FUNZIONI COSMETICHE Rosalba Fazio - Lucio Troise FUNZIONI COSMETICHE L’olfatto ed il profumo Stimoli di natura olfattiva permettono il riconoscimento dei propri simili ed il richiamo sessuale, il riconoscimento dei cibi e la regolazione dell’apparato digerente. I recettori dell’olfatto si trovano in una piccola area nella sommità della mucosa nasale (5cm2)) ed inviano direttamente al cervello le sensazioni derivanti dalla presenza delle molecole delle sostanze odorose. L’OLFATTO ED IL PROFUMO • L’era moderna dei profumi può essere fatta risalire al 1563 quando Gianbattista della Porta, nel suo testo “Magia naturale” descrisse il processo di distillazione dell’olio essenziale di fiori d’arancio. Tale olio essenziale venne chiamato Neroli in onore di Flavio Orsini, duca di Bracciano e principe di Neroli che fece conoscere questo profumo nelle corti d’Europa. Il Neroli, unito all’essenza di bergamotto, formava l’aqua admirabilis, che Giovanni Maria Farina commercializzo con il nome di Acqua di Colonia. Nel XX secolo i profumi si diffusero ovunque. L’OLFATTO ED IL PROFUMO • I profumi sono costituiti da molecole ricavate da animali e da piante, oggi anche riprodotte artificialmente, oppure possono essere sintetizzati artificialmente. L’OLFATTO ED IL PROFUMO Molecole di provenienza animale: • ambra grigia (prodotto di secrezione dei grandi cetacei oceanici = calcoli prodotti nello stomaco e poi espulsi) – usata come fissatore • castoreo (deriva dalle ghiandole odorose ventrali del castoro che lo utilizza per impermeabilizzare il pelo) – usato come fissatore L’OLFATTO ED IL PROFUMO Molecole di provenienza animale: muschio (sostanza profumatissima ottenuta da una ghiandola ombelicale del cerbiatto tibetano chiamato mosco) – usato come fissatore zibetto (gatto selvatico originario dell’Etiopia che produce dalla ghiandola perianale un secreto odoroso) – usato come fissatore Attualmente queste sostanze per motivi ecologici ed economici sono riprodotte per sintesi chimica. L’OLFATTO ED IL PROFUMO • Molecole di provenienza sintetica: La chimica degli odori ha prodotto migliaia di molecole diverse, in parte simili a quelle presenti in natura in parte originali, raggruppate così: idrocarburi, alcool, eteri, ossidi, glicoli, aldeidi, chetoni, acidi, lattoni, esteri, composti azotati, composti solforati, terpeni. L’OLFATTO ED IL PROFUMO • Molecole di provenienza vegetale: oli essenziali – gommoresine (gruppo più importante dei corpi odorosi di provenienza vegetale) Gli oli essenziali sono estratti dalle droghe che li contengono (fiori, frutti, cortecce, radici, semi, ecc), principalmente attraverso la distillazione (a fuoco diretto, in corrente di vapore, a pressione ridotta). Altre forme di estrazione sono la spremitura, riservata ai frutti del genere citrus e l’estrazione con solventi. In questo caso, quando evapora il solvente il residuo si presenta come una massa cerosa, colorata,composta da oli essenziali, cere e pigmenti (concreta). Trattando la concreta con etanolo si portano in soluzione gli oli essenziali che si separano da cere e pigmenti. Facendo evaporare l’alcool rimane un residuo liquido detto assoluta. ENFLEURAGE • Una particolare tecnica di estrazione è l’enfleurage usata nel passato. La spremitura e l’enfleurage sono estrazioni a freddo che conservano inalterata la composizione del bouquet originale delle piante ed i principi attivi. Alcune piante producono sostanze gommose e resinose con un forte odore speziato: • resina, mirra, incenso, benzoino, guaiaco, storace, balsamo del Perù, balsamo del Tolù e del Canada. • I settori di utilizzo dei profumi possono essere impiegate in tre settori: •profumeria alcolica •estratti o concentrati o profumi (15 - 25% di miscela odorosa miscelati con i •fissatori animali sintetizzati artificialmente) •acque di profumo (10 –15% di essenze profumate) •acque di toilette (5 – 10%) •acqua di colonia (2,5 – 5% di sostanze odorose a nota agrumata)l •avanda (3 – 4% di olio essenziale di lavanda) •eau fraiche o splash-cologne (2%) •deodoranti e dopobarba (1 – 2%) Prodotto Percentuale di profumo Grado alcolico Estratto o profumo 15 – 25 85 – 90 Acqua di profumo 10 – 15 85 – 90 Acqua di toeletta 5 – 10 80 – 85 Acqua di Colonia 2,5 – 5 70 – 85 Acqua di Lavanda 3–4 75 – 80 Acqua fragrante 1,5 – 2,5 60 – 70 Deodorante 1–2 50 – 70 Dopobarba 1–2 50 – 70 Lozioni per capelli 0,25 – 1 30 - 60 • prodotti per l’igiene – – – – – – – – oli da bagno (5%) saponi (2 – 3%) bagnoschiuma (2 – 5%) schiuma da barba e saponi da barba (1 – 2%) sali da bagno (1,5 – 2%) talchi e polveri (0,5 – 1,5%) dentifrici (1 – 3%) shampoo, bagnodoccia, detergenti intimi (0,25 – 1%) – cosmetici • latti, creme, tonici, gel (0,1 – 0,5 di composizioni profumate che servono a coprire l’odore di fondo delle materie prime) Il cosmetico può costituire una via di penetrazione del profumo nella pelle, potrebbero provocare fenomeni di sensibilizzazione. Esistono linee cosmetiche senza profumo. ciprie, fard, fondotinta (1- 1,5%) rossetti e lucidalabbra (1%) LE TONALITÀ ODOROSE • Sulla base di sei note dominanti è stato costruito un “prisma olfattivo”: • • • putrido (idrogeno solforato) fiorito (gelsomino) fruttato (mela) • • bruciato (catrame) speziato/aromatico (pepe/zenzero) resinoso/balsamico (resina) • Altra classifica: Note Tonalità agrumate fresche – fiorite verdi - erbacee fresche balsamiche Lavandate classiche – resinate Speziate fresche – dolci Floreali fresche – fiorite – aspre Aldeidiche legnose – muschiate – ambrate Cipriate fresche – muschiate – fruttate Felce aromatiche – speziate – muschiate Orientali calde – aromatiche legnose erbacee – calde tabacco naturale – fantasia cuoio dolce - fresco TRATTAMENTI COSMETICI DISIDRATAZIONE ED IPOLIPIA • Disidratazione: L’acqua nelle zone vitali della pelle raggiunge il 70%, è più scarsa nello strato cutaneo dove oscilla tra il 20 ed il 10% man mano che si passa dallo strato corneo compatto a quello desquamante. Quando si parla di disidratazione ci si riferisce solamente alla percentuale di umidità dello strato corneo: i cosmetici infatti non sono in grado di interferire con l’acqua del citoplasma e con quella legata al connettivo. L’acqua che imbibisce lo strato corneo e che, insieme alla componente lipidica, conferisce morbidezza e levigatezza alla pelle, si trova negli spazi tra una cellula cornea e l’altra. La cellula cornea è una cellula morta e si organizza in modo diverso da quello delle cellule vitali. Il cornocita non dispone più di nucleo, di citoplasma, di membrane citoplasmatiche e di giunzioni intercellulari, la coesione tra le cellule morte è assicurata solamente dal cemento idrolipidico. Man mano che si passa dalla zona compatta a quella desquamante, il materiale cementante si fa via via più scarso, finchè nello strato desquamante più esterno non esiste più nulla che tenga unite le lamelle cornee. TRATTAMENTI COSMETICI DISIDRATAZIONE ED IPOLIPIA • Le lamelle cornee desquamano concludendo il ciclo biologico. Si parla di disidratazione quando il cemento corneo è scarso anche nello strato corneo compatto. Si determina una desquamazione accelerata con sensazioni di ruvidità e secchezza. L’acqua giunge regolarmente nella zona cornea del disfacimento cellulare, per cui, tranne nei casi patologici quali l’ittiosi o la psoriasi, una eccessiva perdita di acqua è quasi sempre da imputare a fattori esterni: clima freddo e ventoso bassa umidità dell’ambiente uso eccessivo di detergenti I detergenti asportano i fattori di idratazione naturali