Comunicazione Teatrale Prof. Fabrizio Deriu a.a. 2016/17 Lo spazio, secondo il filosofo Immanuel Kant, è una “categoria trascendentale”, vale a dire un elemento a priori della conoscenza: lo spazio è fatto intuitivo della sensibilità (la facoltà per mezzo della quale ogni individuo stabilisce una relazione con il mondo fisico, e ne ha appercezione). La percezione e la consapevolezza dello spazio è un momento iniziale e insopprimibile del processo conoscitivo; è condizione stessa della possibilità di avere esperienze, senza la quale non potremo neanche iniziare a pensare, sentire, agire. Noi costruiamo spazialmente (e temporalmente: il tempo è infatti la seconda e gemella “categoria trascendentale”) la nostra esperienza/conoscenza, dato che non possiamo concepire alcun oggetto se non nello spazio e alcun fatto se non nella successione temporale (senso esterno e senso interno). Comunicazione Teatrale 2016/17 2 1. 2. 3. luogo teatrale = edificio spazio scenico = luogo dove agiscono gli attori spazio rappresentato (simbolico) = dove si colloca l’azione, sede reale o immaginaria della finzione Comunicazione Teatrale 2016/17 3 spazi dove agiscono gli attori spazi da dove gli spettatori assistono spazi tecnici spazi di servizio (spazio scenico in senso stretto) (non accessibili al pubblico, es. i camerini) (es. la biglietteria, il bar, ecc.) Comunicazione Teatrale 2016/17 4 emiciclo = theatron arena = anfiteatro proscenio, oppure scatola ottica (ENG: picture frame) spazi trovati/creati “black box” o “multifunzionale” (ENG: thrust stage, platform stage) (ENG: arena stage) (ENG: environmental theatre) Comunicazione Teatrale 2016/17 5 emiciclo = théatron arena = anfiteatro proscenio, oppure scatola ottica (ENG: picture frame) spazi trovati/creati “black box” o “multifunzionale” (ENG: thrust stage, platform stage) (ENG: arena stage) (ENG: environmental theatre) Comunicazione Teatrale 2016/17 6 Comunicazione Teatrale 2016/17 7 Comunicazione Teatrale 2016/17 8 Comunicazione Teatrale 2016/17 9 Dal punto di vista spaziale, elemento generatore è il cerchio, che i presenti formano (anche spontaneamente) circondando l’azione di chi, agendo, si pone – o viene posto – al centro dell’attenzione. Comunicazione Teatrale 2016/17 10 Comunicazione Teatrale 2016/17 11 Anche nella società greca arcaica esistevano forme di intrattenimento di lunga tradizione, probabilmente micenee (danze, acrobati, giochi e competizioni atletiche) che richiedevano l’individuazione e la preparazione di spazi adatti. I testi letterari e le testimonianze iconografiche documentano primitive forme di “spettacoli” nelle quali il pubblico tendeva a disporsi a cerchio attorno ai performer. Ad esempio nell’Odissea (libro VIII) si narra della preparazione ed esecuzione di una danza in onore di Ulisse da parte dei Feaci. Comunicazione Teatrale 2016/17 12 Ma su, voi che siete i migliori danzatori Feaci, danzate, perché l’ospite racconti ai suoi cari, Tornato a casa, quanto siamo più bravi degli altri Nell’arte navale, e a correre, nella danza e nel canto. (…) Tutti e nove si alzarono gli arbitri scelti del popolo, che nelle gare preparavano bene ogni cosa, spianarono un coro, allargarono bene il campo di gara. S’accostò l’araldo recando la cetra sonora a Demodoco, ed egli avanzò fino al centro. L’attorniavano giovani nel primissimo fiore, esperti di danze: scandirono coi piedi la danza divina. Ulisse guardava il balenare dei piedi e stupiva nell’animo. Comunicazione Teatrale 2016/17 13 Ma su, voi che siete i migliori danzatori Feaci, danzate, perché l’ospite racconti ai suoi cari, Tornato a casa, quanto siamo più bravi degli altri Nell’arte navale, e a correre, nella danza e nel canto. (…) Tutti e nove si alzarono gli arbitri scelti del popolo, che nelle gare preparavano bene ogni cosa, spianarono un coro, allargarono bene il campo di gara. S’accostò l’araldo recando la cetra sonora a Demodoco, ed egli avanzò fino al centro. L’attorniavano giovani nel primissimo fiore, esperti di