TECNICHE DELLA PREVENZIONE
NELL’AMBIENTE E NEI LUOGHI DI LAVORO
Dr. Adriana Rita Mariani
ANATOMIA: ASPETTI GENERALI
Organismo umano
• L’anatomia e la fisiologia
umana riguardano lo studio
dell’organizzazione e del
funzionamento del corpo
umano
• La conoscenza che ne deriva
rende possibile prevedere
come una cellula, un organo
o un apparato risponderà a
stimoli diversi e come tale
risposta interesserà l’intero
organismo
Organismo umano
• L’anatomia studia la struttura del corpo, è una
disciplina che copre un campo piuttosto ampio
che comprende le funzioni delle strutture
anatomiche, la loro organizzazione microscopica
e i processi attraverso i quali si sviluppano tali
funzioni
Organismo umano
• L’anatomia microscopica, utilizza come strumenti
d’indagine il microscopio ottico e i microscopi a scansione
e trasmissione elettronica, comprende:
– la citologia: esamina le caratteristiche strutturali delle
cellule
– l’istologia: rappresenta lo studio dei tessuti
• L’anatomia macroscopica è lo studio di strutture che
vengono esaminate senza l’aiuto di microscopi. In
particolare l’anatomia sistematica è lo studio del corpo
per apparati, intendendo per apparato un gruppo di
strutture che hanno una o più funzioni comuni
Organismo umano
• La fisiologia si occupa dei processi vitali o
delle funzioni degli organismi viventi
• I suoi principali scopi sono la comprensione,
l’analisi e la previsione delle risposte agli
stimoli delle cellule, degli apparati e degli
organismi
• I processi fisiologici permettono all’organismo
di mantenere condizioni relativamente costanti
in presenza di un ambiente che cambia
continuamente
Organizzazione strutturale e
funzionale
•
Il corpo si può suddividere concettualmente in 7 livelli strutturali:
• molecolare
• degli organuli
• cellulare
• tissutale
• degli organi
• degli apparati
• dell’organismo completo
•
Sebbene i limiti fra ciascuno dei livelli non siano sempre chiari, le
categorie facilitano la comprensione dell’intero corpo
Dall’atomo all’organismo
•
•
•
•
Il corpo umano contiene molti livelli
di complessità strutturale dei quali il
più semplice è il livello molecolare
o chimico
Le caratteristiche strutturali e
funzionali di tutti gli organismi
vengono determinate dalle loro
caratteristiche chimiche, dalle
interazioni tra gli elementi e le
combinazioni di questi all’interno
delle molecole
La funzione delle molecole è
intimamente correlata alla loro
struttura (es. molecole di collagene sono
robuste fibre simili a funi che garantiscono
alla pelle resistenza strutturale, se così non
fosse la pelle sarebbe fragile e si
lacererebbe facilmente)
Le molecole a loro volta si combinano
spesso con altri atomi e molecole per
formare sostanze chimiche più grandi
e complesse dette macromolecole
Dall’atomo all’organismo
•
Livello degli organuli. Un organulo
è un “piccolo organo”, una struttura
contenuta all’interno della cellula che
svolge una o più funzioni specifiche
(es. i mitocondri immagazzinano l’energia
cellulare)
•
•
•
Gli organuli possono essere definiti
come assemblaggi di molecole
organizzate in modo da permettere
l’espletamento di determinate
funzioni
È la somma delle proprietà di queste
strutture che permette ad ogni
cellula di vivere
Gli organuli non possono
sopravvivere fuori delle cellule e una
cellula non sopravvive senza organuli
Dall’atomo all’organismo
•
•
•
•
Considerati dal punto di vista
anatomico la più importante
funzione dei livelli di
organizzazione precedenti
(chimico, organuli) è di fornire i
blocchi costruttivi fondamentali e
le strutture specializzate
richieste per il successivo e
superiore livello di struttura del
corpo
Livello cellulare. Le cellule
sono le unità basilari di tutte le
piante e gli animali
I tipi di cellule differiscono nella
loro struttura e funzione ma
hanno numerose caratteristiche
in comune
La conoscenza di tali
caratteristiche e delle loro
variazioni è essenziale per
comprendere l’anatomia e la
fisiologia
Dall’atomo all’organismo
•
•
•
•
Livello tissutale. I tessuti sono
formati da gruppi di cellule simili
specializzate per eseguire una
determinata funzione
Le cellule dei tessuti sono
circondate da una sostanza non
vivente, la matrice, variabile per
quantità e tipo
4 sono i tipi fondamentali di
tessuto che svolgono un ruolo
specifico ma diverso nel corpo:
epiteliale, connettivale,
muscolare e nervoso
Ognuno di questi tessuti ha
numerose caratteristiche che lo
distinguono dagli altri, e ha
diverse sottoclassi
Dall’atomo all’organismo
•
Livello degli organi. Un organo è
una formazione, composta da due o
più tipi di tessuto distribuiti in modo
da presiedere a funzioni speciali
nell’organismo (es. pelle, fegato,
stomaco, occhio ecc)
•
A questo livello divengono espletabili
funzioni estremamente complesse
(es.intestino tenue digerisce ed assorbe il
cibo: è composto da tutti e quattro i tipi di
tessuto)
•
•
I tessuti si trovano raramente isolati.
Uniti insieme, invece, formano organi
che rappresentano discrete ma
funzionalmente complesse unità
operative
Ciascun organo ha una propria forma,
dimensione, aspetto e sede nel corpo
e ciascuno può essere identificato in
base al tipo di tessuto da cui è
costituito
Dall’atomo all’organismo
•
Livello degli apparati o
sistemi. Questa organizzazione
coinvolge un diverso numero e
tipo di organi disposti in modo
da presiedere a funzioni
complesse del corpo, funzioni
destinate a servire necessità
specifiche (es. l’apparato digerente
comprende, oltre ad altri organi,
l’esofago, lo stomaco, l’intestino.
Ciascuno di tali organi ha la sua
funzione specifica e, lavorando
insieme fanno progredire il cibo nel
canale alimentare in modo che venga
adeguatamente scisso nei suoi
componenti fondamentali e poi
assorbito a livello del sangue col fine
ultimo di nutrire tutte le cellule
dell’organismo)
Dall’atomo all’organismo
•
•
•
•
•
Livello dell’organismo. Un
organismo rappresenta il livello
gerarchico di organizzazione
strutturale più elevato
Un organismo è ogni essere
vivente considerato nel suo
insieme
L’organismo umano è un
complesso di apparati
interdipendenti
La sopravvivenza del singolo
organismo dipende dall’efficace
funzionamento e coordinazione
degli apparati (tale coordinazione è
effettuata dal sistema nervoso e
dall’apparato endocrino)
Tale livello è formato da 11
apparati: tegumentario,
scheletrico, muscolare,nervoso,
endocrino,
circolatorio,linfatico/immunitario,
respiratorio, digerente, urinario e
riproduttivo
CITOLOGIA: CENNI
•
•
•
•
Anatomia della cellula
La cellula è l’unità strutturale e
funzionale di base di tutti gli
organismi viventi
Il corpo umano ne contiene di vari
tipi con diverse specializzazioni
Tutte le cellule originano da un
unico uovo fecondato e mentre
procede la differenziazione durante
lo sviluppo embrionale, si
specializzano e progrediscono verso
una ampia varietà di tipi cellulari
quali cellule nervose, muscolari,
ossee, adipose, ematiche
Le dimensioni delle singole cellule
sono molto variabili (es. 5um
linfociti; 100um=0.1mm ovociti
umani; cellule nervose hanno dei
prolungamenti che possono arrivare
a superare il metro di lunghezza pur
mantenendo uno spessore di pochi
micrometri)
Anatomia della cellula
•
•
•
•
Nonostante non esista una cellula
esattamente uguale a un’altra, le
cellule hanno in comune molte
caratteristiche strutturali e funzionali
Qualsiasi sia il livello di
specializzazione cellulare, tutte le
cellule del corpo umano risultano
essere costituite dalle medesime
strutture di base
Le cellule sono racchiuse da una
membrana cellulare o plasmatica
che a sua volta contiene due principali
compartimenti: il nucleo ed il
citoplasma
All’interno del citoplasma troviamo
inoltre: mitocondri, reticolo
endoplasmatico, ribosomi, apparato
del Golgi, varie vescicole, citoscheletro
Anatomia della cellula
•
•
•
La membrana che avvolge la cellula, detta membrana cellulare o
plasmatica o plasmalemma, è un sottile involucro che separa il
citoplasma dall’ambiente esterno.
