Corso “Prodotti naturali e fitoterapici” - (III°) Università di Parma DALL’ESSENZA DELLA PIANTA AROMATICA ALL’OLIO ESSENZIALE ESTRATTO: Prodotto naturale o artefatto? 19 aprile 2007 Prof.Michele Melegari Facoltà di Farmacia Università di Modena e Reggio Emilia Dall’ess.za all’o.e.estratto – PR2007 M.Melegari Ma l’o.e. è proprio “naturale” o in parte “artificiale” ?? Arthur Koedam (Fitoterapia, 53, 125; 1982) “Composition of the volatile oils from dalmatian rosemary and sage – Influence of the method of isolation on terpene patterns” “omissis….. ….it is possible in steam distilled oils in general that, for compounds structurally related…..only one is present in the plant and the others are generated during the isolation procedure….” Dall’ess.za all’o.e.estratto – PR2007 M.Melegari 1 Le piante aromatiche Le piante aromatiche comprendono un vasto gruppo di specie, in prevalenza (ma non esclusivamente!) erbacee, che contengono nei loro tessuti composti più o meno volatili capaci di stimolare (a volte fortemente) i sensi del gusto e, soprattutto, dell'olfatto: piante “odorose” e/o “piccanti”. Tali composti si trovano in tessuti particolari (= tessuti secretori) situati in parti diverse, a seconda delle piante: radici, rizomi, foglie, fiori, semi, corteccia, legno ecc. Sono sostanze talora di rifiuto, ma possono anche svolgere importanti funzioni biologiche per la pianta stessa: difesa dai parassiti, adescamento dei pronubi, protezione contro le avversità meteoriche e altre ancora. Chimicamente i componenti possono essere molto diversi e in miscela fra loro: si tratta di molecole organiche volatili , cioè che evaporano o sublimano facilmente a temperatura ambiente , e/o dal sapore pungente. Tali miscele sono note con il nome di oli essenziali Dall’ess.za all’o.e.estratto – PR2007 M.Melegari Definizione L’olio essenziale (o.e.) è una miscela “aromatica” di composti organici diversi, ottenuta da una ben definita specie botanica, di cui porta il nome, con diverse tecniche, solitamente per distillazione in corrente di vapore. Di norma a T° ambiente sono liquidi Gli o.e., a seconda del tipo di composizione, sono poco, o pochissimo, solubili in acqua, a cui tuttavia cedono parte di alcuni dei costituenti (= acque aromatiche). La maggior parte degli o.e. hanno densità < 1. Ogni o.e. è costituito da svariati componenti (di classi chimiche anche diverse: idrocarburi, alcoli, esteri…); solitamente però “prevalgono” (in termini di % e/o di ruolo biologico), alcuni composti, che quindi caratterizzano quel dato olio essenziale Dall’ess.za all’o.e.estratto – PR2007 M.Melegari 2 FUNZIONI FISIOLOGICHE DEGLI OLI ESSENZIALI NELLA PIANTA AROMATICA Gli o.e. partecipano allo sviluppo della pianta, con diverse funzioni fisiologiche: 1. …per attirare gli insetti necessari all'impollinazione. 2. …come difesa per allontanare parassiti o altri animali che danneggerebbero la pianta. 3. …per evaporazione, come meccanismo di difesa dalle infezioni, data l'azione battericida, fungicida e acaricida di molti o.e. 4. …mantiene il microclima attorno alla pianta alle variazioni di temperatura, a seguito dell'evaporazione… 5. …anche come preziosa riserva alimentare, in mancanza di luce la pianta utilizza gli o.e. nella fotosintesi, e anche come fonte di zuccheri. 