COSTITUZIONE

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La Costituzione Italiana
La Costituzione Italiana
Principi
fondamentali
artt. 1-12
Principi fondamentali alla base
della Struttura dello Stato
e della società
Parte prima
artt. 13-54
Diritti e doveri dei cittadini
Parte seconda
artt. 55-139
Organizzazione dello Stato
Disposizioni
transitorie
e finali
Transitorie: di durata limitata,
garantiscono il passaggio
alla nuova Costituzione
Finali: norme generali che
derogano alle disposizioni
generali sui diritti civili e politici
La Costituzione Italiana
Principi fondamentali
Art. 1
Art. 2
Art. 3
Democrazia, lavoro,
sovranità popolare
Garanzia dei diritti umani
sia dei singoli sia sociali
Eguaglianza formale
e sostanziale
Art. 5 e 6
Art. 7
Autonomie locali e
minoranze linguistiche
Parità nei rapporti
tra Stato e Chiesa
Art. 4
Diritto al lavoro
Art. 9
Art. 8
Art. 10
Cultura, ricerca, tutela
del paesaggio naturale
e del patrimonio artistico
Libertà di religione
Art. 11
Ripudio della guerra e
impegno per la creazione di
organizzazioni sovranazionali
Rispetto dei principi
del diritto internazionale
Art. 12
Tricolore,
bandiera italiana
La Costituzione Italiana
Principi fondamentali
Articolo 1
L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.
La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti
della Costituzione.
Le parole chiave
• Repubblica democratica
• Lavoro
• Sovranità popolare
Per capire meglio… l’articolo
1
La forma istituzionale dello Stato italiano è
quella di una Repubblica democratica.
Che cosa è una repubblica?
Quale altre forme di Stato conosci?
Che cosa aggiunge l'aggettivo democratica?
Prova a spiegare il significato complessivo
dell’espressione “repubblica democratica”.
Il fondamento della nostra Repubblica
è il lavoro: che cosa vuole indicare questa
affermazione?
Il secondo comma dice che il popolo
italiano è sovrano: che cosa significa sovrano?
La sua sovranità è illimitata?
La Costituzione Italiana
Principi fondamentali
Articolo 1
L'Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro.
Il popolo sceglie chi deve fare le leggi e governare.
Per capire meglio… l’articolo
1
Il 2 giugno 1946 i cittadini italiani hanno scelto a maggioranza, votando in un
referendum, che l’Italia non fosse più una monarchia, con a capo un re, ma una
Repubblica. La Repubblica italiana è definita democratica perché la sovranità,
cioè il potere di comandare, è attribuito al popolo. Il popolo deve però esercitare la
propria sovranità nelle forme previste dalla Costituzione, ad esempio eleggendo il
sindaco, i consiglieri comunali, i deputati e i senatori, ecc. Il popolo è formato dai
cittadini, termine che, a partire dalla Rivoluzione francese, ha sostituito quello di
sudditi: i sudditi erano sottoposti al potere del re e dei nobili, i cittadini sono dotati di
diritti e doveri. Il lavoro è considerato dalla nostra Costituzione il fondamento della vita
democratica, come diritto che rende l’uomo pienamente “cittadino”. La parola "lavoro"
deriva dal latino "labor", che significava pena, fatica, sforzo, sofferenza e come tale lo
hanno provato gli schiavi. Col tempo il lavoro acquistò una forma sociale e diventò una
manifestazione essenziale della vita umana, sia individuale che associata, uno dei
mezzi primari per trasformare la natura e soddisfare i propri bisogni.
La Costituzione Italiana
Principi fondamentali
Articolo 2
La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo
sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei
doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.
Le parole chiave
• Garanzia dei diritti umani sia
dei singoli sia sociali
• Adempimento dei doveri civici
di solidarietà
Per capire meglio… l’articolo
2
La Repubblica riconosce e garantisce i diritti
inviabili dell’uomo.
Spiega il significato di questi due verbi e indica
perché a tuo parere i costituenti hanno sentito
il bisogno di utilizzarli entrambi.
Quali sono i diritti inviolabili dell’uomo?
Ai diritti si associano strettamente dei doveri;
ne vengono indicati tre tipi: illustrali, facendo
per ciascuno un esempio.
