un modello di fruizione evoluta per gli spettacoli teatrali in rete

PROSPETTIVA09: UN MODELLO DI FRUIZIONE
EVOLUTA PER GLI SPETTACOLI TEATRALI IN RETE
A. BARATÈ, G. HAUS, L.A. LUDOVICO, D.A. MAURO
Introduzione
La fruizione della produzione artistica supportata dalla tecnologia
costituisce un campo di ricerca particolarmente interessante, ove in
ambito informatico stanno emergendo numerose applicazioni innovative. Tra gli attori potenzialmente interessati, è possibile annoverare
istituzioni quali i teatri di prosa e d’opera. Si tratta di casi significativi,
in quanto se da un lato essi proseguono nell’allestimento di nuovi
spettacoli, mantenendo viva l’attività di produzione artistica, dall’altro
hanno un interesse nell’archiviazione e nella storicizzazione dei propri
materiali. Come mostrato dal caso di studio del Teatro alla Scala
(Haus, 1998), i materiali che un’istituzione di questo tipo può mantenere includono ad esempio:
− partiture
− registrazioni audio e audio/video
− locandine, manifesti e poster
− fotografie di scena e altro materiale fotografico relativo
all’allestimento o ai protagonisti
− bozzetti e figurini
− costumi e accessori
− attrezzi e piante sceniche
altri documenti, tra cui monografie, libretti, saggi e via dicendo.
Tale elenco non pretende di esaurire tutte le possibilità; basti pensare alle varianti relative a un teatro di prosa, in cui il ruolo centrale
della partitura lascia solitamente posto al copione. In ogni caso, quanto detto è sufficiente ad evidenziare l’eterogeneità dei dati e dei metadati da prendere in considerazione nella progettazione di un eventuale
database destinato a tali istituzioni. La situazione attuale è eterogenea:
• alcune istituzioni si limitano a conservare traccia dei principali
dati sugli spettacoli e ad archiviare determinati materiali nella
loro forma fisica,quali le locandine e i manifesti;
• altri teatri invece producono - ove possibile - materiali già in
formato digitale (si pensi alle fotografie di scena) e attuano
campagne di digitalizzazione per tutto il pregresso (ad esem-
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A. Baratè, G. Haus, L.A. Ludovico, D.A. Mauro
pio per le fotografie storiche o per le registrazioni su nastro
analogico).
Si osservi che tale documentazione viene solitamente preservata a
scopo di archiviazione, e al più messa a disposizione in piccola percentuale e con un livello di qualità volutamente degradato a beneficio
di un’utenza generalista. Gli strumenti informatici e comunicativi più
utilizzati in questo senso sono i siti Web istituzionali, che ospitano i
dati e metadati degli spettacoli in cartellone pubblicando documentazione ufficiale. I materiali multimediali trovano talvolta diffusione su
YouTube o altri siti di condivisione audio/video, ma in rari casi si tratta di canali legati direttamente all’istituzione. Di conseguenza il materiale è di qualità non professionale, riguarda spettacoli di grande risonanza e copre solo alcuni momenti salienti della performance (o ritenuti tali dal responsabile che effettua il caricamento online). Una tendenza più recente consiste nella creazione di pagine dedicate su sistemi di social networking quali Facebook. In generale, non si avverte
ancora l’intento da parte dei teatri di rendere fruibile l’intero corpus
documentario digitalizzato all’esterno dell’istituzione, e ancor meno la
finalità di utilizzare quest’ultimo per rivivificare un allestimento.
