Corso di Anatomia, istologia, fisiologia e fisica Anatomia e Istologia Docente: Leonardo Di Ascenzo, MD, PhD Recapiti: [email protected] [email protected] Lezione 1 1 2 Programma II lezione Sistema muscolare Apparato respiratorio CL Tecniche della prevenzione negli ambienti e nei luoghi di lavoro: Anatomia e istologia– A.A. 2016/2017 Docente: Leonardo Di Ascenzo, Md, PhD 3 Sistema muscolare CL Tecniche della prevenzione negli ambienti e nei luoghi di lavoro: Anatomia e istologia– A.A. 2016/2017 Docente: Leonardo Di Ascenzo, Md, PhD 4 I V i s i o n e a n t e r i o r e m u s c o l i d e l c o r p o 4 V i s i o n e p o s t e r i o r e Caratteristiche e funzioni dei muscoli Funzioni: produzione dei movimenti del corpo; stabilizzazione delle posizioni del corpo; regolazione del volume degli organi; movimento di sostanze all’interno del corpo; produzione di calore. CL Tecniche della prevenzione negli ambienti e nei luoghi di lavoro: Anatomia e istologia– A.A. 2016/2017 Docente: Leonardo Di Ascenzo, Md, PhD 5 Scomponiamo il muscolo scheletrico Un muscolo scheletrico è composto da una varietà di tessuti, fra cui strati di tessuto connettivo. Una fascia ricopre la superficie del muscolo, l’epimisio è al di sotto della fascia e il perimisio si estende nella struttura del muscolo, in cui separa i fascicoli. L’endomisio separa le singole fibre muscolari, ciascuna delle quali è una cellula di forma allungata. CL Tecniche della prevenzione negli ambienti e nei luoghi di lavoro: Anatomia e istologia– A.A. 2016/2017 Docente: Leonardo Di Ascenzo, Md, PhD 6 La fibrocellula muscolare Ogni fibrocellula muscolare è ricoperta da una membrana plasmatica detta sarcolemma che contiene il sarcoplasma, ricchissimo di mitocondri, e il reticolo sarcoplasmatico. CL Tecniche della prevenzione negli ambienti e nei luoghi di lavoro: Anatomia e istologia– A.A. 2016/2017 Docente: Leonardo Di Ascenzo, Md, PhD 7 La micro-struttura del muscolo scheletrico Per tutta la lunghezza della fibra si estendono le miofibrille. Esse contengono filamenti spessi e sottili. I filamenti si sovrappongono secondo schemi specifici formando strutture dette sarcomeri. CL Tecniche della prevenzione negli ambienti e nei luoghi di lavoro: Anatomia e istologia– A.A. 2016/2017 Docente: Leonardo Di Ascenzo, Md, PhD 8 Filamenti spessi e filamenti sottili del sarcomero I filamenti spessi sono costituiti di miosina mentre i filamenti sottili sono composti da tre proteine: actina, tropomiosina e troponina. Durante la contrazione muscolare le teste miosiniche dei filamenti spessi esercitano una trazione sui filamenti sottili, facendoli scorrere verso il centro del sarcomero, che quindi si accorcia. CL Tecniche della prevenzione negli ambienti e nei luoghi di lavoro: Anatomia e istologia– A.A. 2016/2017 Docente: Leonardo Di Ascenzo, Md, PhD 9 L’innervazione della fibrocellula muscolare 10 Prima di contrarsi, la fibra muscolare scheletrica deve essere stimolata da un impulso, detto potenziale di azione muscolare, emesso dal relativo neurone motorio insieme al quale costituisce una unità motoria. La giunzione neuromuscolare (sinapsi) comprende l’estremità di un motoneurone e la placca motrice terminale di una fibra muscolare. CL Tecniche della prevenzione negli ambienti e nei luoghi di lavoro: Anatomia e istologia– A.A. 2016/2017 Docente: Leonardo Di Ascenzo, Md, PhD Tipi di fibre muscolari scheletriche 11 I muscoli scheletrici contengono tre tipi di fibre: 1. ossidative lente (o rosse) • sono piccole di diametro • contengono molta mioglobina • si contraggono e si rilassano in tempi più lunghi rispetto alla fibre rapide • possono sostenere contrazioni prolungate e intense 2. ossidative-glicolitiche rapide (o intermedie) • sono intermedie di diametro • contengono molta mioglobina • hanno un alto contenuto di glicogeno e generano molto ATP 3. glicolitiche rapide (o bianche) • sono le più grandi di diametro; • contengono poca mioglobina e pochi mitocondri; • generano ATP per glicolisi anaerobica La maggior parte dei muscoli scheletrici è costituita da tutti e tre i tipi di fibre. Le fibre muscolari di una qualsiasi unità motoria sono tutte dello stesso tipo e si ha l’attivazione di una certa unità in base al tipo di sforzo fisico cui il corpo va incontro. CL Tecniche della prevenzione negli ambienti e nei