Premesse - Università del Salento

Psicologia Sociale e Devianza
14° Lezione: Profilo geografico
Dal testo Patrizi - DeGregoio: pag. 132-154
15 maggio 2012 – 9,00-11,00
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La figura del criminologo nasce per fronteggiare una realtà,
quella del crimine e della devianza, estremamente complessa
e sfaccettata. Per questo la criminologia moderna ha come
oggetto di studio un ambito molto ampio e diversificato ed
opera in stretto rapporto interdisciplinare con altre scienze
criminali, umane e sociali quali ad esempio:
- la criminalistica (le tecniche dell’investigazione criminale)
- il diritto penale,
- la psicologia giuridica (la psicologia applicata al diritto),
- la sociologia,
- la psicologia (clinica, sociale, ambientale).
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Uno dei principali contributi della psicologia, e nello specifico la
psicologia sociale e ambientale, è la dimensione
fisiospaziale del comportamento.
Il riferimento è a 2 specifiche teorie:
1. Teoria del campo di K. Lewin
2. Teoria dei sistemi di U. Bronfenbrenner
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Lewin, con la sua formazione gestaltista, orientata ad analizzare i
fenomeni nella loro totalità, e con la sua drammatica esperienza
di rifugiato, focalizza il suo interesse per i problemi concreti della
vita umana e fonda un metodo per la comprensione scientifica dei
fatti sociali.
La teoria di campo mira a spiegare il comportamento in relazione alla
situazione in cui il comportamento stesso si verifica
Bisogna quindi definire il carattere della situazione in un momento
dato, definendo questa come “campo psicologico” o spazio vitale.
Di questo spazio vitale fanno parte tutti gli eventi suscettibili di
influire su una determinata persona, siano essi passati, presenti o
futuri.
Il campo è definito come una totalità di fatti coesistenti nella loro
interdipendenza
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I tre ordini di fatti presenti nel campo psicologico sono in
INTERDIPENDENZA tra di loro
Esistono tre tipologie di fatti:
1. SPAZIO DI VITA: dato dalla persona e dalla rappresentazione
psicologica dell’ambiente (dimensione soggettiva)
2. FATTI SOCIALI E/O AMBIENTALI: processi e fatti che accadono nel
mondo fisico e sociale senza influenzare momentaneamente lo spazio di
vita (dimensione oggettiva)
3. ZONA DI FRONTIERA: tra lo spazio di vita ed il mondo esterno (confine
tra oggettivo e soggettivo)
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Il comportamento è un prodotto dell’interazione tra persona e ambiente, ma
è anche un elemento attivo nella loro costruzione C= f(P, A)
Lo spazio vitale può presentare gradi molteplici di differenziazione, a
seconda della quantità e qualità delle esperienze che l’individuo è
venuto accumulando
Per illustrare tale differenziazione, Lewin rappresenta il campo come diviso
in regioni, separate da frontiere.
 Lewin postulò l’esistenza di uno stato di equilibrio fra la persona e il suo
ambiente
 Quando questo equilibrio è turbato, si sviluppa una tensione
(motivazione/bisogno) che porta a uno spostamento mirante a ristabilire
l’equilibrio
 Nel campo agiscono forze che determinano l’avvicinamento a regioni
con valenza positiva e l’allontanamento da regioni con valenza negativa
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Bronfenbrenner ha cercato di ampliare il costrutto di
ambiente ecologico.
Secondo l’autore, infatti per comprendere il
comportamento umano è necessario analizzare il
comportamento di più persone in interazione. Non
è sufficiente limitarsi ad un solo contesto di analisi,
bensì è indispensabile considerare alcune
caratteristiche dell’ambiente che vanno oltre la
situazione immediata.
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Bronfenbrenner
L’ambiente ecologico = serie ordinata di strutture concentriche
incluse l’una nell’altra, per un totale di 4 livelli:
1. Microsistema: strutture di cui la persona ha esperienza
diretta (casa, classe, gruppo lavoro)
2. Mesosistema: insieme di microsistemi a cui l’individuo
partecipa e loro reciproche interconnessioni (rapporto
genitori e amici)
3. Esosistema: situazioni ambientali a cui l’individuo non
partecipa direttamente ma che influenzano gli ambienti con
cui è in contatto (luogo di lavoro genitori)
4. Macrosistema: livello che condiziona tutti i livelli più bassi
(sistema culturale)
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Concetto di luogo
Un luogo è il risultato di relazioni fra:
- Azioni: quello che le persone fanno,
- Concezioni: i significati che attribuiscono a ciò che esse
stesse e altri fanno
- Attributi fisici: ovvero lo spazio fisico
L’insieme di questi elementi è da intendersi in senso olistico
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Prossemica
L’antropologo Hall avvia i primi studi sulla prossemica, ovvero
sulle differenze culturali nell’uso dello spazio personale e
interpersonale.
Individua 4 zone di distanza interpersonale:
1. intima: è la distanza fino a 45 cm.
