IL CONTROLLO DELLE CONSOCIATE ESTERE NELLE MULTINAZIONALI Marianna Marra Marialuna Spanò Le Multinazionali “società che hanno la sede in un paese ma operano e vivono anche secondo le leggi e gli usi di altri paesi” E’ una impresa che produce beni, o vende servizi in più paesi e che effettuano investimenti diretti oltre confine, quindi si espandono attraverso investimenti diretti esteri (IDE) IDE verticali filiali commerciali IDE orizzontali filiali produttive Organizzazione delle multinazionali Per ognuna delle fasi del processo di internalizzazione è possibile affiancare relative fasi di sviluppo dell’organizzazione: • Organizzazione domestica: in tale caso l’impresa commercia in modo sporadico con paesi esteri i medesimi prodotti venduti al mercato interno; • Organizzazione internazionale: in questo caso l’orientamento dell’impresa prevede una maggior incidenza delle vendite con l’estero sull’attività complessiva del gruppo; • Organizzazione multidomestico: in questo caso occorre un’operazione di adattamento alle peculiarità dei singoli paesi; • Organizzazione globale: Si viene a creare in questo caso una vera e propria strategia mondiale di gruppo; I principali modelli organizzativi: • modello multinazionale: costituzione di imprese affiliate molto autonome nel servire il mercato locale; • modello internazionale: maggiore interazione tra l’headquarter e le filiali; • modello globale: basato sull’elaborazione di una strategia internazionale fondata sulla standardizzazione del prodotto e delle attività di marketing; • modello transazionale: configurazione di tipo reticolare, dove le relazioni tra headquarter e filiali sono fortemente differenziate; Il controllo nelle imprese multinazionali Controllo: intende la somma di attività e meccanismi utilizzati al fine di ottenere informazioni relative ai comportamenti e alle decisioni L’attività di controllo deve coinvolgere alcuni fattori: • Behaviour control: consiste nel controllare il comportamento delle consociate; • Controllo burocratico: costituito da meccanismi integrati quali regole, politiche, obiettivi e procedure, al fine di gestire attività delle consociate; • Controllo della cultura: insieme di valori, norme, aspettative condivise dai membri dell’organizzazione; • Controllo sui risultati: esercitato prevalentemente attraverso i sistemi di reporting delle performance che valutano i risultati delle consociate; • Compensazione attraverso incentivi monetari Le variabili che agiscono sul controllo sono molte 1/2: • Struttura organizzativi: Il controllo di gestione è diverso a seconda che l’impresa multinazionale sia organizzata per funzioni, per dimissioni o per matrice; • Dimensioni: Le consociate di maggiore dimensione hanno in genere un maggior grado di autonomia; • Età: Se una consociata esiste da molto tempo o se ha dato buoni risultati, è in genere soggetta a controlli meno articolati rispetto le consociate di recente costituzione; • Distanze: I dirigenti delle consociate vicino alla capogruppo dal punto di vista geografico hanno maggiore facilità nel trasmettere informazioni; Le variabili che agiscono sul controllo sono molte 2/2: • Struttura giuridica: Il controllo è esercitato in forme diverse a seconda che si tratti di una società per azioni o di una joint venture; • Gestione: I sistemi di controllo sono diverse a seconda delle caratteristiche operative delle consociate; • Ambiente e mercato: In genere le consociate che operano in un ambiente ad alto rischio sono controllate più strettamente e più frequentemente; • Qualità del management: Le persone al centro della organizzazione. Nessun sistema di controllo può prescindere dalla qualità delle persone che prendono decisioni e di quelle he le realizzano. Le consociate • Con il termini consociata estera si intende ogni unità operativa di un’impresa multinazionale situata al si fuori del parent contry. • L’impresa multinazionale opera in molte nazioni differenti per cultura, struttura del mercato, situazione politico-economica, con obiettivi e strategie diverse, assegnando risorse diverse in base: Agli obiettivi che si prefigge; Alle strategie che si intendono realizzare; All’ ambiente economico e alla struttura del mercato di riferimento. Il ruolo e le principali caratteristiche delle consociate estere 1/2: • Ruolo di coordinamento: una funzione essenziale della corporate consiste nel coordinare le attività svolte dalle consociate estere nei diversi paesi in cui operano con lo scopo di realizzare delle sinergie tra le diverse unità; • Ruolo