Università La Sapienza Corsi di laurea per le professioni sanitarie

Corso di formazione
RRLLS
Strutture, Impianti e Macchine
27 ottobre 2009
Maurizio Conte
RISCHIO STRUTTURE
LUOGHI DI LAVORO
Luoghi di lavoro
Art. 62 comma 1 D.Lgs 81/2008 e ss.mmed ii.
DEFINIZIONE:
“ i luoghi destinati ad ospitare posti di lavoro,
ubicati all’interno dell’azienda ovvero dell’unità
produttiva, nonché ogni altro luogo nell’area di
pertinenza della medesima azienda ovvero
dell’unità produttiva accessibile al lavoratore
nell’ambito del proprio lavoro”
Luoghi di lavoro
Art. 63 D.Lgs 81/2008 e ss.mm. ed ii.
1) I luoghi di lavoro devono essere conformi ai requisiti indicati
nell’allegato IV;
2) I luoghi di lavoro devono essere strutturati tenendo conto, se
del caso, dei lavoratori disabili;
3) L’obbligo di cui al comma 2 vige in particolare per le porte, le vie
di circolazione,gli ascensori e le relative pulsantiere, le scale e
gli accessi alle medesime, le docce, i gabinetti ed i posti di lavoro
utilizzati da lavoratori disabili;
4) La disposizione di cui al comma 2 non si applica ai luoghi di lavoro
già utilizzati alla data del 01/01/1993. In ogni caso devono
essere adottate misure idonee a consentire la mobilità e
l’utilizzazione dei servizi sanitari e di igiene personale.
5) Ove vincoli urbanistici o architettonici ostino agli adempimenti di
cui al comma 1 il d.d.l., previa consultazione del RR.LL.S. e previa
autorizzazione dell’organo di vigilanza competente, adotta le
misure alternative che garantiscono un livello di sicurezza
equivalente.
Obblighi del datore di lavoro
art.64 D.lgs 81/2008 e ss. mm. ed ii
Il datore di lavoro provvede affinché:
1)
2)
3)
4)
I luoghi di lavoro siano conformi ai requisiti di cui all’art. 63
commi 1,2 e3;
Le vie di circolazione interne ed esterne, i percorsi di
emergenza e le uscite di emergenza siano SEMPRE sgombre da
materiali od altro che possa ostacolare il rapido deflusso in
caso di necessità;
I luoghi di lavoro , gli impianti ed i dispositivi vengano
sottoposti a regolare pulizia al fine di assicurare condizioni
igieniche adeguate;
Gli impianti ed i dispositivi di sicurezza destinati alla
prevenzione o alla eliminazione del pericolo vengano
regolarmente sottoposti a manutenzione ed al controllo del
loro funzionamento;
Locali sotterranei o semisotteranei
art. 65 D.Lgs. n°81/2008 e ss.mm. ed ii.
1) E’ vietato destinare al lavoro locali chiusi
sotterranei o semisotterranei;
2) In deroga alle disposizioni di cui al comma 1,
possono essere destinati al lavoro locali
chiusi sotterranei o semisotterranei, quando
ricorrano particolari esigenze tecniche. In
tali casi il d.d.l provvede ad assicurare
idonee condizioni di areazione, di
illuminazione e di microclima;
Posti di lavoro
• Lo spazio a disposizione di ciascun lavoratore
deve essere tale da consentire il normale
movimento in funzione del tipo di mansione
svolta e quindi consentire un’adeguata
possibilità di movimento, che costituisce già di
per se un fattore di sicurezza.
• Da tener conto dell’ingombro delle
attrezzature, degli strumenti di lavoro e dei
pezzi in lavorazione.
PAVIMENTI
• I pavimenti degli ambienti di lavoro e dei
luoghi destinati al passaggio non devono
presentare buche o sporgenze
pericolose e devono essere in condizioni
tali da rendere sicuro il movimento ed il
transito delle persone e dei mezzi di
trasporto.
PORTE /PORTONI
- Ambienti di lavoro frequentati da non più di
25 persone = 1 sola porta ( per ogni singolo
locale) di larghezza minima 80 cm;
- Ambienti di lavoro frequentati da più di 25
persone e da meno di 50 = 1 sola porta ( per
ogni singolo locale) di larghezza minima 120
cm;
- Ambienti di lavoro frequentati da più di 50
persone = 2 porte ( per ogni singolo locale) di
cui una di larghezza minima 80 cm ed una di
larghezza minima di 120 cm;
SCALE
• Devono essere costruite e mantenute in modo da resistere ai
carichi massimi derivanti da affollamento per situazioni di
emergenza.