luoghi di lavoro: Anatomia e istologia– A.A. 2016/2017 Docente: Leonardo Di Ascenzo, Md, PhD Origine e inserzione di un muscolo scheletrico 12 L’attacco del muscolo all’osso fisso è detto origine. L’altra estremità è ancorata in un punto detto inserzione. La porzione carnosa è definita ventre. CL Tecniche della prevenzione negli ambienti e nei luoghi di lavoro: Anatomia e istologia– A.A. 2016/2017 Docente: Leonardo Di Ascenzo, Md, PhD Tipi di contrazione muscolare Contrazione isotonica la tensione sviluppata dal muscolo rimane pressoché costante, mentre il muscolo cambia di lunghezza 13 Contrazione isometrica: la tensione generata non è sufficiente a superare la resistenza dell’oggetto sul quale è applicata la forza e la lunghezza del muscolo non cambia. CL Tecniche della prevenzione negli ambienti e nei luoghi di lavoro: Anatomia e istologia– A.A. 2016/2017 Docente: Leonardo Di Ascenzo, Md, PhD Il tessuto muscolare liscio 14 Il muscolo viscerale o unitario si trova negli strati che si sovrappongono a formare le pareti di piccole arterie, vene e organi cavi come lo stomaco, l’intestino, l’utero e la vescica. Il muscolo liscio è un muscolo involontario. Il muscolo liscio ha una possibilità di allungamento e di contrazione molto maggiore rispetto alle fibre muscolari scheletriche. Risponde a impulsi provenienti dal sistema nervoso autonomo (involontario), oppure a ormoni, a variazioni del pH o del livello di ossigeno. CL Tecniche della prevenzione negli ambienti e nei luoghi di lavoro: Anatomia e istologia– A.A. 2016/2017 Docente: Leonardo Di Ascenzo, Md, PhD 15 Apparato respiratorio CL Tecniche della prevenzione negli ambienti e nei luoghi di lavoro: Anatomia e istologia– A.A. 2016/2017 Docente: Leonardo Di Ascenzo, Md, PhD Organi superiori dell’apparato respiratorio 16 Faringe: -rinof. -orof. -laringof. Il naso si apre all’esterno con le narici, si continua con due cavità nasali separate da un setto che si aprono nel rino-faringe attraverso due aperture dette coane. Funzioni: 1. filtrazione, riscaldamento e umidificazione dell’aria inspirata, 2. rilevamento degli stimoli olfattivi, 3. modulazione delle vibrazioni dei suoni espressivi. CL Tecniche della prevenzione negli ambienti e nei luoghi di lavoro: Anatomia e istologia– A.A. 2016/2017 Docente: Leonardo Di Ascenzo, Md, PhD Epitelio ciliato 17 Movimento del muco nel tratto respiratorio. Le ciglia spingono il muco e le particelle in esso intrappolate dalla cavità nasale alla faringe. CL Tecniche della prevenzione negli ambienti e nei luoghi di lavoro: Anatomia e istologia– A.A. 2016/2017 Docente: Leonardo Di Ascenzo, Md, PhD La laringe 18 La laringe è un organo cavo di cartilagine, rivestito di mucosa. La sua funzione è la connessione “sicura” della faringe con la trachea. Contiene gli organi della fonazione. Le corde vocali. CL Tecniche della prevenzione negli ambienti e nei luoghi di lavoro: Anatomia e istologia– A.A. 2016/2017 Docente: Leonardo Di Ascenzo, Md, PhD La laringe 19 La cartilagine tiroidea (ialina) forma la parete anteriore della laringe. L’ epiglottide è un’estesa lamine di cartilagine elastica ricoperta da epitelio. La cartilagine cricoide è un anello di cartilagine ialina che forma la parete inferiore della laringe ed è attaccata alla prima cartilagine tracheale. Le cartilagini aritenoidi sono costituite da cartilagine ialina e si ancorano alle corde vocali e ai muscoli faringei. CL Tecniche della prevenzione negli ambienti e nei luoghi di lavoro: Anatomia e istologia– A.A. 2016/2017 Docente: Leonardo Di Ascenzo, Md, PhD Corde vocali 20 Le membrane mucose della laringe formano due paia di pieghe: - un paio superiore, le corde vocali false che trattengono l’aria contro la pressione nella cavità toracica, - un paio inferiore, le corde vocali vere che producono suoni mentre si parla e si canta. CL Tecniche della prevenzione negli ambienti e nei luoghi di lavoro: Anatomia e istologia– A.A. 2016/2017 Docente: Leonardo Di Ascenzo, Md, PhD Sede dei polmoni nella cavità toracica 21 Lobi polmonari: 2 a sinistra (ingombro del cuore) 3 a destra CL Tecniche della prevenzione negli ambienti e nei luoghi di lavoro: Anatomia e istologia– A.A. 2016/2017 Docente: Leonardo Di Ascenzo, Md, PhD 22 Topografia anteriore dei polmoni nella cavità toracica Scissure: I lobi polmonari sono