Non è visibile al microscopio ottico ma col microscopio elettronico appare
costituita da un doppio strato di molecole fosfolipidiche in cui le teste idrofile
(amano l’acqua) formano la superficie esterna ed interna, mentre le catene
di acidi grassi idrofobe (temono l’acqua) sono orientate verso l’interno del
doppio strato (bilayer) lipidico
All’interno di tale doppio strato sono presenti proteine dette di membrana
importanti per il trasporto di sostanze dall’esterno all’interno della cellula
Anatomia della cellula
•
•
•
•
Il citoplasma rappresenta la maggior
parte del volume cellulare
È costituito da una soluzione viscosa
la cui composizione si distingue
nettamente da quella dell’ambiente
esterno della cellula (es. all’esterno
prevale il sodio rispetto al potassio,
mentre nel citoplasma vi è molto
potassio e poco sodio)
Il citoplasma contiene inoltre
proteine, enzimi solubili (fungono da
catalizzatori per reazioni metaboliche)
Il citoplasma circonda gli organuli
cellulari
Anatomia della cellula
•
•
•
Il nucleo è un compartimento
provvisto di membrana nucleare
(simile a quella cellulare),
localizzato di solito al centro della
cellula
Rappresenta la memoria genetica
della cellula stessa: contiene il DNA
che codifica nelle sequenze dei suoi
nucleotidi le istruzioni per la sintesi
delle migliaia di proteine cellulari
Ciascun nucleo cellulare contiene
l’intera informazione genetica: le
molecole di DNA controllano sia la
struttura che la funzione cellulare e
sono responsabili dell’ereditarietà
Anatomia della cellula
•
•
•
Il nucleolo, posto all’interno del
nucleo,è il centro di comando della
cellula, è il depositario dei suoi archivi
Esso è il sito di sintesi degli acidi
ribonucleici.
Tre di questi (acido ribonucleico
messaggero mRNA, transfer tRNA,
ribosomiale rRNA organizzato in
strutture dette ribosomi) si spostano
dal nucleo al citoplasma dove
partecipano alla sintesi di componenti
proteici della cellula e di proteine
destinate all’esportazione dalla cellula
stessa (secrezione)
Anatomia della cellula
•
•
•
•
I mitocondri sono organelli deputati alla produzione di energia chimica
necessaria per la maggior parte delle reazioni biochimiche che
avvengono nel citoplasma
Sono presenti in quantità variabile, ma sono particolarmente numerosi
nelle cellule che di solito hanno elevate richieste energetiche (es. cellule
muscolari e nervose)
All’interno di essi avviene la formazione di adenosina-5-trifosfato (ATP),
molecola importante in quanto funziona come sito di accumulo di
energia libera necessaria per molte delle reazioni chimiche del
metabolismo cellulare
La parte interna del mitocondrio è occupata dalla matrice mitocondriale
che contiene il DNA mitocondriale (singola molecola circolare di DNA a
doppia elica simile al DNA batterico): i mitocondri sono in grado di
autoduplicarsi
Anatomia della cellula
•
•
•
•
Il reticolo endoplasmatico (RE) è il più grande degli organelli
citoplasmatici
Il RE deve intendersi come una rete di spazi (tubulari, vescicolari o
laminari) confluenti e delimitati da una membrane semplice
Sulla membrana del RE rugoso sono situati i ribosomi responsabili
della produzione di proteine
Il RE liscio è privo di ribosomi, e vi hanno luogo reazioni di
detossificazione e vie metaboliche specifiche (es. produzione sali
biliari e ormoni steroidi)
Anatomia della cellula
•
•
•
L’apparato di Golgi è l’organello in
cui le proteine provenienti dal REG
sono processate, selezionate e
impacchettate per il trasporto alla
destinazione finale nella cellula
Tale apparato è presente in tutte le
cellule anche se le sue dimensioni
variano fortemente
Nelle cellule secernenti è
particolarmente grande e costituito
da una pila di sacculi piatti disposti
parallelamente e da piccole
vescicole ad essi associati
Anatomia della cellula
•
•
•
Le vescicole citoplasmatiche sono
organelli provvisti di membrana: hanno
forma e contenuto variabile
Nei vari tipi cellulari possono variare da
poche fino ad oltre un centinaio
Possono essere coinvolte in svariate
funzioni; esistono pertanto:
– vescicole di trasporto (trasferiscono
nella cellule grosse molecole);
– vescicole digestive (demoliscono
corpi estranei ed organelli cellulari
in eccesso o danneggiati)
– vescicole di secrezione (in cui
sostanze prodotte dalla cellula
vengono trasportate dal luogo di
produzione alla membrana
cellulare)
– vescicole sinaptiche (svolgono un
ruolo importante nella trasmissione
dell’impulso nervoso)
Anatomia della cellula
•
•
•
Il citoplasma contiene tre categorie di filamenti:
microfilamenti (di actina), filamenti intermedi e
microtubuli: essi insieme formano il
citoscheletro che determina la forma cellulare e
parecchie delle proprietà fisiche del citoplasma
Il citoscheletro non è una struttura rigida e statica
ma piuttosto dinamica in quanto le sue
componenti filamentose depolimerizzano e si
ripolimerizzano in differenti arrangiamenti per
modificare la forma cellulare, per spostare i suoi
organelli o per consentire il movimento della
cellula stessa
In alcune cellule il citoscheletro forma
estroflessioni che estendono la membrana
cellulare all’esterno per formare sottili processi
simili a dita. Tali processi (microvilli, ciglia,
flagelli) sono presenti solo in certi tipi di cellule,
dipendendo dalle funzioni specializzate delle
cellule (es. intestino: cellule presentano microvilli
che espletano funzioni di assorbimento; vie
respiratorie: cellule presentano ciglia che col loro
movimento facilitano l’espulsione di pulviscolo
inglobato nel muco; spermatozoi sono provvisti di
flagello che ne permette la mobilità)
ISTOLOGIA: CENNI
(da: - “Anatomia microscopica: testo ed atlante interattivo” A.R.Mariani et al.- CIC edizioni
internazionali –
- http://www.biocfarm.unibo.it/istologia/index.it “Appunti ed immagini commentate di
Istologia” A.R.Mariani et al.-)
I tessuti
•
I tessuti fondamentali sono quattro:
1) Il tessuto epiteliale o epitelio: è costituito da cellule contigue, stipate fra
di loro, fra le quali è interposta scarsissima sostanza extracellulare. Nel
loro insieme tali cellule formano lamine o ammassi solidi e poggiano su una
membrana basale che le separa dal connettivo circostante. In base alla
diversa localizzazione e quindi alla diversa funzione distinguiamo:
– Epiteli di rivestimento: costituiti dagli epiteli di rivestimento della
cute, delle tonache mucose, delle membrane sierose e dei vasi
sanguigni e linfatici o endoteli.
– Epiteli ghiandolari o secernenti: costituiscono il parenchima delle
ghiandole esocrine ed endocrine.
– Epiteli sensoriali: sono epiteli specializzati capaci di reagire agli
stimoli.
• Le funzioni dell'epitelio sono molteplici: protezione, assorbimento,
secrezione, trasporto in superficie.
I tessuti
•
2) Il tessuto connettivo, che si
accompagna sempre all'epitelio, è dato da
cellule separate tra loro da spazi occupati
da una sostanza intercellulare di
composizione e struttura diverse nei diversi
tipi di tessuto. Il tessuto connettivo svolge
la funzione di connettere altri tessuti tra di
loro nella formazione degli organi.
I tessuti
•
3) il tessuto muscolare che forma il parenchima di
tutti i tipi di muscolo: liscio, striato scheletrico e
striato cardiaco, è responsabile insieme allo
scheletro della locomozione e del movimento delle
diverse parti del corpo. E’ dotato di capacità
contrattile.
I tessuti
•
4) Il tessuto nervoso è costituito da cellule
nervose o neuroni, che rappresentano le unità
strutturali e funzionali del sistema nervoso. Questo
sistema contiene, inoltre, vasi sanguigni, tessuto
connettivo di sostegno ( nel sistema nervoso
periferico) e cellule di nevroglia (o glia) con funzioni
diverse da quelle degli elementi nervosi.
Epiteli di rivestimento
•
•
•
•
•
Gli epiteli di rivestimento sono formati da
cellule unite tra loro, con interposta scarsissima
sostanza intercellulare amorfa.
La caratteristica disposizione delle cellule porta
alla formazione di lamine cellulari che risultano
essere adatte a rivestire sia superfici interne
che esterne.
