Come degli archeologici ci siamo inoltrati nei saloni dei Musei Capitolini alla scoperta dei Miti e
degli eroi dell’arte classica. È stato molto divertente vedere, sotto occhi diversi, alcune opere
d’arte, perché abbiamo compreso storie di vari personaggi mitologici, come ad esempio il mito di
Amore e Psiche. Poter vedere da vicino il Galata Morente, la statua del Dio delle guerra Marte,
la Venere Capitolina, il Marco Aurelio e la Lupa con i gemelli ci ha molto emozionato, perché ci
ha aiutato a capire meglio il significato di ogni singolo particolare. Per concludere, invitiamo
anche voi lettori a provare quest’esperienza perché tutti noi siamo già stati al Musei Capitolini,
ma svolgere un percorso così coinvolgente è stato senza dubbio qualcosa di diverso e istruttivo.
Classe 1^B (Secondaria Casalbertone)
La visita delle classi IV e V A della scuola primaria di via Satta ai Musei Capitolini in
piazza del Campidoglio, dove c’è anche la sede ufficiale del Sindaco di Roma, ci ha fatto
scoprire che essi sono un vero scrigno di ricchezze archeologiche e artistiche.
Abbiamo visitato il palazzo Nuovo e il palazzo dei Conservatori nel cui cortile c’è una colossale statua dell’imperatore Costantino. All’interno del palazzo abbiamo ammirato
splendide sale affrescate, la gigante statua equestre di Marco Aurelio, l’Ercole di bronzo
dorato e tante altre opere antiche.
Il museo è stato ufficialmente aperto al pubblico nel 1734 e raccoglie numerosi reperti
ricavati dagli scavi archeologici di Roma.
L’appartamento dei Conservatori è un libro aperto che parla di storia romana; in esso
sono conservati anche antichi Arazzi, la statua di Papa Urbano VIII, la medusa del Bernini, ritratti di uomini illustri, busti di generali romani, lo Spinario (statua in bronzo) e la
conosciutissima Lupa Capitolina che allatta Romolo e Remo.
Primaria Satta
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Vi piacerebbe sapere dove siamo andati noi ragazzi della 1^ A in visita didattica? Forse
no, ma a noi piace informare i lettori del nostro giornalino e soprattutto invitarli a seguire il nostro esempio. Un consiglio spassionato? I Mercati Di Traiano sono una visita davvero interessante e per nulla noiosa! Durante il percorso in autobus abbiamo visto anche
il Quirinale, sede del nostro Presidente Sergio Mattarella e i giardini aperti al pubblico.
Arrivati al luogo della visita, ci ha accolti una guida, che ci ha dato molte informazioni. I
mercati erano un grande complesso strettamente legato con il vicino Foro ed aveva anche
funzioni amministrative. È evidente la diversificazione funzionale dei vari edifici che compongono i Mercati di Traiano, con la scelta di associare la parte inferiore ad attività direttamente in relazione con il Foro, mentre la parte superiore era dedicata a quelle gestionali ed amministrative. Ciò si evidenzia anche per la presenza di pavimenti diversi:
mosaici per le sale pubbliche, che presentano anche affreschi alle pareti. Gli edifici sono
separati tra loro da un percorso antico che ha uno strano nome: via Biberatica, lungo la
quale abbiamo camminato e in passato c'erano probabilmente delle tabernae. Insomma
non vogliamo annoiarvi....visitate questa meraviglia di Roma antica, noi siamo stati molto
contenti di questa prima uscita didattica.
Classe 1^A (Secondaria Facchinetti)
Sono già due volte che, noi alunni della scuola primaria del plesso Satta, ci rechiamo nella biblioteca comunale di quartiere che ha un nome un po’ insolito “Vaccheria Nardi”,
molto tempo fa, infatti, era una fattoria. È bellissima con i suoi grandi spazi, tanto silenzio e una tranquillità che favoriscono lo studio e la lettura. Il posto è davvero bello da visitare, questo vecchio casale restaurato è una vera scoperta; offre anche una ludoteca per
bambini, una mediateca, postazioni lettura, ma, soprattutto, si può usufruire del prestito
di libri di qualsiasi genere sia nel casale dei ragazzi che in quello degli adulti.
