CAP. 8
SOCIOLOGIA
COMUNITA’ E LOCALITA’
CAP. 8 - COMUNITA’ E LOCALITA’
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COMUNITA’
VITA
URBANA
SOCIETA’
VITA
RURALE
CAP. 8 - COMUNITA’ E LOCALITA’ - Definire la comunità
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INIZIO DEGLI STUDI DI COMUNITA’ CON INDUSTRIALIZZAZIONE
MOLTI PRIMI TEORICI
SUPPONEVANO CHE
MODERNIZZAZIONE =
DISTRUZIONE COMUNITA’
che peccato,
distruggono la nostra
tradizionale vita
di paese!
NELLA PRIMA META’
XX° SEC. CONTINUO’
IL DIBATTITO SULLA
PERDITA di COMUNITA’
NEGLI ANNI SETTANTA SI
DIFFONDE ANALISI PIU’ RADICALE
SU POTERE,CONFLITTO, DISUGUAGL.
NEGLI ANNI SESSANTA
LO STUDIO DI COMUNITA’
ANDO’ FUORI MODA
ANCHE POSTMODERNISMO INTERESSE
A COME INDIVIDUI COSTRUISCONO
COMUNITA’ COME FONTE IDENTITA’
CAP. 8 - COMUNITA’ E LOCALITA’ - Definire la comunità
GEMEINSCHAFT
OGNI CONVIVENZA
CONFIDENZIALE, INTIMA
ESCLUSIVA
ci si trova
fin dalla nasciota
RELAZIONI FRA
VOLONTA’ UMANE
un organismo
vivente
COMUNITA’
DI SANGUE
è la prima forma
di comunità
PARENTELA
VICINATO
AMICIZIA
COMUNITA’
un modo di sentire
comune e reciproco
associativo
che costituisce la
volontà propria di
una comunità
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GESELLSCHAFT
IL PUBBLICO
IL MONDO
ci si va
(“in terra straniera”)
FORMAZIONE
IDEALE MECCANICA
un prodotto
meccanico
CAP. 8 - COMUNITA’ E LOCALITA’ - Definire la comunità
i significati del termine sono connessi
 A LUOGHI
comunità collegata ad aree, città, paesi
c’è come prodotto dell’interazione in quel luogo
(i sociologi evitano tale riferimento esclusivo)
 A RELAZIONI SOCIALI
è la caratteristica più importante
indica l’esistenza di obblighi e responsabilità
 A IDENTITA’ CONDIVISE
gruppi che non vivono nello stesso luogo,né hanno
interazioni, ma sentono di condividere una comune
esperienza o identità
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CAP. 8 - COMUNITA’ E LOCALITA’ - Definire la comunità
P. COOKE
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critico sul termine (perché polivalente)
> impreciso dal punto di vista geografico
> sensazione che sia “chiuso verso l’esterno”
> incorpora idea di stabilità
propone “locality” (spazio entro il quale viene vissuta gran parte della vita quotidiana dalla maggioranza
dei soggetti)
(CRITICA: può avere poco significato nella vita delle persone troppo attento
a aspetti economici, poco a quelli culturali)
GIDDENS
propone “local” (ambientazione, scena, sito)
“scena” si riferisce a spazio per il setting dell’interazione, è essenziale per specificare la sua contestualità
(CRITICA: sembrano essere degli “sfondi” dell’interazione)
COHEN
la comunità esiste nella mente dei suoi membri
(sottolinea natura soggettiva della comunità)
le persone pensano a se stesse in quel luogo, dunque l’idea di essere distinti dagli altri
cioè avere un’identità collettiva mostrata con l’uso di simboli (si pensi ai Rap)
DAY-MURDOCK
come le persone vedono se stessi rispetto a società?
