CONSIGLIO REGIONALE DELLA CAMPANIA V Commissione Consiliare Permanente (Sanità e Sicurezza Sociale) Resoconto Integrale n.48 X Legislatura RESOCONTO INTEGRALE N. 48 DELLA SEDUTA DI AUDIZIONE V COMMISSIONE CONSILIARE DEL 15 luglio 2016 Argomento dell’audizione: “Organizzazione dei servizi a favore delle persone in età evolutiva con disturbi del neurosviluppo e patologie neuropsichiatriche delle persone con disturbi dello spettro autistico”. Elenco degli intervenuti: Vincenzo Abate, Coordinamento Campania Aut 2016; Immacolata Faravolo, Coordinamento Campania Aut 2016; Rosario Javino, Segretario associazione NPIA in Rete Campania; Giovanni Ariano, Presidente SIPI Integrazioni; Libera Cesino, Responsabile regionale dipartimento Diritti Umani; Daniele Romano, Presidente FISH Campania; Massimo Micco, Presidente ass.ne delle famiglie con disturbo da deficit e di iperattività (ADHD); Vittorio Conte, Genitore di bambino autistico; Donatella Palma, Presidente associazione NPIA in Rete Campania; Goffredo Scuccimarra, Segretario regionale ass. SINPIA; Presidenza Raffaele Topo Inizio lavori ore 09.47 PRESIDENTE: Buongiorno, iniziamo i lavori della V Commissione convocata in audizione sul testo del progetto di legge “Organizzazione dei servizi a favore delle persone in età evolutiva con disturbi del neurosviluppo e patologie neuropsichiatriche e delle persone con disturbi dello spettro autistico (DSA)”. Il titolo lo riformuleremo perché è troppo lungo. Bisogna essere un po' più sintetici. L'ho letto perché così è stato definito l'ordine del giorno. Comunque penso vi sia stato trasmesso il testo che il Comitato ristretto ha definito e sul quale abbiamo aperto un confronto tra aziende sanitarie, aziende ospedaliere, associazioni di ammalati, familiari, professionali; oggi dedichiamo questo spazio di riflessione alle associazioni di familiari e a quelle professionali dalle quali vogliamo indicazioni, suggerimenti, proposte alternative e tutto ciò che può essere utile a migliorare non solo il testo, ma anche quello che dovrà 15 luglio 2016 accadere dopo che il testo sarà approvato, cioè come garantire l'erogazione di un importante servizio sanitario nella Regione in modo uniforme per garantire che questa Regione abbia uno strumento uguale per tutti, anche con una dotazione di capitale umano e di risorse sufficiente e garantito, un'assistenza degna di questo nome. Non vi faccio premesse sulle ragioni per le quali siamo qua, sono note, quindi proviamo ad accelerare; se riusciamo a chiudere il testo la prossima settimana e riusciamo ad approvarlo prima delle vacanze estive, o magari subito dopo, anche se la Commissione si impegnerà per arrivarci prima come promesso qualche mese fa. Se non ci sono obiezioni preliminari, darei la parola a voi, non so se c'è già un ordine di prenotazione degli interventi. Se non c'è, procedo io tanto vogliamo ascoltare tutti. Iodice Pierfrancesco, facciamo cominciare… Non c'è? (Intervento fuori microfono) PRESIDENTE: Partecipi solo. Vabbè, volete chiedere voi? Vincenzo Abate, Coordinamento Campania Aut 2016: Buongiorno a tutti. Sono Abbate Vincenzo e in questo momento sono uno dei due referenti del coordinamento di associazioni, cooperative e famiglie campane che trattano l'autismo, Campania Autismo 2016. Prima di incominciare a entrare nel merito e quindi parlare specificamente – abbiamo presentato pure la nostra PDL che è stata inviata via PEC a tutti quanti, a tutte le cariche istituzionali e magari poi dopo presenteremo direttamente pure in cartaceo – volevo prima fare un piccolo appuntino sull'abbinamento che è stato fatto. Al di là del fatto che poi già parlando con la dottoressa Palma e con il Presidente verranno apportate delle modifiche, sono state già previste. Io non le conosco, per cui mi attengo a quello che ho letto. Parlando con tutti i nostri associati e gli altri non è che siamo d'accordo o meno, noi non siamo titolari a dire che siamo d'accordo o meno, ma esprimiamo la nostra opinione e poi siete voi quelli che dovete legiferare: una legge specifica che accorpi la neuropsichiatria e l'autismo potrebbe andare e a noi farebbe piacere, però così come sta incardinata non va bene e spiego perché. Non va bene per una semplice fatto: la neuropsichiatria infantile tratta tantissime cose tra cui tratta anche l'autismo. L'autismo è una patologia multifattoriale il cui intervento deve essere 1 CONSIGLIO REGIONALE DELLA CAMPANIA V Commissione Consiliare Permanente (Sanità e Sicurezza Sociale) Resoconto Integrale n.48 X Legislatura multidisciplinare, per cui necessita di un’équipe specifica che debba prendere in carico la famiglia, il soggetto, la patologia e trattarla dal momento della diagnosi in tutto il suo percorso. È ovvio che il medico prescrittore, dopo il pediatra se se ne accorge in tempo, è il neuropsichiatra e deve restare tale perché il medico prescrittore è quello che emette diagnosi, però poi dopo, dal momento in cui ha emesso la diagnosi, ci sta un vuoto, nel senso che dal momento in cui è stata emessa la diagnosi molti genitori hanno una diagnosi ma dove sta poi dopo il disservizio che viene arrecato ai ragazzi, alle famiglie e tutto e non sta specificato qua? Le varie figure professionali e le competenze delle stesse rispetto all'intervento, rispetto al tipo di intervento che va dato al ragazzo e come viene estrinsecato lo stesso. Non ci stanno delle figure specifiche che sono importanti tipo un educatore, tipo un pedagogista, tipo un neurologo, tante altre figure professionali. Poi non lo so se sono stati aggiunti in seconda battuta, ma almeno in quello che ho letto io questo non ci sta. Non standoci tutte queste figure io penso che non è appropriato l’intervento specifico. Poi su tutto il resto possiamo discutere, però questo è alla base e noi genitori, noi cooperative e associazioni che trattiamo l'autismo se dobbiamo fare una cosa in sinergia deve rispettare entrambe le cose, sennò verrebbero fatte due belle leggi separate e poi dopo si fa un protocollo d'intesa con gli stessi su come esternare i servizi, su come distribuire il servizio. Poi vorrei andare un po' nel merito di quello che noi in effetti abbiamo scritto, tant'è vero che la nostra PDL nasce anche con l’incontro di associazioni di neuropsichiatri. Molti passaggi li abbiamo fatto assieme, il cammino è stato fatto insieme e abbiamo condiviso tantissime cose sia su come strutturare il servizio sia su come c'è il bisogno di unità operative specializzate a cui capo ci deve stare il neuropsichiatra, però devono stare a capo di un’équipe multidisciplinare che sia in grado e questo l'ho detto già prima. Modelli di riferimento: ci sono state già delle esperienze su quella di Caserta, sulla legge della Binetti che ha presentato qualche giorno fa e tanti altri modelli di legge che vorrei esternare piano piano, però un passaggio specifico andrebbe fatto e sull'attuale metodica di servizi che viene data dai centri di riabilitazione – le canoniche psicomotricità, logopedia, psicoterapia due-tre volte a settimana – sono insufficienti, inadeguate rispetto all'esigenza del soggetto autistico come viene inteso oggi e come molte persone… chi se lo può permettere 15 luglio 2016 privatamente lo fa, chi non se lo può permettere non lo fa perché non hai soldi. Molte volte non lo fa perché i centri di riabilitazione hanno raggiunto l’Ecom e quindi stanno in liste d'attesa che non finiscono mai. Non lo possono fare perché in determinati posti non ci stanno i centri di riabilitazione, quindi questo è un altro aspetto che tratteremo dopo. Con un intervento specifico, mirato, invece si va ad abbattere del 50 per cento il costo reale dando un servizio specifico se si andasse a prendere in considerazione la metodica del PTRI, ma anche con la metodica che ha strutturato sull’ABA Caserta, pure con quello si va ad abbattere il 33 per cento rispetto a quelli che sono i costi attuali di 42-45 euro all'ora su un centro di riabilitazione per una singola terapia a volte non specifica, però viene prescritta perché quella sta nel Nomenclatore, ma non è adeguata e poi non ha senso strutturare un intervento sul ragazzo autistico che sia di 3 ore, 4 ore in una struttura chiusa e poi non si mettono in correlazione casa e scuola perché se parliamo due lingue, tre lingue diverse, già il bambino autistico ha i suoi problemi sulla comunicazione e sulla relazione e poi queste cose non vengono messe in sinergia… Si devono mettere in sinergia la scuola, il centro di riabilitazione o la cooperativa, chi eroga il servizio. Tutto questo come va fatto? Va fatto in un modo molto semplice, però partendo da una cosa base che è l’ABC, lo dissi già l’altra volta in un'altra sede: il monitoraggio, cioè la Regione Campania deve fare un monitoraggio e vedere quanti soggetti autistici stanno in Campania, qual è la risorsa specifica di quel tipo di patologia… È una semplice divisione e un genitore, una famiglia e gli enti erogatori sanno che per quel tipo di patologia ci sta un budget specifico – 100 euro, 50 euro, quello che sia – , poi parliamone su come somministrare e spendere questi soldi, queste risorse per il bambino. I centri di riabilitazione che ci stanno nessuno li vuole toccare, a patto che cambino un pochettino le modalità di utilizzo e di somministrazione delle patologie elevando il livello di competenza. Molte volte le persone vengono pagate caro, troppo per quanto mi riguarda perché se io ho una cooperativa ed erogo un servizio specializzato e ci stanno persone che hanno competenza tre volte maggiore a quelle del centro di riabilitazione, spendo la metà. Per quale motivo non si potrebbe fare questo e il budget esiguo diventa il doppio e diamo il servizio al doppio delle famiglie, al doppio dei ragazzi? Tutto questo si può fare creando un osservatorio ben preciso che vada a 2 CONSIGLIO REGIONALE DELLA CAMPANIA V Commissione Consiliare Permanente (Sanità e Sicurezza Sociale) Resoconto Integrale n.48 X Legislatura monitorare questo e si fa un capitolato spese per l'autismo. Poi la famiglia