Gheppio partito da Helsinki ucciso dai colpi di un fucile

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L’ECO DI BERGAMO
VENERDÌ 30 OTTOBRE 2015
Lago d’Iseo e Valli
Gheppio partito da Helsinki
ucciso dai colpi di un fucile
Cenate Sopra. L’esemplare, di specie protetta, abbattuto a Cologno
Allarme per il centro di recupero degli animali feriti: rischio chiusura
CENATE SOPRA
FRANCESCO RICCI
Una giovane esemplare di gheppio proveniente
dalla Finlandia è stata trovata
morta nella pianura bergamasca. Solo grazie alla sensibilità
di un cittadino di Verdello, che
si trovava qualche giorno fa nei
pressi dei ruderi della cascina
«Vite novella» a Cologno al Serio, è stato possibile recuperare l’animale che è stato consegnato agli agenti del Corpo forestale dello Stato del comando stazione di Curno, i quali, a
loro volta, lo hanno trasferito
al Cras-Centro recupero animali selvatici del Wwf Valpredina a Cenate Sopra.
E così gli esperti del Cras
hanno potuto scoprire, tramite rilievi biometrici e radiogra-
1 Da metà
settembre al Wwf
di Valpredina
sono già arrivati
22 esemplari
fie, che il giovane gheppio era
dotato di un anello Euring apposto dal Museo di Helsinki
per lo studio delle migrazioni.
Il giovane rapace proveniente
dalla Finlandia era, con tutta
probabilità, in fase migratoria
e diretto verso sud per svernare in zone più calde, invece ha
interrotto il suo volo perché
impallinato nei cieli della Bergamasca.
È stato, infatti, centrato in
pieno, come risulta dagli esami
autoptici, da pallini utilizzati
per la caccia alle specie migratorie. «Purtroppo, l’esemplare
di gheppio è stato portato al
Cras di Valpredina già morto –
riferisce il direttore dell’omonima Riserva naturale regionale, Enzo Mauri –. In ogni caso è importante averlo sottomano in quanto, trattandosi di
avifauna particolarmente protetta dalla legge nazionale e
dalle norme Cites, permette di
determinare le cause della
morte e di individuare la marcatura, in questo caso internazionale, allo scopo di monitorare l’andamento della specie e
di studio sulla conservazione
della stessa specie, per questo
verrà anche segnalato all’Ispra».
Ennesimo episodio
Questo è l’ennesimo episodio
di uccisione a fucilate che si verifica nella nostra provincia, in
particolare durante la stagione
venatoria e quindi diventa pericoloso il passaggio di quegli
esemplari che fanno rotta sopra i nostri cieli per la migrazione in altre zone. Ne è prova
che dal 15 settembre a oggi sono stati portati al Cras del Wwf
Valpredina 22 esemplari di rapaci (7 poiane, 7 gheppi, 4 sparvieri, 3 lodolai, 1 falco pellegrino) oltre ad aironi cenerini e
tortore dal collare, tutti colpiti
da pallini da caccia provenienti sia dalla provincia di Brescia
sia dalla provincia di Bergamo.
Eppure, non dovrebbe essere difficile per gli esperti riconoscere il gheppio (Falco tinniculus), piccolo falco rapace
diurno diffuso in Europa, nidificante stazionario, migratore
e svernante, caratterizzato da
un volo particolare detto «a
spirito santo» perché si man-
tiene in aria con piccoli battiti
delle ali tenendo la coda aperta
a ventaglio e sfruttando il vento per mantenersi stabile e osservare al suolo le prede preferite (roditori, insetti, lucertole
e piccoli serpenti).
Dopo 15 anni di intensa attività, durante i quali sono stati
salvati centinaia di uccelli, il
Cras del Wwf Valpredina lancia un allarme in quanto rischia la chiusura. A fine mese
non riceverà più animali provenienti dalla Provincia di
Brescia e a fine anno dalla Provincia di Bergamo se gli enti
preposti, in particolare la Regione Lombardia, non si attiveranno per salvare i Cras presenti sul territorio regionale.
