Pagina 1 di 16 CAPITOLO PRIMO : L`ATTENZIONE QUANTICA A

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CAPITOLO PRIMO : L’ATTENZIONE QUANTICA A TRE DIMENSIONI
L’attenzione nella normalità delle persone è costantemente all’esterno e alle
sensazioni piacevoli e spiacevoli che né possono derivare; mentre nell’universo quantistico
abbiamo una visione QUANTICA A TRE DIMENSIONI.
Normalmente le persone hanno grande difficoltà a concentrarsi, così bombardati da
stimolazioni sensoriali e visive, proiettano l’attenzione costantemente verso l’esterno e la
spostano velocissimamente su più oggetti, perdendo il contatto con se stessi e con le
proprie potenzialità
Tutti i grandi Santi delle varie religioni o i Guru vertono sull’importanza del
dell’insegnamento sulla ricerca della Presenza Mentale e successivamente o viceversa su
quella Corporea.
Per fare ciò bisogno dominare quello che è il grande mentitore e cioè la nostra
Mente, infatti lo schermo nero mentale dell’essere umano viene pervaso da fili ed elenchi
interminabili di pensieri che si intersecano e si sovrappongono creando frequenze di
disturbo e stress all’interno dell’individuo, a ciò si aggiungono i fili e pensieri nascosti
dell’inconscio, creando così un vero e proprio caos energetico-mentale.
In una tale situazione di caos interiore risulta impossibile per l’essere umano
diventare creatore del proprio destino e della propria Realtà;
Allora la prima cosa da fare per gli adulti è ripulire lo schermo, diradare i fili dei
pensieri mentali; in pratica fare pulizia. Ma come si fa ?
Innumerevoli metodi che vanno dallo Yoga, alla Preghiera, alla Meditazione, al
training Mentale, all’uso del Corpo Consapevole, alla Musica Classica, l’uso del Respiro; in
pratica tutto ciò che ha la capacità di abbassare le frequenze cerebrali; portandole da uno
stato di frequenze Beta ad un Alfa o Teta; con la Naturopatia Quantica Vi forniremo dei
metodi semplici, veloci ed efficaci per arrivare velocemente alla calma mentale ed entrare
nella via della Prosperità Positiva e allo stesso tempo apprendere metodo naturali per
avere il benessere e l’energia per raggiungere il livello di qualità auspicabile nella nostra
vita; ma per ora è importante comprendere lo stato mentale comune dell’essere umano.
Quindi meditare non è soltanto un buon metodo per diminuire lo stress, può farci
accedere alla connessione Divina per realizzare al meglio il nostro cammino di felicità e di
evoluzione.
Rallentare i cicli mentali permette all’essere umano di diventare più consapevole e
attento; la direzione dell’attenzione si chiama FOCUS e la dove si orienta il Focus della
nostra attenzione là si dirige l’energia.
Questo primo Punto è chiamato anche ATTENZIONE DIRETTA cioè la nostra
attenzione
è
tutta
rivolta
completamente
ed
esclusivamente
verso
la
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Persona/Oggetto/Situazione da noi osservata, in questo frangente ci dimentichiamo di noi
stessi dello stato corporeo, mentale ed energetico per dare attenzione all’esterno.
Aumentare lo stato di CoscienzaCoscienzaFocus
La Coscienza normale quando osserviamo
un oggetto/persona senza ricordarci di noi
stessi :
Nell’attenzione Quantica Condivisa è importante aggiungere un piccolo ma
fondamentale particolare che comporta oltre che l’attenzione diretta anche quella
CONDIVISA .
Cioè pongo l’attenzione sull’oggetto esterno che può essere una situazione, appunto
un oggetto, oppure una persona; l’attenzione mi porta a condividere l’esperienza di
apprendimento, relativo proprio a quanto questa situazione/persona/oggetto mi
trasmette; viene fatta in piena condivisione perché entrambi stiamo attenti ai feedback di
ritorno e di trasmissione che si generano nel momento presente in cui riceviamo e
scambiamo le informazioni; questo livello rappresenta già un altissimo livello di
consapevolezza.
Prima di proseguire è bene chiarire il concetto di feedback, questo termine è stato
adottato a livello globale negli anni 70, con l’avvento degli impianti di climatizzazione.
Il cuore del meccanismo di feedback è composto da una serie di sensori, che
rilevano la temperatura e trasmettono il dato ad una centralina, quest’ultima attiva un
comando che accende la pompa calore o refrigeratrice per immettere calore o fresco
all’interno della stanza.
Ora due aspetti sfuggono alla semplicità del meccanismo, per feedback s’intende la
rilevazioni costante nel tempo della temperatura e al contempo l’analisi della temperatura
in esterno per riportare al valore impostato quella interna.
Forse avrete compreso che il costante rilevarsi della temperatura è equivalente alla
costante di attenzione che compone la caratteristica FOCUS in un rapporto di attenzione e
condivisione di un esperienza e ciò comporta grande rilassamento interiore e
consapevolezza per permettere alla persona di rimanere concentrata sul punto.
Molte volte l’attenzione della persona è pari al valore d’importanza che il proprio
grado della scala interna comunica, al nostro sistema di osservazione; ciò oltre che farci
perdere attenzione e concentrazione, consuma anche tanta energia; infatti molti dati
statistici e studi in tal senso danno la curva di apprendimento in discesa già dopo 60
minuti di attenzione.
L’impegno stà per proprio nel raggiungere la consapevolezza e al contempo
controllando costantemente il Feedback di ritorno fra noi e l’oggetto-persona-situazione
osservata; ciò impone di adeguare il nostro livello energetico-psichico-mentale momento
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dopo momento; questo prevede anche per forza di cose un livello di Consapevole evoluta
che chiameremo ATTENZIONE QUANTICA CONDIVISA.
Attenzione Condivisa
fra l’l’oggetto e noi stessi
Porto l’l’attenzione su di te,
percependo anche di me stesso
Il terzo punto è riferito ad una ulteriore attenzione, riferita all’energie in
movimento nel campo che compongono e sostengono la situazione-persona-oggetto con
cui stiamo interagendo.
