LA PSICOLOGIA DEI
COSTRUTTI PERSONALI
di George A. Kelly
(1955, ed. it. 2003)
Marco Castiglioni
Università di Milano - Bicocca
1
INDICE
1. Attualità del pensiero di Kelly
2. Costruttivismo e Alternativismo costruttivo
3. Teoria:
-
Caratteri distintivi dei costrutti
-
Struttura del sistema costruttivo personale
-
Individualità dei costrutti personali
-
Il problema della socialità: costruttivismo vs
costruzionismo sociale
4. Applicazioni cliniche
5. Conclusioni
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1. Attualità del pensiero di Kelly
• Prima proposta costruttivista nell’ambito della
psicologia clinica e della personalità
• Influenza su approcci clinici attuali
(cognitivismo, approccio sistemico-relazionale)
• Approccio “fenomenologico” al paziente
• Superamento della dicotomia ragione /
emozione
• Griglie di repertorio
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2. Costruttivismo e Alternativismo costruttivo
La realtà non è “pre-data” alla conoscenza ma è costruita dal
soggetto via via che viene conosciuta: interconnessione di
soggetto osservante e oggetto osservato (Kant, Popper,
Kuhn)
Distinzione tra livello “ontologico” e livello “epistemico”
Alternativismo costruttivo: “Tutte le nostre attuali
interpretazioni dell’universo sono suscettibili di essere riviste
o rimpiazzate” (Kelly, 1955, p. 11)  Possibilità di diverse
“versioni” della realtà.
Metafora dell’Uomo-scienziato: l’uomo è in grado di
rappresentarsi l’ambiente (e non meramente di reagire ad
esso). Suo scopo ultimo è fare previsioni e controllare gli
eventi.  Problema del Significato: come attribuire senso e
conoscibilità a sé e al mondo, attraverso la previsione. 4
3. Teoria
• La Psicologia dei Costrutti Personali (PCP) si
articola in un postulato fondamentale e in 11
corollari
• Postulato fondamentale: “I processi di una
persona sono psicologicamente canalizzati in
funzione dei modi in cui essa anticipa gli
eventi” (p. 41).
• Enfasi sull’anticipazione (= previsione) e sulla
persona intesa come individuo
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3. Teoria - Caratteri distintivi dei costrutti
(corollari: costruzione, dicotomia, campo)
Cor. Costruzione: “Una persona anticipa gli eventi costruendone
le repliche.” (p. 45)
Il rinvenimento di temi che si replicano è condizione per la
prevedibilità.
Nell’indifferenziato fluire dell’universo l’uomo astrae dei temi
ricorrenti attraverso un criterio di somiglianza-contrasto.
“Costruendo, una persona rileva, in una serie di elementi, alcuni
aspetti che caratterizzano alcuni di essi mentre non sono affatto
caratteristici di altri. In questo modo una persona erige costrutti
di somiglianza e contrasto. Sia la somiglianza sia il contrasto
sono inerenti al medesimo costrutto.” (p. 45)
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3. Teoria - Caratteri distintivi dei costrutti
(corollari: costruzione, dicotomia, campo)
Cor. Dicotomia: “Il sistema di costruzione di una persona è
composto da un numero finito di costrutti dicotomici.” (p. 54)
Sul criterio somiglianza-contrasto si basa la struttura dicotomica
di costrutti. “Se scegliamo un aspetto a fronte del quale A e B
sono simili, e al tempo stesso in contrasto con C, è importante
notare che è lo stesso aspetto di A,B e C, che sta alla base del
costrutto.” (p. 54)
Si conosce per differenza e si ragiona per “opposizione”: non si
può comprendere cosa sia il rispetto se non si ha idea del suo
opposto, il disprezzo.
