FUNZIONI
COSMETICHE
Rosalba Fazio - Lucio Troise
FUNZIONI COSMETICHE
L’olfatto ed il profumo
Stimoli di natura olfattiva permettono il riconoscimento dei
propri simili ed il richiamo sessuale, il riconoscimento dei cibi
e la regolazione dell’apparato digerente.
I recettori dell’olfatto si trovano in una piccola area nella
sommità della mucosa nasale (5cm2)) ed inviano
direttamente al cervello le sensazioni derivanti dalla presenza
delle molecole delle sostanze odorose.
L’OLFATTO ED IL PROFUMO
• L’era moderna dei profumi può essere fatta risalire al
1563 quando Gianbattista della Porta, nel suo testo
“Magia naturale” descrisse il processo di distillazione
dell’olio essenziale di fiori d’arancio.
Tale olio essenziale venne chiamato Neroli in onore di
Flavio Orsini, duca di Bracciano e principe di Neroli che
fece conoscere questo profumo nelle corti d’Europa.
Il Neroli, unito all’essenza
di bergamotto, formava
l’aqua admirabilis, che
Giovanni Maria Farina
commercializzo con il
nome di Acqua di Colonia.
Nel XX secolo i profumi si
diffusero ovunque.
L’OLFATTO ED IL PROFUMO
• I profumi sono costituiti da molecole ricavate da animali e da piante,
oggi anche riprodotte artificialmente, oppure possono essere
sintetizzati artificialmente.
L’OLFATTO ED IL PROFUMO
Molecole di provenienza animale:
• ambra grigia (prodotto di secrezione dei grandi
cetacei oceanici = calcoli prodotti nello stomaco e
poi espulsi) – usata come fissatore
• castoreo (deriva dalle ghiandole odorose ventrali
del castoro che lo utilizza per impermeabilizzare il
pelo) – usato come fissatore
L’OLFATTO ED IL PROFUMO
Molecole di provenienza animale:
muschio (sostanza profumatissima
ottenuta da una ghiandola
ombelicale del cerbiatto tibetano
chiamato mosco) – usato come
fissatore
zibetto (gatto selvatico originario
dell’Etiopia che produce dalla
ghiandola perianale un secreto
odoroso) – usato come fissatore
Attualmente queste sostanze per
motivi ecologici ed economici
sono riprodotte per sintesi
chimica.
L’OLFATTO ED IL PROFUMO
• Molecole di provenienza sintetica:
La chimica degli odori ha prodotto
migliaia di molecole diverse, in parte
simili a quelle presenti in natura in
parte originali, raggruppate così:
idrocarburi, alcool, eteri, ossidi,
glicoli, aldeidi, chetoni, acidi, lattoni,
esteri, composti azotati, composti
solforati, terpeni.
L’OLFATTO ED IL PROFUMO
• Molecole di provenienza vegetale:
oli essenziali – gommoresine (gruppo più importante dei corpi odorosi di
provenienza vegetale)
Gli oli essenziali sono estratti dalle droghe che li contengono (fiori, frutti, cortecce,
radici, semi, ecc), principalmente attraverso la distillazione (a fuoco diretto, in
corrente di vapore, a pressione ridotta).
Altre forme di estrazione sono la
spremitura, riservata ai frutti del
genere citrus e l’estrazione con
solventi.
In questo caso, quando evapora il
solvente il residuo si presenta
come una massa cerosa,
colorata,composta da oli
essenziali, cere e pigmenti
(concreta).
Trattando la concreta con etanolo
si portano in soluzione gli oli
essenziali che si separano da cere
e pigmenti.
Facendo evaporare l’alcool rimane
un residuo liquido detto assoluta.
ENFLEURAGE
• Una particolare tecnica di
estrazione è l’enfleurage
usata nel passato.
La spremitura e
l’enfleurage sono estrazioni
a freddo che conservano
inalterata la composizione
del bouquet originale delle
piante ed i principi attivi.
Alcune piante producono sostanze
gommose e resinose con un forte odore
speziato:
• resina, mirra, incenso, benzoino,
guaiaco, storace, balsamo del Perù,
balsamo del Tolù e del Canada.
