anodo Ele-B-1 catodo Elettronica I - A.A. 2002/2003 ASSENZA DI POLARIZZAZIONE ND NA - p + + + + + + n (densità di carica) ND Wn -Wp x ND Wn = NA Wp -NA E (campo elettrico) -Wp Wn x E x dx W p s x V (potenziale) potenziale di Vbi built-in Ele-B-2 x V x Elettronica I - A.A. 2002/2003 x W p E dx Giunzione p-n in polarizzazione inversa: il potenziale applicato dall’esterno (V) si somma al potenziale interno di built-in (Vo) (infatti il campo elettrico interno è concorde con quello applicato dall’esterno) Giunzione p-n in polarizzazione diretta: il potenziale applicato dall’esterno (V) si sottrae al potenziale interno di built-in (Vo) (infatti i campi elettrici non sono concordi) La barriera di potenziale interna diventa: Vo+V La barriera di diventa: Vo-V nel dispositivo non circola corrente Ele-B-3 potenziale nel dispositivo circola corrente Elettronica I - A.A. 2002/2003 interna CORRENTE IN UN DIODO P-N IN POLARIZZAZIONE DIRETTA Per effetto della riduzione della barriera di potenziale, si determina un flusso netto (iniezione) di lacune che attraversano la giunzione dal lato p al lato n, e di elettroni che attraversano la giunzione nel verso opposto. I due flussi danno vita ad una corrente Ipn di lacune minoritarie nel lato n e ad una corrente Inp di elettroni minoritari nel lato p. Tali correnti hanno verso concorde. Queste correnti hanno in pratica la sola componente diffusiva. Infatti la componente di trascinamento è trascurabile essendo E 0 al di fuori della regione di carica spaziale e p<<n nella regione n nonché n<<p nella regione p (ipotesi di bassi livelli di iniezione). Ele-B-4 Elettronica I - A.A. 2002/2003 CORRENTE IN UN DIODO P-N IN POLARIZZAZIONE DIRETTA V p anodo n catodo J. Millman - C.C. Halkias “Microelettronica” Ed. Boringhieri Ele-B-5 Elettronica I - A.A. 2002/2003 CORRENTE IN UN DIODO P-N IN POLARIZZAZIONE DIRETTA La corrente totale IT(x) è costate attraverso il diodo e quindi può essere calcolata ovunque. In particolare, in x = 0+ si ha: IT (0 ) I p,diff (0 ) I p,diff (0 ) Ele-B-6 Elettronica I - A.A. 2002/2003 Poiché: I p ,diff ( x ) q A ed anche: Dp Lp p ' (0 ) e x Lp I p ,diff (0 ) q A Dp Lp Dn I n ,diff (0 ) q A n' (0 ) Ln allora: Dp Dn I T (0 ) q A p ' (0 ) n' (0 ) L Ln p Ele-B-7 Elettronica I - A.A. 2002/2003 p ' (0 ) Data una giunzione p-n operante in regime di bassi livelli di iniezione, in qualsiasi punto x è sempre verificata la relazione: px nx ni2 e V VT (legge della giunzione) In particolare, allora: p0 N D n e ed anche: Ele-B-8 2 i V VT p0 p no e n 0 n po e V VT V VT Elettronica I - A.A. 2002/2003 Dp Dn IT q A p ' (0 ) n ' (0 ) L Ln p in cui: V V p' (0 ) p(0 ) pno pno e pno pno e T 1 V V ed anche: n' (0 ) n po e T 1 V VT V V Dp D V V IT q A pno n n po e T 1 I o e T 1 L L p n (Equazione del diodo ideale) Ele-B-9 Elettronica I - A.A. 2002/2003 L’eq. del diodo ideale è valida anche in polarizzazione inversa ed il termine Dp D n Io q A pno n po L Ln p Dp 2 D n ni q A L N L N p D n A prende il nome di corrente di saturazione inversa, dovuta alla generazione termica di coppie e-h nelle regioni neutre del diodo. Ele-B-10 Elettronica I - A.A. 2002/2003 Si definisce tensione di soglia quella tensione V tale che: I MAX I V 100 V,Ge 0.2 V V,Si 0.6 V V,GaAs 1.1 V J. Millman - C.C. Halkias “Microelettronica” Ed. Boringhieri Ele-B-11 Elettronica I - A.A. 2002/2003 Più in generale la corrente in un diodo vale: VV I I o e T 1 è detto fattore di idealità del diodo 1 2 Poiché ni è funzione della temperatura, la corrente di saturazione inversa aumenta con con T: I 0 (T ) I 01 2 T T1 10 Per mantenere costante la corrente attraverso un diodo in Si al variare della temperatura occorre ridurre la tensione applicata secondo la relazione: dV 2.5 mV C dT Ele-B-12 Elettronica I - A.A. 2002/2003 