Questa è la parte più difficile perché questo tipo di Focus è senza oggetto materiale
presente, fa si che tale aspetto venga sempre tralasciato in ultimo piano, mentre
l’attenzione delle persone normalmente volge o alle proprie sensazioni-emozioni interiori o
a quanto gli altri hanno d’interessante da comunicarci.
Per questo terzo aspetto è necessario sviluppare il settimo senso che fa percepire le
vibrazioni leggere e di grande ampiezza che si trovano nel campo ; queste costituiscono e
rappresentano il Campo Quantico, field come chiamato dagli inglesi, che è la parte
immateriale da cui parte e si sviluppa tutta la dimensione materiale a cui siamo tanto
abituati.
E’ di fatto un vero e proprio campo Quantico, ricco d’informazioni, onde mentali ed
emozionali, tanto più esso si presenterà polarizzato e denso di vibrazione; quanto più
sussisteranno le probabilità che l’idea o la situazione si realizzi e sviluppi positivamente;
quindi viene da solo che maggiore è la quantità di concentrazione e Focus verso questo
spazio “vuoto” e maggiore saranno le informazioni che potremo captare.
Per comprendere come realizzare questa connessione è bene comprendere il tipo di
concentrazione visiva sul campo, rende perfettamente il paragone con quei libri di
immagini 3D, questi libri erano presenti anni fa nelle librerie mentre attualmente risultano
introvabili.
Il gioco consisteva nell’avvicinarsi con gli occhi molto vicini ad una immagine a
prima vista incomprensibile, rilassandosi e sfuocando la visione a livello periferico si
cominciava a scoprire una profondità tridimensionale che nascondeva un disegno o forma
particolarmente avvincente proprio per la sua spettacolare sensazione di profondità visiva
e realtà 3d che emanava.
Allo stesso modo così si presenta il campo Quantico, mano a mano che ci rilassiamo
mantenendo un’attenzione rilassata, cominciano ad arrivare le informazioni nascoste e 3d
sul campo della persona-situazione-oggetto; ecco che si stà realizzando l’attenzione
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QUANTICA A TRE DIMENSIONI.
Attenzione Quantica
Uno degli aspetti focali è spostare la nostra attenzione e la visione di centralità del
momento verso una più ampia distribuzione e interscambio delle informazioni, come si
può vedere dall’immagine, le frecce risultano interscambiabili, giungendo ad una vera e
propria condivisione transazionale olistica delle vibrazioni e frequenze presenti nel campo.
In questo modo saremo in grado di cogliere informazioni sui fondamentali di
sviluppo del percorso di evoluzione (Time-Life), sia che essi riguardino l’oggetto osservato,
sia che siano riferiti ad un’altra persona osservata; che ha come intenzione il
miglioramento del suo stato di salute, economico o affettivo.
In questo modo si esce dal box delle considerazioni personali soggettive con
valutazioni prettamente logico-razionali, per cogliere quelle che sono le sfumature delle
frequenze in atto nel momento presente, andando ad attivare un collegamento oggettivo
con il campo quantico da cui arrivano informazioni ben più importanti; nel contempo
attuiamo la risposta feedback con valutazioni delle sensazioni interne che diventano la
mappa e le indicazioni per valutare momento dopo momento se stiamo procedendo nella
giusta direzione.
CAPITOLO : Auto-Guarigione o Impulso alla guarigione
Nel corso dell’attività di studio e ricerca nei trattamenti Olistici e in particolare
modo con lo Shiatsu, ho avuto la possibilità di studiare e trattare migliaia di persone.
Ho riscontrato che in un’alta percentuale (70-80%) dei casi ; le persone che si
rivolgevano a me per i loro disturbi psicofisici, ottenevano nel breve o medio periodo
importanti miglioramenti.
La mia attenzione e desiderio di aiutarle faceva si che l’attenzione fosse costantemente su
quella percentuale (20-30%) in cui la risoluzione delle problematiche, tramite i miei
trattamenti, non sortivano risultati efficaci e soddisfacenti per il livello di benessere che il
ricevente voleva raggiungere.
In principio pensavo che i motivi della mancanza di risultati , fossero da imputare
alla mia incapacità o mancanza di cognizioni specifiche nella risoluzione del caso della
persona trattata; ma con il tempo ed intervistando anche i miei colleghi, più o meno esperti
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nel settore; scoprii che anche loro più o meno con la stessa percentuale ottenevano il mio
livello di risultato.
Questo impose una riflessione approfondita, del perché una percentuale abbastanza
considerevole non ottenesse, laddove aiutati da trattamenti effettuati o da altre tipologie
di tecniche o discipline; un miglioramento sensibile; anzi costantemente ci trovavamo di
fronte sempre alla medesima percentuale d’insuccessi.
La risposta arrivo anni dopo con studi, corsi approfonditi della Fisica e Meccanica
Quantistica; per farvi comprendere ciò bisogna porre una premessa fondamentale e cioè
che tutti i terapeuti o operatori del settore vogliono tramite la loro “cassetta degli attrezzi”
applicare un metodo che và a cambiare i meccanismi consci o inconsci del sistema uomo,
fino ad attivare un processo regressivo-trasformativo che incide sulla materia stessa;
attivando così la cosiddetta auto guarigione del ricevente.
In sostanza se arriva una persona con il mal di schiena, quello che fa il terapeuta è
una lettura differente degli schemi fisici-energetici per applicare poi un metodo
trasformativo che in ultima analisi và a cambiare quelle che sono le aggregazioni
molecolari; il sistema cellulare del ricevente trovandosi di fronte ad un nuovo comando o
segnale, va a costituire una nuova omeostasi interna che permette il proseguimento della
vita in una situazione di normalità; in virtù di quelli che sono gli obbiettivi e prerogative di
vita del ricevente stesso.