di fornitore di servizi: un altro ruolo essenziale attribuito alla corporate è quello di fornire dei servizi a valore aggiunto alle diverse unità locali; Il ruolo e le principali caratteristiche delle consociate estere 2/2: • Sviluppo di elementi comuni: la corporate deve indirizzare le diverse consociate estere verse una mission, un orientamento strategico e valori comuni a tutte le unità dell’ impresa stessa; • Centro finanziario: ultimo ruolo essenziale della corporate consiste nel realizzare funzioni di intermediazione finanziaria. Questa funzione viene svolta con l’ appoggio di funzioni consultive di staff. Il ruolo delle consociate estere Il ruolo delle consociate estere è mutato notevolmente nel corso degli anni. Inizialmente esse non erano altro che semplici duplicati in miniatura delle parent company con alcune estensioni a singole funzioni, mentre col tempo si sono tramutate in vere e proprie entità corporate con responsabilità su attività di alto valore. Modelli di strategie societarie 1/3: Sulla base delle attività delle consociate estere due autori, White e Poyner nel 1984 a seguito di uno studio condotto in tema di modelli di strategie societarie, distinguono in: • Marketing satellites, i quali semplicemente commerciano nelle rispettive nazioni ospitanti i beni/servizi prodotti centralmente; • Rationalized manufactures, che producono e consegnano alcune parti di un prodotto su scala internazionale; • Product specialists che producono, sviluppano e scambiano un prodotto o una linea di prodotto particolare e limitata destinata a un mercato sovranazionale, avendo competenze specifiche relative a quel prodotto così come il set richiesto di risorse; Modelli di strategie societarie 2/3: • Product specialists che producono, sviluppano e scambiano un prodotto o una linea di prodotto particolare e limitata destinata a un mercato sovranazionale, avendo competenze specifiche relative a quel prodotto così come il set richiesto di risorse; • Consociate che utilizzano una strategia <<strategicamente>> indipendente, e che possiedono le capacità necessarie, oltre alla discrezione richiesta per sviluppare linee di business per mercati locali, sovranazionali o globali; Modelli di strategie societarie 3/3: Individuati i principali ruoli assunti dalla corporate e dalle consociate estere occorre ricordare come i rapporti tra le due tipologie possano essere formalizzati in: • forme gerarchiche, nelle quali la casa madre tende a definire i principali indirizzi strategici e a trattenere in sede centrale le risorse e le competenze chiave, trasmettendo le direttive alle consociate estere; • Forme eterarchiche, in questo caso ogni singola consociata è in possesso di tutte le conoscenze del gruppo. IL CONTROLLO NELLE CONSOCIATE Le tecniche adottate per valutare i risultati ottenuti da una consociata estera non sono diverse da quelle che si adottano per valutare una divisione facente parte di un gruppo. La multinazionale controlla sempre dal centro cosa avviene, ma si limita a valutare gli aspetti più importanti con tecniche di gestione che tendono a diventare uniformi. Possiamo distinguere criteri finanziari e criteri non finanziari: Criteri finanziari 1/4: • Budget. La tecnica più usata per il controllo di gestione delle consociate è il budget. Ciò comporta fare previsioni circa l’ utilizzazione dei fattori produttivi, i prezzi, e i costi ad essi relativi e fare previsioni circa i volumi di vendita, i prezzi e i ricavi; Criteri finanziari 2/4: • ROI ( return on investment), misura la redditività e l’ efficienza economica della gestione caratteristica indipendentemente dalle fonti utilizzate, indicando il rendimento del capitale investito nell’ impresa. Esso può essere espresso con la seguente formula: ROI = Risultato Operativo / Capitale Investito Netto Operativo dove: Risultato Operativo = risultato economico della sola Gestione Caratteristica (o EBIT) Capitale Investito Netto Operativo = totale degli impieghi caratteristici al netto degli ammortamenti e degli accantonamenti, ovvero ( Attivo Totale Netto – Investimenti Extracaratterisitici). E’ possibile effettuare un’ analisi più approfondita del ROI scomponendo l’ indice nel seguenti fattori: ROI = (Risultato Operativo / Ricavi delle Vendite) X (Ricavi delle Vendite / Capitale Investito)= ROS X ROT Dove: ROS = Return On Sales ROT = il tasso di rotazione del capitale investito. E’ l’ indice più usato. Ha due vantaggi. Da un lato fornisce una stima del cash flow e dall’ altro è legato agli utili come risultato