Cultura e società in Italia tra
Quattrocento e Cinquecento
È un movimento culturale che matura nel
Quattrocento in Italia, per poi diffondersi in
tutta Europa.
 Il
termine
Umanesimo
trae
origine
dall’espressione latina “humanae litterae”
(dottrine che riguardano l’uomo), ovvero lo studio
delle lingue e delle letterature classiche.
 L’Umanesimo
è infatti caratterizzato dalla
riscoperta e dall’amore dei testi latini e greci,
ritrovati nei monasteri o portati in Occidente dagli
studiosi in fuga da Istanbul dopo la conquista
ottomana.

Le basi dell’Umanesimo si creano già nel Trecento
con l’ascesa della borghesia mercantile, che
favorisce una maggior fiducia nelle capacità
dell’uomo.
 Nel Trecento si assiste anche alla fioritura della
letteratura italiana grazie alle opere di Dante,
Petrarca e Boccaccio (autori fiorentini).
 Francesco Petrarca, in particolare, si può
considerare quasi un umanista “in anticipo”:
infatti considera l’antichità classica un modello di
perfezione e scopre molti testi della
letteratura latina che nel Medioevo erano
andati perduti. Non è un caso se l’Umanesimo
si svilupperà prima di tutto a Firenze.

“Mostrare gratitudine per il dono
delle lettere ricevuto dagli antichi
[…], render noti i loro nomi se
sconosciuti, farli tornare in onore se
caduti in dimenticanza, trarli fuori
dalle macerie del tempo, tramandarli
alle generazioni dei pronipoti come
degni di rispetto, averli nel cuore
[…]”






Fiducia nelle capacità dell’uomo ed esaltazione
della sua dignità
Studio degli antichi testi di letteratura, astronomia,
storia, medicina, architettura  nascita della
filologia e importanza delle biblioteche
Studio della lingua greca, poco conosciuta nel
Medioevo
Amore per l’antichità classica  mito di Roma, città
imperiale
Impegno degli uomini di cultura anche nelle
vicende politiche, soprattutto a Firenze
Importanza dell’educazione: i precettori istruiscono i
figli degli aristocratici e dei ricchi borghesi
L’umanista Angelo Poliziano insieme
a Piero de Medici, figlio di Lorenzo il
Magnifico, di cui era precettore.
(particolare dell’affresco La consegna
della regola di s. Francesco, dipinto
dal Ghirlandaio a Firenze)
Gli umanisti si sentono creature privilegiate,
perché fatti ad immagine e somiglianza di
Dio.
 L’Umanesimo è caratterizzato quindi da un forte
ottimismo: l’uomo ha ricevuto da Dio
l’intelligenza e la capacità di conquistare la
conoscenza, può essere artefice del proprio
destino.
 Questa concezione rischia però di dimenticare
che nell’uomo c’è anche il peccato (l’uomo
può fare il bene ma anche il male)  nel
Cinquecento l’ottimismo degli umanisti entrerà in
crisi

Leonardo, Uomo vitruviano
 All’inizio
del Quattrocento gli umanisti si
dedicano soprattutto alla riscoperta e allo
studio dei testi della letteratura latina
(Umanesimo latino)
 Nella seconda metà del secolo, invece, ritrova
importanza la lingua volgare, cioè quella
parlata dal popolo. Si afferma in particolare il
volgare fiorentino, già utilizzato dai grandi
autori del Trecento, che si diffonderà nel resto
d’Italia come lingua delle persone colte
(Umanesimo volgare)
È
un termine usato dagli storici dell’Ottocento
per indicare il periodo del Quattrocento e del
Cinquecento caratterizzato da un profondo
rinnovamento in tutti gli ambiti
culturali (prima di tutto in ambito
artistico).
 Ma già Giorgio Vasari, pittore e scrittore
d’arte del Cinquecento, aveva usato il termine
“Rinascenza” per distinguere la sua epoca
dal Medioevo, considerato una parentesi
buia dopo la grandezza della civiltà greca e
latina.
In realtà, il Medioevo preparò il terreno al
Rinascimento, soprattutto grazie alla Chiesa:
erano stati i monaci, infatti, a salvare i testi
dei grandi autori dell’antichità, copiandoli e
conservandoli nelle biblioteche dei monasteri.
 Inoltre, considerare il Medioevo un’epoca
buia è un pregiudizio che non tiene conto della
realtà: nel Medioevo ci furono molte innovazioni
tecniche (gli occhiali, la carta, l’orologio),
architettoniche (le cattedrali), culturali (l’
università).
 Tra Medioevo e Rinascimento ci sono
quindi elementi di differenza ma anche di
continuità.