• I settori di utilizzo dei profumi possono
essere impiegate in tre settori:
•profumeria alcolica
•estratti o concentrati o profumi (15 - 25% di miscela odorosa
miscelati con i
•fissatori animali sintetizzati artificialmente)
•acque di profumo (10 –15% di essenze profumate)
•acque di toilette (5 – 10%)
•acqua di colonia (2,5 – 5% di sostanze odorose a nota agrumata)l
•avanda (3 – 4% di olio essenziale di lavanda)
•eau fraiche o splash-cologne (2%)
•deodoranti e dopobarba (1 – 2%)
Prodotto
Percentuale di profumo
Grado alcolico
Estratto o profumo
15 – 25
85 – 90
Acqua di profumo
10 – 15
85 – 90
Acqua di toeletta
5 – 10
80 – 85
Acqua di Colonia
2,5 – 5
70 – 85
Acqua di Lavanda
3–4
75 – 80
Acqua fragrante
1,5 – 2,5
60 – 70
Deodorante
1–2
50 – 70
Dopobarba
1–2
50 – 70
Lozioni per capelli
0,25 – 1
30 - 60
•
prodotti per l’igiene
–
–
–
–
–
–
–
–
oli da bagno (5%)
saponi (2 – 3%)
bagnoschiuma (2 – 5%)
schiuma da barba e saponi da barba (1 – 2%)
sali da bagno (1,5 – 2%)
talchi e polveri (0,5 – 1,5%)
dentifrici (1 – 3%)
shampoo, bagnodoccia, detergenti intimi (0,25 – 1%)
– cosmetici
• latti, creme, tonici, gel (0,1 – 0,5 di composizioni profumate
che servono a coprire l’odore di fondo delle materie prime)
Il cosmetico può costituire una via di penetrazione del
profumo nella pelle, potrebbero provocare fenomeni di
sensibilizzazione.
Esistono linee cosmetiche senza profumo.
ciprie, fard, fondotinta (1- 1,5%)
rossetti e lucidalabbra (1%)
LE TONALITÀ ODOROSE
•
Sulla base di sei note dominanti è stato costruito un “prisma olfattivo”:
•
•
•
putrido (idrogeno solforato)
fiorito (gelsomino)
fruttato (mela)
•
•
bruciato (catrame)
speziato/aromatico (pepe/zenzero)
resinoso/balsamico (resina)
• Altra classifica:
Note
Tonalità
agrumate
fresche – fiorite
verdi - erbacee
fresche balsamiche
Lavandate
classiche – resinate
Speziate
fresche – dolci
Floreali
fresche – fiorite – aspre
Aldeidiche
legnose – muschiate – ambrate
Cipriate
fresche – muschiate – fruttate
Felce
aromatiche – speziate – muschiate
Orientali
calde – aromatiche
legnose
erbacee – calde
tabacco
naturale – fantasia
cuoio
dolce - fresco
TRATTAMENTI COSMETICI
DISIDRATAZIONE ED IPOLIPIA
•
Disidratazione:
L’acqua nelle zone vitali della pelle raggiunge il 70%, è più scarsa nello strato
cutaneo dove oscilla tra il 20 ed il 10% man mano che si passa dallo strato
corneo compatto a quello desquamante.
Quando si parla di disidratazione ci si riferisce solamente alla percentuale di
umidità dello strato corneo:
i cosmetici infatti non sono in grado di interferire con l’acqua del citoplasma e con
quella legata al connettivo.
L’acqua che imbibisce lo strato corneo e che, insieme alla componente lipidica,
conferisce morbidezza e levigatezza alla pelle, si trova negli spazi tra una cellula
cornea e l’altra.
La cellula cornea è una cellula morta e si
organizza in modo diverso da quello delle
cellule vitali.
Il cornocita non dispone più di nucleo, di
citoplasma, di membrane citoplasmatiche e di
giunzioni intercellulari, la coesione tra le
cellule morte è assicurata solamente dal
cemento idrolipidico.
Man mano che si passa dalla zona compatta a
quella desquamante, il materiale cementante
si fa via via più scarso, finchè nello strato
desquamante più esterno non esiste più nulla
che tenga unite le lamelle cornee.
TRATTAMENTI COSMETICI
DISIDRATAZIONE ED IPOLIPIA
•
Le lamelle cornee desquamano concludendo il ciclo
biologico.
Si parla di disidratazione quando il cemento corneo è
scarso anche nello strato corneo compatto.
Si determina una desquamazione accelerata con
sensazioni di ruvidità e secchezza.
