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LA PROSPETTIVA ECOLOGICA DELLO
SVILUPPO
Si pone in un punto
di convergenza fra le discipline
 Biologiche
 Psicologiche
 Scienze sociali
LA PROSPETTIVA ECOLOGICA DELLO
SVILUPPO
Ha avuto la sua prima
formulazione teorica nell’opera
di Urie Bronfenbrennenner
(1979)
Trad. it. Ecologia dello sviluppo umano, il
Mulino, Bologna, 1986)
L’ecologia dello sviluppo:
ha interessato soprattutto l’ambito psicologico: molti processi
studiati della psicologia dello sviluppo in ambito dinamico,
cognitivo e sociale, possono essere utilmente rivisti nella
prospettiva ecologica
Questa prospettiva si è estesa fino ad oggi differenziandosi in
diversi orientamenti teorici e di ricerca, alcuni più vicini alle
scienze sociali, altri più interessati a indagare le interazioni fra
l’individuo , con le sue componenti biologiche , e i contesti
ambientali ( es. modello bioecologico)
L’ orientamento di ecologia dello sviluppo che seguiamo in questo
corso si è avvalso particolarmente di molte ricerche della
genetica del comportamento , degli studi sul temperamento e
delle indagini delle neuroscienze
Ma come già avviene fin dall’opera di Bronfenbrenner , l’ecologia
dello sviluppo è aperta ai contributi di molteplici discipline e
diverse metodologie di indagine, e interessa profondamente il
mondo dell’educazione
Implicazioni dell’ecologia dello sviluppo per l’attività in
ambito psicologico , educativo e istituzionale
L’ecologia dello sviluppo ha orientato fin dalle sue origini
ricerche legati al mondo delle istituzioni, dell’educazione e
delle politiche sociali
ma ha contribuito anche a sviluppare nuovi modelli teorici,
in particolare riguardanti lo sviluppo delle relazioni fra
individuo e contesti ambientali, che possono interessare
praticamente tutti gli ambiti della psicologia dello sviluppo,
ma anche diversi ambiti della psicologia dinamica e clinica .
Un esempio può essere l’apporto per una
visuale più complessa nei processi di valutazione
dello sviluppo e della diagnosi, contribuendo
con nuovi modelli (come quelli di tipo
bioecologico) , che si avvalgono dalle interazioni
di discipline così diverse come quelle fra
psicologia, genetica del comportamento ,
neuroscienze e scienze sociali
A molte domande che possono essere poste agli psicologi da
genitori, insegnanti, medici ed altri operatori istituzionali si
può rispondere più validamente se si conosce la prospettiva
dell’ecologia dello sviluppo.
Vogliamo fare alcuni esempi…….
Anna, mamma di un bambino di tre mesi:
« Ho letto che l’asilo nido può far male ai bambini
piccoli…..danneggiare l’attaccamento con la madre, e perfino
provocare disturbi per via del cortisolo più alto…e che poi
diventano meno obbedienti e più aggressivi…..
«Ma un mio conoscente psicologo mi ha detto che non è vero
niente, che i bambini che vanno al nido fin da piccoli
socializzano meglio, sono più svegli e imparano meglio a
cavarsela da soli……»
« Ora
non so che fare. Una amica che fa l’educatrice in un nido
mi dice di aspettare che abbia almeno un anno……ma rischio di
perdere il mio lavoro precario, e non abbiamo nonni disponibili.
Forse una baby sitter…
Ma hanno fatto studi seri in questo campo, o ognuno dice la sua?
We Compared Babysitters Who were:
Sensitive and Responsive
Cold and Distant
To
Sensitive/Response Care by “Babysitters” Buffers
Stress Hormones in 9-month-olds
0,25
0,2
0,15
0,1
0,05
0
-0,05
-0,1
High
Low
Sensitive/Responsive Care
Mario, padre di Carlo, 13 anni:
«Carlo è cambiato questi ultimi tempi……in peggio. Ha
cominciato a frequentare un gruppo che non mi piace. E
pensare che abbiamo fatto di tutto per educarlo nei migliore dei
modi, prima non era così….
Ma è vero come ho letto da qualche parte che l’educazione in
famiglia conta meno di quello che si crede quando c’è un
ambiente di compagni non positivo? Ma conta anche il
carattere, no? »
Domande di questo genere vengono poste sempre più spesso
da genitori talvolta frastornati da divulgazioni mediatiche
della psicologia non sempre equilibrate e adeguatamente
informate ed aggiornate
La prospettiva ecologica può costituire uno degli
antidoti ai rischi delle chiusure specialistiche delle
conoscenze psicologiche nell’ambito della ricerca e può
contribuire al superamento di vecchie concezioni ancora
presenti nell’ambito delle istituzioni educative e di cura
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