Monopolio
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Le caratteristiche del monopolio
• Il monopolio è una struttura di mercato
caratterizzata da
– unico venditore
– esistenza di barriere insormontabili all’entrata
– frammentazione della domanda
– prodotto omogeneo e poco sostituibile
• è una struttura di mercato non molto diffusa
– come nel caso della concorrenza perfetta serve come
punto di riferimento
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Le caratteristiche del monopolio
• Il produttore è unico, la sua domanda è quindi
quella dell’intero mercato
– il monopolista è libero di scegliere il prezzo di vendita, ma
una volta scelto il prezzo la curva di domanda di mercato
individua la quantità vendibile
– le scelte di quanto produrre e a quale prezzo sono
collegate, la funzione di domanda individua il prezzo una
volta decisa la quantità prodotta
• Poiché il prezzo dipende dalla quantità prodotta, il
ricavo totale, P Q, non ha più un andamento lineare
come nel caso della concorrenza perfetta
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Il ricavo totale
• al variare della quantità prodotta, il ricavo totale
prima cresce e poi si riduce
• E’ l’elasticità della domanda che determina la
relazione tra ricavo e quantità prodotta
– nel tratto elastico della curva di domanda una riduzione
del prezzo provoca un incremento della quantità
domandata più che proporzionale e quindi il ricavo
aumenta
– nel tratto inelastico della curva di domanda una riduzione
del prezzo provoca un incremento della quantità
domandata meno che proporzionale e quindi il ricavo si
riduce
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Il ricavo totale
e>1
e<1
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Il ricavo marginale
• Il ricavo marginale è l’inclinazione della curva di
ricavo totale
– il ricavo marginale è quindi inizialmente positivo
– si annulla in corrispondenza dell’elasticità unitaria
– diventa negativo quando l’elasticità è inferiore a uno in
valore assoluto
– per la prima unità prodotta il ricavo marginale è pari al
prezzo di vendita della prima unità
– per le unità successive alla prima il ricavo marginale è
sempre inferiore al prezzo
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Il ricavo marginale
DRT= B- A
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Il ricavo marginale
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Il ricavo marginale
• Se il monopolista vende unità aggiuntive, il ricavo
totale riceve una variazione
– positiva per le vendite aggiuntive, P1·DQ
– negativa, perché per vendere le unità addizionali il prezzo
delle unità già vendute deve essere ridotto Q0·DP
• Quindi il ricavo marginale
è sempre inferiore a P tranne quando Q è nullo
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Il ricavo marginale
• Il monopolista non ridurrà mai il prezzo
oltre il punto in cui il ricavo marginale
diventa negativo
– il monopolista opera unicamente nel tratto
elastico della curva di domanda
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La massimizzazione del profitto
• Condizione di ottimo per il monopolista
costo marginale = ricavo marginale
– la condizione di ottimo in concorrenza perfetta è
un caso particolare della precedente
Ricordiamo che:
– in concorrenza rmg = P= cmg
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La massimizzazione del profitto
• Come in concorrenza perfetta, l’uguaglianza tra
costo marginale e ricavo marginale non garantisce la
massimizzazione del profitto
– è una condizione necessaria ma non sufficiente
– nel punto in cui CMG = RMG potrebbe essere minimizzata
la perdita e non massimizzato il profitto
• Il monopolista deve anche verificare che
– nel breve periodo il prezzo sia superiore al costo medio
variabile P > CMEV
– nel lungo periodo il prezzo sia superiore al costo medio
totale P > CMET
– in caso contrario la produzione viene cessata
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La massimizzazione del profitto
• Il monopolista può godere di profitti economici
positivi, cioè di extraprofitti, anche nel lungo
periodo
– non esiste alcun meccanismo che garantisce
l’annullamento dei profitti come in concorrenza perfetta
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L’inesistenza della curva di offerta
• In monopolio non esiste una curva di offerta come
in concorrenza perfetta
– non è possibile trovare una relazione tra prezzo e quantità
offerta….PERCHE?