La Costituzione Italiana
Principi fondamentali
Articolo 2
La Repubblica difende i diritti di tutti i cittadini, da soli o organizzati insieme ad altri,
e chiede loro di sentire il dovere di vivere bene insieme.
Per capire meglio… l’articolo
2
L’art. 2 contiene un principio fondamentale: esistono alcuni diritti (come il diritto
alla vita, all’espressione del proprio pensiero, a formarsi una propria famiglia,
ecc.) che ci sono propri in quanto esseri umani e come tali inviolabili. Ogni singola
persona nasce con questi diritti, e lo Stato si limita solamente a riconoscerli e
garantirli. La Costituzione, inoltre, riconosce che l’essere umano è un “animale”
sociale, cioè vive insieme agli altri nelle “formazioni sociali”: le famiglie, i partiti, le
chiese, le associazioni, i sindacati, ecc. e qui può esprimere appieno i propri diritti
inviolabili. Proprio perché l’uomo è un essere sociale, però, accanto ai diritti sono
richiamati anche i doveri di solidarietà (come il partecipare alle scelte comuni
mediante le elezioni, o il pagare le imposte).
La Costituzione Italiana
Principi fondamentali
Articolo 3
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza
distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di
condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di
ordine economico e sociale, che,
limitando di fatto la libertà e
Per capire meglio… l’articolo 3
l’eguaglianza dei cittadini,
La dignità è il valore e l'importanza che
ciascuno riconosce a se stesso e che gli altri gli
impediscono il pieno sviluppo
attribuiscono. Nell'espressione pari dignità
della persona umana e l’effettiva
sociale sono contenuti almeno altri due
partecipazione di tutti i lavoratori
concetti: sai indicarli?
all’organizzazione politica,
L’articolo 3 afferma solennemente che, davanti
alla legge, tutti i cittadini sono uguali.
economica e sociale del paese.
Le parole chiave
• Pari dignità sociale
• Tutti uguali davanti alla Legge
• Rimuovere gli ostacoli
Quali differenze fra loro non devono assolutamente
avere influenza?
Che cosa si intende con l’espressione condizioni
personali? Fai qualche esempio.
E con l’espressione condizioni sociali? Fai qualche
esempio.
Alla Repubblica viene affidato un compito
estremamente impegnativo: quale?
La Costituzione Italiana
Principi fondamentali
Articolo 3
Tutti i cittadini devono essere rispettati. La legge li deve trattare allo stesso modo, anche
se parlano lingue diverse, credono in Dio o no, sono ricchi o poveri, maschi o femmine, di
razza bianca o nera o di altro colore e anche se hanno idee politiche diverse.
I cittadini che non possono essere liberi o non possono vivere come gli altri perché sono
poveri o vivono in condizioni difficili, devono essere aiutati. La Repubblica deve eliminare le
cause della loro inferiorità in modo che possano partecipare alla vita sociale come gli altri.
Per capire meglio… l’articolo
3
La legge non fa e non ammette differenze, di nessun tipo, fra i cittadini italiani. Il ricordo ancora
vivo delle discriminazioni razziali (contro gli ebrei) e del trattamento degli avversari politici nel
precedente regime fascista ha portato a specificare che le diversità (di razza,di idee politiche o
religiose, ecc.) non possono essere elemento di discriminazioni fra i cittadini.
Tuttavia, la Costituzione fa un passo avanti sul tema dell’eguaglianza: non solo la riconosce,
ma la promuove. La seconda parte dell’articolo dice che la Repubblica deve “rimuovere gli
ostacoli di ordine economico e sociale” che impediscono l’eguaglianza anche attraverso
specifiche leggi. Ciò vuol dire mettere tutti nelle condizioni di studiare, di curarsi, di avere i mezzi
per sostenersi, ecc.
La Costituzione Italiana
Principi fondamentali
Articolo 4
La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni
che rendano effettivo questo diritto.
Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta,
un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società
Le parole chiave
• Diritto al lavoro
• Dovere di lavorare
• Attività utili al progresso
sociale
Per capire meglio… l’articolo
4
La Costituzione italiana afferma che il lavoro
è un diritto per i cittadini.
Che cosa deve fare lo Stato per garantirlo?
La Costituzione italiana afferma che il lavoro
è un dovere per i cittadini.
