Dr Aldo Messina Responsabile R bil A Ambulatorio b l t i Ot Otoneurologia l i A.U.O.Policlinico “Paolo Giaccone” , Servizio di Audiologia(Direttore Prof E. Martines), Palermo Proviamo a fare una terapia medica ragionata della sintomatologia vertiginosa aldomes NEUROPLASTICITA NEUROPLASTICITA’ Ed OTOFARMACOLOGIA aldomes La moderna otoneurologia propone però ò dei d i nuovii quesiti i i neii confronti f i del d l fenomeno del compenso, p , dell’adattamento, della cicatrice vestibolare, tib l degli d li effetti ff tti della d ll terapia t i antivertiginosa g sulla rieducazione vestibolare, dell’interazine farmacologica e della ototossicità aldomes Dove vogliamo arrivare? Quando e quale terapia per la sintomatologia vertiginosa? g Quando e quale intervento per gli acufeni? Per rispondere p dobbiamo m cambiare m ottica… aldomes Compenso, adattamento, proceduralizzazione Al compenso segue ( e pertanto è cosa differente) l ‘ adattamento adattamento,, fase che si fonda g prevalentemente p comportamentali p ed una nuova sull’instaurarsi di nuove strategie mappatura corticale. Pertanto il risultato finale, quindi l’adattamento, dipende dalla buona funzionalità del SNC. Il paziente vestibolopatico dopo la fase di compenso, richiede un ulteriore periodo di tempo per potere realizzare nuove strategie. Ma è prevalentemente in questo periodo intermedio che richiederà maggiore attenzione attenzione, skill learning, abilità di apprendimento)per apprendimento)per ottenere il proprio controllo posturale. Il “ linguaggio” del SNC sembra operare in analogia il linguaggio del sistema gg di Hebb. neuromotorio: come se entrambi obbedissero ad una sorta di legge Pertanto anche nel caso dell’apprendimento del movimento i movimenti che abbiamo appreso dopo una lesione vestibolare rimangono nella nostra memoria. In rieducazione vestibolare dobbiamo pertanto stare attenti a non commettere passi f l i nelle falsi ll prime i fasi. fasi f i. Il recupero deve d essere progressivo i sìì da d realizzare, li sfruttando f tt d i meccanismi di memoria, delle abilità automatiche da quelle apprese: proceduralizzazione. L’automatizzazione L automatizzazione di abilità apprese sembra prevedere, prevedere oltre che fenomeni di sprouting, anche il coinvolgimento delle aree limbiche e pertanto del mondo delle emozioni e del cervelletto. Ovviamente la strategia motoria post lesionale riguarderà tutti i movimenti anche quelli oculari. Pertanto dopo una lesione vestibolare anche il V.O.R. risulterà alterato. E’ il principio sul quale si fonda il test di Halmagyl aldomes IL COMPENSO è un processo di riorganizzazione anatomo funzionale delle strutture vestibolari centrali che avviene a livello dei nuclei l i Vestibolari V ib l i con il contributo ib di afferenze ff cerebellari, sopranucleari visive e propriocettive Tutto ciò che inibisce i fenomeni di neuroplasticità inibisce il compenso aldomes dx = sx COMPENSO FARMACO = aldomes Sostanze di tipo sedativo possono agire sul p con ggli stessi effetti che “stare compenso immobile al buio”, privando i centri di importanti afferenze periferiche e inibendo la neuroplasticità aldomes La neuroplasticità è prevalentemente appannaggio del g (Ach) ( ) sistema colinergico Il sistema Colinergico è infatti quello implicato nei processi di abitudine, abitudine apprendimento e memoria, memoria nell’apprendimento dei processi di evitamento, nel condizionamento e nell’apprendimento verbale aldomes Adattamento e sostituzione La metodica della sostituzione consiste nell’indurre un compenso utilizzando maggiormente (ove possibile in relazione all all’età) età) i recettori residui,esaltandone la funzione aldomes LE VIE PREFERENZIALI 60% labirinto 10% pproprioc p 30% visivo = 60% labirinto 20% proprioc. 