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Aspetti Epistemologici dell’Informatica
Prof.ssa Stefania Bandini
Dott. Gianluca Colombo
Dott. Luca Mizar Federici
Dipartimento di Informatica, Sistemistica e Comunicazione
Università di Milano-Bicocca
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02 6448 7835
02 6448 7879
02 6448 7857
I TEMI DELLA FILOSOFIA DELLA SCIENZA
1
Teoria del metodo scientifico
Verità Progresso
Scienza e Metafisica
Teleologia
3
2
Il problema della Crescita della
conoscenza scientifica
Il problema della Demarcazione
Osservazione
Misura
Verifica
Ipotesi
sperimentale
Deduzione di
conseguenze
osservative
Previsione
Matematizzazione
La demarcazione
TESI I
La demarcazione tra scienza e metafisica è una
demarcazione tra senso e non-senso
Circolo di Vienna
TESI II
La demarcazione tra scienza e metafisica NON è una
demarcazione tra senso e non-senso
Karl Popper
La demarcazione
TESI I
Realtà
Osservazione
Linguaggio (il Luogo del senso)
Asserto
osservativo
Verifica
sperimentale
Il METODO SCIENTIFICO
Deduzione di
conseguenze
osservative
Ipotesi
La demarcazione
TESI I
Realtà
Osservazione
Linguaggio (il Luogo del senso)
Asserto
osservativo
Verifica
sperimentale
Il METODO SCIENTIFICO
Deduzione di
conseguenze
osservative
Ipotesi
E’osservativa quella asserzione
che può essere provvisoriamente
accettata come vera o falsa sulla
base dell’osservazione e
dell’esperimento
La demarcazione
TESI I
Il Linguaggio
“Il problema cardinale di tutta quanta la filosofia riseide nella individuazione di una teoria
capace di distinguere tra ciò che può essere espresso da proposizioni logiche, cioè dal
linguaggio, da ciò che non può essere espresso da proposizioni logiche ma soltanto indicato.”
Ludwig Wittengstein
La demarcazione
TESI I
Il Linguaggio
“Il problema cardinale di tutta quanta la filosofia riseide nella individuazione di una teoria
capace di distinguere tra ciò che può essere espresso da proposizioni logiche, cioè dal
linguaggio, da ciò che non può essere espresso da proposizioni logiche ma soltanto indicato.”
Ludwig Wittengstein
Oggetti
Osservazione
Linguaggio (il Luogo del senso)
Enunciati
Realtà
Soggetto
La demarcazione
TESI I
Il Linguaggio
“Il problema cardinale di tutta quanta la filosofia riseide nella individuazione di una teoria
capace di distinguere tra ciò che può essere espresso da proposizioni logiche, cioè dal
linguaggio, da ciò che non può essere espresso da proposizioni logiche ma soltanto indicato.”
Ludwig Wittengstein
Oggetti
Osservazione
Linguaggio (il Luogo del senso)
Elementari
Enunciati
Atomi del Linguaggio
Realtà
Soggetto
La demarcazione
TESI I
Il Linguaggio
“Il problema cardinale di tutta quanta la filosofia riseide nella individuazione di una teoria
capace di distinguere tra ciò che può essere espresso da proposizioni logiche, cioè dal
linguaggio, da ciò che non può essere espresso da proposizioni logiche ma soltanto indicato.”