Ora questo stato di cose obbliga il terapeuta ad entrare dentro il “Box” del ricevente
in cui si è creata la disarmonia che ha portato al disturbo o alla malattia ; questo entrare
all’interno del problema con analisi, deduzioni, intuizioni, cambi di schema e quant’altro
non fa altro che convalidare il piano o livello in cui si è determinato il problema o la
malattia stessa.
Cioè in buona sostanza da una parte si vuole trovare la chiave di volta o soluzione,
dall’altra è implicito un aumentare del focus concentrandosi sulla problematica stessa, a
volte con anche l’aumento del disturbo per autodifesa del sistema del ricevente che per le
sue buone ragioni ha creato quella precisa situazione.
Non voglio in questo caso sminuire le tecniche che abbiamo visto essere di grande
efficacia in buona parte dei casi, ma ciò implica una carenza di fondo in quanto pur
districandosi con successo fra i vari apparati difensivi del ricevente e per quanto può essere
vasta e approfondita l’esperienza dell’operatore, non è comunque possibile tenere sotto
controllo le infinite varianti e possibilità che ogni singolo caso comporta.
Su tale problematica si basano infatti gli studi fatti sui guaritori Filippini, che
compiendo veri e propri miracoli con operazioni chirurgiche a mani nude, ed estirpazioni
delle parti malate; ciò non risulti sufficiente nel lungo periodo a garantire, come spesso poi
accade, il ritorno della malattia stessa.
Al contempo tutti i metodi hanno una grande validità, in quanto i livelli percentuali
dei risultati positivi sono in molti casi anche superiori alle assicurazioni statistiche delle
cure in medicina Convenzionale; in confronto di quest’ultima e proprio per i motivi sopra
menzionati nell’ambito delle cure alternative, manca tutta la convalidazione statistica a
supporto dei metodi stessi.
Il problema dell’avvalorare l’opera degli Operatori delle Discipline Bio Naturali è
dovuto proprio all’impossibilità di garantire un percorso scientifico su un gruppo di
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persone con prove in doppio cieco; lavorando invece con situazioni “ad personam” i
risultati che né derivano sono molto incoraggianti; ma impossibili da riprodurre in modo
seriale; un altro grande vantaggio è la quasi totale mancanza di effetti collaterali che quasi
costantemente si riscontra invece nei percorsi allopatici.
Ma ciò non vuole essere una digressione e scontro fra la scienza della Medicina
Tradizionale allopatica e la visione delle Medicine alternative; quanto la possibilità di
andare ad integrare il tutto al fine di raggiungere un livello di cura e soluzione ottimale per
il ricevente.
E’ evidente che pur avendo acquisito conoscenze approfondite su singoli metodi di
applicazione della medicina alternativa, una delle grosse lacune nella descrizione del
lavoro svolto da parte degli operatori, è che sfuggono quelli che sono i principi base su cui
si fonda la metodologia di lavoro, la mancanza di scientificità riduce il lavoro a capacità
dogmatiche dell’operatore che riesce a creare la cosiddetta area sciamanica dove svolge un
lavoro simile ad un miracolo; rendendo l’operatore come colui che sa utilizzare determinai
strumenti senza peraltro conoscerne i fondamenti è come nell’utilizzo del telefonino in cui
tutti siamo capaci di effettuare una telefonata ma non sappiamo i principi che
sovrintendono il meccanismo stesso del funzionamento.
Quando operiamo con l’energie sottili c’è qualcosa che sfugge alla nostra
comprensione pur mantenendo la ferma convinzione e fiducia che ciò ha sicuramente dei
risultati positivi in buona parte dei casi.
Lo studio dell’infinitesimamente piccolo e del mondo delle particelle che
costituiscono le micro parti della nostra realtà, viene in nostro aiuto per farci comprendere
come funziona l’interazione fra le nostre azioni terapeutiche e i risultati che si ottengono.
CAPITOLO : LA FISICA QUANTISTICA E LA NATUROPATIA QUANTICA
Il livello della Meccanica quantistica con riferimento ai modelli Einstein-Planck;
fondava la visione sul modello atomico strutturato alla stregua del sistema solare in cui
l’Atomo al centro come il sole, ha un nucleo centrale fatto di protoni e neutroni e tutto
intorno il moto ellittico degli elettroni.
Per similitudine possiamo dire che il piano di analisi di una determinata
problematica di una persona, è fondato su una macro visione di quello che poi in ultima
analisi è solo un modello; già questo aspetto è estremamente riduttivo e estremamente
meccanicistico; se lo posponiamo al rapporto operatore-ricevente ciò che si genera nel
percorso trattamento-guarigione avviene sempre all’interno di un box; dove un operatore e
un ricevente si aspettano che premendo fisicamente, energeticamente o verbalmente un
punto A del corpo si ottenga un risultato nel punto B del corpo e che quindi il fine è
determinato dalla conoscenza qualitativa e quantitativa dei punti da parte dell’operatore e
dalla fiducia che il ricevente pone nel metodo e operatore prescelto
Però anche in questa visione cosi ristretta della cosa, Heisemberg ci ha trasmesso la
sua legge di indeterminazione che riferendosi al modello atomico, e di conseguenza
all’elettrone; non si può misurarne la velocità e al contempo determinarne precisamente la
posizione durante la sua escursione ellittica; ma se noi lo osserveremo, lui (l’elettrone) si
farà trovare sempre esattamente dove lo stiamo cercando.
Questo piccolo esempio ci dà una spiegazione degli ampi spazi in cui la nostra
competenza sfugge al controllo di una analisi deduttiva chiara e razionale, dando di
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conseguenza una carenza alla possibilità di “metodo” scientifico e di risultato certo nel
trattamento proposto, sconfinando così nel campo dell’improbabile o indeterminato.
Già questa consapevolezza fa crollare quello che per molti è una certezza di metodo
fondata su vari tipi di tecniche, metodologie, filosofie, approcci umanistici, comunicativi;
creando schiere di operatori che baldanzosamente e costantemente si prodigano nella
ricerca del punto di svolta per trovare la soluzione ideale all’interno del piano o box dove si
è sviluppato il problema.