– la quantità offerta dipende dalla curva di domanda e dalla
sua elasticità
– un aumento della quantità domandata provoca un
aumento della produzione ma non necessariamente del
prezzo
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Il potere monopolistico
• In monopolio il prezzo è sempre superiore al costo
marginale, e di regola anche al costo medio
– lo scostamento tra costo marginale e prezzo è un
indicatore di potere monopolistico
tanto meno elastica è la domanda nel
punto di equilibrio, tanto maggiore è il potere
monopolistico
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La perdita di benessere sociale in monopolio
In un mercato monopolistico non viene raggiunta la
condizione di efficienza paretiana e cioè il punto in cui:
• non è possibile aumentare il benessere di qualcuno senza
danneggiare qualche altro producendo di più o di meno
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La perdita di benessere sociale in monopolio
• La perdita di benessere può essere misurata tramite
i surplus del consumatore e del produttore
– il monopolio riduce il surplus del consumatore, perché
aumenta il prezzo e contrae la produzione
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La perdita di benessere sociale in monopolio
surplus del consumatore
in monopolio
surplus del consumatore
in concorrenza
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La perdita di benessere sociale in monopolio
• Il minor surplus del consumatore in monopolio è
suddiviso in due parti
– il profitto del monopolista
– la perdita secca di surplus
• Il profitto del monopolista non può essere
considerato una perdita di benessere sociale
– si tratta di un trasferimento di benessere dai consumatori
al monopolista
• La perdita netta di benessere è rappresentata dal
triangolo ABC
– misura il costo sociale del monopolio
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La perdita di benessere sociale in monopolio
• Se il monopolista producesse una quantità maggiore
di QMonopolio ad un prezzo inferiore a PMonopolio,
aumenterebbe il benessere sociale, ma
trasformerebbe anche il suo profitto in surplus dei
consumatori
– l’efficienza del mercato monopolistico è impedita dal
conflitto distributivo
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la concorrenza monopolistica
Caratteristiche della concorrenza monopolistica:
1. Molteplicità di venditori (che competono per lo stesso gruppo di
consumatori)
2. Differenziazione del prodotto: ogni impresa produce un prodotto
leggermente diverso e ha perciò di fronte una curva di domanda
inclinata negativamente.
3. Libertà di entrata. Il n. di imprese si aggiusta fino a fare tendere a
zero il profitto.
Esempi: libri, dischi, film, ristoranti … e in fondo ogni negozio al
dettaglio.
Concorrenza monopolistica
(breve periodo)
DEFINIZIONE:
tutte le caratteristiche in comune con la concorrenza
perfetta tranne una : il prodotto non è omogeneo ma differenziato.
Ne consegue che l’impresa fronteggia una “sua” curva di
domanda e perciò può scegliere una combinazione di prezzo e
quantità prodotta (come nel monopolio).
p
pbi
Nel breve periodo (numero delle imprese dato) la sua scelta
è determinata in modo identico a quella di un’impresa in
condizioni di monopolio.
Cmg
B
Rmg
0
xb
Il grafico è lo stesso
del monopolio.
Cm
D
x
Equilibrio generale ed efficienza
dei mercati
EQUILIBRIO ECONOMICO GENERALE
• Esistono molteplici relazioni tra mercati
• Per comprendere il funzionamento
dell’economia è quindi indispensabile
analizzare in che modo si raggiunge l’equilibrio
in tutti i mercati congiuntamente
UNA SEMPLICE ECONOMIA DIPURO
SCAMBIO
• Consideriamo un sistema economico di puro
scambio composto da due soli individui e due
soli beni in cui non esiste produzione.