ha diritto alla scelta: laddove sul territorio ci sta il centro di riabilitazione, la cooperativa o altre forme di assistenza diretta o indiretta sceglie, ma laddove non ci sta la possibilità di scegliere, tipo sulla montagna non c'è niente, l’ente pubblico, la Regione, l'ente locale ha l'obbligo di somministrare il servizio; il genitore ha il diritto di scegliere la persona competente e lo Stato o l'ente locale glielo deve somministrare, come? Con la 162 della Sardegna, anche se non è un modello attuabile al momento in Campania, però in casi estremi, in determinati posti sarebbe l'unica soluzione da poter fare subito. Poi dove c'è la libertà di scelta e il genitore vuole scegliere tra la somministrazione del servizio della cooperativa, il centro di riabilitazione o di altro e chi sta al di sopra e deve regolamentare tutto questo va a normare e regolamentare. Io non sto qua a dire quali sono le norme che lo fanno, sto a chiederlo a voi di farlo, quindi stiamo chiedendo quali sono gli strumenti idonei per dare un servizio specifico a tutto questo. Quindi la prima cosa è la creazione di un osservatorio epidemiologico; potenziamento della ricerca e della clinica, cioè fare ricerca sull'autismo: oggi stiamo a zero. Non viene coordinata, ci sta solo a macchia di leopardo da qualche parte perché è importante somministrare una terapia comportamentale, ma sarebbe altrettanto importante se si riuscisse a trovare – ahimè, oggi non c'è nulla, una cura non esiste per l'autismo – anche una cura farmacologica che desse una mano a chi somministra terapia comportamentale affinché il ragazzo sia solo più ricettivo, quindi può dare di più a livello di performance. Diagnosi precoce: questo è compito dei neuropsichiatri e chiediamo a tutti quanti voi perché più… (Intervento fuori microfono: “posso fare solo un'obiezione?”) PRESIDENTE: Per la verità poi… Io voglio precisare solo un aspetto della vicenda. Noi stiamo discutendo un testo che si occupa di regolamentare un'attività in tutta la Regione in modo uniforme. Vincenzo Abate, Coordinamento Campania Aut 2016: Sì. PRESIDENTE: Non è nostro compito entrare nel merito della ricerca in materia della diagnosi precoce, è un tema che 15 luglio 2016 riguarda le attività professionali da svolgere. Il tema diagnosi precoce è un tema di cui si occupano i medici, le équipe multidisciplinari. È un dato di fatto. Vincenzo Abate, Coordinamento Campania Aut 2016: E ma non sempre sul territorio ci sta questo. Quello è il discorso. PRESIDENTE: Scusami… No, se c'era sul territorio, noi non stavamo qua. Qua non c'è niente se non iniziative fatte dalle aziende sulla base di autonoma determinazione. Questo è il punto. Allora per evitare che ognuno vada per i fatti suoi si redige una legge che organizza in modo uniforme in Campania il servizio. Lo strumento che noi scegliamo è uno strumento largo, nel senso che ci occupiamo di tutti i bambini della Campania, qualunque problema abbiano e questo lo propongono i medici perché – ripeto – io non sono un medico, mi avvalgo di competenze per capire come possiamo organizzare un'attività in modo uniforme, poi decidiamo se si può sperimentare un modello organizzativo come ad esempio quello applicato in Sardegna, scriviamo, vediamo se cìè copertura finanziaria e si farà un vaglio sugli strumenti alternativi a un’erogazione che, sulla base di questa legge, avverrà secondo il nostro intento con un'organizzazione di servizi pubblici… Vincenzo Abate, Coordinamento Campania Aut 2016: Certo. PRESIDENTE: … servizi che devono partire a cominciare dall'utilizzo delle linee 15 e 19 ferme da due anni e con una revisione dell'attuale erogazione che avviene in modo improprio e non va nel dettaglio… PRESIDENTE: Scusami, voglio dire: non è scritto qua che bisogna fare la diagnosi precoce. Questo è un obiettivo che ci prefiggiamo e che si raggiunge se facciamo un'organizzazione che è in grado di farlo, altrimenti… Ripeto, io ho fatto tante riunioni e ho ascoltato tanti genitori: capisco che qua uno ha un carico, un problema, un’attenzione e diciamo delle cose che sono sacrosante, che dovremmo non mettere da parte, esse sono il presupposto, la motivazione… 3 CONSIGLIO REGIONALE DELLA CAMPANIA V Commissione Consiliare Permanente (Sanità e Sicurezza Sociale) Resoconto Integrale n.48 X Legislatura Vincenzo Abate, Coordinamento Campania Aut 2016: Ma io non intendo entrare nel merito su questo, sto soltanto facendo dei cappelletti. PRESIDENTE: Ti faccio un esempio. Vincenzo, per essere pratici, poi non interrompo più. “Disturbi nell'età evolutiva dei bambini della Campania e autismo”, punto. Oggi la ASL 2 fa una cosa, la ASL 3 ne fa un'altra… Vincenzo Abate, Coordinamento Campania Aut 2016: Quello infatti... PRESIDENTE: …allora noi diciamo: una struttura, poi organizziamo un’équipe multidisciplinare. Ovviamente La Regione non sceglie il neurologo, lo decide il Direttore Generale della Salute, sta scritto qua, articolo 15. Come “non ci sa scritto”, Vincenzo? 15 luglio 2016 PRESIDENTE: In alcune parti della Regione è stato attuato con determinati risultati, ma su questo c'è un dibattito non unidirezionale, cioè non tutti sono convinti che questo strumento sia uno strumento utilizzabile in generale. Vincenzo Abate, Coordinamento Campania Aut 2016: Un unico strumento non sarebbe mai uniforme a tutta la Campania. PRESIDENTE: Lo sto dicendo. Quindi anche se si applica questo budget salute che è nato per altre patologie, in un altro contesto, sono arrivati suggerimenti sul come eventualmente utilizzarlo, cioè sto cercando... Vincenzo Abate, Coordinamento Campania Aut 2016: Anche quello ha molte pecche e va rivisto e rimodulato, così com’è non va bene. Vincenzo Abate, Coordinamento Campania Aut 2016: Su quello che ho letto io non ci sono queste figure. PRESIDENTE: Se ci concentrassimo su questo tipo di impostazione… PRESIDENTE: Hai letto un’altra cosa, l’ha scritto il neuropsichiatra? L'ha scritto il Direttore Generale, certamente non il sottoscritto. Quello che mi interessa, quello che ci interessa è valutare le opzioni perché qua l'erogazione può essere: diretta e pubblica, e secondo me deve essere quella prevalente; bisogna vedere l'accreditato attuale che livello di appropriatezza ha perché sono d'accordo che un'ora, due ore, tre ore costano troppo e non sono efficaci. Vabbè, ma questo dall'esperienza, però ci vuole un addetto ai lavori, riaccredita e riassegna magari a soggetti erogatori che oggi si sono organizzati una missione e anche del budget, dei costi diversi da quelli attuali. Terzo: c'è un modello alternativo, utilizzabile in collaborazione con le famiglie, uno schema sussidiario alternativo che può servire a garantire un'attività? Questa è la sperimentazione che può essere una possibilità, ma è anche un rischio e bisogna gestirla con l’equilibrio, con la buona amministrazione e questo è… Vincenzo Abate, Coordinamento Campania Aut 2016: Io non sto parlando di quello, ce lo siamo detti pure già altre volte. Vincenzo Abate, Coordinamento Campania Aut 2016: Qua si vede dall'attuazione delle buone prassi rispetto a questo. (Intervento fuori microfono) PRESIDENTE: Sto cercando di orientarmi. Non è un battibecco. Sto cercando di orientare la discussione, altrimenti ci mettiamo a parlare della ricerca sull'autismo. Vincenzo Abate, Coordinamento Campania Aut 2016: No, lungi da me, io non sono titolato a fare questo, a parlare dell'autismo. PRESIDENTE: Nessuno di noi è all’altezza. Ma non sono queste, né nelle équipe… Parliamoci chiaro, forse qualche medico può fare qualcosa. (Intervento fuori microfono) PRESIDENTE: Sì, ma dobbiamo… (Intervento fuori microfono) PRESIDENTE: Franco, non è un battibecco. 4 CONSIGLIO REGIONALE DELLA CAMPANIA V Commissione Consiliare Permanente (Sanità e Sicurezza Sociale) Resoconto Integrale n.48 X Legislatura Vincenzo Abate, Coordinamento Campania Aut 2016: No, assolutamente. PRESIDENTE: Noi dobbiamo fare un confronto su un testo. (Intervento fuori microfono) PRESIDENTE: Se io dico: “fa tutto il pubblico”, viene un’associazione di familiari… andiamo nel tecnico perché noi siamo un organo legislativo. Allora ora non voglio fare il professore perché non sono un professore… (Intervento fuori microfono) PRESIDENTE: …però… (Intervento fuori microfono) PRESIDENTE : Va bene. C’è un testo, perfetto. (Intervento fuori microfono) PRESIDENTE: Obiezioni: a) introduciamo il budget, può essere uno strumento. Fai un emendamento (…), lo vagliamo noi, lo vaglia addirittura… cioè, vorrei che questa cosa la facessi con un livello di tecnica accettabile, poi tutta l'umanità e tutti i contributi sono… Vincenzo Abate, Coordinamento Campania Aut 2016: Presidente, alla famiglia interessa… PRESIDENTE: Mi fermo altrimenti ti interrompo. Vincenzo Abate, Coordinamento Campania Aut 2016: Alla famiglia interessa il servizio, poi lo strumento con cui si eroga quel servizio è relativo. Al papà e alla mamma che hanno il figlio autistico o gli fai il PTRI o gli fai l'assistenza diretta non interessa più di tanto. Gli interessa che se c'è una problematica a casa e il figlio è grave, chi di dovere lo prende in carico e dice: “dobbiamo fare questo, questo e questo per questo bambino”, cioè detto proprio terra terra. Poi noi qua stiamo a discutere i vari strumenti e penso che un solo strumento non si può uniformare su tutta la Regione in questo momento, poi se ci organizziamo sì. Ho detto che in determinati posti potrebbero essere condivisibili tutti e tre; in altri posti dove non c'è nulla quello più immediato rispetto a… se potrebbe essere 15 luglio 2016 un'ipotesi, potremmo anche chiamarlo in un modo fantasioso un tipo di servizio, basta che si dà quel tipo di servizio al soggetto autistico. Io facevo riferimento a questo. È ovvio che poi il legislatore siete voi e dobbiamo tutti quanti insieme… La cosa prevalente però è che – e oggi ne do atto: stiamo seduti qua, in passato non c'eravamo – questa cosa deve essere ancora migliorata e quando ci si siede a dei tavoli tecnici ci deve stare sempre un componente delle