7. La rivoluzione urbana - Dipartimento di Scienze Politiche

L’urbanesimo

Il mondo che ci ha preceduto era un
mondo prevalentemente agricolo
 la società rurale dominava sulla società urbana
 la campagna sulla città

Città sempre esistite, ma ora spinta
irresistibile verso l’urbanizzazione
L’urbanesimo
 In Europa all’inizio del XIX secolo ci sono
 due sole città con più di 500.000 abitanti
 nel 1914 saranno 149

Ancora più evidente il cambiamento se
guardiamo a quelle con più di 100.000
abitanti
 in Europa nel 1801 ce ne sono 23 città (il 2% della
popolazione)
 nel 1850 sono 42
 nel 1900 135
 nel 1913 vi vive ormai il 15% degli europei
L’urbanesimo

Il cambiamento riguarda:
a) le dimensioni della città
○ sussistenza,
○ approvvigionamenti,
○ circolazione,
○ fogne,
○ illuminazione,
○ alloggi,
○ amministrazione
○ ordine pubblico
b) la natura della città
○ lavoro
○ tempo libero
○ relazioni sociali
L’urbanesimo

Alcuni fattori economici spiegano il fenomeno:
 esodo rurale e bisogno di manodopera
 rivoluzione trasporti (senza ferrovia niente
approvvigionamenti)
 rivoluzione tecnica (concentrazione manodopera)
Anche fattori legati allo sviluppo dei servizi:
 banca
 nodi ferroviari
 posta e commerci
 istruzione
 E fattori psicologici:
 l’attrattiva della libertà
 e quella della solitudine

L’urbanesimo

Enormi le conseguenze sociali:
a) modificazioni dello spazio:
○ fine della città chiusa
 crescita anarchica
 speculazione sui terreni
 specializzazione quartieri e non più il caos della
città di antico regime)
Londra
Worker Housing
L’urbanesimo
○ Il passo umano non è più proporzionato alle
dimensioni della città:
 risistemazioni di Hausmann a Parigi (velocità delle
comunicazioni e ordine pubblico)
 omnibus
 mezzi meccanici
○ Dimensioni approvvigionamento:
 il rapporto città/ contado
- ora il treno e il mercato
- l’acquaiolo non è più a livello delle esigenze:
acquedotti, canali
- il problema dei rifiuti
L’urbanesimo
Camille Pissarro:
Boulevard de l’Opera,
1898
Londra, Omnibus
L’urbanesimo
b) gli effetti della concentrazione:
○ ammasso umano con potenziali effetti di
catastrofe sociale:
 incendi
 epidemie,
 criminalità e delinquenza
Slum in Glasgow - 1871
A Punch magazine cartoon
from 1858 shows Father
Thames with 'his offspring',
diphtheria, scrofula and
cholera
L’urbanesimo
○ La folla urbana pone problemi politici:
 Ordine pubblico oltre che trasporti:
- viali per la cavalleria e il cannone
- asfalto al selciato
- polizia urbana
 Suffragio universale:
- riduce la potenzialità eversiva della città
L’urbanesimo
c) Conseguenze:
a) città prima dipendente dalla terra che la
circondava
 ora indipendente
b) da millenni la campagna matrice di
equilibrio e di ogni cultura
 ora la società tende a trasformarsi in società
urbana
c) Nasce uno dei fenomeni più grandiosi fino
ai nostri giorni:

La dicotomia citta/campagna
L’urbanesimo

E il mondo rurale?
 fino agli ultimi decenni del secolo in molti paesi europei
continua a dominare
○ la città ancora isola
 Il mondo rurale importante ma perde progressivamente
di rilievo:
 in Francia nel 1846 i contadini sono il 75% della popolazione
 nel 1921 ancora la maggioranza assoluta
 solo in GB dopo il 1918 meno della metà
L’urbanesimo
L’urbanesimo

Più difficile farne la storia perché i
contadini non parlano, non lasciano
tracce
 Una storia a-temporale?
○ Stessi arnesi dal medioevo
L’urbanesimo

I problemi della condizione
contadina:
 fame (meno in Europa nord-
occidentale)
 esodo (urbanizzazione,
colonizzazione, Siberia,
emigrazione)
 differenze profonde:
○ forme di proprietà
 piccola proprietà
 mezzadria
 braccianti

Trasformazione industriale
dell’agricoltura, ma con forti
limiti:
 zone (USA)
L’urbanesimo

Contadini e politica:
 Numero, ma dispersione, ignoranza,
separatezza, dipendenza
 L’emancipazione (caso francese, caso russo)
 Diffusione democrazia: paradosso
○ suffragio universale quando l’esodo rurale
ne ha ridotto enormemente il peso
 Fiducia élites tradizionali: ruolo conservatore

Conseguenza:
 Città/campagna =
democrazia/conservatorismo