Si trovano nelle zone di confine fra spazi che
devono essere isolati tra loro
Le cellule poggiano su di una membrana basale:
formazione acellulare, costituita da materiale
amorfo con disperse fibrille proteiche
Schematicamente le cellule epiteliali possono
essere ricondotte a tre forme essenziali:
– 1)
– 2)
– 3)
cellule pavimentose
cellule isoprismatiche o cubiche
cellule batiprismatiche o cilindriche
Epiteli di rivestimento
•
•
•
Classificazione in base al numero di strati cellulari che compongono
gli epiteli e alla morfologia cellulare:
a) epiteli semplici: sono costituiti da uno strato di cellule. Si trovano
dove non è necessaria una delimitazione particolarmente resistente ma è
indispensabile la formazione di una via di diffusione o trasporto di sostanze
da un lato all’altro dell’epitelio (es. alveoli polmonari, stomaco, intestino,
tubuli renali) quanto più l’epitelio è sottile tanto più velocemente una
sostanza può diffondere passivamente attraverso esso. In base all'aspetto
morfologico si suddividono in:
– pavimentoso semplice o lamellare o piatto
– cubico semplice o isoprismatico
– cilindrico semplice o batiprismatico
– pseudostratificato o pluriseriato
b) epiteli pluristratificati o composti: sono costituiti da due o più strati
cellulari a stretto contatto. Si trovano a rivestire regioni sottoposte a
notevoli sollecitazioni meccaniche (es. epidermide, cavità orale, esofago). In
base alla forma delle cellule superficiali vengono distinti in:
– pavimentoso pluristratificato
– cilindrico o cubico pluristratificato
– epitelio di transizione
Epiteli di rivestimento semplici
•
•
•
L’epitelio pavimentoso semplice è
costituito da un singolo strato di
cellule piatte con il nucleo centrale,
ovoidale o sferico, i margini cellulari
sono irregolari. Nelle sezioni
perpendicolari alla superficie
dell’epitelio stesso le cellule appaiono
sottili e appiattite, tranne nella zona
centrale dove sono rigonfie per la
presenza del nucleo sferico o
ovoidale.
Nelle sezioni parallele alla superficie
le cellule presentano forma poligonale
più o meno regolare e nel loro
insieme assomigliano ad un mosaico.
È largamente rappresentato
nell'organismo umano (es. polmone:
alveoli polmonari; orecchio:parete del
labirinto membranoso e superficie
interna della membrana del
timpano;vasi:endotelio)
Epiteli di rivestimento semplici
•
•
L’epitelio cubico o
isoprismatico semplice è
costituito da un singolo strato
di cellule cuboidi o poliedriche.
Il nucleo, di forma sferica, è
posto al centro della cellula.
Spesso le cellule presentano
corti microvilli talvolta ciglia
vibratili (es. polmone:
bronchioli respiratori terminali;
cristallino: superficie profonda;
retina: epitelio pigmentato,
ovaio:epitelio germinativo)
Epiteli di rivestimento semplici
•
•
•
L’epitelio cilindrico o
batiprismatico semplice è
costituito un unico strato di cellule
prismatiche che poggiano su una
sottile membrana basale, le cui
caratteristiche morfologiche variano a
seconda della sede e della funzione
che svolgono. E’ il più diffuso e svolge
un ruolo meccanico di protezione ed è
indicato per compiere funzioni sia di
assorbimento che di secrezione.
Nelle sezioni perpendicolari alla
superficie le cellule sono alte,
cilindriche, con l’asse maggiore
perpendicolare alla superficie
dell’epitelio.
Nelle sezioni parallele presenta un
aspetto a mosaico simile a quello
degli epiteli pavimentoso e cubico. Il
nucleo è ovale e posizionato nel terzo
inferiore della cellula.
Epiteli di rivestimento semplici
•
L’epitelio cilindrico o
batiprismatico semplice insieme
alla funzione di rivestimento ha anche
altre funzioni, quali quelle di
assorbimento e di secrezione (es.
intestino tenue, stomaco, dotti
escretori delle ghiandole).
–
–
•
In relazione a queste due funzioni le
cellule possono presentare sulla loro
porzione apicale una “cuticola” detto
orletto striato o a spazzola, costituito
da microvilli che hanno il compito di
aumentare notevolmente la superficie
assorbente della cellula
La funzione di secrezione è invece
sostenuta da cellule specializzate a
secernere muco che forma un velo di
protezione (cellule caliciformi
mucipare).
Un altro tipo di epitelio cilindrico
semplice è rappresentato dall’epitelio
ciliato: ove accanto a cellule ciliate si
trovano cellule secernenti
irregolarmente alternate tra loro (es.
piccoli bronchi)
Epiteli di rivestimento semplici
•
•
•
L’epitelio batiprismatico o
cilindrico pseudostratificato o
pluriseriato può anche essere
considerato una varietà del
batiprismatico semplice.
E’ composto da un unico strato di
cellule a forma cilindrica, dotate di
un’altezza variabile ma che poggiano
tutte sulla membrana basale; alcune
di esse raggiungono la superficie
libera mentre altre si arrestano a
livelli inferiori. Poiché i nuclei sono
disposti nelle loro porzioni cellulari
più larghe, essi appaiono disposti a
diversa altezza dando all’epitelio la
falsa immagine di un epitelio
pluristratificato.
La parte apicale libera di tali cellule
può presentare ciglia (es. faringe,
laringe, trachea, bronchi) o microvilli
o stereociglia, tra di esse possono
essere intercalate cellule caliciformi
mucipare.
Epiteli di rivestimento composti
•
•
•
•
L’epitelio pavimentoso pluristratificato è costituito da molti strati di
cellule di varia forma. Lo strato più profondo poggia sulla membrana basale ed
è dato da cellule cubiche o cilindriche , verso la superficie seguono uno o più
strati di cellule poliedriche e infine strati di elementi appiattiti con aspetto
squamoso.
L'epitelio è privo di irrorazione sanguigna ed è nutrito per diffusione dai
capillari presenti nello strato connettivale sottostante. Pertanto gli strati
profondi presentano un'intensa attività metabolica che diminuisce fino a
scomparire negli strati più superficiali. In questa sede le cellule sono
appiattite e perdono la capacità proliferativa. Si distinguono:
1) epitelio pavimentoso pluristratificato corneificato è così detto perché gli
strati più superficiali delle cellule che lo compongono subiscono un processo di
cheratinizzazione che le trasforma in lamelle cornee desquamanti. Queste
lamelle partecipano alla formazione di una barriera che protegge i tessuti
sottostanti dalle invasioni batteriche e da attacchi di natura chimica, fisica e
meccanica. Inoltre questo strato di cellule morte ostacola l’eventuale
evaporazione dei liquidi tessutali. E’ tuttavia umettato dal secreto prodotto
dalla ghiandole sebacee e sudoripare (es. epidermide della cute)
Epiteli di rivestimento composti
2) epitelio pavimentoso composto
non corneificato è composto da
5-10 ordini di cellule disposte su
tre strati. La porzione più
profonda del tessuto presenta
creste che invadono il connettivo
sottostante dando luogo alle
papille connettivali. In tal modo
viene facilitata la diffusione delle
sostanze nutritive dai capillari
situati nel connettivo.
Questo tipo di epitelio che riveste
le mucose è umettato dal
secreto delle ghiandole i cui
condotti escretori si aprono
sulla superficie dell’epitelio; si
forma così un velo di protezione
per le cellule più superficiali.
(es. cornea, bocca: labbro,
lingua, esofago)
Epiteli di rivestimento composti
•
•
•
•
Gli epiteli cilindrico e cubico
pluristratificati vengono spesso
considerati aspetti diversi di uno
stesso epitelio e normalmente si
continuano con un epitelio di tipo
pavimentoso pluristratificato
Sono dati da cellule poliedriche
negli strati profondi e da elementi
prismatici o cuboidi in superficie.
Scarsamente rappresentati (es.
laringe; faringe;fornice
congiuntivale)
Se le cellule sono provviste di
ciglia, si ha un epitelio
batiprismatico pluristratificato
cigliato (es.epiglottide: mucosa
della faccia posteriore)
Epiteli di rivestimento composti
•
•
•
L’epitelio di transizione è una
modificazione dell’epitelio stratificato. Il
numero degli strati e la forma delle
cellule varia a seconda dello stato
funzionale dell’organo (distensione o
contrazione). Le cellule sono
organizzate in più strati nei quali le
cellule superficiali, disposte in un’unica
fila, sono le cellule ad ombrello o a
cupola; quelle intermedie, disposte in
più file, sono le cellule clavate o
piriformi, responsabili della plasticità
dell’epitelio; le più profonde, in
un’unica fila, sono le basali e sono
considerate elementi di rimpiazzo.
Quando l’organo, rivestito da questo
epitelio, si distende le pareti si
assottigliano e gli ordini delle cellule
diminuiscono a 2-3.