Ildegarda di Bingen, L’uomo come
microcosmo
Non si può dire che nel Medioevo non si
attribuisse nessuna importanza all’uomo.
In questa miniatura medievale, che illustra
un testo della santa mistica Ildegarda di
Bingen, la figura umana è rappresentata al
centro dell’universo, circondato dall’amore
di Dio (il cerchio di fuoco).
I
-
-
due termini sono strettamente correlati tra
di loro ma indicano due fenomeni distinti:
Umanesimo:
si
riferisce
all’ambito
letterario e alla nuova concezione
dell’uomo sorta nel Quattrocento
Rinascimento: indica l’epoca in cui si
approfondì la cultura umanistica e si riferisce
alla rivoluzione culturale che investe tutti
gli ambiti del sapere (arte, letteratura,
scienza, tecnica, politica)
Nel Quattrocento si afferma un nuovo modello
di uomo di governo, che unisce il potere delle
armi alla cultura: non basta più essere un valido
guerriero, sono necessarie anche la sapienza e la
virtù.
 I Signori diventano protettori di letterati ed artisti
 mecenatismo
 Esempio supremo di questa nuova figura è
Lorenzo il Magnifico, signore di Firenze, che si
circonda dei più importanti filosofi, letterati ed
artisti dell’epoca. Egli stesso si dedica alla
letteratura e raccoglie le più importanti poesie
in lingua volgare in un manoscritto, chiamato
“raccolta aragonese” perché venne regalato a
Ferdinando d’Aragona, figlio del re di Napoli.

P. Berruguete, Federico da
Montefeltro con il figlio

Le corti dei Signori sono sempre di più luoghi di cultura,
oltre che centri della vita politica: letterati e artisti si
pongono al servizio di un Signore e diventano così
cortigiani.

Il cortigiano è il modello
dell’uomo rinascimentale:
vive nel palazzo del
Signore, è suo consigliere
e collaboratore. È colto
ma anche esperto di armi,
sa come comportarsi in
ogni situazione. Accanto
al cortigiano vive la
donna di palazzo.
A. Mantegna, La corte dei Gonzaga
(particolare della Camera degli Sposi)
Palazzo Ducale, Mantova

Tale figura fu teorizzata dall’umanista Baldassar
Castiglione nel suo Libro del Cortegiano
(1528). Qui l’autore indica come modello di
perfezione la corte di Urbino, presso la quale egli
aveva vissuto per alcuni anni.
Raffaello, Ritratto di Baldassar Castiglione
 Firenze
(Medici)
Michelozzo, Palazzo Medici
 Roma
Michelangelo, Cupola di san Pietro
 Venezia
Palladio, Chiesa del Redentore
 Milano
(Sforza)
Bramante, Tribuna di Santa Maria
delle Grazie
 Ferrara
(Este)
B. Rossellino, Palazzo dei Diamanti
 Urbino
(Montefeltro)
L. Laurana/F. di Giorgio Martini,
Palazzo Ducale
 Mantova
(Gonzaga)
Giulio Romano, Palazzo Te
 Napoli
(Aragonesi)
F. Laurana, Portale rinascimentale
Maschio Angioino
 Il
Rinascimento
si
sviluppa
innanzitutto in campo artistico: in Italia
architettura, scultura e pittura fioriscono in
modo così straordinario che il nostro Paese
diventerà un esempio per tutta Europa.
Anche letteratura e musica conoscono una
particolare fioritura.
 Gli artisti rinascimentali si ispirano ai
modelli classici (greci e latini), di cui
ammirano l’armonia e l’equilibrio.
In architettura la figura del progettista
(l’architetto vero e proprio) si distingue dal
direttore dei lavori nel cantiere (il capomastro).
L’architetto deve avere conoscenze non
solo pratiche ma anche teoriche  si
riscopre il Trattato di Architettura di Vitruvio.
 Si sviluppa l’urbanistica, scienza del costruire le
città secondo progetti regolari e ordinati 
modello della città ideale.

