Indice Prefazione................................................................................................. XI Parte I Aspetti strutturali dell’organizzazione sociale Capitolo 1 Individui e società: punti fermi dall’economia preindustriale 1.1. L’organizzazione sociale come interazione tra individui ............... 3 1.2. Consenso contrattuale e consenso politico: la selezione della classe dirigente................................................................................. 6 1.3. L’organizzazione politico-militar-religiosa della società prein dustriale.......................................................................................... 18 1.4. Punti fermi della politica come “servizio sociale”, interme diato e fuori mercato...................................................................... 21 1.5. Il bisogno di finanziamenti, “patrimoniali” e/o tributari per l’intervento pubblico (primi punti fermi sulla fiscalità)............... 25 Capitolo 2 L’azienda come nuovo “strano” gruppo sociale (istituzione economico-scientifico-tecnologica) 2.1. 2.2. L’influsso sull’organizzazione sociale dell’azienda tecnologica, come “istituzione economica” (produzione di serie, abbassamento dei costi medi e concetto di costo marginale).................... 29 Ripartizione dei compiti nell’azienda: produzione, vendita, contabilità, e riflessi sui comportamenti............................................. 36 VI Indice 2.3. L’azienda come gruppo sociale e la sua spersonalizzazione: dal profitto alla creazione di valore .............................................. 41 2.4. L’interazione dell’azienda col resto dell’organizzazione so ciale: determinazione sul business e cautela sul resto................... 47 CAPITOLO 3 Produzione aziendale e organizzazione sociale: il nuovo senso dell’“economia mista” 3.1. I malesseri dell’“economia del benessere”: alienazioni, mer cificazioni, tensioni sociali e bisogno di un maggior inter vento pubblico............................................................................... 53 3.2. Il senso del “fallimento del mercato” come illusione di auto sufficienza rispetto ai pubblici poteri............................................ 61 3.3. I lati oscuri dell’organizzazione: il rischio della rigidità bu rocratica e la sua maggiore incidenza nel settore pubblico.............. 63 3.4. Dal socialismo all’esperimento comunista come nuovo “primato della politica” (la subordinazione dell’economia al potere politico-burocratico) ..................................................... 68 3.5. La democrazia come punto di partenza e le infinite sfuma ture dell”economia mista” ............................................................ 76 3.6. La convergenza virtuosa tra aziende che si istituziona lizzano e istituzioni gestite con criteri di economicità.................. 79 3.7. Riflessi tariffari e tributari del nuovo ruolo dello stato, sfu mature tra “beneficio” (tariffe) e “sacrificio” (tassazione e “redistribuzione”).......................................................................... 84 3.8. L’aumento dei livelli di tassazione e il ruolo delle aziende nel la richiesta delle imposte (rinvio alla situazione italiana) ............ 90 Capitolo 4 Moneta, credito e PIL come misura degli impegni reciproci e della ricchezza nell’organizzazione sociale 4.1. La misurazione del valore nell’organizzazione sociale (na tura umanistica dei valori economici)............................................ 95 4.2. La moneta come simbolo di impegni reciproci “garantiti dalla politica” ................................................................................ 98 4.3. Il PIL come indicatore economico dell’organizzazione sociale......... 107 4.4. La convenzionalità del PIL . ....................................................... 110 4.5. Segue: come inserire l’intermediazione pubblica in un PIL basato sul mercato? . ................................................................... 114 Indice VII Capitolo 5 Scienze sociali e scienze fisiche: complessi, imitazioni, frammentazioni e indicazioni metodologiche 5.1. Scienze fisiche, rottura dell’unità del sapere e disorienta menti “imitativi” delle scienze sociali.......................................... 117 5.2. Segue: l’imitazione delle scienze fisiche nel formalismo dell’“economia matematica”........................................................ 124 5.3. Segue: l’imitazione delle scienze fisiche nell’appiattimento del diritto sul “dato normativo” e i “materiali” (trascurando l’analisi comportamentale umanistico-istituzionalistica)............ 130 5.4. Altre prospettive per guardare all’organizzazione sociale: storia, morale, politica, gestione aziendale, sociologia............... 152 5.5. Ipotesi metodologiche sulle scienze sociali ................................ 157 5.6. Verità, sensatezza, comunicazione e contenuti........................... 164 Parte II La disorganizzazione italiana e le sue motivazioni giuridiche Capitolo 6 Criticità storiche, politiche e giuridiche dell’organizzazione sociale italiana 6.1. Ragioni storiche delle diffidenze tra individui e istituzioni........ 173 6.2. Le carenze formative sull’organizzazione sociale . ..................... 182 6.3. Segue: la difficoltà di supplenza mediatico-politica................... 185 6.4. La conseguente disorganizzazione dell’intervento pubblico: dal modello gerarchico-militare all’aziendalismo esteriore........ 194 6.5. L’equivoco del “governo della legge” e la paralisi decisionale del settore pubblico..................................................................... 