Ma se noi andiamo in un piano di riferimento più profondo e al contempo
infinitesimamente più piccolo, nell’analisi stessa della materia ci accorgeremmo che
laddove scomponessimo il nucleo dell’atomo in parti 2-300 volte più piccole; il mondo
delle regole che abbiamo descritto fino ad ora e in cui abbiamo riposto tanta fiducia si
dissolve completamente.
Questo a favore di un mondo e leggi completamente nuove, ma molto più vicino alla
verità che costituisce il nostro essere; in realtà così in alto così in basso, microcosmo come
macrocosmo mai come in questo caso è estremamente vero.
Per comprendere il modo dell’infinitesimamente piccolo dobbiamo fare riferimento
all’Universo olografico di Bohm, questo illustre scienziato contemporaneo della fine del
900, ha espresso con chiarezza il concetto di Realtà.
La visione di Bohm è stata confermata qualche anno più avanti grazie
all’accelleratore di particella del Cern di Ginevra che ha permesso prima di scomporre e poi
di fotografare il nucleo dell’atomo in particelle fino a 2-300 volte più piccole del nucleo
analizzato nel modello Einstein-Planck .
Le particelle scoperte si chiamano quark, bosoni e quant’altro con sigle per la
maggior parte delle persone astratte e poco note.
Il punto interessante è che la materia diventando sempre più piccola, in questo
mondo chiamato microcosmo quantico, evidenzia particelle che hanno comportamenti
definiti dagli scienziati sostenitori della Fisica Classica, anomali in quanto assumono la
capacità di essere nello stesso istante di tempo sia particelle con massa, peso o volume e
sia onde di energia con frequenza, ampiezza, intensità.
Preso per buono questo assunto, che i ricercatori della nuova fisica quantistica
hanno effettuato ben dieci anni fa, la scoperta impone perlomeno una prima ed importante
riflessione.
Diamo per assodato che la materia così come noi la percepiamo ha fluttuazioni in
termini di materia-energia; e che la rapidità in ordine di tempo del passaggio degli
elettroni tra uno stato e l’altro, non permette ai nostri sensi di carpire la parte energetica
ma solo ed esclusivamente di percepire quella solida; fornendoci così l’illusione che la
realtà fenomenica dove noi viviamo sia bella solida, in tutte le sue forme; esseri viventi
compresi.
Le teorie sulle stringhe, ma al momento attuale è solo una delle teorie, estendono
questa scoperta alla possibilità che tutto il piano materiale sia di fatto, solo ed
esclusivamente un piano energetico multidimensionale, e addirittura sarebbe solo ed
esclusivamente una proiezione oleografica della nostra vera realtà; che nella sua vera
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essenza si trova quindi in un'altra posizione rispetto al piano laddove è proiettata
l’immagine.
Questa teoria darebbe luogo ad una conferma e un punto d’incontro dove tutte le
visioni filosofiche occidentali e spirituali orientali, prenderebbero conferma e validità;
l’accettazione di questa possibilità rende comprensibile molto di ciò che succede
nell’ambito del rapporto fra operatore e ricevente in qualsivoglia situazione.
Facendo un passo indietro e tornando alla visione dell’Universo Olografico di Bohm,
tutto il mondo manifesto è una emanazione e proiezione del NON Manifesto, di
conseguenza anche noi che né facciamo parte; nell’analisi del nostro essere, possiamo
renderci conto di come ciò sia soltanto una proiezione del nostro essere la cui essenza vera
si trova laddove per noi è posizionato il NON-essere.
Questa visione che risulta difficile a primo impatto e in forte contraddizione con i
nostri cinque sensi e in particolare modo con la mente in quanto impossibile da controllare
ciò che per lei (La Mente) si trovi al di fuori del suo campo di comprensibilità. Questa
visione getta un ponte fra scienza e spiritualità perchè da sempre le religioni del mondo
fanno riferimento a questa ottica compiendo il balzo di fede nell’invisibile, ma da dove tutti
noi proveniamo e al contempo esistiamo.
Senza addentrarci troppo in aspetti filosofici-religiosi rimanendo sulla questione
quantistica, facciamo una prima e semplice riflessione, ma se la sostanza del nostro essere
si trova in un altro piano, quando come operatori-terapeuti “lavoriamo” sulla proiezione
olografica di un essere umano ammalato, è come volere modificare un qualcosa in cui il
vero livello dove si è costituito questo “problema” si trova in altro luogo….!?
Fu da questa domanda che mi resi conto che forse indagando in quest’area avrei
potuto trovare alcune risposte, alla motivazione della mancanza di successi di cui ho
parlato in principio e per me tanto cara.
Ora quando si parla di proiezione olografica e per meglio comprendere questo
aspetto, dobbiamo addentrarci sul principio e sull’espressione del concetto dell’universo
Olografico di Bohm; ma per fare ciò dobbiamo prima spiegare cosa vuole dire ologramma.
L’Ologramma nasce grazie all’invenzione del laser da parte di uno Scienziato Ottico
di nome Pribbram e poi al suo uso applicato con il seguente metodo : Un fascio di luce
concentrata monocromatica viene lanciato contro una lente semitrasparente, che divide in
due parti il raggio originario, il primo fascio prosegue la sua corsa colpendo uno specchio e
poi una lente amplificatrice che diffonde questo raggio figlio in tanti raggi di luce, i quali
investono uno oggetto (esempio un fiore), quest’ultimo riflette la luce e tale riflesso
s’impatta su una speciale lastra fotografica.
L’altra parte del raggio diviso inizialmente colpisce anch’esso una lente che apre il
raggio e lo divide in tanti raggi più piccoli che terminano la loro corsa impattando la stessa
medesima lastra che ha colpito l’altro raggio dopo avere effettuato il percorso
sopradescritto.