Quale caratteristica fondamentale deve avere l’attività
che ogni cittadino svolge?
In un altro dei Principi fondamentali della
Costituzione si è già parlato del valore del
lavoro: quale? Vedi un legame tra i due articoli?
La Costituzione Italiana
Principi fondamentali
Articolo 4
Tutti hanno il diritto di lavorare. La Repubblica deve fare in modo che ci sia lavoro per
tutti. Ogni cittadino ha il diritto di scegliere il lavoro che riesce a fare meglio e che
preferisce, in modo da contribuire al progresso materiale e spirituale della società.
Per capire meglio… l’articolo
4
Tutti i cittadini hanno diritto al lavoro. Ciò non significa affermare che la Repubblica, ossia lo Stato,
è tenuta a fornire direttamente ai cittadini un lavoro e nemmeno che possa punirli se decidono di
non lavorare. Lo Stato si impegna invece a promuovere condizioni che rendano effettivo questo
diritto: impegnandosi attraverso l’emanazione di norme sul collocamento, sull’assunzione
obbligatoria di invalidi, sui lavori pubblici, sui finanziamenti alle imprese e in altre misure di politica
economica per aumentare il numero dei cittadini che lavorano, o per rendere sicuri i luoghi di lavoro.
L’articolo prosegue poi affermando che il cittadino ha il dovere di partecipare attivamente allo
sviluppo della società in cui vive, ma lo lascia libero di scegliere a quale attività o funzione
dedicarsi: il bancario, l’avvocato, il meccanico, il medico, ma anche la madre di famiglia, il
musicista o il pittore.
La Costituzione Italiana
Principi fondamentali
Articoli 5 e 6
La Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali; attua nei servizi
che dipendono dallo Stato il più ampio decentramento amministrativo; adegua i principi ed i
metodi della sua legislazione alle esigenze dell'autonomia e del decentramento.
La Repubblica tutela con apposite norme le minoranze linguistiche.
Le parole chiave
•
•
•
•
Repubblica una e indivisibile
Autonomie locali
Decentramento amministrativo
Minoranze linguistiche
Per capire meglio… gli
articoli 5 e 6
Come è definita la Repubblica italiana? Potrebbe
definirsi così se fosse uno Stato federale?
Le autonomie locali sono enti pubblici che
amministrano parti del territorio dello Stato:
elencane alcuni.
Decentramento amministrativo indica che
l’amministrazione pubblica è affidata anche a organi
periferici: possiamo quindi dire che il nostro è uno Stato
centralizzato?
Le minoranze linguistiche sono gruppi di cittadini,
residenti in zone precise, che parlano lingue
diverse dall’italiano: il francese in Val d’Aosta,
il tedesco e il ladino in Alto Adige. Ne conosci altre?
Quali diritti vanno riconosciuti, a tuo parere, a questi
cittadini? Quale relazione vedi tra l’articolo 6 e l’articolo 3?
La Costituzione Italiana
Principi fondamentali
Articolo 5
La Repubblica è un unico Stato, però dà alle Regioni, alle Province e ai Comuni la
possibilità di essere autonomi organizzando i servizi (trasporti, ospedali, scuole, ecc.)
secondo le necessità locali.
Per capire meglio… l’articolo
5
In questo articolo si afferma l’unitarietà della Repubblica, ma al tempo stesso viene data
importanza alle esigenze che possono nascere nelle diverse Regioni attraverso la promozione
e il Riconoscimento della autonomie locali o attraverso la creazione di organi periferici dello
Stato, come ad esempio l’Ufficio Scolastico Provinciale e Regionale. L’articolo 5 inoltre
riconosce il decentramento amministrativo pur nel rispetto dell’unità della Repubblica.
La Costituzione promuove le autonomie locali (Comuni, Province e Regioni) per rispondere con
maggiore efficienza alle esigenze dei cittadini e del territorio.
La Costituzione Italiana
Principi fondamentali
Articolo 6
I gruppi di cittadini che parlano una lingua diversa dall'italiano e vivono nel territorio della
Repubblica sono rispettati e difesi con leggi fatte apposta.