60% labirinto 20% visivo 10% visivo ETA’aldomes MEDIA BAMBINO 30% proprioc età ANZIANO L’Adattamento L Adattamento L instaurarsi L’instaurarsi di nuove strategie di comportamento è la diretta conseguenza di fenomeni di neuroplasticità a livello di troncoencefalo e di sfera cognitiva. cognitiva L’adattamento può dirsi completato quando il SNC ed in particolare il cervelletto, ha “ritarato” ritarato il proprio assetto in funzione dell’input periferico deficitario aldomes Farmaci che rallentano il Compenso Alcool Al l ( che h fa f notare Manfrin M f i , non è un farmaco) f ) Barbiturci Fenotiazine ( che per inciso è il torecan o lo stemetil) ACTH antagonisti g ( anche i corticosteroidi ed il cortisolo((**) Antistaminici Anticolinergici( atropina scopolamina) (°°) il cortisolo si eleva naturalmente sotto stress e pertanto lo stress ritarda il compenso aldomes Farmaci che rimuovono il compenso(“decompensanti”) Colinomimetici Inibitori delle colinesterasi usati nella miastenia Agenti adrenergici Agonisti del GABA aldomes La somministrazione di un farmaco p durante l’evoluzione del decompensante compenso permette di accelerare l’acquisizione del compenso , aldomes In terapia rieducativa vestibolare “ tenere aperta una piccola i l finestra fi di memoria” i ” non addormentando completamente il sintomo ma non lasciando l i d totalmente l libera lib l vertigine la vertigine. i i . Un piccolo sintomo stimolerà la guarigione aldomes Farmaci che accelerano il compenso Caffeina (derivato xantinico e vasocostrittore Amfetamine ACTH Piracetam Gingko Biloba aldomes Farmaci ipercompensanti Anticolinergici Alfadrenolitici Antagonisti del GABA aldomes Farmaci con effetti non certi sul compenso Diazepam (dipende dal dosaggio ovvio che con potenti si inibisce la risposta. p Ha un effetto dosi p bloccante il sistema GABAergico anche cerebellare e si usa nelle prime fasi della sintom vert.anche per ridurre l’azione del lato ip rf zi iperfunzionante.Ma t M non va ttenuto t nell tempo. t p Flunarizina aldomes Facilitano ll’adattamento adattamento ( operazione sui metabolismi neuronali) Caffeina Amfetamina Piracetam Gingko biloba Betaistina , neuromodulatore aldomes Ruolo degli Ormoni (testosterone) nello sviluppo del S.N.C.( S N C ( Geschwind, Geschwind 1985) Gli ormoni : possono influenzare lo sviluppo degli assoni e dei dendriti nei neuroni ad essi sensibili Possono P innescare i la l formazione f i di connessioni sinaptiche Possono alterare la direzione di crescita dei neuroni Evitare fenomeni di morte dei neuroni aldomes Acufeni ed esperienza dell’arto fantasma (Ramachandran V.S.) In realtà il termine arto fantasma è stato coniato da Silas Weir Mitchell (1871) Soggetto con braccio sx amputato 10 anni prima Toccando punti del volto si ottiene una sensazione in “ punti” ( vedi numeri) della mano fantasma Nell’homunculs le aree sono limitrofe e nell’amputazione vi è stata invasione e competitività Nuove connessioni? Tre ipotesi La riorganizzazione determina uno sprounting e quindi la formazione di nuove connessioni. Però si tratta comunque q di distanze “ neurologicamente” notevoli e poi come farebbero le fibre a sapere dove dirigersi? La notevole ridondanza di connessioni nervose corticali farebbe sì che all’occorrenza vengano richiamate o “disinibite” connessioni normalmente silenti Si verificano entrambe terapia p Alcuni chirurghi eseguono la rizotomia posteriore , altri il fascio spinotalamico, altri il p la mandibola? talamo…nulla. Asportare Creeremmo una mandibola fantasma! P r hé il problema Perché pr bl m è nella n ll rimappatura, rim pp t r nella n ll illusione..come nella vertigine e negli acufeni E se ad essere amputata è un’altra parte del corpo diversa dalla mano? Una donna alla quale era stata amputata la ggamba sx sotto il ginocchio g che dopo p ogni g atto sessuale provava prurito all’arto fantasma Nell’homunculus Nell homunculus le aree sono limitrofe: il feticismo dei piedi! Aglioti S.A. Spatio temporal properties of the pattern of evoked phantom sensation in a left index amputee patient, in Behavioural neurology , 111, 1997 Un terzo delle pazienti sottoposte a mastectomia p avvertono sensazioni erotiche ai capezzoli fantasma se accarezzate nelle orecchie