Dirigenti Medici: Dr. Pasquale Gallo Dr.ssa. Silvia Nanni Dr. Mattia Clementi Dr. Matteo Piciucchi Dr.ssa. Luisa Riccardi Dr.ssa Marina Mariano Dr. Domenico Carpinelli Dr.ssa. Simona Pambuffetti. UOSD Aziendale Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva Osp. M. V. T., Osp. Castiglione del Lago, Osp. Città di Castello. Osp. Di Umbertide, Osp. Di Branca. Direttore: Dr. Lucio Sarpi COLONSCOPIA CON EVENTUALE ILEOSCOPIA RETROGRADA Note informative per il paziente Che cos’è? La colonscopia è la procedura di scelta per la diagnosi, la stadiazione ed il controllo delle malattie dell’intestino crasso (colon) e della porzione terminale dell’intestino tenue (ileo). Essa consiste nell’introduzione di una sonda flessibile che attraverso l’ano ed il retto raggiunge le varie sezioni del colon e l’ileo terminale e consente l’esplorazione visiva della cavità interna di questi organi. Se l’esame viene limitato all’esplorazione visiva del retto si conduce una rettoscopia, se ci spinge fino al sigma si conduce una rettosigmoidoscopia, se si procede nel colon si conduce una colonscopia. Come prepararsi all’esame. La pulizia dell’intestino e quindi l’assenza di feci nel colon è un prerequisito essenziale per la buona riuscita di una colonscopia. E’ quindi obbligatorio che ogni paziente abbia scrupolosamente seguito le istruzioni relative alla pulizia intestinale che vengono consegnate ed illustrate al momento della prenotazione dell’esame. La preparazione alla colonscopia richiede l’assunzione, il giorno precedente l’esame, di una soluzione di lavaggio e, laddove indicato, nei tre giorni precedenti l’esame una dieta senza scorie. Il/la paziente deve presentarsi a digiuno, portando con sé eventuali accertamenti precedenti. Se il/la paziente deve assolutamente assumere farmaci essenziali questo può essere fatto al mattino con un minimo quantitativo di acqua. Di questo devono essere informati i medici e gli infermieri che prima di provvedere all’esame interrogheranno il/la paziente sulla sua storia clinica ed a cui il paziente riferirà su terapie in corso (es. farmaci antiaggreganti, anticoagulanti), o allergie a medicinali. Una terapia in corso con farmaci anticoagulanti va comunicata ai medici almeno una settimana prima dell’appuntamento. Essa, se in atto al momento dell’esame, potrebbe impedire l’effettuazione di biopsie o altre procedure necessarie o previste. Come viene eseguito l’esame? Il/la paziente viene fatto/a sdraiare sul fianco sinistro ed il colonscopio viene introdotto attraverso l’ano. Il colonscopio è una sonda flessibile lunga 135-170 cm., a seconda del modello, e con un diametro di circa 1 cm. Lo strumento dopo essere stato introdotto attraverso l’ano viene fatto avanzare lentamente risalendo attraverso il retto, il sigma, il colon sinistro o discendente, la flessura splenica, il colon trasverso, la flessura epatica, il colon destro o ascendente e quindi il cieco, la valvola ileo-ciecale, ed infine l’ileo terminale. Nel 90-95% dei casi un gastroenterologo esperto riesce ad esaminare l’intero colon, con una durata dell’esame compresa mediamente tra 20 e 30 minuti. Il medico esaminatore ricercherà eventuali patologie e può avvenire che, a suo giudizio, sia necessario prelevare frammenti di tessuti (biopsie) per esame istologico. L’esecuzione delle biopsie è assolutamente indolore. A causa della lunghezza e della conformazione del colon, la colonscopia può essere fastidiosa per il paziente. L’insufflazione dell’aria, necessaria per la corretta visione delle pareti intestinali, può causare una sensazione di imminente necessità di evacuazione o anche dolori addominali. A volte i disturbi sopracitati sono mal tollerati dal paziente. Nel corso dell’esame endoscopico è inoltre possibile reperire polipi, emorragie o restringimenti. Queste lesioni potrebbero