Per capire meglio… l’articolo
6
In Italia ci sono circa 400.000 cittadini (soprattutto nelle regioni confinanti con gli stati esteri) che
parlano abitualmente una lingua diversa dall'italiano: tedesco, sloveno, francese, ladino, catalano,
greco... In alcune regioni autonome queste lingue vengono insegnate a scuola, insieme all'italiano.
L’uguaglianza affermata nell’art. 3 trova la sua applicazione nella tutela dei cittadini che hanno
lingua,cultura, tradizioni, costumi diversi da quelli della maggioranza. La tutela di queste
minoranze (in particolare di lingua francese in Valle d’Aosta e di lingua tedesca e ladina nel
Trentino-Alto Adige, ma anche di lingua greca, albanese, slava nell’Italia meridionale) ha trovato
applicazione nelle leggi delle Regioni a Statuto speciale e in altre leggi che consentono nelle
scuole e negli uffici pubblici l’uso di una lingua diversa dall’italiano e favoriscono il mantenimento
delle diverse culture. In alcune Regioni esiste quindi il bilinguismo: a scuola, in tribunale, davanti
ai funzionari pubblici, si può parlare la lingua della propria minoranza linguistica.
La Costituzione Italiana
Principi fondamentali
Articolo 7
Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani.
I loro rapporti sono regolati dai Patti Lateranensi. Le modificazioni dei Patti accettate
dalle due parti, non richiedono procedimento di revisione costituzionale
Le parole chiave
•
•
•
•
Stato e Chiesa cattolica
Indipendenti
Sovrani
Patti Lateranensi
Per capire meglio… l’articolo 7
Lo Stato e la Chiesa si riconoscono
reciprocamente indipendenti e sovrani, ma
limitatamente al proprio ordine: dunque la Chiesa
è sovrana rispetto alla propria organizzazione e
alle questioni della propria fede, lo Stato rispetto
a tutte le questioni legate alla vita collettiva di
tutti i suoi cittadini.
Prova a spiegare questa affermazione con parole tue.
I Patti Lateranensi comprendono un Trattato
e un Concordato e furono sottoscritti nel 1929.
Quando sono state apportate loro delle revisioni?
La Costituzione Italiana
Principi fondamentali
Articolo 7
Lo Stato della Città del Vaticano, dove risiede il Papa, non dipende dallo Stato
italiano, ma ha le sue leggi, la sua moneta, la sua bandiera. Stato e Chiesa, nei loro
territori, sono indipendenti. C'è però un accordo che regola i loro rapporti e stabilisce
come risolvere alcuni problemi particolari (insegnamento della religione nelle scuole statali,
servizio militare dei sacerdoti e altri).
Per capire meglio… l’articolo
7
La Costituzione riconosce che la Chiesa ha sovranità, cioè potere di comando,
“nel proprio ordine”, cioè nell’ambito spirituale, mentre afferma che lo Stato
ha sovranità, cioè potere di comando, in ciò che compete allo Stato. L’articolo
riconosce che i rapporti tra Chiesa cattolica e Stato sono regolati dai Patti
Lateranensi del 1929 (modificati nel 1984), cioè dal Concordato, che disciplina
dettagliatamente i rapporti fra Stato e Chiesa. Un esempio è dato dalla
regolamentazione del matrimonio concordatario: questo matrimonio viene
celebrato in chiesa ma grazie ai Patti i coniugi risultano sposati anche per lo
Stato italiano.
La Costituzione Italiana
Principi fondamentali
Articolo 8
Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge.
Le confessioni religiose diverse dalla cattolica hanno diritto di organizzarsi secondo i
propri statuti, in quanto non contrastino con l'ordinamento giuridico italiano.
I loro rapporti con lo Stato sono regolati per legge sulla base di intese con le relative
rappresentanze.
Le parole chiave
• Libertà per tutte le religioni
• Diritto di organizzazione e di
culto
• Intese con lo Stato italiano
Per capire meglio… l’articolo
8
Questo articolo riconosce anche alle religioni
diverse da quella cattolica la libertà di
organizzarsi, di riunirsi, di pregare, di avere
luoghi di culto. Pone un unico limite: quale?
È possibile quindi impedire ai fedeli di religioni non
cattoliche di aprire luoghi di culto loro ?
Lo Stato italiano ha sottoscritto accordi con
altre chiese e comunità non cattoliche e non
cristiane.
Indica quale comma di questo articolo glielo impone.
