‘La violenza nelle relazioni di prossimità.
Generazioni, genere e politiche di intervento’
Università della Calabria
6-7 Ottobre 2011
I giovani e la violenza
Carmen Leccardi
Dip. di Sociologia e Ricerca Sociale
Università di Milano-Bicocca
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La struttura della presentazione:
1. Il discorso sui giovani: le opzioni
2. La ‘nuova’ gioventù
3. Giovani e istituzioni: disagio e esperienza della
violenza
4. Due interviste a teenager:
* La normalità (violenta) della non comunicazione con
le generazioni adulte
* Violenza e vita quotidiana
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1. Il discorso sui giovani: le opzioni
• La agency giovanile e le forme di violenza
• Né solo vittime né soltanto protagonisti:
una terza opzione
• Silenzio dei conflitti e spazio per la
violenza
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2. La ‘nuova gioventù’
• ‘Transizione all’età adulta’: una formula
sempre più vuota.
• L’esigenza di superare la contrapposizione
fra aspetti ‘strutturali’e ‘culturali’
dell’analisi. Il ruolo della dimensione del
tempo sotto questo profilo.
• La perdita del futuro e la ricerca di
significati alternativi nella vita quotidiana
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Modelli di gioventù in Europa (Van de Velde, 2010):
• a. La logica dello sviluppo personale’ (Danimarca)
• b. La logica dell’emancipazione individuale (Gran
Bretagna)
• c. La logica dell’integrazione sociale (Francia)
• d. La logica dell’appartenenza familiare (Spagna)
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3. Giovani e istituzioni: disagio e esperienza
della violenza
• La famiglia: al vertice dei valori?
• La famiglia affettiva e le relazioni fra
generazioni.
• Mutamento sociale e conflitti di valore Il gap di
credibilità e l’ipocrisia istituzionalizzata’
(Keninston). Lo spazio della violenza nella
famiglia.
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• La scuola e l’incomunicabilità tra le generazioni
• Il problema del riconoscimento
• Indifferenza e disinteresse: gli/le studenti di
fronte agli/alle insegnanti. La percezione della
violenza da parte degli studenti
• Lo spazio della soggettività è fuori dalle
istituzioni
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4. Due interviste a teenager
Elisabetta, 17 anni: la normalità violenta della
non comunicazione con le generazioni adulte (a
scuola e in famiglia).
Massimo, 17 anni: violenza e vita quotidiana.
L’aggressività come culto, la violenza come
svago
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