Ora la speciale lastra fotografica viene impressionata dai due diversi raggi che hanno
effettuato percorsi simili ma diversi, con anche uno sfasamento di qualche millionesimo di
secondo nei tempi di percorrenza; questo processo fa si che l’impressione della luce della
medesima immagine avviene con leggero sfasamento andando a creare un’immagine
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tridimensionale sulla lastra stessa, ma che per la struttura stessa della lastra si vede solo
bi-dimensionalmente.
Per arrivare alla formazione dell’ologramma tridimensionale è necessaria una
seconda fase che prevede ancora l’uso del laser dal quale parte sempre lo stesso raggio di
luce concentrata monocromatico, che colpisce uno specchio e poi una lente che apre e
diffonde direttamente i raggi sulla speciale Lastra precedentemente impressionata dal
procedimento sopra descritto.
Quello che succede da ora in avanti è stupefacente, la luce riflette sulla Lastra e
proietta nello spazio vuoto l’immagine tridimensionale dell’oggetto precedentemente
impressionato cioè un bellissimo fiore; solo che se andiamo per coglierlo o annusarlo
scopriremo che è solo una proiezione cosiddetta fantasma, questo è il procedimento per
creare un Ologramma tridimensionale nel vuoto.
Compreso il metodo di creazione dell’ologramma per analogia secondo l’Universo
Olografico di Bohm la realtà in cui pensiamo di vivere è una proiezioni olografica, mentre
la nostra vera natura si trova in un’altra dimensione meno consistente rispetto a quello che
è il nostro concetto di realtà, ma estremamente più reale rispetto a questa in cui pensiamo
di vivere.
Il problema è che l’interazione del mondo in cui viviamo con i nostri sensi è
talmente compenetrante e veritiero da illuderci che questa sia l’unica ed esclusiva realtà
che stiamo vivendo con tutti i suoi aspetti positivi e negati; da questa falsa verità per
ognuno di noi partono film su quanto nella vita siamo fortunati o sfortunati.
A tutto ciò si aggiunge la componente della mente che essendo stata impostata sul
metodo meccanicistico, crea una realtà consequenziale di causa-effetto di cui difficilmente
riusciamo a liberarci.
CAPITOLO : IL CERVELLO OLOGRAFICO AD ESPRESSIONE SEQUENZIALE
Se ci riflettiamo bene tutti i metodi dalla programmazione neurolinguistica alla
psicologia, vertono sul lavoro del cambiamento dell’immagine interiore, tutti ripetono che
se cambiamo la visione che abbiamo di noi stessi di conseguenza cambierà anche la
problematica sul piano psico-fisico.
Ora questa immagine di noi stessi dove si trova? Se privilegiamo l’aspetto più psiconeurologico prenderemo per vero che questa immagine è nascosta nell’area dell’inconscio
dove il nostro cervello ha memorizzato la struttura di come siamo fatti, chi siamo, quanto
valiamo, le capacità e potenzialità che abbiamo.
Se andiamo a vedere come il nostro cervello è strutturato ci rendiamo conto che non
c’è una registrazione sequenziale di questi aspetti, perché il suo modo di memorizzare e di
recuperare i ricordi è basato su aspetti olografici-immaginifici; e non basati sulla
sequenzialità logico-analitico.
Questo perché il cervello è un computer olografico a svariati miliardi di bit che
permette la piena interazione con l’ambiente circostante, la nostra mente è talmente
sofisticata che anche l’atto di “pensare” ci fa illudere che tale meccanismo sia una sequenza
cognitiva basata su numeri o combinazione di parole; in realtà il nostro computer interno
non ragiona in questi termini perché le connessioni neuronali vanno a memorizzare
piccole sequenze o flashback di immagini.
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La somma di qualche miliardo di questi piccoli spezzoni d’immagini vanno a
costituire una sequenza di qualche minuto e così via per i ricordi più lunghi e più
importanti.
Ma cosa fa si che si memorizzi alcune immagini invece di altre ?
Le connessioni neuronali del cervello vengono attivate dal passaggio di elettricità, ma la
ricerca e l’attivazione di un ricordo vengono attivate (ricordati) tramite reazioni biochimiche che provengono per feedback da sensazioni sensoriali; cioè dai sensi verso il
cervello e viceversa; e che avvengono nel campo della realtà da noi percepita, che scorre
secondo una sequenza temporale lineare.
Questo paradosso crea la percezione che il nostro vivere e ricordare sia
costantemente un continuom-temporale fatto di costanti derivanti da cause ed effetti.
L’aspetto della presenza delle costanti è così importante e rassicurante per il nostro
modo di vivere, che tutta la fisica Classica ha basata le sue conferme su formule
matematiche secondo cui le costanti sono invariabili, come ad esempio la velocità della
Luce la quale secondo la relatività di Einstein è insuperabile; quando poi nella realtà
costantemente (e qui il gioco di parole è voluto) tali leggi fisiche vengono variate proprio
dalla instabilità e mancata affermazione delle costanti stesse si creano paradossi o
incongruenze che vengono accolte solo ed esclusivamente dalla fisica quantistica o dagli
studiosi della fisica dell’anima.
D’altro canto in questo modo i matematici e i fisici classici possono fare
aggiustamenti per definire i fenomeni della realtà in cui viviamo; facendo ruotare tutto
intorno alle costanti da loro prestabilite e riuscendo così a dimostrare, inquadrare e
catalogare in una statica visione meccanicistica della realtà a noi così tanto rassicurante.
Con riferimento alla bio-chimica neuronale esiste un area del cervello che si chiama
ipotalamo che è un vero e proprio laboratorio bio-chimico; ha la capacità di emettere
svariati tipi di sostanze chimiche ed ormoni che entrando direttamente nel sangue vanno a
legarsi con le cellule in tutto il corpo, attivando un feedback di ritorno collegato allo stato
d’animo che lo sta generando.