Ludwig Wittengstein
Oggetti
Osservazione
Linguaggio (il Luogo del senso)
Asserti osservativi
Elementari
Enunciati
Atomi del Linguaggio
Realtà
Soggetto
La demarcazione
TESI I
Il Linguaggio
Oggetti
Osservazione
Linguaggio (il Luogo del senso)
Asserti osservativi
Elementari
Enunciati
Atomi del Linguaggio
“O” È vero se può essere verificato
dall’osservazione
Asserto “O”:
“La mela sulla scrivania è gialla”
La demarcazione
TESI I
Il Linguaggio
Oggetti
Osservazione
Linguaggio (il Luogo del senso)
Asserti osservativi
Elementari
Enunciati
Atomi del Linguaggio
“O” È vero se può essere verificato
dall’osservazione
Asserto “O”:
“La mela sulla scrivania è gialla”
La demarcazione
TESI I
Il Linguaggio
Le stesse condizioni che determinano
quando “O” è vera determinano
quando “Non-O” è falsa
Oggetti
Osservazione
Consideriamo la negazione
dell’asserto “O”: “La mela
sulla scrivania non è gialla”
Linguaggio (il Luogo del senso)
Asserti osservativi
Elementari
Enunciati
Atomi del Linguaggio
“O” È vero se può essere verificato
dall’osservazione
Asserto “O”:
“La mela sulla scrivania è gialla”
La demarcazione
TESI I
Il Linguaggio
Oggetti
Osservazione
Linguaggio (il Luogo del senso)
Asserti osservativi
Elementari
Atomi del Linguaggio
Asserto “O”:
“La mela sulla scrivania è gialla”
Enunciati
Complessi
Molecole del Linguaggio
Consideriamo un altro assero
“O’”: “La mela in cucina è rossa”
La demarcazione
TESI I
Il Linguaggio
Oggetti
Un asserto osservativo
complesso è un asserto il cui
valore di verità può essere
accertato da osservazioni tali da
dover essere in tempi e/o luoghi
differenti
Osservazione
Linguaggio (il Luogo del senso)
Asserti osservativi
Elementari
Atomi del Linguaggio
Non possiamo verificare
simultaneamente O e O’
Asserto “O”:
“La mela sulla scrivania è gialla”
Enunciati
Complessi
Molecole del Linguaggio
Consideriamo un altro assero
“O’”: “La mela in cucina è rossa”
La demarcazione
TESI I
Il Linguaggio
Oggetti
Osservazione
Linguaggio (il Luogo del senso)
Asserti osservativi
Elementari
Atomi del Linguaggio
Enunciati
Composizione Vero-Funzionale
Complessi
Molecole del Linguaggio
La demarcazione
TESI I
Il Linguaggio
Una proposizione P si dice funzione di
verità delle proposizioni P1, P2, P3,...Pn
se il valore di verità di P è determinato
dai valori di verità di P1, P2, P3,...Pn
Oggetti
Osservazione
Linguaggio (il Luogo del senso)
Asserti osservativi
Elementari
[O’&O’’&O’’’] sarà vera sse lo sono
tutte le componenti elementari
La composizione vero-funzionale degli
enunciati è il procedimento in base al
quale a partire da proposizioni
atomiche si formano proposizioni
molecolari
Atomi del Linguaggio
Enunciati
Composizione Vero-Funzionale
Complessi
Molecole del Linguaggio
La demarcazione
TESI I
Realtà
Il linguaggio parla di cose sensate solo quando
si riferisce a cose osservabili
Osservazione
Asserto
osservativo
Controllo
sperimentale
Il METODO SCIENTIFICO
Deduzione di
conseguenze
osservative
Linguaggio (il Luogo del senso)
Induzione
Ipotesi
La demarcazione
TESI I
Realtà
Il linguaggio parla di cose sensate solo quando
si riferisce a cose osservabili
Osservazione
Asserto
osservativo
Controllo
sperimentale
Il METODO SCIENTIFICO
Linguaggio (il Luogo del senso)
Induzione
Ipotesi
Il senso di una proposizione sta
nel metodo della sua
verificazione
Deduzione di
conseguenze
osservative
La demarcazione
TESI I
Realtà
Il linguaggio parla di cose sensate solo quando
si riferisce a cose osservabili
Osservazione
Asserto
osservativo
Verifica
sperimentale
Il METODO SCIENTIFICO
VERIFICAZIONISMO
Deduzione di
conseguenze
osservative
Linguaggio (il Luogo del senso)
Induzione
Ipotesi
Il senso di una proposizione sta
nel metodo della sua
verificazione
La demarcazione
TESI I
Realtà
Il linguaggio parla di cose sensate solo quando
si riferisce a cose osservabili
Osservazione
Asserto
osservativo
Verifica
sperimentale
Il METODO SCIENTIFICO
VERIFICAZIONISMO
Deduzione di
conseguenze
osservative
Linguaggio (il Luogo del senso)
Induzione
Criterio di
Verificabilità
Ipotesi
Il senso di una proposizione sta
nel metodo della sua
verificazione
La demarcazione
TESI I
Realtà
Il linguaggio parla di cose sensate solo quando
si riferisce a cose osservabili
Osservazione
Asserto
osservativo
Verifica
sperimentale
Il METODO SCIENTIFICO
VERIFICAZIONISMO
Linguaggio (il Luogo del senso)
Induzione
Criterio di
Verificabilità
Ipotesi
Il senso di una proposizione sta
nel metodo della sua
verificazione
Deduzione di
conseguenze
osservative
Ma la verifica può essere
effettuta solo con il metodo
scientifico
La demarcazione
TESI I
Realtà
Il linguaggio parla di cose sensate solo quando
si riferisce a cose osservabili
Osservazione
Asserto
osservativo
Verifica
sperimentale
Il METODO SCIENTIFICO
VERIFICAZIONISMO
Linguaggio (il Luogo del senso)
Induzione
Criterio di
Verificabilità
Ipotesi
Il senso di una proposizione sta
nel metodo della sua
verificazione
Deduzione di
conseguenze
osservative
Le proposizioni della metafisica non
sono scientifiche perché non hanno
senso, e non hanno senso perché
non possono essere verificate
La demarcazione
TESI I
Realtà
Osservazione
Asserto
osservativo
Verifica
sperimentale
Il METODO SCIENTIFICO
VERIFICAZIONISMO
Deduzione di
conseguenze
osservative
Linguaggio
PROBLEMI
1) L’induzione non può essere
logicamente fondata
Induzione
Ipotesi
Asimmetria tra verifica e falsificazione:
Per quanti asserti esistenzili del tipo “C’è
un corvo nero” io possa portare non
potrò mai verificare la Legge “Tutti i
corvi sono neri”.