Le cellule piriformi si incuneano tra le
cellule basali e le cellule cupoliformi si
distendono a tal punto che ognuna di
esse si trova a ricoprire l’apice di 2-3
cellule piriformi.(es. vescica urinaria)
Epiteli ghiandolari o secernenti
•
•
•
Le ghiandole sono organi capaci di elaborare e
riversare all’esterno o nel sangue sostanze che
presentano le funzioni più diverse: ad esempio enzimi o
altre proteine, mucopolisaccaridi (mucina), lipidi,
ormoni.
Col termine di secrezione si indica la capacità di
produrre sostanze destinate ad essere escrete dalla
cellula per svolgere un determinato compito funzionale.
Tale attività è svolta dagli elementi epiteliali che
costituiscono la ghiandola (parenchima ghiandolare)
mentre la funzione meccanica di sostegno, la nutrizione
(tramite i vasi sanguigni) e l’innervazione si esplica
tramite il tessuto connettivo interstiziale o stroma.
Epiteli ghiandolari o secernenti
•
Sulla base del destino finale del loro secreto distinguiamo due tipi
principali di ghiandole:
• 1) ghiandole a secrezione esterna o esocrine: riversano il loro
secreto, mediante dotti escretori
• sulla superficie esterna del corpo (es. ghiandole sebacee,
sudoripare)
• in cavità che comunicano con l’esterno (es. ghiandole salivari,
pancreas esocrino, fegato)
• 2) ghiandole endocrine: sono sprovviste di dotti escretori e riversano i
loro prodotti di secrezione (ormoni) direttamente nei capillari sanguigni
accolti nel connettivo interstiziale che avvolge i singoli elementi epiteliali
dell’organo. (es:tiroide, paratiroide, ipofisi, surrene, pancreas endocrino,
ghiandola interstiziale del testicolo e dell’ovaio).
Gli ormoni prodotti hanno la funzione di messaggeri chimici che immessi
nel circolo sanguigno raggiungono tutto l’organismo agendo su organi
bersaglio specifici caratterizzati dalla presenza di recettori ormonali
specifici. L’ormone deve aver interagito col recettore presente sulla cellula
bersaglio per poter indurre una risposta fisiologica da parte della cellula
stessa.
Epiteli ghiandolari o secernenti
•
•
Sviluppo delle ghiandole
Entrambi i tipi di ghiandole hanno
origine dall’epitelio di rivestimento. Si
presentano all’inizio come
un’invaginazione o un cordone solido
di cellule epiteliali che, proliferando,
invade il tessuto connettivo
sottostante. Successivamente, nelle
ghiandole esocrine, le cellule profonde
del cordone cellulare si differenziano
in elementi secernenti che
mantengono una connessione con
l’epitelio superficiale che darà origine
al dotto escretore. Nelle ghiandole
endocrine, invece, si perde la
connessione della ghiandola con la
superficie, per cui la ghiandola è
isolata dall’epitelio di rivestimento da
cui ha avuto origine ed il prodotto di
secrezione è riversato direttamente
nelle reti di capillari sanguigni che
circondano le cellule.
Ghiandole esocrine
•
•
•
•
GHIANDOLE UNICELLULARI
L’unico esempio di ghiandola unicellulare è dato
dalla cellula caliciforme mucipara che è
intercalata tra le cellule di rivestimento
dell’epitelio cilindrico o pluriseriato di molte
tonache mucose (es. intestino, vie respiratorie:
laringe, trachea)
La cellula caliciforme secerne mucina (miscela
di glicoproteine e glicosaminoglicani a volte
acidi) che forma con l’acqua una sostanza detta
muco.
Durante il processo di secrezione, gocce di
mucinogeno avvolte da membrana si
accumulano nella regione del Golgi che è
situata tra il nucleo e la superficie libera della
cellula. Via via che le gocce si accumulano, la
porzione apicale della cellula si distende ed
assume una tipica forma a calice, mentre il
nucleo viene schiacciato al polo opposto.
Durante la fase di secrezione, la membrana del
vacuolo contenente il prodotto di secrezione si
fonde con il tratto di membrana plasmatica che
riveste la superficie libera della cellula ed il
muco è riversato all’esterno
Ghiandole esocrine
•
•
GHIANDOLE PLURICELLULARI
Le ghiandole esocrine derivano dall’epitelio di rivestimento della cute o
delle mucose e vi restano collegate tramite il sistema dei dotti escretori.
Si parla di
1. - ghiandole intraparietali o intramurali se restano nello spessore
della parete del viscere cavo nel quale versano il loro secreto; si dividono
in:
– ghiandole intraepiteliali, sono costituite da accumuli di cellule disposte
a delimitare un piccolo lume, accolti nello spessore dell’epitelio di
rivestimento della mucosa da cui derivano; sono rare (es. nell’uretra
cavernosa, nell’epididimo: nei condottini efferenti)
– ghiandole esoepiteliali (sono le più rappresentate) se si approfondano
al di sotto dell’epitelio, nello spessore della lamina propria (ghiandole
coriali) o della tonaca sottomucosa (ghiandole sottomucose).
2. - ghiandole extraparietali se si sviluppano al di fuori del viscere cavo,
pur rimanendovi collegate per mezzo del dotto escretore.Comprendono le
ghiandole più voluminose dell’organismo:pancreas, fegato, ghiandole
salivari maggiori (parotide, sottolinguali, sottomandibolari)
Ghiandole esocrine
•
Le ghiandole pluricellulari in base al tipo di ramificazione che
presenta il dotto escretore si suddividono in:
•
A) semplici: comprendono ghiandole formate da una o più unità
secernenti, connesse alla superficie dell’epitelio o direttamente o per
mezzo di un dotto non ramificato.
B) composte: queste ghiandole, a differenza delle ghiandole
semplici, presentano il dotto escretore principale ripetutamente
ramificato in condotti di calibro progressivamente decrescente che
terminano con l’adenomero. Ciascuna ramificazione dei dotti escretori
è provvista quindi alla sua estremità di una unità secernente. A
questa categoria appartengono le ghiandole più grosse
dell’organismo
•
Ghiandole esocrine
•
Nell’uomo le ghiandole semplici
sono suddivise in:
•
ghiandole tubulari semplici: le
cellule secernenti contenute nello
spessore del tessuto connettivo si
dispongono a circoscrivere una
struttura tubulare rettilinea nel cui
lume riversano il secreto; non esiste
una separazione tra parte secernente
e parte escretrice (es. intestino:
ghiandole intestinali)
•
ghiandole tubulari a gomitolo o
glomerulari: la parte secernente ha
forma di tubulo la cui estremità
distale è avvolta a gomitolo e
costituisce l’unità secernente; il dotto
escretore è rettilineo (es. ghiandole
sudoripare)
Ghiandole esocrine
•
ghiandole tubulari ramificate: il
dotto escretore riceve due o più tubuli
ramificati che costituiscono la
porzione secernente (es. cavità orale:
alcune ghiandole; duodeno: le
ghiandole del Brunner)
•
ghiandole acinose o alveolari
semplici: l’adenomero ha la forma di
una piccola sfera, anziché di un
tubulo. Le ghiandole acinose formate
da un solo alveolo mancano nei
Mammiferi. Quelle suddivise in più
acini che si connettono ad un unico
dotto escretore sono definite come
ghiandole acinose od alveolari
ramificate (es.ghiandole sebacee,
palpebre:ghiandole di Meibomio)
Ghiandole esocrine
•
Nell’uomo le ghiandole composte
sono suddivise a seconda della forma
degli adenomeri, in:
•
ghiandole tubulari composte: gli
adenomeri, posti all’estremità delle
singole ramificazioni del dotto
escretore, hanno forma tubulare (es.
duodeno:parte delle ghiandole del
Brunner, cavità orale: le ghiandole
mucose pure)
•
ghiandole acinose o alveolari
composte: presentano adenomeri di
forma sferica o sono costituite da
tubuli ramificati forniti di numerosi
diverticoli a forma di acino (es.
ghiandola mammaria)
Ghiandole esocrine
•
ghiandole tubulo-acinose o
tubulo-alveolari composte:
sono le più comuni e sono
costituite sia da unità
secernenti tubulari sia da
adenomeri di forma alveolare.
(es. pancreas, ghiandole
lacrimali, cavità orale:
ghiandole salivari maggiori
sierose e miste, ghiandole delle
vie aerifere)
Ghiandole esocrine
•
•
•
Le ghiandole esocrine possono essere
classificate anche in base alla modalità di
emissione del secreto in:
ghiandole olocrine: l’intera cellula dopo aver
accumulato il prodotto di sintesi viene eliminata
costituendo essa stessa il secreto. (gh.sebacee)
ghiandole apocrine: il citoplasma apicale delle
cellule secernenti è eliminato insieme al
prodotto di secrezione che la cellula contiene
(gh.mammaria)
ghiandole merocrine: sono la maggior parte.