Caccace A.T. auditory perceptual and visual spatial characteristics of gaze evoked tinnitus. Audilogy , 33, 1994 Soggetti con neurectomia dell’VIII nc che presentano acufeni con i movimenti dello p sguardo per possibile sprounting dall’acustico all oculomotore all’oculomotore Il lebbrosi p perdono le braccia ma non hanno fantasmi R ipotizza che questo possa essere perdita ggraduale dell’arto determinato dalla p tanto che nei lebbrosi in gangrena ed amputati chirurgicamente nasce il fantasma Dell’immagine corporea genetica e quella plastica, l i l’ l’amputazione i f risorgere fa i quella ll genetica La scatola “virtuale” di Ramachandran Ramachandran “ sembra impossibile credere che un‘illusione ‘ill i ottica tti possa rimuovere un dolore,, ma il dolore stesso è un ‘illusione costruita come qualsiasi altra esperienza sensoriale dal cervello” …allora ll prendiamo d in giro ill cervello ll anche per vertigini ed acufeni… acufeni “ vertigine e disequilibrio non sono sintomi coscienti ed i disturbi non sono la vertigine e il disequilibrio ma la coscienza della vertigine e del disequilibrio disequilibrio” l’acufene è la percezione di un suono in assenza di una stimolazione sonora Jastreboff, 1990… una allucinazione uditiva La percezione di movimento dell’arto Fantasma Ammissibile se si considerano le abbondanti p connessioni tra corteccia motoria e premotoria (area 4 e 6 d Broadman)ed il lobo parietale somatosensoriale deputato alla percezione del movimento corporeo che continua a funzionare anche h inassenza i z del d l feedback f db k tendineo. t di Si è evidenziato id i t che h neii soggetti tti che h soffrono ff di acufeni, l’area di corteccia uditiva che percepisce il tono dell’acufene assume maggiore volume. plasticità non sempre p Infatti i fenomeni di neuro p assumono una valenza positiva. H. Flor e T. Elbert hanno dimostrato che vi è una correlazione diretta tra sensazione di dolore all’arto ll’ rt f nt sm fantasma (l (leggasi si come m omologo m l dell’acufene) e riorganizzazione plastica. ACUFENI Cianfrone afferma che “gli acufeni, per avere rilevanza clinica, devono coinvolgere processi neuroplastici di adattamento e rimodellamento a breve,medio e lungo termine. Dal grado e dal tipo di coinvolgimento dipende la continuità temporale e la resistenza al trattamento. Anche l’eventuale presenza di patologia psichiatrica potrebbe essere intesa anche come ulteriore fonte di modifiche neuroplastiche di origine neuroendocrinologica, immunologia ed ossidativi”. Gli acufeni vengono riferiti raramente (3%). Sono presenti nel 56% dei bambini sordi nel 35% dei casi di sordità profonda ( Nodar, 1984). 1984) In età p pediatrica ( Cuda)) l’acufene sembrerebbe relativamente più frequente rispetto all’adulto in caso di perdita uditiva Acufeni centrali e periferici: una distinzione artificiosa 1. Nella stragrande maggioranza dei casi l’acufene viene innescato da una lesione della periferia uditiva 2. Alla lesione segue un riorganizzazione a breve e lungo termine del sistema nervoso centrale che, a sua volta, volta influenza lo stato della periferia 3. Poco frequenti sono gli acufeni a cui si riconosce una genesi puramente centrale aldomes M difi Modificazioni i i indotte i d tt sull sistema i t nervoso centrale: 1. Sistema lemniscale 2 Sistema extralemniscale 2. e tralemniscale 3. Sistema limbico aldomes Classificazione ( Cianfrone) A) acufeni da deafferentazione periferica funzionale B) acufeni con fenomeni di plasticità neurale che si modificano nel tempo C) acufeni f i che h sii modificano difi molto l spiccatamente i a seconda dello stimolo acustico applicato D) acufeni modulati in intensità e frequenza dai sistemi cross modali su vie non uditive come le manipolazioni p cranio cervicali , L amigdala svolge un ruolo importante nella percezione L’amigdala uditiva, “allertando” l’ipotalamo allorquando percepisce segnali allarme . Automaticamente si attivano le reazioni da stress e paura . E’ dimostrato il coinvolgimento