...ma è sufficiente un asserto
esistenziale del tipo “C’è un corvo
bianco” per falsificarla
La demarcazione
TESI I
Realtà
Osservazione
Asserto
osservativo
Verifica
sperimentale
Il METODO SCIENTIFICO
VERIFICAZIONISMO
Deduzione di
conseguenze
osservative
Linguaggio
Induzione
Ipotesi
PROBLEMI
1) L’induzione non può essere
logicamente fondata
Esempio degli asserti esistenziali
“C’è un corvo bianco” non può essere
falsificata ma può essere verificata
Questo significa che in linea teorica si
possono verificare TUTTI gli asserti
esistenziali del tipo “Esiste
un’esperienza conscia dopo la morte”
La demarcazione
TESI I
Realtà
PROBLEMI
2) L’osservazione è carica di Teoria
Osservazione
Asserto
osservativo
Verifica
sperimentale
Il METODO SCIENTIFICO
VERIFICAZIONISMO
Deduzione di
Linguaggio
Induzione
Ipotesi
Il criterio di verificabilità
presumendo la purezza del dato
osservativo non può essere
assunto come criterio di
demarcazione tra senso e nonsenso perché anche l’osservazione
è attraversata da significati teorici
La demarcazione dovrebbe
riguardare non gli asserti, ma le
Teorie
conseguenze
osservative
Ma una Teoria non è mai
verificabile empiricamente
La demarcazione
TESI II
Realtà
2) L’osservazione è carica di Teoria
Teorie Scientifiche
Osservazione
Metafisica
Controllo
sperimentale
Il METODO SCIENTIFICO
FALSIFICAZIONISMO
Congetture
Deduzione di
conseguenze
osservative
Linguaggio (il Luogo del senso)
La demarcazione
TESI II
Realtà
2) L’osservazione è carica di Teoria
Teorie Scientifiche
Osservazione
Demarcazione
Metafisica
Controllo
sperimentale
Il METODO SCIENTIFICO
FALSIFICAZIONISMO
Congetture
Non è più tra senso e non
senso, ma tra Scienza e
Metafisica
Deduzione di
conseguenze
osservative
Criterio di Falsificabiità
Linguaggio (il Luogo del senso)
La demarcazione
TESI II
Realtà
2) L’osservazione è carica di Teoria
Teorie Scientifiche
Osservazione
Demarcazione
Metafisica
Controllo
sperimentale
Il METODO SCIENTIFICO
FALSIFICAZIONISMO
Congetture
Non è più tra senso e non
senso, ma tra Scienza e
Metafisica
Deduzione di
conseguenze
osservative
Criterio di Falsificabiità
Devono essere accettate come scientifiche
Ipotesi e Teorie Falsificabili
La demarcazione: il ruolo della metafisica
TESI II
Realtà
2) L’osservazione è carica di Teoria
Teorie Scientifiche
Osservazione
Demarcazione
Metafisica
Controllo
sperimentale
Il METODO SCIENTIFICO
FALSIFICAZIONISMO
Congetture
Non è più tra senso e non
senso, ma tra Scienza e
Metafisica
Deduzione di
conseguenze
osservative
Criterio di Falsificabiità
Devono essere accettate come scientifiche
Ipotesi e Teorie Falsificabili
La demarcazione
TESI II
PROBLEMI
Il criterio di falsificabilità mette al
riparo dalle stesse obiezioni che
Popper mosse alla verificabilità?