associazioni, delle famiglie a portare l'esperienza e poi il tecnico fa il suo lavoro. In base a quell'esperienza la trasforma in legge, la trasforma in atto che noi non siamo competenti a fare, però è importante sentire la voce direttamente di chi ha il problema rispetto a questo, cioè in effetti se stiamo costruendo assieme questo. Quindi io, rifacendomi a quello che ho detto prima, non sono contro quella legge, però così come sta non rispecchia determinati canoni che se si fa un’équipe multidisciplinare ci devono stare. Se lei mi dice che ci stanno e vengono messi, a me fa solo piacere. PRESIDENTE: Facciamo una discussione nel merito. “Presso ogni azienda è istituita un'équipe multidisciplinare…” Vincenzo Abate, Coordinamento Campania Aut 2016: Composta da? PRESIDENTE: “…specializzata per i disturbi dello spettro autistico, di supporto e consulenza alle unità che si occupano della neuropsichiatria dei bambini, per gli approfondimenti diagnostici e la definizione e il monitoraggio del Piano Terapeutico Individualizzato. L’équipe prevede tra i suoi componenti esperti di analisi del comportamento applicato certificato per la supervisione e applicazione delle molteplici possibilità di intervento previste da tale metodica”. Vincenzo Abate, Coordinamento Campania Aut 2016: Io non sono in possesso di quella, di un’altra. PRESIDENTE: E che ti hanno dato allora? Vincenzo Abate, Coordinamento Campania Aut 2016: Allora… perciò io non voglio fare né il processo alle intenzioni… 5 CONSIGLIO REGIONALE DELLA CAMPANIA V Commissione Consiliare Permanente (Sanità e Sicurezza Sociale) Resoconto Integrale n.48 X Legislatura PRESIDENTE: Questo sto dicendo. Qua il punto è… Vincenzo Abate, Coordinamento Campania Aut 2016: Dobbiamo parlare, dobbiamo arrivare a una conclusione, mica dobbiamo litigare. PRESIDENTE: Qua ci sono i tre punti… (Interventi fuori microfono) PRESIDENTE: Scusami… (Interventi fuori microfono) PRESIDENTE: Poi lasciamo copia… (Interventi fuori microfono) PRESIDENTE: Poi vi diamo il testo in copia e il termine per fare tutte le proposte che ritenete. Parliamoci chiaro. Noi questa cosa la vogliamo approvare veramente. Per approvarla veramente dobbiamo essere tutti quanti convinti che quello che ci diciamo è la verità, nel senso che è finalizzato a fare… Vincenzo Abate, Coordinamento Campania Aut 2016: Presidente, il nostro testo nasce insieme a neuropsichiatri, associazioni, noi non stiamo contro nessuno, però nel momento in cui… (Voci sovrapposte) PRESIDENTE: Qua siamo tutti a favore. Vincenzo Abate, Coordinamento Campania Aut 2016: (…) sentire questo cambio discorso. PRESIDENTE : Vincenzo… Vincenzo Abate, Coordinamento Campania Aut 2016: Sì, ma non c'era. PRESIDENTE: Questo è il testo. Vincenzo Abate, Coordinamento Campania Aut 2016: Ce l'ho pure io là dentro, ma non c'era. Scusa. 15 luglio 2016 Vincenzo Abate, Coordinamento Campania Aut 2016: Scusa, la combinazione di tutte e tre è quella che è uscita ufficialmente. (Interventi fuori microfono) PRESIDENTE: Vabbè, comunque lascia perdere. (Intervento fuori microfono: “ma c’era già prima”.) PRESIDENTE: Già c'era. Comunque, io perciò dico… (Intervento fuori microfono) PRESIDENTE: Ora non facciamo… (Intervento fuori microfono) PRESIDENTE: Ascoltiamo tutti. Io sto dicendo solo una cosa. Sono diversi mesi, ci stiamo concentrando perché questa cosa la vogliamo fare seriamente e siccome la vogliamo fare seriamente noi abbiamo due livelli di decisioni importanti. Il primo è quello organizzativo che si definisce di intesa tra azienda, Regione, cioè Direttore Generale della Salute della Regione, aziende, professionisti – perché il medico deve fare il medico, cioè non è che lo faccio io al suo posto –, famiglie. Da questo lavoro è emerso questo schema che può essere modificato, per l'amor del cielo, ma le ASL devono avere un servizio pubblico e quindi bisogna metterci i soldi e il capitale umano perché è uno dei problemi che abbiamo. B) Il sistema che sta erogando è insufficiente e inappropriato. Come interveniamo? Cioè domani mattina uno ha urgenza di una riabilitazione così oppure deve avere una specifica organizzazione? Parliamoci chiaro. C) C'è uno strumento alternativo complementare utilizzabile per le famiglie dove le due cose non bastano e non sono sufficienti? Come lo regoliamo? Questi sono i tre punti che riguardano tutti i bambini. Se 100 bambini hanno un problema dell'età evolutiva, cioè quando sono piccoli, 10 – do i numeri – hanno una tipologia di problema e 90 hanno questo e noi ovviamente proporzioniamo l'organizzazione a questo livello, ma con grande tecnicità, con grande consapevolezza di quello che decidiamo e assumendo le informazioni e il parere di persone che hanno studiato questa materia più di noi, che è l'approccio credo di una persona che vuole fare un lavoro con umiltà e con serietà. PRESIDENTE: Però lascia perdere… 6 CONSIGLIO REGIONALE DELLA CAMPANIA V Commissione Consiliare Permanente (Sanità e Sicurezza Sociale) Resoconto Integrale n.48 X Legislatura Vincenzo Abate, Coordinamento Campania Aut 2016: Adesso lo chiudo proprio, non seguo la scaletta. Voglio rispondere ora così, direttamente… PRESIDENTE: Il testo e le obiezioni dicono: “Commissione, le famiglie propongono questa cosa e questa cosa permette un risparmio – come tu dicevi – rispetto a quello che si spende e c'è questo” Vincenzo Abate, Coordinamento Campania Aut 2016: …però si perdono di vista alcune cose. Sulla partenza ci siamo, va tutto bene quello che lei ha detto, però questo può andare bene in un centro di riabilitazione che funzioni, che abbia personale competente, che possa erogare un servizio sull'autismo. A noi ci sta bene, possono pure non esistere più le associazioni e le cooperative, vanno soltanto a vagliare e a monitorare se quello viene fatto bene. In una fase dove il bambino è più piccolo ci vogliamo tutti quanti bene, ma già quando entriamo nell'adolescenza i centri di riabilitazione cominciano a vacillare già con quel sistema che hanno oggi. Quando diventano adulti i centri di riabilitazione li dimettono… (Intervento fuori microfono) Vincenzo Abate, Coordinamento Campania Aut 2016: …e allora un centro di riabilitazione che il soggetto autistico lo dimette dicendo: “io non so cosa fare rispetto a questa persona”… Ci troviamo un ragazzo di vent'anni per un metro e ottanta, di 120 chili, gli devono fare solo le pompe – e voglio parlare così, terra terra – e lo dimettono a quel punto, che non ha fatto un percorso idoneo, già messo in determinati ambienti dove avrebbe potuto dare tanto rispetto alla sua patologia, di cosa vogliamo parlare? Quindi mentre con le cooperative si può fare un discorso alternativo, con le associazioni e con chiunque altro, dove il ragazzo viene valorizzato perché comunque il ragazzo autistico ha una sua dignità che va valorizzata e non va offesa, che lo mettono in un centro di riabilitazione in un rapporto 1 a 8, 1 a 10 a non fare nulla, soltanto – quando ci riescono – a fare in modo che non si facciano male. Oggi i nostri ragazzi autistici in determinate realtà lavorano, danno la loro opera, quindi bisogna istituire delle borse di lavoro, degli inserimenti lavorativi per ragazzi autistici adulti, per poi andare a finire a un'altra cosa e potremmo parlarne per 15 luglio 2016 un mese: il dopo di noi. Se io domani vengo a mancare, non ci sto più, i miei due figli autistici di vent’anni che fine fanno? Chi se li prende? Come li gestiscono? E se oggi noi abbiamo una marea di ragazzini autistici, domani saranno i nostri ragazzi adulti e non ci prepariamo oggi a fare questo, di cosa vogliamo parlare? Cioè, non voglio più prendere in considerazione quello che ho scritto, possiamo andare pure a braccio a vedere le… Poi un'altra cosa che vogliamo affrontare: la Regione Campania si deve prendere in carico pure la formazione di chi eroga il servizio sull'autismo, che oggi c'è tanto sciacallaggio in giro. Sono tutti quanti diventati esperti del cavolo, prendono i soldi delle famiglie che non hanno molte competenze e non danno il servizio ai ragazzi, quindi il genitore viene beffato due volte: una volta perché ha il figlio con problemi e una volta perché gli vengono rubati i soldi. Quindi perché questo? Perché c'è una vacatio legislativa pure su questo: andare a formare chi eroga il servizio e l’informazione esce sempre sbagliata. Ok, non aggiungo altro. PRESIDENTE: Vabbè, ha finito, grazie, Vincenzo. Chi vuole intervenire? Prego, però… (Intervento fuori microfono) PRESIDENTE: Esatto, grazie, con la preghiera di tenersi nei tempi europei. Immacolata Faravolo, Coordinamento Campania Aut 2016; Non dimentichiamo che sono un genitore, quindi l’emozione e l'argomento… Sono una mamma e l’argomento mi tocca sotto l'aspetto più grande, mi tocca sulla pelle. Mi chiamo Irma Fanavolo e sono il rappresentante del coordinamento Campania AUT 2016, referente famiglia. In merito alla legge, in merito alla gestione e tutto il resto, per quanto riguarda il genitore, interessa ben poco. Il genitore in tutte queste beghe ha una sola consapevolezza: che è da solo, che è vittima di un disservizio e che vede i propri figli non riabilitati, non rispettati, non presi in considerazione. È questo quello che a noi preme di più. Che poi lo faccia l'uno o lo faccia l'altro a noi poco interessa. Noi vogliamo – e non so come chiederlo realmente – che i nostri figli vengano riabilitati e sicuramente in quattro mura questo non può avvenire, indubbiamente. Abilitarli, recuperarli a livello sociale, 7 CONSIGLIO REGIONALE DELLA CAMPANIA V Commissione Consiliare Permanente (Sanità e Sicurezza Sociale) Resoconto Integrale n.48 X Legislatura come? Stando insieme ai suoi simili? Che cosa riabilitiamo? Andiamo a rafforzare dei percorsi già in essere compromessi? Non ha senso. Oltretutto c'è un problema: la scuola, quando andiamo noi a lamentarci per il sostegno, per l'inclusione, ci ritroviamo sempre di fronte alla solita tiritera: “non riusciamo a gestirlo”, “non riusciamo a tenerlo”. Ma qualcuno si pone la domanda: ma