La filosofia di Empedocle
Verso l’Atomismo
Obiettivo delle riflessioni empedoclee
• Sforzarsi di saldare e riconciliare il pensiero dei
suoi predecessori:
– Parmenide aveva teorizzato l’idea che l’Essere sia e
che esso sia materiale;
– Empedocle adotta questa stessa concezione, assieme
all’idea che l’Essere non può sorgere o tramontare:
• L’Essere non può provenire dal non essere e/o transitare
verso il nulla;
• La materia, pertanto, non ha né cominciamento, né
termine ed è indistruttibile
L’Essere, eterno e pienamente esistente, va
conciliato con l’esperienzialità
• Nondimeno, il cambiamento non può essere
negato e non può essere concepito come
illusorio (o, come per Zenone, non può essere
il frutto dell’adozione di un punto di vista
limitato, in qualche misura esterno
all’Essere);
• Come conciliare, dunque, il cambiamento e il
moto con Parmenide?
La soluzione al problema
• Le cose come interi (le cose che noi esperiamo
mediante i sensi) hanno un inizio e una fine, ma
la loro esistenza è possibile grazie a particelle
materiali, da Empedocle chiamate radici.
• Tali particelle sono indistruttibili: esiste un
semplice rimescolamento di ciò che può essere
mescolato ed è ciò che dà luogo a quanto gli
esseri umani chiamano con il termine di
sostanza o φϑσις. Ma la sostanza è solo un
composto, una miscela di particelle, di ciò che è
autentico Essere.
Il concetto fisiologico dell’ «Altro da Sé» e la
scoperta del suo stesso limite concettuale
• Non è possibile – dal punto di vista logico e, dunque,
dal punto di vista fisico, che una Materia/un
materiale (elemento) si tramuti in altra Materia 
che divenga altro da sé, modifichi la propria natura,
contraddica la propria physis.
– In Talete il principio archetipico era l’Acqua, in
Anassimandro l’Aria: i primi fisiologi hanno concepito e
assolutizzato un principio della Natura quale elemento
che spiega il cangiamento dell’universo.
– L’Unità del Molteplice era assicurata, per gli Ionici,
dall’idea che una materia originaria si tramutasse,
mediante rarefazione e condensazione, in tutti gli altri
elementi dell’universo (divenendo, appunto, altro da sé).
Le quattro radici dell’universo
1. Terra;
2. Aria;
3. Fuoco;
4. Acqua.
• Le quattro radici sono immodificabili, l’una
sempre identica a se stessa (l’acqua non diviene
fuoco, il fuoco non diviene terra).
• Queste particelle ultime/ultimative formano gli
oggetti concreti del mondo attraverso la loro
mescolanza
Le particelle ultimative come particelle
prime o Essere
• Non vengono all’Essere (alla luce), né scompaiono quando il corpo
in cui si sono aggregate si dissolve;
• Se i filosofi ionici hanno fallito nella spiegazione del processo
della Natura, si potrebbero tuttavia rinvenire dei limiti
altresì nella spiegazione empedoclea:
– Nel caso del mono-archismo, della concezione ionica di
un solo arché naturale, le forze devono essere intestine al
principio stesso;
– Nel caso di Empedocle, le forze che miscelano le
particelle ultime devono essere postulata.
– Esse sono Amore e Contesa, le cui azioni determinano il
processo circolare del mondo. Si dovrebbe notare come
tali forze non siano fisiche, bensì forze psicologiche,
principi valoriali ipostatizzati che possono essere
interpretati come il Principio del Bene e Principio del
Male
La circolarità dell’Universo
• Inizialmente, l’Amore è il principio governante e l’Intero (o
Sfera) è chiamato «dio benedetto». L’Odio (o la Contesa) si
trova, tuttavia, all’esterno della Sfera e quando vi riesce a
penetrare, inizia il processo di separazione, che scinde le
particelle.