Per comprendere meglio, immaginiamo di vedere nel mondo cosiddetto reale una
scena di un piccolo animale maltrattato, questo provoca in noi una emozione che produce
l’attivazione bio-elettrica di una certa area del cervello con tutte le sequenze d’immagini
memorizzate ad esse collegate, l’accendersi di questa area del cervello provoca un segnale
di una certa importanza che induce l’ipotalamo a produrre alcuni specifici ormoni neuro
peptidi che si riversano nel sangue e si legano con le cellule del corpo; il messaggio di
feedback proveniente dal corpo ci farà provare una sensazione di spiacevolezza e di
immedesimarsi nella scena che stiamo vedendo riferita al piccolo animale.
E’ evidente che ciò si tramuta in una esperienza olistica comprendente mente-corpo
e spirito che viene istantaneamente tradotto dal nostro cervello con concetti tutti del caso;
ad esempio : Che cattiveria maltrattare gli animali, Non è giusto, Ci sto male non posso
guardare, mi sento male, etc .; e così il circolo della produzione ormonale e del relativo
feedback di ritorno vanno a costituire uno stato d’animo, con il tempo una modalità di
pensiero, un carattere ed inevitabilmente un determinato destino.
L’aspetto importante da comprendere è che il disagio non è relegato alla mente e
quindi ad un pensiero, ma si esprime a livello fisico con sensazioni di ritorno e innescano
un processo a circuito chiuso sensazione-immagine-neuro ormane-sensazione fisica – e via
così fin tanto che nel nostro campo non subentra un altro evento-immagine-sensazione che
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prende, in termini d’importanza, il sopravvento e innesca il medesimo meccanismo ma con
modalità differenti e sensazioni differenti.
Quando la persona non riesce a superare l’evento-sensazione contrapponendo
l’accettazione e l’amore per ciò che sta sperimentando; entra in una fase di stress, che a
seconda della gravità la fa rimanere bloccata su di uno specifico circuito ecco che si genera
quello che è chiamato CONFLITTO, questo loop chimico-fisico energetico consuma una
certa quantità di energia e con il tempo si sviluppano segnali fisici (DISTURBI) che
indicano che l’omeostasi interna non riesce più a ristabilire una situazione per portare ad
un livello di qualità di vita accettabile; sviluppando con il tempo ciò che comunemente
chiamiamo Malattia più o meno grave.
La stessa identica cosa succede nel caso di una qualche forma di piacere innescando
lo stesso processo sensazione-ormoni-corpo di nuovo feedback e riparte il processo; più
sarà ripetuto il processo e più le immagini neuronali si fisseranno nel sistema neuronali;
ecco che risulterà costante la ricerca della stessa modalità per alimentare il processo
sopradescritto.
In questo modo si manifestano due grandi aree che manipolano completamente
l’essere umano, legate costantemente al DOLORE e il PIACERE; entrambe consumano
energia a scapito del sistema e impongono ottiche distorcenti a quella che è la vera realtà; il
Budda soleva dire che l’assenza del Desiderio rendeva l’uomo libero e lo conduceva alla
vera estasi.
Secondo l’analisi fin qui effettuata il pensiero del Budda è un contraddittorio bello e
buono, ma oggigiorno abbiamo aggirato questa profonda verità secondo cui l’importanza
della Felicità individuale, giustifica le azioni più estreme spesso con mancanza di rispetto
dell’ambiente, dei propri simili e del mondo in cui viviamo. Tutto pur di sentirsi felici;
quando nelle parole del Budda l’assenza del Desiderio per un macroevento o per una
situazione specifica ricercata nel quotidiano; apre il mondo della soddisfazione e
realizzazione a tutto quello che lo stream della vita ci presenta nel vivere in questo preciso
istante, godendo di quello che c’è cos’ì come si presenta, senza continuare la ricerca
spasmodica di eventi e situazioni che danno la presunta felicità.
Il Budda aveva compreso e dominato i meccanismi che la mente metteva in atto e
come gli altri grandi mistici aveva la concezione che la Realtà manifesta non rappresentava
che la proiezione olografica della vera Realtà, che l’interazione tridimensionale mutuata
dai sensi ed elaborata dalla mente costituiva il più grande dei veli illusori, di fatto aveva
scoperto come la realtà quantistica si dispiegasse davanti a lui nelle modalità più svariate;
senza saperlo era un grande sostenitore del principio dell’Universo Olografico di Bohm
Questa ricerca spasmodica del Piacere e il cercare di evitare il dolore, in un sistema
sensoriale così compenetrante, rende comprensibile e accettabile che l’essere umano si
concentri su tali aspetti, ma questo non fa altro che costantemente convalidare il proprio
box personale, fatto di paure e pretese che limitano la capacità del sistema di allinearsi con
la vera essenza del nostro essere.
Tale essenza si trova in un area a noi incomprensibile e essendo immateriale non
genera effetti feedback di ritorno fisico-sensoriale, questa mancanza di corrispondenza sul
piano fisico-sensoriale per molti è come una bella favola di cui forse c’è un qualche fondo
di verità, infatti per molti sono solo tante belle parole e concetti ma è meglio credere in ciò
che i sensi trasmettono… e quindi continuano a fare ciò che hanno sempre fatto;
addirittura quando si presenta un disagio profondo o una malattia; NON vorrebbero
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cambiare nulla della loro situazione, perché si và in un campo incomprensibile e senza
certezze; nella maggioranza dei casi è molto più assicurativo dirigersi verso il mondo
meccanicistico fatto di polverine bianche, operazioni chirurgiche la cui risoluzione è
validamente supportata da dati statistici rassicuranti; il motivo di tanto affidamento è che
questa metodologia è molto più vicina e consona alla modalità di costruzione della realtà e
del percorso di ragionamento che effettua il nostro cervello.