6. …il profumo serve da comunicazione fra pianta e pianta come, agli albori della vita, lo era fra organismi unicellulari. Dall’ess.za all’o.e.estratto – PR2007 M.Melegari CLASSI CHIMICHE DEI PRINCIPALI COSTITUENTI DEGLI OLI ESSENZIALI COMPOSTI CONTENENTI C, H Monoterpeni (C10) : canfene, p-cimene, limonene, mircene, α-, β -pinene, sabinene, α-, β -, γ-terpinene…. Sesquiterpeni (C15): α-, β -cariofillene, cedrene, humulene….. Azuleni (C15): matricina → camazulene (!) Diterpeni (C20): canforene, cupressene… COMPOSTI OSSIGENATI (C, H, O) Alcoli: borneolo, geraniolo, linalolo, mentolo, nerolo, terpinen-4-olo, α-terpineolo…. …e rispettivi esteri acetici: bornilacetato, geranilacetato, linalilacetato….. Aldeidi: citrale (geraniale, nerale), citronellale, aldeide cinnamica… Chetoni: canfora, carvone,mentone, pulegone, α-, β-tujone…. Fenoli: carvacrolo, eugenolo, timolo ….. Eteri: anetolo, elemicina, trans-isoelemicina, estragolo, eucaliptolo (1,8-cineolo), metileugenolo, safrolo…. Dall’ess.za all’o.e.estratto – PR2007 M.Melegari 3 Caratteristiche dei principali costituenti degli o.e. (1) Classe Proprietà Monoterpeni Molto volatili (=aroma di testa), pochissimo idrosolubili, molto instabili ! – Irritanti di pelle e mucose – Antalgici, antispasmodici, revulsivi Sesquiterpeni Altobollenti (cf. picchi in GC) Antiinfiammatori, immunomodulanti, Azuleni Esempio di artefatto: matricina → camazulene Diterpeni Dall’ess.za all’o.e.estratto – PR2007 M.Melegari Un classico esempio di “artefatto” ! Dall’ess.za all’o.e.estratto – PR2007 M.Melegari 4 Caratteristiche dei principali costituenti degli o.e. (2) Classe Alcoli ed.. Proprietà Buon valore organolettico – Abbastanza stabili Antimicrobici e antifungini (!), immunomodulanti ..esteri (acetici) Grande pregio olfattivo ! Chimicamente instabili (idrolizzabili!) – Antispasmodici, antiinfiammatori, decongestionanti Aldeidi Relativamente idrosolubili - Antimicrobiche e antifungine, antiinfiammatorie Chetoni Potenzialmente tossici (alcuni anche neurotossici) – Revulsivi, antalgici, antimicrobici, immunomodulanti, antireumatici Fenoli Irritanti, tossici (proprietà “acide”!) – Antimicrobici e antifungini, immunomodulanti Ossidi Mucolitici,espettoranti, balsamici, decongestionanti Eteri Potenzialmente tossici (alcuni) – Antispasmodici, antinfiammatori Dall’ess.za all’o.e.estratto – PR2007 M.Melegari FATTORI DI VARIABILITA’ DEGLI O.E. Sono fattori svariati che intervengono in diversi momenti e con differenti effetti, modificando la composizione, e quindi le proprietà, dell’o.e., talora in misura rilevante. Alcuni fattori sono predeterminati e controllati, al fine di ottenere piante con olio essenziale più pregiato; spesso sono casuali, o ignorati o trascurati. Si distinguono anche in relazione al tempo e alla fase operativa in cui si verificano: a) fattori inerenti la pianta b) fattori post-raccolta A) Fattori inerenti la pianta - Ibridazioni - Chemiotipi - Momento balsamico - Fattori agro-colturali- Fattori pedo-climatici - Diversi organi della pianta - ….. B) Fattori post-raccolta - Modalità di conservazione del materiale vegetale - Procedure e apparati di estrazione, o distillazione etc - Conservazione dell’o.e. - Interventi tecnologici sull’o.e. - etc Dall’ess.za all’o.e.estratto – PR2007 M.Melegari 5 Effetto dell’ibridazione sull’o.e. : ....da (Lavandula angustifolia + L. latifolia) → →….. L. hybrida Lavanda Lavandula angustifolia P.Miller (o.e. ricco in linalolo, linalilacetato….) + Spigo Lavandula latifolia Vill. (o.e. ricco in eucaliptolo, canfora, borneolo….) Lavandino Lavandula hybrida Reverchon (o.e. ricco in eucaliptolo, canfora, borneolo, linalolo, linalilacetato….) Dall’ess.za all’o.e.estratto – PR2007 M.Melegari varie cultivar di Lavandini: Abrialis, Grosso, Italico, Maime, R.C., Sumiens, Super A, Super Z etc ...dal Grosso: BAM “a fiori viola” “B.A.M.” (*) BAM “a fiori bianchi” (*) Bianchi A. - Albasini A. - Melegari M. Dall’ess.za all’o.e.estratto – PR2007 M.Melegari 6 Composizione (%) di o.e. di varie “entità” di Lavandula sp. terpeni eucalip- canfora tolo 1,0 0,2 0,5 L.vera DC Ibr.Grosso 2,5 8,0 7,2 BAM vio. 1,0 0,4 0,4 BAM bia. 1,9 O,7 0,3 linalolo 42,5 31,2 40,0 37,7 linalilacetato 37,7 27,7 40,0 7,9 