Corso di
Anatomia, istologia,
fisiologia e fisica
Anatomia e Istologia
Docente: Leonardo Di Ascenzo, MD, PhD
Recapiti:
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Lezione 1
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Programma II lezione
Sistema muscolare
Apparato respiratorio
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Sistema muscolare
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Caratteristiche e funzioni dei muscoli
Funzioni: produzione dei movimenti del corpo; stabilizzazione delle posizioni del corpo;
regolazione del volume degli organi; movimento di sostanze all’interno del corpo;
produzione di calore.
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Scomponiamo il muscolo scheletrico
Un muscolo scheletrico è
composto da una varietà di
tessuti, fra cui strati di
tessuto connettivo.
Una fascia ricopre la
superficie del muscolo,
l’epimisio è al di sotto della
fascia e il perimisio si
estende nella struttura del
muscolo, in cui separa i
fascicoli.
L’endomisio separa le
singole fibre muscolari,
ciascuna delle quali è una
cellula di forma allungata.
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La fibrocellula muscolare
Ogni fibrocellula muscolare è ricoperta da una membrana plasmatica detta sarcolemma che
contiene il sarcoplasma, ricchissimo di mitocondri, e il reticolo sarcoplasmatico.
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La micro-struttura del muscolo scheletrico
Per tutta la lunghezza della fibra si estendono le miofibrille.
Esse contengono filamenti spessi e sottili.
I filamenti si sovrappongono secondo schemi specifici formando strutture dette
sarcomeri.
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Filamenti spessi e filamenti sottili del sarcomero
I filamenti spessi sono costituiti di miosina
mentre i filamenti sottili sono composti da
tre proteine:
actina, tropomiosina e troponina.
Durante la contrazione muscolare le teste miosiniche
dei filamenti spessi esercitano una trazione sui
filamenti sottili, facendoli scorrere verso il centro del
sarcomero, che quindi si accorcia.
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L’innervazione della fibrocellula muscolare
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Prima di contrarsi, la fibra
muscolare scheletrica deve essere
stimolata da un impulso, detto
potenziale di azione muscolare,
emesso dal relativo neurone motorio
insieme al quale costituisce una
unità motoria.
La giunzione neuromuscolare
(sinapsi) comprende l’estremità
di un motoneurone e la placca
motrice terminale di una fibra
muscolare.
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Tipi di fibre muscolari scheletriche
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I muscoli scheletrici contengono tre tipi di fibre:
1. ossidative lente (o rosse)
• sono piccole di diametro
• contengono molta mioglobina
• si contraggono e si rilassano in tempi più lunghi rispetto alla fibre rapide
• possono sostenere contrazioni prolungate e intense
2. ossidative-glicolitiche rapide (o intermedie)
• sono intermedie di diametro
• contengono molta mioglobina
• hanno un alto contenuto di glicogeno e generano molto ATP
3. glicolitiche rapide (o bianche)
• sono le più grandi di diametro;
• contengono poca mioglobina e pochi mitocondri;
• generano ATP per glicolisi anaerobica
La maggior parte dei muscoli scheletrici è costituita da tutti e tre i tipi di fibre. Le fibre muscolari
di una qualsiasi unità motoria sono tutte dello stesso tipo e si ha l’attivazione di una certa unità
in base al tipo di sforzo fisico cui il corpo va incontro.
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Origine e inserzione di un muscolo scheletrico
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L’attacco del muscolo all’osso fisso
è detto origine.
L’altra estremità è ancorata in un
punto detto inserzione.
La porzione carnosa è definita
ventre.
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Tipi di contrazione muscolare
Contrazione isotonica
la tensione sviluppata dal muscolo
rimane pressoché costante,
mentre il muscolo cambia di
lunghezza
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Contrazione isometrica:
la tensione generata non è sufficiente
a superare la resistenza
dell’oggetto sul quale è applicata
la forza e la lunghezza del
muscolo non cambia.
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Il tessuto muscolare liscio
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Il muscolo viscerale o unitario si
trova
negli
strati
che
si
sovrappongono a formare le pareti di
piccole arterie, vene e organi cavi
come lo stomaco, l’intestino, l’utero e
la vescica.
Il muscolo liscio è un muscolo
involontario.
Il muscolo liscio ha una possibilità di
allungamento e di contrazione molto
maggiore rispetto alle fibre muscolari
scheletriche.
Risponde a impulsi provenienti dal
sistema
nervoso
autonomo
(involontario), oppure a ormoni, a
variazioni del pH o del livello di
ossigeno.
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Apparato respiratorio
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Organi superiori dell’apparato respiratorio
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Faringe:
-rinof.