comunità = vincolo emotivo nella mente dei membri
BAUMAN
il concetto di comunità ha recentemente notorietà
il problema va studiato perché rilevante
CAP. 8 - COMUNITA’ E LOCALITA’ - Definire la comunità
LE RICERCHE IN ITALIA
dopoguerra, anni ‘50
- riprendono gli studi sociologici (postfascismo)
- studi specie su comunità locali
- specie in zone depresse e Mezzogiorno
(dalla saggistica all’indagine scientifica, dal lavoro singolo a quello di gruppo)
anni ‘50-’60
- il filone si estende ad altre aree (Toscana, Canavese)
- nasce un movimento di: “Comunità” (Olivetti)
(ciò stimolò anche altre istituzioni di ricerca:
> “Il Mulino” / rivista e centro ricerca - Bologna
> “Centro Studi Sociali e Amministrativi” - Ardigò, Bologna
> “Svimez” / sezione metodologica - Roma
> “Nord e Sud” / rivista e centro ricerca - Napoli
> Centro studi sociologia rurale a Portici (Napoli)
NUMEROSI SOCIOLOGI ITALIANI SI ROFRMARONO IN QUEST’AMBITO
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CAP. 8 - COMUNITA’ E LOCALITA’ - Definire la comunità
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VITA
URBANA
E
RURALE
sfavorevole
disordinata
TERMINE
SIGNIFICATO TERMINE
INTERAZIONE SOCIALE
POSTO INDIVIDUO
CONTROLLO SOCIALE
STATUS
confortevole
armoniosa
VITA RURALE
VITA URBANA
gemeinschaft
gesellschaft
comunità
faccia a faccia
ci si conosce
circondato da parenti
e amici
informale, chiacchere
ascritto
società
fugace e superficiale
impersonale, strumentale
isolato
formale, legislazione
acquisito
CAP. 8 - COMUNITA’ E LOCALITA’ - Definire la comunità
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VITA
URBANA
E
RURALE
sfavorevole
disordinata
confortevole
armoniosa
VITA URBANA SIMMEL
Crea tipo unico di
personalità
Denaro e calcolo
razionale come base
dei rapporti
Scettici/disimpegnati
senza consuetudini
Liberazione da
controlli tradizionali
WIRTH
Sociologicamente
eterogenei
Segregazione sociale, irritabilità
impersonalità, e mobilità
Perduti fra la folla
Corsa al successo, e prosperano
i più adatti
Urbanesimo = modo di vivere di
tutta la società (non solo della città)
CAP. 8 - COMUNITA’ E LOCALITA’ - Definire la comunità
 meccanizzazione e modernizzazione in agricoltura
 riduzione mano d’opera agricola e perdita diritti
per le enclosure
 indebolimento sostegno dell’aristocrazia
VERSO LA CITTA’
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un fenomeno mondiale
 produzione di massa nelle fabbriche, esigenza di mano d’opera
 spostamento verso aree con forza lavoro concentrata (città)
 la città prospetta stile di vita più moderno, con meno restrizioni
 si formano grandi città operaie
 queste conurbazioni si uniscono originando megalopoli
 nuovo ordine tecnologico e nuova struttura di classe
 potere aristocratico rurale cessa nuovo potere nel centro città
 pop. urbana è divisa in aree per secondo la classe sociale
 operai abitano vicino alla fabbrica
 sorgono quartieri di immigrati (little Ireland, little Italy, ecc.)
 deplorevoli condizioni di vita della classe operaia (malattie,
crimini, vizio, inquietudine sociale)
CAP. 8 - COMUNITA’ E LOCALITA’ - La perdita della comunità
IL FUNZIONALISMO
la società è sistema di parti collegate caratterizzata da armonia
cooperazione, equilibrio; stabilità è la condizione normale
 (Durkheim) solidarietà meccanica tipica della vita rurale
- forte consenso ai valori
- interessi e punti di vista comuni
- rapporti stretti e basati sulla tradizione
 (Durkheim) solidarietà organica tipica societàè industriale
- estesa divisione del lavoro
- ciascuno fa affidamento su “sconosciuti”
- rapporti razionali e individualizzati
- nuovo abitante uirbano diventerà “anomico” (anomia = assenza di norme)
 anche Tonnies e Simmel entro questa tradizione; enfasi su effetti negativi
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CAP. 8 - COMUNITA’ E LOCALITA’ - La perdita della comunità
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marxismo e
M. Weber
 marx.: enfasi su conflitto di classe, sfruttamento, oppressione
 marx.: sostanziale assenza di opinioni su città come tale
 marx.: denuncia condizioni spaventose città vittoriana
 marx.: la vera base della comunità è più la classe che il luogo
 marx.: rapida crescita urbana distrugge le relazioni sociali
 Weber: città medievale come culla delle società moderne
- città medievali indipendenti avevano favorito la razionalità