Finalità della struttura dicotomica: aumentare le capacità di
previsione (visione binoculare) criteri per l’azione (non solo
conoscenza)
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Allontanamento dalla logica classica: non A vs nonA ma A vs C
3. Teoria - Caratteri distintivi dei costrutti
(corollari: costruzione, dicotomia, campo)
Cor. Campo: “un costrutto è utilizzabile per prevedere soltanto
un numero finito di eventi”
I costrutti che compongono la struttura predittiva di una
persona sono in numero finito, così come finiti sono gli
elementi a cui ciascun costrutto è applicabile.
I criteri per delimitare il campo di applicabilità di un costrutto
sono soggettivi (così come le dicotomie) e dipendono dalle
esigenze predittive della persona.
 INDIVIDUALITÀ DEI COSTRUTTI
Differenza tra campo di pertinenza e focus di pertinenza
(analogia con le teorie scientifiche)
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3. Teoria - Struttura del sistema costruttivo personale
(corollari: organizzazione, frammentazione, modulazione)
I costrutti non sono entità isolate ma si organizzano
gerarchicamente in un sistema che si articola in diversi livelli e
incorpora relazioni di superiorità e di subordinazione.
I costrutti superordinati sono, in linea di massima, quelli più
importanti per l’identità personale (costrutti nucleari). Sono i più
complessi da modificare e sono per lo più “pre-verbali” (livello
“tacito” di Guidano  emozioni).
I costrutti di livello subordinato sono quelli da cui derivano le
ipotesi predittive per interpretare la realtà. Perciò possono da
questa essere falsificati e quindi sostituiti.
Le relazioni gerarchiche tra i costrutti servono a limitare le
incompatibilità predittive tra i costrutti ( coerenza interna),
mantenendo però una certa flessibilità ( cambiamento) 9
3. Teoria - Struttura del sistema costruttivo personale
(corollari: organizzazione, frammentazione, modulazione)
Cor Organizzazione: “Allo scopo di anticipare gli eventi ciascuno
sviluppa, a modo proprio, un sistema costruttivo che prevede
relazioni ordinali tra i costrutti” (p. 50)
Esigenza di coerenza  finalità: limitare le incompatibilità
predittive. “Un sistema implica un raggruppamento di elementi in
cui in cui incompatibilità e contraddizioni sono state ridotte al
minimo. Naturalmente esse non sono scomparse del tutto”.
Determinismo esercitato dai costrutti sugli elementi a cui si
applicano: i costrutti “organizzano” la struttura di ciò che,
attraverso di essi, viene conosciuto, rimanendone al contempo
del tutto indipendenti.
Logica “a-priori” del costruttivismo (“chiusura organizzativa”). Nel
sistema costruttivo è possibile introdurre soltanto elementi
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coerenti con i costrutti superordinati.
3. Teoria - Struttura del sistema costruttivo personale
(corollari: organizzazione, frammentazione, modulazione)
Cor Frammentazione: “Una persona può, in tempi successivi,
impiegare diversi sottosistemi tra loro incompatibili sul piano
inferenziale” (p.76)
Scopo: evitare la rigidità tipica della eccessiva coerenza.
Tuttavia i sottosistemi incompatibili: a) sono impiegati in tempi
successivi; b) sono di livello gerarchico “basso”; c) rinviano
ad un livello superordinato che assicura la coerenza globale
del sistema.
La contraddizione si può dare localmente e solo al livello
orizzontale, mai verticale. La coerenza interna globale del
sistema costruttivo è mantenuta dai costrutti superordinati.
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3. Teoria - Struttura del sistema costruttivo personale
(corollari: organizzazione, frammentazione, modulazione)
Cor Modulazione: Le variazioni nel sistema costruttivo di una
persona sono limitate dalla permeabilità dei costrutti nel cui
ambito di pertinenza si situano le varianti (p. 71)
Il cambiamento del sistema costruttivo personale è un
processo che avviene sotto l’egida dei costrutti superordinati:
“i cambiamenti che hanno luogo quando ci si muove verso la
creazione di un sistema predittivo più conveniente sono posti
sotto il controllo dei sistemi superordinati di quella persona”
Kelly ammette la possibilità di invalidare e sostituire un
costrutto, che ha dato luogo a ipotesi predittive falsificate, a
condizione che: a) si tratti un costrutto di livello gerarchico
“basso”; b) ne sia disponibile un’alternativa coerente con i
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costrutti superordinati.
