Introduzione al pensiero di
Croce
Lezioni d'Autore
Nella prima metà
del Novecento,
Benedetto Croce,
filosofo e storico,
rinnova
radicalmente la
cultura italiana.
L’attività politica
Senatore dal 1910,
ministro dell’Istruzione con Giolitti
(1920-21)
Dal 1925, deciso atteggiamento di
opposizione al Fascismo, redige il
Manifesto degli intellettuali antifascisti.
Caduto il fascismo, torna per breve tempo
alla vita politica attiva, come ministro senza
portafoglio nel gabinetto Badoglio (aprilegiugno 1944), e nel primo gabinetto Bonomi
(giugno-luglio).
Tiene sino al 1947 la presidenza effettiva del
Partito liberale e sino al 1948 quella onoraria;
fu consultore, deputato alla Costituente e dal
1948 senatore di diritto.
I fondamenti del pensiero crociano
Il nesso o dialettica dei “distinti” è l’
integrazione della dialettica degli “opposti” di
Hegel, con cui Croce rivendica la distinzione
e autonomia delle forme dello spirito.
La sua filosofia è da Croce concepita
come “metodologia della storia”, s’invera
nel concreto.
L’arte è una forma di conoscenza che si
distingue da quella storica e scientifica,
in quanto è “intuizione”, indipendente da
conoscenza razionale, utilità e morale.
Attività teoretica e attività pratica
L’estetica crociana presenta, in nuce, una
teoria dello spirito, in cui, accanto all’attività
teoretica, è formulata una teoria
dell’attività pratica.
Croce si confronta con il materialismo di Marx
e riflette sulla necessità di determinare il
posto che nella vita dello spirito spetta
all’attività economica.
Fa dell’economicità una delle forme della
spiritualità, ponendo, accanto alle
categorie tradizionali del Bello (estetica),
del Buono (morale) e del Vero (logica), la
quarta categoria dell’Utile (economica).
La Logica
Giudizio estetico e giudizio logico: Croce
indaga la sfera nella quale lo spirito
elabora i predicati del giudizio.
Distingue tra concetti puri e
pseudoconcetti, cioè tra ragione e
intelletto. L’intelletto astratto viene rigettato
fuori dai confini dell’attività conoscitiva, in
quelli dell’attività pratica.
Il concetto puro vive nel giudizio.
L’identificazione di giudizio esistenziale, o
individuale, e giudizio definitorio, rivela
l’insopprimibile storicità di ogni giudizio:
storia e filosofia sono integrate.
Croce e Hegel
Secondo la dialettica dei distinti, la realtà
si ordina e circolarmente trapassa in
forme diverse e ritornanti in modo
pacifico. Croce accordò tale concezione
con la dialettica dell’hegelismo che, nella
lotta e nel contrasto tra gli elementi che
danno struttura alla realtà, mostra che il
momento negativo in una forma distinta è la
positività di un altro distinto che al primo si
surroga: alla realtà non viene a mancare
l’anelito dialettico e la spinta al divenire, ma
nemmeno la capacità di presentarsi positiva
ed equilibrata in ogni suo momento.
Croce storico
Gli eventi seguiti alla Prima guerra mondiale
indussero Croce, di fronte a violente ideologie
politiche che danno sanzione etica allo Stato, a
rivendicare l’autonomia e l’alterità della
vita morale rispetto all’attività politica.
La produzione del Croce storico è tutta rivolta
alla contemplazione e all’esaltazione delle
forze morali che operano nella storia.
Croce teorizza questa esperienza nella
distinzione di storiografia puramente
economica ed etico-politica, nell’idea della
storia come storia della libertà e della
libertà come ultima religione
dell’umanità.
Arte e Storiografia
Non è possibile fare una storia dell’arte, e
tanto meno una storia di singoli generi
letterari. Le ricerche care al “metodo storico”
sono legittime, ma solo al servizio della
ricostruzione storica d’una determinata cultura
o civiltà, mai per la vera comprensione d’un
poeta o artista. Lo studio della poesia, come
d’ogni altra arte, deve tendere
all’individuazione della personalità
dell’artista.
La storiografia è ricostruzione e giudizio
dei fatti, sintesi di intuizione e concetto;
è sempre “etico-politica”, cioè storia della vita
morale e civile dell’uomo.
Gli scritti
Filosofia dello spirito (3 voll. Estetica come
scienza della espressione e linguistica
generale, 1902; Logica come scienza del
concetto puro, 1909; Filosofia della pratica,
1909)
Breviario di estetica (1913);
Cultura e vita morale (1914);
Teoria e storia della storiografia (1917);
Poesia e non poesia (1923);
Etica e politica (1931);
La storia come pensiero e come azione
(1939);
Filosofia e storiografia (1949);
Storiografia e idealità morale (1950).
FINE
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