In esse viene eliminato solo il prodotto di
secrezione contenuto in vescicole mentre la
cellula secernente resta integra. Queste
vengono suddivise in base al tipo di secreto
prodotto in:
– a) sierose: secernono un liquido chiaro ed
acquoso che contiene per la maggior parte
enzimi. (pancreas, parotide)
– b) mucose: secernono un liquido vischioso
detto mucina, che a contatto con l’acqua
diventa muco. (gh. mucose della cavità
orale, cellule caliciformi mucipare
dell’intestino)
– c) miste: producono un liquido misto, sia
sieroso che mucoso. (gh.salivari
sottolinguale e sottomandibolare)
Tessuto connettivo
•
•
•
Il tessuto connettivo, che si accompagna sempre all'epitelio, è dato da
cellule separate tra loro da spazi occupati da una sostanza intercellulare di
composizione e struttura diverse nei diversi tipi di tessuto.
Il tessuto connettivo svolge la funzione di connettere altri tessuti tra di loro
nella formazione degli organi, si trova ovunque nell’organismo ed è il tipo di
tessuto più abbondante e diffuso.
I tessuti connettivi hanno caratteristiche comuni:
– diverso grado di vascolarizzazione: la maggior parte è ben
vascolarizzata ma esistono delle eccezioni es. tendini e legamenti hanno
scarsa vascolarizzazione, la cartilagine non è vascolarizzata (lentezza
nella guarigione se danneggiati)
– matrice extracellulare: i tessuti connettivi sono costituiti da diversi tipi
di cellule, ma la loro caratteristica principale è di possedere tra le cellule
quantità variabile di sostanza non vivente detta matrice extracellulare.
Essa è prodotta e secreta dalle cellule del connettivo: può essere liquida,
semisolida o simile a un gel, dura. Grazie a tale matrice il connettivo può
sopportare il carico meccanico e resistere a forze di trazione: le proprietà
meccaniche sono estremamente variabili. A un estremo c’è il tessuto
adiposo (prevalgono le cellule ed una matrice molle) all’estremo opposto
ci sono cartilagine ed osso (minor numero di cellule e matrice dura che li
rende molto resistenti).
Una parte della matrice è costituita da fibre in quantità variabile: fibre
collagene, elastiche e reticolari tutte formate e secrete dalle cellule del
tessuto connettivo.
Tessuto connettivo
•
Quindi il tessuto connettivo è costituito da due componenti:
– le cellule sono separate fra loro da un abbondante materiale
extracellulare
– la matrice extracellulare nella quale sono immersi gli elementi
cellulari. Questa a sua volta è costituita da :
• una parte organizzata in fibre
• una sostanza amorfa o sostanza fondamentale
•
Il tessuto connettivo comprende quattro tipi di tessuto che svolgono
una funzione di connessione e di sostegno ma presentano
localizzazioni, proprietà morfologiche e funzionali e caratteristiche
chimiche diverse.
– Il tessuto connettivo propriamente detto
– il tessuto cartilagineo
– il tessuto osseo
– Il sangue e la linfa
Tessuto connettivo
propriamente detto
•
•
•
•
Questo tessuto è a sua volta suddiviso in:
a) tessuto connettivo lasso: in cui le fibre sono lassamente intrecciate tra
loro.
Nell’ambito di questo tessuto esistono diverse varietà con proprietà
speciali:
• Tessuto mucoso
• Tessuto elastico
• Tessuto reticolare
• Tessuto adiposo
• Tessuto pigmentato
b) tessuto connettivo denso o compatto: in cui le fibre sono
abbondantissime e riunite in grossi fasci stipati che conferiscono al tessuto
una notevole consistenza. Questo tessuto esiste in due varietà:
• irregolare: in cui le fibre possono avere una disposizione
irregolare, disordinata, come nel derma;
• regolare: in cui le fibre sono raccolte in fasci paralleli, come nei
tendini, nei legamenti, nelle aponeurosi.
Tessuto connettivo lasso
•
•
•
•
E’ caratterizzato da una sostanza
fondamentale o matrice viscosa (in cui si
muovono le cellule), dalla presenza di molte
cellule diverse tra loro e da una disposizione
lassa e irregolare delle fibre collagene
(resistenti alla trazione) e rare fibre
elastiche (flessibili e retrattili).
Tra le cellule riconosciamo:
– fibroblasti (secernono fibre collagene ed
elastiche),
– macrofagi ( fagocitano batteri e detriti
cellulari),
– cellule adipose (immagazzinano
grasso),
– plasmacellule, linfociti e granulociti del
sangue (difendono il corpo
dall'invasione di microrganismi ed altro
materiale estraneo
•
•
•
•
•
•
La trama connettivale svolge
diverse funzioni:
- funzione meccanica di sostegno.
- provvede alla nutrizione ed alla
eliminazione dei rifiuti, agli
scambi ionici e gassosi tra il
sangue e le cellule e viceversa
- provvede alla difesa
- produzione di eparina
(anticoagulante) ed istamina
(vasodilatatore)
- deposito di lipidi
- riparazione delle lesioni
Tessuto connettivo lasso
•
•
•
•
•
•
•
E’ il tipo più diffuso di tessuto connettivale:
- costituisce le tonache sottomucose degli organi cavi
comunicanti con l’esterno partecipando quindi alla
composizione della loro parete (stomaco,intestino,ecc)
- avvolge e penetra tutti gli organi interponendosi tra gli
elementi parenchimali e costituendo lo stroma o connettivo
interstiziale.
- forma la tonaca intima, insieme all’endotelio e la tonaca
avventizia delle arterie (mentre la tonaca media è formata da
tessuto muscolare liscio o da tessuto elastico) ed insieme a
fibrocellule muscolari lisce le tonache media ed avventizia
delle vene.
- riempie tutti gli spazi liberi situati tra gli organi
interponendosi tra questi e connettendoli tra loro.
- circonda i muscoli ed i nervi e penetra nel loro interno
avvolgendo fasci di fibre muscolari o nervose e fibre singole
Tessuto connettivo denso o
compatto
•
Nel tessuto connettivo compatto le fibre collagene sono predominanti
rispetto alle altre due componenti (cellulare ed amorfa) e sono raccolte
in grossi fasci stipati. I fasci di fibre collagene possono intrecciarsi tra
loro in due modi diversi e pertanto se ne distinguono due tipi:
– Tessuto connettivo denso
irregolare. E’ costituito da masse
di fibre collagene disposte in
maniera disordinata ed intrecciata.
Frammiste a queste vi si riscontrano
scarse fibre elastiche ed i fibroblasti.
Il movimento cellulare è molto
modesto (nel derma dove si
continua con il tessuto connettivo
lasso sottostante: tessuto
sottocutaneo; nella capsula fibrosa
che avvolge gli organi; nelle guaine
dei tendini e dei nervi, nel periostio
Tessuto connettivo denso o
compatto
•
•
•
– Tessuto connettivo compatto
regolare.
E’ costituito da masse di fibre
collagene disposte in fasci paralleli tra
loro. Ha una grande resistenza alla
tensione. I fibroblasti sono sparsi tra le
fibre e possiedono scarsa
Questo tipo di tessuto è evidenziabile
soprattutto nelle strutture sottoposte a
trazione unidirezionale (tendini e
legamenti; aponeurosi e fasce)
Nella cornea lo stroma connettivale ha
una costituzione molto precisa: gli
strati di fibre collagene sono orientati
perpendicolarmente gli uni rispetto agli
altri.
Tessuto elastico
•
•
Le fibre elastiche sono presenti in
quantità variabile insieme alle fibre
collagene del classico tessuto
connettivo lasso.
Nelle zone nelle quali le fibre
elastiche predominano nettamente
su quelle collagene si viene a
costituire il tessuto connettivo
denso elastico che
macroscopicamente mostra colore
giallastro. Si trova:
– nel legamento nucale,
– nei legamenti gialli delle vertebre,
– nelle membrane elastiche interna ed
esterna di tutte le arterie e nella
tonaca media delle grosse arterie
quali ad esempio l’aorta e le
carotidi.
Tessuto elastico
•
•
Il tessuto elastico è costituito da
lamine ondulate di fibre elastiche
(formate da elastina), con un
andamento parallelo tra di loro. I
fibroblasti sono scarsi e diposti
irregolarmente
Nei grossi vasi sanguigni si possono
evidenziare diverse tonache che
sovrapponendosi ne formano la
parete:
– Tonaca intima (endotelio che
poggia su di uno strato
sottoendoteliale connettivale);
– Tonaca media (costituita da
tessuto muscolare e tessuto
elastico,
– Tonaca avventizia (connettivale)
Tessuto elastico
•
•
Con il termine di tendine si
definisce una struttura fibrosa,
a forma appiattita o cilindrica,
costituita da fasci di fibre
collagene rigorosamente
parallele a tessitura stretta,
frammiste a fibre elastiche.