COSTRUTTI SUPERORDINATI, in
cui vale la proposizione p
p
u
p
v
p
x
q
a b
p
y
q
¬a
p
z
q
q
p
p
r
r
w
p
x
r
1
¬b
c
COSTRUTTI DI LIVELLO INTERMEDIO, in cui q e r si
aggiungono a p (che vale sempre)
p
y
1
d
r
z
1
¬c ¬d
CONSTRUTTI DI LIVELLO BASSO, in cui p
e le altre proposizioni dei livelli precedenti
continuano a valere
IPOTESI PREDITTIVE (tra loro
potenzialmente incompatibili)
REALTÀ CHE VERIFICA O FALISIFICA LE IPOTESI PREDITTIVE
Fig. 1: Rappresentazione grafica della struttura della Psicologia dei costrutti personali di Kelly (1955)
N.B.: il simbolo ¬ sta per ‘nont’
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3. Teoria - Individualità dei costrutti personali
(corollari: individualità, esperienza, scelta)
Cor Individualità: Le persone differiscono fra loro nel modo
in cui costruiscono gli eventi
Le differenze tra le persone non dipendono (sol)tanto
dall’avere esperito eventi diversi, ma dal modo con cui
hanno costruito tali eventi  contro behaviourismo (enfasi
sugli stimoli ambientali)
Il riferimento alla dimensione “interna” di interpretazione
spiega come mai due persone sottoposte ai medesimi
stimoli ambientali, (re)agiscano in modi del tutto differenti.
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3. Teoria - Individualità dei costrutti personali
(corollari: individualità, esperienza, scelta)
Cor esperienza: “Il sistema costruttivo di una persona varia
a seconda di come, di volta in volta, essa costruisce la
replica degli eventi.”(p. 66).
Def. Kelliana di esperienza non è basata sugli eventi esterni
che accadono alla persona, ma dalle successive
(ri)costruzioni che essa fa degli eventi.
“Non è ciò che accade a un uomo che lo rende ricco di
esperienza; sono le costruzioni e ricostruzioni successive di
ciò che accade, quando accade, che arricchiscono la sua
esperienza della vita” (p. 67).
Regolarità/prevedibilità: “È quando l’uomo comincia a
intravedere le regolarità degli eventi che comincia ad averne
esperienza” (p.68).
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3. Teoria - Individualità dei costrutti personali
(corollari: individualità, esperienza, scelta)
Cor Scelta: In un costrutto dicotomico una persona sceglie
l’alternativa attraverso la quale riesce a prevedere maggiori
opportunità per l’estensione e la definizione del suo sistema
Enfasi sulla possibilità di incremento della capacità predittiva
 2 sensi:
a)
estensione : possibilità di applicare il proprio
b)
definizione: possibilità di fare predizioni sempre
sistema costruttivo ad elementi nuovi 
PERMEABILITÀ, ampliamento del campo di
applicabilità
più accurate e precise in un certo ambito.
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3. Teoria – Il problema della socialità
(corollari: comunalità, socialità)
Cor Comunalità: I processi psicologici di una persona sono
simili a quelli di un’altra persona nella misura in cui la prima
costruisce l’esperienza in modo simile alla seconda.
A. Problema della somiglianza tra individui, ricondotta al
loro modo di costruire l’esperienza  non all’avere
sperimentato eventi simili (contro behaviourismo) ma
all’avere simili processi costruttivi e modalità predittive degli
eventi  non somiglianza in ciò che ci si aspetta
(contenuto) ma nelle modalità attraverso cui si arriva a
formulare le previsioni (processo).
