Crescere tra reale e virtuale Francois De Singly, acquisizione della conoscenza: Due viaggi insieme giovani e adulti Il 1° è quello classico, basato sulla trasmissione del sapere secondo un modulo di tipo lineare. Il giovane è guidato dall’adulto, che questo viaggio lo ha già fatto prima di lui. L’adulto si colloca nella posizione di “colui che sa”. Il giovane è nella posizione di “colui che non sa ancora e che deve imparare”. Il 2° è in gran parte basato sulla scoperta e sulla sperimentazione: anche l’adulto si avventura in terreni inesplorati dai percorsi non lineari. La conoscenza non è codificata e strutturata secondo le categorie tradizionali cosicché spesso ci si trova a procedere per tentativi. In internet spesso i giovani si muovono meglio degli anziani. TRASFORMAZIONE DEL RUOLO DELL’INSEGNANTE ? Sino a non molto tempo fa per l’80% l’insegnante trasmetteva conoscenze e per il 20% aiutava gli alunni a organizzarle Domani le percentuali potrebbero invertirsi: 20% trasmissione 80% aiutare gli alunni a mettere ordine nelle Informazioni che essi raccolgono Nuovi interrogativi: Fino a che punto è opportuno questo capovolgimento? Non c’è il rischio che i giovani si perdano nel mondo virtuale? L’utilizzo eccessivo delle TEC potrà essere equilibrato da una buona educazione? Le infinite e contrastanti informazioni che si trovano in rete aiutano a fare delle buone scelte? VANTAGGI: --Le TEC servono lavorare, fare ricerche, informarsi, divertirsi, socializzare (sempre più attività lavorative si svolgeranno in rete); --Chat e gruppi di incontro per molti ragazzi rappresentano una possibilità in più di socializzazione quando le timidezze tipiche dell’età bloccano l’interazione diretta vis-a-vis; --Non tutti i videogiochi sono ripetitivi o violenti (2 tipi di videogiochi) --Collegamenti tra scuole e classi in diversi Paesi; --In classe lavori originali e gratificanti con il computer; --Internet strumento di democrazia. Ragazzi attivi in rete possono esserlo anche fuori: una cosa non esclude l’altra, bisogna però imparare a gestire i tempi LIMITI --Errori, bufale, fonti non attendibili --Assenza di gerarchizzazione del sapere, esperti e non esperti sullo stesso piano --Multitasking (più attività contemporaneamente): «concentrazione intermittente» --Età --Delegare --Dipendenza --Non visibilità interlocutore/fraintendimenti/aggressività AZIONI MESSE IN ATTO DAL CYBER BULLO --Messaggi online violenti e volgari che suscitano controversie all’interno di un forum o di una chat --Denigrare qualcuno in un social network tentando di distruggerne la reputazione --Escludere una persona da un gruppo online allo scopo di emarginarla (spesso femminile e con l’appoggio di altri utenti) --Ricattare minacciando di diffondere notizie o immagini compromettenti --Il cyberbullo pubblica foto, fotomontaggi, video o informazioni private della vittima, diffonde maldicenze attraverso sms o posta elettronica oppure mette in atto minacce con strumenti elettronici --Agisce attraverso happy slapping per diffondere immagini online allo scopo di ottenere tanti «mi piace» e quindi aumentare il proprio livello di popolarità in rete --Sexthing: invio di testi o immagini a sfondo sessuale, anche pornografiche SEXTHING Materiale autoprodotto diffuso tra gli adolescenti tra i 13 e i 17 anni Spedire, ricevere o condividere immagini e video a sfondo sessuale tramite telefonino, tablet o PC Cyberbullismo: IL CASO DI GIORGIA --Samantha (14anni) trova nelle zainetto di Giorgia un bigliettino in cui Massimo (di cui è «innamorata») scrive di voler vedere Giorgia «da sola». --G non risponde a M e parte per la settimana bianca con la famiglia --S invia una mail a Veronica in cui dice che G ha contratto una malattia venerea andando con vari uomini --Veronica fa circolare la notizia sul web che si diffonde per tutta la scuola --G si sente umiliata e impotente e non sa come reagire. Si chiude in se stessa. Non dice nulla ai genitori. Ma quando al mattino deve andare a scuola viene colta da crampi e conati di vomito. --I genitori la portano dal medico, una compagna viene a saperlo e questo rafforza la diceria che G è malata --Sulla bacheca della scuola compare un «avviso» di tenersi lontani da Giorgia perché «infetta» --Una madre telefona alla mamma di G per avere spiegazioni e la verità emerge. --I genitori contattano il preside, Samantha e Veronica sono obbligate a scusarsi pubblicamente. --Non tutti gli alunni della scuola però vengono a sapere delle scuse pubbliche e continuano a fare battute odiose su Giorgia. --L’anno successivo Giorgia cambia scuola. Cyberbullismo CONSEGUENZE PER LA VITTIMA più o meno gravi a seconda delle circostanze, delle persone coinvolte, del tipo di «scherzo» Autostima Identità personale Identità familiare Ansia Senso di vergogna Attacchi di panico Difficoltà scolastiche Difficoltà a gestire stress e ansia Società Italiana di Pediatria (2008) (11-14 anni) Quali sono