• Devono essere provviste, sui lati, di parapetto normale;
• Le rampe delimitate da due pareti devono essere munite di
almeno un corrimano posto ad un’altezza tra 0,90/ a,1,00 m
distaccato dalla parete di almeno 4 cm;
• Il numero massimo di gradini per ogni rampa di scale è stabilito
in 15;
• La pedata minima di ogni gradino deve essere pari a 30 cm;
• Il rapporto tra pedata ed alzata di un gradino deve essere
2A+P= 62/64 cm
SERVIZI IGIENICI
• WC: debbono essere separati per sesso quando gli
addetti sono globalmente superiori a 10. E’
consigliabile adottare un wc ogni 5 addetti dello
stesso sesso;
• LAVANDINI: devono essere 1 ogni 5 addetti;
• DOCCE: sono previste per le sole lavorazioni che
comportano il rischio di sporcarsi o di essere
contaminati da sostanze pericolose e debbono essere
almeno 1 ogni 10 addetti;
• SPOGLIATOI: soltanto per le attività che
necessitano di un particolare abbigliamento che non
può essere quello comunemente adottato dal
lavoratore. In tal caso occorrono spogliatoi separati
tra i sessi ed in numero di 1 per ogni lavoratore
AREAZIONE
• NATURALE: occorre 1 mq di finestratura
apribile per ogni 12 mq di superficie di lavoro.
Per quanto possibile le finestre dovrebbero
essere posizionate su due lati opposti
dell’edificio;
• ARTIFICIALE: tutte le lavorazioni che
possono provocare polveri, fumi o vapori,
devono essere provviste di aspirazioni forzate
RISCHIO ELETTRICO
• Le misure preventive e protettive per la tipologia di
rischio in esame devono essere collocate in un quadro
più ampio di applicazione rispetto al mero ambito
lavorativo, in quanto la presenza di "elettricità" nella
vita quotidiana è divenuta una abitudine per ognuno .
Ne consegue che opportune precauzioni e norme
comportamentali devono divenire patrimonio culturale
comune a quanti non sono esperti e come tali applicate
ovunque.
• Il rischio elettrico rappresenta al momento la
maggiore causa di incidenti, troppo spesso mortali,
accorsi dentro e fuori i luoghi di lavoro.
RISCHIO ELETTRICO
• Senza dubbio l'emanazione e la graduale
applicazione della L.46/90 sostituita
dall’attuale D.M. 37/2008 ha concorso
a ridurre gli incidenti, ma ancora molto si può
e si deve fare per ridurre la componente di
rischio residua, che è possibile abbattere
unicamente con il corretto approccio
comportamentale dettato dalla specifica
conoscenza dei problemi e dall'informazione
necessaria per affrontare scenari che la
normativa non può prevedere.
RISCHIO ELETTRICO
La protezione dal rischio elettrico si
concretizza essenzialmente attraverso la
costruzione ed il mantenimento di impianti
eseguiti in conformità con le leggi in vigore,
nonché la regola dell’arte.
RISCHIO ELETTRICO
- Gli impianti elettrici devono rispondere a
precisi requisiti di sicurezza stabiliti dalle
norme, essere quindi progettati da
professionisti abilitati, installati da ditte
specializzate, collaudati prima della messa in
esercizio.
- Debbono essere oggetto di periodica
manutenzione preventiva a cura di una ditta
specializzata e di verifiche periodiche da
parte di professionisti specializzati per
accertare se le caratteristiche di sicurezza
sono mantenute nel tempo.
IMPIANTO ELETTRICO
Nuova normativa D.M. 37/2008
• L’impianto può essere messo in esercizio dopo che:
a) L’installatore ha eseguito la verifica e ne ha rilasciato
la dichiarazione di conformità ai sensi del D.M.