- avevano sviluppato sistemi amministrativi, democrazia e classe mercantile
- tali innovazioni distrutte da città moderne (città = riflesso del capitalismo)
 neoWeberiani: società basata su conflitto, non limitato solo a classi
CAP. 8 - COMUNITA’ E LOCALITA’ - La perdita della comunità
teorici classici del XIX sec. concordano che industrializzazione
e urbanizzazione furono fattori distruttivi della comunità
LA RICERCA del XX secolo HA DIMOSTRATO che:

le persone hanno la capacità di ricostruire le comunità
 la vita rurale, ieri e oggi, non basata solo sul romanticismo
GANS
…ALTRI
nei quartieri degradati le persone non sono isolate
e possono fare affidamento su gruppi informali
c’è considerevole grado di coesione e di vicinato
dimostrano che nell’area urbana esistono comunità territoriali
> popolazione stabile e residente da lungo tempo
> esperienze condivise
> sostegno reciproco nelle avversità
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CAP. 8 - COMUNITA’ E LOCALITA’ - La perdita della comunità
…MA
le condizioni delle città sono mutate o scomparse:
> industrie interne alle città non ce ne sono più
> abitanti in aree degradate sono più transitori
> nuove aree residenziali chiuse e protette
i quartieri degradati rimangono associati alla perdita di comunità
MENO SPIRITO COMUNITARIO… tuttavia si formano comunità anche a partire da
condizioni marginali (es. comitati antidroga)
RIFIUTATA L’IDEA CHE IL POSTO DOVE SI VIVE DETERMINI IL COME SI VIVE
(rimangono, seppur contrastate, romantiche visioni della vita del passato nei villaggi)
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CAP. 8 - COMUNITA’ E LOCALITA’ - Il ritorno alla campagna
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…fine millennio: crescono coloro
che si spostano verso la campagna
un fenomeno di tutto l’occidente
FATTORE ECONOMICO
FATTORE CULTURALE
 industria moderna libera dai vincoli dei
 sogno delle rose sulla porta
vecchi insediamenti
 decentramento del lavoro e dei
lavoratori
 immagine negativa della città
FATTORE TRASPORTI
FATTORE GOVERNATIVO
> nuovi trasporti e infrastrutture
restringono spazi ieri lontani
 politiche incoraggianti
 pendolarismo e pensionamenti
 zone residenziali ai margini e new town
 stretti controlli su sviluppo urbano
CAP. 8 - COMUNITA’ E LOCALITA’ - Il ritorno alla campagna
…fine millennio: crescono coloro
che si spostano verso la campagna
VITA RURALE = consenso, coesione, stabilità ?
DISTINZIONE netta tra stili di vita urbana e rurale ?
spostamento verso i villaggi di persone benestanti di classe media
equivale a frantumazione tradizionale sistema di classe rurale
nei villaggi esiste una polarizzazione tra “noi” e “loro”
basata più su provenienza interna/esterna che su classe sociale
CONTROURBANIZZAZIONE legata anche a cambiamenti nella VITA
RURALE
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CAP. 8 - COMUNITA’ E LOCALITA’ - Il ritorno alla campagna
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…fine millennio: crescono coloro
che si spostano verso la campagna
CONTROURBANIZZAZIONE legata
anche
a cambiamenti nella VITA RURALE
un fenomeno di tutto l’occidente
 meccanizzazione agricola riduce richiesta mano d’opera
 più “factotum” in agricoltura che specialisti
 mezzadria in declino, incremento coltivatori diretti
 agricoltura sempre più operante su principi di mercato
-non dimenticarsi che pressione della domanda di proprietà rurali eleva i prezzi
al di là delle possibilità dei locali meno abbianti
- resistenza dei nuovi arrivati a modificare contesto per costruzioni economiche
- cambiamento dei residenti (vecchi+nuovi) cambiamenti anche x servizi richiesti
… alla fine non sempre relazioni sociali idilliache…
CAP. 8 - COMUNITA’ E LOCALITA’ - Il ritorno alla campagna
…fine millennio: crescono coloro
che si spostano verso la campagna
IN ITALIA DAGLI ANNI ‘80
specie in aree economicamente
più mature, di + antica industr.ne
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un fenomeno di tutto l’occidente
i mass media spesso ripropongono stereotipi di un confuso desiderio nostalgico
di una vita rurale frutto + dell’immaginario collettivo che di un reale vissuto
molte località sono attrattori in comuni rurali negli anni cinquanta
“ sono un locale perché ho vissuto qui tutta la vita; non
penso a
Loro come dei veri locali; forse lo sono ma non li
considero tali”
… l’immigrazione!
