GIULIO CAVALLI Nasce a Milano . Fonda a Lodi nel 2001 la compagnia Bottega dei Mestieri Teatrali .. Firma il testo e la regia delle prime produzioni Il Cantafavole Muto, Tetiteatro e un chicco di caffè, Carro Poetico, Pulvere de Katabatù e Filo Spinato. Nel 2006 Paolo Rossi, che cura la supervisione artistica di Kabum!..come un paio di impossibilità! – spettacolo sulla Resistenza in Italia – lo spinge a salire sul palco, segnando l’inizio della sua vita di ‘narratore’. Nello stesso anno mette in scena (Re) Carlo (non) torna dalla battaglia di Poitiers giullarata in occasione del quinto anniversario della morte di Carlo Giuliani, che debutta in Piazza Alimonda a Genova scelta da Giuliano e Haidi Giuliani per l’iniziativa “per non dimentiCARLO”. Da allora il percorso artistico si è andato definendo sia dal punto di vista tematico che dal punto di vita stilistico. Gli spettacoli si ispirano al presente, tenendo fede ad un’idea di teatro come mezzo per mantenere vive pagine importanti della nostra storia. Assume quindi sempre maggiore importanza la fase di ricerca preliminare alla stesura dei testi: i dati raccolti entrano nel tessuto drammaturgico rimanendo impressi nella memoria dello spettatore. La recitazione, sempre serrata, spesso include brani in grammelot lasciando spazio all’improvvisazione e al sorriso anche durante il racconto di eventi drammatici. La musica, rigorosamente eseguita dal vivo e composta per gli spettacoli, diventa un elemento distintivo e caratterizzante. Il 18 dicembre 2007 debutta al Piccolo Teatro di Milano Linate 8 ottobre 2001: la strage, scritto insieme al giornalista Fabrizio Tummolillo, un monologo sull’incidente aereo costato la vita a 118 persone. Dopo essere stato ospitato negli oltre 20 comuni produttori lo spettacolo è costantemente in tournée. Il giorno prima del processo di Cassazione che ha chiuso le vicende legali legate all’incidente è stato rappresentato al Teatro Quirino di Roma alla presenza di tutti i membri del Comitato 8 ottobre. Nel settembre del 2007 al Teatro dell’Elfo di Milano la prima di Bambini a dondolo, dramma sul turismo sessuale infantile, ospitato nei mesi di ottobre e novembre al Teatro Ambra Jovinelli di Roma e al Teatro Elicantropo di Napoli. Il 27 marzo 2008 è stata presentata al Teatro alle Vigne di Lodi l’anteprima di Do ut Des, spettacolo teatrale su riti e conviti mafiosi, coprodotto dal comune di Lodi e dal comune di Gela, con collaborazioni importanti come quella della casa memoria “Felicia e Peppino Impastato” ed il Centro Siciliano di Documentazione “Giuseppe Impastato”. Lo spettacolo debutta, poi, ufficialmente al Teatro Franco Parenti di Milano. Nel 2008 ha debuttato Primo L. 174517 liberamente ispirato alla versione drammatica di Se questo è un uomo di Primo Levi e Pieralberto Marchè, progetto coprodotto dalla Regione Lombardia- Next. Nel giugno 2009 debutta al Teatro Augusteo di Napoli con L’Apocalisse rimandata Ovvero benvenuta catastrofe di Dario Fo e Franca Rame,coprodotto dal Napoli Teatro Festival Italia e con il sostegno di NEXT, dove Cavalli è in scena per la prima volta con un testo di cui non è autore. Cura, però, l’adattamento del testo aprendolo a contaminazioni diverse e mettendo in moto un singolare teatro d’inchiesta. Sempre del 2009 (debutto a Milano in ottobre) è A cento Passi dal Duomo, scritto con il giornalista Gianni Barbacetto, direttore di Omicron (Osservatorio Milanese sulla Criminalità Organizzata al Nord), spettacolo definito dallo stesso Cavalli “ una ninna nanna dolce per un risveglio brusco di quella Lombardia che si crede immune dalla mafia”. L’ultimo lavoro, Nomi, cognomi e infami è stato presentato nel dicembre 2009 nell’ambito del festival Teatri della Legalità (progetto della Regione Campania), un spettacolo che narra di storie di mafia, camorra, soprusi e ingiustizie ma anche di persone che hanno scelto di