costruire un laghetto ornamentale 2

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3 – L’ACQUA FONTE DI VITA
IL RIEMPIMENTO DEL LAGHETTO
Il laghetto non va riempito in un’unica volta, si deve procedere per gradi. L’acqua, infatti, esercita una notevole pressione sul fondo e
sulle pareti e, se lo si riempie in varie fasi, il telo ha tutto il tempo per adattarsi al terreno sotto il peso dell’acqua. Quando il laghetto è
stato riempito per 2/3, l’acqua deve essere trattata. Leggete il capitolo successivo, nel caso state assemblando in diretta un laghetto,
prima di riempirlo completamente.
Per il riempimento con l’acqua, eccovi altre due indicazioni importanti:
1. Controllate il contatore dell’acqua immediatamente prima di iniziare la procedura e arrivati ai 2/3 della capienza complessiva
rileggetelo. Annotatevi la differenza (prima lettura e seconda lettura). Facciamolo nello stesso modo anche per l’ultimo terzo.
E’ di fondamentale importanza conoscere il contenuto di acqua del vostro laghetto, in quanto proprio da questo dipende il dosaggio di
tutti i prodotti per la cura e la manutenzione.
2.
Non fate entrare il getto d’acqua direttamente nel laghetto. Questo, infatti, potrebbe demolire le decorazioni e sollevare il
ghiaietto. La soluzione più semplice è quella di sistemare un secchio o una bacinella di plastica sul fondo del laghetto, dove
lanciare il getto dell’acqua. Per poter recuperare la bacinella, una volta riempito il laghetto, è consigliabile legarla prima con
una cordicella. Evitate di utilizzare un recipiente con residui vari (detersivi o quant’altro di chimico o nocivo).
Trattare l’acqua a valori accettati dalle piante e i pesci.
Dopodichè sistemate sul gradino per le piante più in alto (ultima terrazza) della sabbia e poi finite di riempire il laghetto con l’acqua. La
quantità d’acqua consumata per il riempimento definitivo del laghetto va anch’essa rilevata dalla lettura del contatore e segnata.
L’acqua aggiunta per il riempimento definitivo va trattata con biocondizionatori come descritto nel capitolo successivo.
E’ molto opportuno immettere nel laghetto anche il biogranulato di torba per aiutare l’azione antialghe dei bio-condizionatori. E’ un
prodotto assolutamente naturale e contiene acidi umici che vengono ceduti lentamente e costantemente, in modo tale da creare un
effetto deposito di lunga durata. Consigliamo di sostituire la torba bio granulata ogni due mesi.
Lasciate riposare il vostro laghetto 1 – 2 giorni per dare modo all’acqua di adattarsi e al telo di assestarsi.
Allo stesso tempo la pressione dell’acqua fa si che anche il ghiaietto si adatti meglio, permettendo alle piante di attecchire più
facilmente.
Solo adesso si può incominciare a fissare i bordi del telo. Per le varie possibilità di fissaggio e sistemazione ricordatevi dell’effetto
capillare per cui il terreno, il prato e le radici succhiano l’acqua e che generalmente un inclinazione di 45° dal bordo più alto che va via
via nell’entroterra.
IL TRATTAMENTO DELL’ACQUA DEL LAGHETTO
A causa del sempre più esteso inquinamento ambientale, l’acqua che esce dal nostro rubinetto è sempre meno adatta per la vita di
piante e pesci. Molto spesso contiene una grande quantità di cloro o altri disinfettanti che rendono l’acqua utilizzabile dall’uomo, ma
invivibile per flora e fauna.
Il valore pH è quasi sempre troppo alto, tra 7,5 e 8,5. un altro problema e l’alto contenuto di fosfati e nitrati che sono i primi
responsabili della crescita di tutte le alghe, comprese le unicellulari in sospensione. Naturalmente ci sono ancora tanti altri componenti
del nostro ambiente che incidono sulla qualità dell’acqua del nostro laghetto. Come trattare l’acqua del laghetto in modo efficace e
corretto? Bisogna affidarsi ai valori che le accurate analisi ci rivelano. Esistono dei kit analisi adatti a tale scopo, ma in questo opuscolo
non approfondiremo l’argomento riguardanti le analisi, i valori e i prodotti adatti alla cura dell’acqua.