essere trattate per via endoscopica (ad esempio l’asportazione di un polipo). La procedura operativa Ospedale della M.V.T. Tel: 075.8880620; 075.8880676; 075.8880651; Osp. Branca: 075.9270412 Castiglione del Lago:075.9526200; Città di Castello; 075.8509665; E-mail: [email protected] Dirigenti Medici: Dr. Pasquale Gallo Dr.ssa. Silvia Nanni Dr. Mattia Clementi Dr. Matteo Piciucchi Dr.ssa. Luisa Riccardi Dr.ssa Marina Mariano Dr. Domenico Carpinelli Dr.ssa. Simona Pambuffetti. UOSD Aziendale Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva Osp. M. V. T., Osp. Castiglione del Lago, Osp. Città di Castello. Osp. Di Umbertide, Osp. Di Branca. Direttore: Dr. Lucio Sarpi (polipectomia endoscopica) potrà essere eseguita durante l’esame endoscopico stesso solo in casi selezionati e comunque solo se le condizioni cliniche generali lo consentano. In altri casi l’operatore potrà decidere di programmare la polipectomia endoscopica in altra data fornendo le indicazioni sulla modalità di esecuzione della stessa (ambulatoriale, Day Hospital o ricovero ordianario). Al termine dell’esame il personale medico ed infermieristico fornirà caso per caso le istruzioni su come e quando lasciare il reparto. Come sopportare meglio fastidi e dolori durante l’esame. Si può ricorrere a sedativi per via endovenosa che aiutino a rilassarsi, ad attutire le percezioni dolorose ma rimanendo vigili (sedazione cosciente con benzodiazepine). E’ anche possibile richiedere la sedazione profonda, con somministrazione da parte dell’anestesista di un farmaco (Propofol - Diprivan) che procura un sonno profondo (che annulla completamente la percezione di ogni fastidio o dolore) ed un rapido risveglio, con rischi molto contenuti e peraltro ben controllabili dall’anestesista. Questo tipo di sedazione deve essere esplicitamente richiesta all’atto della prenotazione e richiede accertamenti preliminari (visita anestesiologica, esami ematochimici, ECG). Va precisato che sia che si faccia una sedazione cosciente o una profonda, al termine dell’esame il paziente dovrà rimanere in osservazione per tutto il tempo necessario al completo recupero psico-fisico. Rischi. I rischi dipendono dalle condizioni generali del paziente, da altre malattie in corso ovvero dall’esecuzione di atti interventistici. Complessivamente le complicanze hanno un’incidenza dello 0,3 - 0,7%, con mortalità dello 0,008 - 0,02%. Esse possono essere emorragiche (0 - 0,05%) o perforative (0,1 - 0,3%). Nella maggior parte dei casi le complicanze si risolvono dopo un periodo di osservazione in ambulatorio o un breve ricovero in ospedale, ma in alcuni casi può essere necessario l’intervento chirurgico d’urgenza. Si possono escludere rischi di qualsiasi infezione. Tutti gli endoscopi sono sottoposti a procedure di alta disinfezione (con eliminazione di qualsiasi batterio, fungo e virus, inclusi quelli per epatite B, C e per HIV) e gli accessori (ad esempio, pinze bioptiche) sono monouso (quindi nuovi) oppure sterilizzati in autoclave. In caso di rischio aumentato (pazienti con difese immunitarie carenti o portatori di protesi valvolari cardiache) sarà eventualmente praticata una profilassi antibiotica. Si precisa inoltre che la letteratura internazionale (Am J Gastroenterol. 2006 Feb;101(2):343-50) afferma che durante l’esame lesioni non particolarmente grandi potrebbero sfuggire alla visione dell’endoscopista con una percentuale che aumenta per le lesioni di diametro minore (2,1% per lesioni > di 10 mm; 8 – 18 % per lesioni tra 5 – 10 mm e 27 – 35 % per lesioni < a 5 mm). Il personale medico resta a disposizione per ulteriori chiarimenti o necessità. Ospedale della M.V.T. Tel: 075.8880620; 075.8880676; 075.8880651; Osp. Branca: 075.9270412 Castiglione del Lago:075.9526200; Città di Castello; 075.8509665; E-mail: [email protected]