IX
Ascensao de Vasco da Gama.
Os deuses da tormenta e os gigantes da terra
Suspendem de repente o odio da sua guerra
E pasman. Pelo vale onde se acende aos céus
Surge um silencio, e vai, da nevoa ondeando os véus,
primeiro um movimento e depois um assombro.
Ladeiam-o, ao durar, os medos, ombro a ombro,
e ao longe o rastro ruge em nuvens e claroes.
Em baixo, onde a terra é, o pastor gela, e a flauta
Cai- lhe,e em extase ve, a’ luz de mil trovoes,
O céu abrir o abismo a’ alma do Argonauta.
IX
Ascensione di Vasco da Gama
Non s’odian più né più si muovon guerra
spaventati, gli dei della tormenta
e i mostruosi giganti della terra 1
Lungo la valle che accompagna ai cieli
Si fa silenzio; prima un movimento
poi lo stupore scuotono la nebbia.
Gli camminano a fianco le paure
e fra chiarori e nubi , in lontananza
Ruggisce la scia del suo cammino.
Qui, sulla terra, all’umile pastore
sgomento, cade il flauto dalle mani.
Ed egli come in estasi rapito,
Al chiaror di mille lampi vede
Il cielo aprire il suo profondo abisso
All’anima di chi è nuovo Giasone 2.
1
Allusione alla lotta fra gli dei dell’Olimpo e i Titani, gigantesche creature che sfidarono le divinità della mitologia greca. In sostanza, il valore
delle imprese di Vasco da Gama è tale che persino gli dei e i Titani ammutoliscono, spaventati.
2
Il mitico argonauta partito alla volta della Colchide alla ricerca del Vello d’oro.
Vasco da Gama nacque a Sines, in Portogallo, probabilmente nel 1460. Fu uomo di mare competente e capace. Ancora giovane, ricevette dal re
Dom Joao II l’incarico di contrastare la prateria francese che minacciava le navi e le rotte portoghesi ed entrò a far parte della ristretta cerchia di
persone ammesse alla consultazione delle segretissime carte nautiche . Suo padre, Estevao , avrebbe dovuto guidare la flotta allestita per tracciare,
oltre il Capo di Buona Speranza, la rotta diretta per le Indie. Estevao morì prima che il progetto potesse essere realizzato e così il comando, per ordine
del nuovo re Dom Manuel I, toccò a Vasco da Gama( il fratello maggiore Paulo, al quale, in origine, era stato offerto, lo rifiutò).
La flotta partì da Lisbona l’8 luglio del 1497. Era composta da quattro navi: la San Gabriel, la nave ammiraglia ; la San Rafael , al comando del
fratello di Gama, Paulo; la caravella Berrio, comandata da Paulo Coelho e una nave appoggio adibita al trasporto viveri . Giunta all’altezza del
Golfo di Guinea, la flotta degli “Arcangeli” abbandonò la costa e navigò “ barlavento”. Anziché procedere direttamente verso sud, le navi presero la
direzione sud- sud-ovest. I portoghesi sapevano che i venti che spingevano le navi avrebbero gradualmente cambiato direzione con l’aumentare della
latitudine facendo descrivere alla flotta una rotta semicircolare che l’avrebbe portata di nuovo in vista della costa africana, ma molto più a sud.
Navigare “ barlavento” era uno dei segreti , gelosamente custoditi, della marina portoghese. Ai tempi di Gama , l’unico inconveniente- e non era
inconveniente da poco - era che questa rotta comportava una navigazione di circa tre mesi in mare aperto, senza basi alle quali appoggiarsi ( il Brasile
non era stato ancora “ scoperto”. Non senza difficoltà ( tempeste, minacce di ammutinamento, malattie fra gli uomini dell’equipaggio), Gama superò
il Capo di Buona Speranza e navigò nell’Oceano Indiano. Il giorno di Natale raggiunse una regione, nell’attuale Sud Africa, che, in onore della
Natività, chiamò Natal. Proseguendo, dovette scontrarsi più volte con popolazioni ostili, finché , approdato a Malindi, nell’odierno Kenia, fu
ricevuto amichevolmente dal sovrano del luogo e ricevette anche un pilota esperto e conoscitore di quei mari che, nel giro di tre settimane, guidò la
flotta fino a Calicut, in India. Era il 20 maggio. Le trattative per stabilire accordi commerciali furono subito difficili, perché il Samorin , il re indu di
Calicut, pur colpito dai nuovi arrivati, non voleva interrompere le relazioni con i mercanti arabi. Il colpo di grazia lo diedero i doni che Gama offrì al
sovrano in nome del re Dom Manuel. Essi furono considerati ridicoli e indegni di un sovrano potente come il Samorin. Fra continui tira e molla, si
andò avanti per circa tre mesi, finché il Samorin , rotti gli indugi, obbligò Gama a partire.
Il viaggio di ritorno fu più difficile del previsto e durò a lungo. Finalmente il 10 luglio 1499, la caravella Berrio attraccò a Lisbona . Gama , con la
San Gabriel, arrivò qualche tempo dopo. Si era fermato alle Azzorre anche per dare sepoltura al fratello Paulo, morto durante il viaggio di ritorno. La
fama di Vasco da Gama fu grande. Ebbe dal re titoli e ricompense. Nel 1502 guidò la sua seconda spedizione in India. Questa volta era al comando di
una vera e propria flotta da guerra e non esitò a usarla. A volte anche in modo crudele. Come quando ordinò che si desse fuoco a un’imbarcazione
che trasportava pellegrini reduci dal pellegrinaggio alla Mecca , facendoli perire tutti- uomini, vecchi, donne- fra atroci sofferenze.
Nel 1524, già primo conte di Vidigueira, fu richiamato in servizio per ricoprire l’incarico di vicerè delle Indie . Occupò questo incarico per meno di
tre mesi. Il giorno di Natale del 1524 morì a Cochin . Fu sepolto in India, da dove, in seguito, la salma fu traslata in Portogallo. Oggi riposa nel
Pantheon delle glorie nazionali, il Mosteiro dos Jeronimos, a Lisbona, accanto alla tomba-monumento del suo cantore , il poeta Luis Vaz de Camoes.