i genitori a casa come fanno? Eppure noi siamo da soli. A casa non abbiamo operatori, non abbiamo assistenti di supporto. Da soli, 24 ore su 24, eppure ci riusciamo. Avete mai sentito che un autistico ha ammazzato la mamma? No. Come mai noi genitori ci riusciamo, le figure competenti che si vantano per tali non ci riescono? A noi questa… È un punto di domanda e penso che tutti ce lo dobbiamo porre. Noi esigiamo una risposta e questo avviene in toto, nei centri, avviene nelle scuole, avviene nell'ambiente sociale, ovunque. Un'altra cosa sulla quale io vorrei porre attenzione è: come mai su dei percorsi che riguardano noi famiglie, noi genitori e soprattutto i nostri figli la famiglia e il genitore non sono inseriti? Si decide qualcosa per noi senza di noi? Non so con quali criteri. Chi vive l’autismo siamo noi. Noi non lo studiamo, noi non siamo quelli che lo vivono per sentito dire. Noi lo viviamo 24 ore su 24 e di questo tutti ne devono tener conto. Dobbiamo avere una centralità perché senza di noi come fate a sapere le vere esigenze del bambino autistico, del ragazzo, dell'adulto e nostre? Noi abbiamo una mole di lavoro e non ci lamentiamo. Ne vogliamo tenere conto? Io solo questo voglio, che voi prendiate coscienza di questo. E siamo stufi dei parcheggi. Aiutateci a ridare dignità ai nostri figli in ogni dove. Grazie. PRESIDENTE: Grazie. Voglio precisare che facciamo audizione conclusiva la prossima settimana con il Direttore regionale della scuola per le evidenze segnalate e con l'Assessore Fortini dei Servizi sociali perché l'obiettivo di questa legge è quello di abilitare alla vita questi ragazzi. Significa che c'è un'attività sanitaria da fare prima e poi bisogna occuparsi del socio sanitario lo dico pure, del ruolo della scuola e del ruolo delle famiglie. Non è una cosa che si fa in modo agevole nelle condizioni in cui siamo, ma questi sono gli obiettivi. Quindi la centralità delle famiglie, se guardate il testo, è ovviamente una priorità ed è sotto la traccia di questo testo anche perché qua i veri protagonisti di questo lavoro sono evidentemente le famiglie. Noi dobbiamo aiutare loro 15 luglio 2016 affinchè questi ragazzi in ogni spazio vitale abbiano un'attenzione. L'abbiamo detto, scritto, proviamo a dare alla Giunta dei compiti. Guardate bene il testo perché – ripeto – dalla vostra esperienza può venire qualche suggerimento in più. Prego, dottore. Rosario Javino, Segretario associazione NPIA in Rete Campania; Buongiorno a tutti. Sono Rosario Savino, sono neuropsichiatra infantile, Segretario dell'associazione Npa in Rete della Regione Campania e oggi sono qui come portavoce, mi hanno delegato, quindi non mi sparate addosso perché io sono solo il portavoce. Sono delegato da parte non solo dell'associazione Npa in Rete che rappresenta circa 110-120 neuropsichiatri in tutta la Regione Campania, ma anche della Sinpia che è la Società scientifica italiana di Neuropsichiatria Infantile che ha una sua sezione regionale. Io, a nome appunto delle associazioni, volevo manifestare il gradimento in linea di massima sull'impianto della legge perché naturalmente noi siamo veramente a una svolta storica, perché in Campania sono 33 anni che aspettiamo questa legge. Infatti il primo riferimento alla neuropsichiatria infantile è nella legge 1 del 1983. Io purtroppo sono anziano e sono una memoria storica, ho partecipato a tutti gli incontri con i vari Assessori regionali perché andavamo lì a chiedere, a pietire una legge specifica della neuropsichiatria infantile che era stata già stabilita dall'articolo 21 della legge 1 del 1983. Siamo nel 2016, sono passati 33 anni, per avere che cosa? Quasi nulla perché noi abbiamo soltanto in Campania degli specialisti ambulatoriali, abbiamo il Policlinico e basta. Abbiamo i centri di riabilitazione e basta e naturalmente anche noi, come professionisti e specialisti, siamo frazionati, parcellizzati, dissociati in tante piccole unità, cioè noi dipendiamo dalla riabilitazione piuttosto che dal materno infantile, abbiamo il Dipartimento di Salute mentale che ci sta sopra e che ci vuole praticamente governare, insomma… Ecco, allora la prima cosa che diciamo è grazie per avere finalmente riconosciuto, come sarebbe di dovere, la dignità e l'identità della neuropsichiatria infantile perché questa è riconosciuta a livello nazionale, ma anche a livello internazionale. Sapete che i Paesi europei ci invidiano questa specializzazione perché solo in Italia e forse in Grecia la specializzazione è rimasta unita, cioè neuropsichiatria 8 CONSIGLIO REGIONALE DELLA CAMPANIA V Commissione Consiliare Permanente (Sanità e Sicurezza Sociale) Resoconto Integrale n.48 X Legislatura infantile? Negli altri Paesi si è scissa in neurologia e psichiatria. Questo è stato un gravissimo danno sia per i professionisti che per i pazienti perché naturalmente si è andato ancora di più a parcellizzare, a dividere e naturalmente voi sapete che quando ci sono troppi galli a cantare non schiara mai journo, si dice a Napoli. Invece noi siamo fortunati in Italia perché la branca, la disciplina è rimasta unita e questo ha un significato perché il neuropsichiatria infantile è quello che assiste il bambino da zero a diciott'anni e lo assiste in quelle che sono le problematiche dello sviluppo, ma dello sviluppo in senso globale che non è solo il neurosviluppo, ma è lo sviluppo biologico, è la crescita, sono gli aspetti relazionali, sono gli aspetti psicologici, cognitivi, è chiaro. Allora il professionista di riferimento in Italia, in Campania è il neuropsichiatra infantile e, per cortesia, cerchiamo di essere alleati in questa cosa nel reciproco interesse, come aveva detto il signor Abbate prima, che ha riconosciuto che il punto di riferimento è il neuropsichiatra infantile. Allora ciò detto, noi ci troviamo di fronte a una legge che vorremmo che cambiasse anche il titolo. Noi volevamo dire: “legge per l'organizzazione dei servizi di neuropsichiatria infantile e dei servizi specificamente dedicati ai soggetti con disturbi dello spettro autistico”. (Intervento fuori microfono) Rosario Javino, Segretario associazione NPIA in Rete Campania; No, legge… Allora, è una legge secondo me… (Intervento fuori microfono) Rosario Javino, Segretario associazione NPIA in Rete Campania; Sì, sì, aspetti, aspetti, aspetti… (Intervento fuori microfono) Rosario Javino, Segretario associazione NPIA in Rete Campania; Questo che significa? Che nella rete più vasta, che è quella della neuropsichiatria infantile, perché la neuropsichiatria infantile chiaramente non si occupa soltanto di neurosviluppo o soltanto di disturbo dello spettro autistico perché si occupa dei disturbi specifici dell'apprendimento, di disturbi psichiatrici, di depressione, disturbo bipolare, degli aspetti psicorelazionali eccetera. Allora nell'ambito di 15 luglio 2016 questa rete, che è molto più vasta e articolata, noi chiediamo di individuare delle unità multidisciplinari specificamente dedicate alla diagnosi chiaramente e alla cura e ai progetti di trattamento riabilitativi individualizzati. Questo che significa? Che deve essere un’équipe multidisciplinare, come diceva giustamente il signor Abbate, ma deve essere un’équipe multidisciplinare dove ovviamente ci sono i ruoli specifici. Che significa? (Intervento fuori microfono) Rosario Javino, Segretario associazione NPIA in Rete Campania; E le competenze, bravo. Significa che il neuropsichiatra infantile – non perché io sono neuropsichiatra infantile, ma per un fatto ovviamente di formazione e di competenza – deve essere il case manager, cioè deve essere il soggetto… ma già lo è, cioè noi questo noi questo facciamo. (Intervento fuori microfono) Rosario Javino, Segretario associazione NPIA in Rete Campania; Aspetti un attimo signora, sì, ok, però forse bisogna costruire un sistema che abbia le sue specificità, che abbia le sue articolazioni, che abbia anche i suoi moduli superspecialistici perché così veramente si offre un servizio valido di cura e di assistenza alle famiglie, alla popolazione. Se noi mettiamo tutto in un calderone, noi facciamo un grosso errore metodologico, facciamo un grosso errore di cura e assistenziale e facciamo uno spreco di risorse perché io sono sempre più convinto che solo con la scienza, la coscienza e la cultura possiamo andare avanti, altrimenti facciamo del becero assistenzialismo che non serve a nessuno, anzi che è dannoso. Per questo io ripeto e insisto che noi dobbiamo anche qui fare un attimo il punto sui gruppi di ricerca, su quella che è la diagnosi perché senza una buona diagnosi non si può fare un buon trattamento. Quando c'è un bambino con un disturbo dello spettro autistico io mi devo chiedere perché questo bambino improvvisamente è diventato autistico, perché, qual è la causa: le cause sono molteplici, come diceva il signor Abbate. È un disturbo multisistemico e quindi che ha un'eziologia multipla, plurima. L'errore che è stato fatto e che è fatto soprattutto negli ultimi tempi perché praticamente tutti quanti si sono focalizzati sul trattamento e purtroppo soltanto sul trattamento di un certo tipo, nella 9 CONSIGLIO REGIONALE DELLA CAMPANIA V Commissione Consiliare Permanente (Sanità e Sicurezza Sociale) Resoconto Integrale n.48 X Legislatura maggior parte dei casi… c'è un errore grandissimo di base perché nessuno bambino autistico è uguale a un altro, è chiaro? Allora io come medico ho l'obbligo morale, deontologico, professionale di andare a chiedere tutte le analisi possibili e immaginabili che mi permettono di individuare in quel bambino perché a un certo punto è scattata la sindrome autistica o il disturbo dello spettro autistico e vi assicuro che le analisi da fare ci sono e vi assicuro che le risposte ci sono. È un'esperienza mia, ma anche di tanti altri colleghi. Ci sono bambini… Come diceva lui, purtroppo la ricerca scientifica di certi gruppi non ha proprio calcolato l’autismo perché l'autismo non rende, l’autismo non paga. È chiaro. Purtroppo se ci fossero qui le multinazionali dei farmaci, se