SPIRITISMO OGGI L`evocazione degli spiriti è oggi praticata in

SPIRITISMO OGGI
L’evocazione degli spiriti è oggi praticata in diversi modi. Tradizionale è la “catena” umana
intorno ad un tavolo sul quale ci si attendono anche i “colpi” attestanti la presenza dell’entità
evocata ed riguardo a ciò è nota la realizzazione di tavoli truccati per suggestionare i partecipanti
alle sedute. I numerosi cultori della scrittura automatica tengono in mano una penna mediante la
quale lo spirito li spingerebbe a scrivere le sue rivelazioni indipendentemente dalla loro volontà
oppure usano in modo simile la macchina da scrivere. La tavola “oui-ja” è in genere un foglio di
carta su cui si segnano le lettere dell’alfabeto ed altre informazioni (numeri; sì, no), su cui lo spirito
per comunicare farebbe spostare una moneta, un bicchiere, un piattino. Viene anche venduta nella
versione di un innocuo gioco di società, di quelli che vengono regalati specie a Natale ed è
comunque molto diffusa anche tra i ragazzi: una madre qualche tempo fa riferiva che bambini di 5-6
anni nel cortile del palazzo giocavano con il “bicchierino” e qualcuno dichiarava persino di
“vendere l’anima”. Registratori audio e video, telefoni, televisori e computer che molti usano per
ricevere i messaggi dell’aldilà, per la loro modernità tecnologica offrirebbero come una garanzia
della validità “scientifica” dell’esperienza.
Indipendentemente dalla maggiore o minore gravità delle motivazioni di ciascuno e dai metodi
usati, la Sacra Scrittura condanna in diversi passi lo spiritismo in quanto tale con assoluta chiarezza
e fermezza, sia che venga praticato direttamente, sia che ci si rivolga a degli spiritisti. In Lev.19,31:
“Non vi rivolgete ai negromanti né agli indovini; non li consultate per non contaminarvi per mezzo
loro. Io sono il Signore, vostro Dio”. In Deut.18,10-12: “Non si trovi in mezzo a te chi…esercita la
divinazione o il sortilegio o l'augurio o la magia; né chi faccia incantesimi, né chi consulti gli
spiriti o gli indovini, né chi interroghi i morti, perché chiunque fa queste cose è in abominio al
Signore”.
S. Tommaso d’Aquino dichiarava: “Qualsiasi divinazione dipende dall’intervento diabolico: o
perché i demoni sono espressamente invocati per manifestare il futuro; oppure perché essi
intervengono nelle vane ricerche del futuro, per irretire le anime umane nella vanità
Il Catechismo della Chiesa Cattolica (n.2116) riprende la condanna della Bibbia e di S.Tommaso
e la spiega: “Tutte le forme di divinazione sono da respingere: ricorso a Satana o ai demoni,
evocazione dei morti o altre pratiche che a torto si ritiene che ‘svelino’ l’avvenire. La consultazione
degli oroscopi, l’astrologia, la chiromanzia, l’interpretazione dei presagi e delle sorti, i fenomeni di
veggenza, il ricorso ai medium occultano una volontà di dominio sul tempo, sulla storia ed infine
sugli uomini ed insieme un desiderio di rendersi propizie le potenze nascoste. Sono in
contraddizione con l’onore e il rispetto, congiunto a timore amante, che dobbiamo a Dio solo”. E
ancora, al n.2117: “Lo spiritismo spesso implica pratiche divinatorie o magiche. Pure da esso la
Chiesa mette in guardia.”
Esso è dunque un’offesa a Dio per il fatto che cela in sé la volontà di porsi al di sopra di Dio
(idolatria). Il “medium”, inoltre, finisce con l’esercitare una forma di “controllo” sulle persone che
si rivolgono a lui e che oltre a dipendere dal “medium” si ritrovano con una forte dipendenza
psicologica nei confronti dell’entità o spirito-guida da cui si aspettano le soluzioni ai loro problemi
o la consolazione delle loro perdite. Finiscono col diventare sempre più incapaci di affrontare la
propria vita con le difficoltà e le scelte che essa propone a loro come a tutti, isolandosi in un falso
rifugio che finirà col danneggiare la loro salute psichica.
La Chiesa ci invita piuttosto a comunicare con i defunti, con i Santi e con Dio attraverso la
preghiera. La Chiesa Pellegrinante (noi) è unita alla Chiesa Purgante (anime del Purgatorio) e a
quella Trionfante (Paradiso) nella Comunione dei Santi: Possiamo dunque non “evocare” ma
“invocare” i defunti, chiedere la loro intercessione come la chiediamo ad un amico, ad un Santo,
alla Madonna e possiamo anzi dobbiamo pregare per loro che potrebbero avere bisogno della nostra
intercessione per abbreviare la loro attesa di VEDERE DIO.
M.G.C.