SUBORDINATE COMPLETIVE Ci si deve chiedere: 1) che funzione hanno; 2) di che tipo sono; 3) sono esplicite o implicite? Classificazione secondo la funzione Soggettive, cioè fungono da soggetto: sono rette da * verbi impersonali (es. conviene, dispiace, bisogna, pare, capita, basta…), * verbo essere + aggettivo (es. è chiaro, è evidente…), * altri (es. Che Gianni sia così coraggioso non finisce mai di stupirmi; aver giocato troppe partite giustifica la nostra sconfitta) Oggettive, cioè fungono da oggetto: * sono rette da verbi che hanno un altro soggetto, * comprendono frasi volitive o non volitive, * si possono trasformare in passive, * possono essere sostituite dal pronome “lo” (es. Gianni ha promesso di aiutarci / Gianni ce l’ha promesso) Oblique, cioè fungono da complementi obliqui/indiretti ma nucleari: * non possono mai essere fatte passive, * sono rette da verbi intransitivi, * possono essere sostituite dal pronome “ne” o dai locativi “ci”/”vi” (es. Gianni si è accorto di avere sbagliato / Gianni se ne è accorto) Epesegetiche, completive solo a livello semantico, perché la frase reggente sta in piedi da sola: hanno la funzione di chiarire il contenuto informativo di un pronome o di un sostantivo generico (es. Mi opprime il dolore di non averti amato abbastanza). Esplicite, sono introdotte da “che” + cong. (+ ind. nel caso del verbo essere + aggettivo), “il fatto che” – preferibilmente cong. Implicite, sono introdotte da “di”, “il fatto di” + infinito, oppure infinito semplice retto direttamente dal verbo Esplicite, sono introdotte da “che” + cong. / ind. a seconda se realtà o no, “il fatto che” + preferibilmente il cong. Implicite, sono introdotte da “di” (complementatore preposizionale interno alla frase), “il fatto di” o infinito semplice Esplicite, “che” Implicite, “di” / “a” (vere preposizioni richieste dal verbo principale) Esplicite, “che” Implicite, “di” Classificazione secondo il tipo A. Subordinate che derivano da una affermazione/negazione (es. ho caldo / ti informo che ho caldo; non ho la febbre / sono sicura di non avere la febbre). La grammatica tradizionale non ha un nome per questo tipo di frasi e si limita a chiamarle secondo la funzione, oggettive o soggettive “per eccellenza”. B. Interrogative indirette, se derivano da una domanda (es. hai caldo? / ti chiedo se hai caldo) Sono rette da verbi di domanda, di dubbio, di atteggiamento emotivo, percezione, atteggiamento mentale. Non sono mai introdotte da “che” congiunzione (ma solo da “che” agg./pron. interrogativo, es. dimmi che vuoi). Quelle a risposta chiusa (yes or no questions) sono introdotte da “se” + cong/(ind. (a seconda di realtà o no) se esplicite, “se” + infinito se implicite (es. non so se devo andarmene / non so se andarmene). Quelle a risposta aperta sono introdotte da un sintagma interrogativo (pronome/aggettivo/avverbio) + cong./ind. (a seconda di realtà o no) se esplicite, sintagma interrogativo + infinito se implicite (es. non so dove devo andare / non so dove andare).