N.B.: Costruzione dell’esperienza ≠ verbalizzazione
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Segue corollario comunalità
B. Problema della cultura: le somiglianze culturali tra le
persone sono ricondotte alle somiglianze rispetto a ciò che
esse percepiscono che ci si aspetti da loro  PCP come
teoria della anticipazione del comportamento (p. 86)
Modello “spiraliforme”: Tizio anticipa ciò che farà Caio. Tizio
anticipa anche ciò che Caio pensa che lui, Tizio, farà. Ma Tizio
anticipa anche cciò che Caio pensa che Tizio si aspetti che Caio
farà. E così via….
 Individualismo della PCP: “La PCP affronta la problematica
della somiglianza dei comportamenti dal punto di vista della persona
intesa come individuo. Inoltre considera tale punto di vista come
anticipatorio. Ne consegue che il nostro approccio alla cultura e al
comportamento del gruppo passa attraverso lo studio delle
somiglianze e differenze nelle anticipazioni di una persona, nonché
attraverso i canali che essa costruisce per fare tali previsioni” (p. 86).
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3. Teoria – Il problema della socialità
(corollari: comunalità, socialità)
Cor Socialità: una persona può avere un ruolo in un processo
sociale che coinvolge un’altra persona nella misura in cui
costruisce i processi costruttivi dell’altra
 Per avere un ruolo costruttivo nei processi sociali è
necessario non tanto costruire gli eventi nello stesso modo, ma
costruire il modo di vedere gli eventi dell’altra persona.
Es. della guida nel traffico come emblematico della necessità di
prevedere accuratamente il comportamento degli altri.
Def. di ruolo: “processo psicologico basato sulla costruzione, da
parte di chi gioca quel ruolo, degli aspetti dei sistemi costruttivi
delle persone con le quali condivide qualche iniziativa sul piano
sociale  come una persona comprende il pensiero di coloro
che sono orientati con lei al medesimo obiettivo” (p. 89). 19
Segue corollario socialità
Individualismo della PCP: la nozione di ruolo è legata al sistema
costruttivo personale di un individuo, non al sistema sociale
(aspettative individuali vs aspettative sociali)  “è ancorato alla
prospettiva di chi gioca il ruolo e non dipende necessariamente dalla
relazione che egli ha con gli altri membri del gruppo; pattern di
comportamento che si costituisce a partire dal sistema costruttivo di
una persona, più che dalle circostanze sociali” (p. 90).
Una persona può avere un ruolo nei confronti di un’altra sussumendone , dal proprio punto di vista, la prospettiva sulla
realtà- senza che tale processo di comprensione sia
necessariamente reciproco ( simile all’asimmetria della
relazione terapeutica, dove T sussume il punto di vista
costruttivo del pz, ma non viceversa).
In sintesi: l’interazione sociale è ricondotta a fattori individuali
monodirezionali  Psic. Sociale è “una psicologia della 20
comprensione interpersonale” (p. 95).
4. Applicazioni cliniche della PCP:
La tecnica delle griglie di repertorio
La PCP ha dato luogo a tecniche peculiari di diagnosi e intervento
sul piano clinico.
Le due principali sono:
a) la tecnica delle griglie di repertorio,
b) la terapia del ruolo stabilito.
Tecnica delle griglie di repertorio: modalità di indagine della
personalità dell’individuo in relazione al suo universo di significati
Principali impieghi: diagnosi ermeneutica; valutazione del
processo psicoterapeutico.
Molto diffusa sia in ambito clinico sia di ricerca: unisce
sensibilità idiografica alla possibilità di elaborazioni statistiche.
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4. Applicazioni cliniche della PCP:
La tecnica delle griglie di repertorio
Dalla PCP è derivato il Repertory Grid Test (REP): modalità
semistrutturata di intervista atta a fare emergere le dimensioni
semantiche attraverso cui la persona dà senso a se stessa e
al mondo.