e, successivamente, anche una parte del cemento idrolipidico che si trova tra le cellule cornee. Ipolipia: L’epidermide possiede un doppio sistema lipidico di difesa, costituito dal sebo (lipidi di superficie) e dal cemento intercorneo (lipidi epidermici). Se la ghiandola sebacea produce poco sebo si avrà una minore lubrificazione della superficie cutanea e quindi una maggiore distruzione del cemento epidermico. IL SEBO • Il sebo, il sudore ed l fattori di idratazione naturalenon formano una emulsione sulla pelle ma si dispongono a strati: sotto lo strato idrofilo e sopra lo strato lipidico. Poco sebo significa anche una minore presenza di fattori NMF e quindi una maggiore vulnerabilità del cemento idrolipidico tra le cellule cornee. La perdita di umidità e la scarsa quota lipidica sono strettamente interdipendenti, il risultato è la pelle secca, ipolipidica e disidratata. IL SEBO Solo in un caso possiamo avere pelle grassa e disidratata, questo avviene quando il sebo resta nel sacco follicolare, essendo ostruito l’ostio da un punto nero o comedone. Trattamento: Per il trattamento della pelle secca ed alipica si deve prevedere un corretto apporto di sostanze che ricostruiscano le protezioni venute a mancare: sostanze idratanti (piroglutammato sodico, lattato sodico, urea o allantoina, zuccheri ed amminozuccheri) filmogeni idrofili (biopolimeri proteici o zuccherini = collagene nativo, acido ialuronico, chitina, mucillagini vegetali) lipidi sebosimili (squalene, trigliceridi, esteri cerosi, alcoli ed acidi grassi) lipidi epidermici (ceramidi, colesterolo, acidi grassi polinsaturi) Sono escluse tutte le sostanze derivanti dagli idrocarburi (olio minerale, vaselina, paraffina solida). Fasi del trattamento: pulizia leggera poco sgrassante tonificazione con lozione analcolica protezione giornaliera con crema o emulsione fluida contenente sostanze idratanti (con l’aggiunta di filtri solari) restituzione serale con crema grassa o semigrassa contenente sostanze sebosimili oltre ai liposomi applicazione eventuale di maschera o fiale (glicogeno, NMF, liposomi) COUPEROSE ED IPERREATTIVITA’ La couperose • L’espressione francese couperose, così come quella italiana copparosa, hanno entrambe una radice latina (cupri rosa) che significa efflorescenza color rame e che sta ad indicare la presenza di teleangectasie, cioè di piccoli vasi dilatati, su di un terreno eritrosico (rossore). La couperose si localizza per lo più all’altezza delle guance, ma talora la condizione di rossore diffuso, spesso accompagnato da vampe improvvise, caratterizza tutto il viso, naso compreso. Tutti questi fenomeni, da quelli transitori a quelli permanenti, caratterizzano i soggetti emotivi, con fragilità vasale, ipersensibili agli sbalzi termici, al freddo, ai raggi UV-B. Vi sono poi soggetti reattivi, facili alle allergie che hanno in comune con le pelli couperosiche la estrema sensibilità cutanea (per questi si tratta di forme immunitarie di difesa esplicate dalle cellule di Langerhans e dai linfociti che si manifestano con reazioni di intolleranza). Il problema è accentrato sulla fragilità vasale ed alla estrema sensibilità della cute alle variazioni climatiche ed ai raggi ultravioletti. couperose • La pelle con couperose è caratterizzata da eritrosi e teleangectasie. L’eritrosi è una condizione di arrossamento più o meno intenso ed esteso, corrispondente ad una iperemia e conseguente ad unna vasomozione seguita da una vasodilatazione. Le cause del fenomeno sono dovute a fattori emozionali, nei soggetti psichicamente labili e a fattori vegetativi connessi con l’apparato digerente o con turbe endocrine. L’eritrosi è provocata anche da cause esterne sia di contatto che climatiche (sbalzi termici, raggi solari, ecc). L’eritrosi può