dell’amigdala nel determinismo degli acufeni L’amigdala spiegata agli otoneurologi E’ l’ amigdala che ci fa capire se dobbiamo scappare o vivere con quella p q persona vede Giro fusiforme Amigdala Contenuto affettivo riconosce In alcune patologie si può dare contenuto affettivo alle voci ( integrità della via tra aree temporali e amigdala) ma non ai volti (lesione Giro fusiforme - amigdala) Gli animali sanno leggere i nostri atteggiamenti non verbali forse perché in loro l’amigdala l amigdala è meno inibita dal cortex Lo stimolo “ pauroso” ( Le Doux) In quanto stimolo sensoriale va al talamo Dal talamo viene p proiettato ad ippocampo pp p e cortex Talamo, ippocampo ( che con la sua memoria identifica subito lo stimolo) e cortex allertano il sistema limbico e l’AMIGDALA L’Amigdala L Amigdala provvede alle necessarie attivazioni vegetative ed ormonali tramite l’asse ipotalamo ipofisario Riorganizzazione Ri i i della d ll corteccia t i uditiva diti primaria: 1. A breve termine: riarrangiamento del pattern di scarica i 2. A llungo ttermine: 2 i reinnervazione i i dell’area d ll’ corticale deprivata L’acufene è una “illusione percettiva”, percettiva” analoga a quella dell’arto fantasma nel caso del sistema somatosensoriale aldomes …quindi gli acufeni… Mappatura dei nervi periferici: competitività M. recise in animale il nervo mediano di una g radiale e ulnare. ulnare. Dopo p mano lasciando integri qualche mese stimolando le parti periferiche della mano (n (n.. radiale e ulnare) ha evidenziato l’attivazione delle aree cerebrali del n. mediano: mediano: l’area l’ r del d l mediano m di n veniva ni “invasa” “in ” dagli d li altri ltri nervi:: competitività nervi GLI ACUFENI aldomes Neuroplasticità in otoneurologia? otone rologia? Dopo la perdita dell’udito la mappatura tonotopica i ddella ll corteccia i uditiva di i è alterata l edd una regione che originariamente processava f frequenze che h non vengono più iù percepite i inizia a percepire le frequenze adiacenti (Robertson b D.and d Irvine D.R.F., (1989) Plasticty of frequency organitation in auditory cortex of giunea pigs with partial unilateral deafness. J. Comp. Neurol. 282:456282:456-471) aldomes Dimostrati fenomeni di neuroplasticità anche nel sistema uditivo aldomes Si è evidenziato id i t che h neii soggetti tti che h soffrono ff di acufeni,, l’area di corteccia uditiva che percepisce acufeni il tono dell’acufene assume maggiore volume volume.. plasticità non sempre p Infatti i fenomeni di neuro p assumono una valenza positiva positiva.. H. Flor e T. Elbert hanno dimostrato che vi è una correlazione diretta tra sensazione di dolore all’arto ll’ rt f nt sm fantasma (leggasi (l si come m omologo m l dell’acufene) e riorganizzazione plastica plastica.. aldomes Inutile prescrivere un farmaco per gli acufeni senza tener conto dell’epoca p d’insorgenza g del sintomo Ma allora la neuroplasticità è una funzione negativa? La neuroplasticità è il presupposto neurofisiologico g ai processi p di memoria. Memoria e … vertigine aldomes M.B.T e M.L.T. , W.M. I co concetti ce d di MBT(memoria ( e o breve b eve termine) e e) e MLT(Memoria ( e o lungo u go Termine) nonché di W.M.(Working Memory) sono stati meglio identificati grazie ai test di posizione seriale. seriale. Tre liste di parole , ognuna costituita da 10 parole (totale 30) 30). Si invita a leggere la prima i li t poii la lista, l seconda d e poii la l terza t terza. . Di solito lit le l parole l ricordate sono le prime e le ultime ultime.. Se però il soggetto ripassa mentalmente una qualsiasi delle trenta parole l’effetto seriale p in favore della p parola “ ripassata”. ripassata” p . Il ripasso p mentale scompare viene operato dalla W.M. che pertanto interagisce sia con gli input sensoriali che con la MLT, mantenendo il filo del nostro pensiero pensiero.. Ci consente di mantenere per un tempo sufficiente le informazioni utili tili a “ lavorare” l r r ” a decidere d id r . E’ pertanto decidere. p rt nt alla ll base b d ll nostra della n tr immaginazione …decidere anche come muoversi… i aldomes Ma non solo:utilizziamo i sensi, e “Vediamo con gli occhi della cultura” La W.M. spesso ci fa prendere permanentemente delle decisioni p errate: le false dimensioni. Permanentemente è fondamentale in rieducazione vestibolare aldomes Dalla D ll W.M. W M e MBT alla ll Memoria… M i o meglio megl o al ricordo r cordo I ricordi sono come dei bambini che sanno inventare in nt r qquello ll che h glili va (Gin (Gino P Paoli) li) 1) La memoria è un processo dinamico in funzione del tempo. 