L’acqua giunge regolarmente nella zona cornea del
disfacimento cellulare, per cui, tranne nei casi patologici
quali l’ittiosi o la psoriasi, una eccessiva perdita di acqua
è quasi sempre da imputare a fattori esterni:
clima freddo e ventoso
bassa umidità dell’ambiente
uso eccessivo di detergenti
I detergenti asportano i fattori di idratazione naturali e,
successivamente, anche una parte del cemento
idrolipidico che si trova tra le cellule cornee.
Ipolipia:
L’epidermide possiede un doppio sistema lipidico di
difesa, costituito dal sebo (lipidi di superficie) e dal
cemento intercorneo (lipidi epidermici).
Se la ghiandola sebacea produce poco sebo si avrà una
minore lubrificazione della superficie cutanea e quindi
una maggiore distruzione del cemento epidermico.
IL SEBO
•
Il sebo, il sudore ed l fattori di idratazione naturalenon formano una emulsione sulla
pelle ma si dispongono a strati:
sotto lo strato idrofilo e sopra lo strato lipidico.
Poco sebo significa anche una minore presenza di fattori NMF e quindi una maggiore
vulnerabilità del cemento idrolipidico tra le cellule cornee.
La perdita di umidità e la scarsa quota lipidica sono strettamente
interdipendenti, il risultato è la pelle secca, ipolipidica e disidratata.
IL SEBO
Solo in un caso possiamo avere pelle grassa e disidratata, questo avviene quando il sebo
resta nel sacco follicolare, essendo ostruito l’ostio da un punto nero o comedone.
Trattamento:
Per il trattamento della pelle secca ed alipica si deve prevedere un corretto apporto di sostanze
che ricostruiscano le protezioni venute a mancare:
sostanze idratanti (piroglutammato sodico, lattato sodico, urea o allantoina, zuccheri ed
amminozuccheri)
filmogeni idrofili (biopolimeri proteici o zuccherini = collagene nativo, acido ialuronico, chitina,
mucillagini vegetali)
lipidi sebosimili (squalene, trigliceridi, esteri cerosi, alcoli ed acidi grassi)
lipidi epidermici (ceramidi, colesterolo, acidi grassi polinsaturi)
Sono escluse tutte le sostanze derivanti dagli idrocarburi (olio minerale, vaselina, paraffina
solida).
Fasi del trattamento:
pulizia leggera poco sgrassante
tonificazione con lozione analcolica
protezione giornaliera con crema o emulsione fluida contenente sostanze idratanti (con l’aggiunta
di filtri solari)
restituzione serale con crema grassa o semigrassa contenente sostanze sebosimili oltre ai
liposomi
applicazione eventuale di maschera o fiale (glicogeno, NMF, liposomi)
COUPEROSE ED IPERREATTIVITA’
La couperose
•
L’espressione francese couperose, così come quella italiana copparosa, hanno entrambe una
radice latina (cupri rosa) che significa efflorescenza color rame e che sta ad indicare la
presenza di teleangectasie, cioè di piccoli vasi dilatati, su di un terreno eritrosico (rossore).
La couperose si localizza per lo più all’altezza delle guance, ma talora la condizione di rossore
diffuso, spesso accompagnato da vampe improvvise, caratterizza tutto il viso, naso compreso.
Tutti questi fenomeni, da quelli transitori a quelli permanenti, caratterizzano i soggetti emotivi,
con fragilità vasale, ipersensibili agli sbalzi termici, al freddo, ai raggi UV-B.
Vi sono poi soggetti reattivi, facili alle allergie che hanno in comune con le pelli couperosiche
la estrema sensibilità cutanea (per questi si tratta di forme immunitarie di difesa esplicate dalle
cellule di Langerhans e dai linfociti che si
manifestano con reazioni di intolleranza).
Il problema è accentrato sulla fragilità vasale
ed alla estrema sensibilità della cute alle
variazioni climatiche ed ai raggi ultravioletti.
couperose
•
La pelle con couperose è caratterizzata da eritrosi e teleangectasie.
L’eritrosi è una condizione di arrossamento più o meno intenso ed esteso, corrispondente
ad una iperemia e conseguente ad unna vasomozione seguita da una vasodilatazione.