Per ora tutto tace anche sulle competenze delle Province
in materia, dopo la decisione
del Parlamento di riorganizzare la pubblica amministrazione. «A oggi nessuno – riferiscono dal Cras Valpredina – è in
grado di sapere dove andranno
a finire i numerosi animali autoctoni feriti». Intanto l’avifauna continua a soccombere.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
La Grande guerra in un racconto
con musica e cronache d’epoca
Castro
Lo spettacolo domani
nella chiesa parrocchiale. Il 6
novembre sarà presentato
il libro di Gualeni e Dentella
Con due iniziative in
programma nei prossimi giorni,
il Comune di Castro ricorda il
centenario dell’entrata in guerra dell’Italia nel primo conflitto
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mondiale. Il primo appuntamento domani sera quando verrà presentato lo spettacolo «I
suoni e le parole raccontano la
Grande guerra» messo in scena
dal Corpo bandistico di Castro,
dalla Fanfara Ana di Rogno, dal
Gruppo teatro V.i.c.o. di Castro e
dai bambini dell’istituto comprensivo di Lovere. Il racconto
degli eventi che hanno caratterizzato quei terribili anni sarà
accompagnato da canzoni entrate nella memoria collettiva
(Il Piave, La tradotta, Il Capitan
della Compagnia, Le campane
di San Giusto). Lo spettacolo inizierà alle 20,30 e sarà proposto
nella parrocchiale di Castro. «Il
connubio tra musica, cronistoria degli eventi bellici e scenografie create con immagini e giochi di luce particolarmente suggestivi – spiega il sindaco Maria-
no Foresti – contribuirà a creare
un’atmosfera straordinariamente coinvolgente».
Venerdì 6 novembre invece
verrà presentato il libro «19151918 Castro negli anni della
guerra» scritto da Attilio Gualeni e Paolo Dentella. Il libro, che
sarà donato alla popolazione,
nasce dalla ricostruzione delle
biografie dei nove Caduti che
Castro ha avuto nella prima
Il gheppio trovato morto vicino alla cascina Vite novella a Cologno
Trescore
Da domani
un’area
per i cani
Verrà inaugurata domani al parco
Piccinelli di Trescore la nuova area
comunale riservata ai cani. La
manifestazione inizierà alle 11. «È il
risultato di una serie di interventi
attuati dal nostro Comune: tengono in particolar modo alla tutela,
alla salute e al benessere dell’animale - spiega l’assessore alla
Gestione del territorio, Mara Rizzi
-. Negli ultimi anni stiamo assistendo a una evoluzione nel rapporto
guerra mondiale; i due autori
hanno rievocato in modo scrupoloso e appassionante cosa è
accaduto e come si è vissuto a
Castro in quegli anni. «Castro –
si legge nel libro – al censimento
del 1911 aveva 1.032 abitanti; i castrensi chiamati alle armi nel
corso della Grande guerra, delle
classi tra il 1874 ed il 1900 furono
215, fra di loro ce n’erano anche
dieci della classe 1899 inviati alle
armi quando avevano solo 18 anni». Un capitolo è invece dedicato alla difesa dello «stabilimento», l’allora acciaieria Franchi e
Gregorini (oggi Lucchini Rs)
che fu individuata come «fabbrica ausiliaria», cioè utile alla
causa bellica, con tutte le conse-
uomo-cane, che lo ha portato a una
costante urbanizzazione. Si è
pensato quindi di andare incontro
alle esigenze dei cani, creando uno
spazio adibito al gioco e alla socializzazione che potrà essere utilizzato per godere del verde in cui
divertirsi liberi da guinzagli e sotto
il controllo dei padroni».
Per accedere all’ area sarà necessario rispettare alcune regole fondamentali raccolte in un piccolo
vademecum. L’area è dotata di
fontanella,di distributore sacchetti
per la raccolta delle deiezioni, di
cestini contenitori, di panchine e di
una bacheca per l’affissione delle
comunicazioni riguardanti tutto
ciò che riguarda l’area cani .
guenze del caso fra cui l’istituzione di un reggimento di fanteria esclusivamente dedicato alla
difesa di questo impianto.
«È stato detto – conclude il
sindaco – che quando si perde la
memoria del passato, la storia
può ritornare indietro e dare ancora parola alle armi; nella prima metà del 900 è successo due
volte a distanza di pochi anni.
Perché la storia non si ripeta è
necessario tenere viva la memoria del passato. Ecco la ragione
per cui come amministrazione
comunale abbiamo sostenuto le
due iniziative per le quali ringrazio tutti coloro che si sono attivati e impegnati».
G. Ar.
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