si fossero messi nella ricerca di un farmaco, vi farei vedere quante belle ricerche avremmo, vi farei vedere quanti soldi sarebbero stanziati. Non c'è nulla di questo perché l'autismo non si sa perché, non si sa come eccetera. Però ci sono dei gruppi che sono il CNR di Roma, l'università di Roma, il CNR francese, ci sono gruppi negli Stati Uniti… (Intervento fuori microfono) Rosario Javino, Segretario associazione NPIA in Rete Campania; …che stanno lavorando. Allora noi se siamo seri e coerenti dobbiamo anche lavorare molto su questo e dobbiamo prevedere nell'ambito della legge l'istituzione di un centro, uno o più centri studi, centri regionali di alta specializzazione, ma non tanto per la cura quanto per la diagnosi e per l'approfondimento scientifico delle cause. Ciò detto, se l'impianto della legge per quello che riguarda la neuropsichiatria infantile ci sta bene – poi vi faremo delle note scritte –, per quanto riguarda l'affrontare la problematica dei disturbi dello spettro autistico noi vorremmo forse una maggiore chiarezza su come vengono istituite queste unità multidisciplinari, su quali valenze hanno, su quali capacità e competenze e soprattutto come vanno a operare. Che significa? Hanno delle risorse dedicate specifiche? Perché, come diceva il Presidente Topo, devono essere dotate ovviamente di personale ad hoc perché non dobbiamo fare l'errore di confondere i due piani. Anche se i due piani sono in collaborazione e in cooperazione funzionale sempre, così com’è la neuropsichiatria con tutte le altre agenzie sanitarie, sociali, scolastiche eccetera, ma nella questione del disturbo dello spettro autistico allora si 15 luglio 2016 potrebbe, per esempio, pensare di incominciare ad affrontare quelli che sono gli esperimenti di gestione pubblico-privato, quelli del decreto Bindi o della riforma sanitaria… (Intervento fuori microfono) Rosario Javino, Segretario associazione NPIA in Rete Campania; Sì, scusa, sperimentazioni gestionali in cui c'è il pubblico che è un po' al centro per quelli che sono i percorsi di prevenzione e diagnosi precoce e di formulazione del progetto terapeutico individualizzato, il quale progetto terapeutico individualizzato se si può fare, se si può svolgere nell'ambito della struttura pubblica tanto di guadagnato perché naturalmente la struttura pubblica ci dà più garanzie perché chiaramente voi alla struttura pubblica chiedete degli standard di qualità e degli standard di competenza delle professionalità, ma se questo non si può fare, si possono fare degli accordi con i centri di riabilitazione, le associazioni, ma comunque con i professionisti che hanno naturalmente il certificato di qualità perché sennò noi andiamo a dare in mano ai ciarlatani la Ferrari e poi questi non tengono neanche la patente per la Cinquecento. Quindi allora questo… (Intervento fuori microfono) Rosario Javino, Segretario associazione NPIA in Rete Campania; Brava. Su questo la Regione Campania deve legiferare, cioè deve entrare, ma deve entrare veramente a gamba tesa per dire: “qua bisogna fare degli standard di qualità” e quelli devono essere applicati, però chiaramente sempre nel rispetto di quella che è l'organizzazione generale, quindi dei servizi della neuropsichiatria infantile e quella che è l'organizzazione particolare delle unità multidisciplinari dedicate ai disturbi dello spettro autistico, quindi in questo dovrebbero avere delle risorse aggiuntive perché non è pensabile che tutto venga scaricato sulle unità territoriali di neuropsichiatria infantile perché già prima di nascere non ce la farebbero. PRESIDENTE: Grazie. Con preghiera di tempi europei, prego. Nel frattempo preciso… 10 CONSIGLIO REGIONALE DELLA CAMPANIA V Commissione Consiliare Permanente (Sanità e Sicurezza Sociale) Resoconto Integrale n.48 X Legislatura (Intervento fuori microfono) PRESIDENTE: …perché state tutti sforando giustamente, che il tema risorse dell'organizzazione dei servizi è la traccia del testo, mi permetto di dirlo. Se individuiamo in ogni ASL un sistema… Intanto l’organizzazione è un’organizzazione a rete, per cui ci sono servizi territoriali in ogni ASL in modo uniforme. Per l'autismo c'è ovviamente una sezione specializzata con le competenze che ovviamente il responsabile della struttura acquisisce. Domanda, dice il dottor Savino: risorse aggiuntive e competenze aggiuntive. Certo. Io cosa farei? Per essere pratici perché siamo amministratori: ho la linea 15 e 19 in attuazione? Perfetto. C'è questo testo, organizzo l'ufficio, metto i neuropsichiatri che ho, magari con un'organizzazione distrettuale e faccio un buon reclutamento di qualità secondo quello che serve con la 15 e con la 19, con le modalità che l'ordinamento oggi ci permette e cominciamo a partire nel pubblico che oggi fa presa in carico, diagnosi e quasi niente più, tranne qualche rara eccezione. Questo è. Dopodiché il secondo sistema… c'è un punto che dobbiamo approfondire, mi sta venendo in mente adesso dopo aver ascoltato te. Come eroghiamo? Eroghiamo con i centri di riabilitazione legge 11 del 1984, articolo 26. Sono nati per questo? No. Allora qua, articolo 16, precisiamo che la Giunta regionale definisce se ho un centro che ha oggi un accreditamento articolo 26, se vuole occuparsi di questo, deve essere attrezzato. Sintetizzo: dotazioni organiche idonee a garantire i livelli di assistenza composta da figure professionali eccetera, quindi io credo che si debba passare a un riaccreditamento senza mettere il nuovo in mezzo, sennò qua facciamo la fila che arriva a Lago Patria di quelli che si vogliono accreditare, cioè riorganizziamo quello che c'è visto che lo paghiamo già e magari lo orientiamo secondo scelte di una certa qualità e vediamo pure questa cosa della famosa ora moltiplicata per 5 perché non è così che si compone il costo di un trattamento, secondo quello che mi è stato trasferito da esperti. Quindi il bambino non è che deve stare cinque ore là e ogni ora costa X euro. Tu ci stai per un tempo, se io vado a scuola c'è un'altra attività e tutto rientra nel trattamento, quindi se dobbiamo fare un conto di come dobbiamo tariffare queste attività, secondo me si risparmia anche qualcosina rispetto a quello che si spende adesso, nel senso che garantiamo più assistenza e la razionalizziamo perché, parliamoci chiaro, se tu hai un centro ex articolo 26 che ti fa cinque ore con un metodo, è finita. Fanno i loro 15 luglio 2016 interessi, parliamoci chiaro. Noi dobbiamo fare gli interessi degli utenti. (Intervento fuori microfono) PRESIDENTE: Poi andiamo a vedere come fanno gli altri prima di noi e mettiamo proprio le mani nelle questioni perché sennò ci fermiamo alla teoria, ma ci sono altre regioni che trattano e che spendono il giusto, quindi io dico: “facciamoci la croce”, partiamo con un'organizzazione unitaria a livello di servizio. Il tema è: nel Dipartimento Psichiatria o con la Direzione Generale delle ASL, visto che questa struttura interloquisce un po' con tutti? Dibattito. B) ma ci deve stare, c’è la sezione sull'autismo con quelle caratteristiche… (Intervento fuori microfono) PRESIDENTE: Questo stiamo facendo. (Intervento fuori microfono) PRESIDENTE: Vabbè, prego. (Interventi fuori microfono) Giovanni Ariano, Presidente SIPI Integrazioni; Io poi lascio degli appunti. Dirò solo due o tre cose essenziali. Mi presento innanzitutto perché sono Giovanni Ariano, sono stato invitato dal Movimento 5 Stelle a venire qui a presentare un po' la mia visione. Cosa faccio nella vita? A settembre farò settant'anni, dal 1976 lavoro in Salute mentale adulti. Ora dirigo una scuola di specializzazione in psicoterapia integrata riconosciuta dal Ministero che tratta i pazienti gravi, educa medici e psicologi a specializzarsi per trattare pazienti gravi adulti e in contemporanea, per insegnare questo mestiere, abbiamo aperto una struttura residenziale per adulti, un centro diurno psichiatrico per adulti, una casa famiglia psichiatrica, un centro di psicoterapia ambulatoriale eccetera questo per gli adulti. Dice: sto fuori posto. In realtà no perché abbiamo in progetto già la scuola di specializzazione in psicoterapia infantile e in progetto probabilmente entro dicembre apriremo – non sappiamo perché non ci sono le categorie di legge per aprirla – una struttura residenziale psichiatrica per la psicosi infantile e adolescenziale. Dobbiamo fare i salti mortali per vedere come trovare una legislazione per aprire. Oltre più… 11 CONSIGLIO REGIONALE DELLA CAMPANIA V Commissione Consiliare Permanente (Sanità e Sicurezza Sociale) Resoconto Integrale n.48 X Legislatura (Intervento fuori microfono) Giovanni Ariano, Presidente SIPI Integrazioni; No, signora, mi faccia finire. Fatta un po' questa premessa vorrei dire semplicemente una cosa: parto un po' da una constatazione. Dobbiamo stabilire se è la legge sull'autismo oppure se è una legge un po' più generale. Se è una legge sull'autismo, io mi fermo e sono meno competente, ho seguito solo un caso di un collega in collaborazione con l'Università di Siena, però non mi sento competente in questo. Però se è una legge più generale, io credo che c'è una preoccupazione, quella di decontaminare quelle che io chiamo le malattie organiche e le malattie funzionali. Non voglio fare un grande discorso. L'autismo è una malattia organica, uso la parola generale “organica” perché oggi si sa che ci sono delle disfunzioni a livello di DNA eccetera, come ci sono tante altre malattie di tipo organico. Non c'è solo l'autismo, ma ci sono malattie di tipo organico. Questo è un capitolo. L’altro capitolo sono le malattie funzionali, cioè quelli che comunemente vengono chiamati “adulti pazzi” dove la teoria non è organica, ma oggi è diventata di senso scientifico, la teoria dei tre fattori: per fare un pazzo ci vuole la biologia, l’ambiente e la psicologia, per cui per curarlo ci vogliono queste tre cose. Fatta questa premessa, io dico che nella legge – dirò solo tre cose e poi chiudo – questa chiarezza non c'è, c'è una grande contaminazione, una grande confusione e