Per proteggere la salute dei pesci e conseguentemente rendere l’acqua cristallina si utilizzano prodotti reperibili in commercio. Infatti le
inevitabili sostanze nocive che entrano con la pioggia e con l’acqua del rubinetto o del pozzo rendono l’acqua impura ed opaca. Ogni
qual volta si riempie il laghetto, o lo si rabbocca queste sostanze si mescolano all’acqua precedentemente trattata e il fenomeno avviene
anche con i ricambi periodici dell’acqua.
ACQUA LIMPIDA CON I FILTRI
Le impurità che intorbidiscono l’acqua sono finissime e perciò passano facilmente dai filtri senza essere trattenute. Per aggregare questi
minuscoli corpi in sospensione si utilizzano prodotti idonei. Esistono filtri da 25, 35, 50, 100 e 200 litri adatti a laghetti da 5000, 8000,
10000 litri e anche oltre se costruiti in cemento atossico da professionisti.
Impariamo dalla natura. Ogni acquario è un piccolo mondo a se stante. Benché a prima vista sembri ben chiaro, anche qui valgono
le stesse complesse leggi naturali che ritroviamo nei giganteschi bacini acquatici dell'Amazzonia. Soltanto se si conoscono e si rispettano
i rapporti biologici si può realizzare un acquario in grado di funzionare al meglio, dove i pesci possano vivere in salute, le piante crescere
rigogliose, l'acqua essere sempre chiara e cristallina, e dove le alghe fastidiose non possano prendere il sopravvento.
Un ruolo particolarmente importante lo riveste il sistema di filtraggio. In natura l'acqua viene lentamente ma costantemente filtrata e
rinnovata, mentre scorre e passa attraverso vari strati di terra e di roccia. La ghiaia e la sabbia depositate sul fondo dei bacini sono
popolate da un'infinità di microrganismi, la cui azione equivale a quella di un enorme filtro. E' qui che i prodotti escretivi dei pesci
vengono biologicamente decomposti dall'azione dei batteri, mentre i microrganismi provvedono a sciogliere e rimineralizzare i resti di
piante morte. Laddove il flusso dell'acqua è più lento si formano dei depositi. All'acqua che si infiltra o che defluisce si aggiunge poi
quella piovana.
Il filtro per laghetti. Il filtro è uno degli elementi più importanti per il buon funzionamento di un acquario. Il suo compito non è
soltanto quello di pulire meccanicamente l'acqua, ma deve soprattutto depurarla biologicamente e "disintossicarla". Un filtraggio cattivo
spesso compromette la salute dei pesci e la crescita delle piante acquatiche causando nel contempo delle piaghe di alghe.
L'obbiettivo primario di ogni singolo filtro è quindi la decomposizione biologica delle sostanze nocive. All'interno del filtro infatti vengono
decomposti i residui, invisibili ad occhio nudo, che potrebbero risultare nocivi per i pesci. Il compito è affidato a varie tipologie di batteri
filtranti, ognuna delle quali ha poi le sue preferenze: alcuni decompongono l'ammoniaca, altri i nitriti (sostanze tutte due altamente
nocive per pesci e piante), altri si cibano di depositi organici organici o eliminano i resti di piante morte.
Determinante è la scelta del materiale filtrante principale. Le prestazioni di un filtro dipendono fondamentalmente dal materiale
filtrante principale utilizzato, il quale fornisce ai batteri filtrante la necessaria superficie su cui vivere. Il materiale filtrante principale
dovrebbe pertanto essere più poroso possibile e ricco di cavità interne, spazi e tunnel per offrire le condizioni di vita più adatte ad ogni
tipo di batteri filtranti. Soprattutto bisogna assicurarsi che tutto il volume di filtraggio disponibile sia utilizzato al meglio. Spazi vuoti non
utilizzati, dovuti per es. ad un materiale filtrante troppo grossolano, fanno si che le capacità del filtro non vengano sfruttate appieno.