Lo scopo principale di un teatro continua ad essere l’allestimento di
nuovi spettacoli, caratterizzati dall’occorrenza in un dato luogo e a un
dato istante di tempo. Il pubblico fisicamente presente alla rappresentazione è parte integrante dello spettacolo, mentre ben diversa è la situazione per chi non può partecipare all’evento. Allo stato attuale, solo
alcuni titoli particolarmente importanti sono messi a disposizione di
una platea più vasta, tipicamente tramite registrazioni audio/video in
cui un regista sceglie istante per istante dove focalizzare l’attenzione
del pubblico. L’obiettivo del presente lavoro è quello di trasformare
gli utenti Web da semplici fruitori della registrazione di uno spettacolo
in soggetti in grado di interagire con lo spettacolo stesso. Questo consentirebbe di superare i limiti geografici e temporali legati alla partecipazione ad una performance da parte di una platea assai più vasta,
potenzialmente rappresentata dai navigatori della rete. La funzione
dell’archiviazione digitale non sarebbe più la pura conservazione, ma
diventerebbe la base per una partecipazione attiva da parte dei visitatori.
Questo approccio pone problemi di varia natura. Ad esempio, ci
deve essere un forte interesse da parte dell’istituzione coinvolta per affrontare le questioni economiche e logistiche legate ad una campagna
estensiva di digitalizzazione: pianificazione di un’infrastruttura
HW/SW, predisposizione di locali ad hoc per le attrezzature e i server,
Prospettiva 09
279
acquisizione delle competenze e impiego di risorse umane, e via dicendo. La pubblicazione sul Web di materiale coperto da diritto
d’autore pone inoltre problemi di natura commerciale e legale. Sarà
però sulle problematiche di natura informatica e comunicativa che si
concentrerà il presente lavoro.
Questo lavoro vuole descrivere un approccio innovativo alla fruizione online di spettacoli teatrali, basato sull’uso della tecnologia digitale attualmente disponibile. Gli obiettivi vanno ben oltre la mera fruizione in senso tradizionale, in quanto l’utente Web diventa protagonista dello spettacolo, potendo selezionare un proprio punto di vista personalizzato sull’evento o focalizzandosi su una tipologia di documenti
di proprio interesse. Infine, all’utente viene consentita una forma di
manipolazione degli oggetti digitali disponibili al fine di creare nuovi
materiali relativi allo spettacolo. Il caso di studio conclusivo, incentrato sull’esperienza del festival Prospettiva09, mostrerà una possibile
implementazione di tali concetti.
Il formato IEEE 1599
Per progettare e implementare una soluzione che risponda alle esigenze precedentemente evidenziate, è necessario disporre innanzi tutto
di un alto numero di materiali in formato digitale relativi a una stessa
rappresentazione. Risultano dunque fondamentali le fasi di acquisizione digitale diretta o di digitalizzazione a posteriori di tutti i documenti
legati al singolo spettacolo. A scopo di esempio, è possibile citare
molteplici riprese video da diverse angolazioni, registrazioni audio selettive, scansioni del materiale iconografico, e via dicendo.
Dal punto di vista della sincronizzazione, si noti che:
• alcuni oggetti risultano nativamente sincronizzati tra loro (ad
esempio, le varie tracce audio di una registrazione multi-traccia
effettuata in un’unica sessione di ripresa);
• altri materiali sono intrinsecamente sincronizzabili (ad esempio
le battute di un copione rispetto al video della performance);
• per alcuni oggetti, infine, il legame spazio-temporale non è determinabile (ad esempio la locandina di uno spettacolo ne arricchisce la descrizione, ma non deve essere legata a un dato istante temporale).
Il secondo passaggio consiste nel codificare tale mole di informazioni in un formato adeguato agli scopi di fruizione avanzata e mani-
280
A. Baratè, G. Haus, L.A. Ludovico, D.A. Mauro
polazione dei contenuti. A questo proposito, si è scelto di adottare lo
standard internazionale IEEE 1599. Si tratta di un linguaggio basato
su XML (eXtensible Markup Language), le cui specifiche si trovano
in (AA.VV., 2008). IEEE 1599 è stato originariamente concepito per
la descrizione multi-livello dell’informazione musicale. Alla base della sua ideazione vi è l’obiettivo di codificare i materiali eterogenei relativi ad uno stesso brano all’interno di un unico documento, mettendo
a disposizione gli strumenti sintattici per descriverne tanto i dati musicali e multimediali quanto i meta-dati testuali e catalografici.