198 6.6. Deresponsabilizzazioni, sperperi e rigidità del formalismo legalistico ..................................................................................... 213 6.7. I riflessi sulla mancata istituzionalizzazione delle aziende (il capitalismo familiare e il paese a un bivio)............................. 224 6.8. Le prospettive: necessità di fondere istituzioni e produ zione (par. 3.6).............................................................................. 233 Capitolo 7 Il costo dell’intervento pubblico nell’economia italiana 7.1. I centri di spesa pubblica, tra stato-istituzione, stato apparato (ministeri), enti autonomi e territoriali ...................................... 237 VIII Indice 7.2. Parlamento e organi costituzionali (3 miliardi circa) . ............... 241 7.3. Spesa per difesa e arma carabinieri (21 miliardi circa)............... 241 7.4. Spese per rapporti internazionali: ministero degli esteri (1,7 miliardi circa) ....................................................................... 242 7.5. Spese per la riscossione delle entrate: Agenzia delle en trate e Guardia di Finanza (5 miliardi circa) ............................. 243 7.6. Spese per interessi sul debito pubblico (84 miliardi circa, rinvio)........................................................................................... 243 7.7. Spesa per l’istruzione (43 miliardi circa per le scuole e 7 miliardi circa per università)........................................................ 243 7.8. La spesa sanitaria (100 miliardi circa) ........................................ 244 7.9. Spese per integrazioni salariali e sussidi (differenziali di as sistenza non coperta da contributi: (70 miliardi circa) rinvio........ 245 7.10. Spese per la sicurezza pubblica interna (7 miliardi circa) ......... 246 7.11. Infrastrutture (7 miliardi circa)................................................... 246 7.12. La spesa per la giustizia (7,5 miliardi circa)................................ 247 7.13. Il finanziamento della Protezione civile presso la presi denza del consiglio (1,6 miliardi circa) e VVFF (1.7 miliardi circa)............................................................................................. 247 7.14. Le inafferrabili spese per “cultura, ambiente, beni culturali, sport ed eventi di vario genere.................................................... 248 Capitolo 8 Le disorganizzazioni in un settore di cerniera delle scienze sociali: la tassazione attraverso le aziende e gli uffici tributari 8.1. Richiami alle aziende come esattori fiscali del terzo mil lennio ........................................................................................... 249 8.2. La difficile tassazione della ricchezza non raggiunta dalle procedure contabili aziendali...................................................... 250 8.3. L’“evasione fiscale” tra ricchezza non registrata e conte stazione dei regimi applicati a quella registrata (“evasione interpretativa” ed elusione)......................................................... 255 8.4. La necessità di coordinare i vari aspetti della tassazione (economici, giuridici, politici, aziendali) attorno all’eser cizio di poteri amministrativi finalizzati alla quantifica zione di ricchezza......................................................................... 264 8.5. Segue: e il fuorviante coordinamento in chiave legalistico processuale .................................................................................. 266 8.6. Le istintive e laceranti risposte di una opinione pubblica senza guida e autodidatta ........................................................... 275 Indice 8.7. 8.8. 8.9. IX Recriminazioni, schizofrenie e polemiche come ostacolo alla richiesta delle imposte dove le aziende non arrivano . ........ 279 Segue: la paradossale ricaduta sulle aziende di questi disorientamenti: l’inferno della ricchezza registrata e gli ostacoli alla crescita...................................................................... 286 Il “diritto amministrativo dei tributi” per rasserenare la tassazione, e portarla dove le aziende non arrivano.................... 294 Capitolo 9 Il quadro di finanza pubblica: pressione fiscale, federalismo, previdenza, debito 9.1. Tassazione, aliquote, “sviluppo”, “imprese e famiglie” tra luoghi comuni e realtà.................................................................. 305 9.2. I limiti informativi delle grandezze di contabilità nazio nale in un contesto di tassazione attraverso le aziende: la pressione fiscale rispetto al PIL................................................... 308 9.3. Condizionamenti internazionali e comunitari all’intervento pubblico nell’economia .............................................................. 309 9.4.La fiscalità degli enti locali tra gestione delle spese e tas sazione attraverso le aziende (federalismo fiscale e tributi locali)............................................................................................ 311 9.5. Gli anziani nell’organizzazione sociale: la previdenza tra corrispettività e fiscalità............................................................... 316 9.6. Il patrimonio pubblico come fonte di finanziamento dell’organizzazione sociale........................................................... 320 9.7. Il finanziamento attraverso il debito e il problema del “default”....................................................................................... 322