CAP. 8 - COMUNITA’ E LOCALITA’ - Città e metropoli
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1990 metà popolazione del
mondo abita in città
città con +1.000.000 abitanti
114 nel 1960
640 nel 2025
POPOLAZIONE DIURNA = POPOLAZIONE NOTTURNA ?
ABITANTI = FORZA LAVORO ?
 LE MURA URBANE DELIMITANO LA POPOLAZIONE IVI INSEDIATA
 SVILUPPO INDUSTRIALE: DAI BORGHI ENTRANO ED ESCONO X LAVORARVI
(metropoli di prima generazione)
 NEI WEEK END E PER VACANZE TANTI CHE VAN FUORI E TANTI CHE ENTRANO
(sono i consumatori metropolitani, o city users - è la metropoli di 2.a gener.)
 OGGI SEMPRE PIU’ PERSONE ENTRANO PER AFFARI
(sono i metropolitan businessmen)
CAP. 8 - COMUNITA’ E LOCALITA’ - Città e metropoli
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CITTA’
TRADIZIONALE
METROPOLI 1.a
GENERAZIONE
METROPOLI 3.a
GENERAZIONE ?
METROPOLI 2.a
GENERAZIONE
A) ABITANTI
B) PENDOLARI
C) CONSUMATORI
D) BUSINESSMEN
abita
SI
NO
NO
NO
lavora
SI/NO
SI
NO
SI
comsuma
SI
(SI)
SI
SI
CAP. 8 - COMUNITA’ E LOCALITA’ - La comunità di vicinato
dalle comunità ai “villaggi urbani”
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La comunità di vicinato
Il processo sociale che ri-crea, in ambienti ostili come i
quartieri degradati delle metropoli, una specie di
comunità sul modello dei rapporti di villaggi d’un tempo
dalla ricerca emerge, invece, che il rapporto di vicinato
appare decisamente trascurato nella metropoli
andrebbe però separato il
LIVELLO FORMALE
(settore pubblico e settore non pubblico)
retti da princìpi organizzativi burocratici
LIVELLO INFORMALE
(reti parentali, amicali, e di vicinato)
retti da principi relazionali diversi
CAP. 8 - COMUNITA’ E LOCALITA’ - La comunità di vicinato
più è grande la comunità
minore il coinvolgimento dei vicini
come conseguenza dell’isolamento
e dell’anomia tipici della vita urbana
BLUMER
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La comunità di vicinato
VICINATO TRADIZIONALE
tipico di contesti sociali relativamente isolati,
socialmente omogenei, rapporti densi e solidaristici
solidarietà + reciprocità + fiducia
VICINATO MODERNO
in società con + mobilità geografica, con maggiori
possibilità relazionali e di assistenza
non è cessato, ma più elettivo e scelto
mobilità + scelta + organizzazione + sfera politica
CAP. 8 - COMUNITA’ E LOCALITA’ - La comunità di vicinato
diversi gradi di interazione
perciò differenti definizioni
piccolo paese
condominio
metropoli
villetta
il grado di urbanizzazione
e la struttura urbana,
il perdurare d. residenza,
lo star molto in casa o
l’essere spesso fuori casa,
influenzano i rapporti
di vicinato
classe operaia e famiglie con bimbi
più disposte a rapporti coi vicini
QUALITA’ della RELAZIONE CONTA MOLTO
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La comunità di vicinato
VICINO = PROSSIMO
PROSSIMO = PROSSIMITA’
PROSSIMITA’ = PROSSIMO
PROSSIMITA’ SPAZIALE
VICINANZA ABITATIVA
INTERAZIONE
relazione tra due soggetti
nel corso della quale ciascun
soggetto modifica reiteratamente
i propri comportamenti in rapporto
con quelli dell’altro
CAP. 8 - COMUNITA’ E LOCALITA’ - Modelli di città, la scuola di Chicago
R. PARK
Mc KENZIE
E. BURGESS
L. WIRTH
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INFLUENZATI MOLTO DAL FUNZIONALISMO
INFLUENZARONO MOLTO LA SOCIOLOGIA
PARK
usa un approccio ecologico alla città
> INVASIONE i primni immigrati vanno in centro per casa e lavoro poi invadono attorno
> COMPETIZIONE invadendo si mettono in concorrenza coi residenti