Sfortunatamente no!!
(1)
Non esclude asserti metafisici ovvi
(2)
Esclude i più importanti ed
interessanti asserti scientifici
La demarcazione
TESI II
(1)
Non esclude asserti metafisici ovvi
I pianeti descrivono intorno al
Sole orbite ellittiche di cui il Sole
occupa uno dei fuochi
Sia T una Teoria falsificabile (ES: Prima Legge di Keplero)
La demarcazione
TESI II
(1)
Non esclude asserti metafisici ovvi
I pianeti descrivono intorno al
Sole orbite ellittiche di cui il Sole
occupa uno dei fuochi
Sia T una Teoria falsificabile (ES: Prima Legge di Keplero)
Sia M un asserto metafisico
Sia T’ = T & M
La demarcazione
TESI II
(1)
Non esclude asserti metafisici ovvi
I pianeti descrivono intorno al
Sole orbite ellittiche di cui il Sole
occupa uno dei fuochi
Sia T una Teoria falsificabile (ES: Prima Legge di Keplero)
Sia M un asserto metafisico
Sia T’ = T & M
Essendo T falsificabile, esiste un asserto osservativo O che segue logicamente da T.
Se tramite l’osservazione sperimentale noi scoprissimo che O è flaso, allora avremmo falsificato T.
Ma poiché O segue logicamnte da T seguirà anche da T & M.
Quindi T’ è falsificabile
La demarcazione
TESI II
(1)
Non esclude asserti metafisici ovvi
I pianeti descrivono intorno al
Sole orbite ellittiche di cui il Sole
occupa uno dei fuochi
Sia T una Teoria falsificabile (ES: Prima Legge di Keplero)
Sia M un asserto metafisico
Sia T’ = T & M
Essendo T falsificabile, esiste un asserto osservativo O che segue logicamente da T.
Se tramite l’osservazione sperimentale noi scoprissimo che O è falso, allora avremmo falsificato T.
Ma poiché O segue logicamnte da T seguirà anche da T & M.
Quindi T’ è falsificabile
Ne segue che se disponiamo di una Teoria falsificabile possiamo sempre aggiungere un asserto
metafisico e avere ancora una Teoria falsificabile
PARADOSSO DELL’AGGIUNZIONE
La demarcazione
TESI II
Il Concetto di semplicità adeguata
Per risolvere la questione si introduce un criterio semplicità adeguata.
Si dice che una Teoria T è di semplicità adeguata se non è possibile trovare una
Teoria U tale che:
a) U è tanto semplice quanto T o più semplice di T
b) Tutti i risultati osservativi derivabili da T sono analogamente derivabili da U
Una Teoria T sarà scientifia se è falsificabile e di semplicità adeguata
La demarcazione
TESI II
(2)
Esclude i più importanti ed
interessanti asserti scientifici
Un Esempio:
La prima Legge di Newton asserisce che tutti i corpi mantengono il loro stato di quiete o di moto
rettilineo uniforme a meno che non vengano sottoposti all’azione pertubatrice di una forza
La demarcazione
TESI II
(2)
Esclude i più importanti ed
interessanti asserti scientifici
Un Esempio:
La prima Legge di Newton asserisce che tutti i corpi mantengono il loro stato di quiete o di moto
rettilineo uniforme a meno che non vengano sottoposti all’azione pertubatrice di una forza
Se osserviamo un corpo che non è in stato di quiete nè in moto rettilineo uniforme e che non è
apparentemente soggetto all’azione di alcuna forza, allora possiamo pur sempre postulare una forza
invisibile che agisce su di esso.
La demarcazione
TESI II
(2)
Esclude i più importanti ed
interessanti asserti scientifici
Un Esempio:
La prima Legge di Newton asserisce che tutti i corpi mantengono il loro stato di quiete o di moto
rettilineo uniforme a meno che non vengano sottoposti all’azione pertubatrice di una forza
Se osserviamo un corpo che non è in stato di quiete nè in moto rettilineo uniforme e che non è
apparentemente soggetto all’zione di alcuna forza, allora possiamo pur sempre postulare una forza
invisibile che agisce su di esso.
Ciò è precisamente quanto fece Newton nel caso dei pianeti, i quali descrivono ellissi e non linee rette
Newton ipotizzò che tali pianeti fossero sottoposti all’azione di una forza invisibile di gravitazione
universale.
