Dinamica del Corpo Rigido Corpo rigido • È un caso particolare dei sistemi di punti materiali • È di grande importanza per le applicazioni pratiche • Un corpo è detto rigido se le distanze tra tutte le possibili coppie di punti del corpo non cambiano 2 Corpo rigido • Astrazione che si applica tanto meglio quanto più i corpi sono indeformabili • Un corpo perfettamente rigido non esiste • Dal punto di vista microscopico la rigidità dei solidi è dovuta a forze di natura elettrica tra gli atomi costituenti 3 Moto del corpo rigido • È determinato da una o più forze esterne, generalmente applicate in punti diversi del corpo • Le forze sono quindi caratterizzate da una forza risultante F e da un momento risultante t • Il lavoro delle forze interne in un corpo rigido è nullo quindi la variazione dell’energia cinetica è uguale al lavoro delle forze esterne 4 Moto del corpo rigido • Le leggi fondamentali sono le equazioni cardinali della meccanica F MaCM dL t dt • Si può anche usare la conservazione dell’energia meccanica nel caso in cui le forze in gioco siano conservative o si abbia attrito statico E 0 5 Equilibrio statico del corpo rigido • Un corpo rigido è in equilibrio statico se e solo se: – è inizialmente in quiete: – P e L non variano nel tempo P0 L0 dP 0 dt dL 0 dt 6 Equilibrio statico del corpo rigido • Dalla prima eq. segue che • Dalla seconda che F 0 t 0 • Il momento è indipendente dal polo scelto e quindi il polo può essere un punto qualunque 7 Traslazione di un corpo rigido • Tutti i punti descrivono traiettorie uguali, in genere curvilinee, con la stessa velocità, in genere varia • Ogni punto ha lo stesso moto del CM: la conoscenza del moto del CM basta per conoscere il moto di tutti i punti del corpo • Gli assi del sistema solidale col corpo rimangono sempre paralleli a quelli del SCM 8 Traslazione di un corpo rigido • QM ed energia cinetica del corpo rigido: P MvCM 1 2 K MvCM 2 • L’equazione del moto del CM è F MaCM • Il momento angolare è: L rCM MvCM rCM P 9 Rotazione di un corpo rigido • Ogni punto descrive un moto circolare, la traiettoria è un arco di circonferenza, di raggio diverso per ogni punto considerato, ma con centro su una stessa retta, detta asse di rotazione • La rigidità del corpo implica che tutti i punti abbiano la stessa velocita` angolare w in un dato istante, parallela all’asse di rotazione 10 Rotazione di un corpo rigido • Se l’asse è fisso nel tempo w puo` cambiare solo in modulo e verso • Nel caso più generale w puo` cambiare anche in direzione (asse di rotazione variabile) 11 Moto di un corpo rigido • Traslazione e rotazione sono i moti più importanti, in quanto vale il seguente teorema di meccanica razionale: ogni spostamento infinitesimo puo` sempre essere considerato come somma di una traslazione e di una rotazione infinitesime con velocita` v e w variabili nel tempo 12 Moto di un corpo rigido • Per descrivere una rototraslazione si utilizzano le equazioni cardinali: – il teorema del moto del CM – il teorema del momento angolare • In una rototraslazione le velocita` v e w sono, in generale, indipendenti • In situazioni in cui è presente un vincolo le due velocita` possono essere legate da una relazione che elimina tale indipendenza (rotolamento puro) 13 w Momento angolare di un corpo rigido in rotazione ri ri zi vi O • Calcoliamo il momento angolare di un corpo esteso in rotazione attorno ad un asse, supposto inizialmente fisso, con velocita` angolare w, rispetto al polo O scelto sull’asse L ri mi vi mi ri w ri i i • Scomponiamo ri(t) lungo l’asse z di rotazione e della direzione ad esso perpendicolare ri t zi ri ri xi , yi 14 Momento angolare di un corpo rigido in rotazione w ri