TECNOLOGIE AGRARIE Principi di Agronomia e Coltivazioni Erbacee VII – TECNICHE DI COLTIVAZIONE G) Lotta alle infestanti docente: prof. Fabrizio Quaglietta Chiarandà Infestanti (1) Definizione di infestante: Piante che con la loro presenza tra le colture diminuiscono il prodotto o il valore commerciale • Si considerano infestanti solo le piante superiori, tutte autotrofe, con l’eccezione di piante “parassite” (cuscuta, orobanche). In genere hanno spiccata attitudine a: • moltiplicarsi spontaneamente per seme, rizomi, ecc. • adattarsi a svariate condizioni ambientali • produrre quantità di semi elevatissime, con vitalità molto prolungata • disseminare con grande facilità Diffusione delle infestanti •naturale –vento –animali •antropica –commercio semi –irrigazioni –letame –mietitrebbie Infestanti (2) Dal punto di vista botanico le infestanti si dividono in: Monocotiledoni (graminacee, a foglia stretta ed eretta) Dicotiledoni (a foglia larga e, in genere, orizzontale) In base alla durata del ciclo biologico si dividono in: Annuali (infestazioni da seme, la maggior parte) Poliennali Vere (rinnovo della parte aerea ogni anno sulo stesso apparato radicale) - Inf. arbustive, Dactylis glomerata, Rumex crispus Biennali (fioritura e disseminazione nel 2° anno) Daucus carota, Bromus arvensis, Myosotis arvensis Perennanti (propagazione e diffusione per organi sotterranei: bulbose, rizomatose, ecc.) – gramigna, cipero, sorghetta, ecc. Infestanti (3) Danni da infestanti Competizione per la luce Competizione con sottrazione di acqua e nutrienti Minori rese unitarie Soffocamento (rampicanti come convolvolo) Parassitismo Emissione tossine modificazioni microflora Infestanti (4) Danni da infestanti (continua) Minore o nullo valore delle sementi Peggioramento qualità Presenza materiale umido nel frumento, gusto cattivo delle farine Degradazione dei pascoli con specie tossiche Infestanti (5) Danni da infestanti (continua) Ostacolo alla meccanizzazione Minore efficienza tecniche colturali Efficienza concimi e dell’acqua Necessità di più lavorazioni (danni al terreno) Diffusioni di malattie e insetti Avviene la moltiplicazione su specie affini a quelle coltivate Lotta indiretta Mezzi agronomici per il contenimento delle infestanti • evitare introduzione infestanti con macchinari sporchi • evitare la maturazione del seme delle malerbe (sfalci precoci) rotazioni “rinettanti” (erbai) • correzione difetti del terreno (ristagno, pH) • tecniche di lavorazione (lavorazione profonda) • aumento della competitività delle colture elevate fittezze di semina epoca favorevole concimazione localizzata irrigazione a goccia in climi aridi • pacciamatura Lotta diretta Lotta biologica promettente ma pericolosa: (variazioni abitudini, introduzione materiale pericoloso) Lotta con mezzi fisici Con insetti (es. Cactoblastis cactorum in Australia contro Opuntia) Con funghi (lotta al Cirsium arvense con Puccinia graveolens) Bruciatura delle stoppie: poco efficace Pirodiserbo Con lavori complementari Sarchiatura Lotta meccanica Scerbatura manuale (orticole) Sfalci ripetuti Lotta chimica Selettività: i diserbi possono essere • selettivi = tossici solo per alcune specie (es. avenicidi) • non selettivi o totali = tossici per tutte le specie Per sod seeding (non residuali) Diserbo fossi, strade (residuali) Diserbi non selettivi Localizzati (interfila) Irrorando solo le infestanti (diserbo sottochioma delle arboree) La selettività è relativa, dipende da dosi, epoche d’impiego, condizioni ambientali, stadio di sviluppo della coltura e delle infestanti. • Efficacia erbicida nei confronti delle infestanti • Fitotossicità nei confronti della specie coltivata Meccanismi della selettività Protezione degli apici vegetativi poco protetti in dicotiledoni Gemme interrate in colture perenni Morfologia e struttura Dormienza invernale Apparati radicali fittonanti vs. superficiali Cere Tomentosità Assorbimento e traslocazione: dipende dalla natura dei solventi, dalla presenza di sostanze bagnanti, notevoli differenze tra specie nella traslocazione floematica e xilematica dei composti Fisiologia: capacità della pianta di attivare o inattivare certi diserbanti, trasformandoli (es atrazina in Mais) Altre caratteristiche degli erbicidi Spettro d’azione: concettualmente è il contrario della selettività. Rappresenta l’insieme delle specie nei confronti delle quali il diserbante e fitotossico. Persistenza: il tempo in cui il diserbante resta attivo. Deve essere sufficiente per proteggere la coltura, ma non deve eccedere superando il momento della raccolta o, peggio, la semina della coltura in successione. Dal punto di vista ambientale, i diserbanti sono tanto meno dannosi, quanto meno sono persistenti. Meccanismi di azione degli erbicidi Per contatto: uccidono solo i tessuti con cui vengono a contatto effetto acuto, necessaria molta acqua (>600 l/ha) e bagnanti Per traslocazione (= sistemici): assorbiti dalle foglie o dalle radici traslocano nel sito di azione creando turbe metaboliche. Idonei anche per infestanti perenni, irrorazioni a basso volume Residuali (= antigerminello): si applicano al terreno e agiscono sui semi in germinazione. Problemi di persistenza, breve o lunga A seconda del meccanismo d’azione vengono distribuiti: Al terreno (geosterilizzanti, ad assorbimento radicale, antigerminello) Alla vegetazione (per contatto, sistemici ad assorbimento fogliare) Condizioni d’impiego > penetrazione erbicidi fogliari per maggior apertura stomi Luce fotodegradazione Temperatura; (intervallo ottimale di applicazione) Alte T> attività vegetativa > effetto Perdite gassose per volatilizzazione (pericolo colture vicine) Modesta: miglior bagnatura, trasporto dell’erbicida appena sotto la superficie Pioggia Elevata: lavatura e lisciviazione dell’erbicida Vento Aumenta la vaporizzazione e il trasporto del prodotto. Non si tratta in presenza di vento Modalità di trattamento (1) Trattamenti in pre-semina Distruzione vegetazione preesistente Erbicidi che richiedono interramento Trattamenti in pre-emergenza Fatti nel periodo tra la semina e l’emergenza della coltura. I più diffusi. Fatti con prodotti antigerminello. Persistenza alcune settimane Trattamenti in post-emergenza Coltura in atto. Si ha la conoscenza delle infestanti, quindi molto mirati. Mezzo curativo e non preventivo. Aumenta la loro diffusione a scapito di quelli in pre-emergenza Soglia di intervento: n° di piante di una certa infestante oltre il quale si impone il diserbo. Modalità di trattamento (2) Per decidere il momento del trattamento, è importante conoscere la biologia delle specie infestanti, in particolare l’epoca di germinazione preferenziale: Modalità di trattamento (3) Trattamenti localizzati o a strisce: il diserbante viene distribuito solo sulla fila, mentre l’interfila viene sarchiata. Permettono un notevole risparmio. Trattamenti sottochioma: per le colture arboree. Non occorre che l’erbicida sia selettivo. Trattamenti con barre a trasudazione (barre umettanti): uso di un diserbante totale umettando solo le infestanti, che in genere sono più alte della coltura Modalità di trattamento (1 bis) Diserbo totale per sod-seeding Diserbo in pre-semina Diserbo in post-emergenza Selettività Confronto tra parcelle di frumento trattate e non trattate con avenicida