marchigiana e chi vi partecipa non lo fa soltanto per cantare, ma per manifestare un senso di appartenenza. In ventidue anni di storia ha percorso l’intero territorio marchigiano e la quasi totalità dei cori associati vi ha partecipato almeno una volta. Quest’anno, in occasione del 25° anniversario dell’Arcom, sono stati LUIGI GNOCCHINI ben quindici i cori che hanno scelto di portare il loro contributo musicale sabato 5 e domenica 6 ottobre a Porto San Giorgio e sarà un fine settimana denso di musica che vedrà oltre 400 coristi impegnati in teatro, nelle chiese e nelle piazze della città. Il consiglio direttivo e la commissione artistica dell’Arcom ringraziano il Coro Città di Porto San Giorgio e il Coro Shalom per il supporto logistico, Il Sindaco, l’Amministrazione comunale di Porto San Giorgio, in particolare l’assessore Bisonni, e invitano tutti i cantori e i maestri ad unirsi al pubblico per vivere insieme due giorni intensi di musica, per confontarsi, conoscere, condividere e crescere ancor di più grazie anche a Corimarche 2013. CORSO DI PERFEZIONAMENTO CON LORENZO D ON ATI Uno dei principali compiti della nostra associazione regionale, che conta al suo interno oltre 2500 iscritti, è senza dubbio quello di creare occasioni per favorire la crescita dei coristi e dei maestri, per migliorare sempre più la qualità dei nostri cori per il piacere e la soddisfazione di chi canta e di chi ascolta. Fin dalla fondazione, l’Arcom ha fatto del momento della formazione uno dei suoi punti di forza e, in questi anni, docenti di grande esperienza hanno trattato i più svariati temi legati al mondo della musica corale. Sabato 19 ottobre 2013 sarà il M° Lorenzo Donati con il coro laboratorio a guidarci con sapiente semplicità nell’approfondimento di temi legati alla vocalità e al suono del coro. L’obiettivo che tutti noi ci poniamo ogni volta che ci incontriamo alle prove è quello di “Cantar Bene”, allargare le nostre conoscenze, spingerci un po’ oltre…Il corso di formazione non è uno spazio riservato ai direttori, ma è un momento per condividere insieme le esperienze di chi da chi da anni segue percorsi di grande qualità e riesce a trasmetterle a tutti noi. Ci apprestiamo a vivere un mese di ottobre veramente ricco di importanti appuntamenti musicali: dopo il XXII Corimarche a Porto San Giorgio sabato 5 e domenica 6, ci spostiamo a Fermo sabato 19 per il Corso di perfezionamento e domenica 20 per la terza edizione del Concorso Corale Nazionale “Città di Fermo”. Pa g in a 27 N um e r o 2 CORIMARCHE PORTO SAN GIORGIO (FM) 5 - 6 ottobre 2013 La manifestazione corale regionale, a carattere itinerante, giunta alla XXII edizione, quest'anno approda a Porto San Giorgio. I cori ammessi all'evento saranno quindici + i due cori ospiti ("Shalom" e "Città di P.S.Giorgio" e si esibiranno (5) il sabato 5/10 alle ore 21,00 e 10 la domenica 6/10 con al mattino in servizi liturgici presso le Chiese della cittadina rivierasca e al pomeriggio (5) alle ore 16,30 nel Teatro Comunale e (5) alle ore 18,00 - nella Chiesa Parrocchiale di S. Giorgio Martire Cori ammessi in ordine di presentazione delle domande di partecipazione: Corale "G. Bonagiunta" di San Ginesio (MC) Gruppo Corale "S. Cecilia" di Fabriano (AN) Coro Polifonico "NovArmonia" di Porto S. Giorgio (FM) Corale Polifonica "Cingolana" di Cingoli (MC) Coro Polifonico "D. Alaleona" di Montegiorgio (FM) Coro Polifonico "Icense" di Mercatello sul Metauro (PU) Corale "S. Francesco" di Montelupone (MC) Gruppo Corale "Montefiore" di Montefiore dell'Aso (AP) Coro "Sancta Maria in Viminatu" di Patrignone di Montalto Marche (AP) Coro "Vox Poetica Ensemble" di Fermo Ass. Corale "Giovan Ferretti" di Ancona Corale "Riviera delle Palme" di San Benedetto del Tronto (AP) Corale Polifonica "Città di Porto Sant'Elpidio" di Porto S. Elpidio (FM) Corale Polifonica "Beata Assunta" di