La Costituzione Italiana
Principi fondamentali
Articolo 8
In Italia possono vivere liberamente i fedeli di ogni religione (cattolici, protestanti,
buddisti, ebrei, musulmani, induisti, ecc.). Essi possono organizzarsi secondo le proprie
regole, purché rispettino le leggi dello Stato italiano.
Per capire meglio… l’articolo
8
La Libertà Religiosa
La nostra Costituzione non si limita descrivere i rapporti con la Chiesa
cattolica ma riconosce la libertà a tutte le confessioni religiose con le quali
regolerà, di volta in volta, i rapporti attraverso specifiche intese. È essenziale,
tuttavia, che gli statuti (cioè i regolamenti interni) di ciascuna confessione non
siano contrari alle leggi dello Stato italiano.
La Costituzione Italiana
Principi fondamentali
Articolo 9
La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica.
Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della nazione.
Le parole chiave
• Promozione di cultura e
ricerca
• Tutela del paesaggio e del
patrimonio storico-artistico
Per capire meglio… l’articolo
9
Questo articolo indica due impegni fondamentali
che lo Stato italiano deve assumersi per garantire
il futuro della nazione.
Spiega in che modo sia il primo che il secondo comma
dell'articolo 9 tendono a salvaguardare il futuro degli
italiani.
Sai indicare qualche strumento con cui la Repubblica
assolve i compiti indicati dall’articolo 9?
Esistono dei Ministeri che promuovono e
coordinano queste attività.
Sai quali sono?
La Costituzione Italiana
Principi fondamentali
Articolo 9
La Repubblica aiuta la diffusione della cultura, la ricerca scientifica e tecnica.
Difende il paesaggio naturale, i monumenti storici e le opere d'arte presenti in Italia.
Per capire meglio… l’articolo
9
Lo Sviluppo e la Tutela della Cultura
L’articolo impegna lo Stato a essere parte attiva nello sviluppo della cultura e
Della ricerca scientifica. La tutela del paesaggio (bellezze naturali, parchi, giardini) e del
patrimonio storico e artistico (musei, biblioteche, pinacoteche, palazzi di interesse
storico, ecc.) è affidata al Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare
e al Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
La Costituzione Italiana
Principi fondamentali
Articolo 10
L'ordinamento giuridico italiano si conforma alle norme del diritto internazionale
generalmente riconosciute.
La condizione giuridica dello straniero è regolata dalla legge in conformità delle norme
e dei trattati internazionali.
Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l'effettivo esercizio delle libertà
democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d'asilo nel territorio della
Repubblica secondo le condizioni stabilite dalla legge.
Non è ammessa l'estradizione dello straniero per reati politici.
Le parole chiave
•
•
•
•
•
Ordinamento giuridico
Diritto internazionale
Stranieri
Diritto d’asilo
Estradizione
Per capire meglio… l’articolo
10
Esistono norme e trattati che regolano i rapporti
internazionali fra gli Stati.
Le leggi della Repubblica italiana, cioè il suo
ordinamento giuridico, devono adeguarvisi?
Ricorda la Dichiarazione universale dei diritti
umani dell'ONU: gli stranieri sono portatori di diritti
inviolabili?
Tutti gli stranieri possono avvalersi del diritto di asilo?
In quali casi questo viene riconosciuto?
Che cosa significa esattamente estradizione?
La Costituzione Italiana
Principi fondamentali
Articolo 10
Lo straniero che nel suo paese non è libero, perché il Governo gli impedisce di esprimere
liberamente il suo pensiero, ha diritto di asilo politico, cioè di essere ospitato in Italia.
Se uno Stato straniero chiede che un suo cittadino, ospite in Italia per asilo politico, venga
rimandato in patria perché accusato di reati politici, la Repubblica italiana deve respingere
la richiesta.
Per capire meglio… l’articolo
10
I Diritti degli stranieri
Con il primo comma si afferma che le leggi (ordinamento giuridico) italiane si conformano,
ossia si rendono simili, a quelle leggi internazionali comuni a tutti gli stati.
Negli altri commi si parla della condizione degli stranieri (ossia dei non cittadini che
vivono nel territorio italiano) dicendo che essa viene regolata da norme e trattati
internazionali. In base a essi, anche lo straniero gode dei diritti inviolabili dell’uomo.