condurre ad una dilatazione permanente dei piccoli vasi (teleangectasie) che diventano visibili sotto l’epidermide. couperose • Le statistiche indicano che la couperose è più diffusa nel sesso femminile (incidenza ormonale) e si sviluppa nei soggetti predisposti. L’inestetismo diventa patologico quando assume la forma di rosacea (acne rosacea) ovvero si verificano complicanze follicolari. La couperose non è trattabile con cosmetici, può essere solo evitato il peggioramento. La cura è di competenza medica, è riservata all’angiologo. Le dermatiti • La pelle allergica Le dermatiti da contatto e le dermatiti atopiche sono forme di reazione infiammatoria della cute conseguenti a fenomeni di difesa immunitaria, tipiche di certi soggetti. Le dermatiti • L’intolleranza o la sensibilizzazione allergica è provocata da sostanze abitualmente ben tollerate dalla maggioranza delle persone; in alcuni soggetti le sostanze si comportano come apteni cioè come sostanze che producono una reazione con le seguenti manifestazioni – – – – – prurito arrossamenti gonfiori eczemi orticaria : Le dermatiti • Su 100 soggetti allergici, il 5% è intollerante a sostanze contenute nei cosmetici : profumi conservanti tinture ad ossidazione per capelli coloranti in genere Il soggetto allergico è tenuto ad eseguire i test di allergenicità per individuare le sostanze reattogene (apteni) con cui non deve venire in contatto. • In ogni caso è sempre consigliabile il cosiddetto “tocco di prova” eseguito su di un braccio o sulla coscia, per valutare la reazione localizzata, nell’arco di 2 – 3 giorni. Trattamento: Le dermatiti • La pelle reattiva e quella con couperose richiedono scelte precise e pochissimi prodotti : filtri solari UV-B vasoprotettori (ippocastano e rusco) sostanze lenitive e antiarrossamento (bisabolo da camomilla, acido glicirretico da liquirizia) Per la pelle reattiva non sono tanto importanti le sostanze funzionali quanto la formulazione totale del prodotto, deve essere semplice e chimicamente nota, oltre ad evitare le sostanze più a rischio quali i conservanti ed il profumo. Le dermatiti • Per entrambi i tipi di pelle le sostanze devono avere le seguenti caratteristiche: i latti di pulizia non devono essere a base di saponi e idrocarburi i tonici devono essere privi di alcool i profumi devono essere testati e controllati come non sensibilizzanti né fotosensensibilzzanti lipidi ed emulsionanti devono essere ortodermici e sicuri La pulizia della pelle non va mai eseguita con detergenti troppo drastici, vanno evitati i saponi e preferiti i detergenti a base di lipoproteine o acilglutamati, meglio ancora se con additivi quali l’azulene, il pantenolo o il bisabolo. • Per il giorno è indicata una crema leggera, poco untuosa e non penetrante. Per la notte sono da preferire creme semigrasse A/O/A o A/S. Non è consigliabile usare su questi tipi di pelle maschere o fiale d’urto. Si consiglia di utilizzare il minor numero di prodotti possibile. PELLE GRASSA E SEBORROICA • L’eccessiva attività della ghiandola sebacea conduce ad una pelle eccessivamente unta, oleosa, lucida e con follicoli dilatati. Il fenomeno non ha un carattere patologico, non è però possibile influenzare cosmeticamente l’attività delle ghiandole sebacee con sostanze cosiddette “seboregolatrici” o “seboriequilibranti”in quanto l’eccessiva produzione ha una origine ormonale e le ghiandole hanno un ciclo di produzione caratteristico che dura una settimana circa. PELLE GRASSA E SEBORROICA • Va chiarita anche la dinamica del cosiddetto “rebound sebaceo” ovvero l’opinione diffusa che ad un drastico sgrassaggio della pelle fa seguito una abnorme produzione di sebo: non si tratta di nuova produzione di sebo (il ciclo produttivo è infatti settimanale) ma solo di sebo