> DOMINANZA …e hanno la meglio
> SUCCESSIONE intanto nel centro resosi libero arrivano altri immigrati, e così si ricomincia;
le competizioni si susseguono prima di arrivare a un certo equilibrio
SE UN GRUPPO DIVIENE STABILE, CREA UN MODO DI VIVERE
CITTA? UN MOSAICO DI MONDI CHE SI TOCCANO MA NON COMPENETRATI
BURGESS vicino a Park, ne traduce le idee in un modello grafico di zone concentriche
1) distretto centrale degli affari
2) zona di transizione
3) area delle abitazioni delle classi più basse
4) abitazioni della classe media
5) abitazioni delle classi elevate
SCUOLA
DI CHICAGO
 ambiente urbano genera distinti modi di vita
 città divisa in aree sociali separate (x etnìa/classe)
 questi modelli sono prodotto di processi esterni
CAP. 8 - COMUNITA’ E LOCALITA’ - Modelli di città, la scuola di Chicago
SCUOLA DI CHICAGO SEGNA IL MOMENTO INIZIALE
DELLA RIFLESSIONE SOCIOLOGICA SULLA CITTA’
idee
riprese
dalla
biologia
evoluzionista
 azioni e dislocazioni dei gruppi interpretate
come dei conflitti che possono portare a:
dominanza o assimilazione
 ci sono “aree naturali” con fenomeni di
invasione e di successione
>>> confrontando modello di BURGESS con altre città reali
era raro trovare aree chiaramente degradate e un
modello preciso di cerchi concentrici (ma anche loro
erano consapevoli che non era un modello universale)
>>> i MARXISTI dicono che ogni analisi che non assuma previamente la
natura del capitalismo, è di per sé imperfetta
HARVEY sostiene che la città è il prodotto delle relazioni sociali
ed economiche del capitalismo
CASTELLS accusa scuola di Chicago di essere conservatrice
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CAP. 8 - COMUNITA’ E LOCALITA’ - Potere e conflitto nella città
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dall’ambito ecologico e di comunità
l’analisi va al problema del potere
gli approcci NEOWEBERIANI e NEOMARXISTI scoprono che:
 nelle comunità sia rurali che urbane ci sono conflitti di interesse tra gruppi
 tali conflitti comprensibili solo analizzando il + ampio sistema socioeconom.
IMPLICAZIONI
positive
negative
DELLA QUALITA’
DELLA VITA
PROGETTI
URBANA
distribuzione spaziale
delle risorse urbane
quali diversi e contrapposti
conflitti può generare…
CONFLITTI
“Non fate,
spostate,
andate via”
un parco una discarica uno zoo
case popolari
centro x tossici
sopraelevata
albergo
università
CAP. 8 - COMUNITA’ E LOCALITA’ - Potere e conflitto nella città
27
dall’ambito ecologico e di comunità
l’analisi va al problema del potere
spesso i
CONFLITTI
riguardano
distanze
rispetto a
infrastrutture
“Lo sviluppo
è necessario, ma
non nel mio
cortile”
REGOLA
GENERALE
chi ha più
ricchezza
potere
conoscenza
ha più
capacità di
proteggere
promuovere
i propri
interessi
territorio
diviso in
base a classi
i conflitti
localizzati
estensione
conflitti di
classe
“conflitti su
proprio ambiente
fra gruppi con
diversa posizione
sociale”
i burocrati che hanno potere
per dare il via a un progetto
sono pedine chiave x conflitti
(Weber parla di “dittatura dei
funzionari, altri li accusano di
perseguire i propri sogni ideologici)
LE COMUNITA’ ?
…solo preferenze!!!
CAP. 8 - COMUNITA’ E LOCALITA’ - Potere e conflitto nella città
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dall’ambito ecologico e di comunità
l’analisi va al problema del potere
L’APPROCCIO NEO MARXISTA
enfatizza soprattutto il conflitto di
classe e suoi riflessi sull’area urbana
..e lo Stato?
