www.gliamicidellamusica.net Pubblicato il 05 Dicembre 2015 Il CollettivO CineticO ha presentato il suo ultimo lavoro nel Teatro Claudio Abbado L'Amleto della Pennini servizio di Athos Tromboni FERRARA - Il Festival di danza contemporanea del Teatro Comunale Claudio Abbado di Ferrara si presenta ogni anno come uno degli avvenimenti più importanti e innovativi del mondo tersicoreo e anche per il 2015 non ha deluso le aspettative; gli spettacoli messi in scena fino all'inizio di dicembre hanno confermato l'alto profilo qualitativo della rassegna e anche il coraggio di sperimentare, scommettendo su presenze innovative e promesse vere del panorama italiano della danza. Fra le nuove leve che da ormai tre o quattro stagioni si sono affermate in Italia (e anche a Ferrara, di conseguenza) vi è la compagnia CollettivO CineticO fondato e animato dalla danzatrice e coreografa ferrarese Francesca Pennini. Ma facciamo precedere il prosieguo da una considerazione preliminare, necessaria premessa al ragionamento critico che seguirà… Oggi si dice «L'Aida di Zeffirelli», oppure «Il Don Giovanni di Abbado» trascurando che la prima opera citata è di Verdi e la seconda è di Mozart. Sì dà per scontato che tutti conoscano genesi e trama dell' Aida o di Don Giovanni perché quel teatro è entrato nell'immaginario. Ma c'è di più: la citazione del regista o del concertatore indicano che l'interprete diviene, nell'attualità, più importante del testo. Da qui le famose e a volte contestate trasgressioni e provocazioni degli allestimenti contemporanei. Che sia opera, prosa o danza, oppure la trasposizione nell'una o nell'altra disciplina artistica di un testo divenuto dominio collettivo, quello che conta oggi più del testo stesso è la lettura che ne dà l'interprete. Così siamo giunti, qui a Ferrara col CollettivO CineticO ma partendo dal Teatro Parenti di Milano un anno fa o più, a «L'Amleto della Pennini» trascurando che è di Shakespeare. Lo spettacolo è andato in scena giovedì 3 dicembre 2015 nel Teatro Comunale Claudio Abbado come appuntamento di spicco del festival di danza contemporanea: il CollettivO CineticO di Francesca Pennini - come già anticipato - l'ha animato. Abbiamo detto "animato", non danzato, perché di questo si tratta: poca, pochissima danza, affidata a spizzichi a tre performer che sono Carmine Parise, Angelo Pedroni e Stefano Sardi. Il resto è azione scenica, mimica, improvvisazione, affidata a quattro soggetti candidati al ruolo di Amleto per un allestimento che non sarà mai allestito Qui s'innesta il gioco inventato dalla Pennini: io faccio le audizioni per dare un ruolo e tu concorri per ottenerlo. Chi giudica? Chi sceglie? Naturalmente il pubblico con l'intensità dei propri applausi, decretando un vincitore, quindi l'attribuzione del ruolo. Facile, facilissimo. L'ha imposto la tivù dell'audience. È dai tempi del primissimo Grande Fratello fino al recente X Factor , festival di Sanremo compreso, che viene chiamato "il pubblico" a scegliere. Questa moda è diventata l'esasperazione del discorso di Pericle agli Ateniesi fatto nel quarto secolo avanti Cristo («... il nostro governo favorisce i molti invece dei pochi e per questo viene chiamato democrazia») ma sotto la patina di sfolgorante "democrazia" e di plateale "coinvolgimento" si celano due rischi: uno l'abbiamo citato (è l'estrema facilità della formula, e in altre parole la deriva verso la banalità) e l'altro è l'inconsistenza dell'approdo cui si giunge: il tutto sciolto nel nulla, che snatura, avvilisce, svilisce, violenta non un testo ma il suo significato. La domanda (retorica) diventa qui d'obbligo: Amleto deve essere come lo vogliamo noi oggi, maggioranza silenziosa e plaudente a prescindere, (… e, per dirla con Pericle, come lo vuole la "democrazia"), oppure affine per spirito, corpo e pensiero a quella dimensione che l'interprete, celebrante e majeuta del testo divenuto dominio collettivo, tramanda come possibile verità? Questa riflessione ci viene dopo che il concorrente scelto l'altra sera a teatro ha vinto perché si mostrava autoironico, scoordinato nel gesto, indeciso nelle risposte, impacciato nelle improvvisazioni. Un simpatico guaglioncello. Piacioso al pubblico. Un prodotto della democrazia periclea. Un Amleto cabarettistico. Crediti fotografici: Marco Caselli Nirmal per il Teatro Comunale Claudio Abbado di Ferrara Nella miniatura in alto: William Shakespeare