 La
pittura è rivoluzionata dall’invenzione della
prospettiva, tecnica che permette di
rappresentare la profondità su una superficie
piana. Viene inoltre studiata nel dettaglio la
figura umana (importanza dell’anatomia).
 In
scultura gli artisti tornano a realizzare
figure a tutto tondo. Si affermano soggetti
celebrativi come i monumenti equestri.
Masaccio, Trinità
Firenze, basilica di santa Maria
Novella
Verrocchio, Monumento equestre
a Bartolomeo Colleoni
Venezia
Fu il primo architetto rinascimentale e colui che
scoprì la prospettiva. Lavorò a Firenze nella prima
metà del Quattrocento ed è ricordato soprattutto
per il progetto della cupola di Santa Maria del
Fiore.
Brunelleschi, cupola di Santa
Maria del Fiore (duomo di Firenze)
Brunelleschi, interno della Basilica di San Lorenzo
Firenze
Fu l’iniziatore del rinascimento
in pittura. Lavorò a Firenze
negli
anni
Venti
del
Quattrocento.
La sua opera più famosa è
costituita dagli affreschi della
cappella
Brancacci,
nella
chiesa di Santa Maria del
Carmine.
Masaccio, Cacciata di Adamo ed Eva
Cappella Brancacci, Firenze
Masaccio, Il tributo
Cappella Brancacci, Firenze
Fu
l’iniziatore
del
Rinascimento in scultura,
era amico di Brunelleschi.
Lavorò a Firenze e Padova
nel Quattrocento.
Realizzò le sue opere in
marmo e in bronzo.
Donatello, San Giorgio
Firenze
Donatello, Miracolo della mula
(particolare della decorazione dell’altare)
Basilica di Sant’Antonio, Padova

Architetto e umanista del Quattrocento, lavorò
soprattutto a Firenze, a Rimini e a Mantova. Molto
interessato agli aspetti teorici, oltre che a quelli pratici,
scrisse anche un trattato di architettura, uno di pittura
e uno di scultura.
Alberti, Facciata di Santa Maria Novella
Firenze
Alberti, Tempio Malatestiano, Rimini
Modello del tempio,
medaglia celebrativa
Pittore e matematico, nacque in provincia di Arezzo e
lavorò soprattutto in Toscana e ad Urbino (corte di Federico
da Montefeltro). Le sue opere sono caratterizzate da un
grande uso della prospettiva e della geometria. Tra i suoi
capolavori si ricordano gli affreschi delle Storie della Vera
Croce, dipinti ad Arezzo.
Piero della Francesca, Battaglia di Eraclio e Cosroe
scena del ciclo Storie della Vera Croce
Chiesa di san Francesco, Arezzo
Piero della Francesca, Madonna e Santi (Pala Montefeltro)
Fu una delle personalità più geniali del suo tempo. Pittore e
scultore, ma anche scienziato ed ingegnere, rivolse la sua
curiosità a molti ambiti diversi, dall’anatomia umana al volo
degli uccelli. Tra fine Quattrocento ed inizio Cinquecento
lavorò a Firenze e a Milano (corte di Ludovico il Moro), per
poi recarsi al servizio del re di Francia.
Leonardo, Cenacolo
refettorio di Santa Maria delle Grazie, Milano
Leonardo, Disegno di un carro coperto
Grande architetto, nacque ad Urbino ma lavorò
soprattutto a Milano (corte di Ludovico il Moro) e a
Roma tra Quattrocento e Cinquecento. Fu uno dei
primi architetti ad occuparsi del rifacimento
dell’antica Basilica di san Pietro in Vaticano.
Bramante, coro della
chiesa di San Satiro
Milano
Bramante, San Pietro in Montorio
Roma
Fu uno dei più grandi pittori del Rinascimento. Nato ad
Urbino, lavorò soprattutto a Firenze e a Roma all’inizio del
Cinquecento. Tra le sue opere più famose ci sono gli
affreschi realizzati nel palazzo del papa in Vaticano.
Raffaello, Sposalizio della
Vergine
Raffaello, Scuola di Atene
Stanze Vaticane, Roma
Uno dei più grandi artisti di tutti i tempi, fu scultore, pittore
e anche architetto. Lavorò soprattutto a Firenze e a Roma
tra Quattrocento e Cinquecento. Tra i suoi capolavori si
ricorda la decorazione della Cappella Sistina a Roma.
Michelangelo, Creazione di Adamo (particolare della volta)
Cappella Sistina, Roma
Michelangelo, Pietà
Basilica di san Pietro, Roma