Force (AP) Partecipano in qualità di ospiti e coordinatori: Gruppo Corale "Shalom" Coro Pol. "Città di Porto S. Giorgio" I l C a n ta r B e n e Pa g in a 28 INCONTRO INTERNAZIO NALE PO LIFO NICO CITTÀ DI FANO 40 ANNI E NON SENTIRLI DI VALENTINA “Quando arriva un compleanno importante, soprattutto dopo gli ‘anta’, si comincia a fare il bilancio di un percorso così lungo e importante. Si ripensa alle persone che abbiamo conosciuto, a quelle che ci hanno lasciato, si sorride al pensiero di quell'anno così bello e ci si rattrista nel ricordare un anno meno felice. Questo accade anche per le manifestazioni e i quarant'anni dell'Incontro Internazionale Polifonico ‘Città di Fano’ sono un'occasione da non perdere per riflettere su come è cambiata la cultura e la storia a Fano, in Italia e nel mondo. Chi ha iniziato l'Incontro lavorava probabilmente solo per lettera, qualche rara telefonata, gli aiuti ministeriali (che allora c'erano), tanto volontariato e passione. La passione e il volontariato sono rimasti intatti, ma i mezzi di comunicazione, il tipo di musica, forse anche il tipo di voce, sono cambiati moltissimo in questi anni. Da Fano sono passati tutti i più grandi direttori di coro d'Europa e del mondo, grazie ad un lavoro organizzativo efficace e corretto, grazie all'aiuto costante del Comune e delle realtà cittadine, grazie alla buona volontà di coristi del Malatestiano. Si festeggia quindi, si festeggia con e attraverso la musica, e si prosegue guardando il futuro, ringraziando tutti coloro che hanno speso tempo e dedicato lavoro per portare avanti questa grande manifestazione per il bene di Fano, della coralità e dell'arte”. È con queste parole che il Direttore artistico della manifestazione, il M° Lorenzo Donati, vuole ricordare e celebrare l’importante compleanno che il Festival fanese festeggia quest’anno. Certamente un traguardo importante per una manifestazione di questo tipo visto il genere musicale che da così tanti anni propone, genere che, in questi ultimi decenni, ha conosciuto una vivace ripresa d’interesse anche da parte di un pubblico non necessariamente troppo introdotto. Quarant’anni di Incontro Internazionale Polifonico hanno lasciato indubbiamente un segno importante nella storia e nella cultura della città: di alto livello artistico e qualitativo, questo ininterrotto appuntamento ha contribuito ad elevare Fano, nel panorama delle Rassegne polifoniche di rinomata fama, come una delle realtà più rappresentative in Italia e all’estero. Uno sguardo agli annali dell’Incontro non è soltanto un piacere per gli amanti delle statistiche, perché vedere annoverati più di 200 cori (alcuni dei quali presenti anche in più edizioni) provenienti da 35 nazioni diverse è già di per sé un traguardo, ma leggere poi tra i protagonisti i nomi di importanti corali e di prestigiosi direttori è qualcosa di ancor più grande. Il quarantennale appuntamento polifonico è la storia di molteplici incontri, incontri di voci, culture, tradizioni, scuole interpretative, gusti, mode, in una sola parola è la storia di quasi mezzo secolo di cultura musicale. Nel 1994 l’allora Direttore artistico, M° Giovanni Acciai, scriveva: “Se è vero – come è vero – che il problema della sopravvivenza di una società consiste nell’assicurare la trasmissione delle conoscenze, dei valori, dei simboli che essa ritiene essenziali, non v’è dubbio che in questi anni l’Incontro abbia saputo dimostrare come il canto corale non soltanto sia un’arte, ma sia soprattutto strumento importantissimo nel processo formativo TOMASSONI della personalità umana”. A Fano le voci di migliaia di coristi hanno interpretato la polifonia tutta, dal periodo classico a quello contemporaneo, hanno fatto conoscere i loro folklori, i loro costumi, hanno proposto prime assolute, innovative spazializzazioni canore sempre al passo con l’evoluzione che