o Nato ad Eleusi nel 525; morto a Gela nel 456
o Scrisse ben 90 tragedie. Ne restano 7:
I PERSIANI (472)
unica non legata a trilogia
I SETTE A TEBE (467)
in trilogia con LAIO e EDIPO
LE SUPPLICI (463)
in trilogia con EGIZI e DANAIDI
L’ORESTEA (458) trilogia completa
AGAMENNONE, COEFORE, EUMENIDI
PROMETEO INCATENATO
in trilogia con PROMETEO PORTATORE DI FUOCO
E PROMETEO LIBERATO
o Ci resta anche un dramma satiresco: i DIKTOULKOI (= i tiratori di rete)
o Ha una concezione religiosa tradizionale: c’è il determinismo teologico, ma ibridamene unito al libero arbitrio
dell’uomo, che è  (cioè collaboratore della divinità) es. Oreste uccide la madre, ma pur
deliberatamente!
o Secondo lui il male esiste per insegnare all’uomo >  > TEODICEA
o La vita è scegliere sempre il male minore tra due
es. Agamennone deve scegliere tra 7ucccidere Ifigenia e
bloccare la flotta greca
o Non c’è però , perché il male si genera solo da un altro male
o Creando la TRILOGIA protagonista non è l’uomo ma il mito nella sua interezza, quindi la storia!!! Infatti non
c’è delineazione psicologica del personaggio
o Usa il linguaggio tradizionale ( lo dice Aristofane)
o Introduce il II attore
o Non rispetta l’unità di tempo
o Aristofane gli muove tre accuse:
1. di avere personaggi troppo statici
2. di dare troppa importanza al coro, che canta troppo
3. di usare parole grosse, magniloquenti, rimbombanti (
TRAMA DELLE TRAGEDIE
o I PERSIANI
L’azione si svolge a Susa, dove Atossa, madre di Serse, e il coro dei vecchi fedeli del re appaiono dapprima attanagliati
dall’ansia di sapere qualcosa sull’esito della battaglia e poi, una volta giunto il messaggero con la notizia dell’immane
disastro (sconfitta di Serse a Salamina, 490 a.C.), si sciolgono in lugubri lamenti. Evocata dalla regina, compare la
figura di Dario, che accusa Serse di essere stato la causa della rovina con la sua tracotanza. La tragedia si chiude con
l’arrivo dell’infelice re miracolosamente scampato alla strage, lacero, piangente, solo.
o I SETTE A TEBE
Il dramma è dominato dalla figura di Eteocle, deciso a difendere Tebe contro i sette capi che già stanno con il loro
esercito alle porte della città. Uno di essi è Polinice, suo fratello, e proprio contro il fratello si schiera Eteocle. Tra il
pianto delle donne tebane avviene lo scontro fratricida, che si conclude con la morte di entrambi
o LE SUPPLICI
Portano sulla scena l’antico mito delle Danaidi, cioè delle 50 figlie di Danao che per evitare le nozze con i 50 odiati
cugini si rifugiano, supplici, ad Argo. Qui sono accolte dal re Pelago, che offre loro prima ospitalità e poi protezione
contro l’araldo che ne reclama la restituzione 1.
o
ORESTEA (AGAMENNONE, COEFORE, EUMENIDI)
il seguito della trilogia, però, con la punizione delle Danaidi, pone in evidenza l’arcaica concezione della sacralità delle nozze, secondo la quale ogni
tentativo di sottrarsi ad esse viene interpretato come atto di 
1
Narra il mito dei Pelopidi, gli infelicissimi discendenti di Pelope destinati a scontare la pena per l’orrendo delitto di
Atreo. Questi, dopo aver occupato il regno del padre Pelope e scacciato il fratello Tieste, fingendo di volersi riconciliare
con lui lo invita ad un banchetto in cui gli serve le carni dei figli (!!!). Tieste lo maledice. Di qui ha inizio una catena di
morti violente: i figli di Atreo, Agamennone e Menelao, devono subito scendere in guerra contro Troia; ma poiché la
flotta è trattenuta dall’assenza di venti nel porto dell’Aulide, Agamennone è costretto a sacrificare la propria figlia
Ifigenia; dopo la figlia è la volta di Agamennone stesso, che quando torna da Troia viene massacrato dalla moglie
Clitennestra (che per anni aveva covato odio contro il marito che aveva ucciso la loro figlia) e dall’amante di lei,
Egisto. Terza vittima è la stessa Clitennestra: la sgozza, insieme all’amante Egisto, il figlio Oreste, giunto da lontano
per vendicare il padre. Qui la catena di sangue si spezza: le Erinni vorrebbero punire Oreste, ma il giovane, difeso da
Apollo, è assolto, con il voto determinante di Atena, dal tribunale dell’Areopago.
o PROMETEO INCATENATO
Narra il contrasto tra il titano generoso, che ruba il fuoco per donarlo agli uomini, e Zeus, che noncurante di tale
generosità lo condanna senza misericordia. Perciò il titano viene inchiodato ad una rupe da Efesto. Mentre è là, come in
croce, incontra alcuni personaggi che gli consigliano di fare atto di sottomissione a Zeus riconoscendo la propria colpa.