non piegarsi agli uomini d’onore. Dalla stagione 2007-2008 Giulio Cavalli è, inoltre, direttore artistico del Teatro Nebiolo, vivace sala situata nella provincia di Lodi, a Tavazzano con Villavesco (LO) che sta per inaugurare il suo terzo anno di attività. Collabora in articoli di inchiesta con alcune testate giornalistiche e online. Nel dicembre 2009 è stato ricevuto dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che gli ha portato la propria solidarietà per la vita sottoscorta a causa delle minacce ricevute da cosche mafiose. Nel gennaio 2010 è stato premiato a Catania con il premio PIPPO FAVA dedicato al giornalista scomparso. Sempre in gennaio è diventato cittadino onorario del Comune di Tavazzano con Villavesco per il suo impegno per la legalità. Il 26 gennaio 2010 ha ricevuto nella sala del Consiglio Provinciale di Milano il premio CAMPIONE DELLA CULTURA dell’anno. Dall’aprile 2010 è stato eletto consigliere regionale candidato indipendente nella lista di IDV in Lombardia.Ha aderito successivamente al gruppo di SINISTRA ECOLOGIA E LIBERTA’ che oggi rappresenta in Lombardia con Chiara Cremonesi. E’ autore del libro LINATE 2001: la strage, e NOMI COGNOMI e INFAMI (edizioni Verdenero). Nel 2012 esce per i tipi di Chiarelettere il suo libro “L’innocenza di Giulio” sui rapporti tra Giulio Andreotti e la mafia. MASSIMO PRIVIERO Massimo Priviero nasce a Jesolo (VE), dove trascorre infanzia e adolescenza. Attratto più dalle atmosfere talvolta malinconiche del litorale in inverno che dall'orda di turisti che sbarca sulla cittadina veneziana ogni estate, Massimo sogna sin dalla metà degli anni Settanta un futuro da rocker: come molti coetanei, forma presto le prime band di rock e di blues e scrive le prime canzoni. Si iscrive all'università, ma gira già l'Europa, suonando chitarra e armonica (come l'amato Bob Dylan) nelle metropolitane delle capitali europee. Nel 1987 Priviero firma un contratto con la Warner Music e alla fine del 1988 vede la luce il suo primo album "San Valentino". Il disco ottiene un ottimo successo, grazie anche alla titletrack, lanciata come singolo radiofonico e che vale a Massimo numerose comparsate televisive, in contesti spesso lontani dal carattere dell'artista. A complicare le cose ci pensa il marketing della casa discografica che lancia Priviero come la risposta italiana a Bruce Springsteen. Alla fine del 1990 esce il secondo disco, "Nessuna Resa Mai", impreziosito dalla presenza in fase di produzione di Steven Van Zandt, meglio noto come Little Steven, storico chitarrista della E Street Band proprio di Bruce Springsteen. Il connubio artistico, da cui nascerà anche una profonda amicizia personale, porta ad un album ancora più rock e meno artefatto del precedente. Il disco vanta altre collaborazioni importanti (Flavio Premoli e Lucio "Violino" Fabbri della Premiata Forneria Marconi) e ottiene buoni riscontri, non solo in Italia. Nel 1992 Priviero lascia la Warner per la Ricordi, una scelta che penalizzerà in termini di visibilità e promozione il terzo disco "Rock in Italia". Con questo lavoro Massimo comincia ad occuparsi in prima persona della produzione artistica dei propri dischi. In alcuni brani è evidente la collaborazione con Massimo Bubola, anch'egli veneto e una delle poche figure in Italia a fondere linguaggio rock e ricerca poetica. Il disco esce anche in Giappone. Sono anni importanti anche a livello personale: Massimo completa gli studi, laureandosi a Venezia in Storia contemporanea, e diventa padre. Secondo alcuni critici però è ormai passato il treno del grande successo popolare. Seguono due album quasi opposti, usciti per una piccola etichetta indipendente: "Non mollare" (1994), forse il disco più duro della carriera di Priviero, e "Priviero" (1998), quello in assoluto più cantautoriale e intimista. Lucio Fabbri è il produttore di entrambi. Nel 2000 si presenta anche