terpinen4-olo 0,7 0,9 0,1 24,5 Dall’ess.za all’o.e.estratto – PR2007 M.Melegari CONTENUTI % (MIN – MAX) DEI PRINCIPALI COSTITUENTI DEGLI OLI ESSENZIALI DI LAVANDULA VERA DI VARI IBRIDI monoterpeni 0,3 – 2,5 eucaliptolo canfora linalolo 0,1 - 1 0,1 – 1,8 1,5 –8 4 - 18 Grosso 0,5 - 8 R.C. E altri alcoli altri esteri 30 - 57 linalil acetato 15 - 48 1-6 0,5 – 4 7 - 13 33 - 48 13 - 26 0,5 - 4 1-3 1 - 17 6-9 23 - 40 20 - 44 0,6 - 6 0,4 - 5 1-2 4-6 9 - 11 61 - 70 ----- 0,4 - 3 0,8 - 2 Sumiens 1,3 – 2,5 7 - 11 7 - 10 33 - 48 15 - 22 0,6 – 2,2 0,3 –1,2 Super A 0,5 - 2 2 – 8,5 3,5 – 5,5 30 - 44 32 - 48 1,6 – 2,8 0,3 - 2 Lavandula vera Abrialis Dall’ess.za all’o.e.estratto – PR2007 M.Melegari 7 COSTITUENTI CARATTERIZZANTI DELL’O.E. DI LAVANDULA SP. Componenti linalolo (e altri alcoli) linalil acetato (e altri esteri) eucaliptolo monoterpeni canfora Proprietà antimicrobiche, aromatizzanti antispasmodiche; note fini, per alta profumeria espettoranti, mucolitiche antimicrobiche; nota olfattiva fresca, di testa rubefacenti Dall’ess.za all’o.e.estratto – PR2007 M.Melegari Chemiotipi Due (o più !) individui della stessa specie (es.Thymus vulgaris), risultano avere lo stesso corredo cromosomico (genotipo) e le stesse caratteristiche morfologiche (fenotipo), ma possono produrre principi attivi diversi (chemiotipo). I chemiotipi sono il prodotto dell’adattamento a varie condizioni ambientali in cui la stessa specie cresce: la produzione di molecole specifiche permette alla pianta (ad esempio) di sfruttare meglio il terreno, o di difendersi meglio da parassiti, o di resistere a malattie etc M.Mele gari, 13-14/06/2005 Dall’ess.za all’o.e.estratto – PR2007 M.Melegari 8 Chemiotipi di Thymus vulgaris L. Chemiotipo a → ↓ Euc. (1) Ger. (2) Lin. (3) Te rp.(4) Tuja. (5) Carv.(6) Tim. (7) Eucalipto- Geraniolo lo (1) (2) 95 % 95 % Linalolo (3) 95 % Te rpineolo (4) 90-95 % Tujanolo Carvacro(5) lo (6) 60-65 % 85 % 5-10 % Timolo (7) 5% 65-70% Denominazione dei chemiotipi: - Thymus vulgaris L., chemiotipo “a eucaliptolo” - Thymus vulgaris L., chemiotipo “a timolo” -- etc etc Dall’ess.za all’o.e.estratto – PR2007 M.Melegari solido liquido Dall’ess.za all’o.e.estratto – PR2007 M.Melegari 9 Dall’ess.za all’o.e.estratto – PR2007 M.Melegari Dall’ess.za all’o.e.estratto – PR2007 M.Melegari 10 Dall’ess.za all’o.e.estratto – PR2007 M.Melegari ALLIUM SATIVUM L. NOME COMUNE: Aglio – Ail - Garlic FAMIGLIA: Liliacee PROVENIENZA: Asia centrale. Attualmente è coltivato in tutte le zone a clima temperato. DESCRIZIONE: Pianta erbacea alta circa 30-80 cm, con 6-12 foglie allungate a nervature parallele. Le foglie sono disposte alla base del gambo afillo, cavo e non ramificato. Dall’ess.za all’o.e.estratto – PR2007 M.Melegari L’inflorescenza è costituita da una pseudo-ombrella sferica con un numero ristretto di fiori perigonali con 6 tepali da bianco-verdastri a bianchi, circondati da una foglia cilindrica, guainante, caduca, munita di una lunga punta denominata spata. 11 CHIMICA DELL’AGLIO (Tesi di L. in T.E. di L.Bonucchi, feb.2007, Modena) • • CAVALLITO e BAILEY (1944) distillazione in c.v. degli estratti etanolici dell’aglio: olio incolore fortemente odoroso denominato allicina; STOLL e SEEBECK (1948) scoperta dell’alliina (S-allil-4-cisteina solfossido); PRINCIPALI COSTITUENTI SOLFORATI DELL’AGLIO INTEGRO • • • -glutamil-S-alch(en)il-L-cisteine: -glutamil-S-allil-L-cisteina -glutamil-S-(trans-1-propenil)-L-cisteina -glutamil-S-allil-mercapto-L-cisteina S-alch(en)il-L-cisteina solfossidi: alliina [(+)-S-allil-L-cisteina solfossido] metiina [(+)-S-metil-L-cisteina solfossido] (+)-S-(trans-1-propenil)-L-cisteina solfossido S-(2-carbossipropil)glutatione Dall’ess.za all’o.e.estratto – PR2007 M.Melegari CHIMICA DELL’AGLIO Il costituente