Preghiera davanti alla Sindone
dell’ Arcivescovo di Torino - Severino Poletto
CERCO IL TUO
VOLTO
Signore Gesù, mi
trovo davanti a
questa immagine,
dolce e drammatica,
di un uomo
crocifisso,
come crocifisso sei
stato Tu 2000 anni
fa sul monte
Calvario.
Io non so se questo
volto tumefatto e
macchiato di sangue,
ma dolcissimo nella
serena solennità della
morte,
sia il Tuo, e forse non
riuscirò mai a saperlo,
ma questo non è importante, perché qui,
sulla Sindone,
posso leggere come in un libro, ciò che
Tu hai fatto per me.
Quello che vedo non posso dire con
certezza
che sia la Tua Persona,
ma sicuramente
i miei occhi avvertono il fascino di
questa immagine
e il mio cuore si
commuove nel
constatare
che qui si riflette, come
in uno specchio, il
Vangelo.
Vedo i segni della Tua Passione, Signore,
e li vedo così come gli evangelisti raccontano:
i fori dei chiodi sulle
mani e sui piedi,
la ferita del costato
ancora segnata dal
sangue,
il capo con i segni
inconfondibili di una
corona di spine,
i tanti colpi di flagello su
tutto il corpo…
icona impressionante
di una sofferenza
infinita.
Gesù questa immagine,
anche se non fosse la
Tua,
mi rimanda a Te, perché
io già so, dal Vangelo,
quello che Tu hai
sofferto per me.
Veramente “sei stato
trafitto per i nostri
delitti,
schiacciato per la nostra
iniquità” (Is 53,5).
Mi fermo in silenziosa preghiera
adorante
non un lenzuolo, ma la Tua Persona,
Signore, Gesù.
Desidero capire tante
cose, mi proietto su
tanti ideali,
vorrei un mondo
diverso.
Io stesso dovrei essere
diverso
ma molte volte mi trovo
solo con le mie
miserie morali,
con i miei egoismi, con
le mie piccole e
meschine
ricerche di immediate
soddisfazioni,
che manifestano una
scarsa attenzione alla
tua Persona.
Perdonami,
Gesù,
perché non sempre ho
capito:
non sempre ho capito
che hai dato la vita
per me;
non sempre ho capito il
grido di tanti fratelli e
sorelle
che attendono da me
maggiore vicinanza e
solidarietà;
non sempre ho capito
me stesso, le grandi
potenzialità
di bene che mi hai
donato e mi sono
chiuso
nel mio piccolo mondo
carico di egoismo e di
noia.
Ma ora, Signore, aprimi gli occhi,
perché io veda Te e il mondo in
un modo nuovo;
scalda il mio cuore,
affinché mi senta
affascinato
dal vero Amore, il Tuo, e
lo sappia trasmettere
ai miei fratelli
che come me sono in
ricerca di quella
felicità
che solo Tu puoi donare
in pienezza.
Convertimi, Signore, e rendimi capace di
santità,
quella santità quotidiana che consiste in un “sì”
sincero e totale al Tuo Amore,
come Maria la Tua
Mamma,
che ha fatto del “sì” alla
volontà del Padre
l’unico programma della
Sua vita.
Ora mi fermo,
guardo e rifletto
in silenzio…
nell’attesa di una Tua
risposta che diventi
esperienza certa di
averti incontrato.
Tu sicuramente hai
qualcosa da
chiedermi…
Io infatti so che in molte
cose devo cambiare.
Signore, crocifisso d’amore,
eccomi, mi consegno a Te…
fa’ di me quello che vuoi.
Amen
† Severino Poletto
Arcivescovo di Torino
Custode pontificio della Sindone
I Tuoi piedi…
Le Tue mani…
Le Tue mani…
Il Tuo Volto…
I Tuoi occhi…
Il Tuo sguardo…
La Tua voce…
Il Tuo amore…
La Croce… l’amore più grande
La Croce… l’amore più grande
…e poi… Gesù è risorto !
Gesù sempre con noi!
Signore,
vuoi le mie mani per passare questa giornata
aiutando i poveri e i malati che ne hanno bisogno?
Signore, oggi ti do le mie mani.
Signore,
vuoi i miei piedi per passare questa giornata
visitando coloro che hanno bisogno di un amico?
Signore, oggi ti do i miei piedi.
Signore,
vuoi la mia voce per passare questa giornata
parlando con quelli che hanno bisogno di parole d’amore?
Signore, oggi ti do la mia voce.
Signore,
vuoi il mio cuore per passare questa giornata
amando ogni uomo solo perché è uomo?
Signore oggi ti do il mio cuore.