io credo che bisogna cominciare a farla perché se non si fa chiarezza a livello di legge, ingabbiamo quella che si chiama cura, ma anche la ricerca e il confronto tra i clinici, in una situazione che porta cronicità e non altro. Quindi questo è proprio per dire: “guardate, se volete fare una legge sull'autismo, io mi sto zitto e vado via. Se invece la legge è più generale, nella legge bisogna fare che riguarda tutto ciò che riguarda la sofferenza mentale di tipo organico e di tipo psicopatologico”. Se questa è l'ampiezza allora… PRESIDENTE: Il confine, com'è stato chiarito, è quello diciamo non del… Il testo è troppo largo, ma disturbi dell'età evolutiva, questo è, quindi ovviamente l'autismo che è quello… Giovanni Ariano, Presidente SIPI Integrazioni; Quello che sto cercando di dire è che l'autismo non è la sola patologia… 15 luglio 2016 Giovanni Ariano, Presidente SIPI Integrazioni; Nel campo della sofferenza della fascia evolutiva bisogna fare una distinzione tra le malattie prettamente organiche e le malattie funzionali. Questo è di interesse scientifico. Se noi non teniamo presente tutto questo, facciamo una grande confusione e mi sembra che la legge questo non lo fa e quindi crea… PRESIDENTE: Dottore, questa è una legge organizzativa. Giovanni Ariano, Presidente SIPI Integrazioni; Ma proprio perché è organizzativa… PRESIDENTE: Si occupa di una particolare cosa. Come lei ricorda, ci sono testi che invece organizzano un'attività sanitaria. Non è una legge che si occupa della scienza. Giovanni Ariano, Presidente SIPI Integrazioni; No, non sto parlando di scienza. PRESIDENTE: Se lei guarda, noi applichiamo dei modelli… Giovanni Ariano, Presidente SIPI Integrazioni; Faccio un esempio molto semplice. PRESIDENTE: …che hanno confusamente applicato le Regioni. Giovanni Ariano, Presidente SIPI Integrazioni;Nella legge… PRESIDENTE: Parliamo dei modelli… Giovanni Ariano, Presidente SIPI Integrazioni; Nella legge per le patologie gravi è prevista una struttura residenziale… PRESIDENTE: No, è prevista anche una struttura ospedaliera. Giovanni Ariano, Presidente SIPI Integrazioni; Benissimo. PRESIDENTE: Nella rete c’è anche quello. (Intervento fuori microfono) 12 CONSIGLIO REGIONALE DELLA CAMPANIA V Commissione Consiliare Permanente (Sanità e Sicurezza Sociale) Resoconto Integrale n.48 X Legislatura Giovanni Ariano, Presidente SIPI Integrazioni; …dove si mettono insieme autismo, ritardo mentale e problemi psicopatologici. PRESIDENTE: Ma dove? Giovanni Ariano, Presidente SIPI Integrazioni; Nella legge è previsto questo. PRESIDENTE: Ma non è così. Giovanni Ariano, Presidente SIPI Integrazioni; Ho letto questo. PRESIDENTE: Forse lei ha un altro testo. Giovanni Ariano, Presidente SIPI Integrazioni; Può darsi. (Intervento fuori microfono: “Posso fare una domanda al dottore?”) PRESIDENTE: No, vabbè, non facciamo domande. Giovanni Ariano, Presidente SIPI Integrazioni; Questa è la prima cosa che vorrei dire. (Voci sovrapposte) Giovanni Ariano, Presidente SIPI Integrazioni; La seconda preoccupazione che vorrei mettere in evidenza è che io vengo dall'esperienza degli adulti della salute mentale, dove sono preoccupato di una cosa e lo spiego in un modo semplice perché non voglio parlare più di cinque minuti. Quando una persona ha una malattia, va dal suo medico di base. Se il medico di base non è all'altezza, chiede la consulenza di uno specialista. Se lo specialista vede che c'è bisogno di un intervento, ritorna dal medico di base, questo gli prescrive di poter fare il suo intervento in qualsiasi struttura convenzionata con lo Stato. È così la situazione. (Intervento fuori microfono) Giovanni Ariano, Presidente SIPI Integrazioni; In tutte le strutture… 15 luglio 2016 (Intervento fuori microfono) Giovanni Ariano, Presidente SIPI Integrazioni; No, su questo io sono un po' più preciso: la legge sull'accreditamento prevede che pubblico e privato siano tutti e due accreditati, ma questa cosa l'abbiamo dimenticata, mentre… (Intervento fuori microfono) Giovanni Ariano, Presidente SIPI Integrazioni; Devono essere tutti e due accreditati, quindi devono passare tutti e due con le stesse regole, cosa che non sta succedendo, però fatta questa premessa la seconda preoccupazione che ho è che, guardate, per gli adulti – e io temo che lo diventerà anche per i bambini – queste Commissioni che si fanno, più che essere Commissioni di progetto, cioè più che essere il medico che consiglia “qua bisogna fare questi interventi e creare le strutture presso cui curarsi, diventano modi di potere che si toglie il potere al paziente e alla famiglia. Questo è il rischio che si è corso nella psichiatria adulti. Quindi io vi faccio solo quest'osservazione, poi lascio le mie note. Riportare il diritto ai familiari e ai pazienti di scegliersi il medico, di scegliersi la struttura presso cui curarsi eccetera deve essere un sacrosanto diritto, quindi rivalutiamo il medico di base, rivalutiamo il pediatra di base e vediamo di creare le strutture che poi devono portare avanti questa cosa. PRESIDENTE: Bene, grazie. Giovanni Ariano, Presidente SIPI Integrazioni; Fatte queste due cose, le altre cose che io ho guardato nella legge ve le lascio come appunti. PRESIDENTE: Grazie, grazie mille. L'unica preghiera adesso è di stare nei tempi perché noi dobbiamo completare alle 11, quindi per parlare tutti dobbiamo cercare di essere sintetici. Prego, signora. Libera Cesino, Responsabile regionale dipartimento Diritti Umani; Buongiorno. Sono un avvocato penalista, sono il Presidente del primo sportello antiviolenza on-line, sono la 13 CONSIGLIO REGIONALE DELLA CAMPANIA V Commissione Consiliare Permanente (Sanità e Sicurezza Sociale) Resoconto Integrale n.48 X Legislatura responsabile regionale del Dipartimento Diritti umani e Libertà civili. 15 luglio 2016 (Intervento fuori microfono) Libera Cesino, Responsabile regionale dipartimento Diritti Umani; E infatti… PRESIDENTE: Come si chiama? Libera Cesino, Responsabile regionale dipartimento Diritti Umani; Mi chiamo Libera Cesino. In realtà il mio “mestiere” è proprio quello di scrivere proposte di legge relative ai diritti umani e quindi laddove proprio i diritti umani non vengono tutelati e scopro negli anni che sono tanti i diritti umani fondamentali che non vengono tutelati da nessuna legge, quindi di conseguenza da nessun diritto. Perché intervengo stamattina qui? Intervengo innanzitutto per complimentarmi con lei perché ha avuto coraggio e ha preso… Quindi, già che discutiamo, giusta o sbagliata che sia questa legge che passerà per me è già un grande passo avanti. L'approccio che normalmente abbiamo nel fare le proposte di legge è quello di avere un approccio giuridico, parliamo di leggi e quindi in quanto tali siamo esperti del settore, ma ascoltare quelli che sono i bisogni dei cittadini, delle persone direttamente interessate perché solo loro ci possono aiutare a capire quello che è il bisogno base e quindi a dare risposte ai bisogni attraverso una legge e a tutto quello che consegue alla legge. Quindi ho letto la sua proposta di legge che condivido in tanti aspetti, quasi completamente. Mancano, secondo il mio sommesso parere, alcuni aspetti che io ho cercato di sintetizzare perché secondo me è una grande virtù la sintesi, in modo tale che ci capiamo un po' tutti e poi nelle sedi opportune, se c'è l'occasione, approfondiremo le motivazioni del tutto. Gli aspetti sono quattro e io parlo di assistenza indiretta, parlo di LEA, parlo della famiglia e parlo dell'inclusione sociale, scolastica e lavorativa del ragazzo autistico nel momento in cui raggiunge la maggiore età. (Intervento fuori microfono) Libera Cesino, Responsabile regionale dipartimento Diritti Umani; Mi faccia… (Intervento fuori microfono) Libera Cesino, Responsabile regionale dipartimento Diritti Umani; Per me questa è la legge sull'autismo stamattina. (Intervento fuori microfono) Libera Cesino, Responsabile regionale dipartimento Diritti Umani; Nel 2011 abbiamo raggiunto un grande obiettivo: quello di considerare il bambino un soggetto a se stante a prescindere dal padre e dalla mamma, un individuo. Così io vorrei e proporrei… (Intervento fuori microfono) Libera Cesino, Responsabile regionale dipartimento Diritti Umani; Così io vorrei e proporrei di fare, così come è previsto… (Intervento fuori microfono) Libera Cesino, Responsabile regionale dipartimento Diritti Umani; Così come nel 2011, ovviamente in maniera proprio recentissima, abbiamo riconosciuto il minore come individuo e quindi in quanto tale, così vorrei che il soggetto autistico diversamente abile – così come stamattina preferiamo tutti chiamarlo – venga considerato in quanto tale a prescindere da quello che è il sistema famiglia e tutto il resto. Quindi solo così possiamo arrivare a capire quello che è il suo bisogno e cercare di aiutarlo in quelle che sono le specifiche sue esigenze, guardando l'individuo, guardando la persona. Per cui leggo un attimo quelli che sono i miei suggerimenti, se poi lei… (Intervento fuori microfono: “Me li può consegnare?”) Libera Cesino, Responsabile regionale dipartimento Diritti Umani; Assolutamente sì, ne ho copia anche per lei, per voi in modo tale che... (Intervento fuori microfono) Libera Cesino, Responsabile regionale dipartimento Diritti Umani; Sì, i miei punti sono soltanto questi: assistenza indiretta, il servizio di assistenza domiciliare indiretta prevede 14 CONSIGLIO REGIONALE DELLA CAMPANIA V Commissione Consiliare Permanente (Sanità e Sicurezza Sociale) Resoconto Integrale n.48 X Legislatura l'erogazione di un contributo economico per l’autogestione dell’aiuto personale mediante l'instaurazione di un rapporto di lavoro con un operatore di fiducia dell'utente, ovviamente nel rispetto della normativa; l'inserimento dei LEA, cioè dei Livelli Essenziali di Assistenza; riconoscere – e su questo punto ci tengo molto – il ruolo determinante della famiglia quale parte attiva nell'elaborazione e attuazione del progetto vita della persona con disturbi dello spettro autistico; promuovere