Le cause del fenomeno sono dovute a fattori emozionali, nei soggetti psichicamente labili
e a fattori vegetativi connessi con l’apparato digerente o con turbe endocrine.
L’eritrosi è provocata anche da cause esterne sia di contatto che climatiche (sbalzi
termici, raggi solari, ecc).
L’eritrosi può condurre ad una dilatazione permanente dei piccoli vasi (teleangectasie)
che diventano visibili sotto l’epidermide.
couperose
•
Le statistiche indicano che la couperose è più diffusa nel sesso femminile
(incidenza ormonale) e si sviluppa nei soggetti predisposti.
L’inestetismo diventa patologico quando assume la forma di rosacea (acne
rosacea) ovvero si verificano complicanze follicolari.
La couperose non è trattabile con cosmetici, può essere solo evitato il
peggioramento.
La cura è di competenza medica, è riservata all’angiologo.
Le dermatiti
•
La pelle allergica
Le dermatiti da contatto e le dermatiti
atopiche sono forme di reazione
infiammatoria della cute conseguenti a
fenomeni di difesa immunitaria, tipiche di
certi soggetti.
Le dermatiti
• L’intolleranza o la sensibilizzazione allergica è provocata da
sostanze abitualmente ben tollerate dalla maggioranza delle
persone; in alcuni soggetti le sostanze si comportano come apteni
cioè come sostanze che producono una reazione con le seguenti
manifestazioni
–
–
–
–
–
prurito
arrossamenti
gonfiori
eczemi
orticaria
:
Le dermatiti
•
Su 100 soggetti allergici, il 5% è intollerante a sostanze contenute nei cosmetici :
profumi
conservanti
tinture ad ossidazione per capelli
coloranti in genere
Il soggetto allergico è tenuto ad eseguire i test di allergenicità per individuare le
sostanze reattogene (apteni) con cui non deve venire in contatto.
•
In ogni caso è sempre consigliabile il cosiddetto “tocco di prova” eseguito su di un
braccio o sulla coscia, per valutare la reazione localizzata, nell’arco di 2 – 3
giorni.
Trattamento:
Le dermatiti
•
La pelle reattiva e quella con couperose richiedono scelte precise e pochissimi prodotti :
filtri solari UV-B
vasoprotettori (ippocastano e rusco)
sostanze lenitive e antiarrossamento (bisabolo da camomilla, acido glicirretico da
liquirizia)
Per la pelle reattiva non sono tanto importanti le sostanze funzionali quanto la
formulazione totale del prodotto, deve essere semplice e chimicamente nota, oltre ad
evitare le sostanze più a rischio quali i conservanti ed il profumo.
Le dermatiti
•
Per entrambi i tipi di pelle le sostanze devono avere le seguenti caratteristiche:
i latti di pulizia non devono essere a base di saponi e idrocarburi
i tonici devono essere privi di alcool
i profumi devono essere testati e controllati come non sensibilizzanti né
fotosensensibilzzanti
lipidi ed emulsionanti devono essere ortodermici e sicuri
La pulizia della pelle non va mai eseguita con detergenti troppo drastici, vanno
evitati i saponi e preferiti i detergenti a base di lipoproteine o acilglutamati, meglio
ancora se con additivi quali l’azulene, il pantenolo o il bisabolo.
•
Per il giorno è indicata una crema leggera, poco untuosa e non penetrante.
Per la notte sono da preferire creme semigrasse A/O/A o A/S.
Non è consigliabile usare su questi tipi di pelle maschere o fiale d’urto.
Si consiglia di utilizzare il minor numero di prodotti possibile.
PELLE GRASSA E SEBORROICA
•
L’eccessiva attività della ghiandola sebacea conduce ad
una pelle eccessivamente unta, oleosa, lucida e con
follicoli dilatati.
Il fenomeno non ha un carattere patologico, non è però
possibile influenzare cosmeticamente l’attività delle
ghiandole sebacee con sostanze cosiddette
“seboregolatrici” o “seboriequilibranti”in quanto
l’eccessiva produzione ha una origine ormonale e le
ghiandole hanno un ciclo di produzione caratteristico
che dura una settimana circa.