Fu il più grande pittore della scuola veneta del
Cinquecento, ma lavorò per tutte le maggiori corti
italiane dell’epoca e anche per l’imperatore Carlo V.
Come tutti gli artisti veneti, dava molta importanza
all’uso del colore.
Tiziano, Carlo V a cavallo
Tiziano, Assunzione della Vergine
Chiesa di Santa Maria dei Frari
Venezia
Il Rinascimento fu anche un periodo ricco di
progressi in campo scientifico, soprattutto
nella medicina (grazie agli studi anatomici di
Andrea Vesalio) e in astronomia (teoria
eliocentrica di Niccolò Copernico)
 Nell’ambito della tecnica, l’uso delle armi da
fuoco cambiò il modo di fare la guerra e
aumentò la capacità di distruzione degli eserciti.
 L’invenzione più importante fu però quella della
stampa a caratteri mobili, creata dal tedesco
Johann Gutenberg a metà del Quattrocento (il
primo libro stampato fu la Bibbia, nel 1455)

Perché viene inventata proprio in questo periodo?
Perché la diffusione delle università e le necessità
di mercanti, banchieri e imprenditori avevano
portato ad una richiesta sempre maggiore di
libri.
 Conseguenze: la stampa dei libri, prima scritti a
mano su pergamena, permette un notevole
risparmio di tempo e di denaro  il libro, da bene
di lusso, diventerà un oggetto sempre più diffuso
 diffusione della cultura e circolazione
delle idee.
 Nasce la figura del tipografo, che era spesso un
colto umanista. Il più famoso tipografo del tempo
è Aldo Manuzio, grazie a cui Venezia diventa il
centro dell’editoria italiana.

I caratteri mobili sono piccoli
parallelepipedi di metallo che
riportano, in rilievo, una lettera o un
segno di punteggiatura. Venivano
affiancati su un’apposita superficie,
detta compositoio, per comporre le
righe di testo, quindi venivano
inchiostrati.
Infine,
sopra
il
compositoio veniva posizionato il
foglio. Il tutto poi passava sotto un
torchio, che pressava il foglio contro
i caratteri mobili in modo che
lasciassero la loro “impronta”
Bottega di uno stampatore: alcuni
lavoranti compongono le pagine coi
caratteri mentre altri le imprimono con i
torchi.
Bibbia di Gutenberg



Nel Rinascimento vengono scritti molti trattati storicopolitici: la realtà degli stati viene esaminata attentamente
per poterne individuare i problemi e le possibili soluzioni.
Il più importante pensatore politico dell’epoca è
il
fiorentino Niccolò Machiavelli, considerato il padre
della scienza politica. Egli, nella sua opera Il Principe,
analizzò la situazione politica dell’Italia rinascimentale e i
problemi derivanti dalla mancanza di un principe capace di
unificare tutti gli stati sotto il proprio dominio. Secondo
Machiavelli, il principe avrebbe dovuto essere più temuto
che amato e possedere l’astuzia della volpe e la forza del
leone.
Anche un altro fiorentino, lo storico Francesco
Guicciardini, esaminò la condizione del nostro paese e
individuò nelle lotte tra gli stati i motivi della decadenza
italiana (Storia d’Italia).