iniziative di sostegno e di consulenza alla famiglia durante il complesso percorso diagnostico. (Intervento fuori microfono) Libera Cesino, Responsabile regionale dipartimento Diritti Umani; Promuovere iniziative di sostegno e di consulenza alla famiglia durante il percorso diagnostico. Perché dico di mettere al centro la famiglia? Perché è il primo step, è nella famiglia che avviene il tutto. È la famiglia che può parlarci di quello che vive, è la famiglia che quotidianamente subisce violenza perché non sa a che cosa deve incorrere e come gestire il problema. Quindi la famiglia deve essere educata, deve essere gestita e seguita. PRESIDENTE: Grazie. Libera Cesino, Responsabile regionale dipartimento Diritti Umani; In più il limite di età è di 18 anni. Cerchiamo di capire anche dopo i 18 anni, dopo aver raggiunto la maggiore età questa persona che tipo di futuro ha. Anche loro hanno diritto a un futuro. Le consegno una copia. PRESIDENTE: Grazie. Ci avviamo alla conclusione, però io insisto su una audizione tematica. Testo, punto di vista, obiezione. Conosco la materia nelle mie limitate competenze, quindi vi prego di osservare nel merito il testo e di formalizzare, se ritenete, le proposte migliorative che saranno sicuramente vagliate con il massimo di attenzione. Daniele Romano, Presidente FISH Campania; Buongiorno. Daniele Romano, FISH Campania, Federazione Italiana Servizi per l’Handicap Regione Campania. Alcune cose sono già state dette, ridette e stradette però vogliamo focalizzare in maniera concreta. Questa legge per noi è più 15 luglio 2016 da un punto di vista sanitario, manca la presa in carico sociale, siamo sinceri. C'è ancora un approccio abbastanza medico. La Regione Campania, l'Italia ha ratificato la Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità. Entrando nel merito, noi abbiamo fatto delle osservazioni che poi invieremo. Il problema è che non c'è all'inizio, nella parte del Titolo I, nelle disposizioni generali, l'elenco. Viene citata la Costituzione, ma tutte le leggi citano la Costituzione, né la Convenzione né la legge 11/2007, quella dell’identità sociale regionale. Se ascolterete l'Assessore alle Politiche sociali, la 328… già da lì si danno delle indicazioni sulla presa in carico delle persone con disabilità perché noi vogliamo una legge che riguarda tutte le persone con disabilità, al di là poi nel merito dell’équipe multidisciplinare per la presa in carico del ragazzo autistico, del ragazzo con disturbi dell'apprendimento. Dobbiamo finire di avere questa visione settoriale perché altrimenti mettiamo sempre al centro la patologia. Abbiamo persone, famiglie, non siamo malati, non siamo persone che abbiamo bisogno di un'eterna cura, di essere chiusi in centri di riabilitazione, di essere, come dire, “vabbè, vi diamo l'assistenza e tenetevi l’assistenza”. Come diceva qualcuno prima di noi, deve essere messa al centro la persona con disabilità che può essere autistica, che può essere con un disturbo dell'apprendimento, che può avere una grave disabilità motoria, che può avere una grave disabilità intellettiva perché dietro poi alla valutazione non c'è solo il ragazzo autistico, c'è tutto. Allora se chiarite anche l'idea di fare una legge che riorganizzi il sistema sui territori, che però mette assieme ASL e ambiti sociali – questo nella legge voi lo dite – però c'è un problema perché poi c'è la presa in carico sanitaria e viene a mancare la presa in carico sociale. Non c'è nulla di nuovo da inventare sul lavoro, esiste la legge 68/99: basta farla applicare, basta riconvocare la Commissione tecnica che sono 6 anni che non viene convocata, cioè ci sono cose che già stanno scritte lì. Basta riorganizzare il sistema, far lavorare sui territori chi deve fare il proprio mestiere perché poi non è giusto… perché se entriamo nel merito, sappiamo benissimo come funzionano le Commissioni UVI: convocate a mezzogiorno, convocate all’una, dove noi famiglie dobbiamo aspettare ore. Allora riorganizzare il sistema, partire da lì, partire da una visione sociale e non solo sanitaria quindi fare… (Intervento fuori microfono) 15 CONSIGLIO REGIONALE DELLA CAMPANIA V Commissione Consiliare Permanente (Sanità e Sicurezza Sociale) Resoconto Integrale n.48 X Legislatura Daniele Romano, Presidente FISH Campania; Anche sociale, a prevalenza sanitaria o a prevalenza sociale, dipende anche dalla valutazione. Questo noi diciamo perché le criticità che noi poi vi lasceremo nel documento non sono solo per quanto riguarda la famiglia e la persona con autismo, ma riguardano tutte le persone con disabilità di questa Regione, della presa in carico e della valutazione. Smettiamola di ragionare in maniera settoriale perché così si rischia di capovolgere sempre e mettiamo al centro la patologia, vediamo la persona come una persona da curare e quindi poi aumenta la spesa sanitaria e la spesa sociale. Noi chiediamo invece di investire di più sul sociale. Si parlava di assistenza diretta. Non è una legge della Sardegna, è una legge nazionale, la 162/98. In questa Regione stiamo cercando di portarla attraverso anche l'Assessore alle Politiche sociali come concetto di vita indipendente introdotto dall'articolo 19 della Convenzione ONU, che è quello che dicono loro, di mettere al centro la famiglia con un fabbisogno reale. Stiamo partendo in questi giorni, in questi mesi con progetti sperimentali sugli ambiti sociali, quindi la ricerca, al di là della varia disabilità, è anche sulla normativa, su quello che è già sul territorio, sennò rischiamo di riscrivere già cose che già sono in atto. Noi dobbiamo partire da due principi. Dall'articolo 14 della 328, il progetto personalizzato, e dalla Convenzione ONU con l'articolo 19 della vita indipendente, che lì è tutto, già lì viene scritto il percorso che può essere un percorso a prevalenza sanitaria, può essere a prevalenza sociale o solo sociale perché altrimenti noi rischieremmo sempre di aumentare il fondo sanitario e poi di impoverire le politiche sociali. Noi chiediamo invece di allargare una visione sociale. Invieremo le nostre osservazioni e poi chiederemo anche la convocazione dell'Osservatorio regionale su questa questione. 15 luglio 2016 PRESIDENTE: …quella sul sociale, però mi permetto di osservare che noi intanto organizziamo la componente sanitaria che, come tutti voi sapete e dite, è completamente sguarnita e senza un orientamento unitario in Regione. Poi c’è un altro tema che riguarda il socio-sanitario, la parte sociale, che è il tema risorse – che ci sta pure qua – ma di queste possiamo disporre. Per l’altro, come sapete, c'è un tema… Daniele Romano, Presidente FISH Campania; Presidente, riconvertiamo la spesa sanitaria in sociale e quello che spendiamo nei centri di riabilitazione, io lo dissi l’ultima volta… PRESIDENTE: Lei fa l'avvocato? Daniele Romano, Presidente FISH Campania; No, però basterebbe riconvertire quello che si spende nel sanitario… l’1 per cento. PRESIDENTE: Noi non facciamo riconversione, noi spendiamo il Fondo Sanitario Regionale. (Intervento fuori microfono: “Sono scelte.”) Daniele Romano, Presidente FISH Campania; Sono scelte politiche. PRESIDENTE: C'è un tema degli Enti Locali, quello che lei richiamava, cioè la spesa sociale è una spesa a carico degli Enti Locali alla quale la Regione contribuisce in quota parte e si svolge in un sistema di autonomia e quindi non si può agire lì. PRESIDENTE: È convocato giovedì l'Osservatorio regionale. Daniele Romano, Presidente FISH Campania; Ci vediamo giovedì. Daniele Romano, Presidente FISH Campania; Ci rivediamo, allora. PRESIDENTE: Questo è il problema, anche se sarebbe necessario… PRESIDENTE: L'obiezione è pertinente… Daniele Romano, Presidente FISH Campania; Lascio la parola a un'altra associazione che loro si occupano… Daniele Romano, Presidente FISH Campania; L’unica cosa... PRESIDENTE: No, non è che gliela lascia lei, gliela diamo noi. 16 CONSIGLIO REGIONALE DELLA CAMPANIA V Commissione Consiliare Permanente (Sanità e Sicurezza Sociale) Resoconto Integrale n.48 X Legislatura Massimo Micco, Presidente ass.ne delle famiglie con disturbo da deficit e di iperattività (ADHD); Praticamente io, nel leggere il testo, attenendomi un po' alla questione che lei poneva, premesso che ho una ragazza di 22 anni, diagnosticato a 5 anni e mezzo, per cui abbiamo seguito tutto il percorso con la neuropsichiatria infantile, con il mondo scolastico e adesso l'inserimento lavorativo per cui tutte le problematiche che il signor Vincenzo e la signora Irma hanno evidenziato praticamente abbracciano anche il disturbo ADHD, così come credo anche altre patologie: l'X fragile, la distrofia muscolare, il disturbo oppositivo provocatorio, della condotta, antisociale e chi più ne ha più ne metta, per cui veramente sono stato molto… non capivo il focus della legge che parte da un titolo di disturbi del neurosviluppo e neuropsicologici e autismo per cui o praticamente qui siamo dinanzi a una discriminazione delle altre patologie – perché è una legge sull'autismo, come diceva il signore – oppure se deve essere una legge regionale, allora non capisco il motivo per cui sia stato citato solo l’autismo. Chiedo pertanto che venga inserito anche l’ADHD o anche il DOP, o anche il disturbo esplosivo della personalità, cioè praticamente qui non si arriva più. Quindi il mio intervento è questo: un inciso, siamo all'assurdo che si esce dai centri di neuropsichiatria infantile con la diagnosi, con indicazione di terapia cognitivo comportamentale, psicoeducativa sul bambino e parent training e teacher training. Abbiamo la certezza, ve lo posso dire io, che al di fuori se non si mette mano alla tasca non c'è assolutamente nulla. Questa è una mancanza di diritti. Dov’è l'avvocato? Io invito l'avvocato a sentirci dopo perché effettivamente qui vengono meno i diritti di quelli che sono previsti sia dalla Costituzione che anche dalla Convenzione ONU. È praticamente quindi lo stesso discorso dell'ABA, ma anche… è una vita che sto cercando, anche con il dottor Scuccimarra alla