37/2008 che equivale a OMOLOGAZIONE
dell’impianto;
b) Si è proceduto all’invio, entro 30 giorni dalla messa in
esercizio, della dichiarazione di conformità all’ISPESL
ed alla ASL a all’A.R.P.A.territorialmente competente
L’ISPESL effettua a campione la prima verifica sulla
conformità alla normativa vigente degli impianti
IMPIANTO ELETTRICO
Le verifiche periodiche vanno eseguite da:
a) Azienda Sanitaria Locale
b) ARPA Lazio
c) Organismi individuati da parte del
Ministero delle Attività Produttive
IMPIANTO ELETTRICO
Le verifiche periodiche in
ambienti ad uso medico ed a
maggior rischio vanno eseguite
con cadenza biennale mentre
negli uffici vanno eseguite con
cadenza quinquennale
IMPIANTO ELETTRICO
CONDIZIONI D’USO
- USO PROMISCUO
- PERSONALE NON AUTORIZZATO
IMPIANTO ELETTRICO
COMPONENTI PRINCIPALI
• QUADRI ELETTRICI
• INTERRUTORI ELETTRICI
• DISPOSITIVI DI COMANDO
• DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
• CAVI ELETTRICI
• PRESE A SPINA
Tutti i componenti devono essere marcati CE
IMPIANTO ELETTRICO
USO IN SICUREZZA
- La sicurezza dell’impianto elettrico è in
gran parte collegata al comportamento e
all’uso che ne viene fatto dagli
utilizzatori.
- Gli impianti devono essere utilizzati
conformemente alla loro destinazione
d’uso.
IMPIANTO ELETTRICO
USO IN SICUREZZA
-
I cavi elettrici non devono intralciare i passaggi
I cavi elettrici devono essere protetti contro il danneggiamento
meccanico
I cavi non vanno usati se non dotati di idonea presa a spina
I cavi non vanno uniti con giunzione a torciglione
Non staccare le spine tirando i cavi
Non utilizzare cavi con il conduttore di terra scollegato
Non sovraccaricare le prese multiple
Non insistere nella riattivazione degli interruttori quando interviene la
protezione
Non attivare gli interruttori quando non è chiaramente indicato il
circuito che alimentano
Non compiere di propria iniziativa interventi non di competenza
INFORTUNI DI NATURA ELETTRICA
ELETTROCUZIONE
Il fenomeno meglio conosciuto come
"scossa" elettrica, viene propriamente
detto elettrocuzione, cioè condizione
di contatto tra corpo umano ed
elementi in tensione con
attraversamento del corpo da parte
della corrente.
INFORTUNI DI NATURA ELETTRICA
• L’effetto che produce l’elettrocuzione
sull’organismo umano dipende da cinque
fattori:
1) Natura della corrente( continua od alternata)
misurata in VOLT;
2) Intensità di corrente: misurata in Ampere
3) Durata del contatto: misurato in secondi
4) Percorso della corrente;
5) Condizioni fisiche di isolamento.
INFORTUNI DI NATURA ELETTRICA
•
•
•
•
Gli effetti provocati dall'attraversamento del
corpo da parte della corrente sono:
Tetanizzazione: blocco della muscolatura
totale o parziale;
Asfissia: per paralisi dei muscoli respiratori;
Fibrillazione ventricolare: moto scoordinato
del muscolo cardiaco;
Ustioni della cute: in forma più o meno grave
INFORTUNI DI NATURA ELETTRICA
• L'elettrocuzione rappresenta il più
noto, grave e frequente infortunio di
natura elettrica che può avvenire per:
• Contatto diretto
• Contatto indiretto
• Arco elettrico
INFORTUNI DI NATURA ELETTRICA
•
•
•
CONTATTO DIRETTO
Avviene quando si entra in contatto con conduttori "nudi" o
direttamente accessibili, in tensione. Può anche avvenire per contatto
tramite interposizione di oggetti metallici.
CONTATTO INDIRETTO
Avviene quando si entra in contatto con parti metalliche normalmente
non in tensione che, a causa di un guasto o della perdita di isolamento di
alcuni componenti, risultano inaspettatamente in tensione. Il contatto
indiretto è più insidioso del contatto diretto in quanto è impossibile
evitare il contatto con parti metalliche che normalmente non si prevede
siano soggette a tensioni quali ad esempio le masse metalliche degli
elettrodomestici.
ARCO ELETTRICO
E' costituito da una sorgente di calore assai intensa e concentrata, con
emissione di gas e di vapori surriscaldati e tossici, proiezione di
particelle incandescenti, irraggiamento termico e raggi ultravioletti che
si manifestano in caso di guasto o di manovre su apparecchiature
elettriche, ed esempio durante i corto circuiti.