Con la bibliotecaria signora Elisa si possono concordare e svolgere varie attività oppure
assistere alla visione di un film, scelto dai bambini o dagli insegnanti, per poi commentarlo in classe .Noi, infatti, ne abbiamo visto uno bello ed emozionante “la storia commovente di un ragazzo di 11 anni…
Primaria Satta
Il giorno 9 novembre noi bambini della
classe III A del plesso di Via Satta siamo
andati, insieme alle classi IV e V A, alla biblioteca Nardi. La biblioteca si trova nel
nostro quartiere così siamo andati tutti a
piedi dalla nostra scuola. Una volta arrivati lì ci hanno fatto vedere la biblioteca e
abbiamo fatto anche delle foto di gruppo.
Poi abbiamo visto il film : “Molto forte, incredibilmente vicini” che ci è piaciuto molto. Abbiamo provato tante emozioni come
la gioia ma anche la tristezza. Anche il
bambino protagonista a volte sembrava felice e spesso triste perché non riusciva a
capire a cosa servisse una chiave. Ma alla
fine questa chiave apre a una scoperta che
svela il segreto al bambino.
Classe 3^A (Primaria Satta)
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Alla scoperta di un tesoro nascosto: è quanto abbiamo fatto il giorno 15 dicembre noi
ragazzi delle seconde di via Facchinetti. Nessuno di noi si aspettava di visitare un luogo
così particolare ed affascinante a poca distanza dalla nostra scuola. Il tesoro di cui vogliamo parlarvi è all'interno di Villa Torlonia sulla via Nomentana, molto vicino a piazza
Bologna. E' bastato un solo autobus per arrivare lì. L'immagine attuale della Casina delle Civette è il risultato di un lungo, lavoro di restauro, eseguito dal 1992 al 1997, che ha
permesso la restituzione alla città di uno dei più singolari e interessanti manufatti dei
primi anni del secolo scorso. La Casina delle Civette, dimora del principe Giovanni Torlonia jr. fino al 1938, anno della sua morte, è il risultato di una serie di trasformazioni e
aggiunte apportate alla ottocentesca Capanna Svizzera che, collocata ai bordi del parco
Torlonia e nascosta da una collinetta artificiale, costituiva in origine un luogo di evasione rispetto all'ufficialità della residenza principale. Dal 1908, la Capanna Svizzera cominciò a subire una progressiva e radicale trasformazione per volere del nipote di Alessandro, Giovanni Torlonia, assumendo l’aspetto e la denominazione di "Villaggio Medioevale"; i lavori furono diretti dall'architetto Enrico Gennari e il piccolo edificio divenne una raffinata residenza con grandi finestre, loggette, porticati, torrette, con decorazioni a maioliche e vetrate colorate. Dal 1916 l'edificio cominciò ad essere denominato
"Villino delle Civette" per la presenza della vetrata con due civette stilizzate tra tralci
d’edera, e per il ricorrere ossessivo del tema della civetta nelle decorazioni e nel mobilio,
voluto dal principe Giovanni, uomo scontroso e amante dei simboli esoterici. Nel 1917
l’architetto Vincenzo Fasolo aggiunse le strutture del fronte meridionale della Casina,
elaborando un fantasioso apparato decorativo in stile Liberty. L'incendio del 1991 aggravò le condizioni di degrado della Casina, unitamente a furti e vandalismi. L'immagine
odierna della Casina delle Civette è il risultato di un lungo, paziente e meticoloso lavoro
di restauro, eseguito dal 1992 al 1997, che, con quanto ancora conservato e sulla base
delle numerose fonti documentarie, ha permesso la restituzione alla città di uno dei più
singolari e interessanti manufatti dei primi anni del secolo scorso.
Classi 2^A e 2^B (SecondariaFacchinetti)
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