PELLE GRASSA E SEBORROICA
•
Va chiarita anche la dinamica del cosiddetto “rebound sebaceo” ovvero l’opinione
diffusa che ad un drastico sgrassaggio della pelle fa seguito una abnorme produzione
di sebo:
non si tratta di nuova produzione di sebo (il ciclo produttivo è infatti settimanale)
ma solo di sebo già prodotto e presente nel follicolo che fuoriesce dopo che il sebo
soprastante e diffuso sulla superficie cutanea è stato asportato.
Una ulteriore asportazione di sebo non è più seguita da altro riflusso sebaceo.
Trattamento :
La funzione principale è quella di detergere, la pelle grassa va pulita quotidianamente
per asportare il sebo eccedente.
Si utilizzano i detergenti a risciacquo (meglio se non a base di saponi) ed i latti di
pulizia.
PELLE GRASSA E SEBORROICA
•
I lipidi presenti in questi prodotti non devono essere comedogeni.
Vanno esclusi quindi i seguenti lipidi:
vaseline
i derivati degli oli vegetali
esteri lattici
derivati dell’acido miristico
Gli astringenti follicolari sono più dannosi che utili, in quanto viene ridotto se non impedito il
regolare deflusso dei lipidi sebacei.
Sia gli astringenti inorganici (sali di alluminio) che quelli organici (estratti vegetali contenenti
tannini) devono essere banditi.
Un tonico alcolico può essere idoneo grazie alle proprietà liposolventi dell’alcool.
La crema da giorno deve essere leggera ed un po’ opacante per attenuare l’effetto lucido.
•
In questo tipo di crema possono essere aggiunte sostanze che hanno la capacità di distendere
il sebo in un film uniforme e sottile tale da far sembrare meno unta la pelle:
carbossimetilcisteina
abietoilpolipeptide
policationico ricavato dall’olio di visone
estere tra il farnesolo e l’acido pantotenico
A rigor di logica la pelle grassa non richiederebbe nessun trattamento serale, se effettuato la
crema deve essere leggera e contenente le sostanze “sebodistensive”sopra citate.
Può essere utile l’applicazione di una maschera di pulizia di tipo essiccante, a base di argilla,
in grado di asciugare, per assorbimento, l’eccesso di sebo.
Il trattamento della pelle grassa non è risolutivo ma è un aiuto quotidiano per combattere
l’eccessiva untuosità cutanea.
PELLE GRASSA , IMPURA E
COMEDONICA
•
Il problema non riguarda l’acne, stato patologico della cute,
ma alcune condizioni cutanee con le seguenti manifestazioni:
sebo che resta nel follicolo
formazione di punti neri
comedoni aperti
Quando si passa all’infiammazione acneica ed ai successivi
stati infettivi, pustole, papule, ecc, la cura e la scelta delle
terapie sono di stretta competenza medica.
Nel caso di pelle grassa, asfittica, impura e comedonica, il
sebo tende a restare nel follicolo dove, alcuni componenti del
sebo sono degradati enzimaticamente con liberazione di
acidi grassi che in seguito subiscono una ossidazione.
•
Si formano lipoperossidi che provocano una reazione delle cellule epidermiche poste
intorno al follicolo si determina una ipercheratosi, ovvero una eccessiva stratificazione
dello strato corneo che progressivamente chiude l’ostio follicolare.
Si formano comedoni e punti neri e la pelle diventa secca, ruvida e disidratata in
superficie.
• Trattamento:
detersione
purificazione
idratazione
Sono utili sostanze riducenti come lo zolfo, sostanze antiossidanti come il tocoferolo, il
tietrilcitrato, l’ascorbilmagnesio fosfato,sostanze purificanti come il tioxolone (sostanza
contenente zolfo), il triclosan, la cloroesidina e sostanze vegetali come la propoli e
l’acido usnico, sostanze cheratoplastiche come l’allantoina e l’urea, sostanze idratanti
come gli NMF (salini e zuccherini), sostanze normalizzanti come il retinolo (vitamina A)
combinato con la vitamina E ed H.
La pulizia va attuata quotidinianamente sia con detergenti a risciacquo che con latti di
pulizia, preferibilmente con sostanze riducenti e purificanti.
• Il tonico deve essere senza alcool e con sostanze vegetali (quali la
bardana) e lo zolfo.
La crema da giorno deve essere leggera con sostanze
cheratoplastiche ed idratanti, la crema serale deve contenere
vitamina A ed E.
La maschera può essere sia con effetto meccanico a gommage
(sferule di plastica o noccioli polverizzati, sia con effetto asciugante
all’argilla, deve comunque contenere sostanze idratanti.