INFORTUNI DI NATURA ELETTRICA
INCENDIO
•
•
•
•
Altri pericoli connessi alla presenza di energia elettrica sono l'incendio
di origine elettrica, l'innesco in atmosfera esplosiva e la mancanza di
energia elettrica.
L'incendio è dovuto ad un'anomalia dell'impianto elettrico, ad un corto
circuito, ad un arco elettrico o ad un sovraccarico, possibili cause
dell'innesco della combustione. In alcuni casi l'impianto elettrico funge
da vettore di un incendio, in quanto costituito da materiale combustibile
(cavi ad isolamento plastico).
L'impianto elettrico può provocare l'innesco di sostanze esplosive, di
atmosfere di gas, di vapori o di polveri, a causa della formazione
dell'arco elettrico (manovre, guasti), di sovraccarichi e di corto circuiti.
Indirettamente anche la mancanza di energia elettrica può essere causa
di infortuni. Un Black-out, può rappresentare durante una lavorazione
pericolosa un fattore di notevole rischio.
INFORTUNI DI NATURA ELETTRICA
MISURE PROTETTIVE
•
•
L'utilizzo di corrente elettrica in condizioni di sicurezza può avvenire
per mezzo di sistemi di protezione attivi o passivi, tramite i quali si
cerca, come obiettivi primari, di evitare il contatto diretto e, in caso
contrario di ridurre la durata di attraversamento del corpo umano. Le
misure di protezione variano a seconda dell'utente cui sono
destinate. Le protezioni totali sono destinate a quanti non sono edotti
sui rischi derivanti dal contatto con l'energia elettrica; le protezioni
parziali sono destinate a persone opportunamente formate nel settore e
vengono applicate nei luoghi dove solo ad esse è consentito accedere.
Le misure di protezione totali si attuano con le seguenti metodologie
dettate dalle norme CEI: isolamento delle parti attive del circuito
elettrico con materiale isolante che deve ricoprire completamente le
parti in tensione ed avere caratteristiche idonee alle tensioni di
esercizio e alle sollecitazioni meccaniche cui è sottoposto; utilizzo di
involucri che assicurino la protezione contro contatti diretti in ogni
direzione e garantiscano la protezione contro le sollecitazioni esterne;
barriere atte ad evitare il contatto di parti del corpo con le parti attive.
INFORTUNI DI NATURA ELETTRICA
MISURE PREVENTIVE
• Alcune semplici regole da seguire dentro e fuori i
luoghi di lavoro possono proteggere la vita.
• - Assicurarsi della rispondenza dell'impianto elettrico
al D.M. 37/2008 (attestato di conformità)
• - Essere a conoscenza del luogo in cui è posizionato il
quadro elettrico generale.
• - Essere a conoscenza della posizione del quadro
elettrico di zona (ed. es del piano o
dell'appartamento) per essere in grado di isolare
l'intera zona.
INFORTUNI DI NATURA ELETTRICA
• MISURE PREVENTIVE
• - Essere a conoscenza della funzione dei vari
interruttori del quadro di zona per essere in grado di
isolare l'ambiente desiderato.
• - Verificare spesso il buon funzionamento
dell'interruttore differenziale (pulsante test).
• - Non lasciare accesi apparecchi che potrebbero
provocare un incendio durante la vostra assenza o di
notte. Non chiudere mai la stanza a chiave se dentro
vi sono utilizzatori pericolosi accesi.
• - Non utilizzate mai apparecchi nelle vicinanze di
liquidi o in caso di elevata umidità
INFORTUNI DI NATURA ELETTRICA
MISURE PREVENTIVE
• - Leggere sempre l'etichetta di un
utilizzatore, specie se sconosciuto, per
verificare la quantità di corrente assorbita,
l'esistenza dei marchi CE, IMQ, e, se previsto
di doppio isolamento (simbolo indicato con un
quadrato inscritto in un altro quadrato).
• - Gli impianti vanno revisionati e controllati
solo da personale qualificato. Non eseguite
riparazioni di fortuna con nastro isolante o
adesivo a prese, spine e cavi.