ri zi vi O 15 Scomposizione del momento angolare L ri mi vi mi zi ri w zi ri i i L mi ri ziw w ri ziw i L mi ri ziw w ri w ziw i L mi ri ziw w ri 0 i L mi ri w ri mi ziw w ri i i 16 Momento angolare di un corpo rigido in rotazione L mi ri w ri m j z jw w r j i j ri w ri ri w 2 w w r j r jw 2 L mi ri w m j z j r j w L// L i j 17 Momento angolare • Il termine longitudinale è proporzionale al vettore velocita` angolare 2 2 2 L// mi ri w mi xi yi w I w i i • La costante di proporzionalità è detta momento d’inerzia del corpo rispetto all’asse di rotazione scelto – è indipendente dalla posizione del polo sull’asse (r non dipende dalla posizione di O) – è indipendente dal tempo (r non dipende da t 18 perchè il corpo è rigido) Momento angolare trasversale • Il termine trasversale L w mk zk xk i yk j w mk zk rk k k – dipende dal tempo (tramite x e y oppure rl) – dipende dalla posizione del polo sull’asse (tramite z) • quindi non ci piace tanto perchè ci complica notevolmente la vita • Questo termine è 0 quando l’asse di rotazione – è un asse di simmetria della distribuzione di massa del corpo (allora per ogni punto x,y,z esiste un punto -x,-y,z che compensa il primo) – è un asse principale d’inerzia (vedi oltre) 19 Momento d’inerzia • Per definire il momento d’inerzia di un corpo, bisogna conoscerne la distribuzione di massa, cioè la distanza degli elementi di massa dall’asse attorno a cui ruota I mi xi2 yi2 mi ri2 i i • Per una distribuzione continua di massa I x Vcorpo 2 y dm 2 Vcorpo r dm 2 20 Momento d’inerzia • Ne segue che cambiando l’asse di rotazione, cambia il momento d’inerzia, cioè la costante (indipendente dal tempo!) che lega il momento angolare longitudinale alla velocità angolare • I è una grandezza scalare estensiva, cioè tale che per un sistema scomponibile in parti, può essere calcolata come somma dei contributi delle singole parti • non è una proprietà intrinseca del corpo, perchè dipende rispetto a quale asse si calcola 21 Assi principali d’inerzia • Teorema di Poinsot (senza dimostrazione): – dato un corpo rigido qualunque, comunque venga scelto un punto O, è sempre possibile trovare tre direzioni mutuamente ortogonali passanti per O, per ognuna delle quali L è parallelo a w • Questi assi sono detti assi principali d’inerzia • Se O coincide con il CM, gli assi si dicono assi centrali d’inerzia 22 Calcolo del momento d’inerzia • Asta omogenea • Disco omogeneo • Sfera omogenea 23 Esempi di calcolo del Momento di inerzia Momento d’inerzia di un asta omogenea di lunghezza l e massa M: i) rispetto ad un asse perpendicolare passante per un suo estremo : z dm x Iz x 2 dm x 2 dx Corpo 0 3 densità lineare x 3 M 2 Iz 3 M dm dx Esempi di calcolo del Momento di inerzia Momento d’inerzia di un asta omogenea di lunghezza l e massa M: ii) rispetto ad un asse perpendicolare passante per il suo centro di massa : z G / 2 /2 2 2 I z 2 x dx 24 0 dm x 3 x M Iz 12 2 Esempi di calcolo di momenti di inerzia i) Momento d’inerzia di un disco omogeneo di raggio R e massa M rispetto all’asse perpendicolare passante per il suo centro di massa : dr dm dS 2rdr z dm 2 rdr G densità superficiale r R R 2 r R M 2 M 2 2 R 2 2 2 R 0 2 2 R 2 2 r dm r 2 rdr 4 Corpo 0 R I zG 4 R R 2 2 2 MR 2 2 Esempi di calcolo di momenti di inerzia ii) Momento d’inerzia di una sfera omogenea di raggio R e massa M : z r ( z) R z 2 2 Rotazione semicirconferenza di raggio R dM r dV r r 2 z dz dz R r M 4 R3 3 m.i. disco infinitesimo 1 2 dI r dM 2 1 2 1 2 4 dI r r r dz r r dz 2 2 Esempi di calcolo di momenti di inerzia ii) Momento d’inerzia di una sfera omogenea di raggio R e massa M : z r ( z) R 2 z 2 dz R 1 2 2 2 I G dI 2 r ( R z ) dz R 2 0 R R R I G r R 2 R z z