Dopo aver analizzato le principali caratteristiche del formato, si
mostrerà la sua applicabilità al campo teatrale tramite opportuni adeguamenti. Per ulteriori dettagli sullo standard IEEE 1599 si rimanda a
(Ludovico, 2008) e (Ludovico, 2009).
Struttura multi-livello
Come precedentemente evidenziato, il formato IEEE 1599 prevede
una strutturazione multi-livello delle informazioni relative a un unico
brano musicale. In numerosi lavori scientifici, tra cui (Haus & Longari, 2005), si sono evidenziati in ambito musicale i livelli qui elencati e
sinteticamente descritti:
• generale - dedicato ai metadati sul brano, quali titolo, autore,
numero di catalogo; contiene inoltre riferimenti a eventuali materiali aggiuntivi, tipicamente di natura iconografica (locandine,
fotografie degli interpreti, ecc.);
• logico - finalizzato alla descrizione simbolica del brano musicale, in modo indipendente da una specifica istanza graficonotazionale. In altri termini, la partitura viene descritta come
una sequenza di simboli musicali organizzati (note, pause, segni di articolazione, indicazioni di tempo, e via dicendo), ma
senza alcun riferimento ad aspetti di impaginazione, cui è dedicato un altro livello. In questo livello è presente inoltre una sezione per la trascrizione del testo cantato (lyrics);
• strutturale - rivolto ai risultati delle analisi musicali condotte
secondo differenti modalità operative. Ad esempio, è possibile
inserirvi una tradizionale analisi dell’armonia così come una
schematizzazione della struttura del brano con reti di Petri musicali (Haus & Rodriguez, 1989);
Prospettiva 09
281
notazionale - destinato alla rappresentazione delle istanze grafico-notazionali della partitura, quali la scansione
dell’autografo o di una versione a stampa;
• performance - dedicato ai formati sub-simbolici per
l’esecuzione
automatica
della
partitura
da
parte
dell’elaboratore, tra cui si può citare il MIDI e l’MPEG
SASL/SAOL;
• audio/video - rivolto ai materiali multimediali contenenti tracce
audio relative al brano in esame. Nel caso di video, si può trattare di registrazioni dell’evento musicale, di videoclip, di film
con colonna sonora, e via dicendo.
Tale organizzazione gerarchica trova un’immediata controparte
nelle possibilità sintattiche offerte dall’XML: i livelli si traducono in
sotto-elementi del nodo radice IEEE 1599, come mostrato in figura 1.
•
<?xml version="1.0" encoding="UTF-8"?>
<!DOCTYPE
ieee1599
"http://standards.ieee.org/downloads/1599/1599-2008/
<ieee1599 version="1.0">
<general>...</general>
<logic>...</logic>
<structural>...</structural>
<notational>...</notational>
<performance>...</performance>
<audio>...</audio>
</ieee1599>
SYSTEM
ieee1599.dtd">
Fig. 1 Scheletro di un documento IEEE 1599
Sebbene auspicabile, la compresenza di tutti i livelli citati non è richiesta, e nemmeno sempre possibile per un dato brano musicale. Ad
esempio, un’improvvisazione jazz può presentare più versioni audio
(livello audio/video) e più trascrizioni (livello notazionale) pur senza
avere una vera e propria partitura codificata (livello logico), a meno di
non voler considerare tale la griglia armonica seguita dai musicisti.