• La scatola di Edgeworth ci consente di
rappresentare contemporaneamente:
• –le preferenze dei due individui per i due beni
• –la dotazione iniziale dei beni
• –tutte le possibili allocazioni finali dei beni
Costruzione della Scatola di Edgeworth
• Nel primo diagramma cartesiano è rappresentata la famiglia delle
curve di indifferenza del soggetto Anna che ha una certa dotazione
iniziale di un bene X e di un bene Y. Nel secondo diagramma
cartesiano è rappresentata la famiglia delle curve di indifferenza del
soggetto B con una diversa dotazione iniziale dei beni X e Y.
• Per realizzare la scatola di Edgeworth è sufficiente ruotare di 180° il
diagramma cartesiano del soggetto B e sovrapporlo al diagramma
cartesiano del soggetto A.
• Il risultato finale è un doppio grafico a forma di rettangolo con due
origini. A partire dall'origine in basso a sinistra OA è possibile
misurare la dotazione e le quantità di scambio dei beni del soggetto
A.
• A partire dall'origine in alto a destra OB, viceversa, quelle del
soggetto B.
• La scatola di Edgeworth si presenta graficamente nel seguente
modo:
Scatola dello scambio di Edgeworth
Allocazione Pareto ottimale
• Partendo dalla dotazione iniziale, i due
individui possono scambiarsi i beni e
raggiungere un equilibrio in cui almeno uno ha
un maggiore livello di benessere
• Nel punto in cui le curve di indifferenza dei
due individui sono tangenti non è più possibile
procedere ad ulteriori miglioramenti
• Tale punto rappresenta una allocazione Pareto
ottimale
Allocazione Pareto-ottimale
ALLOCAZIONE PARETO-OTTIMALE
• Un’allocazione è Pareto-ottimale se è realizzabile
e se non esiste un'altra allocazione tale da porre
almeno un individuo in una posizione migliore
senza peggiorare la situazione di nessun altro
(EFFICIENZA NELLO SCAMBIO o DISTRIBUZIONE)
• Intuitivamente: si ha se si può migliorare la
posizione di alcuni individui senza
contemporaneamente peggiorare nessun altro,
allora perché non procedere al miglioramento?
I punti PARETO-ottimali
• In una scatola di Edgeworth esistono infiniti
punti Pareto-ottimali .
• Nei punti di tangenza tra le curve di
indifferenza dei due consumatori ( punti di
contratto ) il saggio marginale di sostituzione
tra i beni è uguale per entrambi i consumatori.
L'equilibrio nella scatola di Edgeworth
• L'equilibrio nella scatola di Edgeworth è una
situazione di ottimo paretiano poiché, in un
punto di tangenza tra le curve di indifferenza,
nessun consumatore può migliorare la propria
utilità senza peggiorare quella dell'altro
consumatore.
• L'insieme dei punti di tangenza delle curve di
indifferenza (tutti i punti Pareto-ottimali) è
detto curva dei contratti.
Curva dei contratti
Il limite dell'efficienza paretiana
• Il criterio dell’efficienza nello scambio non dice
nulla su come il reddito venga ripartito tra gli
individui . Potrebbe risultare efficiente che un
soggetto abbia "100" e l'altro nulla e quindi
essere un’allocazione iniqua.
• D'altra parte una situazione non equa può non
essere accettabile dalla società e ciò
giustificherebbe l'intervento da parte dello Stato
per ridistribuire le risorse tra gli individui.