Ma egli non cede; anzi rimprovera a Zeus si aver tradito la sua amicizia e afferma di conoscere un segreto di estrema
importanza per la salvaguardia del suo potere. Zeus, dopo aver invano tentato di conoscere questo segreto per mezzo di
Ermes, infastidito, tra fulmini e tuoni lo sprofonda insieme con le Oceanine nel Tartaro.
ANALISI DELLE SINGOLE TRAGEDIE
I PERSIANI (472)
o unica non legata a trilogia; unica senza prologo; unica 2 di argomento politico nella produzione letteraria greca
o era incentrata sul falso tradimento di Temistocle > prendeva posizione a favore di Temistocle, che però l’anno
dopo fu ostracizzato con l’accusa di 
o mostra che Atene, che sconfisse i Persiani, era degna dell’impero
es. nel I episodio Atossa elogia Atene
per le sue istituzioni e tecniche belliche, risorse… ma quando chiede chi lì  il Coro risponde
“Nessuno!”
o si proclama la catastrofica fine dell’impero persiano: l’ombra di Dario, rievocata, dice che la causa di tutto è la

o forse per far capire che era meglio lasciare i Persiani e volgersi a Sparta? (= Temistocle e Pericle,moderati, ma
diversamente da Cimone, democratico estremista)
I SETTE A TEBE (467)
o rievoca la guerra sbagliata di Argo, perché lì allora era prevalsa temporaneamente l’oligarchia
LE SUPPLICI (463)
o si riferiscono ad Argo e al suo patto di alleanza eterna con Atene, come nel finale dell’Orestea (quando Oreste
fa un inno ad Argo, al sua città)
o ad Argo si era rifugiato Temistocle ostracizzato ed Eschilo si preoccupava che non fosse ucciso a tradimento
ma protetto: paragone con pelago, che pur di dare ospitalità alle Danaidi rischiò un conflitto con l’Egitto
o per decidere Pelago chiede il parere a tutto il popolo in seduta comune; poi istruisce le Danaidi su come farsi
trovare dai cugini: sugli altari, con i bambini in braccio, per ottenere compassione. Era un consiglio per
Temistocle!!!3
o Ci sono 2 prese di posizioni di Eschilo:
1. non si può decidere senza il popolo: infatti Efialte poco prima aveva tolto  all’Areopago,
per conferirli all’assemblea popolare
2. simpatia per Temistocle
o qui appare per la prima volta il termine “democrazia” ma nella forma 
ORESTEA (458)
o perché finisce con Oreste giudicato dall’Areopago? Secondo l’antico mito Oreste era assolto dal giudizio dei
12 dei, qui invece Atene fonda l’Areopago proprio per lui! È un riferimento al fatto che nel 462 Efialte e
Pericle avevano ridotto il potere dell’Areopago, togliendogli  e lasciandogli solo la competenza
2
Sappiamo però che già nel 492 Temistocle aveva affidato il coro a Frinico che presentava “La presa di Mileto” e nel 476 aveva finanziato le
“Fenicie” dello stesso sulla vittoria di Mileto, per ricordare la sconfitta di Serse. Ma nel I caso la scelta, operata per fare colpo sul pubblico, fu un
insuccesso: gli spettatori, al ricordo della rivolta ionica e delle guerre persiane, scoppiarono in lacrime e all’autore fu inferta una multa di 1000
dracme e fu ordinato pubblicamente che nessuno la riportasse sulla scena!!!
3
Cfr. con Tucidide, che narra di Temistocle errante, che ottiene di stabilirsi presso Admeto re dei Molossi, pregandolo da un altare con i bimbi in
braccio
sui reati di sangue. Eschilo si colloca proprio sulla linea di Efialte e Pericle, dimostrando che l’Areopago era
nato proprio per decidere reati di sangue!!!
PROMETEO
o sembra mettere in discussione lo stesso concetto di giustizia di Zeus, che si accanisce (!) contro Prometeo,
nonostante debba a lui la vittoria sui Titani.
o Zeus opera sempre con  e  !!!
o Alla figura di prometeo si interessarono molto i romantici, vedendovi la brama di vivere, l’ironia nei confronti
della divinità e l’eroe ribelle contro il tiranno assoluto, che muore piuttosto che piegarsi alla sottomissione
o Dal 1856 (con Westphal) è sorto il dubbio sulla sua autenticità. I motivi sono 3:
1. si preannunzia, insolitamente, il finale della trilogia
2. nella narrazione profetica di Prometeo ad Io ci sono divergenze dalle Supplici, perché è diverso il
mito delle Danaidi (?!)
3. Prometeo banalmente chiama Zeus “tiranno” e dice: “Del resto tutti i tiranni sono infidi con gli amici”
> diversa concezione di Zeus!!!
o Oggi però si tende a sottolineare la presenza in essa di motivi eschilei dell’autorità divina e dei limiti
dell’uomo, entrambi riconosciuti come norma universale e assoluta. La saggezza, per l’uomo, consiste nel
piegarsi alla forza incontrastata e incontrastabile degli dei