La strutturazione multi-livello consente di mantenere gerarchicamente organizzato un documento potenzialmente complesso, in cui
l’eterogeneità delle descrizioni disponibili per un medesimo brano si
verifica a livello sia qualitativo sia quantitativo. Con la prima locuzio-
282
A. Baratè, G. Haus, L.A. Ludovico, D.A. Mauro
ne si intende varietà nella tipologia di materiali (partiture, audio, video, testi, ecc.) mentre con la seconda se ne coglie la numerosità sul singolo livello. Ecco che ad esempio un brano d’opera non solo può essere descritto nei suoi molteplici aspetti - la partitura simbolica, il libretto, un’edizione a stampa, un audio, un video - ma per ciascuna tipologia di materiale associato esso può essere collegato a più istanze, ossia
a più versioni della partitura, a più tracce audio, a più riprese video, e
via dicendo.
Quest’ultimo aspetto di “eterogeneità quantitativa” può rifarsi sia
ad un’unica rappresentazione (si pensi ai diversi audio di una cattura
multi-traccia), sia ad eventi distinti (si consideri l’esecuzione di una
data aria d’opera da parte di Di Stefano, Pavarotti e Domingo).
La sincronizzazione e il ruolo dello spine
La descrizione data finora potrebbe ingenerare l’idea di un puro
formato-contenitore, al cui interno l’informazione è sì organizzata in
maniera gerarchica, ma perde (o per meglio dire non acquisisce)
l’aspetto di interrelazione tra materiali correlati. E’ però evidente che
alcune forme di descrizione contengano intrinsecamente riferimenti
agli stessi oggetti musicali.
Ad esempio, si fissi la granularità della codifica alla singola nota:
questa potrà essere descritta dal punto di vista simbolico nel livello
logico, corrisponderà ad una specifica area su ciascuna delle istanze
grafiche nel livello notazionale, e verrà eseguita a un istante differente
per ciascuna traccia audio nel livello audio/video.
Per realizzare questa forma di sincronizzazione è necessario disporre di una struttura dati che elenchi e identifichi tutti gli eventi oggetto
di interesse nella codifica del brano. In un caso standard, si tratta di
tutti gli eventi nota e pausa che costituiscono la partitura, anche se
l’autore della codifica può scegliere un livello di granularità differente. Ad esempio, nel caso di studio descritto in (Baratè et al., 2005), in
assenza di una vera e propria partitura il concetto di evento musicale
veniva fatto coincidere con quello di situazione accordale riferita ad
una griglia armonica.
<ieee1599 version="1.0">
...
Prospettiva 09
283
<logic>
<spine>
<event id="e0" timing="0" hpos="0"/>
<event id="e1" timing="1" hpos="1"/>
<event id="e2" timing="1" hpos="1"/>
<event id="e3" timing="0" hpos="0"/>
<event id="e4" timing="2" hpos="2"/>
<event id="e5" timing="2" hpos="2"/>
...
</spine>
...
</logic>
...
</ieee1599>
Fig. 2 Esempio di spine.
La struttura dati che elenca e identifica univocamente gli eventi poi
descritti nel documento IEEE 1599 prende il nome di spine, in quanto
costituisce una sorta di spina dorsale per la codifica. Tutti i livelli faranno riferimento agli identificativi nello spine al fine di descrivere i
singoli eventi nelle varie modalità di rappresentazione. Un esempio
viene mostrato in figura ?.2, ove gli eventi vengono chiamati e0...e5.
Fungendo da riferimento per tutti i livelli e per tutte le istanze interne
ai livelli, lo spine supporta sia l’eterogeneità qualitativa (in quanto un
evento può essere descritto dal punto di vista logico, strutturale, grafico, audio, ecc.) sia l’eterogeneità quantitativa (in quanto lo stesso evento può trovare più rappresentazioni grafiche, più esecuzioni audio,
ecc.). In termini tecnici, nel gergo IEEE 1599 si parla rispettivamente
di sincronizzazione inter-livello e intra-livello.