2. Personale: tra 45 e 120 cm.
3. Sociale: compresa tra 1,20 e 3 mt
4. Pubblica: oltre 3 metri
L’informazione esclusivamente metrica non consente la
comprensione dei motivi che guidano l’azione delle persone
La gestione dello spazio varia a seconda delle culture
Altre differenzazioni sono: l’uso dell’abbigliamento, gli aspetti
verbali e non della comunicazione, il coordinamento dell’azione
reciproca.
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Canter e il profilo geografico
David Canter, grazie al costrutto di luogo, e in conformità
all’approccio Leviniano, sviluppa un filone di studi centrato
sull’utilizzo della psicologia amabientale in ambito
investigativo e nello specifico nei casi di crimini seriali.
L’assunto di base del suo contributo è:
- La ricerca psicologica deve avere valenza applicativa e non
mera speculazione teorica
- l’individuo è soggetto attivo e protagonista di scelte.
Pertanto ogni sua azione può essere sottoposta al vaglio di
un’analisi psicologica volta alla rilevazione dei significati e
presupposti psico-cognitivi che sono alla base delle sue
azioni, compreso la scelta dei luoghi in cui conduce le
proprie azioni  profilo geografico.
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Canter e il profilo geografico
Il profilo geografico è lo studio sul comportamento
spaziale dei criminali. L’obiettivo del profilo geografico
è quello di delimitare un’area geografica quale
probabile luogo di residenza del reo, autore di una
serie di crimini.
La presunta conoscenza della zona in cui è più
probabile che il ricercato risieda permette un
razionale impiego delle forze impegnate nelle indagini
e rappresenta un criterio aggiuntivo per l’elaborazione
della lista dei sospetti.
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Canter e il profilo geografico
Il metodo del profilo geografico si fonda su una
componente qualitativa e su una quantitativa.
 I metodi qualitativi: Possiamo definire questa
componente come soggettiva, in quanto basata sulla
ricostruzione e interpretazione della mappa mentale
del reo
 I metodi quantitativi: è la componente d’analisi
descrittiva che studia le topografie dei luoghi, misura
univariata di tendenza centrale del valore spaziale
ovvero il centro di gravità, valore che minimizza la
somma delle distanze dei vari punti all’interno di una
loro disposizione spaziale
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Canter e il profilo geografico
Canter parte da un’analisi quantitativa, attraverso il metodo detto appunto
Canter che egli applica con l’ausilio di un software:
DragnetTM E’ un software definito “geographical prioritisation package”.
Il modello di Canter si basa sull’applicazione del concetto di sfera criminale
(offender circle concept) che individua due tipi di comportamenti criminali:
 i residenti (marauder) che utilizzano la propria area come centro attorno al
quale si sviluppa l’attività predatoria (che secondo gli studi di Canter si sono
l’87% dei casi)
 i pendolari (commuter) che compiono i delitti fuori dal luogo di residenza
Il modello analizza i siti del crimine nell’insieme piuttosto che uno alla volta
e, incrociando i dati relativi la percentuale cumulativa dei casi di crimine
commessi dal reo e l’area geografica in cui essi hanno luogo, definisce una
curva di tendenza la cui pendenza indica se ci troviamo di fronte ad un caso
di Marauder o di Commuter.
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Canter e il profilo geografico
Sulla base della definizione della categoria del
reo, il DragnetTM procede:
1.Considerando le localizzazioni della serie di
crimini, delle quali vanno indicate le coordinate
2.Indicando un gruppo di aree circostanti di
priorità in relazione alla probabile
localizzazione della residenza del reo.
3.Disegna una mappa di priorità a diversi colori,
a seconda dei quali si ha una maggiore o
minore possibilità che l’abitazione del reo si
trovi in quella zona.
1
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L’esempio riportato a lato è relativo ai dati degli
attentati del cosiddetto Unabomber del Triveneto
elaborati con una versione semplificata di DragnetTM
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Canter e il profilo geografico
Il profilo geografico è diverso dal profilo psicologico dell’autore di reato.
Quest’ultimo consiste nella stesura del profilo psicologico di un autore di
reato desunta dalle informazioni che esso lascia, in merito al reato
compiuto.
Il principale obiettivo è quello di fornire informazioni agli investigatori utili
nella identificazione e cattura di un soggetto sconosciuto.
Ogni azione dice qualcosa su chi la compie. Il modo in cui agiamo,
interagiamo con gli altri e utilizziamo lo spazio circostante, suggerisce
qualcosa sulla nostra personalità e sul modo in cui ci relazioniamo alle cose
o alle persone.
Pensiamo a quante informazioni possiamo trarre dalla stanza di una
persona; la tendenza all’ordine o al disordine, lo stile di vita, gli interessi...
Allo stesso modo la scena del crimine fornisce informazioni sull’autore del
reato, sul suo stato mentale e sul rapporto con la vittima.
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