anche questo settore musicale ha conosciuto e continua a sperimentare: tutto questo ha concorso a disegnare Fano quale spaccato di un mondo musicale tanto qualificato e qualificante che ci si augura abbia lasciato qualche prolifico seme. E così non si poteva non festeggiare questo longevo traguardo: a tal proposito il Festival di quest’anno si arricchisce di ulteriori appuntamenti concertistici rispetto alla classica quattro giorni. Per un’intera settimana, da sabato 7 a domenica 15 settembre, le note della polifonia riecheggeranno in suggestivi e storici luoghi cittadini. La sede emblema della manifestazione resta la Basilica di San Paterniano, ma sono previsti concerti anche nelle chiese di San Pietro in Valle (sabato 7 e lunedì 9), del Suffragio (domenica 8 e sabato I l C a n ta r B e n e Pa g in a 29 IL MEGLIO DELLA CORALITÀ INTERNAZIONALE Nuova (domenica 15). Tra ensemble vocali e gruppi corali provenienti da Italia, Francia, Croazia, Germania e Colombia, saranno tante le voci che risuoneranno in questa settimana polifonica. A caratterizzare ancor più l’evento la concomitanza con la 7ª Accademia Europea per direttori di coro e cantori, qualificato corso di direzione corale che Feniarco, in collaborazione con Europa Cantat, Arcom ed altri partner locali, continua ad organizzare dal 2002, anno della sua ideazione, nella nostra città e in forte simbiosi con l’Incontro Internazionale Polifonico. Il corso, tenuto anche per questa edizione dalla docente francese Nicole Corti, si terrà dall’8 al 15 settembre presso la Chiesa del Suffragio e svilupperà diverse tematiche quali l’analisi e lo studio di composizioni a cappella prevalentemente di epoca moderna, con particolare attenzione al repertorio francese, inglese ed italiano del ‘900, così come le tecniche vocali, di prova e concertazio- ne, nonché, ovviamente, di direzione. Selezionati cantori andranno a formare il coro laboratorio su cui i giovani corsisti, provenienti da tutta Europa, testeranno le proprie abilità e qualità di direzione corale. Al termine dell’attività didattica, sabato 14 settembre, è previsto un concerto, diretto dai migliori allievi, che concluderà anche la rassegna canora fanese. Sono previsti inoltre ulteriori appuntamenti che faranno da corollario ai diversi concerti: nella chiesa di San Pietro in Valle una mostra fotografica (“Cum cantu populorum unio”), per l’intera durata del Festival; sempre a San Pietro in Valle, venerdì 13 pomeriggio, un momento di riflessione e ricordo (“Voci in vetrina”) per ripercorrere gli otto lustri di attività. Da ultimo un vivace mattino musicale tra le vie del centro storico, in compagnia di alcuni cori ospiti, colorerà la giornata di sabato 14 (“Fano s’in….canta”). Un Incontro, dunque, che da quarant’anni matura in esperienze e ringiovanisce in entusiasmi. [email protected] www.polifoniafano.altervista.org I l C a n ta r B e n e Pa g in a 30 I L C O RO L A C O RO L L A FA S C I A E M E DAG L I A D’ARGENTO AL CONCORSO NAZIONALE DI Q UA R T I A N O ( L O D I ) Sabato e domenica scorsi, 18 e 19 maggio, la sezione Voci Bianche del Coro “La Corolla” diretto da Mario Giorgi ha partecipato a Quartiano (Lodi) alla XXXI edizione del prestigioso concorso nazionale corale “Franchino Gaffurio”. Alla competizione hanno partecipato 26 gruppi provenienti da tutta Italia. La giuria, presieduta da Giovanni Acciai e formata da altri prestigiosi esponenti del mondo corale e musicale italiano (Enrico Miaroma, Gianmartino Durighello, Pierluigi Comparin, Santa Tommasello) ha assegnato al Coro ascolano il punteggio di 83,52/100,00 con diploma fascia argento e medaglia d'argento che rappresenta un lusinghiero risultato per il gruppo vista anche la sua bassa età media (bambini prevalen- temente dai 6 ai 10 anni) e considerando che il Coro (rinnovatosi lo scorso anno nella sezione Voci Bianche) partecipava