serve agli interessi del capitalismo:
 fornendo strade, comunicazioni, ecc.; ciò favorisce il capitale e sua efficienza
 influenzando la domanda attraverso le opere pubbliche
 fornendo servizi (case, scuole, ospedali, ecc.) per favorire la riproduzione
della cultura e delle forza lavoro
GOSCHEL
CASTELLS
le scuole sono più dove c’è la classe media
concentrazione gruppi sociali in certe aree favorisce subculture
e limita piena coscienza di classe
moderni conflitti urbani riguardano più servizi che produzione
tali conflitti generano alleanze classe operaia con classe media
MOVIMENTI URBANI
CAP. 8 - COMUNITA’ E LOCALITA’ - Potere e conflitto nella città
dall’ambito ecologico e di comunità
l’analisi va al problema del potere
BAGGULEY
moderni conflitti urbani e rurali riguardano l’ambiente
BECK
preoccupazione x ambiente in occidente è nata così:
> problemi sopravvivenza? Risolti
> vecchie certezze sparite, diffusa è l’insicurezza
> problema contemporaneo è impedire disastro ambientale
> ma la gente sfiduciata da risposte della scienza
> la specie umana ha una natura socializzata, ora c’è paura
che natura abbia la sua rivincita
> ambientalismo? risultato di una profonda INSICUREZZA
> MOVIMENTI AMBIENTALISTI
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CAP. 8 - COMUNITA’ E LOCALITA’ - Potere e conflitto nella città
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DIFFERENZE fra vecchi e nuovi movimenti
VECCHI movimenti
NUOVI movimenti
PROBLEMI
VALORI
RADICI STRUTT.
materiali, economici
vita migliore con sviluppo
disuguaglianze? capitalismo
BASE SOCIALE
ORGAN. INTERNA
FORME D’AZIONE
RAZIONALITA’
classe operaia
centralistica/burocratica
corporativa (i rappresentanti)
scopo è raggiungere obb.vo
misurabile
guadagnare benefici economici
o materiali
non materiali, sociali, ambientali
essere liberi e autonomi
relaz. al di fuori di stato/economia
la “società civile”
nuova classe media / interclass.
organizz. Policefale
azione diretta, protesta, stili di vita
scopo è raggiungere ideali ultimi
INCENTIVI
soddisfazione nel difendere ciò
che si ritiene giusto
CAP. 8 - COMUNITA’ E LOCALITA’ - La migrazione contemporanea verso la città
CHI ENTRA ?
anziani soli a basso reddito
per avere servizi vicini
giovani coppie senza figli
CHI ESCE ?
persone con alto reddito
con denaro per acquistare
casa in periferia
lavoratori qualificati verso
le città satelliti
famiglie povere
immigrati extracomunitari
classe media, professionisti
alla ricerca di casa d’epoca
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genitori con figli giovani
che desiderano spazi aperti
giardini e case + grandi
TORINO 12 aprile 2000
domani cominciano le lezioni di arabo
(solo per bambini arabi)
entrare/uscire
connesso con
stadio del
ciclo di vita
CAP. 8 - COMUNITA’ E LOCALITA’ - La comunità nella società moderna
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IL COMUNITARISMO
secondo alcuni: declino delle comunità
dunque declino standard morali
ETZIONI: incoraggiamole! come?
rafforzando istituzioni locali
 pianificare gli spazi per favorire incontri
 ricordarsi che crisi comunità deriva da crisi famiglia
I CRITICI DI ETZIONI: crede che comunità e famiglie normali quelle del passato
POST MODERNISTI evidenziano grandi cambiamenti sociali
 restringimento di tempo e spazio (il villaggio globale)
 fluidità e movimento; nulla è più fisso e stabile
 diversità e complessità
CONSEGUENZE? INSICUREZZA E SPAESAMENTO
CAP. 8 - COMUNITA’ E LOCALITA’ - La comunità nella società moderna
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IL COMUNITARISMO
“La postmodernità, età della contingenza, è
l’età della comunità, del desiderio smodato di
comunità, della ricerca di comunità, della
immaginazione delle comunità” (Bauman, 1992)
PROTO-COMUNITA’ GIOVANILI
sono differenti dalle comunità “tradizionali”
 lo “stile di vita” è qualcosa che gli individui creano per sé stessi
 può essere reinventato molte volte
 sono orientate al consumo
 esistono come risultato di immaginazione e fantasia
CAP. 8 - COMUNITA’ E LOCALITA’ - La comunità nella società moderna
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IL COMUNITARISMO
i sociologi hanno opinioni molto differenti
COMUNITARIANI opinione tradizionale e considerano i
legami comunitari desiderabili
ALTRI
vedono le comunità come limite alla
libertà individuale; optano per le
possibilità di scelta del postmoderno
ALTRI
le comunità simboliche esistono xchè
i loro membri si sentono diversi
ciò implica esclusione degli altri
OGGI OGNI COMUNITA LOCALE VA CONSIDERATA SOCIETA’ LOCALE
OGGI SONO EMERGENTI DELLE COMUNITA’ DI MODI
DI VITA GARANTI DELLA LIBERTA’ “di” e “da”