dz 4 2 2 4 0 5 2 5 R5 8 5 r R R r R 15 3 5 IG 2 2 MR 5 Come facilitare il calcolo del momento d’inerzia • I calcoli più semplici sono quelli per assi di rotazione coincidenti con assi di simmetria passanti per il CM • Per assi paralleli a questi assi, esiste un teorema che permette di calcolare semplicemente i momenti d’inerzia relativi 29 Teorema di Huygens-Steiner • Detto I il momento d’inerzia di un corpo di massa m, rispetto ad un asse a passante per il CM, il momento d’inerzia rispetto ad un asse a’ parallelo al primo e distante d da questo e` a’ a I ' I md 2 CM d 30 Teorema di Huygens-Steiner • Detto P il generico punto del corpo, tracciamo il piano passante per P e perpendicolare ai due assi paralleli • Sia r la distanza di P dall’asse a e r’ la distanza di P dall’asse a’ • Vale la relazione r ' r d a’ a r r’ P d CM 31 Dimostrazione del teorema di Huygens-Steiner • Il momento d’inerzia rispetto ad a’ è I' corpo corpo r d r ' dm 2 r 2 dm 2d 2 dm corpo r dm d 2 corpo dm corpo I 2d mrCM md 2 • Il secondo termine è nullo, in quanto il centro di massa appartiene all’asse a 2 I ' I md • quindi 32 Esempi di applicazione del teorema di Steiner : z’ z d /2 G dm I z I z 'CM Md 2 2 M M M 2 12 3 2 2 Esempi di applicazione del teorema di Steiner : Momento d’inerzia di un disco omogeneo di massa M e raggio R rispetto ad un asse ad esso perpendicolare passante per un punto P sul suo bordo : z’ z P d=R G I z P I z 'CM Md MR 2 2 MR 2 2 3 MR 2 2 Energia cinetica di rotazione • Partendo dalla definizione di K 1 1 1 1 2 2 2 2 2 2 K mi vi miw ri mi ri w Iw 2 i 2 i 2 i 2 • Ricordando che L// I w • Possiamo scrivere 2 // 1 2 1 1L K Iw L//w 2 2 2 I • L’energia cinetica di rotazione dipende dal momento d’inerzia rispetto all’asse di rotazione, ovvero dal momento angolare longitudinale 35 Teorema di Koenig Corpo in rotazione intorno all’asse z w z z’ d vG G vG = wd t. di Huygens-Steiner 1 1 2 Ek I zw ( I z ' Md 2 )w 2 2 2 1 1 2 I z 'w M ( d w ) 2 2 2 1 1 2 2 E k I z 'w MvG 2 2 36 Lavoro forze esterne • In seguito all’azione di un momento esterno, la velocità angolare di un corpo viene portata dal valore iniziale w1 a quello finale w2 • Per il teorema dell’energia cinetica, la variazione di K è uguale al lavoro delle forze agenti sul sistema • Per un corpo rigido, solo le forze esterne danno un contributo K W E 37 Lavoro e potenza • In termini infinitesimi d 1 2 dK d Iw Iwdw I dt Id t // d dW E dt 2 • Integrando gli ultimi due membri otteniamo il lavoro come integrale del momento nella variabile angolare t F d dW W E // 0 E I • Esprimiamo la potenza in funzione del momento e della velocita` angolare dW d P t // t //w dt dt E 38 Rotazione intorno ad un asse fisso • È un caso particolare di grande importanza pratica nello studio di macchine e motori • Il vettore w ha la direzione fissa dell’asse, mentre modulo e verso possono cambiare nel tempo • Se w non è costante, il vettore accelerazione angolare dw dt • è diverso da zero e diretto lungo l’asse 39 Rotazione con asse fisso e L // w • Il caso più semplice è quello in cui il momento angolare è parallelo all’asse, ovvero la componente trasversale e` nulla; in tal caso L Iw • L puo` variare in modulo e verso, ma non in direzione, quindi la sua derivata è parallela a w • Quindi, il teorema del momento angolare impone che il momento delle forze t che fa variare L sia anch’esso parallelo aw dL// dL t t // I dt dt 40 Rotazione con asse fisso e L // w • Risolvendo l’equazione all’accelerazione rispetto dw t // dt I • Noto il momento, si può ricercare l’integrale primo del moto t t w t w 0 dt 0 0 t // I dt • In particolare se il momento è costante w t w 0 t // I t 41 Slittamento • Immaginiamo