-orof.
-laringof.
Il naso si apre all’esterno con le narici, si
continua con due cavità nasali separate da
un setto che si aprono nel rino-faringe
attraverso due aperture dette coane.
Funzioni:
1.
filtrazione,
riscaldamento
e
umidificazione dell’aria inspirata,
2. rilevamento degli stimoli olfattivi,
3. modulazione delle vibrazioni dei suoni
espressivi.
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Epitelio ciliato
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Movimento del muco nel tratto respiratorio.
Le ciglia spingono il muco e le particelle in esso intrappolate dalla cavità nasale alla
faringe.
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La laringe
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La laringe è un organo cavo di cartilagine, rivestito di mucosa.
La sua funzione è la connessione “sicura” della faringe con la trachea.
Contiene gli organi della fonazione. Le corde vocali.
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La laringe
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La cartilagine tiroidea (ialina) forma
la parete anteriore della laringe.
L’ epiglottide è un’estesa lamine di
cartilagine elastica ricoperta da
epitelio.
La cartilagine cricoide è un anello di
cartilagine ialina che forma la parete
inferiore della laringe ed è attaccata
alla prima cartilagine tracheale.
Le cartilagini aritenoidi sono
costituite da cartilagine ialina e si
ancorano alle corde vocali e ai
muscoli faringei.
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Corde vocali
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Le membrane mucose della laringe
formano due paia di pieghe:
- un paio superiore, le corde vocali false
che trattengono l’aria contro la pressione
nella cavità toracica,
- un paio inferiore, le corde vocali vere che
producono suoni mentre si parla e si canta.
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Sede dei polmoni nella cavità toracica
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Lobi polmonari:
2 a sinistra (ingombro del cuore)
3 a destra
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Topografia anteriore
dei polmoni
nella cavità toracica
Scissure: I lobi polmonari
sono separati gli uni dagli
altri da tessuto pleurico
viscerale.
I solchi virtuali, che li
separano prendono il nome
di scissure.
Seni costo-diaframmatici:
sono le estremità più caudali
delle cavità pleuriche.
Nel momento in cui si sviluppasse
del versamento pleurico queste cavità
non saranno più virtuali ma reali e
riempite di liquido.
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Topografia anteriore
dei polmoni
nella cavità toracica
I Seni costo-diaframmatici
consentono il movimento di
espansione del polmoni tra
in-spirio ed e-spirio.
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Pleura e pericardio
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Le cavità pericardica e quelle pleuriche delimitate da un foglietto parietale e da
uno viscerale, sono di norma virtuali e si riempiono solo in condizioni patologiche
di liquido (infiammatorio o ematico).
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Trachea e albero bronchiale
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Sezione trasversale della trachea
Si noti il semianello (a forma di C) della
cartilagine ialina della parete tracheale
La trachea è un condotto
tubulare posto davanti
all’esofago. La parete della
trachea è sostenuta da
anelli di cartilagine e
ricoperta da una membrana
mucosa di epiteli ciliato.
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Albero bronchiale
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La sede degli scambi gassosi sono gli alveoli, che
presentano una struttura acinare che si sviluppa al termine
dei bronchioli terminali.
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Alveoli polmonari
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Ricordiamo le componenti dell’apparato respiratorio
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Vascolarizzazione polmonare
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L'ilo del polmone ha sede nella
faccia mediastinica o mediale
dell'organo, vi penetrano i bronchi e
i nervi e vi entrano ed escono i vasi.
È sede di alcuni linfonodi detti
appunto ilari.
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Meccanica della respirazione – Inspirazione ed espirazione
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Inspirazione forzata
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Espirazione forzata
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Aree nervose del controllo respiratorio
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Le aree nervose che controllano la respirazione sono
sub-encefaliche trovandosi nel ponte e nel bulbo o
midollo allungato, ecco perché sono in grado di
continuare a funzionare anche nel caso di traumi
cranici importanti della sola corteccia.
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Fattori del controllo respiratorio
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Il calo della Pressione di O2 nel sangue
stimola i chemocettori periferici siti nei
glomi carotidei e aortici.
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Istologia
dell’alveolo polmonare
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Lo scambio gassoso fra l’aria alveolare e i
capillari ematici avviene grazie alla differente
pressione parziale di O2 e CO2
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Materiale didattico
relativo ad ogni lezione
verrà pubblicato di volta in volta
al seguente indirizzo WEB
http://www.docvadis.it/leonardodiascenzo
↓
Sezione: Per Medici e Infermieri
↓
Tecnici prevenzione A.A. ‘16/’17
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