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Corso di
Anatomia, istologia,
fisiologia e fisica
Anatomia e Istologia
Docente: Leonardo Di Ascenzo, MD, PhD
Recapiti:
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Lezione 6
1
2
Programma VI lezione
Gli organi di senso
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3
Sensibilità generale
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Gli organi di senso
1. La sensibilità generale:
comprende piccoli recettori distribuiti su tutto il corpo che costituiscono i
sensi somatici (sensazioni tattili, termiche, dolorose e propriocettive) e i sensi
viscerali (provenienti dagli organi interni).
2. Sensibilità specifica: il senso del gusto
3. Sensibilità specifica: il senso dell’olfatto
4. Sensibilità specifica: il senso dell’udito e dell’equilibrio
5. Sensibilità specifica: il senso della vista
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4
5
Sensazione e percezione
La sensazione è la consapevolezza conscia o subconscia dei
cambiamenti dell’ambiente interno ed esterno.
Per produrre una sensazione devono essere soddisfatte quattro
condizioni:
1. vi deve essere uno stimolo;
2. lo stimolo è trasformato da un recettore sensitivo;
3. gli impulsi nervosi debbono essere condotti all’encefalo;
4. una regione dell’encefalo deve riceverli e integrarli.
La percezione è la consapevolezza
dall’interpretazione delle sensazioni.
cosciente
accompagnata
L’adattamento è la diminuzione di intensità della sensazione durante
uno stimolo prolungato e costante.
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Classificazione dei recettori sensitivi
Dal punto di vista
strutturale i recettori
semplici sono:
Dal punto di vista
funzionale i recettori
sensitivi sono:
• terminazioni nervose
libere;
• meccanocettori;
• terminazioni nervose
incapsulate;
• cellule separate.
• termocettori;
• nocicettori;
• fotocettori;
• chemocettori;
• osmocettori.
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Sensibilità somatica tattile
Le sensazioni tattili sono: tatto, pressione,
vibrazione, prurito, solletico.
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Organuli della sensibilità somatica
tattile sono:
I corpuscoli di Meissner si trovano nelle
papille dermiche della pelle glabra.
I plessi delle radici pilifere consistono di
terminazioni nervose libere avvolte ai
follicoli piliferi della pelle irsuta e
rilevano i movimenti sulla superficie
della pelle che interessano i peli.
I dischi tattili sono terminazioni nervose
libere discoidali, appiattite a contatto con
le cellule di Merkel dello strato basale.
I corpuscoli di Ruffini sono recettori
allungati, incapsulati, posti in profondità,
nel derma, nei legamenti e nei tendini.
La pressione è una sensazione intensa.
I corpuscoli lamellari o del Pacini sono
grosse strutture ovoidali composte da
lamelle concentriche di fibre collagene che
racchiudono una terminazione nervosa.
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Altri sensi somatici
I termocettori sono terminazioni nervose libere che mediano le sensazioni
termiche distinte.
Temperature tra 10° e 40°C attivano i recettori del freddo.
Temperature tra 32° e 48°C attivano i recettori del caldo.
Temperature inferiori a 10°C e superiori a 48°C stimolano i nocicettori.
I recettori sensitivi per il dolore, o nocicettori, sono terminazioni nervose
libere. Si trovano in tutti i tessuti del corpo, a esclusione dell’encefalo.
La percezione del dolore può essere
•acuta: dolore rapido e veloce;
•cronica;
•riferita: malessere viscerale localizzato con esattezza.
Le sensazioni propriocettive originano in recettori o propriocettori,
localizzati nei muscoli scheletrici, nei tendini, nelle articolazioni sinoviali e
nell’orecchio interno.
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8
I nocicettori e le Irradiazioni del dolore viscerale
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I recettori sensitivi per il dolore, o nocicettori, sono terminazioni nervose libere.
Si trovano in tutti i tessuti del corpo, a esclusione dell’encefalo.
La percezione del dolore può essere
Irradiazioni tipiche del dolore viscerale
• acuta:
dolore rapido e veloce;
• cronica;
•riferita:
malessere viscerale
localizzato
con esattezza.
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«Sensibilità muscolare»
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I recettori di allungamento del muscolo contribuiscono al mantenimento della postura.
a) l’aumento della lunghezza del muscolo stimola i fusi neuromuscolari che inducono, a loro volta,
la contrazione muscolare
b) gli organi muscolo-tendinei del Golgi si trovano nei tendini, dove esercitano la propria
azione inibitoria della contrazione muscolare
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Recettori sensoriali periferici – Tabella sinottica
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1
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Olfatto
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Olfatto
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Recettori olfattivi
a) le cellule epiteliali colonnari sostengono le cellule recettoriali olfattive, che presentano delle
ciglia sulla loro estremità distale
b) l’area olfattiva è associata alla conca nasale superiore
Struttura ossea di pertinenza dell’osso etmoide
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Istologia dell’olfatto
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•I recettori olfattivi sono i neuroni di
primo ordine della via olfattiva.