un corpo cilindrico o sferico in moto rispetto alla superficie di appoggio C • Se le velocità di tutti i punti sono uguali e sono parallele al piano tangente localmente alla superficie, abbiamo un moto di traslazione e il corpo slitta sulla superficie 42 Rotolamento • In generale un corpo rotola sulla superficie • Se il punto di contatto C tra corpo e superficie è fermo, istante per istante, si ha rotolamento puro • Altrimenti avremo contemporaneamente slittamento e rotolamento 43 Rotolamento puro • Tra superficie e corpo esiste una forza di attrito che mantiene fermo il punto di contatto C, istante per istante • La velocità del punto C (o di qualsiasi altro punto) a distanza r dal CM è (composizione delle velocità) vC vCM v vCM w r * C 44 Rotolamento puro • La condizione di puro rotolamento è vC 0 vCM w r • ovvero • In modulo la velocità del CM è • E l’accelerazione aCM r vCM wr • Cioè nel moto di puro rotolamento esiste una relazione precisa tra velocità del CM e velocità angolare 45 Rotolamento puro • A questo moto si può applicare la legge di conservazione dell’energia meccanica • Questo è possibile perché la forza d’attrito agisce sul punto di contatto, che è fermo, e quindi non compie lavoro • Nuovamente questo è un caso limite: un corpo libero che rotola su un piano orizzontale, presto o tardi si arresta 46 Attrito volvente • Si modellizza questo fenomeno con una nuova forma di attrito, detto volvente, che è attivo tra il corpo e la superficie di appoggio • È causato dalla deformazione locale del corpo e della superficie • Per una ruota in moto, la retta d’azione della componente normale N della reazione vincolare alla superficie d’appoggio non contiene il centro della ruota N h 47 Attrito volvente • L’effetto è modellizzato da un momento che si oppone al moto t v hN • h è il braccio di N ed è detto coefficiente di attrito volvente) • L’effetto dell’attrito volvente è sempre molto minore di quello dell’attrito radente e statico, per cui è generalmente trascurabile • Da qui deriva il grande vantaggio che si ottiene, in molti casi, di dotare i veicoli di 48 ruote piuttosto che di pattini Moto di rotolamento • Consideriamo un corpo di massa m e raggio r che rotola su una superficie piana orizzontale sotto l’azione di una forza F costante applicata F all’asse y N W • Sul corpo agiscono anche la forza peso W e la reazione del vincolo R x A • R si scompone in una forza normale al vincolo N e una forza di attrito A parallela al vincolo • A deve opporsi al moto del punto di contatto verso +x e quindi dev’essere diretta verso -x 49 Moto di rotolamento • Dalla 1a equazione cardinale: F A W N maCM • che proiettata lungo x e y dà F A maCM W N 0 • dato che l’accelerazione è diversa da zero solo lungo x, mentre è nulla lungo y • La seconda equazione permette di trovare N: N W • La prima equazione contiene l’incognita aCM 50 e la forza d’attrito A Moto di rotolamento • Dalla 2a equazione cardinale: dLw tw dt • Scelto il CM come polo si ha: d rA Iw I dt 51 Moto di rotolamento • Questa equazione contiene l’incognita e la forza d’attrito A • Distinguiamo due casi: • attrito statico: A Amax s N • attrito dinamico: A d N 52 Moto di rotolamento puro • In totale abbiamo due equazioni e tre incognite F A maCM rA I • Con la condizione di rotolamento: • Risolvendo per le incognite: Fr 2 Fr aCM 2 2 I mr I mr aCM r FI A I mr 2 53 Sfera che rotola su piano inclinato 54 Sfera che rotola su piano inclinato 55 Sfera che rotola su piano inclinato - Energia Mgh KCM 2 gh v 2 CM 2 CM 2 1 1 2 1 1 v 2 2 MvCM I w MvCM I 2 2 2 2 R I 1 2 MR I sfera 2 I cilindro 1 ; 2 2 MR 5 MR 2 10 2 7 2 2 gh vCM vCM gh sfera 7 5 cilindro 2 gh v 2 3 v 2 4 gh CM CM 3 