INFORTUNI DI NATURA ELETTRICA
MISURE PREVENTIVE
• Le prese sovraccaricate possono riscaldarsi e divenire causa di
corto circuiti, con conseguenze anche gravissime. Evitare di
servirvi di prolunghe: in caso di necessità, dopo l’uso staccarle e
riavvolgerle.
• Non utilizzare multiprese tipo "triple" collegate a "ciabatte" che
a loro volta provengono da altre "triple" collegate a.............. . In
questo modo si determina un carico eccessivo sul primo
collegamento a monte del "groviglio" con rischio di incendio. Se
gli utilizzatori (p.c., fax, casse audio, stampanti, calcolatrici ecc.)
aumentano e le prese disponibili non bastano, richiedere prima
della consegna dei nuovi utilizzatori anche l'adeguamento
dell'impianto e del numero di prese necessarie.
INFORTUNI DI NATURA ELETTRICA
MISURE PREVENTIVE
• Le spine. La Comunità Europea non si è ancora pronunciata sul
tipo di spine e di prese unificate utilizzabili nel territorio
comunitario. Per questo circolano liberamente spine e prese di
tipo diverso. Non utilizzare mai spine italiane collegate (a forza)
con prese tedesche (schuko) o viceversa, perchè in questo caso
si ottiene la continuità del collegamento elettrico ma non quella
del conduttore di terra.
• Nel togliere la spina dalla presa non tirare mai il cavo e ricordare
di spegnere prima l’apparecchio utilizzatore
• Non utilizzare mai l'acqua per spegnere un incendio di natura
elettrica. Sezionare l'impianto e utilizzare estintori a polvere o
CO2.
• Se qualcuno è in contatto con parti in tensione non tentare di
salvarlo trascinandolo via, prima di aver sezionato l'impianto.
RISCHIO MECCANICO
Le principali norme speciali per la
sicurezza delle macchine attrezzature
sono contenute nel :
- D.P.R. 459 del 1996
- T.U. Sicurezza D.Lgs. 81/2008 e ss. mm.
ed ii.
RISCHIO MECCANICO
• L’art. 71 del Decreto Legislativo 81/2008 e ss.mm ed
ii. dispone:
comma 1. Il datore di lavoro mette a disposizione dei
lavoratori attrezzature adeguate al lavoro da svolgere
ovvero adatte a tali scopi ed idonee ai fini della
sicurezza e della salute;
comma 3. Il datore di lavoro attua le misure tecniche ed
organizzative adeguate per ridurre al minimo i rischi
connessi all’uso delle attrezzature di lavoro da parte
dei lavoratori e per impedire che dette attrezzature
possano essere utilizzate per operazioni e secondo
condizioni per le quali non sono adatte;
RISCHIO MECCANICO
DEFINIZIONI
- ATTREZZATURA DI LAVORO
Qualsiasi macchina, apparecchio, utensile ed impianto
destinato ad essere usato durante il lavoro;
- USO DI UNA ATTREZZATURA DI LAVORO
Qualsiasi operazione lavorativa connessa ad una
attrezzatura di lavoro quale la messa in servizio e
fuori servizio, l’impiego, il trasporto, la riparazione, la
trasformazione, la manutenzione la pulizia e lo
smontaggio.
RISCHIO MECCANICO
- ZONA PERICOLOSA
Qualsiasi zona all’interno, ovvero in
prossimità di una attrezzatura di lavoro
nella quale la presenza di un lavoratore
costituisce un rischio per la salute e la
sicurezza dello stesso
RISCHIO MECCANICO
- MARCATURA CE
Tutte le attrezzature, al momento
dell’immissione in commercio, debbono essere
dotate di marcatura di conformità CE
- LIBRETTO D’USO E DI MANUTENZIONE
Qualsiasi macchina, apparecchio, utensile ed
impianto destinato ad essere usato durante il
lavoro deve essere fornito di libretto d’uso e
manutenzione ( che deve essere in lingua
italiana ).
RISCHIO MECCANICO
-
IL LIBRETTO D’USO E DI MANUTENZIONE ( che
deve essere in lingua italiana) deve contenere
almeno:
a) Le condizioni di utilizzazione previste;
b) Le istruzioni per eseguire senza alcun rischio:
1 ) il trasporto;
2) l’installazione, il montaggio e lo smontaggio;
3) la regolazione, la manutenzione e la riparazione;
4) se necessario, le istruzioni per l’addestramento e le
caratteristiche essenziali degli utensili che possono
esservi montati.