Output  “griglia di repertorio”: tabella a doppia entrata, dove
le righe corrispondono ai costrutti e le colonne agli elementi.
I costrutti sono le dimensioni semantiche con cui la persona
interpreta la realtà, le lenti attraverso cui guarda il mondo.
Gli elementi sono invece le “cose” a cui si applicano i costrutti
(eventi, persone) e che vendono interpretate attraverso i
costrutti stessi.
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4. Applicazioni cliniche della PCP:
La tecnica delle griglie di repertorio
Una griglia di repertorio è costituita da:
a) Una serie di elementi rappresentativi di una certa area
oggetto di indagine
b) Un insieme di costrutti personali che il soggetto utilizza per
porre a confronto e interpretare tali elementi
c) Una scala bipolare di valutazione degli elementi rispetto ai
costrutti.
In sede di progettazione si stabiliscono i criteri per definire questi tre aspetti.
In fase di somministrazione si procede all’elicitazione degli elementi, dei
costrutti e alla valutazione degli elementi rispetto ai costrutti.
N.B.: “tecnica delle griglie di repertorio” indica l’intero processo, compresa
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analisi (clinica e/o statistica) e interpretazione dei dati della griglia.
4. Applicazioni cliniche della PCP:
La tecnica delle griglie di repertorio
Fasi principali
Elicitazione degli elementi: scelta tra quelli rappresentativi
dell’ambito di indagine. Per l’indagine della “personalità”, le
persone significative del contesto relazionale del soggetto (quelli
con cui ha una relazione di “ruolo”  Kelly identificava 24 ruoli
significativi), compreso il Sé.
Elicitazione dei costrutti: criterio somiglianza/contrasto
Modalità: a triadi (3 elementi per volta) o a coppie (due elementi
per volta)  dire in cosa 2 elementi sono simili e differenti da un
terzo (Cfr. cor. dicotomia)
Il polo di somiglianza è “emergente” mentre spesso quello di
contrasto è “sommerso”.
24
4.
Applicazioni cliniche della PCP:
La tecnica delle griglie di repertorio
Laddering: modalità per incrementare l’elicitazone di costrutti, sia
di livello di superordinato (perché?) sia di livello subordinato
(come?)
Valutazione sulla scala bipolare  3 tipi principali:
a)
nominale: semplice assegnazione degli elementi a un polo o all’altro del costrutto
b)
ordinale: gli elementi sono ordinati rispetto ai poli del costrutto, a seconda che
certo polo li descriva più o meno adeguatamente;
c)
a “intervallo” (rating grid): ogni elemento viene valutato su una scala a n punti
definita sui poli del costrutto  si tratta del tipo più diffuso.
Differenze con differenziale semantico (Osgood et al., 1957): uso di
costrutti soggettivi anziché di item standardizzati.
Analisi e interpretazione della griglia (statistica e/o clinica)
Possibilità di estrarre diversi indici (distanza tra gli elementi, complessità
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cognitiva, ambivalenza, identificazione ecc.
4. Applicazioni cliniche della PCP:
la terapia del ruolo stabilito
Premessa
L’intervento clinico è finalizzato all’elaborazione attiva da parte
del paziente del suo sistema di costrutti personali divenuto
disfunzionale.
Ciò comporta la sperimentazione attiva di modalità alternative
di costruire il mondo.
Scopo terapia è permettere una maggiore “proposizionalità”
del sistema costruttivo.
Un costrutto è “proposizionale” quando non riconduce
necessariamente nuovi elementi a costrutti “consolidati” divenuti
“rigidi”, ipotecando la possibilità di costruire nuovi significati.
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4. Applicazioni cliniche della PCP:
la terapia del ruolo stabilito
Terapia del ruolo stabilito: procedura in cui il cliente viene
incoraggiato ad assumere un’identità diversa dalla sua per
circa due settimane, al fine di fare un’esperienza alternativa
del mondo.