Codifica di spettacoli teatrali in IEEE 1599
Passando dal caso musicale alla rappresentazione di spettacoli teatrali, il formato IEEE 1599 è concettualmente idoneo anche agli scopi
del presente lavoro, in quanto consente di descrivere all’interno di un
unico documento XML tutta l’informazione simbolica e multimediale
relativa ad un unico evento. Anche in questo caso, come in quello musicale, lo standard rivela la sua potenza descrittiva in presenza di un
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A. Baratè, G. Haus, L.A. Ludovico, D.A. Mauro
numero rilevante di materiali multimediali. Inoltre, la presenza dello
spine consente di implementare quei meccanismi di sincronizzazione
che - all’interno di un’opportuna interfaccia - consentirebbero
all’utente di sostituire in tempo reale il media corrente, cambiando in
tal modo il “punto di vista” della propria fruizione.
Esistono però alcune differenze concettuali tra musica e teatro che
vanno superate, adeguando i concetti basilari di IEEE 1599 alle esigenze precipue di uno spettacolo teatrale. Iniziando la disamina dal livello logico, il ruolo svolto per la musica dalla partitura può essere ricoperto ora dal copione. Gli eventi codificati nello spine, che
nell’interpretazione originaria potevano essere note, accordi, figurazioni ritmiche, ora vengono fatti corrispondere ai fonemi o alle battute
di un copione. Si ribadisce l’importanza di identificare la granularità
migliore agli scopi della codifica. Se infatti poteva rivelarsi utile seguire un brano musicale nota per nota, apparirebbe forse eccessivo per
un testo recitato scendere al di sotto delle parole. Ciò detto, il formato
può essere piegato a qualsiasi tipo di esigenza, con granularità più fine
come pure più grossolana. La trascrizione del testo trovava già collocazione nel livello logico di IEEE 1599, ma si trattava di testo cantato
in corrispondenza di uno o più eventi nota. Per la musica leggera si
parlerebbe più propriamente di lyrics, per la lirica di trascrizione del
libretto. Nella reinterpretazione del formato, il sotto-elemento lyrics
da opzionale e subordinato ad eventi musicali diviene semanticamente
fondamentale e dunque mandatorio.
Una volta determinata la corrispondenza tra partitura musicale e
copione teatrale, la reinterpretazione dei rimanenti livelli non presenta
particolari scogli concettuali. Il livello strutturale può mantenere il
proprio significato originario, ad es. ospitando l’analisi dei rapporti tra
le diverse parti del copione. Si tratta comunque di un aspetto non approfondito nel presente lavoro.
Il livello notazionale, che poneva in relazione gli eventi dello spine
con aree della partitura digitalizzata e opportunamente mappate, può
fare altrettanto sulla scansione di una o più versioni del copione.
Il livello di performance nella presente reinterpretazione perde di
significato, in quanto non esiste da parte dell’elaboratore una riproduzione di spettacoli teatrali tanto raffinata da poter essere considerata
efficace a scopi artistici e comunicativi.
Infine, il livello audio/video mantiene una forte analogia con il
proprio significato originale, consentendo di collegare materiali multimediali relativi a una o più performance agli eventi nello spine.
Prospettiva 09
285
In figura 3 è mostrato l’estratto di un documento IEEE 1599 che
codifica parte di uno spettacolo teatrale. In questo caso particolare si è
scelto di utilizzare ciascuna battuta del copione come evento. A scopo
esemplificativo vi si mostra il collegamento di una sola versione del
copione e di un unico video; ulteriori materiali verrebbero gestiti inserendo nuove istanze tramite gli elementi notational > graphic_instance_group e audio > track.
<ieee1599 version="1.0">
<general>
<description>
<main_title>Paranoia</main_title>
<author>Rafael Spregelburd</author>
</description>
</general>
<logic>
<spine>
...
<event id="e30" timing="95" hpos="0"/>
<event id="e31" timing="97" hpos="0"/>
<event id="e32" timing="97.5" hpos="0"/>
...
</spine>
<los>
<lyrics>
...