già prodotto e presente nel follicolo che fuoriesce dopo che il sebo soprastante e diffuso sulla superficie cutanea è stato asportato. Una ulteriore asportazione di sebo non è più seguita da altro riflusso sebaceo. Trattamento : La funzione principale è quella di detergere, la pelle grassa va pulita quotidianamente per asportare il sebo eccedente. Si utilizzano i detergenti a risciacquo (meglio se non a base di saponi) ed i latti di pulizia. PELLE GRASSA E SEBORROICA • I lipidi presenti in questi prodotti non devono essere comedogeni. Vanno esclusi quindi i seguenti lipidi: vaseline i derivati degli oli vegetali esteri lattici derivati dell’acido miristico Gli astringenti follicolari sono più dannosi che utili, in quanto viene ridotto se non impedito il regolare deflusso dei lipidi sebacei. Sia gli astringenti inorganici (sali di alluminio) che quelli organici (estratti vegetali contenenti tannini) devono essere banditi. Un tonico alcolico può essere idoneo grazie alle proprietà liposolventi dell’alcool. La crema da giorno deve essere leggera ed un po’ opacante per attenuare l’effetto lucido. • In questo tipo di crema possono essere aggiunte sostanze che hanno la capacità di distendere il sebo in un film uniforme e sottile tale da far sembrare meno unta la pelle: carbossimetilcisteina abietoilpolipeptide policationico ricavato dall’olio di visone estere tra il farnesolo e l’acido pantotenico A rigor di logica la pelle grassa non richiederebbe nessun trattamento serale, se effettuato la crema deve essere leggera e contenente le sostanze “sebodistensive”sopra citate. Può essere utile l’applicazione di una maschera di pulizia di tipo essiccante, a base di argilla, in grado di asciugare, per assorbimento, l’eccesso di sebo. Il trattamento della pelle grassa non è risolutivo ma è un aiuto quotidiano per combattere l’eccessiva untuosità cutanea. PELLE GRASSA , IMPURA E COMEDONICA • Il problema non riguarda l’acne, stato patologico della cute, ma alcune condizioni cutanee con le seguenti manifestazioni: sebo che resta nel follicolo formazione di punti neri comedoni aperti Quando si passa all’infiammazione acneica ed ai successivi stati infettivi, pustole, papule, ecc, la cura e la scelta delle terapie sono di stretta competenza medica. Nel caso di pelle grassa, asfittica, impura e comedonica, il sebo tende a restare nel follicolo dove, alcuni componenti del sebo sono degradati enzimaticamente con liberazione di acidi grassi che in seguito subiscono una ossidazione. • Si formano lipoperossidi che provocano una reazione delle cellule epidermiche poste intorno al follicolo si determina una ipercheratosi, ovvero una eccessiva stratificazione dello strato corneo che progressivamente chiude l’ostio follicolare. Si formano comedoni e punti neri e la pelle diventa secca, ruvida e disidratata in superficie. • Trattamento: detersione purificazione idratazione Sono utili sostanze riducenti come lo zolfo, sostanze antiossidanti come il tocoferolo, il tietrilcitrato, l’ascorbilmagnesio fosfato,sostanze purificanti come il tioxolone (sostanza contenente zolfo), il triclosan, la cloroesidina e sostanze vegetali come la propoli e l’acido usnico, sostanze cheratoplastiche come l’allantoina e l’urea, sostanze idratanti come gli NMF (salini e zuccherini), sostanze normalizzanti come il retinolo (vitamina A) combinato con la vitamina E ed H. La pulizia va attuata quotidinianamente sia con detergenti a risciacquo che con latti di pulizia, preferibilmente con sostanze riducenti e purificanti. • Il tonico deve essere senza alcool e con sostanze vegetali (quali la bardana) e lo zolfo. La crema da giorno deve essere leggera con sostanze cheratoplastiche ed idratanti, la crema serale deve contenere vitamina A ed E. La maschera