danze: scandirono coi piedi la danza divina. Ulisse guardava il balenare dei piedi e stupiva nell’animo. Comunicazione Teatrale 2016/17 14 Comunicazione Teatrale 2016/17 15 Comunicazione Teatrale 2016/17 16 «Lo sviluppo spaziale del teatro greco consisterà nell’aggregare elementi funzionali che modificheranno la centralità dello spazio di rappresentazione orientandola verso un […] emiciclo (oltre la metà del cerchio, che troviamo anche allungato a U) e verso […] un fondale che si articolerà in forme più complesse» [F. Cruciani, Lo spazio del teatro, 1992, p. 74] Comunicazione Teatrale 2016/17 17 emiciclo = theatron arena = anfiteatro proscenio, oppure scatola ottica (ENG: picture frame) spazi trovati/creati “black box” o “multifunzionale” (ENG: thrust stage, platform stage) (ENG: arena stage) (ENG: environmental theatre) Comunicazione Teatrale 2016/17 18 La parola theatron, da cui deriva nelle lingue moderne il termine “teatro”, compare per prima volta in testi e iscrizioni dell’antica Grecia risalenti al V secolo a.C. Si tratta di un sostantivo composto, derivato dal verbo theàomai che significa “guardare” o più precisamente “contemplare” (nel senso di “vedere senza reagire allo stimolo percepito”), più –tron, suffisso che suggerisce l’idea di “strumento”. Il vocabolo può designare sia il luogo adatto per assistere ad un accadimento (l’evento cerimoniale e spettacolare organizzato), sia la collettività dei presenti che guardano quello spettacolo (gli spettatori). Per questo motivo un attore può dire, ad esempio, che si sta rivolgendo al theatron. Comunicazione Teatrale 2016/17 19 Alcune rappresentazioni iconografiche antiche mostrano situazioni in cui gli spettatori si dispongono in modo da ottenere una visuale dall’alto verso il basso. In particolare, un frammento di vaso ateniese del pittore Sofilo (VII secolo a. C.) mostra il pubblico che assiste ad una gara atletica disposto su una rudimentale tribuna probabilmente eretta per l’occasione. Comunicazione Teatrale 2016/17 20 Elemento generatore dello spazio teatrale dell’antica Grecia è l’orchestra, l’area circolare in cui avviene l’azione (se si accetta l’ipotesi della derivazione della tragedia dai canti corali in onore di Dioniso, l’azione primitiva è costituita dalle evoluzioni del coro). I presenti assistono raccogliendosi intorno all’azione, magari approfittando di un declivio naturale ma senza formare un cerchio completo. Dapprima in piedi, poi seduti su panche di legno (ikria) e infine su gradinate di pietra, i presenti si dispongono dunque ad emiciclo. L’insieme che compone l’area degli “spettatori” si chiama kòilon. Comunicazione Teatrale 2016/17 21 tempio di Dioniso koilon orchestra eisodoi o parodoi Comunicazione Teatrale 2016/17 22 In origine alle spalle di coreuti e attori non vi era forse alcun “fondale” (forse soltanto una struttura di legno e tela, con funzione acustica). Questo trova conferma in drammi di Eschilo, come i Sette a Tebe e le Supplici, che non presuppongono la presenza di edifici e sono ambientati all’aperto. Tuttavia, almeno a partire dall’Orestea di Eschilo, quasi tutte le tragedie superstiti presuppongono la presenza di un edificio (un tempio, un palazzo, una abitazione) dalla quale i personaggi possono entrare ed uscire. Comunicazione Teatrale 2016/17 23 Tangente all’orchestra, ma dal lato opposto al kòilon, comincia dunque a comparire, per esigenze funzionali (quali, ad esempio, consentire agli attori di cambiarsi le maschere e i costumi, riporre oggetti e accessori necessari ai singoli episodi, ecc.) una semplice struttura di legno, detta skenè (da cui scaena in latino e scena in italiano). Comunicazione Teatrale 2016/17 24 emiciclo = theatron arena = anfiteatro proscenio, oppure scatola ottica (ENG: picture frame) spazi trovati/creati “black box” o “multifunzionale” (ENG: thrust stage, platform stage) (ENG: arena stage) (ENG: environmental theatre) Comunicazione Teatrale 2016/17 25 Comunicazione Teatrale 2016/17 26 Europa mediterranea (Rinascimento italiano): scena prospettica Europa settentrionale (Inghilterra): teatro “elisabettiano” Comunicazione Teatrale 2016/17 27 Comunicazione Teatrale 2016/17 28 Comunicazione Teatrale 2016/17 29 la famiglia Este dal 1486 messe in scena di autori latini (Plauto e Terenzio) il “teatro dentro la festa” funzione ideologica della festa Comunicazione Teatrale 2016/17 30 Pomponio Leto ca. 1470: messe in scena di Plauto e Seneca Sulpizio da Veroli Vitruvio, De architectura (pubblicato da Sulpizio nel 1486) Comunicazione Teatrale 2016/17 31 I secolo a.C. ritrovamento nel 1414 un “libro” (= capitolo) interamente dedicato al teatro senza illustrazioni alcuni passaggi molto ambigui Comunicazione Teatrale 2016/17 32 Comunicazione Teatrale 2016/17 33 «… luni sira il Car.le ne fece fare una [commedia] composta per M.r Lud. Ariosto suo familiare e traducta in forma de barzeleta o sia frotola, la quale dal principio al fine fo de tanta elegantia e de tanto piacere quanto alcun’altra che mai ne vedesse fare, e da ogni canto fo multo commendata. Lo suggecto fu bellissimo de due inamorati […] e tante astutie ingani e tanti novi accidenti e tante belle moralità e varie cose che in quelle de Terenctio non ge ne è a mezo: poi fo ornata de honorevoli e boni recitatori tuti di suoi, de vestimento bellissimo et dolce melodie de intermeci […] Comunicazione Teatrale 2016/17 34 … Ma quello che è stato il meglio in tutte queste feste e representatione, è stato la sena dove se sono representate, quale ha facto uno M.ro Peregrino depinctore che sta col S.re, ch’è una contracta et prospectiva de una terra cum case, chiesie, torre, campanili e zardini, che la persona non se può satiare a guardarla per le diverse cose che ge sono, tute de inzegno e bene intese, quale non credo se guasti, ma che la salvarano per usarla del’altre fiate… » [lettera di Bernardino Prosperi, cancelliere della corte ducale di Ferrara a Isabella d’Este, moglie di Francesco II Gonzaga marchese di Mantova, 8 marzo 1508] Comunicazione Teatrale 2016/17 35 … Ma quello che è stato il meglio in tutte queste feste e representatione, è stato la sena dove se sono representate, quale ha facto uno M.ro Peregrino depinctore che sta col S.re, ch’è una contracta et prospectiva de una terra cum case, chiesie, torre, campanili e zardini, che la persona non se può satiare a guardarla per le diverse cose che ge sono, tute de inzegno e bene intese, quale non credo se guasti, ma che la salvarano per usarla del’altre fiate… » [lettera di Bernardino Prosperi, cancelliere della corte ducale di Ferrara a Isabella d’Este, moglie di Francesco II Gonzaga marchese di Mantova, 8 marzo 1508] Comunicazione Teatrale 2016/17 36 Comunicazione Teatrale 2016/17 37 Comunicazione Teatrale 2016/17 38 Comunicazione Teatrale 2016/17 39 Comunicazione Teatrale 2016/17 40 Comunicazione Teatrale 2016/17 41 emiciclo = théatron arena = anfiteatro proscenio, oppure scatola ottica (ENG: picture frame) spazi trovati/creati “black box” o “multifunzionale” (ENG: thrust stage, platform stage) (ENG: arena stage) (ENG: environmental theatre) Comunicazione Teatrale 2016/17 42 Comunicazione Teatrale 2016/17 43 Comunicazione Teatrale 2016/17 44 Comunicazione Teatrale 2016/17 45 Comunicazione Teatrale 2016/17 46 Comunicazione Teatrale 2016/17 47 Comunicazione Teatrale 2016/17 48 emiciclo = théatron arena = anfiteatro proscenio, oppure scatola ottica (ENG: picture frame) spazi trovati/creati “black box” o “multifunzionale” (ENG: thrust stage, platform stage) (ENG: arena stage) (ENG: environmental theatre) Comunicazione Teatrale 2016/17 49 Comunicazione Teatrale 2016/17 50 Comunicazione Teatrale 2016/17 51 Comunicazione Teatrale 2016/17 52 emiciclo = théatron arena = anfiteatro proscenio, oppure scatola ottica (ENG: picture frame) spazi trovati/creati “black box” o “multifunzionale” (ENG: thrust stage, platform stage) (ENG: arena stage) (ENG: environmental theatre) Comunicazione Teatrale 2016/17 53 Comunicazione Teatrale 2016/17 54