 Epistemologia dell’azione creativa: “l’uomo comprende il
suo mondo scoprendo ciò che può fare con esso: Egli
comprende se stesso allo stesso modo, scoprendo ciò che
può fare di se stesso . L’uomo è ciò che diviene: Ciò che
diviene è il prodotto di ciò che intraprende, che sia una cosa
attesa o una sorpresa (Kelly, 1955, p. 398).
27
4. Applicazioni cliniche della PCP:
la terapia del ruolo stabilito
Fasi principali
a) Comprendere la visione del mondo del paziente (attraverso
varie modalità, es. griglie di repertorio, colloquio clinico ec..)
 “approccio credulo”.
b) T prepara il “copione” di un nuovo personaggio, parzialmente
dissonante ma plausibile agli occhi del Pz.
Finalità: sottoporre a verifica alcune ipotesi del pz e fargli
sperimentare modalità alternative di approcciare/costruire il
mondo, specialmente le relazioni di ruolo (aspetto relazionale
 analogia con le esperienze falsificanti dell’approccio
sistemico relazionale).
c) Revisione dei costrutti (o dei sottosistemi costruttivi) divenuti
disfunzionali alla luce di quanto sperimentato nel corso del
ruolo stabilito.
28
4.
Applicazioni cliniche della PCP
Terminologia
Kelly utilizza un linguaggio peculiare, inventando termini nuovi
o reinterpretando il significato di termini noti alla luce delle
premesse della sua teoria. Alcuni esempi significativi relativi ai
“costrutti diagnostici” del clinico:
Costrutto nucleare: costrutto che governa i processi id
mantenimento di una persona, ossia quelli attraverso cui
mantiene la sua identità ed esistenza (Kelly, 1955, p. 482).
Costrutto periferico: costrutto che può essere cambiato senza
una seria modificazione della struttura nucleare. (pp. 482-3).
 Struttura nucleare di ruolo: sottoinsieme di costrutti nucleari che
riguardano il modo con cui ci poniamo in relazione con gli altri, stabilendo
con essi delle relazioni di ruolo  non facilmente verbalizzabile in quanto
risalente a fasi molto precoci (legami di attaccamento).
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4.
Applicazioni cliniche della PCP - Terminologia
Dimensione restringimento - allentamento
Costrutto stretto : conduce a previsioni invariabili.
 Nella fase di “restringimento” si precisano le ipotesi predittive che derivano
da un certo costrutto, rendendolo applicabile solo a un ambito molto limitato.
Rischio: rigidità.
 Tecniche di “restringimento”: comportamentali, chiusura del discorso e del
ragionamento ecc..
Costrutto lasso : conduce a previsioni variabili, pur mantenendo,
a qualche livello, la sua identità.
Nella fase di “allentamento” i costrutti diventano più sfumati e comprensivi,
rendendoli applicabili a un ambito molto ampio. Rischio: disorganizzazione
Tecniche di “allentamento”: libere associazioni, rilassamento, pensiero
“laterale” ecc.
30
4.
Applicazioni cliniche della PCP - Terminologia
Cambiamento del sistema dei costrutti personali
•Ansia : Consapevolezza che gli eventi che ci troviamo di fronte giacciono per lo
più al di fuori del campo di applicabilità del nostro sistema di costrutti (p. 495).
•Minaccia : Consapevolezza di un imminente ed ampio cambiamento nelle
strutture nucleari (p. 489).
•Paura : Consapevolezza di un imminente e circoscritto cambiamento nelle
strutture nucleari (p. 533).
•Ostilità : sforzo continuo di estorcere prove validazionali a favore di un tipo di
previsione sociale che è già stata riconosciuta come un insuccesso (p. 510).
•Aggressività : Elaborazione attiva del proprio campo “percettivo” (p. 508) 
investigazione delle implicazioni del proprio sistema di costrutti.
•Colpa : Consapevolezza della rimozione della struttura del Sé dalla struttura di
ruolo (p. 502)  Si prova colpa quando ci si rende conto di comportarsi in modo
discordante da ciò che si ritiene di essere.