Due sono i sistemi per ottenere acqua sana e chiara

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Decomposizione in presenza di ossigeno ("aerobica"). Questo processo consiste nel rendere innocue le sostanze
nocive tramite l'ossidazione. Per es. la nociva ammoniaca viene trasformata in nitriti, i nitriti in nitrati.
Decomposizione in assenza di ossigeno ("anaerobica"). Le sostanze nocive vengono eliminate per riduzione. I nitrati
che contribuiscono al propagarsi delle alghe vengono per es. trasformati in innocuo azoto allo stato gassoso. Ma tutto ciò può
avvenire soltanto se il luogo in cui vivono i batteri è totalmente privo di ossigeno. Questi "processi riduttivi" sono
indispensabili anche per la buona crescita delle piante, in quanto mettono a disposizione molte sostanze nutritive in grado di
essere assimilate dalle piante.
Un buon materiale filtrante biologico e tale se permette ad entrambi i processi di aver luogo.
Filtraggio meccanico rapido e filtraggio biologico lento
C'è bisogno di entrambi. In natura l'acqua viene filtrata sempre lentamente. L'acqua gocciola attraverso vari strati di terra, diventa
povera di ossigeno ed acquisisce perciò un basso potenziale redox. Si arricchisce di CO2 e scioglie sali minerali che microrganismi
trasformeranno in sostanze nutritive, per le piante.
Quest'acqua, sana e limpida, ricca di sostanze nutritive, attraverso le sorgenti giunge nei laghetti, nei ruscelli e nei fiumi.
Anche nei laghetti artificiali è necessaria un'acqua ricca di sostanze nutritive, sana e limpida. I filtri svolgono in questo senso un compito
molto importante. Negli ultimi anni gli studiosi hanno acquisito molte nuove conoscenze sul filtraggio negli acquari.
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I filtri decompongono lo sporco biologicamente con l'aiuto di microrganismi.
Esistono numerose differenze tra un laghetto con piante e uno senza.
In tutti gli esperimenti si è ripetutamente notato che vanno distinti nettamente due casi.
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Il filtraggio avviene in un acquario privo di piante o, comunque, con scarsa vegetazione, prevalentemente occupato dai pesci
(cure intensive di animali, riproduzione, allevamento di avannotti quarantena dopo l'importazione ed altro); qui vanno
considerati anche molti acquari di ciclidi.
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Il biosistema in cui pesci e piante vivono come partner in un biotopo naturale sano integrandosi a vicenda.
Per ognuno di questi due tipi di acquario occorrono sistemi di filtraggio totalmente diversi.
Tutte le esperienze dimostrano: in un biosistema, quindi in un acquario con pesci e piante, e estremamente necessario usare filtri
che non apportino ossigeno dell'esterno.
L'ossigeno per i pesci deve essere prodotto dalle piante presenti nell'acquario. Le piante in vegetazione ne producono più del
necessario. Come in natura, l'ossigeno liberato nell'acqua di giorno basta anche per la notte. Le oscillazioni tra giorno e notte del
contenuto d'ossigeno sono molto importanti per un biosistema sano. Esse dimostrano che le piante di giorno crescono e producono
ossigeno. A questo ossigeno naturale non sono legati gas dannosi, provenienti dall'inquinamento dell'aria e da veleni ambientali.
Ecco una delle ragioni per cui i pesci tenuti in acquari con piante sono più sani e meno delicati.
L'ossigeno prodotto in eccesso dalle piante viene ceduto dagli acquari all'ambiente circostante.
In acquario il filtraggio
contemporaneamente
meccanico
rapido
e
quello
biologico
mediante
microrganismi
sono
necessari
Il filtraggio meccanico serve:
per la raccolta dello sporco, per rendere limpida l'acqua, per la decomposizione ossidante (per es. proteine--->nitriti--->nitrati)
Il filtraggio biologico è necessario: per l'importante fase riducente del filtraggio, per esempio nitrati--->azoto gassoso innocuo.
