www.donadoniblog.wordpress.com IL VERBO I. Forma e genere Materiali didattici a cura di V. Sciacca IL VERBO – UNA DEFINIZIONE Parte variabile del discorso che esprime, collocandola nel tempo, un’azione o un modo di essere o uno stato o l’esistenza di un soggetto Luca legge un libro - il verbo esprime un’azione compiuta dal soggetto Il libro è letto da Luca – il verbo esprime un’azione subita dal soggetto C’era Marco / Ci furono grandi feste - il verbo esprime l’esistenza di una persona o una cosa Luca e Paolo erano amici – il verbo esprime un modo di essere del soggetto Siamo al circo / il verbo esprime uno stato del soggetto Clicca sulle forme per andare alle schede di approfondimento Un complemento oggetto Nella maggior parte dei casi, ausiliare essere Ausiliare avere Io ho letto un libro Luca è ritornato a casa Ammette Non ammette Transitivo Intransitivo Io leggo un libro Luca ritorna a casa Genere Il verbo Forma e genere Attivo Riflessivo Forma Passivo Impersonale IL COMPLEMENTO OGGETTO O DIRETTO Indica la persona l’animale o la cosa su cui ricade l’azione espressa dal verbo transitivo. Si unisce direttamente al verbo, senza preposizioni (complemento diretto). Risponde alle domande chi? che cosa? Luca ha conosciuto Marco in palestra Complemento oggetto Ho mangiato del gelato Complemento oggetto partitivo Perché la domanda funzioni e ti aiuti effettivamente a individuare il complemento oggetto, devi porla dopo aver individuato il soggetto e il predicato. Luca (soggetto) - ha conosciuto (pred. verb.) – chi? che cosa? - Marco FORMA ATTIVA E FORMA PASSIVA Il verbo è di forma attiva quando esprima un’azione compiuta dal soggetto; è di forma passiva quando il soggetto subisce l’azione Forma attiva: Lo squalo mangia l’esca oggetto soggetto soggetto agente Forma passiva: L’esca è mangiata dallo squalo Forma attiva e forma passiva Verbi transitivi Possono avere forma passiva Io amo/ io sono amato Io vedo / io sono visto Verbi intransitivi Non possono avere forma passiva Io cammino / ?? Io corro/ ??? L’ausiliare con i verbi transitivi e intransitivi Verbi transitivi ausiliare avere Io ho dato un libro Mario ha preso la bicicletta Noi avevamo lodato Piero per la sua bravura Verbi intransitivi Prevalentemente ausiliare essere ma a volte avere: non c’è una regola Sono andato a letto presto Io ho camminato Il cane ha abbaiato per tutta la notte Luca è nato a febbraio Riflessivo Improprio Sono parte integrante del verbo Le particelle pronominali Si distingue in Proprio Pronominale Paolo si vergogna Il soggetto compie un’azione che ricade sul soggetto stesso La mamma si lava Le particelle pronominali svolgono funzione di Apparente La mamma si lava i capelli Le particelle pronominali svolgono funzione di Complemento di termine Complemento oggetto Reciproco Carlo e Giulio si salutano indica Azione reciproca, scambievole tra due o più soggetti Verbi impersonali Locuzioni impersonale Ѐ bello/ Ѐ chiaro / Ѐ giusto/ Fa male / Fa bene/ ecc. Verbi anche impersonali Verbi esclusivamente impersonali Verbi indicanti fenomeni atmosferici Piove, nevica, grandina Ma anche le espressioni Fa caldo, fa freddo ecc. Verbi con doppia costruzione (personale e impersonale) Qualunque verbo usato alla terza persona e preceduto dalla particella si Si mangia, si beve, si dorme, si dice, si pensa ecc. Occorrere/ sembrare/ convenire/succedere ecc. Il verbo è invece INTRANSITIVO quando l’azione non “transita” (passa) a nessun complemento oggetto ma solo attraverso un complemento indiretto. Nel primo fumetto: l’azione LEGGO passa dal soggetto IO al complemento oggetto: UN LIBRO. Un verbo si dice TRANSITIVO quando l’azione “transita” (passa) dal soggetto al complemento oggetto. Nel secondo fumetto l’azione CAMMINO è legata necessariamente a un complemento indiretto: non posso, infatti, usare dopo cammino un complemento che risponda alle domande: “Chi? - Che cosa?” Per capire se un verbo è TRANSITIVO o INTRANSITIVO, posso usare questo semplice “trucchetto”: - Se dopo il verbo posso SICURAMENTE aggiungere un complemento oggetto, allora è TRANSITIVO - Se invece dopo il verbo NON POSSO usare il complemento oggetto, allora è SICURAMENTE INTRANSITIVO Osservo Posso chiedermi osservo chi? Osservo che cosa? Vado Sì: osservo Marco, osservo la porta Posso chiedermi Vado chi? Vado che cosa? Allora il verbo è transitivo No. Posso chiedermi Dove? Quando? Allora il verbo è intransitivo E poi ci sono … Verbi transitivi usati in senso assoluto (senza complemento oggetto) Io mangio Io studio Verbi usati sia transitivamente che intransitivamente Ho iniziato un nuovo lavoro Il lavoro è iniziato alle 7 Verbi intransitivi che diventano transitivi con un complemento oggetto che deriva dalla stessa radice del verbo o ha un significato strettamente correlato al verbo Vivere una vita Piangere lacrime amare Verbi sia transitivi che intransitivi, con totale differenza di significato secondo la funzione Ho rovinato (trans.) l’auto nell’incidente Luca è rovinato (intrans.) per le scale Ho atteso (trans.) Luca per un’ora Attendo (intrans.) con pazienza alle fatiche domestiche Verbi intransitivi che diventano transitivi quando assumono un significato figurato Il cane abbaiò (intrans.) Marco abbaiò (trans.) un saluto scortese e si allontanò Il gatto miagola (intrans.) Sul palcoscenico il cantante miagolava (trans.) una canzone noiosa Il dizionario e i verbi sia transitivi che intransitivi attendere Sabatini Coletti – Dizionario on line [at-tèn-de-re] v. (irr.: coniug. come tendere) •• v.tr. [sogg-v-arg] •1 Aspettare l'arrivo di qlcu. o qlco., oppure il verificarsi di un fatto: a. il ragazzo; a. l'inizio dello spettacolo; anche con arg. espresso da frase (introd. da di o che): attendo di essere chiamato; a. che arrivi il treno; in situazione nota l'arg. può essere sottinteso: attenda, prego! || farsi a., essere in ritardo •2 Essere destinato, previsto per qlcu.: mi attende un mese di duro lavoro •• v.intr. (aus. avere) [sogg-v-prep.arg] Dedicarsi con impegno a qlco. SIN badare: a. ai propri affari •• attendersi •• v.rifl. [sogg-v-arg] Aspettarsi, prevedere qlco. per sé: a. un aumento di stipendio; anche con l'arg. espresso da frase (introd. da di o che): si attendeva di essere premiato •• sec. XIII