Dal punto di vista funzionale il
tendine rappresenta nel
complesso una struttura
flessibile e resistente alla
trazione.
Tessuto reticolare
•
•
Il tessuto reticolare è caratterizzato
da fibre reticolari che in realtà sono
fibre collagene molto sottili, disposte
in modo lasso e irregolare per fornire
sostegno a formazioni delicate come
possono essere le cellule epatiche, le
cellule linfoidi e il midollo osseo.
Nell’adulto le fibre reticolari
rimangono nelle zone dove il tessuto
prende i caratteri di tessuto
connettivo reticolare:
–
–
–
–
–
nella membrana basale degli epiteli e
degli endoteli,
nella guaina reticolare del sarcolemma
delle fibre muscolari,
nella guaina reticolare delle fibre
nervose,
nello stroma delle ghiandole
nello stroma degli organi emopoietici
(midollo osseo, milza, linfonodi, ecc)
Tessuto elastico
•
Il midollo osseo è accolto nei vari
sistemi cavitari delle ossa. Si
presenta in due varietà: il midollo
giallo (costituito da tessuto
adiposo) e il midollo rosso che
rappresenta il principale organo
emopoietico poichè produce tutti i
tipi di elementi figurati del sangue.
Il midollo rosso è costituito da:
– parenchima formato da vari tipi di
cellule libere, dotate di elevata
capacità proliferativa, accolte entro
le maglie dello stroma.
– stroma: costituito da tessuto
reticolare, accoglie le cellule
svolgendo funzioni di supporto..
– corredo vascolare proviene dalle
arterie nutritizie dell'osso.
Tessuto pigmentato
•
Nel derma della cute, specie in
quella di razze umane di colore,
sono presenti cellule pigmentate
dette melanociti (incaricati di
produrre melanina a difesa della
cute) che si accumulano nella
soprastante epidermide; il
citoplasma di tali cellule è ripieno
di granuli di pigmento bruno o
nero che corrisponde alla
melanina. Quando tali cellule sono
particolarmente abbondanti, il
tessuto che si forma è detto
tessuto connettivo pigmentato:
– cute di razze di colore
– cellule dell’epitelio dell’iride e
della coroide
Tessuto adiposo
•
•
•
•
Quando le cellule adipose, presenti
peraltro in numero limitato in tutto il
tessuto connettivo lasso, si accumulano,
invece, in grande numero diventando
preponderanti, si costituisce il tessuto
adiposo. Tale tessuto è implicato nella
sintesi dei grassi e nella loro liberazione,
per cui svolge un ruolo fondamentale
nell’assicurare un apporto costante di
materiale energetico
Nei mammiferi esistono due varietà di
tessuto adiposo:
a)
il tessuto adiposo bianco o giallo :
rappresenta la maggior parte del grasso
dell’organismo. Le cellule (adipociti) sono
molto grandi e, se isolate, presentano
forma sferica, se accostate, prendono
forma ovoidale o poliedrica. La cellula è
occupata da un’unica grande goccia
lipidica ed il nucleo è sospinto alla
periferia
b) il tessuto adiposo bruno: è
abbondante nelle specie che vanno in
letargo, ma è scarso nei Primati e quindi
anche nell’uomo, dove non ha grande
importanza metabolica.
Tessuto cartilagineo
•
•
•
•
•
Il tessuto cartilagineo insieme al tessuto osseo appartiene ai
tessuti connettivi di sostegno.
Nei Mammiferi la maggior parte dello scheletro si costituisce durante
lo sviluppo sotto forma di abbozzi cartilaginei che vengono poi
sostituiti da osso.
Durante l’accrescimento post-natale, la cartilagine rimane nelle zone
di confine tra epifisi e diafisi delle ossa lunghe, mentre nell’adulto la
cartilagine rimane in poche sedi, quali le superfici articolari delle ossa
che non ossificano mai, l’orecchio esterno, il naso, la laringe, la
trachea ed i bronchi.
Normalmente, tranne che sulle superfici articolari, la cartilagine è
rivestita da pericondrio che si presenta come un involucro di tessuto
connettivo fibroso compatto.
La cartilagine non è innervata né vascolarizzata e pertanto viene
nutrita
diffusione.
Scheletro per
fetale.
Per la maggior parte è costituito da cartilagine
jalina che in seguito viene sostituita dall'osso
Tessuto cartilagineo
•
•
•
•
•
Funzioni:
- funzioni scheletriche (impedisce agli
organi cavi di collassarsi (es. orecchio e
vie respiratorie);
- permette il movimento dei capi
articolari (nelle cartilagini articolari);
- costituisce il modello per la
formazione del segmento scheletrico
definitivo (nel feto)
- favorisce l’accrescimento in lunghezza
di molte ossa (cartilagine di
coniugazione nell’individuo in
accrescimento)
Tessuto cartilagineo
•
•
E’ costituito da cellule dette condrociti e da abbondante
sostanza intercellulare formata da fibre immerse in una
sostanza fondamentale allo stato di gel.
Sulla base delle caratteristiche morfologiche, o meglio,
sulla base dell’abbondanza della sostanza amorfa, delle
fibre che vi sono incluse e della natura di queste, si
distinguono tre tipi di cartilagine:
– jalina
– elastica
– fibrosa
Tessuto
cartilagineo
– cartilagine jalina, è la più
diffusa.
• Le cellule sono raggruppate in
gruppi isogeni alloggiate in cavità
(lacune), dove la matrice è meno
densa e dove vengono nutrite per
diffusione.
• La sostanza intercellulare è allo
stato di gel compatto ed è
costituita da : fibre collagene non
sono formate da fibrille riunite in
fasci, come nel tessuto connettivo
lasso e compatto, ma da fibrille
disposte a reticolo; dalla matrice
amorfa o sostanza fondamentale
solida.
– L’insieme costituisce un tessuto
solido resistente alla
compressione ma anche flessibile
Tessuto cartilagineo
– cartilagine elastica,
• La sostanza intercellulare
differisce da quella della
cartilagine jalina per la
presenza di moltissime fibre
elastiche che si ramificano e
formano una rete compatta da
mascherare la sostanza amorfa
che è meno abbondante di
quella della cartilagine ialina.
• Le sue cellule, simili a quelle
della cartilagine ialina, si
presentano rotonde od ovoidali
e sono avvolte da una capsula.
– Per l’elevato numero di fibre
elastiche presenta notevole
flessibilità e elasticità. (cartilagini
del padiglione auricolare e del
meato uditivo esterno
nell’orecchio, epiglottide, parte
delle cartilagini della laringe
Tessuto cartilagineo
– cartilagine fibrosa:
rappresenta una forma di
transizione tra il tessuto
connettivo denso e la
cartilagine vera e propria.
Essa si trova: nei dischi
intervertebrali, nella
sincondrosi tra prima
costa e sterno, nella zona
di inserzione di alcuni
tendini sull’osso.
• Vi si reperiscono
grossi fasci fibrosi di
fibre collagene
immersi in scarsa
matrice.
• I condrociti, poco
numerosi, sono
frequentemente isolati
e circondati da una
capsula.
Tessuto osseo
•
•
•
•
•
•
Il tessuto osseo è un connettivo di sostegno caratterizzato dalla
mineralizzazione della sostanza intercellulare che conferisce al
tessuto durezza e consistenza. Non è statico, ma soggetto a
continuo rimodellamento che , oltre ad avere funzione meccanica,
provvede anche a regolare la calcemia.
Costituisce quasi tutto lo scheletro e forma anche la dentina ed il
cemento dei denti.
Costituzione. Il tessuto osseo è costituito da:
- cellule contenute in cavità dette lacune
- sostanza intercellulare organica che è formata da fibre
collagene accolte in una sostanza amorfa che maschera le fibre
collagene stesse. La matrice organica e soprattutto le fibre collagene
conferiscono al tessuto la resistenza alla trazione ed alla pressione.
- sostanza intercellulare inorganica o minerale che rappresenta
il 65% del peso secco dell’osso. Essa è costituita principalmente da
fosfato di calcio e da carbonato di calcio presenti sotto forma di
cristalli di idrossiapatite. I costituenti inorganici sono responsabili
della durezza e della rigidità dell’osso.
Tessuto osseo
•
•
L’osso è una delle forme più specializzate di tessuto connettivo
Le cellule mature dell’osso, osteociti, sono immerse in una matrice
particolare contenente sia materiale organico (collagene), che sali minerali
•
L’unità strutturale dell’osso è il sistema di
Havers. Le cellule ossee o osteociti
occupano cavità scavate nella matrice e
dette lacune ossee. Dalle lacune partono
in tutte le direzioni piccoli canalicoli che
contengono i prolungamenti degli
osteociti e si anastomizzano con quelli
delle lacune vicine appartenenti alla
stessa lamella o a lamelle adiacenti.