2) La memoria a lungo termine determina fenomeni di plasticità neuronale 3) Non o esiste es ste u una a “sede sede u unica” ca de della a memoria e o a 4) La memoria riflessiva(implicita) e quella dichiarativa (esplicita) utilizzano circuiti diversi 5) MEMORIA ESPLICITA ( DICHIARATIVA): si acquisisce dopo il second anno di vita, vita, allorquando q si sviluppa pp l’IPPOCAMPO l’IPPOCAMPO.. Essa è accessibile alla coscienza, la sua sede fondamentale sono i lobi temporali e diencefalo aldomes Nel cervello non esiste un deposito in cui le informazioni vengono g ritenute in modo statico,, quasi q fossero foto o nastri. L’immagazzinamento è il risultato di molteplici modificazioni microstrutturali a livello di sinapsi cerebrali Le sinapsi consentono ai neuroni di organizzarsi in reti, non solo trasmettono l’informazione ma sanno trasformarla e memorizzarla. IL NEUROTRASMETITORE ECCITATORIO più diffuso è il LGLUTAMMATO aldomes Come funziona? “ Neuroni che vengono eccitati contemporaneamente una prima volta tenderanno ad essere attivati insieme anche in seguito “ ( Hebb D.P. , 1949) La stimolazione di determinate reti neurali altera la loro probabilità di essere attivate in futuro. I circuiti cerebrali “ricordano” e apprendono dalle passate esperienze attraverso una accresciuta probabilità di attivazione di determinati pattern di eccitazione. Nella Memoria A BREVE TERMINE (MBT)il “ legame legame” è di tipo metabolico( transitorio) Nella MEMORIA A LUNGO TERMINE(MLT) il “ legame” è di tipo aldomes strutturale Nell’universo… Dal volume di dell'impossibile pag 61 M M. Kaku "Fisica Fisica " Le onde di due elettroni che inizialmente vibrano all'unisono ( uno stato cosiddetto coerente) possono rimanere sincronizzate anche quando gli elettroni sono a grande distanza l'uno dall'altro. La distanza che li separa p può essere di anni luce,, ma c'è sempre p p un'onda di Schrodinger invisibile che li tiene uniti come un cordone ombelicale: se accade qualcosa ad un elettrone , ll'informazione informazione si trasmette immediatamente all'altro: E' il cosiddetto " entanglement g quantistico",, l'idea q per ci particelle che vibrano in maniera coerente hanno una specie di legame profondo che li unisce unisce" ...e le persone che hanno un legame si "sentono tra loro" Gli schemi neurali disposizionali (Damasio) Le rappresentazioni L i i disposizionali di i i li esistono i come schemi h i potenziali di attività neuronica in piccoli insiemi “ di convergenza”, ” sono quindi i di delle d ll disposizioni di i i i che h eccitano i neuroni entro l’insieme Le rappresentazioni disposizionali nelle loro sinapsi non contengono “ figure”, ma schemi di scarica che innescano la ricostruzione nello spazio e nel tempo della rappresentazione approssimativa( Es Sindaco che chiede alla giunta) I Neuroni disposizionali sono gli assessori e l’ippocampo è il Sindaco Antipatia a “prima vista”///// Deja Vu PERO’ Esperienze eccessivamente emozionanti + AMIGDALA Reazione da Stress + Noradrenalina e corticosteroidi REGISTRAZIONE sulla MEMORIA IMPLICITA CICATRICE CEREBRALE ( e vestibolare?) aldomes … l’ippocampo (memoria) è elemento delle aree limbiche.. limbiche risente del mondo delle emozioni aldomes Neuroni Disposizionali e disequilibrio Da un minimo segno un fastidioso sintomo Lo stato di cronica allerta aldomes Da un piccolo segnale si può rievocare una grande sintomatologia: PTDS e cicatrice vestibolare tib l