Per la costante preparazione delle sostanze nutritive.
Servono quindi due filtri, oppure uno in grado di svolgere entrambe le funzioni.
I filtri non possono sostituire l'acqua corrente della natura.
Un filtro mantiene continuamente in circolazione sempre la stessa acqua. L'acqua naturale corrente si può imitare in acquario solamente
provvedendo ad un regolare ricambio. Solo così le sostanze nutritive consumate e i prodotti di rifiuto accumulatisi vengono
completamente eliminati e sostituiti con acqua nuova.
Ferro nel filtro. Col passare del tempo, qualsiasi materiale filtrante diventa scuro. Lo sporco marrone non è costituito solo da
escrementi, resti di cibo o di piante ma prevalentemente da ferro, manganese e di altri oligoelementi.
Tutto il ferro che si deposita nel filtro diventa trivalente e non potendo essere utilizzato sotto questa forma da piante e pesci è come se
non ci fosse.
Il ferro e gli oligoelementi in acquario hanno vita breve. Queste sostanze vanno quindi aggiunte regolarmente.
I filtri con elevata portata non devono necessariamente essere considerati i migliori.
Anche in natura la maggior parte delle piante prospera in acque dalla corrente lenta oppure stagnanti e non in torrenti vorticosi. Chi
impiega un filtraggio errato o eccessivo, può si ottenere un'acqua limpida, ma invece di piante acquatiche, cresceranno soprattutto
alghe, perchè queste amano proprio il tipo di ambiente "da torrente"! I problemi con le alghe quindi non si risolvono con filtri più grossi
e più potenti, ma piuttosto con piccoli sistemi ad azione riducente.
L'effetto depurante dei filtri biologici è più efficace quando l'acqua attraversa lentamente il materiale. E' importantissimo che il materiale
filtrante si "chiuda" e si formi un "tappeto di microrganismi". Con questo si intende una colonizzazione talmente densa di utili batteri di
decomposizione che i pori del materiale filtrante quasi si ostruiscano e la cartuccia di filtraggio diventi "viscida".
Fate attenzione che l’acqua sia sempre in movimento e quindi ben ossigenata
LE LAMPADE UV-C
Per prevenire e per eliminare l’intorbidamento dell’acqua e le malattie dei pesci è consigliabile l’installazione del sistema a lampade a
raggi UVC. Queste lampade lavorano senza alcuna aggiunta di prodotti chimici e sono molto semplici nell’uso e nella manutenzione.
Pompa, filtro e lampada UV-C vengono sistemate secondo l’utilizzo in ordine differente.
Per eliminare le alghe unicellulari e tutte le sostanze organiche che intorbidiscono l’acqua e necessario inserire la lampada UV prima del
filtro. Le alghe e le sostanze compatte dai raggi UV-C possono così essere trattenute dal filtro e da lì possono essere eliminate
facilmente.
Se la lampada viene impiegare per disinfettare l’acqua o per combattere le malattie dei pesci, è importante filtrare l’acqua prima che
passi davanti alla lampada. In questo modo si evita che gli agenti patogeni possano passare indenni davanti alla lampada all’ombra di
particelle sospese nell’acqua.
La sistemazione della pompa è di secondaria importanza. Se la pompa viene sistemata prima del filtro deve essere insensibile ai detriti o
possedere un pre-filtro meccanico.
Secondo la loro potenza le lampade UV-C sono adatte ad essere applicate a pompe di diversa portata. Infatti per eliminare i batteri c’e’
bisogno che l’acqua circoli abbastanza lentamente, vale la regola che quanto più tempo l’acqua subisce i fasci di luce UV quanto queste
viene maggiormente depurata. Una portata inferiore determina un’esposizione prolungata. Si deduce che date le dimensioni del laghetto
è preferibile differenziare il circuito di depurazione da quello di eventuali cascatine o fontane.
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