I canalicoli pertanto vanno a mettersi in
comunicazione con i cosiddetti canali di
Havers (che hanno un andamento
verticale)e di Volkmann (che hanno
direzione obliqua perché contengono i
vasi che penetrano all’interno dell’osso
provenendo dall’esterno) contenenti i
vasi sanguigni per cui si forma un
sistema continuo di cavità che permette
gli scambi tra sangue e osteociti.
•
Tessuto osseo
•
•
•
Quando le cellule sono attive e
sintetizzano le componenti organiche
dell’osso sono dette osteoblasti:
quando si circondano di osso vi
restano intrappolate e cessano tale
produzione (osteociti)
Un altro tipo di cellula è l’osteoclasto:
è in grado di demolire l’osso attorno
agli osteociti maturi che si
trasformano in osteoblasti attivi
La cooperazione tra i diversi tipi
cellulari fa sì che l’osso maturo possa
crescere e modificare la propria forma
Il sangue
•
•
•
•
Il sangue nell’uomo è l’unico tessuto fluido in quanto è formato da:
a)
elementi figurati (45% del sangue intero)(eritrociti, leucociti
e piastrine) Le cellule del sangue hanno durata di vita normalmente
breve e vengono continuamente sostituite da nuovi elementi che si
differenziano negli organi emopoietici (sacco vitellino, fegato e
midollo osseo nell’embrione e nel feto; midollo osseo nell’adulto). Al
termine del loro ciclo vitale gli elementi figurati vengono distrutti da
parte degli organi emocateretici (es.milza).
b) sostanza intercellulare (55% del sangue intero) liquida detta
plasma che non contiene né sostanza fondamentale né fibre e
conserva sempre una fluidità tale da consentire scambi metabolici tra
sangue e tessuti.
Il sangue è rinchiuso in un sistema di vasi arteriosi e venosi nel quale
circola perché spinto soprattutto dalla pompa cardiaca ma anche
dall’aspirazione esercitata dalle vene, dalle contrazioni muscolari,
dalla forza di gravità, ecc. In un uomo di circa 70 Kg ammonta a
circa sei litri.
Il sangue
Gli elementi figurati del sangue
comprendono:
– 1) eritrociti o globuli
rossi o emazie: svolgono la
loro funzione all’interno dei
vasi sanguiferi. Sono le
cellule più numerose del
sangue e sono deputati al
trasporto dell’ossigeno e di
parte dell’anidride carbonica.
Sono cellule prive di nucleo a
forma di lente biconcava del
diametro di 6.5-7.5; Gli
eritrociti hanno una durata
media di vita di circa 120
giorni e giunti al termine del
loro ciclo vitale vengono
sequestrati dagli organi
emocateretici e fagocitati dai
macrofagi
Il sangue
2)
leucociti o globuli bianchi: abbandonano i
vasi e raggiungono i tessuti connettivi: sono
deputati alla difesa dell’organismo, hanno una
durata di vita molto limitata e sono presenti in
numero di circa 5-7 mila per mm3 di sangue. Tali
cellule vengono divise in:
• a)granulociti o leucociti
polimorfonucleati sono cellule
terminali che pertanto hanno perso la
capacità di dividersi. Sono caratterizzati,
come dice il nome dalla presenza di
granuli nel citoplasma e dalla particolare
forma del nucleo che presenta lobature
Vengono suddivisi in:
– neutrofili (i granuli si colorano in
grigio pallido), sono cellule mobili
per movimenti ameboidi e dotate di
attività fagocitarla
– eosinofili ( i granuli si colorano in
rosa carico) sono cellule mobili,
abbondanti nelle malattie allergiche
e nelle infestazioni da parassiti.
– basofili (i granuli si colorano in
blu), sono cellule mobili, i granuli
contengono eparina
Il sangue
• b) cellule mononucleate sono capaci di differenziarsi ulteriormente e di
dividersi quando ne viene stimolata la funzione.
– I linfociti (linfociti B, T ed NK) del sangue periferico appaiono come
cellule globose con un diametro medio di 6-9 (piccoli linfociti), sono prive
di attività fagocitaria, sono cellule mobili per movimenti ameboidi mediante
i quali sono in grado di uscire o entrare in circolo
– In uno striscio mostrano un grosso nucleo,il citoplasma è scarso Le
capacità funzionali dei linfociti sono diverse e piuttosto complesse: infatti
essi sono deputati a attività di difesa immunologica rivolta sia direttamente
verso antigeni solubili umorali, sia indirettamente verso antigeni cellulari o
di derivazione cellulare.
– I monociti sono, tra i leucociti, le cellule che presentano le dimensioni
maggiori (12-18). Hanno una forma tondeggiante, il nucleo è voluminoso
e il citoplasma è ampio. Sono dotati di attività ameboide e fagocitaria.
– Hanno la capacità di abbandonare il circolo sanguigno ed attraversando
capillari, sinusoidi portarsi nei connettivi di diversi parenchimi dove
possono soggiornare anche per molte settimane trasformandosi in
macrofagi.
Il sangue
– 3)
piastrine o trombociti: svolgono la loro funzione in
condizioni fisiologiche solo se il sangue esce dai vasi a seguito di
una lesione.
– Sono piccoli elementi corpuscolati del sangue periferico, si
presentano privi di nucleo, incolori, dotati di numerosi organelli
intracitoplasmatici che assicurano loro una notevole attività
metabolica. Nel sangue sono contenute in numero di 200-300
mila per mm3. Presentano particolari funzioni che appartengono
a quell’insieme di processi che impediscono la perdita di sangue
in caso di lesioni dei vasi (emostasi). Partecipano, inoltre, al
processo di coagulazione del sangue.
– La loro vita media in circolo è di circa 10 giorni.
Il sangue
– La formula leucocitaria esprime la percentuale
dei diversi granulociti dei linfociti e dei monociti in
rapporto al numero totale dei globuli bianchi. In
condizioni normali essa è costituita:
– granulociti neutrofili 50-70%
– granulociti eosinofili 2-4%
– granulociti basofili 0.5-1%
– linfociti 20-40%
– monociti 3-8%
•
Tessuto muscolare
Il tessuto muscolare è dotato di contrattilità oltre
che di eccitabilità.
• Il tessuto muscolare si può dividere in:
1. - tessuto muscolare striato, così denominato
perché mostra la presenza di striature trasversali
chiare e scure chiamate bande. Il tessuto
muscolare striato a sua volta può essere distinto
in:
– Scheletrico: è volontario, cioè la sua
contrazione dipende dai comandi del sistema
nervoso. Le cellule della muscolatura
scheletrica sono avvolte da una serie di guaine
di tessuto connettivo assieme alle quali
formano i muscoli scheletrici. Questi sono
organi che si inseriscono sullo scheletro e
formano le masse carnose del corpo. Le
cellule di questa muscolatura sono lunghe,
cilindriche, multinucleate e presentano una
evidente striatura trasversale (da ciò muscolo
striato). Quando tali muscoli si contraggono
esercitano una trazione sulle ossa o sulla
pelle,ne conseguono ampi movimenti del
corpo o, rispettivamente, della mimica
facciale.
Tessuto muscolare
– Cardiaco: all’opposto, pur avendo
struttura simile a quella del tessuto
scheletrico, mostra una contrattilità
completamente indipendente dalla
volontà, ritmica ed automatica. Si trova
solamente nel cuore. Con le sue
contrazioni permette al cuore di
funzionare come una pompa e di
spingere il sangue dentro i vasi
sanguigni. La muscolatura cardiaca è
striata, come quella scheletrica, ma le
sue cellule sono mononucleate e si
ramificano alla loro estremità, dove si
collegano con quelle adiacenti tramite
delle giunzioni dette dischi intercalari
(si forma un sincizio).Tale struttura
consente agli ioni di passare
liberamente da una cellula all’altra,
trasmettendo velocemente l’impulso
elettrico eccitatorio attraverso tutto il
cuore.
Tessuto muscolare
2.- tessuto muscolare liscio o
viscerale, non mostra
striature trasversali ed è
involontario. Si trova nella
parete degli organi cavi
(stomaco, vescica, ureteri, vasi
sanguigni ecc.). Quando
questa muscolatura di un
organo si contrae e si rilassa,
la sua cavità diventa più
piccola (si costringe) e più
grande (si dilata) per cui il
materiale contenuto viene
fatto progredire secondo una
determinata direzione
Tessuto nervoso
•
•
•
Dal punto di vista anatomico il sistema
nervoso viene diviso in sistema nervoso
centrale costituito dall’encefalo e dal
midollo spinale e sistema nervoso
periferico costituito dai nervi e dai gangli.