Compenso, adattamento, proceduralizzazione Al compenso segue ( e pertanto è cosa differente) l ‘ adattamento adattamento,, fase che si fonda g prevalentemente p comportamentali p ed una nuova sull’instaurarsi di nuove strategie mappatura corticale. Pertanto il risultato finale, quindi l’adattamento, dipende dalla buona funzionalità del SNC. Il paziente vestibolopatico dopo la fase di compenso, richiede un ulteriore periodo di tempo per potere realizzare nuove strategie. Ma è prevalentemente in questo periodo intermedio che richiederà maggiore attenzione attenzione, skill learning, abilità di apprendimento)per apprendimento)per ottenere il proprio controllo posturale. Il “ linguaggio” del SNC sembra operare in analogia il linguaggio del sistema gg di Hebb. neuromotorio: come se entrambi obbedissero ad una sorta di legge Pertanto anche nel caso dell’apprendimento del movimento i movimenti che abbiamo appreso dopo una lesione vestibolare rimangono nella nostra memoria. In rieducazione vestibolare dobbiamo pertanto stare attenti a non commettere passi f l i nelle falsi ll prime i fasi. fasi f i. Il recupero deve d essere progressivo i sìì da d realizzare, li sfruttando f tt d i meccanismi di memoria, delle abilità automatiche da quelle apprese: proceduralizzazione. L’automatizzazione L automatizzazione di abilità apprese sembra prevedere, prevedere oltre che fenomeni di sprouting, anche il coinvolgimento delle aree limbiche e pertanto del mondo delle emozioni e del cervelletto. Ovviamente la strategia motoria post lesionale riguarderà tutti i movimenti anche quelli oculari. Pertanto dopo una lesione vestibolare anche il V.O.R. risulterà alterato. E’ il principio sul quale si fonda il test di Halmagyl aldomes In terapia rieducativa vestibolare “ tenere aperta una piccola i l finestra fi di memoria” i ” non addormentando completamente il sintomo ma non lasciando l i d totalmente l libera lib l vertigine la vertigine. i i . Un piccolo sintomo stimolerà la guarigione aldomes Il Compenso vestibolare ed il b brocardo d “ primum i non nocere”” Acetilcolina Ach aldomes Neuroplasticità ed otoneuroterapia C I C A T R I C e lesione Cortex Adattamento cicatrice Automazion eWorking Memory e Circ. Papez Skill learning e proceduralizzazione “Sostituzione” del recettore compenso aldomes Neuroplasticità ed otoneuroterapia: I FASE (2(2 -3 gg dalla lesione) FARMACI SEDATIVI SINTOMATICI Farmaci Eziologici C I C A T R I C E compenso lesione I Fase post lesionale (2-3 gg dopo) . E E’ utile addormentare il sintomo (antiemetici, vestibolosoppressori e dimendrinato, benzodiazepine, nootropi e corticosteroidi – non negli ansiosi-), riposo ad evitare l’instaurarsi della cicatrice vestibolare. Possibile usare farmaci eziologici e pertanto soprattutto nelle forme vascolari(sulodexide) aldomes Neuroplasticità ed otoneuroterapia: I Fase RALLENTANO IL COMPENSO: Alcool, barbiturici, fenotiazine (torecan), ACTH antagonisti, Antistaminici, anticolinergici (scopalamina) ACCELERANO IL COMPENSO: Caffeina,, amfetamine,, ACTH,, Piracetam, gingko Biloba lesione compenso aldomes Neuroplasticità ed otoneuroterapia: II Fase Ok Farmaci che facilitano l’adattamento Nootropi e Farmaci eziologici Movimenti Step by step Farmaci “decompensanti” Colinomimetici, inibitori Colinesterasi Adrenergici, Colinesterasi, Adrenergici Agonisti GABA Farmaci Ipercompensanti: A i li Anticolinergici, i i alfaadrenolitici, lf d li i i Antagonisti GABA cicatrice lesione Working Memory e Circ. Papez Skill learning e proceduralizzazione “Sostituzione” del recettore aldomes Neuroplasticità ed otoneuroterapia:III fase Farmaci eziologici Nootropi betaistina Cinnarizina dimenidrinato Cortex Adattamento lesione aldomes Quando la rieducazione vestibolare? Nei soggetti… …che continuano a riferire instabilità … con difficoltà di adattamento … che non hanno risposto alla terapia medica Sarà in questi casi necessario: - Operare sui metabolismi neuronali -Operare sui processi cognitivi aldomes aldomes