per Priviero il momento di tirare le fila del proprio percorso: "Poetika" è però un greatest hits piuttosto atipico, sia per l'elevato numero di inediti (ben sei) sia per la scelta di reinterpretare - forse così riappropriandosene in maniera definitiva - i precedenti successi. La raccolta rappresenta quasi un nuovo inizio per Priviero: "Testimone", il nuovo disco del 2003, raccoglie ampi consensi presso la critica specializzata. L'affiatamento con i musicisti Giancarlo Galli e Sergio De Agostini è massimo e si ripropone, con risultati pregevolissimi, la collaborazione con Bubola. Nel 2004 Massimo è protagonista di un importante progetto benefico a favore del Cesvi, onlus che opera prevalentemente sul fronte della lotta e della prevenzione all'AIDS. Il progetto prevede l'uscita, dapprima in edicola col settimanale femminile Anna e poi nei negozi, della compilation di musica d'autore "Poetarock", di cui Priviero è ideatore e responsabile artistico. "Dolce Resistenza" (2006), conferma l'ottima vena artistica di Priviero e contiene una rilettura della celebre "Ciao amore ciao" di Luigi Tenco, riportata nel testo alla sua versione originaria. Nel 2007 esce "Rock & Poems", rilettura dei brani degli artisti più amati (BobDylan, Bruce Springsteen, TomWaits, JohnFogerty, PaulSimon) e due brani firmati Priviero dei precedenti dischi in lingua inglese. Un album che ottiene riscontri felici e risultati sorprendenti, ben lontano dall'idea di un disco di cover e tra le tante cose vincitore come disco italiano dell'anno del referendum di un prestigioso magazine musicale italiano. "Unbroken soundtrack" , che esce nel 2008 è un progetto speciale, una nuova sfida frutto della ottima accoglienza di Rock & Poems. Unbroken soundtrack è una colonna sonora "alternativa" di un film pulp americano. il cofanetto comprende il CD + DVD del film e un libro ed è stato prodotto in tiratura limitata Nella primavera del 2009 esce infine "Sulla Strada". Alcune delle canzoni più significative di una carriera ventennale vengono reincise, reinventate, ovviamente ricantate, e vanno a scrivere proprio un'ipotetica lunga strada che parte da "San Valentino" e che arriva fino a "Dolce Resistenza", arricchendosi di inediti come "Bellitalia", rock e arrembante, "Volo" ballata solo apparentemente acustica e riflessiva ma in realtà ricca di un crescendo davvero emozionante, fino ad "Addio Alle Armi" che chiude al meglio questo nuovo capitolo. Proprio l'emozione, insieme all'energia, alla forza poetica e alla grande caratura vocale di Massimo contraddistinguono davvero al meglio tutto il nuovo lavoro ed il nuovo viaggio dell'artista ,ancora una volta fatto di vero rock e di vera poesia. Sulla Strada è stato presentato il 28 marzo 2009 al concerto “evento” tenutosi al Rolling Stone di Milano, dove tutti i fans del rocker si sono radunati per festeggiare i primi 20 anni di carriera. Nella primavera del 2010 esce "Rolling Live" (Universal), il primo CD e DVD ufficiale dal vivo, registrato durante il concerto al Rolling Stone. L'album contiene tre inediti. “Lettera al Figlio” è ispirata dalla famosa poesia di Kipling ( "If"). Come succede con la poesia così anche la canzone si muove su un unico modulo che progressivamente si alza per tonalità e intensità di voce e per progressione di strumenti nell’arrangiamento. Altro inedito è “Vivere”, con l'espressione di una necessità “rock” di energia e di quell'umana resistenza che spesso contraddistingue la produzione dell'artista. Musicalmente è caratterizzata da un modo di procedere molto in tensione dall’inizio alla fine e, strumentalmente, dalla presenza di un riff di sitar che va ad incastrarsi con il muro di chitarra. Infine, “Splenda Il Sole”, una ballata che si srotola come un mantra e che acquista energia e spiritualità lungo la sua strada. Dedicata alla memoria di Alexander Langer, uomo forte e fragile, che spese