Sinpia… Il problema della cognitivo comportamentale: i nostri ragazzi vengono presi in carico da psicologi sistemici, psicodinamici, una terapia inappropriata dove si spendono soldi – l’amico Vincenzo parlava di logopedia e psicomotricità che se va bene, fino a 7-8 anni, ma poi dopo è assolutamente inappropriata, sono soldi che vengono spesi inutilmente. Aggiungo un'ultima cosa, anzi due, chiedo scusa. Questo costringe praticamente le famiglie, spesso anche per la diagnosi, alla migrazione familiare, cioè andiamo fuori Regione. C'è il Bambin Gesù che ha stanziato circa 200 mila euro per assumere 15 luglio 2016 neuropsichiatri e psicologi per fare le diagnosi di quelli che vengono dalla Campania. Parlò per l’ADHD. Poi un'altra cosa: la transizione all'età adulta, anche questo è un salto nel vuoto, un salto dal trampolino. Noi sono due anni con l’UOD5 e l’UOD8 che stiamo chiedendo di segnalare i dipartimenti di salute mentale dove ci si può rivolgere per una presa in carico dei ragazzi con ADHD, degli adulti con ADHD perché dopo il diciottesimo anno di età c'è assolutamente il vuoto, c'è una richiesta di Istituto superiore di Sanità del 24 febbraio 2015 che chiede alla Regione Campania di segnalare questi centri e questo attualmente non è stato fatto ed è un percorso fermo alla salute mentale, per cui invito il dottor Topo, su questo discorso semmai, se c'è la possibilità, di approfondire. Ho concluso. PRESIDENTE : Grazie, dottore. Se non ci sono altri… (Intervento fuori microfono) PRESIDENTE: Prego. Vi prego solo sui tempi. Vi chiedo scusa. Vittorio Conte, Genitore di bambino autistico; Salve a tutti. Mi presento, sono Conte Vittorio, genitore di un bambino autistico di 12 anni. Saluto i miei compagni del coordinamento. C'è qui anche il mio dottore che è stato il primo a fare la diagnosi a mio figlio. Volevo fare soltanto un piccolo appunto. Cercavo di sintetizzare quello che diceva il dottor…? (Intervento fuori microfono) Vittorio Conte, Genitore di bambino autistico; Massimo. Noi non abbiamo bisogno di qualcuno che dia consigli oppure dia leggi perché penso che la Costituzione italiana ha insegnato un po' a tutto il panorama mondiale quello che è il diritto e quello che è la legge. Dobbiamo mettere un attimo le cose a posto su chi, come e quando farlo, con quali soldi e soprattutto perché deve farlo. Non sento l'aspetto pedagogico di questi ragazzi anche se non parliamo solo di ragazzi, ma sono adulti, però il danno viene registrato purtroppo dalla famiglia nei primi anni, in cui è un bambino piccolo e l'aspetto psicopedagogico di un bambino dovrebbe avere più tutela e più diritto perché è qualche cosa di nuovo, è un essere vivente che sta venendo in una 17 CONSIGLIO REGIONALE DELLA CAMPANIA V Commissione Consiliare Permanente (Sanità e Sicurezza Sociale) Resoconto Integrale n.48 X Legislatura famiglia e quindi dovremmo parlare di qualcosa che ha a che fare a 360 gradi con professionisti diversi, cioè fasce d'età, compromissione di famiglia che ha a che fare con qualche cosa di nuovo, quindi se per la società è qualche cosa di non conosciuto, se per la scienza qui addirittura non sento ancora neurodiversità – chiedo scusa, dottore – è il senso che ci accomuna perché lì dove non c'è la verità, lì dove non c'è qualche cosa di base… l'abbiamo detto giorni fa: le neurodiversità sono quelle che possono unire l'incognita, ma se non abbiamo – e in Italia mi dispiace sentire il dottor Pisano dire che abbiamo delle analitiche… in Italia noi non abbiamo delle analisi capaci di confrontare e di dare dei test. Questo è sbagliato. Non abbiamo analisi, non abbiamo analisi complementary based. Noi non possiamo fare analisi base. (Intervento fuori microfono) Vittorio Conte, Genitore di bambino autistico; Questo è il mio mestiere. Se ha qualche cosa che mi può garantire che con una semplice analisi mi dà un danno di neurodiversità o di… 15 luglio 2016 PRESIDENTE: Posso dire… però non usciamo fuori tema. Vittorio Conte, Genitore di bambino autistico; Io quello che vorrei consigliare a questo tavolo e a tutti è di unirci in quello che può essere l'aspetto proprio delicato della patologia, cioè trattare le fasce d'età innanzitutto con la psicologia e con la pedagogia piena, non passare subito i bambini in mano a psicologi e neuropsichiatri, anche se questa può sembrare una cosa che può togliere, ma non è che toglie perché oggi abbiamo anche bambini purtroppo di 18 anni che hanno bisogno del centro e bambini invece di 10 anni che avrebbero bisogno di domiciliare a casa perché la neurodiversità è proprio quello, ma non diamo progetti, non diamo qualche cosa di dettagliato a tutti. Cerchiamo di riprendere un attimo anche proprio la fiducia del genitore perché se si affida e poi trova l’handicap perché lei diceva che va fuori Regione, che migra e via dicendo… chi genitore non farebbe quello? Chi non spende soldi oppure si vende tutto per trovare la sua propria patologia o per trovare la sua cura? Grazie. PRESIDENTE: Bene, grazie. (Intervento fuori microfono) Vittorio Conte, Genitore di bambino autistico; Va bene, ma il danno è uno, non è molteplice. La molteplicità dei danni… (Intervento fuori microfono) Vittorio Conte, Genitore di bambino autistico; Io ho la mia idea. (Intervento fuori microfono) PRESIDENTE: Vabbè, non facciamo dibattito. Vittorio Conte, Genitore di bambino autistico; Il danno diventa molteplice nel tempo ma un bambino che mi dite che al primo esordio nella vita riceve più danni per me non è un fattore giusto. All'esordio della vita si ha un danno; che diventano danni molteplici sono d'accordo, ma noi dobbiamo essere bravi a capire qual è stato il danno. Però parliamo dei presenti, quelli… (Intervento fuori microfono) Vittorio Conte, Genitore di bambino autistico; Sì, sì, sì, però… (Intervento fuori microfono) PRESIDENTE: Così chiudiamo perché dobbiamo lasciare… (Intervento fuori microfono) Donatella Palma, Presidente associazione NPIA in Rete Campania; Ci ha già rappresentato degnamente il dottor Savino e ci ha un po' illustrato qual era la nostra posizione. Noi ci conosciamo da tempo, abbiamo visto insieme un po' la nascita di questa legge. Nel momento in cui si è paventata l'ipotesi di una legge per l'autismo abbiamo voluto esserci e far presente le difficoltà della neuropsichiatria infantile che nel territorio ovviamente non c'è, non esiste in maniera strutturata, nel senso che è frammentata – sappiamo già, abbiamo già detto tutto – nei diversi servizi. Quindi noi siamo per lo più d'accordo ovviamente su tutto l'impianto della legge e insieme alla Sinpia faremo un documento unico che ci rappresenta. Volevo soltanto soffermarmi su alcune cose per rendere tecnicamente più fattibile questa legge. La presenza di unità operative ovviamente che ci possono in qualche modo rendere autonomi; il passaggio degli specialisti ambulatoriali a un ruolo di dipendenza 18 CONSIGLIO REGIONALE DELLA CAMPANIA V Commissione Consiliare Permanente (Sanità e Sicurezza Sociale) Resoconto Integrale n.48 X Legislatura potrebbe essere una soluzione perché finché si è specialisti ambulatoriali con delle ore più o meno dedicate e quindi con un tipo di contratto diverso, questo può essere difficilmente attuabile un ruolo di responsabilità dell'unità operativa; così come svincolarci da alcune strutture burocratiche molto complesse come il rapporto con l’INPS nella nostra decisione sulla 104 e sull’invalidità: si crea un percorso che è talmente complicato e anche molto… (Intervento fuori microfono) Donatella Palma, Presidente associazione NPIA in Rete Campania; Infatti, sia per il sostegno sia per tutte le patologie, ma si crea un percorso così complicato di andate, venute, centri… veramente una persona deve andare tre o quattro volte avanti e indietro tra certificazione, poi viene richiamato da Napoli, poi riprende… cioè dei costi penso enormi per tutta la struttura. Questa legge deve essere recepita dagli atti aziendali di tutte le aziende sanitarie perché altrimenti rimane come al solito un qualcosa che non viene assolutamente… PRESIDENTE: Sarà una modifica ex lege perché nel momento in cui c'è la struttura quella è già… (Intervento fuori microfono) Donatella Palma, Presidente associazione NPIA in Rete Campania; L'équipe, i percorsi ben precisi ovviamente sono i nostri obiettivi insieme alle unità operative. Grazie. 15 luglio 2016 proposta di legge, perché voglio segnalare che in Campania non esistono ricoveri ordinari per la neuropsichiatria infantile e spendiamo… (Intervento fuori microfono) Goffredo Scuccimarra, Segretario regionale ass. SINPIA; …l’anno, esattamente. Quindi c'è una spesa enorme, oltre al disagio e alla sofferenza delle famiglie. Quindi, al di là di quella che è la rete territoriale, è fondamentale che si creino dei reparti di neuropsichiatria infantile e di ricovero ordinario. Va bene, grazie. PRESIDENTE : Grazie, dottore. Se non ci sono interventi, vi ringrazio. Ricordo che ci sarà l'audizione conclusiva scuola, Osservatorio e Assessore alle Politiche sociali per provare a inviare il testo all’esame dell’aula (Intervento fuori microfono) PRESIDENTE: Vuoi venire pure la prossima volta? A disposizione. (Intervento fuori microfono) PRESIDENTE: Senza parlare, però. (Intervento fuori microfono) PRESIDENTE: Questa volta ascolti. Grazie e buon lavoro. Vi ringrazio, la seduta è tolta. I lavori terminano alle ore 11,08. PRESIDENTE: Prego, con preghiera di… (Intervento fuori microfono) Goffredo Scuccimarra, Segretario regionale ass. SINPIA; Sono Goffredo Scuccimarra, Segretario regionale della Società italiana di neuropsichiatria dell'infanzia e dell'adolescenza. Al di là delle parole delle famiglie e della sofferenza forte che trasmettono, quindi qui proporre questioni che hanno a che fare con la disciplina mi sembra anche difficile, però devo dire, in aggiunta a quanto è stato detto oggi, di fare uno sforzo anche per quelle che sono le unità operative ospedaliere, le unità ospedaliere di neuropsichiatria infantile, che giustamente lei inserito nella 19