<syllable start_event_ref="e30">Y si tiene mesa.</syllable>
<syllable start_event_ref="e31">¿Mesa?</syllable>
<syllable start_event_ref="e32">Mesa para trabajar.</syllable>
...
</lyrics>
</los>
</logic>
<notational>
<graphic_instance_group description="score">
...
<graphic_instance file_name="score/page03.tif"
encoding_format="image_tiff" file_format="image_tiff"
measurement_unit="pixels" position_in_group="3">
...
286
A. Baratè, G. Haus, L.A. Ludovico, D.A. Mauro
<graphic_event
per_left_y="2504"
<graphic_event
per_left_y="2523"
event_ref="e30"
upper_left_x="20"
up-
lower_right_x="1440" lower_right_y="2522" />
event_ref="e31"
upper_left_x="20"
up-
lower_right_x="1766" lower_right_y="2541" />
...
</graphic_instance>
...
</graphic_instance_group>
</notational>
<audio>
<track
file_name="videos/paranoia01.mpg"
encoding_format="video_mpeg"
file_format="video_mpeg">
<track_indexing timing_type="seconds">
...
<track_event event_ref="e30" start_time="95" />
<track_event event_ref="e31" start_time="97" />
<track_event event_ref="e32" start_time="97.5" />
...
</track_indexing>
</track>
</audio>
</ieee1599>
Fig .3 Uno spettacolo teatrale codificato in formato IEEE 1599.
Alcuni spettacoli teatrali possono poi compenetrarsi con la musica,
utilizzata come sottofondo o promossa a protagonista dello spettacolo
stesso, come nell’esempio illustrato in figura 4. In questo caso particolare si può scegliere di utilizzare la partitura come copione (e dunque
la singola nota, o la sillaba del testo cantato come evento) e collegare
anche tale oggetto grafico ai restanti materiali. IEEE 1599, che nasce
proprio in ambito musicale, chiaramente si mostra del tutto adatto a tali esigenze.
A commento di quanto detto, si ripensi al concetto di eterogeneità
qualitativa e quantitativa introdotto. Non vi è dubbio che uno spettacolo teatrale, opera intrinsecamente multimediale, possa essere descritto
da varie prospettive: quella audio-visuale tipica del pubblico in sala,
Prospettiva 09
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quella iconografica dei materiali preparatori e documentali, e via dicendo. In questo senso poter disporre di un formato in grado di cogliere le varie sfaccettature dello spettacolo e di porle in relazione tra loro
tramite il meccanismo dello spine si rivela uno strumento assai efficace dal punto di vista comunicativo.
<ieee1599 version="1.0">
<general>
<description>
<main_title>La canzone di Marinella</main_title>
<work_title>Concerto senza titolo</work_title>
<author
type="music
and
lyrics">Fabrizio
De
Andre'</author>
</description>
</general>
<logic>
<spine>
<event id="e0" timing="0" hpos="0"/>
<event id="e1" timing="3" hpos="3"/>
...
</spine>
<los>
<lyrics>
<syllable start_event_ref="e0">Questa di Marinella
e' la storia vera</syllable>
<syllable start_event_ref="e1">che scivolo' nel fiume
a primavera</syllable>
...
</lyrics>
</los>
</logic>
<notational>
<graphic_instance_group description="score">
<graphic_instance file_name="score/page01.tif"
encoding_format="image_tiff" file_format="image_tiff"
measurement_unit="pixels" position_in_group="1">
<graphic_event event_ref="e0"
upper_left_x="1022" upper_left_y="1506"
lower_right_x="1076" lower_right_y="1610" />
<graphic_event event_ref="e1"
288
A. Baratè, G. Haus, L.A. Ludovico, D.A. Mauro
upper_left_x="1670" upper_left_y="1526"
lower_right_x="1724" lower_right_y="1630" />
...