Ma il nostro cervello è costituito da due lati, il sinistro che è stato ampiamente
trattato, mentre il lato destro lavora secondo una metodologia completamente diversa,
archiviando quelle che sono le emozioni, visioni e sensazioni in modalità random
(casuale); effettuando con questa modalità interconnessioni neuronali che sembrano
essere completamente irrazionali, ma proprio questo metodo và a costruire immagini e
concetti completamente nuovi, dando luogo a quei lampi di genialità e idee nuove che sono
il motore del nostro sviluppo evolutivo, rappresentano il centro della nostra creatività;
andando a fare la differenza fra lo sviluppo armonico tra la nostra anima e l’aspetto più
razionale; diventano i sogni che creano la realtà portando gioia nel nostro cuore,
rispettando quelli che sono i nostri innati talenti.
Così l’inaspettato si fa strada nella nostra vita non più come l’oscuro presagio che si
avvera ma come il dispiegarsi delle infinite varianti di opportunità che possono diventare
possibilità di ricchezza materiale e dell’anima.
Tutto ciò ha però bisogno di un cambio di visione prospettica radicale, spostare
l’asse della nostra prospettiva uscendo dalla falsa sicurezza della visione di causa-effetto,
legata esclusivamente alle procedure sensoriali-razionali-sequenziali dell’emisfero sinistro
del cervello; per approdare con grande fede nel caos quantistico e non-sequenziale
dell’emisfero destro, in cui l’amore, le passioni e i sentimenti guidano istintivamente il
percorso verso la gioia e la felicità personale e collettiva; il lato destro collegato alla
Creatività e immaginazione verrà ampliamente trattato nel prossimo Capitolo.
CAPITOLO : L’ENERGIA DEL CUORE
L’Amore è aiuto reciproco e altruismo; indipendentemente dal tipo di colore della
pelle o di razza, sul nostro pianeta abbiamo avuto esempi illuminanti di Santi che hanno
trasceso la limitazione della frequenza lenta e pesante che permea la nostra dimensione,
comprendendo che oltre la quale si estende un mondo fatto di luce e amore per tutti gli
esseri, siano essi viventi che inanimati.
Non si tratta di una nuova forma o variante della Religione del Panteismo, che vede
l’Universo come un Dio in evoluzione e che auto apprende se stesso nel corso della
sperimentazione della vita;ma si tratta di rendersi conto e percepire con tutto il nostro
essere che siamo sia Sperimentatori di quanto nel comune momento gli altri esseri hanno
creato per noi, che anche noi Creatori di esperienze e manifestazioni per migliorare il
nostro e altrui cammino di evoluzione; questa è la visione Quantistica dell’attimo presente
e infinito al tempo stesso; questa concezione và oltre l’asse del tempo concepito
linearmente per sostituirlo con una visione sferica, all’interno della quale i punti del
passato-presente-futuro coesistono nello stesso istante.
Questa visione del tempo sferico a più dimensioni, forse undici, tredici o anche più;
permette di modificare il passato trasmutandolo positivamente, inficiando i nostri errori
abbattendo definitivamente i sensi di colpa e al contempo di illuminare la strada del futuro
verso linee a più elevata evoluzione.
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Il punto centrale per realizzare ciò è il Manifestare cioè “essere” nel senso di
presenza, pienezza con quanto accade e allo stesso tempo viverlo appieno con i nostri
cinque limitati sensi terreni, altresì manifestare vuol dire essere in risonanza con quello
che è lo stream del momento presente senza giudicare la condizione in cui ci troviamo
come bello o brutto (questo appartiene alla vecchia modalità del pensiero lineare), ma
vivere il momento presente come quando saliamo su un tapiroulant; siamo fermi ci
godiamo il sole, l’aria, il calore e allo stesso tempo lo scenario cambia lentamente ma
costantemente perché il nastro trasportatore ci porta verso una qualche direzione.
In quello che i fisici quantistici intendono per Time Line è ben presente questo
concetto del nastro trasportatore che ci porta verso una qualche direzione; ma per molti
non è chiaro e illusorio perché si pensa che siamo noi a scegliere il nastro che ci trasporterà
verso un determinato obbiettivo.
In realtà il nostro livello energetico, emotivo e di coscienza fa si che un nastro
piuttosto che un altro ci accolga e ci porti verso una determinata direzione della nostra vita.
Con questo voglio dire che il libero arbitrio c’è ma si applica sulle scelte individuali
basate sull’attuazione del nostro livello energetico, salutistico, psichico, fisico; sulla base
del livello raggiunto saremo in grado di sostenere un determinato piano energetico e
quindi il campo universale ci farà imboccare un tapiroulant che ci porterà verso un livello
evolutivo più elevato per il bene nostro e delle persone intorno a noi.
Il processo inizia con piccoli passi accettando il continuo cambiamento a cui siamo
sottoposti, e nel contempo rimanere equanimi e rilassati a ciò che si presenta così come è,
senza contrarsi nel volere cambiare i destini nostri o dei cari intorno a noi; la presenza e
consapevolezza vuole essere anche accettazione di quello che si presenta, consapevoli che
ciò è il meglio per noi e per la nostra evoluzione sia esso un evento cosiddetto “negativo”
che “positivo”.
Un bellissimo aneddoto spiega bene ciò che rappresenta questo tipo di visione:
Un Contadino ha un figlio giovane che lo aiuta a portare avanti l’attività della sua
fattoria, un giorno il figlio in un boschetto ai margini dei campi trova un bellissimo cavallo
bianco.
Tra il figlio e il cavallo nasce un feeling e decide di portarlo alla fattoria; i vicini della
fattoria, saputo della notizia del cavallo vanno a vederlo alla fattoria e dopo; come in una
processione passano dal Contadino Padre per congratularsi e dirgli quanto erano fortunati
per quel bel cavallo bianco; il Padre ad ogni persona che ripeteva il ritornello della fortuna
diceva : FORSE!
Dopo qualche tempo nel corso dell’addestramento del cavallo il figlio cade e si
rompe una gamba; anche in questo caso i vicini tornano dal Padre per dirgli di quanto era
sfortunato e di come sarebbe stato difficile per lui, ora da solo, portare avanti il lavoro nella
fattoria.