2 56 Pendolo fisico • E` un qualunque corpo rigido oscillante attorno ad un asse orizzontale (non passante per il CM) • Consideriamo la sezione del corpo perpendicolare all’asse e contenente il CM • Sia O la traccia dell’asse di rotazione e r la distanza di O dal CM, W il peso del corpo e l’angolo formato dal da r con la verticale O r CM W 57 Pendolo fisico • L’asse è vincolato a rimanere fisso, esisterà quindi una forza vincolare V che agisce sul corpo • Come ogni forza vincolare, essa è, a priori, incognita e sarà determinata a posteriori dopo aver risolto l’equazione del moto • Scegliamo un sistema di coordinate cilindriche con origine O, asse polare verticale e asse z = asse di rotazione con verso uscente dal foglio V O r CM W 58 Pendolo fisico • Le componenti del peso sono Wr W cos W W sin • Le componenti della forza vincolare Vr , V • Entrambe le forze hanno componente z nulla V V Vr O r CM Wr W W 59 Pendolo fisico • Scegliamo O come polo per il calcolo dei momenti: questo è conveniente perche’ la forza vincolare incognita ha momento nullo rispetto a O e il momento risultante t è uguale al momento della forza peso t r W • Applichiamo al corpo le equazioni cardinali Fe W V Ma CM dL t dt 60 Pendolo fisico • Per i momenti si ha: dLz tz dt • Note le espressioni del momento di forza e del momento angolare t z rW rW sin Si ha: Lz Iw d dw d 2 rW sin Iw I I 2 dt dt dt • da cui si ricava la legge oraria (t) 61 Pendolo fisico • Per le forze abbiamo le due equazioni d CM 2 Wr Vr Mar Mw r Mr dt 2 2 d w d CM W V Ma M r Mr 2 dt dt che ci servono per trovare le componenti della reazione vincolare d Vr Wr Mr dt d 2 V W Mr 2 dt 2 62 Pendolo fisico • Risolviamo ora l’equazione differenziale per (t) d 2 rW sin 2 dt I • Per piccole oscillazioni possiamo confondere il seno con l’arco, ottenendo d 2 rW 2 W t Asen Wt 2 dt I • Equazione del moto armonico con pulsazione W e periodo 2 I I l* T 2 2 2 63 W rW Mgr g Moto di slittamento • Nel caso di slittamento abbiamo solo due equazioni, ma anche solo due incognite perché siamo in regime di attrito dinamico in cui: A N W d d • Risolvendo per le incognite: aCM F dW m r d W I 64 Moto di rotolamento puro • Quand’è possibile il rotolamento puro? Occorre che la soluzione trovata per A sia minore del valore statico massimo FI A s N 2 I mr • Questo impone un limite al valore di F: I mr F sW I 2 65 Moto di rotolamento • Il corpo sia ora sotto l’azione di un momento costante t applicato all’asse (entrante nel foglio) • Quanto detto prima per la reazione del vincolo R continua a valere, eccetto che ora la forza d’attrito deve opporsi al moto del punto di contatto verso -x e quindi dev’essere rivolta verso +x y t N W A x 66 Moto di rotolamento • 1a equazione cardinale: A W N maCM • che proiettata lungo x e y dà A maCM W N 0 • Di nuovo la seconda equazione permette di trovare N: N W segue che quando un motore fa • Dalla prima girare una ruota, è la forza d’attrito a spingere67 avanti la ruota Moto di rotolamento • 2a equazione cardinale: dLw tw dt • Scelto il CM come polo d t rA Iw I dt • Distinguiamo, come prima, due casi. 68 Moto di rotolamento puro • Nel caso di rotolamento puro abbiamo tre incognite e la solita relazione tra aCM e . • Possiamo quindi risolvere le equazioni di prima e trovare le incognite: t mr tr t A aCM 2 2 2 I mr I mr I mr 69 Moto di rotolamento • Nel caso di slittamento abbiamo due incognite e due equazioni • Possiamo risolverle trovando: aCM sW m t r sW I 70 Moto di rotolamento puro • Quand’è possibile il rotolamento puro? Occorre che la soluzione trovata per A sia minore del valore statico massimo t mr A s N 2 I mr • Questo impone un limite al valore di t: I mr t sW mr 2 71