Per le fiale d’urto molte estetiste usano oli essenziali combinati fra di
loro.
• Va usata cautela in quanto un olio essenziale è già formato da decine
di molecole, se se ne usano più di uno centinaia di molecole entrano
in contatto con la pelle , alcune di esse non sono innocue. Questo
tipo di pelle va trattato progressivamente e con delicatezza,
analizzando i risultati prima di passare ad un altro prodotto.
PELLE RILASSATA E CON RUGHE
•
La pelle attraversa tre età:
–neonatale o prepuberale
–puberale
–postpuberale o della maturità
•
La pelle è povera di secrezioni sebacee fino alla pubertà, successivamente è
caratterizzata dallo sviluppo delle ghiandole sebacee, dalla produzione di sebo e da
inestetismi legati all’eccesso di tale sostanza.
Col passare degli anni i
problemi estetici si spostano
verso la secchezza e la
disidratazione della pelle,
verso un progressivo
appiattimento e degenerazione
della matrice extracellulare del
connettivo dermico.
•Bambino
GPS =
PG =
CO =
EL =
Adolescente
Adulto
Anziano
glicoproteine di struttura (fibronectina, laminina)
proteoglicani (acido ialuronico, condroitinsolfato, dermatansolfato)
collagene
elastina e fibre elastiche
90
80
GPS
EL
70
PG
60
CO
50
CO
CO
40
CO
30
20
10
0
Bambino
PG
EL
PG
GPS
GPS
CO
EL
GPS
EL
Adolescente
Adulto
PG
GPS
EL
Anziano
Dal grafico si evidenzia che le glicoproteine di struttura (GPS) ed i proteoglicani (PG)
tendono a decrescere nel tempo :
- minore è la dose di acido ialuronico meno turgido e pieno è il derma
- minore è la dose di fibronectina (proteina che connette tutte le fibre)
più il
derma tende rilassarsi il derma
•Bambino
GPS =
PG =
CO =
EL =
Adolescente
Adulto
Anziano
glicoproteine di struttura (fibronectina, laminina)
proteoglicani (acido ialuronico, condroitinsolfato, dermatansolfato)
collagene
elastina e fibre elastiche
90
80
GPS
EL
70
PG
60
CO
50
CO
CO
40
CO
30
20
10
0
Bambino
PG
EL
PG
GPS
GPS
CO
EL
GPS
EL
Adolescente
Adulto
PG
GPS
EL
Anziano
•Il collagene (CO) sembra aumentare con l’età, in realtà aumenta il collagene
insolubile mentre diminuisce il tropocollagene (coolagene nativo solubile), si
determina quindi un progressivo indurimento ed incartapecorimento della pelle.
•L’elastina e le fibre elastiche arrivano ad un massimo al termine dell’adolescenza,
poi scendono a precipizio fino a valori bassissimi.
Ciò significa che già a partire dai 30 anni la pelle perde progressivamente la propria
elasticità e le rughe sono l’espressione di questa situazione.
•Bambino
GPS =
PG =
CO =
EL =
Adolescente
Adulto
Anziano
glicoproteine di struttura (fibronectina, laminina)
proteoglicani (acido ialuronico, condroitinsolfato, dermatansolfato)
collagene
elastina e fibre elastiche
90
80
GPS
EL
70
PG
60
CO
50
CO
CO
40
CO
30
20
10
0
Bambino
PG
EL
PG
GPS
GPS
CO
EL
GPS
EL
Adolescente
Adulto
PG
GPS
EL
Anziano
•Un danno irreversibile alle fibre elastiche è dato dall’azione distruttiva dei raggi
UV-A che penetrano nel derma danneggiando i legami chimici che caratterizzano le
fibre elastiche.
L’INVECCHIAMENTO
•
L’invecchiamento della pelle (non è una
patologia ma solo un avvenimento
fisiologico, accelerato in certi casi
dall’ambiente esterno) è la conseguenza
di modificazioni biochimiche che
avvengono soprattutto nel derma e che
sono accompagnate da una diminuita
attività riproduttiva delle cellule
epidermiche con il conseguente
appiattimento del tessuto epiteliale
superficiale.
L’unica possibile difesa è la protezione
dai raggi UV-A e l’uso di prodotti
idratanti ed emollienti.