può essere sia con effetto meccanico a gommage (sferule di plastica o noccioli polverizzati, sia con effetto asciugante all’argilla, deve comunque contenere sostanze idratanti. Per le fiale d’urto molte estetiste usano oli essenziali combinati fra di loro. • Va usata cautela in quanto un olio essenziale è già formato da decine di molecole, se se ne usano più di uno centinaia di molecole entrano in contatto con la pelle , alcune di esse non sono innocue. Questo tipo di pelle va trattato progressivamente e con delicatezza, analizzando i risultati prima di passare ad un altro prodotto. PELLE RILASSATA E CON RUGHE • La pelle attraversa tre età: –neonatale o prepuberale –puberale –postpuberale o della maturità • La pelle è povera di secrezioni sebacee fino alla pubertà, successivamente è caratterizzata dallo sviluppo delle ghiandole sebacee, dalla produzione di sebo e da inestetismi legati all’eccesso di tale sostanza. Col passare degli anni i problemi estetici si spostano verso la secchezza e la disidratazione della pelle, verso un progressivo appiattimento e degenerazione della matrice extracellulare del connettivo dermico. •Bambino GPS = PG = CO = EL = Adolescente Adulto Anziano glicoproteine di struttura (fibronectina, laminina) proteoglicani (acido ialuronico, condroitinsolfato, dermatansolfato) collagene elastina e fibre elastiche 90 80 GPS EL 70 PG 60 CO 50 CO CO 40 CO 30 20 10 0 Bambino PG EL PG GPS GPS CO EL GPS EL Adolescente Adulto PG GPS EL Anziano Dal grafico si evidenzia che le glicoproteine di struttura (GPS) ed i proteoglicani (PG) tendono a decrescere nel tempo : - minore è la dose di acido ialuronico meno turgido e pieno è il derma - minore è la dose di fibronectina (proteina che connette tutte le fibre) più il derma tende rilassarsi il derma •Bambino GPS = PG = CO = EL = Adolescente Adulto Anziano glicoproteine di struttura (fibronectina, laminina) proteoglicani (acido ialuronico, condroitinsolfato, dermatansolfato) collagene elastina e fibre elastiche 90 80 GPS EL 70 PG 60 CO 50 CO CO 40 CO 30 20 10 0 Bambino PG EL PG GPS GPS CO EL GPS EL Adolescente Adulto PG GPS EL Anziano •Il collagene (CO) sembra aumentare con l’età, in realtà aumenta il collagene insolubile mentre diminuisce il tropocollagene (coolagene nativo solubile), si determina quindi un progressivo indurimento ed incartapecorimento della pelle. •L’elastina e le fibre elastiche arrivano ad un massimo al termine dell’adolescenza, poi scendono a precipizio fino a valori bassissimi. Ciò significa che già a partire dai 30 anni la pelle perde progressivamente la propria elasticità e le rughe sono l’espressione di questa situazione. •Bambino GPS = PG = CO = EL = Adolescente Adulto Anziano glicoproteine di struttura (fibronectina, laminina) proteoglicani (acido ialuronico, condroitinsolfato, dermatansolfato) collagene elastina e fibre elastiche 90 80 GPS EL 70 PG 60 CO 50 CO CO 40 CO 30 20 10 0 Bambino PG EL PG GPS GPS CO EL GPS EL Adolescente Adulto PG GPS EL Anziano •Un danno irreversibile alle fibre elastiche è dato dall’azione distruttiva dei raggi UV-A che penetrano nel derma danneggiando i legami chimici che caratterizzano le fibre elastiche. L’INVECCHIAMENTO • L’invecchiamento della pelle (non è una patologia ma solo un avvenimento fisiologico, accelerato in certi casi dall’ambiente esterno) è la conseguenza di modificazioni biochimiche che avvengono soprattutto nel derma e che sono accompagnate da una diminuita attività riproduttiva delle cellule epidermiche con il conseguente appiattimento del tessuto epiteliale superficiale. L’unica possibile difesa è la protezione dai raggi UV-A e l’uso di prodotti idratanti ed emollienti. Trattamento : Tanti sono stati i tentativi per cercare di rallentare l’effetto del tempo, i