•Le cellule di sostegno sono cellule
epiteliali colonnari della mucosa che
riveste il naso.
•Le cellule basali sono staminali poste
tra le basi delle cellule di sostegno e si
dividono
ininterrottamente
per
produrre nuovi recettori olfattivi.
•Le ghiandole olfattive
producono
muco che rende umida la superficie
dell’epitelio e serve da solvente per le
sostanze odorose inalate.
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15
La via nervosa olfattiva
•La via olfattiva
è costituita dai fascicoli
costituiti dagli assoni amielinici dei recettori
olfattivi. Questi fascicoli formano i nervi
olfattivi, che terminano nel cervello in masse
di sostanza grigia dette bulbi olfattivi.
•Gli assoni dei neuroni che si estendono dal
bulbo raggiungono l’area olfattiva primaria
nel lobo temporale della corteccia cerebrale
dove inizia la consapevolezza cosciente
dell’odore.
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6
Gusto
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17
Gusto
Recettori gustativi:
a) i bottoni o calici gustativi sulla superficie della
lingua sono associati a dei rilievi simili a
capezzoli denominati papille gustativi
b) Un bottone gustativo contiene cellule gustative e
presenta un’apertura, il poro gustativo, sulla sua
superficie libera.
papille gustative (circumvallate,
fungiformi e filiformi)
Microfotografia ottica di
alcuni bottoni gustativi
(frecce)
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Disturbi dell’ olfatto e del gusto
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Orecchio e udito
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L’orecchio esterno
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L’orecchio si divide in tre regioni
principali
•l’orecchio esterno;
•l’orecchio medio;
•l’orecchio interno.
L’ orecchio esterno raccoglie le onde
sonore e le convoglia verso l’interno.
È
costituito
da
padiglione
auricolare, condotto uditivo esterno
e timpano.
Il padiglione auricolare è un lembo
di cartilagine elastica ricoperta di
pelle che convoglia le onde verso il
condotto uditivo esterno protetto da
peli e cerume contro l’ingresso di
sostanze estranee.
Il timpano è una lamina sottile e
semitrasparente tra il condotto
uditivo esterno e l’orecchio medio.
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Parti principali dell’orecchio
1
La struttura ossea che accoglie
l’orecchio interno è la rocca
petrosa dell’osso temporale
10
7
6
9
5
12
11
8
4
3
2
14
13
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L’orecchio medio
L’ orecchio medio trasporta
le vibrazioni sonore alla
finestra ovale, piccola
cavità piena d’aria posta tra
il timpano e l’orecchio
interno.
È costituito da
1. tuba uditiva o tromba di
Eustachio;
2. ossicini dell’udito:
martello, incudine e staffa;
3. finestra ovale.
1. La tuba uditiva o tromba di Eustachio è una piccola apertura che mette in
comunicazione l’orecchio medio con la porzione superiore della gola.
2. Gli ossicini dell’udito (martello, incudine e staffa) sono mantenuti in posizione
da legamenti e controllati nei movimenti da muscoli scheletrici.
3. La finestra ovale è una piccola apertura del sottile divisorio osseo da cui ha
inizio l’orecchio interno.
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Orecchio interno – Labirinto
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Il labirinto si compone
di un involucro esterno
osseo (labirinto osseo)
all’interno del quale si
trova una ulteriore
struttura tubulare
membranosa (labirinto
membranoso).
Le due strutture sono
separate da un liquido
detto perilinfa.
Il labirinto membranoso
a sua volta contiene un
altro liquido chiamato
endolinfa.
La coclea è un canale osseo che procede dal labirinto avvolgendosi attorno ad un nucleo osseo
chiamato modiolo e contiene: la scala timpanica, l’organo spirale del Corti, il dotto cocleare
riempito di endolinfa e la scala vestibolare riempita di perilinfa.
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Orecchio interno – Coclea macroscopica
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La coclea è un canale osseo che procede dal labirinto avvolgendosi attorno ad un nucleo osseo
chiamato modiolo e contiene: la scala timpanica, l’organo spirale del Corti, il dotto cocleare
riempito di endolinfa e la scala vestibolare riempita di perilinfa.