</graphic_instance>
</graphic_instance_group>
</notational>
<audio>
<track
file_name="audio/marinella.mp3"
encoding_format="audio_mp3"
file_format=" audio_mp3">
<track_indexing timing_type="seconds">
<track_event event_ref="e0" start_time="2" />
<track_event event_ref="e1" start_time="9" />
...
</track_indexing>
</track>
</audio>
</ieee1599>
Fig. 4 Uno spettacolo con basi musicali codificato in formato IEEE
1599.
Si rifletta ora sulle diverse interpretazioni dell’eterogeneità quantitativa, che – come detto- si reifica nelle molteplici istanze di oggetti
digitali all’interno di un unico livello. Tale caratteristica può essere
piegata a due scopi differenti:
• per confrontare serate diverse o allestimenti diversi, ma relativi
allo stesso copione (si pensi ad “Aspettando Godot”, per la regia di Walter Pagliaro nel 1978 al Piccolo Teatro di Milano e di
Marco Sciaccaluga nel 2011 presso il Teatro Strehler di Milano);
• per fornire angolazioni diverse della stessa serata (ad esempio
riprendendo il palcoscenico da punti differenti o microfonando
i singoli attori).
Nel caso di studio presentato più avanti si utilizzerà quest’ultima
interpretazione.
Prospettiva 09
289
L’applicazione Prospettiva09
Il formato IEEE 1599, riadattato per gli scopi di questo lavoro, diventa il nucleo su cui costruire un’applicazione per il Web. Il fine ultimo è mettere a disposizione del navigatore, sia esso un appassionato
di teatro o un professionista del settore, uno strumento per fruire e
possibilmente interagire a distanza con gli spettacoli, abbattendo così
le barriere spazio-temporali.
L’applicazione Prospettiva09 è strutturata in tre macro-aree, che
corrispondono rispettivamente alle funzioni di:
1. Fruizione tradizionale (sezione Enjoy)
2. Interazione con i materiali (sezione Interact)
3. Creazione di nuovi contenuti (sezione Create).
A ciascuna di tali funzionalità verrà ora dedicato un paragrafo.
Sezione Enjoy
Fig. 5 L’interfaccia di fruizione tradizionale.
Questa sezione dell’interfaccia è dedicata alla forma più tradizionale di fruizione dei contenuti. Essa presenta già, da un punto di vista
grafico, la strutturazione tipica dell’intero progetto, proponendo in finestre distinte tutti i materiali digitali disponibili. Tali materiali sono
organizzati per spettacolo e per tipologia, e vengono descritti tramite
opportuni metadati.
Quest’area è dedicata agli utenti che vogliono conoscere uno spettacolo tramite l’eterogeneità e la numerosità degli oggetti digitali collegati, ciascuno caratterizzato da una propria descrizione testuale.
290
A. Baratè, G. Haus, L.A. Ludovico, D.A. Mauro
L’utente tipico cui ci si rivolge è l’appassionato del mondo teatrale,
non necessariamente uno specialista del settore o un esperto di nuove
tecnologie, il quale - abituato ad interagire con interfacce simili - non
avrà difficoltà a reperire le informazioni desiderate.
In un certo senso, la sezione Enjoy sussume le caratteristiche tipiche di una classica interfaccia per la navigazione dei materiali di archivio. Per molte istituzioni, si tratterebbe della forma più avanzata di
esposizione sul Web dei propri contenuti.
Sezione Interact
Fig. 6 L’interfaccia di interazione con i materiali
Questa sezione è rivolta alla visualizzazione simultanea di più materiali sincronizzati. Nella fattispecie, si tratta di audio, video, testi,
immagini statiche relativi ad un unico spettacolo, resi fruibili da un
player con funzioni avanzate di visualizzazione e ricerca.