CARATTERISTICA LINEARE A TRATTI DEL DIODO Il dispositivo è un circuito aperto per V < V : V V I 0 Il dispositivo è una resistenza di valore Rf per V > V : V V Ele-B-13 I V V Elettronica I - A.A. 2002/2003 Rf CAPACITA’ DI GIUNZIONE +V p n W Alla carica fissa presente nella regione di carica spaziale è associabile una capacità detta capacità di giunzione o di transizione. Al contrario di un normale condensatore, questa capacità è una funzione del potenziale applicato. Si definisce quindi una capacità incrementale: C j dQ A Si dV W con 2 s Vbi V W qN D Una variazione dV del potenziale applicato determina una corrente ai terminali: dQ dV i Cj dt dt Ele-B-14 Elettronica I - A.A. 2002/2003 diodi VARICAP o VARACTOR Ele-B-15 Elettronica I - A.A. 2002/2003 MODELLO “A CONTROLLO DI CARICA” DEL DIODO (polarizzazione diretta) Si suppone: NA>>ND p' ( x) p(0) pno e x Lp La carica Q dei portatori in eccesso è data da: Q q A p' 0 e x Lp 0 q A L p p ' 0 J. Millman - C.C. Halkias “Microelettronica” Ed. Boringhieri Ele-B-16 Elettronica I - A.A. 2002/2003 dx Ricordando che: I qA Dp Lp p ' 0 si ottiene: I Q p La corrente in un diodo è proporzionale all’accumulo di portatori minoritari in eccesso. L’accumulo di portatori minoritari determina la nascita di un’altra capacità, detta capacità di diffusione, CD. dQ dI I CD p p dV dV VT In polarizzazione diretta: CD >> CJ , in polarizzazione inversa: CD << CJ Ele-B-17 Elettronica I - A.A. 2002/2003 DIODI A BREAKDOWN A VALANGA O ZENER Per qualsiasi diodo polarizzato inversamente esiste una tensione VZ di breakdown oltra la quale la corrente inversa aumenta rapidamente. Se il diodo non è progettato opportunamente, il surriscaldamento che ne consegue ne determina la distruzione. I meccanismi responsabili di questo fenomeno sono due, ed in genere agiscono in maniera indipendente: 1) rottura Zener: il campo elettrico nella regione di svuotamento supera il valore oltre il quale si ha la ionizzazione diretta degli atomi di silicio (0 < VZ < 8 V) 2) ionizzazione da impatto, o scarica a valanga: il campo elettrico nella regione di svuotamento accelera i portatori che, urtando contro gli atomi del cristallo, li ionizzano producendo altre coppie e-h. Queste a loro volta sono accelerate e producono in cascata altre coppie e-h (VZ > 6 V) Ele-B-18 Elettronica I - A.A. 2002/2003 Ele-B-19 Elettronica I - A.A. 2002/2003 Fig. 3.1 The ideal diode: (a) diode circuit symbol; (b) i-v characteristic; (c) equivalent circuit in the reverse direction; (d) equivalent circuit in the forward direction. Ele-B-20 Elettronica I - A.A. 2002/2003 15 Fig. 3.3 (a) Rectifier circuit. (b) Input waveform. (c) Equivalent circuit when (d) Equivalent circuit when v1 0 (e) Output waveform. Ele-B-21 Elettronica I - A.A. 2002/2003 16-24 Fig. 3.19 Graphical analysis of the circuit in Fig. 3.18. Ele-B-22 Elettronica I - A.A. 2002/2003 26 Fig. 3.20 Approximating the diode forward characteristic with two straight lines. Ele-B-23 Elettronica I - A.A. 2002/2003 27 = Fig. 3.21 Piecewise-linear model of the diode forward characteristic and its equivalent circuit representation. Ele-B-24 Elettronica I - A.A. 2002/2003 28 Fig. 3.23 Development of the constant-voltage-drop model of the diode forward characteristics. A vertical straight line (b) is used to approximate the fast-rising exponential. Ele-B-25 Elettronica I - A.A. 2002/2003 29 = Fig. 3.24 The constant-voltage-drop model of the diode forward characteristic and its equivalent circuit representation. Ele-B-26 Elettronica I - A.A. 2002/2003 30 SIMBOLOGIA IA, iA, ia vA = tensione totale VA = componente fissa (DC) della tensione va = componente variabile (di segnale o AC) della tensione A VA, vA, va iA = corrente totale IA = componente fissa (DC) della corrente ia = componente