i motivi che secondo te spingono a fare il bullo? % Essere ammirato all’interno del gruppo di amici Diventare il leader del gruppo Essere attraente per le ragazze Non essere emarginato Essere temuto Solo per divertirsi un po’ 83,8 79 70 61 58,3 45,2 INTERVENTI: ---con i bambini la navigazione deve essere assistita, il computer deve essere in una stanza o aula comune; ---istallare filtri sul computer che limitano la navigazione: ci sono delle guide on line che danno le informazioni necessarie per installarli; ---quando i computer sono in rete, come in un’aula scolastica o nell’appartamento domestico, si possono autorizzare solo alcuni indirizzi escludendo tutti gli altri; ---a scuola: dialoghi «circle time» su violenze e bullismo, facendo emergere dagli alunni le soluzioni; (vedi «MABASTA») ---a scuola: prevedere e annunciare sanzioni; ---a scuola: formazione civica ai ragazzi sull’uso del computer mettendoli in guardia dalle conseguenze del bullismo e cyberbullismo, dagli incontri pericolosi, dalle seduzioni della pubblicità, dai giochi d’azzardo on line, dalle possibili trappole e manipolazioni. EDUCARE AGLI SCHERMI 4 REGOLE INDICATE DALL’ASSOCIAZIONE FRANCESE DI PEDIATRIA 1) Niente tv – e meno schermi possibili – prima dei 3 anni. I piccoli hanno soprattutto bisogno di interagire con gli altri e di utilizzare i 5 sensi. 2) Niente consolle o tablet personale prima dei 6 anni perché assorbono l’attenzione a detrimento di altre attività e apprendimenti. Il tablet può essere utilizzato per giochi adatti all’età, interattivi, ma limitando il tempo globale (mezz’ora al giorno). 3) No internet prima dei 9 anni e accompagnato fino a 14 anni perché il bambino può trovarsi di fronte a immagini scioccanti. A questa età si spiegano 3 regole fondamentali: tutto ciò che è sul web può diventare di dominio pubblico; tutto ciò che si inserisce rischia di restare; tutto ciò che si trova può essere soggetto a dubbi e contestabile. 4) Internet solo a partire da 12 anni, con prudenza, definendo con il ragazzo le regole d’uso, stabilendo degli orari predefiniti e sotto il controllo genitoriale. ALCUNE MANIPOLAZIONI ATTRAVERSO I MASS-MEDIA indicate dal linguista Noam Chomsky (Massachusetts Institute of Technology) 1.Creare falsi problemi e poi fornire soluzioni 2.Rivolgersi al pubblico come ai bambini 3.Distrazione (spostare l’attenzione su temi irrilevanti) 4.Usare le emozioni assai più della riflessione 5.Mantenere il pubblico nell’ignoranza e nella mediocrità 6.Indurre identificazione Nell’era della comunicazione è importante essere autonomi, critici, indipendenti non oggetto di manipolazioni e seduzioni altrui (1) Abituare i ragazzi a decriptare l’informazione: oggi è diventato molto facile truccare ciò che si proietta con l’immagine confondendo la realtà con la fiction (2) Separare nettamente il virtuale dal reale, insegnare ai giovani a non agire nel reale come potrebbero fare nel mondo dell’immaginario Pubblicità e manipolazione dei desideri. Una forma di dipendenza è quella indotta dalla pubblicità al fine di orientare i desideri delle persone. “Si deve riconoscere che il pubblicitario, per certi versi, è un manipolatore di cervelli quanto un neurochirurgo, anche se i suoi attrezzi e i suoi strumenti sono diversi” ( Advertising Age 1957) 19 STILI EDUCATIVI AUTORITARIO: regole restrittive senza informazione; “no” numerosi e ingiustificati; punizioni severe; dogmatismo; dialogo scarso o assente; spesso freddezza (percepita) PERMISSIVO: non ci sono né limiti né richieste; i genitori si aspettano che i figli si educhino da soli; possono essere affettuosi e molto tolleranti ma manca una guida; possono incoraggiare ma essere incoerenti; IPERPROTETTIVO: genitori affettuosi ma troppo ansiosi; interventisti; non concedono autonomia; infantilizzano i figli; formano legami simbiotici; TRASCURANTE: né esigenti, né recettivi ma distaccati; possono ignorare le necessità di base dei figli; scarso interesse per ciò che i figli fanno; non forniscono strumenti di comprensione del mondo; AUTOREVOLE: richiede rispetto e stabilisce adatte all’età; è affettuoso e coerente; non è invadente; incoraggia e promuove l’autonomia; fornisce strumenti di comprensione del mondo; si assume le sue responsabilità e sa dire “no”. 2 TIPI DI AMORE Amore tenerezza • é la capacità di rilassarsi e di essere affettuosi; • é ciò che ci impedisce di partire in quarta quando il bambino fa i capricci o si comporta in modo indisponente; • é un sentimento che emerge facilmente con i bambini piccoli. Amore fermezza • gentili ma fermi, affettuosi ma coerenti; • regole chiare, adatte all’età e alle caratteristiche del bambino; • favorisce l’assunzione di responsabilità; • è l’opposto della durezza, del maltrattamento e dell’indifferenza. BISOGNI: da soddisfare (protezione, cure, affetto, istruzione, affetto ecc.) DESIDERI: possono essere rimandati nel tempo o non soddisfatti (spesso indotti dal mercato)