Innanzi tutto, alcuni indicatori ad hoc rendono visibile il punto corrente dell’esecuzione, evidenziando ad esempio il testo nella finestra
del copione o la posizione nella barra di avanzamento del media. Alcuni contributi sono in mutua esclusione, costituendo delle viste alternative sullo spettacolo. L’utente può in tal modo cambiare in tempo
Prospettiva 09
291
reale l’inquadratura o l’audio corrente, al fine di generare una prospettiva personalizzata sullo spettacolo. Gli algoritmi e i formati utilizzati
tendono a minimizzare il lasso di tempo che intercorre tra la visualizzazione del media precedente e il caricamento di quello prescelto, ma
da questo punto di vista è necessario tenere presenti le caratteristiche
fisiche della rete e l’eventuale situazione di congestionamento del traffico Web.
Infine, si evidenzia che ogni contributo sincronizzato può rappresentare il materiale guida per la fruizione. A titolo d’esempio, trascinando la barra di avanzamento, non solo il media correlato ma anche
tutti gli altri controlli si riposizionano nel punto corrente; e lo stesso
risultato può essere conseguito cliccando su una parola del copione.
La sezione Interact presenta dunque una modalità di fruizione alquanto innovativa, in cui più contributi multimediali cooperano per
fornire una vista d’insieme sulla rappresentazione. Pur trattandosi di
un’interfaccia intuitiva, l’utente di riferimento è un navigatore più esperto e interessato nell’interazione con i contenuti rispetto a quello
della sezione Enjoy. La codifica dell’informazione in formato IEEE
1599, linguaggio che consente la rappresentazione multi-livello e sincrona dei materiali, rimane del tutto trasparente per l’utente.
Sezione Create
Fig. 7 L’interfaccia di creazione di nuovi contenuti.
292
A. Baratè, G. Haus, L.A. Ludovico, D.A. Mauro
Tale sezione dell’interfaccia mette a disposizione un potente sistema di editing audio/video in ambiente Web. L’utente ha la possibilità
di montare gli oggetti digitali a propria disposizione creando nuovi
materiali. In particolare, l’obiettivo è la generazione di brevi videoclip
incentrati sullo spettacolo o sulla stagione, spezzoni che l’utente può
salvare e mettere a disposizione di altri visitatori.
La sezione Create permette dunque di interagire con i contenuti digitali in modo ancora differente, con spirito creativo e in ottica collaborativa.
Conclusioni
In questo lavoro è stato proposto un approccio innovativo verso la
codifica e la fruizione degli spettacoli teatrali. Sfruttando il formato
IEEE 1599, un nuovo standard internazionale ideato per la rappresentazione multi-livello dell’informazione musicale, sono state introdotte
le opportune modifiche al fine di supportare la codifica di spettacoli
teatrali.
I materiali del festival Prospettiva 2009 sono stati opportunamente
acquisiti, selezionati, digitalizzati e codificati in formato IEEE 1599.
Infine, è stato progettato e implementato un applicativo per il Web in
modo da mettere a disposizione dell’utente non solo i materiali, ma
anche gli strumenti per consultarli e per crearne di nuovi.
Gli sviluppi futuri riguardano l’implementazione di nuove funzionalità, tra cui la possibilità per gli utenti di inserire nel sistema nuovi
spettacoli e dunque di arricchire l’infrastruttura in modo collaborativo.
Risulta infatti auspicabile l’allargamento della base di spettacoli consultabili, il che richiederà la messa a punto di algoritmi e strumenti
software per automatizzare nella maggiore misura possibile i compiti
di sincronizzazione.
Ringraziamenti
Gli autori desiderano ringraziare vivamente la Regione Piemonte
per aver co-finanziato il progetto e il gruppo di lavoro del Politecnico
di Torino - in particolare il Prof. M. Ricciardi e le Dott.sse V. Michielon ed E. Ranieri - per la fattiva collaborazione.
Prospettiva 09
293
Bibliografia
AA.VV. (2008). 1599-2008 - IEEE Recommended Practice for Defining
a Commonly Acceptable Musical Application Using XML.
Baratè, A., Haus, G., Ludovico, L.A., & Vercellesi, G. (2005). MXDemo:
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