variabile (di segnale o AC) della corrente Ele-B-27 31-I Elettronica I - A.A. 2002/2003 Fig. 3.25 Development of the diode small-signal model. Note that the numerical values shown are for a diode with n = 2. Ele-B-28 Elettronica I - A.A. 2002/2003 31 ID ISe In assenza di segnale variabile vd(t) si ha: VD nVT In presenza del segnale variabile vd(t) si ha: iD I S e Se vd(t) << n VT : VD vd nVT ISe VD nVT vd iD I D 1 nVT e vd nVT I De vd nVT ID I D vd I D id nVT nota come “approssimazione a piccolo segnale” nVT dvD rd ID diD Ele-B-29 31-II resistenza differenziale del diodo valutata alla corrente ID Elettronica I - A.A. 2002/2003 Nell’approssimazione a piccolo segnale, la caratteristica del diodo è sostituita, nell’intorno del punto di funzionamento, dalla retta tangente: 1 iD vD VD 0 rd che è la caratteristica del bipolo: Dal circuito si ottiene: vD VD 0 iD rd VD 0 I D rd id rd VD id rd e cioè la componente continua della tensione sul diodo può essere calcolata da: VD VD 0 I D rd mentre la componente variabile può essere calcolata da: vd id rd Ele-B-30 31-III Elettronica I - A.A. 2002/2003 In sostanza, per il calcolo della componente continua ci si può servire del circuito: Infatti in questo circuito: VD VD 0 I D rd Dove però occorrerebbe conoscere rd. Pertanto nella maggioranza dei casi si adotta l’approssimazione: VD VD0 0.7V Invece per il calcolo della componente variabile ci si serve del circuito: in cui infatti: con: Ele-B-31 rd vd id rd VT ID Elettronica I - A.A. 2002/2003 Fig. 3.31 The diode i-v characteristic with the breakdown region shown in some detail. Ele-B-32 Elettronica I - A.A. 2002/2003 34-35 Fig. 3.32 Model for the zener diode. Ele-B-33 Elettronica I - A.A. 2002/2003 36 Fig. 3.36 Block diagram of a dc power supply. Ele-B-34 Elettronica I - A.A. 2002/2003 37 Fig. 3.37 (a) Half-wave rectifier. (b) Equivalent circuit of the half-wave rectifier with the diode replaced with its battery-plusresistance model. (c) transfer characteristic of the rectifier circuit. (d) Input and output waveforms, assuming that rD R. Ele-B-35 Elettronica I - A.A. 2002/2003 38 Fig. 3.39 The bridge rectifier: (a) circuit and (b) input and output waveforms. Ele-B-36 Elettronica I - A.A. 2002/2003 40 Fig. 3.41 Voltage and current waveforms in the peak rectifier circuit with CR T. The diode is assumed ideal. Ele-B-37 Elettronica I - A.A. 2002/2003 41 CALCOLO DELL’INTERVALLO DI CONDUZIONE DEL DIODO Il diodo comincia a condurre all’istante –tc e si spegne in t=0. Vr –tc è l’istante in cui: VP cos tc VP Vr 1 2 VP 1 tc VP Vr 2 Vr tc 2 Vp Quindi tc è piccolo se si richiede un “ripple” piccolo Ele-B-38 41-II Elettronica I - A.A. 2002/2003 Ele-B-39 41-III Elettronica I - A.A. 2002/2003 CALCOLO DELLA CORRENTE MEDIA NEL DIODO NELL’INTERVALLO DI CONDUZIONE Ele-B-40 41-IV Elettronica I - A.A. 2002/2003 Uso di diodi Zener per la stabilizzazione della tensione sul carico Obiettivo: rendere Vo indipendente da vs (variazioni della tensione di alimentazione) e da RL (variazioni del carico) Per lo studio della dipendenza da RL, esaminando il circuito per le componenti DC si ottiene: Del diodo Zener sono note rz e Vz Se si sceglie R<<RL si ottiene: Ele-B-41 VS RL VZ R RL Vo rZ VZ R RL rZ R RL VS VZ Vo rZ VZ R rZ e dunque tensione sul carico indipendente dal carico stesso Elettronica I - A.A. 2002/2003 Uso di diodi Zener per la stabilizzazione della tensione sul carico (2) Per lo studio della dipendenza da vs, esaminando il circuito per le componenti AC si ottiene: vb vb vo R R 1 1 RL rz rz Del diodo Zener sono note rz e Vz in quanto rz è in genere molto piccola (alcuni ) Se si sceglie R>>rz , vo tenderà ad annullarsi. Come regola di massima, conviene scegliere R in modo tale che IZ 10 IRL Ele-B-42 Elettronica I - A.A. 2002/2003