DENTRO IL MEETING
13
25 agosto
“Come la polvere e il fuoco” in scena oggi alle 15.30 in A4
Romeo e Giulietta
raccontati dalla “ex”
Nella piéce di Silvia Guidi la storia di Rosalina, primo amore di Montecchi
La storia di Giulietta e Romeo
la si conosce un po’ tutti: Romeo dopo aver visto Giulietta ad
un ballo, una sera in casa Capuleti, se ne innamora follemente e
da qui nasce uno dei drammi famosi e amati di Shakespeare.
Perché Romeo era a quella festa? Per chi batteva il suo cuore
prima del fatidico incontro con
Giulietta? “Come la polvere e il
fuoco” è il titolo dello spettacolo vincitore della IV edizione
del premio per la drammaturgia
Castello di Serravalle 2008 che
L’autrice: «Rinunciò
all’uomo che l’amava
per il convento
e disse di sì
alla sua vocazione.
Accettò, seppure nel
dolore, un progetto
sulla sua vita»
si svolgerà oggi alle ore 15.30
presso il salone A4, scritto da
Silvia Guidi, e messo in scena
dalla compagnia teatrale Sycamore T Company con la regia di
Francesca Destefanis e interpretato da Serena Borelli. Lo spettacolo debutterà il 28 novembre
a Roma. Rosalina, la protagonista del monologo e cugina di
Giulietta, è colei che rifiuta l’amore di Romeo per prendere i
voti ed entrare in convento. Ecco perché Romeo era a quella
festa in casa Capuleti: spinto da
alcuni amici, che volevano fargli
dimenticare questa delusione
d’amore, lui si era deciso solo
dopo aver saputo che avrebbe
potuto incontrare la donna che
amava, ma che lo aveva rifiutato.
«L’ idea di questo spettacolo spiega Silvia Guidi - è nata innanzitutto dall’amicizia con
Francesca Destefanis: tutte due
volevamo dar voce ad una figura
fatta tacere da Shakespeare. Riprendendo il monologo di Giuseppe Manfredi “Family Shakespeare”, uno straordinario rac-
conto che fa parlare tutti i personaggi meno in vista delle opere
dando loro la possibilità di raccontare ciò che hanno visto, i loro sentimenti, le loro gioie e sofferenze, abbiamo pensato di lavorare anche su Rosalina perché
la sua fu solo un’apparente rinuncia ad un amore fisico e concreto: Rosalina ha detto di sì fino in fondo alla sua vocazione, è
una donna vera che accetta, seppur nella fatica e nel dolore, un
progetto sulla sua vita. È un personaggio totalmente umano».
Prove dello spettacolo “Come la polvere e il fuoco” con Serena Borelli
che interpreta la protagonista
Rosalina. Andrà in scena oggi
pomeriggio alle 15,30 nel salone A4,
scritto da Silvia Guidi, regia di Maria
Francesca Destefanis.
Il monologo dedicato a Rosalina ha
vinto la quarta edizione del Premio
per la drammaturgia Castello di
Serravalle 2008.
Debutterà il 28 novembre a Roma.
Questa figura servì a Shakespeare solo come spunto letterario
per introdurre la vera storia, ma
per Silvia, Francesca e Serena
Rosalina aveva ancora qualcosa
da dire. «La sua fermezza e certezza verso una scelta così impegnativa ci documentano la
scoperta e l’adesione ad un amore più concreto, più puro, più
pieno: l’amore di Dio per la vita
degli uomini». Commenta la regista. Rosalina ha potuto vedere
fino in fondo le conseguenze
della tragedia dei due sfortunati
La bottega di Papa Wojtyla
Una storia straordinaria scritta da un autore d’eccellenza. Così si presenta al pubblico di Rimini “La bottega dell’orefice”.
Scritta da un giovane Karol Wojtyla, venne pubblicata nel dicembre del 1960 su una rivista letteraria di Cracovia sotto lo
pseudonimo di Andrezej Jawien.