risultati più significativi si sono ottenuti con l’uso della frazione insaponificabiledei lipidi vegetali (olivo, avocado, soja, germe di grano, karité). I FITOSTEROLI • I fitosteroli presenti nella frazione insaponificabile degli oli vegetali penetrano nella pelle, si comportano come “messaggeri ormonali”, hanno cioè la capacità di inviare messaggi alle cellule del derma, i fibroblasti, stimolandoli a produrre collagene, elastina, acido ialuronico e fibronectina. Viene rinnovata più rapidamente la matrice extracellulare del connettivo con evidenti risultati attenuazione delle rughe e dei rilassamenti. • L’abbinamento di queste sostanze con vitamine, estratti biologici e derivati vegetali (fitosomi di cardo mariano, della centella, del ginseng, ecc), precursori biologici di alcune molecole del derma (liposomi, filtri UV-A, ecc) è nata tutta una serie di di cosmetici antinvecchiamento. Un prodotto antirughe deve essere ben documentato chimicamente e clinicamente. E’ bene diffidare di prodotti che non forniscono una adeguata documentazione sulla composizione. ZONA PERIOCULARE • Nella zona perioculare manca o è molto ridotto l’ipoderma, il pH è leggermente alcalino (pH 7,3 circa) e lo spessore cutaneo è inferiore al resto del corpo. Tutti i prodotti devono essere caratterizzati da massima purezza, semplicità e da pH inoculare (praticamente neutro) e dall’assenza di profumo. • Trattamento : • Per il trattamento della zona si utilizzano : – struccanti (soluzioni, dischetti, gel, creme e oli) – tonificanti (acque per inpacchi) – protettivi (gel, creme-gel) – eudermici ed antirughe (creme, creme-gel) – maschere (materiale imbevuto) • Due sono i problemi fondamentali : • – l’assoluta sicurezza dal punto di vista microbiologico ed irritativi – l’efficacia dell’effetto rinfrescante e lenitivo Tra i prodotti utilizzati nella zona perioculare vanno indicati gli emollienti per ciglia a base di olio di ricino o vitamine. LABBRA E DENTI • Labbra e denti fanno parte di un sistema che comprende anche la mucosa orale, la lingua e le ghiandole salivari. La mucosa della bocca è una forma di transizione tra la pelle e la faringe, è composta da un epitelio pavimentoso stratificato, cheratinizzato solo in patema termicamente più resistente della pelle stessa. • Labbra Si tratta di cute rosea e glabra (priva di peli) ma ricca di ghiandole sebacee che evitano macerazioni e screpolature. La linea di giunzione tra la mucosa e la cute è detta “vermiglione” o bordo vermiglio. I lobi interni delle labbra contengono ghiandole salivari. I bordi esterni richiedono, nelle giornate fredde e ventose, un ulteriore apporto lipidico (burrocacao). In certi casi (in alta montagna o in mare aperto) gli stick e gli inguenti contengono anche filtri UV e pigmenti bianchi riflettenti (biossido di titanio e biossido di zinco). MUCOSE ORALI • A seconda delle zone del cavo orale si distinguono vari tipi di mucosa: – – – • La principale funzione è quella protettiva di rivestimento seguita da quella sensoriale. L’epitelio mucoso è composto da strutture cellulari in costante rinnovamento: – – – – • mucosa masticatoria (gengive) mucosa di rivestimento (mucosa orale e lobi interni delle labbra) mucosa specializzata (mucosa della lingua) 7 giorni per l’epitelio del solco gengivale 24 giorni per la mucosa cheratinizzata del palato 11 giorni per la mucosa cheratinizzata delle gengive 14 giorni per la mucosa buccale non cheratinizzata Il rinnovamento è maggiore rispetto a quello della cute (27 giorni). La permeabilità della mucosa è massima per il solco gengivale e nella zona sotto la lingua. SALIVA • La secrezione salivare ha una azione pulente ed un’azione regolatrice della microflora orale. Contenuti A cura di Rosalba Fazio Grafica Lucio Troise