• Quando la separazione è completa, le diverse particelle o
Radici raggiungono la propria posizione naturale e l’Odio
regna supremo.
• L’Amore è escluso, ma è all’esterno della Realtà scissa e
cerca di penetrare al suo interno.
• Il processo di aggregazione è esito del ritorno alla
Dimensione dell’Amore.
La tetragonia quale superamento
dell’arché squisitamente fisico
• Il continuo uscire da Sé della realtà sensibile non è possibile quando si
consideri un unico arché, bensì trova giustificazione:
a) Quando gli archai sono divenuti tetragoni (dal punto di vista logico, quando i
principi diventano plurali): nel caso di Empedocle, quattro principi sono al
Vertice dell’Essere, di ciò che esiste davvero;
b) Si concepiscono forze esterne alla tetragonia o al pluralismo archetipico: le
trasformazioni dell’arché ionico, infatti, avvengono in base a meccanismi
immanenti allo stesso principio e ciò rende problematica la possibilità di
divenire Altro da Sé. L’alterità del reale, di contro, è assicurato quando le
Forze trascendono i principi fisici del Reale;
– Il carattere mistico, teologico e mitico delle Forze di Amore e Contesa si
spiega con lo sforzo che ancora alla Filosofia è in questo momento
necessario compiere per assurgere alla dimensione della piena
razionalità.
L’Eterno Ritorno del Sempre Identico
• L’Eterno ritorno è un concetto nietzschiano che, tuttavia, potrebbe
essere considerato empedocleo nell’origine;
• Il ciclo Amore/Odio, infatti, permette la genesi eterna dello stesso
mondo (sebbene, in teoria, siano possibili altresì mondi paralleli:
logicamente, le miscele potrebbero avere, nelle Cose «generate»,
quantità differenti di particelle).
– In ogni cosa, i legami possono essere o identici al mondo precedente, o
possono essere diversi.
• Però, dalla stessa energia e dalla stessa sostanza tetragona derivano gli
stessi meccanismi e dunque, sempre dal punto di vista logico, le diverse
combinazioni particolari non impediscono la nascita di un mondo, nei
fatti, identico al precedente.
• Si transita così dalla molteplicità dei mondi paralleli, passati, presenti e
futuri di Anassimandro a un unico mondo che si riproduce identico a
intervalli ciclici.
L’Essere
• Poiché le Radici permangono, esse costituiscono l’autentico
Essere;
• Inoltre, la processualità Sfera/Disgregazione/Sfera è, come detto,
un ciclo continuo: le Cose si disgregano, ma la processualità resta.
In questo senso, il Processo o la Circolarità sono il vero Essere,
senza cominciamento e senza fine.
• L’Essere è un Ente ontologico, corrispondente a ciò che esiste, ma
è altresì un concetto logico, frutto del pensiero, razionale, dato
dalla Circolarità.
• Si giunge così all’Essere Parmenideo nelle Cose reali e nonostante
le cose reali: ogni cosa ha dentro di Sé il vero essere, pur
consumandosi e pur avendo un’origine.
La teoria della Trasmigrazione delle
Anime
• Empedocle afferma di essere stato in passato un
ragazzo e una ragazza, un arbusto, un uccello e un
pesce che vive nell’acqua;
• Tuttavia, il sangue che circonda il cuore è per
Empedocle il centro del pensiero:
– Il concetto di anima è logicamente escluso, essendo ogni
realtà composta da particelle che si separano con la
morte;
– Empedocle potrebbe non aver realizzato la discrasia fra la
sua teoria filosofica e quella religiosa.
– Nella concezione della Metempsicosi, Empedocle si
avvicina ai Pitagorici.
Pensiero e percezione
• Il pensiero coincide con la percezione,
secondo la testimonianza di Aristotele;
• Il pensiero è un punto di incontro fra il
Dentro di noi e l’Esterno a noi;
– Le cose continuano a produrre effluvi o essenze
che entrano entro i pori degli organi di senso: ciò
dà luogo alla sensazione.