Allo straniero che nel suo paese non godesse delle libertà che gode in Italia, se fosse, per
Esempio, perseguitato per motivi politici, la Repubblica garantisce il diritto di asilo, cioè
di restare nel nostro paese. Uno straniero che al suo paese fosse stato condannato per
reati politici non può essere estradato, cioè restituito alle autorità del suo Paese.
La Costituzione Italiana
Principi fondamentali
Articolo 11
L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come
mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità
con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la
pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali
rivolte a tale scopo.
Le parole chiave
• Ripudio della guerra
• Impegno per la creazione di
organizzazioni sovranazionali
Per capire meglio… l’articolo 11
Questo articolo dichiara solennemente
l'impegno che l'Italia si è assunta per contribuire
al mantenimento della pace e per costruire
relazioni internazionali corrette.
Questo impegno si esprime in tre verbi:
– ripudia: il ripudio della guerra comprende tutti i tipi
di guerra: quali vengono indicati?
– consente: a che cosa consente l'Italia? Cioè, che
cosa è disposta ad accettare? Con quale obiettivo?
– promuove: che cosa promuove l'Italia?
Per ottenere che cosa?
Qualora si creino controversie fra Stati, come si
devono affrontare e risolvere?
La Costituzione Italiana
Principi fondamentali
Articolo 11
L'Italia rifiuta la guerra, come offesa ad altri popoli. I contrasti con altri governi devono
essere risolti con metodi pacifici (incontri, discussioni, accordi, trattati). L'Italia deve sempre
agire perché sia assicurata la pace e la giustizia tra le Nazioni, collaborando con le
organizzazioni internazionali.
Per capire meglio… l’articolo
11
Nessuna guerra per aggredire
Con questo articolo la Costituzione sottolinea che l’Italia ripudia, cioè rifiuta, la guerra
come strumento di offesa: solamente nel caso in cui sia necessario difendere i
cittadini e il territorio italiano è possibile il ricorso alle armi. Traspare la consapevolezza
che per mantenere la pace è necessario cooperare con gli altri Stati e che per raggiungere
tale scopo è consentita la limitazione della sovranità.
Lo Stato italiano ha deciso di limitare la propria sovranità aderendo a
organizzazioni internazionali come le Nazioni Unite o l’Unione europea.
La Costituzione Italiana
Principi fondamentali
Articolo 12
La bandiera della Repubblica è il tricolore italiano: verde, bianco e rosso, a tre bande
verticali di eguali dimensioni.
Le parole chiave
• Bandiera
• Tricolore: verde, bianco, rosso
Per capire meglio… l’articolo 12
La Rivoluzione francese (1794) abbattè la
monarchia e introdusse in Francia una repubblica
che aveva come bandiera il tricolore blu, bianco e
rosso e che era basata sui tre diritti fondamentali
dell’uomo (libertà, uguaglianza, fratellanza).
Dopo la Rivoluzione, le vittorie di Napoleone
portarono alla formazione in Italia, nel 1797, della
Repubblica Cispadana, che si dette come bandiera
un tricolore simile a quello francese, ma con il
verde al posto del blu. Questa bandiera venne
assunta dal Regno d'Italia con lo stemma dei
Savoia al centro e, dopo il referendum del 2 giugno
1946, fu riconosciuta come la bandiera del nostro
Stato, senza lo stemma dei Savoia.
Poiché la bandiera è un simbolo, quali legami di
significato ti suggerisce la somiglianza fra la bandiera
francese e quella italiana?
La Costituzione Italiana
Principi fondamentali
Articolo 12
La bandiera della Repubblica è il tricolore italiano: verde, bianco e rosso, a tre bande
verticali di uguali dimensioni.
Per capire meglio… l’articolo
12
Il Tricolore è la nostra bandiera
I colori della bandiera italiana hanno origini antiche e risalgono alla Repubblica Cispadana
del 1797. Con l’unità d’Italia divenne la bandiera del Regno e al centro fu apposto lo
stemma di casa Savoia. Con l’avvento della Repubblica Italiana, dal tricolore è stato tolto lo
stemma dei Savoia.
Nella bandiera della marina, sia mercantile che militare, sul tricolore vi è anche lo stemma
delle antiche repubbliche marinare.
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