LA PROSPETTIVA ANTROPOLOGICA Che cos’è l’antropologia? L’antropologia studia la natura, la società e il passato dell’uomo e ha come obiettivo descrivere cosa significhi essere uomini. Gli antropologi infatti, studiano i diversi membri della società e ciò spesso comprende anche praticare usi di un determinato popolo. L’antropologia è: OLISTICA: tentativo di integrare tutte le conoscenze sugli esseri umani e di distinguere la prospettiva antropologica dalle altre discipline. COMPARATIVA: in quanto cerca somiglianze e differenze prima di pronunciarsi sugli aspetti generali della natura umana. EVOLUZIONISTICA: i cambiamenti avvenuti nel tempo. Vi è una differenza tra evoluzione biologica (i cambiamenti che vengono trasmessi geneticamente) ed evoluzione culturale (comportamenti e credenze che vengono trasmessi attraverso l’insegnamento e l’apprendimento) Il concetto di cultura La cultura consiste in un insieme di idee e di comportamenti che gli esseri umani apprendono in quanto membri della società, e sono necessari per la sopravvivenza in quanto l’uomo non ha istinti. La maggioranza degli antropologi sottolinea che gli esseri umani sono ORGANISMI BIOCULTURALI in grado di creare e usare la cultura grazie alla nostra costituzione biologica. Una disciplina interdisciplinare L’antropologia statunitense si suddivide in 5 branche: ANTROPOLOGIA BIOLOGICA O FISICA: è la più antica. È nata come tentativo di classificare tutte le popolazioni del mondo in razze differenti. Ciò venne sfruttato da taluni per giustificare la pratica sociale del razzismo (quando una razza superiore biologicamente opprime una razza inferiore biologicamente). Ma molti antropologi giunsero alla conclusione che ciò era scientificamente insostenibile respingendo le classificazioni razziali. Coloro che si distaccarono dalle dottrine razziali preferirono chiamarsi BIOANTROPOLOGI e si occuparono delle variazioni all’interno della specie umana. Alcuni lavorano nel campo della primatologia (studio dei parenti più stretti dell’uomo, i primati non umani) altri nel campo della paleontologia (studio delle ossa e dei progenitori). ANTROPOLOGIA CULTURALE: la quale ritiene che le differenze non dipendano dalle razze ma dalla cultura. Gli antropologi culturali tendono a specializzarsi in una sfera dell’attività culturale umana: economica, politica o spirituale. Grazie alla ricerca sul campo gli antropologi culturali ottengono la conoscenza di una cultura, osservando e condividendo le attività sociale degli informatori. Ciò che apprendono lo documentano in riviste, libri o documentari. Vi è una differenza tra ETNOGRAGIA ed ETNOLOGIA: la prima è la descrizione di una cultura acquisita sul campo, mentre la seconda è un confronto tra due o più culture. ANTROPOLOGIA LINGUISTICA: l’antropologia linguistica studia la diversità linguistica nelle diverse società umane in rapporto ai contesti culturali, ARCHEOLOGIA: è l’antropologia culturale del passato. Gli archeologi cercano testimonianze delle attività culturali passate e i materiali che recuperano si rivelano utili anche per gli antropologi biologi e culturali. ANTROPOLOGIA APPLICATA: l’antropologia applicata utilizza le informazioni raccolte dalle altre specializzazioni dell’antropologia per risolvere problemi interculturali pratici in settori quali sanità e sviluppo economico. Gli usi dell’antropologia Il lavoro dell’antropologia ha contributo ad abbattere molti stereotipi dannosi, i quali rendono il contatto interculturale e pericoloso.