Di nuovo il Padre ad ogni persona che esprimeva il suo pensiero di sfortuna,
replicava dicendo : FORSE!
Dopo qualche tempo nella valle arrivo l’esercito che inizio a reclutare tutti i figli
maschi per l’imminente guerra annunciata dalla nazione.
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Quando arrivarono alla casa del Contadino con il figlio dalla gamba rotta, i soldati lo
lasciarono a casa in quanto non abile.
Di nuovo tutti i vicini si presentarono dal Padre dicendo di quanto era stato
fortunato che suo figlio non sarebbe andato in guerra e che avrebbe vissuto rispetto a tanti
altri.
Di nuovo il Padre nonostante questa evidente situazione propizia rispose a tutti :
FORSE….
La storia potrebbe continuare così per il resto della vita del Padre contadino, il forse
espresso non è un atteggiamento di Rassegnazione per ciò che ha vissuto e che la maggior
parte degli esseri in questa dimensione vive, ma è inteso come visione di accettazione
positività di quanto si manifesta nel continuom temporale senza per questo attaccare delle
etichette “Negative” o “Positive” di quanto succede; ciò è alla base del famoso “Pensiero
Positivo” cantato nella canzone di Jovanotti; ma per molti semplicemente scambiato per
“io penso positivo” e il gioco è fatto ma non è così… perché non è sufficiente pensare
positivo, ma e molto più difficile è ESSERE positivi al campo della vita che si manifesta in
noi e intorno a noi.
Ecco quindi Le Regole D’ORO per entrare nello stato di ESSERE POSITIVI e vivere il
Capolavoro della Ns. Vita
Le Regole d’ORO per la Polarizzazione Positiva Olistica verso una
Vita sana, felice e piena di Energia:
1) Non fare debiti economici superiori alla quantità di denaro che riesci a
guadagnare in 1-2 anni
2) Compra un po’ di Oro e moneta straniera ogni tot di Euro che guadagni; cioè
crea la tua personale riserva aurea, nel caso il sistema andasse in crash ti
servirà dell’oro o altre monete (Yen, sterlina, dollaro)per vivere dignitosamente
3) Renditi indipendente da un punto di vista alimentare, compra o gestisci un
piccolo pezzetto di terra per le tue verdure quotidiane, possibilmente in una
zona un po’ sopraelevata, oppure fai parte di una cooperativa agricola
alimentare biologica.
4) Compra oggetti utili e non superflui, soprattutto non comprare mai quello che
viene pubblicizzato in Tv o su internet.
5) Impara a “sentire” il tuo corpo e curati per primo con i metodi naturali, quando
getti la spugna e solo e soltanto allora passa ad altri metodi.
6) Dona o condividi una parte delle tue ricchezza con chi ritieni che ne abbia
bisogno, ma fallo con costanza e continuità nella misura del 10% di ciò che
ricavi dal tuo lavoro.
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7) Entra in uno stato di Gioia-amore e condividilo con gli altri parlando,
comunicando a tutti ciò che ti sta succedendo e ciò che stai facendo per
avere questo stato.
8) Paga tutti i debiti energetici e fisico-materiali accumulati da te e dai tuoi avi.
9) Instaura Relazioni interpersonali di aiuto evolutivo-economico-energetico per
te stesso, ma soprattutto pensando al bene degli altri
10)
Fai ogni giorno una azione o un pensiero per migliorare l’ecosistema, la
natura e come ridurre l’impatto inquinante, pianta degli alberi.
11)
Mangia alimenti naturali Biologici, non OGM e che non hanno fatto
soffrire altri esseri viventi.
12)
Trova un Maestro che ti guidi nella crescita, quando ai appreso
l’insegnamento cambia maestro, fino a che tu diventi il maestro di te stesso.
13)
Abbandona le Religioni, diventa tu stesso Religione diventando un
essere Mistico e porta la luce dove regna l’oscurità.
14)
Pensa il Bene, fai il bene e otterrai sempre e soltanto il Bene.
15)
Accetta i Debiti Karmici sottoforma di difficoltà e trasmutali con amore e
cogli l’insegnamento.
16)
Sii cittadino del Mondo ma comprendi la tua grandezza cosmica, senti di
essere nel flusso dello stream, aspettati cose meravigliose e riceverai cosa e
pensieri di bellezza unica.
Vi lascio con questa frase : Mai come in questo tempo l’essere umano oscilla nel
pendolo del suo manifestarsi brutale, aggressivo e animale, come al tempo stesso
dell’oscillazione opposta così elevato, spirituale e nell’amore.
Abbandona questa dualità e rincontriamoci là… oltre..dove tutto è soltanto Unione e
LUCE.
Questo piccolo ebook vuole esprimere il modo di pensiero e impostazione su cui ho
fondato insieme alla mia compagna Naturopata Sabina Biondi la scuola di Naturopatia
Quantica, il cui approccio è diverso dalla semplice analisi dello stato energetico/fisico
della persona ma ci occupiamo anche di come orientare, pilotare il campo dove la Vita
stessa della persona si sviluppa. Nell’epigenetica il campo morfogenetico o ambiente
dove viviamo cambia il modo di reazione delle nostre cellule cambiando di fatto la
qualità , bruttezza o bellezza della nostra vita; l’essere umano è quindi un insieme di
corpi sottili, fisici, organi ma anche lo spazio esterno, le relazioni che intrattiene
rappresentano il fattore Forza Vitale che interagisce con lo Stato Vitale il cui fine ultimo
è il sostentamento qualitativo energetico della Vita stessa e che ne determina quindi la
malattia o la salute; ecco quello che insegniamo alla scuola di Naturopatia Quantica.
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www.naturopatiaquantica.it
Andrea Marini Naturopata ed Erborista e Sabina Biondi Naturopata e
Consulente Feng Shui Fondatori dell’Ente Formativo Naturopatia Quantica Iscritto
Elenchi Siaf Nr. To-009S-Na Legge 4/2013
Naturopata Andrea Marini Tel 388-9334692 email [email protected]
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