UNA SEMPLICE ECONOMIA DIPURO SCAMBIO
• Nelle economie di mercato dove operano
contemporaneamente milioni di individui,
l’equilibrio finale si raggiunge attraverso il
meccanismo dei prezzi
• Quando, ad un determinato prezzo, vi è un
eccesso di domanda per un bene molti acquirenti
saranno disposti a pagare di più rispetto a tale
prezzo
• A parità di offerta, il prezzo di quel bene
aumenterà rispetto al prezzo degli altri beni e,
per questa via, l’eccesso di domanda per quel
bene viene riassorbito
UNA SEMPLICE ECONOMIA DIPURO SCAMBIO
• L’equilibrio si realizza quando la domanda
coincide con le dotazioni aggregate per i due
beni. In equilibrio si realizza la condizione di
eguaglianza dei saggi marginali di sostituzione di
Anna e di Bruno con il prezzo relativo dei beni
• SMSa=SMSb=PV/PC
• Si osservi che l’equilibrio concorrenziale
determina i prezzi relativi tra i beni e non i prezzi
assoluti
UNA SEMPLICE ECONOMIA DIPURO SCAMBIO
• Questo importantissimo risultato consente di
affermare che i mercati competitivi
consentono il raggiungimento di un equilibrio
che è Pareto-efficiente (teorema della mano
invisibile ipotizzato da Adam Smith)
• Qualsiasi allocazione sulla curva dei contratti
può essere ottenuta come equilibrio
concorrenziale
EFFICIENZA NELLA PRODUZIONE
• Il ragionamento da seguire per costruire la
scatola di Edgeworth riferita alla produzione è
analogo a quello seguito nello scambio
• La condizione di minimizzazione dei costi
(SMST=rapporto tra i prezzi degli input)
implica che il saggio marginale di sostituzione
tecnica è identico per tutte le imprese
• Dall’unione di tutti i punti efficienti nella
produzione si ricava la curva dei contratti della
produzione
Efficienza nella produzione
Si ha quando:
• non è più possibile aumentare la produzione
di un bene senza ridurre quella dell’altro bene.
Scatola della produzione di Edgeworth
EFFICIENZA NELLA COMBINAZIONE DEI
BENI PRODOTTI
• La frontiera delle possibilità produttive
rappresenta l’insieme di tutte le combinazioni di
beni che possono essere prodotte con date
quantità di fattori produttivi-può essere costruita
dalla curva dei contratti.
• La pendenza della frontiera delle possibilità
produttive misura il saggio marginale di
trasformazione(SMST), ossia il tasso al quale un
output può essere, per così dire, trasformato con
un altro
Costruzione della frontiera delle possibilità produttive
• La frontiera delle
possibilità
produttive
rappresenta
l’insieme di tutte le
combinazioni di
beni che possono
essere prodotte
con date quantità
di fattori produttivi
• Il SMST misura il
costo opportunità
di un bene in
termini di un altro
bene
EFFICIENZA NELLA COMBINAZIONE DEI BENI
PRODOTTI
• L’efficienza nella combinazione dei fattori
produttivi richiede l’uguaglianza tra il SMS
(che è uguale al rapporto tra prezzi dei due
beni) e il SMST.
• L’economia competitiva, oltre che garantire
l’efficienza nello scambio e nella produzione, è
in grado di garantire anche l'efficienza nella
combinazione dei beni prodotti
Il saggio marginale di trasformazione è pari al
rapporto dei costi marginali
• Infatti in concorrenza i prezzi sono uguali ai costi
marginali
ALTRE FONTI DI INEFFICIENZA
• I mercati, in realtà, possono essere inefficienti
per molte ragioni oltre alle imposte
• Altre possibili cause di fallimento di mercati: –
presenza di potere di mercato: ad esempio
monopoli o oligopoli –presenza di esternalità
e di beni pubblici –informazione incompleta
e/o asimmetrica
L’ottimo paretiano
• Ci si trova nella situazione di “ottimo” quando nessun
cambiamento è in grado di migliorare la soddisfazione
di qualcuno senza peggiorare quella di altri .
• - Allocazione efficiente dei beni (uguaglianza del saggio
marginale di sostituzione per ciascuna coppia di beni
per ciascun consumatore)
• –Allocazione efficiente degli input produttivi
(uguaglianza del s.m.s. tecnico)
• –Efficienza generale: il sms tra due beni è uguale al sm
di trasformazione (SMT, produzione rispetto a input)
• P1/p2=sms=SMT