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Sequenza della fisiologia dell’udito
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
25
Il padiglione auricolare convoglia le onde sonore dentro il canale uditivo
esterno;
le onde sonore fanno vibrare il timpano;
l’area centrale del timpano trasmette le vibrazioni al martello, da qui
all’incudine e alla staffa;
la staffa spinge dentro e fuori la finestra ovale;
il movimento della finestra ovale produce onde pressorie nella perilinfa
della coclea;
le onde pressione della perilinfa si trasmettono dalla scala vestibolare alla
scala timpanica e alla membrana che ricopre la finestra rotonda;
le stesse onde pressorie distorcono la membrana vestibolare creando altre
onde nell’endolinfa contenuta nel dotto cocleare;
le onde pressorie dell’endolinfa trasmettono le vibrazioni alla membrana
basilare che spinge le cellule ciliate dell’organo del Corti entro la
membrana tectoria. La flessione delle ciglia stimola il rilascio di
neurotrasmettitori da parte delle cellule ciliate in corrispondenza delle
sinapsi con i neuroni sensoriali che generano impulsi nervosi trasmessi
lungo il nervo vestibolococleare.
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Orecchio interno – Coclea microscopica
Focus step 8 della fisiologia dell’udito
8.
le
onde
pressorie
dell’endolinfa
trasmettono le vibrazioni alla membrana
basilare che spinge le cellule ciliate
dell’organo del Corti entro la membrana
tectoria. La flessione delle ciglia stimola
il rilascio di neurotrasmettitori da parte
delle cellule ciliate in corrispondenza
delle sinapsi con i neuroni sensoriali che
generano
impulsi
nervosi
trasmessi
lungo il nervo vestibolococleare.
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Via nervosa afferente dell’udito
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La via nervosa uditiva si estende nel
midollo allungato, procede attraverso
il mesencefalo per raggiungere il
talamo e, quindi, giunge alla corteccia
uditiva del cervello
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Senso dell’equilibrio
Vi sono due tipi di equilibrio:
1. statico si riferisce al mantenimento della posizione del corpo rispetto alla forza della gravità.
2. dinamico è il mantenimento della posizione del corpo in risposta a movimenti improvvisi.
Le macule, organi
sensoriali contenuti
in sacculo e utricolo,
sono i recettori per l’
equilibrio statico.
I dotti semicircolari
membranosi sono
l’organo deputato
all’ equilibrio
dinamico.
I movimenti della
testa generano
correnti
dell’endolinfa al loro
interno.
Il labirinto membranoso, in corrispondenza del vestibolo presenta due porzioni espanse dette
sacculo e utricolo, contenute in concamerazioni ossee.
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Le macule – Equilibrio statico
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Dotti semicircolari – Equilibrio dinamico
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Nell’ampolla di ciascun dotto semicircolare si trova una cresta ampollare.
Quando la testa è ferma, la cupola
della cresta ampollare rimane diritta
mentre, quando la testa di muove
rapidamente, la cupola di piega dal
lato opposto al movimento della testa,
stimolando i recettori sensoriali
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Vie nervose «afferenti» dell’equilibrio
31
La maggior parte degli assoni del ramo vestibolare entra nel
tronco encefalico e da qui si estende al midollo allungato o al
cervelletto per stabilire ulteriori sinapsi con i neuroni successivi.
Dal midollo allungato alcuni assoni trasmettono impulsi nervosi
lungo i nervi cranici diretti a occhi, collo e testa;
altre informazioni sono convogliate al midollo spinale che regola
il tono muscolare in risposta ai movimenti della testa.
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3
2
Occhio
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Occhio – Strutture accessorie
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L’occhio possiede delle strutture accessorie, che
sono:
• le sopracciglia;
• le ciglia;
• le palpebre;
• i muscoli estrinseci che muovono i bulbi
oculari;
• l’apparato lacrimale.
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Occhio - Bulbo
4
5
3
2
12
6
8
7
13
1
10
9
15
14
11
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Cristallino e Cavità oculari
Cavità posteriore
Il cristallino divide l’interno del bulbo oculare in due cavità
•la camera anteriore riempita di umore acqueo, un liquido acquoso che contribuisce a
mantenere la forma dell’occhio e nutre il cristallino e la cornea in quanto privi di vasi
sanguigni;
•la camera vitrea, posteriore e più grande, contenente una sostanza trasparente e
gelatinosa: il corpo vitreo.
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Istologia dell’occhio
con umor acqueo
Il bulbo oculare è diviso in tre strati:
• tonaca fibrosa - rivestimento fibroso trasparente esterno che copre anteriormente l’iride
detto cornea e da un rivestimento di tessuto connettivo denso che ricopre tutto il resto bulbo
tranne la cornea detta sclera. La congiuntiva ricopre poi esternamente la sola sclera.