Il tessuto nervoso è formato da cellule
dette neuroni che sono eccitabili e inoltre
particolarmente differenziate per generare,
condurre e trasmettere l’impulso nervoso.
Il neurone è costituito da:
-
un corpo cellulare detto pirenoforo
contenente il nucleo, ed è delimitato da
una membrana plasmatica
– da prolungamenti di vario numero,
lunghezza e diametro, detti:
dendriti sono multipli, corti
e molto ramificati
assone di solito è unico,
può raggiungere una lunghezza
notevole e, spesso, lungo il suo
decorso emette collaterali.
Tessuto nervoso
•
•
I neuroni vengono stimolati da impulsi elettrochimici : eccitabilità e
conduttività sono le principali caratteristiche funzionali delle cellule nervose
I neuroni assieme a particolari cellule di supporto (nevroglia), che hanno il
compito di sostenerli, proteggerli ed isolarli elettricamente, costituiscono gli
organi del sistema nervoso: encefalo, midollo spinale, nervi.
ANATOMIA: ORGANI
Organi
• Sono associazioni di tessuti diversi
che si dispongono in complessi
morfologicamente individuabili, capaci
di svolgere una o più funzioni
specializzate
Organi
• In ogni organo è possibile riconoscere
tutti od alcuni tipi fondamentali di tessuto
(epiteliale, connettivale, muscolare e
nervoso) che risultano diversamente
associati in un assetto strutturale del
tutto caratteristico
• L’esame di questo assetto strutturale
viene normalmente eseguito mediante il
microscopio ottico che consente di
ottenere tutti gli elementi necessari per
una diagnosi d’organo
Organi
• Dal punto di vista generale si possono
distinguere organi cavi ed organi pieni
• Gli organi cavi sono costituiti da una parete
che delimita un lume, entro il quale può
raccogliersi un contenuto (bisogna però fare
una distinzione tra visceri e vasi sanguiferi e
linfatici)
• Gli organi pieni non presentano alcuna
cavità principale e i vari tessuti si
organizzano in strutture compatte
Organo cavo
Organo pieno
ANATOMIA: APPARATI O SISTEMI
Apparati del corpo
•
•
•
•
Apparato tegumentario
costituisce il rivestimento esterno
del corpo o cute, è indispensabile
per la sopravvivenza
La sua funzione primaria è la
protezione: la cute rende
impermeabile il corpo e avvolge i
tessuti più profondi proteggendoli
dall’invasione di microrganismi
nocivi, impedisce l’entrata di
molte sostanze chimiche e riduce
al minimo i danni meccanici alle
strutture sottostanti
Questo apparato elimina Sali e
urea con la traspirazione e
concorre alla regolazione della
temperatura corporea
I recettori per temperatura,
pressione, dolore (localizzati nella
cute) segnalano ciò che accade
sulla superficie corporea
Apparati del corpo
•
•
•
Apparato scheletrico è
formato da ossa, cartilagini,
legamenti e articolazioni
Sostiene il corpo e fornisce
l’impalcatura su cui si
inseriscono i muscoli scheletrici
per determinare il movimento
Svolge una funzione protettiva
nei riguardi degli organi interni
(es. cranio protegge encefalo)
•
•
All’interno delle cavità ossee si
svolge l’emopoiesi (=
formazione delle cellule del
sangue)
Le ossa sono una riserva di
minerali (es. calcio)
Apparati del corpo
•
•
•
•
Apparato muscolare è formato dai
– muscoli scheletrici o volontari (si
contraggono se vengono stimolati
e sono sotto il nostro controllo)
– dai muscoli lisci o involontari
(indipendenti dalla nostra volontà)
– dal tessuto muscolare cardiaco
(dotato di contrazione autonoma)
I muscoli scheletrici hanno la funzione
di contrarsi (o accorciarsi) causando
così il movimento
La contrazione muscolare sta alla
base di tutti i movimenti: camminare,
saltare, afferrare un oggetto,
sorridere ecc.
La contrazione muscolare produce
calore richiesto per mantenere
costante la temperatura interna del
corpo
Apparati del corpo
•
•
•
Sistema nervoso è un sistema di
controllo e funzionamento rapido;
consta dell’encefalo, midollo spinale,
nervi e recettori
L’organismo deve essere in grado di
rispondere agli stimoli provenienti
sia dall’esterno che dall’interno del
corpo. I recettori di senso rilevano
questi cambiamenti e inviano
messaggi (impulsi nervosi = segnali
elettrici) al sistema nervoso centrale
che viene così informato di ciò che
succede, valuta le informazioni
ricevute e risponde attivando
muscoli o ghiandole
Le sue funzioni primarie
comprendono la comunicazione,
l’integrazione e il controllo delle
funzioni del corpo
Apparati del corpo
•
•
•
•
Apparato endocrino, come il
sistema nervoso, controlla le varie
attività dell’organismo
(comunicazione, integrazione
controllo), ma con un’azione molto
più lenta
Le ghiandole endocrine producono
sostanze chimiche (ormoni) che
riversano nel sangue tramite il quale
raggiungono organi bersagli più o
meno distanti
Le ghiandole endocrine sono: ipofisi,
tiroide, paratiroidi, surreni, timo,
pancreas,epifisi, gonadi (testicoli,
ovaie)
Tali ghiandole non sono
anatomicamente connesse tra loro
come per gli organi degli altri
apparati; ciò che li accomuna è la
proprietà di secernere ormoni che
regolano le attività di altre formazioni
Apparati del corpo
•
•
•
•
Apparato cardio-vascolare è
composto da cuore e vasi
sanguiferi
Utilizzando il sangue come
veicolo liquido trasporta
ossigeno, sostanze nutritizie,
ormoni ed altre sostanze verso
e dall’ambiente cellulare dove
avvengono gli scambi
I globuli bianchi ed alcune
sostanze del sangue
concorrono a proteggere
l’organismo da “invasori
estranei” (es. batteri, tossine ecc)
Il cuore agisce da pompa del
sangue spingendolo lungo i
vasi sanguigni verso tutti i
tessuti corporei
Apparati del corpo
•
•
•
•
Apparato linfatico ha un
ruolo complementare a quello
dell’apparato cardio-vascolare
Comprende la linfa, i vasi
linfatici, i linfonodi, il timo, la
milza, le tonsille ecc.
I vasi linfatici convogliano la
linfa nei vasi sanguiferi
mantenendo costante il volume
del sangue
Gli organi linfoidi concorrono a
purificare il sangue e ospitano
le cellule coinvolte nella difesa
immunitaria (linfociti)
Apparati del corpo
•
•
•
Apparato respiratorio ha il
compito di rifornire
continuamente l’organismo di
ossigeno e di liberarlo
dall’anidride carbonica
È composto dalle cavità nasali,
faringe, laringe, trachea,
bronchi e polmoni
Nei polmoni si trovano
microscopici sacchi aerei ,
attraverso le cui pareti sottili
si effettuato in entrambe le
direzioni gli scambi con il
sangue: l’ossigeno dell’aria
viene scambiato col prodotto
di rifiuto, anidride carbonica,
la quale, trasportata dal
sangue, viene poi eliminata
dai polmoni e allontanata dal
corpo
Apparati del corpo
•
•
•
Apparato digerente è un tubo
che percorre il corpo dalla bocca
all’ano: è composto da cavità
boccale, esofago, stomaco,
intestino tenue, intestino crasso e
retto
La funzione di tali organi è di
sminuzzare il cibo e trasportare i
prodotti della sua digestione nel
sangue affinchè vengano distribuiti
a tutte le cellule del corpo. La
frazione non digerita è eliminata
come feci
Annesse al digerente vi sono due
ghiandole: il fegato (produce la bile
per la digestione dei grassi) e il
pancreas (produce enzimi
digestivi)
Apparati del corpo
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•
Apparato urinario elimina le
sostanze di rifiuto prodotte
durante il funzionamento del
corpo
Rimuove le scorie azotate dal
sangue e le elimina dal corpo
mediante l’urina
Esso è composto da reni,
ureteri, vescica, uretra
Mantiene l’equilibrio idricosalino e regola l’equilibrio
acido-base del sangue
Apparati del corpo
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•
Apparato riproduttivo o
genitale deputato alla
riproduzione
Nel maschio è composto da:
testicoli (producono gli
spermatozoi), scroto, pene,
ghiandole annesse e sistema di
condotti che trasporta la sperma
all’esterno del corpo
Nella femmina è composto
da:ovaie (producono gli oociti),
tube uterine, utero (in cui si
sviluppa feto), vagina
L’appropriato funzionamento di
tale apparato assicura la
sopravvivenza del codice genetico