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5. Conclusioni
“La relazione stabilita da un costrutto o da un sistema costruttivo sui
suoi elementi è deterministica […] Gli eventi naturali non subordinano di
per sé la nostra costruzione di essi; noi possiamo considerarli nel modo
che preferiamo. Ma, ovviamente, se desideriamo fare una previsione
vera ed accurata degli eventi dobbiamo erigere un certo tipo di
costruzione che sia adatto allo scopo” (p. 20).
Antinomia tra priorità dei costrutti sugli elementi e
cambiamento dei costrutti :
a) i costrutti precedono e rendono possibile l’esperienza del
mondo (costruttivismo radicale: logica “a-priori”, dal soggetto al
mondo  chiusura organizzativa del sistema; coerenza
interna)
b) i costrutti sono, in linea di principio, falsificabili dalla realtà
(realismo: logica “a – posteriori”, dal mondo al soggetto 
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apertura del sistema alla revisione; cambiamento).
5. Conclusioni
Problema dell’origine e del cambiamento dei costrutti
A. Pb. dell’origine: “Da dove vengono i costrutti?” (Bannister e
Fransella, 1980, p. 100).
Da un lato , i costrutti precedono e rendono possibile la
conoscenza della realtà; dall’altro essi derivano per astrazione
dalla realtà stessa  si sostiene implicitamente una sorta di
pre-esperienza (non costruttiva?) del mondo, da cui si
formerebbero i costrutti….
B. Pb. del cambiamento: se è possibile esperire solo che è
compatibile con il sistema predittivo, tutta la nostra esperienza
potrà essere soltanto coerente con i livelli superodinati del
sistema e autoconfermatoria  contro l’alternativismo
costruttivo
 Come si modifica la struttura superordinata? (Mancini e
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Semerari, 1985; pp. 67-68).
5. Conclusioni
I limiti della PCP sono connessi all’individualismo della teoria
“Crescente insoddisfazione per l’individualismo sotteso alla
metafora dell’uomo scienziato […] Ruolo svolto dai processi sociali,
oltre a quelli individuali, nella formazione del significato e dei
costrutti personali (Mascolo, 1992, p. 414).
Harré e Gillet (1987): “la teoria di Kelly è implicitamente
interpersonale”, ad es. descrizioni di ruolo nella tecnica delle griglie
di repertorio
Oltre i costrutti personali: costrutti familiari e socio-culturali
Interdipendenza dei costrutti personali da un sistema di
significati più ampio (famiglia, modelli culturali)
Family Constructs (Procter, 1978, 1981; Feixas, 1992); Family System of
Beliefs (Dallos-Trelfa, 1993); Polarità Semantiche Familiari (Ugazio, 1998).
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5. Conclusioni
Costruttivismo vs costruzionismo sociale
Presupposti della revisione costruzionista della PCP
a) All’interno della famiglia (o del gruppo) esistono alcune
dimensioni semantiche condivise, rispetto alle quali l’individuo
è chiamato a definirsi  pb della posizione;
b) Tali dimensioni semantiche sono strutturate in poli opposti
(giusto vs ingiusto, buono vs cattivo, libero vs dipendente ecc.);
c) Esiste un’influenza reciproca tra tali dimensioni e le dinamiche
relazionali e conversazionali agite all’interno della famiglia;
d) Esiste un’interdipendenza tra livello dei costrutti personali,
quello delle dimensioni semantiche familiari e quello della
cultura  i modelli culturali influenzano e delimitano il campo
delle dimensioni semantiche significative a livello individuale e
35
familiare.
COSTRUTTI CULTURALI
COSTRUTTI FAMILIARI
COSTRUTTI PERSONALI
Fig. 2: Rappresentazione grafica dell’interdipendenza tra costrutti culturali, familiari e
personali secondo Procter (1981; adattato da Feixas, 1992)
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