separati gli uni dagli altri da tessuto pleurico viscerale. I solchi virtuali, che li separano prendono il nome di scissure. Seni costo-diaframmatici: sono le estremità più caudali delle cavità pleuriche. Nel momento in cui si sviluppasse del versamento pleurico queste cavità non saranno più virtuali ma reali e riempite di liquido. Anatomia e istologia– A.A. 2016/2017 Docente: Leonardo Di Ascenzo, Md, PhD 23 Topografia anteriore dei polmoni nella cavità toracica I Seni costo-diaframmatici consentono il movimento di espansione del polmoni tra in-spirio ed e-spirio. Anatomia e istologia– A.A. 2016/2017 Docente: Leonardo Di Ascenzo, Md, PhD Pleura e pericardio 24 Le cavità pericardica e quelle pleuriche delimitate da un foglietto parietale e da uno viscerale, sono di norma virtuali e si riempiono solo in condizioni patologiche di liquido (infiammatorio o ematico). CL Tecniche della prevenzione negli ambienti e nei luoghi di lavoro: Anatomia e istologia– A.A. 2016/2017 Docente: Leonardo Di Ascenzo, Md, PhD Trachea e albero bronchiale 25 Sezione trasversale della trachea Si noti il semianello (a forma di C) della cartilagine ialina della parete tracheale La trachea è un condotto tubulare posto davanti all’esofago. La parete della trachea è sostenuta da anelli di cartilagine e ricoperta da una membrana mucosa di epiteli ciliato. CL Tecniche della prevenzione negli ambienti e nei luoghi di lavoro: Anatomia e istologia– A.A. 2016/2017 Docente: Leonardo Di Ascenzo, Md, PhD Albero bronchiale 26 La sede degli scambi gassosi sono gli alveoli, che presentano una struttura acinare che si sviluppa al termine dei bronchioli terminali. CL Tecniche della prevenzione negli ambienti e nei luoghi di lavoro: Anatomia e istologia– A.A. 2016/2017 Docente: Leonardo Di Ascenzo, Md, PhD Alveoli polmonari 27 Anatomia e istologia– A.A. 2016/2017 Docente: Leonardo Di Ascenzo, Md, PhD Ricordiamo le componenti dell’apparato respiratorio 28 CL Tecniche della prevenzione negli ambienti e nei luoghi di lavoro: Anatomia e istologia– A.A. 2016/2017 Docente: Leonardo Di Ascenzo, Md, PhD Vascolarizzazione polmonare 29 L'ilo del polmone ha sede nella faccia mediastinica o mediale dell'organo, vi penetrano i bronchi e i nervi e vi entrano ed escono i vasi. È sede di alcuni linfonodi detti appunto ilari. CL Tecniche della prevenzione negli ambienti e nei luoghi di lavoro: Anatomia e istologia– A.A. 2016/2017 Docente: Leonardo Di Ascenzo, Md, PhD Meccanica della respirazione – Inspirazione ed espirazione 30 CL Tecniche della prevenzione negli ambienti e nei luoghi di lavoro: Anatomia e istologia– A.A. 2016/2017 Docente: Leonardo Di Ascenzo, Md, PhD Inspirazione forzata 31 CL Tecniche della prevenzione negli ambienti e nei luoghi di lavoro: Anatomia e istologia– A.A. 2016/2017 Docente: Leonardo Di Ascenzo, Md, PhD Espirazione forzata 32 CL Tecniche della prevenzione negli ambienti e nei luoghi di lavoro: Anatomia e istologia– A.A. 2016/2017 Docente: Leonardo Di Ascenzo, Md, PhD Aree nervose del controllo respiratorio 33 Le aree nervose che controllano la respirazione sono sub-encefaliche trovandosi nel ponte e nel bulbo o midollo allungato, ecco perché sono in grado di continuare a funzionare anche nel caso di traumi cranici importanti della sola corteccia. CL Tecniche della prevenzione negli ambienti e nei luoghi di lavoro: Anatomia e istologia– A.A. 2016/2017 Docente: Leonardo Di Ascenzo, Md, PhD Fattori del controllo respiratorio 34 Il calo della Pressione di O2 nel sangue stimola i chemocettori periferici siti nei glomi carotidei e aortici. CL Tecniche della prevenzione negli ambienti e nei luoghi di lavoro: Anatomia e istologia– A.A. 2016/2017 Docente: Leonardo Di Ascenzo, Md, PhD Istologia dell’alveolo polmonare 35 Lo scambio gassoso fra l’aria alveolare e i capillari ematici avviene grazie alla differente pressione parziale di O2 e CO2 Anatomia e istologia– A.A. 2016/2017 Docente: Leonardo Di Ascenzo, Md, PhD 36 Materiale didattico relativo ad ogni lezione verrà pubblicato di volta in volta al seguente indirizzo WEB http://www.docvadis.it/leonardodiascenzo ↓ Sezione: Per Medici e Infermieri ↓ Tecnici prevenzione A.A. ‘16/’17 CL Tecniche della prevenzione negli ambienti e nei luoghi di lavoro: Anatomia e istologia– A.A. 2016/2017 Docente: Leonardo Di Ascenzo, Md, PhD