per la prima volta ad un concorso corale. Questo traguardo rappresenta una tappa importante per il coro che lo scorso 25 aprile si era già esibito a Fabriano, invitato dal coro di voci bianche di quella città ("Verdi note"), alla rassegna "Come d'in... canto" e alla quale ha partecipato con altri due cori dalla Regione Marche. Il risultato di Lodi, lascia ben sperare per il futuro del prestigioso coro ascolano. Ecco i nominativi dei cantori che hanno partecipato alla competizione: Canala Gemma, Corradetti Tommaso, Cuccioletta Chiara, D’Angelo Ilaria, De Angelis Francesca, De Luca Nicole, Felicetti Alessia, Ferri Lorena, Fini Jennifer, Gaspari Francesca, Lucidi Daniele, Lucidi Fabio, Marcozzi Anna, Morresi Matilde, Morresi Martina, Morresi Sofia, Novelli Filippo, Parissi Elisa, Pescatore Aurora. Dallo scorso anno si è formato il gruppo vocale giovanile, evoluzione del coro voci bianche, che canterà in ottobre ad Aquileia in gemellaggio con il coro giovanile "Poliphonia" e parteciperà l'8-9-10 novembre alla rassegna corale nazionale Feniarco di Salerno. Quest'ultima compagine è formata da 7 elementi tutti compresi fra i 16 e i 27 anni (Federica Ciotti, Irene Coccia, Chiara Fini, Caterina Monardi, Jessica Bonvetti, Laura Paolini, Giorgia Catalini). Il coro “La Corolla” di Ascoli Piceno diretto dal M° Mario Giorgi I l C a n ta r B e n e Pa g in a 31 I L C O RO L A C O R DATA A L L A R A S S E G N A C O R I PO P O L A R I E D E L L A M O N TAG N A D I R E C OA RO T E R M E ( V I C E N Z A ) Sabato 31 agosto alle ore 21.00, presso la Chiesa Parrocchiale di Recoaro Terme, il coro La Cordata di Montalto Marche parteciperà alla Rassegna di Cori Popolari e della Montagna, organizzata dal coro Aqua Ciara, una fra le migliori formazioni corali del Veneto, fedele interprete del repertorio dei canti di ispirazione popolare del noto compositore Bepi De Marzi. Ospite anche il coro Brianza di Missaglia (LC), altra formazione di livello che festeggia quest’anno i suoi 45 anni di attività. Il coro montaltese presenterà un programma vario di canti tradizionali del repertorio della SAT, due canti di ispirazione popolare del compositore Camillo Moser e personali armonizzazioni del proprio maestro Patrizio Paci di canti marchigiani ed abruzzesi. Inizia così nel migliore dei modi l’attività 2013-14, dopo l’intenso lavoro della scorsa stagione che ha visto il coro protagonista in ben 5 trasferte, distinguendosi in termini di qualità esecutiva al cospetto del meglio della coralità popolare. Il coro La Cordata di Montalto M. POLIPHONICA D O N F E R NA N D O M O R R E S I Corale Cantando Macerata Coro Voci Libere Morrovalle (MC) Coro Voci della Riviera Fiesso d'Artico (PD) Sabato 5 ottobre 2013 - ore 21.00 Chiesa S. Cuore - Macerata Il M° Patrizio Paci I l C a n ta r B e n e Pa g in a 32 III° CONCORSO CORALE NAZIONALE “CITTÀ DI FERMO” La 3ª edizione del Concorso Corale Nazionale "Città di Fermo", organizzato dall'Ass. Musica Poetica di Fermo, con il patrocinio/premio della Feniarco e dell'Arcom, si arricchisce per questa edizione dei cori a voci pari. Dalle domande pervenute si nota, inoltre, una qualità alta rispetto alle edizioni precedenti, con formazioni corali che già hanno ottenuto risultati lusinghieri in analoghe competizioni nazionali ed internazionali. Figurano nella giuria personaggi come Marco Berrini, Aldo Cicconofri, Lorenzo Dona- ti, Roberta Paraninfo e Dario Tabbia. La competizione si svolgerà c/ o l'Auditorium S. Martino di Fermo con inizio alle ore 14,00 del 20 ottobre 2013. Il M° Marco Berrini Cori Partecipanti: Coro Polifonico “S. Antonio Abate” - Cordenons (PN) Dir. Monica Malachin Ass. Corale “La Fenice”-Avezzano - Dir. Tiziana Buttari Padova Vocal Ensemble - Padova - Dir. Alessandro Kirschner Coro “La Fonte” di Cognento - Modena - Dir. Cecilia Fontana Coro “A. De Vecchi” - Cinto Caomaggiore (VE) - Dir. Luciano Bertuzzo Ins. Vocale “Orophonia”- Badia Prataglia - Poppi (AR) - Dir. Patrizio Paoli Coro Giovanile “Juvenes Cantores” - Corato (BA) - Dir. Luigi Leo Coro della Virgola - Pescara - Dir. Pasquale Veleno Coro “Sine Nomine” - Teramo - Dir. Ettore Sisino Coro “Estro Armonico” - Salerno - Dir. Silvana Noschese I l C a n ta r B e n e Pa g in a 33 IL BAROCCO NEL FERMANO 2013 MUSICA ED ARTE N E L L A P R OV I N C I A D I F E R M O Si sono svolti lo scorso 30 luglio, Fermo Chiesa di San Zenone, e 31 luglio, Porto San Giorgio Chiesa di San Giorgio, i concerti della V^ edizione del "BAROCCO NEO FERMANO" che hanno visto circa mille presenze nel totale delle 2 serate nonostante la vicinanza delle date e dei luoghi dei concerti. Di rilievo il repertorio eseguito dal Complesso con una nota particolare per i soli diretti dal Maestro Mario Ciferri: Soprano Maria Candela Scalabrini, Alto Andreina Zatti, Tenore Massimo Altieri, Tenore Simone Polacchi. La manifestazione, dopo l'importante successo delle scorse edizioni, ha ri- proposto l’abbinamento di concerti dedicati alla grande musica europea del ‘600 e ‘700 a interventi introduttivi, di carattere storico/artistico sui luoghi di rilievo artistico che ospitano i concerti. L’obiettivo è quello di far conoscere un repertorio di assoluta bellezza sebbene poco eseguito nell’ambito della nostra Regione, valorizzando allo stesso tempo la storia e l’arte del territorio fermano ANTONIO VIVALDI MAGNIFICAT RV 611 IN FURORE IUSTISSIMAE IRAE RV 626 DIXIT DOMINUS RV 807 Il M° Mario Ciferri I l C a n ta r B e n e Pa g in a 34 ORLAN DO D IPIAZZA CI HA LASCIATO Il M° Orlando Dipiazza Orlando Dipiazza ci ha lasciato sul tardo pomeriggio di lunedì 26 agosto. E' una grave perdita per la coralità italiana perchè il maestro ha dato molto in tanti anni di grande impegno e passione. Lo ricordiamo per la sua opera di musicista, di direttore e di compositore fecondo che fino all'ultimo ci ha voluto offrire con qualità e semplicità. A Lui rivolgiamo il nostro saluto e il più sentito ringraziamento per un lascito così prezioso; alla moglie e alla famiglia esprimiamo la nostra vicinanza e sentita partecipazione. Vogliamo rendergli omaggio ricordando la sua prestigiosa attività musicale. Si è diplomato con Bruno Cervenca al Conservatorio di Trieste. Insieme all'attività di compositore ha praticato per molti anni la direzione corale dirigendo il Coro Polifonico di Ruda, i Madrigalisti di Gorizia, il coro del Liceo Musicale "J. Tomadini" di Udine, il coro di voci femminili “G.Fauré" di Romans d'Isonzo (realtà non più attiva), il coro “G. Verdi" di Ronchi dei Legionari; nel 1976 è stato fondatore del Gruppo Polifonico C. Monteverdi di Ruda, gruppo che ha diretto fino al 1996. Ha composto opere teatrali, opere vocali, strumentali e orchestrali, ma la produzione più consistente è rivolta alla musica corale. Le sue partiture hanno ricevuto vari premi nazionali ed internazionali. Alla direzione di diverse formazioni corali ha vinto primi premi ai vari concorsi nazionali e internazionali. Inoltre si è dedicato con particolare attenzione alla ricerca etnomusicologica, producendo molte elaborazioni di canti popolari di tradizione arcaica soprattutto provenienti dall'area veneta e friulana. Ha pubblicato con numerose case editrici italiane e straniere ed ha collaborato con riviste specializzate come la Cartellina, Pro musica, L’ Offerta Musicale, Studium, e numerose opere sono raccolte nei fascicoli di "Polyphonia". In occasione del suo ottantesimo compleanno (17 ottobre 2009) la FENIARCO, l'USCI regionale e la Casa Editrice Pizzicato gli hanno dedicato l’antologia musicale Florilegium Sacrum, nella quale sono raccolti una ventina di pezzi sacri, tra i quali la "Messe di San Durì" per coro misto e orga- no e una versione per solo coro virile, scritta proprio nell'anno 2009 