Trattamento :
Tanti sono stati i tentativi per cercare di
rallentare l’effetto del tempo, i risultati
più significativi si sono ottenuti con l’uso
della frazione insaponificabiledei lipidi
vegetali (olivo, avocado, soja, germe di
grano, karité).
I FITOSTEROLI
•
I fitosteroli presenti nella frazione insaponificabile degli oli vegetali penetrano nella
pelle, si comportano come “messaggeri ormonali”, hanno cioè la capacità di inviare
messaggi alle cellule del derma, i fibroblasti, stimolandoli a produrre collagene,
elastina, acido ialuronico e fibronectina.
Viene rinnovata più rapidamente la matrice extracellulare del connettivo con evidenti
risultati
attenuazione delle rughe e dei rilassamenti.
•
L’abbinamento di queste sostanze con vitamine, estratti biologici e derivati vegetali
(fitosomi di cardo mariano, della centella, del ginseng, ecc), precursori biologici di
alcune molecole del derma (liposomi, filtri UV-A, ecc) è nata tutta una serie di di
cosmetici antinvecchiamento.
Un prodotto antirughe deve essere ben documentato chimicamente e clinicamente.
E’ bene diffidare di prodotti che non forniscono una adeguata documentazione sulla
composizione.
ZONA PERIOCULARE
•
Nella zona perioculare manca o è molto ridotto l’ipoderma, il pH è leggermente alcalino
(pH 7,3 circa) e lo spessore cutaneo è inferiore al resto del corpo.
Tutti i prodotti devono essere caratterizzati da massima purezza, semplicità e da pH
inoculare (praticamente neutro) e dall’assenza di profumo.
•
Trattamento :
•
Per il trattamento della zona si utilizzano :
– struccanti (soluzioni, dischetti, gel, creme e oli)
– tonificanti (acque per inpacchi)
– protettivi (gel, creme-gel)
– eudermici ed antirughe (creme, creme-gel)
– maschere (materiale imbevuto)
•
Due sono i problemi fondamentali :
•
– l’assoluta sicurezza dal punto di vista microbiologico ed irritativi
– l’efficacia dell’effetto rinfrescante e lenitivo
Tra i prodotti utilizzati nella zona perioculare vanno indicati gli emollienti per ciglia a base
di olio di ricino o vitamine.
LABBRA E DENTI
•
Labbra e denti fanno parte di un sistema che comprende anche la mucosa orale, la lingua
e le ghiandole salivari.
La mucosa della bocca è una forma di transizione tra la pelle e la faringe, è composta da
un epitelio pavimentoso stratificato, cheratinizzato solo in patema termicamente più
resistente della pelle stessa.
•
Labbra
Si tratta di cute rosea e glabra (priva di peli) ma ricca di ghiandole sebacee che evitano
macerazioni e screpolature.
La linea di giunzione tra la mucosa e la cute è detta “vermiglione” o bordo vermiglio.
I lobi interni delle labbra contengono ghiandole salivari.
I bordi esterni richiedono, nelle giornate fredde e ventose, un ulteriore apporto lipidico
(burrocacao).
In certi casi (in alta montagna o in mare aperto) gli stick e gli inguenti contengono anche
filtri UV e pigmenti bianchi riflettenti (biossido di titanio e biossido di zinco).
MUCOSE ORALI
•
A seconda delle zone del cavo orale si distinguono vari tipi di
mucosa:
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La principale funzione è quella protettiva di rivestimento
seguita da quella sensoriale.
L’epitelio mucoso è composto da strutture cellulari in costante
rinnovamento:
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mucosa masticatoria (gengive)
mucosa di rivestimento (mucosa orale e lobi interni delle
labbra)
mucosa specializzata (mucosa della lingua)
7 giorni per l’epitelio del solco gengivale
24 giorni per la mucosa cheratinizzata del palato
11 giorni per la mucosa cheratinizzata delle gengive
14 giorni per la mucosa buccale non cheratinizzata
Il rinnovamento è maggiore rispetto a quello della cute (27
giorni).
La permeabilità della mucosa è massima per il solco
gengivale e nella zona sotto la lingua.
SALIVA
• La secrezione
salivare ha una
azione pulente ed
un’azione
regolatrice della
microflora orale.
Contenuti
A cura di
Rosalba Fazio
Grafica
Lucio Troise