la sua vita in battaglie di vera pace e di vera giustizia. “Lettera al figlio” ottiene il prestigioso "Premio Lunezia Rock d'Autore 2010" per la qualità Musical-Letteraria del brano. Contemporaneamente all'album viene pubblicata una biografia, "NESSUNA RESA MAI, la strada, il rock e la poesia di Massimo Priviero" (Matteo Strukul/Meridiano Zero), confessione a cuore aperto in cui il cantautore racconta, uno dopo l'altro, i capitoli più affascinanti della sua avventura artistica. In questo stesso periodo Massimo, che tra l’altro è laureato in Storia Contemporanea, ha messo in scena lo spettacolo teatrale di musica e teatro civile “Dall’Adige al Don. Viaggio nella memoria”, insieme allo scrittore Roberto Curatolo. A fine 2010 il quotidiano “la Repubblica” segnala Massimo tra i “100 nomi dell'anno”, persone che hanno lasciato un segno nel 2010, con questa motivazione: "Rolling Live conferma la buona vena rock di questo veneto trapiantato a Milano, molto attento ai testi e alla sua libertà”. Nel 2011 Massimo ottiene il Premio Enriquez 2011, sezione musica, categoria cantautori, come miglior autore ed interprete. Nel gennaio 2012, a seguito di un tour importante tuttora in corso, viene pubblicato in CD "Storie dall'Altra Italia", firmato insieme ai Gang e allo scrittore e performer Daniele Biacchessi. Il 29 maggio 2012 esce "Folkrock", un progetto realizzato a quattro mani con il violinista Michele Gazich. Un ritorno alle origini in un viaggio acustico che rilegge, rivisita e reinventa canzoni immortali. Da Dylan a Young, da Browne a Van Morrison, da Cash a Springsteen. Il tour che segue ottiene grandi consensi e si conclude con una speciale serata al Blue Note di Milano. DANIELE BIACCHESSI Daniele Biacchessi, giornalista e scrittore. Caporedattore di Radio24-Il Sole24ore. Premio Cronista 2004 e 2005 per il programma “Giallo e nero”. Premio “Raffaele Ciriello” 2009 per il libro “Passione reporter”. Premio Unesco 2011 per lo spettacolo “Aquae Mundi” con Gaetano Liguori. Ha pubblicato decine tra libri, prefazioni e interventi. “La fabbrica dei profumi” (Baldini&Castoldi,1995), “Fausto e Iaio” (Baldini&Castoldi, 1996), “Il caso Sofri” (Editori Riuniti, 1998), “L’ambiente negato” (Editori Riuniti,1999), “10,25 cronaca di una strage” (Gamberetti, 2000), “Il delitto D’Antona” (Mursia, 2001), “Un attimo..vent’anni” (Pendragon, 2001), “Ombre nere” (Mursia, 2002), “Punto Condor. Ustica, il processo” (Pendragon,2002), “L’ultima bicicletta, il delitto Biagi” (Mursia, 2003), “Cile 11 settembre 1973″ (Franco Angeli, 2003), “Vie di fuga. Storie di clandestini e latitanti” (Mursia 2004), “Roberto Franceschi: processo di polizia” (Baldini Castoldi Dalai,2004), “Walter Tobagi. Morte di un giornalista.” (Baldini Castoldi Dalai, 2005), “Una stella a cinque punte. Le inchieste D’Antona e Biagi” (Baldini Castoldi Dalai, 2007), “Il paese della vergogna” (Chiarelettere, 2007), “Fausto e Iaio, trent’anni dopo”, capitolo “I fatti” (Costa&Nolan, 2008), “Passione reporter” (Chiarelettere, 2009),”Attentato imminente”, prefazione al libro di Simona Mammano e Antonella Beccaria (Stampa Alternativa, 2009), “Per non dimenticare, il teatro civile di Daniele Biacchessi (Associazione LaLokomotiva, 2010), “Maledetta fabbrica” a cura di Simona Mammano, capitolo sulle morti bianche (Stampa Alternativa, 2010), “Teatro civile, nei luoghi della narrazione e dell’inchiesta” (Edizioni Ambiente collana Verdenero inchieste, 2010),”Orazione civile per la Resistenza” (2012, Promomusic), “Enzo Tortora, dalla luce del successo al buio del labirinto” (2013, Aliberti). Nel 2001 scrive e dirige il docufilm “Il filo della memoria” (montaggio di Gianfranco Vietti), sui familiari delle vittime delle stragi e del terrorismo. Daniele Biacchessi é autore, regista e interprete di teatro narrativo civile. “La storia e la memoria” (2004) , “Fausto e Iaio, la speranza muore a 