e dedicata a Sant'Ulderico Patrono di Aiello del Friuli. È stato membro della commissione artistica del Concorso Internazionale Seghizzi di Gorizia, del Concorso Internazionale di cori voci bianche "Il Garda in Coro" di Malcesine e della commissione artistica nazionale della Feniarco. Nel settembre del 1996 a Tolentino, l’ARCOM realizzò un masterclass con il maestro friulano, unitamente ad altri personaggi della coralità come Hollerung e Zanolini. Fu l’occasione per apprezzare la sua grande serietà e preparazione musicale, ma anche la sua semplice e schietta umanità. La Redazione I l C a n ta r B e n e Pa g in a 35 LA CORALE CENTO TORRI IN TOURNEE S U C C E S S O I N T E R R A D I S PA G N A DI Il 6 luglio 2013, La Corale Polifonica Cento Torri di Ascoli Piceno ha partecipato alla manifestazione “Singing at the Basilica” che si è svolta nella splendida Sagrada Familia di Barcellona. E’ stato emozionante entrare in questa stupenda Chiesa e poter cantare di fronte ad un pubblico internazionale che ininterrottamente entrava per visitare questa meraviglia. Gli applausi dei presenti hanno sottolineato il concerto di brani a cappella eseguiti con una concentrazione ed attenzione unica tanto è stato l’atteggiamento dei coristi e del Maestro Maria Regina Azzara meravigliati della spettacolare acustica della Sagrada Familia. I complimenti degli organizzatori sono stati il più bel ricordo che la Cora- le ha riportato in Italia. La tournée è proseguita poi a Saragozza con l’animazione della Messa solenne delle ore 12 nella Basilica del Pilar. Anche qui il coro ha ricevuto attestati di stima da parte del parroco, dell’organista ufficiale della Basilica e del segretario dell’Arcivescovo della bella città spagnola. Anche nel 2013 la Corale Polifonica Cento Torri si è fatta onore fuori dall’Italia, aumentando il già grandissimo curriculum dei suoi 41 anni di attività che l’ha vista protagonista in giro per il mondo dove, oltre alla musica, ha portato opuscoli, immagini e prodotti dell’arte, della cultura e della tradizione picena e marchigiana in un’azione di promozione del nostro territorio, è una fra le caratteri- ROBERTO BUONDI stiche più significative della Corale. Infatti il curriculum del coro ascolano termina sempre con questa frase: “Ovunque ha tratto arricchimento di esperienza artistica e sociale e dappertutto ha lasciato il seme del suo messaggio culturale carico di umanità.” Ora aspettano altre nuove e stimolanti attività, prima fra tutte la realizzazione della seconda edizione del “Cento Torri Choral Festival” che si svolgerà ad Ascoli Piceno nel giugno del 2014. La Corale Cento Torri sulla scalinata della Sagrada Familia Pa g in a 36 V o l um e 1 , N um e r o 1 C O N CO RS I MARCHE Fermo, 20 ottobre 2013 3° Concorso corale nazionale “Città di Fermo” Iscrizioni entro: 15 giugno 2013 www.musicapoetica.it – [email protected] Ascoli Piceno 7- 8 dicembre 2013 Concorso e Festival Corale Nazionale Voci Bianche “In...canto Piceno” Iscrizioni entro 15 ottobre 2013 www.corimarche.it - [email protected] PIEMONTE Stresa, 26 ottobre 2013 5° Concorso polifonico nazionale del Lago Maggiore Iscrizioni entro: 15 settembre 2013 [email protected] BASILICATA Matera, 16-17 novembre 2013 3° Concorso corale internazionale “Antonio Guanti” Iscrizioni entro: 30 giugno 2013 www.antonioguanti.org – [email protected] VALLE D’AOSTA 1° Concorso internazionale di composizione “Parisi Pettena” Iscrizioni entro: 31 agosto 2013 www.arcova.org - [email protected] I l C a n ta r B e n e Pa g in a 37 C O N C O R S O E F E S T I VA L C O R A L E NAZIONALE VOCI BIANCHE “IN...CANTO PICENO” ASCOLI PICENO DI MARIO GIORGI "Attraverso la realizzazione ad Ascoli Piceno di un Concorso e Festival Nazionale di cori di voci bianche nel periodo 7-8 dicembre 2013 si vuole promuovere la formazione e lo sviluppo della personalità delle nuove