La demarcazione
TESI II
(2)
Esclude i più importanti ed
interessanti asserti scientifici
Un Esempio:
La prima Legge di Newton asserisce che tutti i corpi mantengono il loro stato di quiete o di moto
rettilineo uniforme a meno che non vengano sottoposti all’azione pertubatrice di una forza
Se osserviamo un corpo che non è in stato di quiete nè in moto rettilineo uniforme e che non è
apparentemente soggetto all’zione di alcuna forza, allora possiamo pur sempre postulare una forza
invisibile che agisce su di esso.
Ciò è precisamente quanto fece Newton nel caso dei pianeti, i quali descrivono ellissi e non linee rette
Newton ipotizzò che tali pianeti fossero sottoposti all’azione di una forza invisibile di gravitazione
universale.
Uno stratagemma di questo tipo potrebbe essere utilizzato nel caso di ogni apparente eccezione alla
principio di inerzia, la quale finirebbe per non apparire scientifica secondo il criterio di falsificabilità
La demarcazione
TESI II
(2)
Esclude i più importanti ed
interessanti asserti scientifici
La prima Legge di Newton non può essere controllata come un’ipotesi isolata, ma solo come
componente di un sistema di Teorie.
Indichiamo con T la prima Legge di Newton. Per ottenere delle conseguenze osservabili dobbiamo
aggiungere a T:
• Ulteriori assunzioni teoriche come la seconda e la terza legge del moto e la legge di gravità
(chiamiamo T* la loro congiunzione)
La demarcazione
TESI II
(2)
Esclude i più importanti ed
interessanti asserti scientifici
La prima Legge di Newton non può essere controllata come un’ipotesi isolata, ma solo come
componente di un sistema di Teorie.
Indichiamo con T la prima Legge di Newton. Per ottenere delle conseguenze osservabili dobbiamo
aggiungere a T:
• Ulteriori assunzioni teoriche come la seconda e la terza legge del moto e la legge di gravità
(chiamiamo T* la loro congiunzione)
Prima Legge del moto
La forza è uguale alla massa moltiplicato l’accelerazione. F = ma
Seconda Legge del moto
a ogni azione (o forza) corrisponde una reazione (ossia forza contraria) di uguale intensità ma di
direzione opposta
Legge di gravitazione universale
Qualsiasi oggetto dell‘Universo attrae ogni altro oggetto con una forza diretta lungo la linea che
congiunge i centri dei due oggetti, di intensità direttamente proporzionale al prodotto delle loro
masse ed inversamente proporzionale al quadrato della loro distanza
La demarcazione
TESI II
(2)
Esclude i più importanti ed
interessanti asserti scientifici
La prima Legge di Newton non può essere controllata come un’ipotesi isolata, ma solo come
componente di un sistema di Teorie.
Indichiamo con T la prima Legge di Newton. Per ottenere delle conseguenze osservabili dobbiamo
aggiungere a T:
• Ulteriori assunzioni teoriche come la seconda e la terza legge del moto e la legge di gravità
(chiamiamo T* la loro congiunzione)
• Alcune assunzioni ausiliari del tipo: le forze non gravitazionali non hanno effetti apprezzabili sulmoto
del Sole e dei pianeti, la massa del Sole è molto superiore alla massa di ciascun pianeta, etc (chiamiamo
A la congiunzione di Ipotesi Ausialiri)
Alcune Leggi
Prima Legge di Keplero: I pianeti descrivono intorno al Sole orbite ellittiche di cui il Sole occupa
uno dei fuochi
Seconda Legge di Keplero: la velocità dei pianeti non è costante, ma segue una legge secondo la
quale il segmento che congiunge il sole al pianeta descrive aree uguali in tempi uguali
Terza Legge di Keplero: detta R la distanza media sole-pianeta, il cubo di tale distanza è
proporzionale al quadrato del periodo T di rivoluzione
Prima Legge del moto (Newton): La forza è uguale alla massa moltiplicato l’accelerazione. F = ma
Seconda Legge del moto (Newton): a ogni azione (o forza) corrisponde una reazione (ossia forza
contraria) di uguale intensità ma di direzione opposta
Legge di gravitazione univarsale (Newton): Qualsiasi oggetto dell‘Universo attrae ogni altro
oggetto con una forza diretta lungo la linea che
congiunge i centri dei due oggetti, di intensità
direttamente proporzionale al prodotto delle loro
masse ed inversamente proporzionale al quadrato della
loro distanza
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