della contabilità Criteri finanziari 3/4: • ROA (Return on Asset): misura la redditività relativa al capitale investito o all’ attività svolta. Tale rapporto esprime la redditività aziendale in relazione alla capacità remunerativa del flusso dei ricavi. Questo indice è espresso dalla seguente formula: ROA = Utile corrente ante oneri finanziari / Totale attivo • ROE (Return On common Equity), ovvero l’ indice di redditività del capitale proprio, il quale descrive i risultati economici dell’ azienda. Esso viene espresso attraverso la seguente formula: ROE = (Reddito Netto di Esercizio / Mezzi propri) X 100 Criteri finanziari 4/4: • ROS (Return On Sales), rappresenta il risultato operativo medio per unità di ricavo, calcolato attraverso la seguente formula: ROS = (Risultato Operativo / Ricavi Netti) X 100 • Cash flow, o flusso di cassa, non è altro che la ricostruzione dei flussi monetari ovvero della differenza tra tutte le entrate e le uscite monetarie di un’ impresa nell’ arco del periodo di analisi. Criteri non finanziari • Quota di mercato: corrisponde alla percentuale di un segmento di mercato servito dall’ impresa; • Produttività: è intesa in senso lato. Si intende il rapporto quantità di output/quantità di uno o più input utilizzati per la produzione dello stesso; • Qualità: Sono diversi da impresa a impresa. Hanno il vantaggio di essere applicabili a qualsiasi consociata indipendentemente dall’ ambiente in cui essa opera. Le principali problematiche di gestione finanziaria e di controllo delle consociate 1/4: Oltre alle problematiche gestionali che qualsiasi impresa si trova ad affrontare le imprese multinazionali si trovano di fronte a ulteriori scelte di maggiore complessità. Occorre sottolineare come la gestione di un’ impresa multinazionale, costituita dunque da unità operative diverse dislocate in diversi paesi, sia influenzata da un’ ampia gamma di fattori: • Mercato monetario e finanziario. Data l’ integrazione dei vari operatori dell’ economia globale, i mercati monetari e finanziari giocano un ruolo di primo piano nelle decisioni strategiche delle imprese multinazionali; Le principali problematiche di gestione finanziaria e di controllo delle consociate 2/4: • Problematiche inerenti il mercato valutario. Il mercato valutario è soggetto a una pluralità di rischi, legati in particolare all’ impossibilità di prevedere il tasso di cambio futuro e alla variabilità delle valute nel tempo; • Problematiche collegate alle diverse legislazioni fiscali. L’ impresa multinazionale, operando in diversi e molteplici regimi fiscali, ha la possibilità di manovrare le politiche di gestione e di investimento con lo scopo di rendere minima la tassazione totale. In questo modo essa può entrare in conflitto con gli Stati in cui svolge la propria attività, poiché il suo comportamento implica una riduzione delle loro entrate fiscali; Le principali problematiche di gestione finanziaria e di controllo delle consociate 3/4: • Problematiche di valutazione delle consociate. I problemi inerenti la valutazione delle performance delle consociate nascono dal diverso criterio di valutazione a cui aspirano rispettivamente le consociate e la capogruppo. Un’ulteriore problematica di valutazione è quella inerente la scelta nella quale valutare la consociata; • Come valutare i risultati in rapporto al rischio paese. Le consociate operano in paesi che presentano rischi politici ed economici diversi: rischi di espropriazione, blocco dei prezzi, blocco nei trasferimenti di fondi; rischi di cambiamenti nella legislazione fiscale che non rendano più conveniente come in passato l’ investimento; rischi di un deterioramento generale dell’ economia; Le principali problematiche di gestione finanziaria e di controllo delle consociate 4/4: • Problematiche di gestione finanziaria. Inerenti, ad esempio, il grado di libertà delle consociate estere nella scelta della struttura finanziaria, le varie fonti di finanziamento a cui attingere etc; • Problematiche inerenti i tassi di inflazione. L’ effetto dell’ inflazione deve essere preso in considerazione dalle imprese multinazionali con riferimento ai: Risultati di breve termine Risultati di lungo termine • Problematiche relative all’ imputazione dei costi: il criterio con cui imputare i costi fissi sostenuti dalla capogruppo alle consociate è un’ altra problematica rilevante nella gestione dell’ impresa multinazionale. Sovente si propende per l’ adozione di una ripartizione dei costi fissi in modo diverso per ciascun livello di costo.