generazioni in maniera armonica ed equilibrata privilegiando il mezzo di comunicazione musicale che si rivela immediato ed efficace per il loro diretto coinvolgimento. La platea potenziale a cui si rivolge l'iniziativa è costituita da alcune centinaia di cori di voci bianche che operano sul territorio nazionale, espressione di realtà scolastiche o di associazioni culturali e musicali. L’aspetto innovativo ed originale anche in ambito nazionale è quello di coinvolgere le realtà locali (cori e bande) per la realizzazione, contemporaneamente al Concorso, di un festival di concerti nei centri della Vallata del Tronto in concorso con le Amministrazioni comunali con il duplice scopo di diffondere la musica (in particolare quella corale di voci bianche) e di far conoscere ad una platea nazionale le ricchezze del nostro territorio. Altro momento saliente della manifestazione sarà quello delle premiazioni nel Teatro Ventidio Basso con la presenza di tutti i cori partecipanti che eseguiranno alcuni canti comuni di Natale in un suggestivo grande coro." Iscrizioni entro 15 ottobre 2013 Bando di Concorso scaricabile dal sito: www.corimarche.it Info: [email protected] Membri di giuria: Nicola Conci, Mauro Zuccante, Mario Giorgi, Aldo Cicconofri, Roberta Paraninfo. Ai cori premiati saranno assegnati i seguenti premi: - € 1.500,00 al Coro primo classificato + diploma di classifica + Coppa - € 900,00 al Coro secondo classificato + diploma di classifica + Coppa - € 600,00 al Coro terzo classificato + diploma di classifica + Targa La Giuria assegnerà inoltre premi speciali, tra cui quello offerto dall’Associazione Regionale dei Cori Marchigiani, con varie motivazioni. I l C a n ta r B e n e Pa g in a 38 DALLE REGIONI VICINE The King Singer’s Maurice Duruflè Requiem op.9 Soli Coro ed Orchestra Coro Ars Vocalis Roseto degli Abruzzi Coro Histonium Vasto “Quando un popolo canta, c'è da sperare ancora e sarà perfino inutile disperare quando non si udranno più canti.” Giovane Orchestra d’Abruzzo Domenica 22 dicembre 2013 Padre Maria Turoldo Duomo - Atri (Teramo) Info: 329 5351926 Coro Accademia Feniarco in Concerto 27 settembre 2013, ore 21,00 Auditorium del Conservatorio “L. D’Annunzio” - Pescara 28 settembre 2013, ore 21,00 Sala Polifunzionale - Teramo domenica 24 novembre 2013 ore 21.00 Chiesa S. Maria Maggiore Vasto I l C a n ta r B e n e Pa g in a 39 MUSICANDO IL NATALE San Leo (RN) 25 - 27 ottobre 2013 Laboratorio Corale sui Canti Natalizi a cura di Fabrizio Barchi L’ARS VOCALIS di ROSETO degli ABRUZZI organizza PRIMO FESTIVAL POLIFONICO INTERNAZIONALE “Lido delle Rose” 31 agosto 2013 – Ore 21.00 Chiesa “Beata Teresa di Calcutta” Voltarrosto di Roseto Coro “Ars Vocalis” di Roseto degli Abruzzi Coro Polifonico “Histonium “di Vasto Coro “Musica Quantica” di Buenos Aires Info: [email protected] “Sempre dolce è ascoltare come un suono si arrotonda in canto. J.V. Goethe Pa g in a 40 V o l um e 1 , N um e r o 1 D A L L E A LT R E R E G I O N I Concerto Coro della SAT Trento Direttore M° Mauro Pedrotti Teatro Carlo Felice Genova Lunedi 14 ottobre 2013 ore 21.00 61° CONCORSO POLIFONICO INTERNAZIONALE “GUIDO D’AREZZO” Arezzo 29-31 agosto 2013 I l C a n ta r B e n e Prove di concertazione ed esecuzione M° Giovanni Acciai Sabato 19 e Domenica 20 Ottobre 2013 Viterbo Università della Tuscia A PIÙ VOCI LA RIVISTA DEI CORI D EL L A LO M BA R D I A http://www.apiuvoci.com/A_piu_Voci/Homepage.html Pa g in a 41 Pa g in a 42 N um e r o 2 C O N V E N Z I O N E C O R I A S S O C I AT I M R S T U D I O P E DA S O MR Studio è lieto di annunciare la seguente tariffa speciale con sconto del 33% riservata ai soli soci ARCOM per la registrazione in studio di corali: 1 giornata di noleggio studio con fonico (min. 8 ore) alla tariffa speciale di € 40,00 all’ora invece che di € 60,00 Info: e-mail: [email protected] segreteria telefonica / fax : 0734 933039 PUBBLICIZZARE IL PROPRIO EVENTO CORALE Ogni coro potrà pubblicare la propria attività sul sito dell'A.R.Co.M., dopo che avrà realizzato il censimento proposto dalla Fe.n.i.a.r.co.