Responsabilità - Università del Salento

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Psicologia Sociale e Devianza
2° Lezione: Responsabilità
Dal testo Patrizi - DeGregoio: pag. 53-68 e 181-209
16 marzo 2012 – 15,00-17,00
Mappa concettuale capitoli 2 e 6
Concetti affini e corollari: libero arbitrio, imputabilità, capacità di intendere e
volere, azione morale.
Costrutto
individuale
Modelli teorici:
 Modello di attribuzione della responsabilità (Heider, 1944 e 1958)
 Modello dell’inferenza corrispondente (Jones e Davis, 1965)
 Modello ANOVA (Kelley, 1967 e 1972)
 I livelli di responsabilità giuridica (Hamilton, 1978)
 Modello categoriale (Hart, 1968)
Costrutto
 Modello di Agency (Bandura, 1986, 1991, 2000)
relazionale
 Prospettiva etogenetica (Harré, 1979)
 Prospettiva relazionale (Zamperini, 1998)
Costrutto di
 Modello promozionale (De Leo, 1985 e 1986).
promozione
Implicazioni: Diritto; Etica; Fiducia; Cooperazione; Capitale sociale;
Capacitazione sociale
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Responsabilità
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Definizione
Da wikipedia
Il termine responsabilità assume un ampio spettro di
significati, a seconda delle branche dello scibile in cui lo si
considera. Nella maggior parte dei casi, tuttavia, con questo
termine si designa il complesso di conseguenze che
normalmente discendono da un’azione umana.
Dal Dizionario della Lingua Italiana
La condizione di dovere rendere conto di atti, avvenimenti e
situazioni in cui si ha una parte, un ruolo determinante.
Consapevolezza delle conseguenze dei propri comportamenti
e modo di agire che ne deriva
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Responsabilità secondo Heider
Heider definisce la responsabilità come il riflesso della
“causazione personale autentica” ovvero la responsabilità di
un’azione si ha nel solo caso in cui il soggetto ha piena
intenzione a svolgere quell’azione.
In riferimento al costrutto “Attribuzione causale” (lez. 1) un
soggetto è detto responsabile di un’azione quando i fattori che
spiegano quell’azione sono di tipo personali e nulli quelli
situazionali.
Cosicché, se il soggetto esprime piena intenzionalità nel
perseguire le conseguenze proprie di quell’azione, è definito
responsabile.
Intenzionalità e conseguenze sono parametri per misurare
presenza o assenza di responsabilità.
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Responsabilità secondo Heider
Heider individua 5 livelli di responsabilità.
A.C.
1° livello: quando le conseguenze di un’azione sono da
attribuire a fattori indirettamente connessi al soggetto.
PI
2° livello: quando il soggetto è condizione necessaria per il
verificarsi dell’evento, ma manca l’intenzionalità a conseguire
gli effetti negativi assolutamente non prevedibili.
PD
3° livello: livello 1 e 2 nel caso in cui, però, le conseguenze
erano prevedibili.
PI/
PD
4° livello: si ha piena responsabilità quando un evento è da
attribuire al soggetto che ha consapevolezza e intenzionalità
nel conseguire le conseguenze delle sue azioni
PD
5° livello: nessuna attribuzione causale, né diretta né indiretta,
ma situazionale.
I.
P.
√
√
√
S
Attribuzione Causale: personale diretta (PD), personale indiretta (PI), situazionale (S);
Intenzione; Prevedibilità
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Responsabilità secondo Heider
Esempi dei 5 livelli di responsabilità.
A.C.
1° livello: Vittorio Emanuele, il “principe”, non poteva, fino a
poco tempo fa, guidare su strade italiane a causa dell’
PI
2° livello: guidare con cautela e investire una persona che si
precipita sulla strada in modo improvviso
PD
3° livello: guidare nei centri abitati a velocità sostenuta
4° livello: commettere un reato intenzionalmente
5° livello: gli incidenti non imputabili al soggetto, perdere il
controllo dell’auto a causa di un’improvvisa frana che invade
la carreggiata
I.
PI/
PD
PD
P.
√
√
√
S
Attribuzione Causale: personale diretta (PD), personale indiretta (PI), situazionale (S);
Intenzione; Prevedibilità
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Responsabilità secondo Jonas
Jones e Devis
Davis
Secondo
il modello
dell’inferenza
persone
Sempre
nella
lezione 2 abbiamo
studiatocorrispondente
come attraverso lale“teoria
dell’inferenza
le persone spiegano
gli eventi
riconducendoli a
spiegano glicorrispondente”
eventi riconducendoli
ad elementi
disposizionali
elementi disposizionali del soggetto, ovvero producono «inferenze sul grado
del soggetto, ovvero producendo “inferenze sul grado di
di responsabilità dell’attore e sulle sue disposizioni stabili».
responsabilità
dell’attore
e sulle
sue disposizioni
stabili”.