principale dell’aglio fresco non contuso, integro è ALLIINA insieme ai suoi precursori. Quando i tessuti sono danneggiati, essa viene degradata ad opera dell’ allinasi in acido piruvico e ac. 2-propensulfenico, che si trasforma subito in ALLICINA , da cui per ossidazione si formano i costituenti dal caratteristico (!!) odore, tipici dell’aglio schiacciato e dell’olio essenziale: diallil solfuro (DAS), diallil disolfuro (DADS), diallil trisolfuro (DATS), metil allil disolfuro, metil allil trisolfuro, ditiine, ajoene…. Dall’ess.za all’o.e.estratto – PR2007 M.Melegari 12 Composti solforati non volatili Dall’ess.za all’o.e.estratto – PR2007 M.Melegari Dall’ess.za all’o.e.estratto – PR2007 M.Melegari 13 Dall’ess.za all’o.e.estratto – PR2007 M.Melegari Lime fruit (Citrus aurantifolia - Rutaceae) ↓ Artefatti a seguito della distillazione ↓ ↑ Germacrene B - ↑ 7-methoxycoumarina Dall’ess.za all’o.e.estratto – PR2007 M.Melegari 14 - Dall’ess.za all’o.e.estratto – PR2007 M.Melegari Superficie coltivata : circa 1.500 Ha., produzione media di 100.000 kg. di essenza. Per ottenere un kg. di essenza occorrono 200 kg. di frutti. Il primo bergamotteto di cui si ha notizia venne impiantato nelle vicinanze di Reggio Calabria nell'anno 1750. A quei tempi l'essenza veniva estratta per pressione manuale dalla scorza del frutto e fatta assorbire da spugne naturali collocate su recipienti appositi. sistema di grattugie e nelle apposite macchine "pelatrici", dalla Oggi viene ricavata per abrasione, mediante un parte superficiale dei frutti (epicarpo). Il 1844 registra la prima vera e propria industrializzazione del processo di estrazione dell'essenza di Bergamotto con l'invenzione di una macchina per l'estrazione denominata "macchina calabrese", la quale riusciva a garantire non solo resa elevata in tempi più brevi, ma anche una finissima qualità dell'essenza. Dall’ ess.za all’ o.e.estratto – PR2007 M.Melegari 15 Distillazione in corrente di vapore E’ la tecnica più comunemente usata per estrarre gli oli essenziali dalle piante aromatiche. Quando si riscalda una miscela di due (o più) sostanze liquide non miscibili, le relative tensioni di vapore non subiscono alcuna variazione e, finché esse non si stratificano , la temperatura di ebollizione della miscela rimane inferiore a quella del componente più bassobollente. In particolare, se uno dei due liquidi è l'acqua, si realizza una distillazione in corrente di vapore, che viene usata soprattutto per composti altobollenti che potrebbero decomporsi in “ normali” condizioni di distillazione, cioè in assenza di acqua! Si utilizza un alambicco, formato da una caldaia in cui viene posta l’acqua per la generazione del vapore, e nella parte superiore da un cestello forato contenente la droga, non a contatto con l’acqua; l’apparecchio è chiuso ermeticamente per non far fuoriuscire i vapori, e collegato, mediante un raccordo, con un refrigerante , raffreddato esternamente con acqua, per la condensazione dei vapori. L’acqua, riscaldata, evapora, attraversa la droga, provoca l’evaporazione dei principi attivi volatili; i vapori (miscela di o.e. e acqua !) attraversano il refrigerante, condensano e vengono infine raccolti in un recipiente (bottiglia fiorentina) , dove l’o.e. si separa dall’acqua per il differente peso specifico. Dall’ ess.za all’ o.e.estratto – PR2007 M.Melegari miscela gassosa di vapore d’ acqua e o.e. il vapore attraversa il materiale → Acqua in uscita vegetale ed estrae l' o.e. CONDENSATORE ← Acqua fredda in entrata RECIPIENTE DISTILLATORE SEPARATORE vapore in ingresso → l’o.e. si raccoglie dalla parte alta del separatore → l’idrolato esce dal basso Schema del processo di distillazione in corrente di vapore Dall’ ess.za all’ o.e.estratto – PR2007 M.Melegari 16