18 anni” (2005), “La Fabbrica dei profumi. Il racconto di Seveso” (2006), “Storie d’Italia. I diari” (2006), “Punto zero, frammenti di underground americano” (2008), “Piazza Fontana, il giorno dell’innocenza perduta” (2009), Ustica Punto Condor” (2011), con il sassofonista Michele Fusiello. “Orazione civile per la Resistenza” (2011) in solista. “Orazione civile per la Resistenza – La rossa primavera” (2012) con Marino e Sandro Severini dei Gang e Michele Fusiello. “Roberto Franceschi. Processo di polizia” (2005), “Quel giorno a Cinisi. Storia di Peppino Impastato” (2006),”Aquae Mundi, l’acqua è un bene comune” con il pianista Gaetano Liguori. “Il paese della vergogna” e “Passione reporter” con Marino e Sandro Severini dei Gang. “I ventitré giorni della città di Alba” (2007) e “Il sogno e la ragione. Storie del ’68″, con Gaetano Liguori e Michele Fusiello.“Il lavoro rende liberi” (2010) con il cantautore Andrea Sigona. “Cento passi contro la mafia” (2010) con Tiziana Di Masi e Gaetano Liguori. “Storie dell’Altra Italia” con Gang e Massimo Priviero In forma di solo reading, ha scritto “Luigi Tenco, morte di un cantautore” e “Le crepe della memoria” per le vittime del terremoto dell’Aquila. THE GANG Sandro e Marino Severini, marchigiani di Filottrano (Ancona), fondano il primo gruppo (Ranxerox) sul finire degli anni Settanta; cambiano poi nome in Paper’s Gang e, definitivamente, in The Gang nel 1983. Avendo come principale riferimento musicale i Clash, iniziano l’attività discografica cantando in inglese e autoproducendo prima l’extended play con otto brani “Tribe’s union” (1984), poi l’album BARRICADA RUMBLE BEAT (1987). Mentre la vena esplicitamente punk si amplia con influenze rhythm&blues, il gruppo firma per la CGD e pubblica REDS (1989), che risente di una fresca passione per il folk (al disco collabora Ambrogio Sparagna, organettista). La svolta verso i testi in italiano matura all’inizio degli anni Ottanta e si concretizza in una trilogia discografica aperta da LE RADICI E LE ALI (1991), proseguita da STORIE D’ITALIA (1993, prodotto da e scritto con Massimo Bubola) e conclusa da UNA VOLTA PER SEMPRE (1995). Il forte impegno politico e sociale dei testi è costante (il brano più significativo ne è forse “200 giorni a Palermo”, da STORIE D’ITALIA), mentre nella band entra il tastierista e fisarmonicista Andrea Mei e iniziano collaborazioni con Antonello Salis, Mauro Pagani, Daniele Sepe, David Riondino. Il disco successivo, FUORI DAL CONTROLLO (1997) segna il ritorno a un suono essenziale (basso-chitarra-batteria) e traccia ritratti di personaggi “eretici” della storia italiana (come Giordano Bruno, Pier Paolo Pasolini, ma anche Maria Goretti). CONTROVERSO (2000) chiude il rapporto con la discografia “ufficiale”, e nella primavera 2001 i Gang danno vita al progetto live Gang City Ramblers, insieme ai Modena City Ramblers. Nel 2004 esce NEL TEMPO E OLTRE, CANTANDO..., realizzato insieme al gruppo di ricerca e canto popolare La Macina; nel 2006 viene pubblicato IL SEME E LA SPERANZA, realizzato con il contributo della Regione Marche. Sempre nel 2006 il batterista Paolo Mozzicafreddo, nella band dal 1997, muore a soli 31 anni a causa di una malattia. Nel luglio 2008 esce il doppio dal vivo DALLA POLVERE AL CIELO, stampato solo in cento copie. Nel 2009 viene realizzato, in collaborazione con il giornalista Daniele Bianchessi, IL PAESE DELLA VERGOGNA, il cui filo conduttore sono le storie d’Italia. Ad aprile 2011 esce il nuovo disco, LA ROSSA PRIMAVERA, che ha come filo conduttore i canti della Resistenza. A pochi mesi di distanza esce GANG E I SUOI FRATELLI. Nel 2012 esce STORIE DELL'ALTRA ITALIA un album con il rocker Massimo Priviero e il giornalista e scrittore Daniele Biacchessi Il disco registra uno spettacolo teatrale in cui si intersecano canzoni dei Gang e di Priviero e quadri recitati da Daniele Biacchessi