Ricordiamo
lo schema
attraverso
cui avviene
questa inferenza:
capacità
effetto 1
Disposizione  Intenzione 
azione  effetto 2
conoscenza
effetto 3
scelta
Secondoquesto
questomodello
modelloteorico
teoricolalaresponsabilità
responsabilità,
pertanto, presuppone
Secondo
presuppone:
l’intenzionalità,ovvero
ovverolalascelta
sceltaconsapevole
consapevoledell’effetto
dell’effettoconoscendo
conoscendo gli
gli
l’intenzionalità,
effettialternativi
alternativieeavendo
avendolalacapacità
capacitàper
perconseguirli.
conseguirli.
effetti
Quantopiù
piùsono
sonopresenti
presenticostrizioni
costrizionilegate
legateall’ambiente
all’ambienteooalla
allasituazione
situazione,
Quanto
tantopiù
piùgliglieffetti
effettinon
nonpossono
possonoessere
essereattribuiti
attribuitiall’attore.
all’attore.
tanto
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Responsabilità secondo Kelly
Riprendiamo anche il contributo di Kelley
per giungere a un giudizio causale le persone valutano le informazioni
riguardanti la covariazione di tre elementi informativi:
-distintività: l’effetto si produce solo quando l’entità è presente?
-coerenza temporale e nelle modalità: l’effetto si manifesta tutte le
volte in cui l’entità è presente allo stesso modo?
-consenso: tutte le persone presenti percepiscono l’effetto come
dovuto alla presenza dell’entità?
Il risultato di tale processo è un’attribuzione causale disposizionale al
soggetto che compie l’azione se l’effetto presenta bassa distintività,
alta coerenza e basso consenso
I tre fattori non hanno uguale valore predittivo: le informazioni
riguardanti la coerenza nel tempo sono le più importanti
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Responsabilità secondo Kelly
Immaginiamo il caso di qualcuno sorpreso mentre sta commettendo un
furto
Le riflessioni che si compiono secondo il modello Anova sono SE…:
 La sua azione non può essere considerata come una risposta a
specifiche circostanze
(“bassa specificità”),
 Si tratta di una persona che in passato ha commesso altri furti
(“alta coerenza”),
 La disonestà non è caratteristica del suo gruppo
(“basso consenso”)….
Allora…
…il fatto sarà attribuito alla responsabilità individuale piuttosto che alle
circostanze.
Alta specificità, bassa coerenza  fatto circostanziale
Alto consenso, alta coerenza  fatto indotto dal gruppo di appartenenza
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Responsabilità secondo Hamilton
Hamilton definisce la responsabilità come:
dovere di rispondere per una data azione sulla base di una data regola.
Quindi si passa da responsabilità in termini di “essere la causa di un’azione”
al “sostenere il peso delle conseguenze di un’azione”
L’originalità del contributo di Hamilton risiede nelle implicazioni di questa
definizione:
- regola implicata
- aspettative circa ciò che si sarebbe dovuto fare
- ruolo sociale dell’attore.
Si ha, pertanto, uno spostamento da un approccio individualista ad uno di
relazione.
Hamilton rilegge i livelli di responsabilità heideriani e, trasponendoli in un
contesto giuridico, attribuisce ad ognuno di loro un grado specifico di
responsabilità
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Responsabilità secondo Hamilton
1° livello: Responsabilità legale
2° livello: responsabilità oggettiva
3° livello: responsabilità per colpa
4° livello: responsabilità per dolo
5° livello: responsabilità con attenuanti di
vario tipo.
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Responsabilità secondo Hart
Anche Hart, al fine di evidenziare le diverse sfumature del
significato del concetto di responsabilità, aveva individuato 4
categorie:
1. Responsabilità-soggezione  rendere conto
2. Responsabilità di ruolo  dovere di rispondere per una
mancanza attinente il proprio ruolo (per mancanza o
eccesso)
3. Responsabilità causale  attribuzione causale
4. Responsabilità-capacità  capacità di intendere e volere.
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Responsabilità secondo Bandura
Bandura introducendo il concetto di human agency, secondo
cui l’individuo non solo reagisce a stimoli esterni e biologici, ma
agisce anche attivamente come “attore sociale” in quanto
entità protagonista e caratterizzata da una capacità d’azione
significativa in un contesto popolato da altri attori sociali,
definisce la responsabilità in termini relazionali.