• tonaca vascolare – è uno strato intermedio del bulbo composto da coroide (membrana
sottile che riveste internamente la sclera, riccamente vascolarizzata), corpo ciliare (composto
dai processi ciliari i cui capillari secernono l’umor acqueo), cristallino (struttura trasparente
che mette a fuoco i raggi luminosi sulla retina), iride (parte colorata del bulbo oculare) e
pupilla (orifizio centrale dell’iride attraverso cui la luce entra nel bulbo).
• retina - è il terzo involucro più interno costituito a sua volta da due strati:
•nervoso: è un’estensione pluristratificata del cervello;
•pigmentato: è una pellicola di cellule epiteliali contenenti melanina.
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Istologia dell’occhio
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38
Retina
La retina è il terzo
involucro più interno
costituito a sua volta da
due strati:
•pigmentato: è una
pellicola di cellule
epiteliali contenenti
melanina.
•nervoso:
un’estensione
pluristratificata
cervello;
è
del
Le
fibre
nervose
abbandonano la retina in
corrispondenza del disco
ottico per formare il nervo
ottico.
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Formazione dell’immagine sulla retina
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I fotocettori (cellule specializzate della retina) convertono i raggi luminosi
in impulsi nervosi e sono di due tipi: 1. bastoncelli, 2. coni.
1. Bastoncelli: non possono discriminare i colori, ma consentono di
distinguere le sfumature del grigio.
2. Coni: stimolati da luci più intense, producono visioni a colori molto
nitide. Vi sono coni rossi, verdi e blu a seconda della sensibilità specifica di
ciascuno. La visione a colori è il risultato della stimolazione di varie
combinazioni dei tre tipi di coni.
I coni e i bastoncelli sono concentrati soprattutto nella fovea centrale,
piccola cavità al centro della macula lutea posta al centro della retina.
Dai fotocettori l’informazione si propaga alle cellule gangliari i cui assoni
raggiungono una piccola area della retina detta disco ottico dove si
riuniscono a formare il nervo ottico.
Il disco ottico non contiene fotocettori per cui è un punto cieco.
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Meccanismo della visione
40
Il meccanismo della visione è paragonabile
al funzionamento di una macchina
fotografica e si compone di tre processi:
• 1. la rifrazione;
• 2. l’ accomodazione;
• 3. la costrizione della pupilla.
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La rifrazione
41
La rifrazione è la deviazione dei raggi luminosi.
Quando i raggi luminosi, che attraversano un mezzo
trasparente (es. aria), passano in un altro mezzo
trasparente ma di densità diversa (es. acqua) compiono
una deviazione in corrispondenza del punto di contatto
tra le due sostanze.
Le immagini messe a fuoco sulla retina risultano
capovolte e invertite da destra a sinistra.
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L’accomodazione
42
Il cristallino è convesso su entrambe le superfici e la sua capacità di
rifrazione aumenta con l’aumentare della curvatura.
Con la messa a fuoco di un oggetto, diventa più convesso e rifrange
maggiormente i raggi luminosi.
Tale aumento della curvatura operato dal muscolo ciliare è detto
accomodazione.
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La costrizione della pupilla
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La costrizione della pupilla implica
la
riduzione
del
diametro
dell’orifizio attraverso cui la luce
entra
nell’occhio
grazie
alla
contrazione dei muscoli circolari
dell’iride.
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La convergenza
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La convergenza è il movimento
automatico dei bulbi oculari verso
la
linea
mediana
causato
dall’azione coordinata dei muscoli
estrinseci dell’occhio per mettere a
fuoco un oggetto vicino alle retine.
Questo processo è dovuto al fatto
che nell’essere umano la visione è
binoculare e cioè la messa a fuoco
avviene su un solo gruppo di
oggetti per volta in modo da poter
percepire la profondità del campo
visivo e la natura tridimensionale
degli oggetti.
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Vie nervose afferenti
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Le vie ottiche comprendono:
1. il nervo ottico,
2. il chiasma ottico,
3. le radiazioni ottiche.
Seguendo la via ottica, dopo lo
stimolo luminoso, i bastoncelli e i coni
innescano segnali elettrici nelle cellule
bipolari e alle cellule gangliari
pervengono segnali eccitatori e
inibitori.
Si
verifica
poi
una
depolarizzazione con generazione di
impulsi nervosi; tali impulsi si
propagano dal nervo ottico (costituito
dagli assoni delle cellule gangliari) al
chiasma ottico, da qui al tratto ottico,
al talamo e alle aree visive primarie
dei lobi occipitali della corteccia
cerebrale.
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Materiale didattico
relativo ad ogni lezione
pubblicato al seguente indirizzo WEB
http://www.docvadis.it/leonardodiascenzo
↓
Sezione: Per Medici, Infermieri e Tecnici
↓
Tecnici prevenzione A.A. ‘16/’17
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