(vedi sotto progetto "Solo coralità"). Da ottobre 2011 il sito web dell’A.R.CO.M. è costruito nella hosting della Fe.n.i.a.r.co., favorendo un collegamento di informazioni e un'uniformità procedurale alle quali ogni singola società corale può contribuire direttamente. Come? Con le proprie credenziali di accesso a questo sito o al collegato www.feniarco.it, credenziali rilasciate dalla stessa federazione a tutti i cori "censiti" che hanno compilato la modulistica relativa al progetto Feniarco "Non solo coralità". Per saperne di più su tale progetto, si consulti l'apposita sezione nel sito www.feniarco.it alla voce Progetti e si richieda alla Federazione la documentazione relativa. Affrettatevi dunque ad ottenere le credenziali per poter rendere visibili tramite questo canale privilegiato le vostre iniziative . A .R .C o.M . A s s . Re g . C or i Marchigiani P r es i d en za : v i a V as co d e G am a 1 34 6201 2 Ci v i t a n o v a Ma r ch e S egr et er i a : V i a G a li leo G a li lei 5 63025 Mo n t egi o r gi o L’ A.R.Co.M. nasce con lo scopo di far crescere vocalmente e musicalmente i cori marchigiani, fornendo loro anche utili informazioni sull’organizzazione e sulla corretta amministrazione della vita corale, attraverso corsi di formazione, convegni, concerti e laboratori corali. Il Cantar Bene nasce per coadiuvare il lavoro dell’Associazione, come strumento di crescita e di informazione a cadenza trimestrale. L’ Associazione conta ben 92 cori iscritti, provenienti dalle 5 provincie marchigiane Presidente: Luigi Gnocchini tel. 328 - 9286408 [email protected] Segretario: Federico Vita tel. 328 - 7466547 [email protected] Vice Presidente: Roberto Renili [email protected] Consiglieri: Fabiano Pippa Roberto Buondi Michele Bocchini Michela Barocci Enzo Cicchiello Claudio Laconi Alessandro Buffone Giuseppe Tomassini Fabio Rafanelli Il M° Luigi Gnocchini Regione Marche Direttore Responsabile Patrizio Paci tel. 349 - 8346640 [email protected] Sfogliando questo secondo numero de “Il cantar bene”, ci si rende immediatamente conto di quanta energia, forza, vitalità ruotano intorno al mondo della musica corale. Concerti con orchestra, rassegne internazionali, concorsi nazionali per cori di adulti e di bambini sono ormai diventati un punto fermo e un fiore all’occhiello delle iniziative culturali dell’intera regione. Ma ancor di più ci si rende conto di quanto le Marche siano ricche di professionisti che hanno scelto di mettere a disposizione della coralità le loro sensibilità e competenze. La musica corale è spesso sinonimo di musica amatoriale, nel senso che viene eseguita da chi ama la musica e sono i nostri maestri che, oltre alle conoscenze, sanno trasmettere ai cantori quell’amore indispensabile per trasformare semplici segni in bianco e nero in vibrazioni ed emozioni. Sono grato alla commissione artistica dell’Arcom che ha fortemente voluto dar vita a questo giornale e a tutti coloro che stanno contribuendo per la sua crescita. Commissione Artistica Comitato di Redazione Il Presidente dell’Arcom Luigi Gnocchini Sindaci Revisori: Aldo Coccetti Nicoletta Sabatini Vittoriano Gabrielli Il Cantar Bene Mario Giorgi Mario Ciferri Barbara Bucci Cinzia Pennesi Fabrizio Urbanelli Francesco Santini Simone Spinaci Patrizio Paci WWW.CORIMARCHE.IT I membri del Consiglio Direttivo e della Commissione Artistica dell’ARCOM, partecipano al dolore che ha colpito il consigliere Alessandro Buffone ed i suoi familiari per la scomparsa del babbo Claudio. L A B AC H E C A D E L L E P A RT I T U R E IL PORTALE DEL CANTO POPOLARE HTTP://LABACHECADELLEPARTITURE.BLOGSPOT.IT/ SEARCH/LABEL/CANTI%20POPOLARI%20MARCHIGIANI