Bandura non tratta il costrutto direttamente ma fornisce
concetti utili ad arricchire il suo significato:
- Human agency
- anticipazione
- apprendimento e rinforzo capacità di anticipazione
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Responsabilità secondo Bandura
Un’implicazione delle riflessioni di Bandura relative alla capacità di
apprendimento sociale è l’attivazione di meccanismi di autoregolazione
mediante i quali si può realizzare il “disimpegno morale”
Disimpegno morale = ricostruzione cognitiva (ante e a posteriori) della
condotta riprovevole, si modifica la sua rappresentazione per ridurre la
dissonanza con i criteri morali interiorizzati.
1. Giustificazione morale
2. Etichettamento eufemistico
3. Confronto vantaggioso
4. Spostamento di responsabilità
5. Diffusione di responsabilità
6. Distorsione delle conseguenze
7. Deumanizzazione della vittima
8. Attribuzione di colpa
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Responsabilità secondo Harré
Secondo la prospettiva etogenica,
i concetti cardine del costrutto responsabilità sono:
- Rilevanza del ruolo (secondo Hamilton: legale, oggettivo,
colpa, dolo, attenuata)
- Aspettative del contesto sociale
L’attenzione si sposta dalle “cause” dell’azione alle “ragioni”
che rappresentano, nella scelta dell’azione effettuata, le
anticipazioni della prospettiva futura.
Responsabilità è un costrutto che si forma
nella relazione sé-altri all’interno dell’ordine sociale e morale di
appartenenza.
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Responsabilità secondo Zamperini
La responsabilità trascende il singolo, si definisce nella
interazione sociale.
Deriva da:
1. Modalità di confrontarsi con le reciproche aspettative sui
percorsi d’azione (ante, in itiner, a posteriori)
2. Elaborazione sociale e normativa degli effetti dei propri
comportamenti.
3. Riflesso della responsabilità della comunità di appartenenza
sulla responsabilità del singolo.
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Responsabilità secondo De Leo
L’originalità del contributo di DeLeo è nel sottolineare, come
Zamperini, che la responsabilità è frutto di un processo
relazionale, la cui funzione costruita culturalmente e
socialmente serve per connettere aspetti psicologici (il Sé e e
prestazioni sociali), aspetti interpersonali e normativi, aspetti
istituzionali e sociali.
Responsabilità è un processo in divenire che costruisce abilità,
competenze, interazioni, ruoli, sistemi di aspettative e risposte
responsabilizzanti.
Modello di responsabilità:
azione
responsabilità
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risposta
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Responsabilità secondo De Leo
Modello di responsabilità di De Leo
Ecologia della r.
A.
B.
C.
Rapporto
comportamento
deviante-persona
Effetti normativi e
sociali di A
Risposte istituzionali
ad A e B
D.
Valenze di significato
di C su A
Responsabilità di ruolo
Responsabilità capacità
R. personale.
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Responsabilità nel diritto
1. Scuola classica (Carrara): l’individuo è libero e capace di
gestire le proprie azioni
responsabilità = libero arbitrio
pena = proporzionata al danno
2. Scuola positiva (Ferri): l’individuo è influenzato da cause
costituzionali, fisiche, psicologiche e sociali.
responsabilità = intenzione
Pena = solo se attestata l’intenzione
3. Pedagogia della responsabilità (Ancel).
responsabilità = conoscenza critica del reo
pena = rieducazione
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Responsabilità: implicazioni
Etica: comportamento virtuoso e conforme alla norma della
società. Il modello deontologico; l’etica comunicativa secondo
Apel e Habermas; l’etica del vantaggio reciproco.
Fiducia: l’aspettativa che un soggetto, con determinate
caratteristiche d’onestà e di trasparenza e in situazioni di
rischio percepito, compia azioni volte a produrre risultati positivi
per chi gli concede fiducia. Fiducia e cooperazione.
Capitale sociale (Putnam): è l’attribuzione agli altri
generalizzati di un elevato credito in termini di fiducia,
sostegno, influenza, aspettativa di impegno reciproco.
Capacitazione sociale (Sen): livelli di soddisfazione,
partecipazione e attivazione dei cittadini nel proprio contesto di
appartenenza legati alle reali possibilità di scelta d’azione.
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