La storia si sviluppa sulle vicende di due
coppie, di due matrimoni sullo scenario
turbolento della seconda
guerra mondiale. Al centro della bottega dell’orefice c’è la metafora delle
nozze, segno indissolubile
di unione eterna capace
di andare ben aldilà dei
limiti e dei difetti umani.
Quest’opera è l’unica
pubblicazione drammatica scritta da Karol
Wojtyla prima di divenire
papa. Wojtyla la scrisse
quando partecipava con
entusiasmo alle iniziative
del teatro Rapsodico di
Cracovia che, nonostante
l’occupazione nazista della città, continuava le sue
attività.
Il dramma dei singoli
personaggi fa da sfondo
al nocciolo della meditazione su cui ruota tutta
l’opera: l’uomo che prende coscienza di avere un fine, di avere una
vocazione a cui rispondere.
La messa in scena - che sarà proposta stasera al teatro Sma-D2 a partire dalle ore
19.45 - è affidata alla Compagnia Cantiere Centrale guidata nella regia dal giovane Andrea Chiodi.
Andrea Chiodi, pur non avendo ancora 30
anni, è sicuramente uno dei giovani registi più promettenti in Italia. È stato allievo di Piera degli Esposti ed ha al suo attivo anche “Mela” di Dacia Maraini con cui
si aggiudica il primo premio dell’Accademia dei Filodrammatici di Milano.
Andrea Chiodi ha al suo attivo un'altra
rappresentazione come “Etty Hillesum,
cercando un tetto a Dio” di Marina Corradi.
Per quanto riguarda
la sceneggiatura l’allestimento proposto dal
giovane regista sarà
quasi invisibile: gli attori saranno chiamati
a muoversi all’interno
dei loro ricordi. Solo
la foto di una persona
amata o odiata sarà
reale in scena e non invisibile come i loro
pensieri sul passato.
Le fotografie servono
da fil rouge che tenga
uniti passato e presente e nello stesso tempo
dia un ritmo narrativo
alla vicenda messa in
scena. Nell’allestimento proposto dalla
Compagnia Cantiere
Centrale il tono poetico che caratterizza
tutta l’opera di Wojtyla viene rispettato e
riproposto in maniera originale e lirica.
Nel testo teatrale del futuro Papa il tema
dell’amore, della vocazione e delle diverse maniere di viverla viene riproposto con
uno sguardo unico e capace di cogliere le
più piccole ma significative sfumature.
Niccolò Valmori
amanti. Dalla sua posizione apparentemente privilegiata, ma in
realtà dolorosissima perché vede
la morte di molte persone da lei
amate, ci rende partecipi della
sua personale versione dei fatti e
del dono inaspettato e misterioso che il Destino- o Chi è al di
sopra di ogni vicenda umana- le
ha fatto. «La drammaticità che
vive Rosalina - racconta Serena
Borelli - per il distacco da Romeo, uomo che lei amava, è intensa e forte e molto dolorosa,
ma non è l’ ultima parola». Lei
Nell’opera teatrale
Rosalina lascia Romeo
a Giulietta:
prende così sul serio
il desiderio di essere
amata da abbandonare
tutte le certezze
di una vita agiata
abbandona tutto perché ha conosciuto un amore vero, ha incontrato la verità della sua vita il
suo compimento. È una donna
che prende così sul serio il desiderio di essere amata da abbandonare tutte le certezze e le comodità di una vita agiata, la facilità e la felicità precaria di un
amore ancora forse troppo poco
maturo, per lasciarsi totalmente
plasmare da Qualcuno di più
grande, da Uno che poteva davvero amarla fino in fondo. «Così
facendo - racconta l’attrice - lei
riacquista anche il valore del
suo amore per Romeo».
Questa rappresentazione è la
storia della scoperta della propria vocazione, sia per Rosalina,
che per Romeo che la amava in
modo troppo frivolo e superficiale, ma che grazie alla potenza
della sua scelta trova la sua strada con Giulietta. A tutti viene una domanda spontenea: cosa ci
può trasmettere Rosalina con la
sua certezza carica di quella fragilità umana che noi tutti abbiamo? La risposta alle 15.30 in A4.
Francesca Mortaro